Grazie per la recensione e per l'attenzione. In realtà, più che un romanzo su Milano, il libro intendeva essere il ritratto di un tempo storico in cui la nostra nazione si è affacciata alla modernità, con caratteri più universali dunque. Se avessi dato piú spazio a Regina, avrei forse indebolito la percezione dell'incanto che è stata una condizione di quell'epoca e che appartiene a tutti, ricchi e meno ricchi, com'è appunto la famiglia della storia narrata. E poi a me premeva non scendere nei particolari personali di Regina, che appartengono al suo vissuto e che forse non era giusto svelare troppo. C'è qualcosa che, quando si scrive, non si deve dire, che deve restare insomma nell'ombra del non detto e proprio per questo aggiunge mistero alla vita.
Wow, grazie a lei per il commento, del tutto inaspettato. Mi fa immensamente piacere. 💙 Su Milano mi sono espresso male nel video (anche Lucia, che ha commentato il video, me l'ha fatto notare). Di sicuro il ritratto storico, di un'epoca che ci ha portato alla modernità, ha un carattere universale. Volevo dire che solo i milanesi potevano ritrovarsi nella descrizioni di alcuni luoghi della città (ad esempio, l'Idroscalo dove da ragazzino ero solito andare con mio zio, in bicicletta). Leggere il suo romanzo mi ha ricollegato alla mia infanzia/adolescenza e nei personaggi di Regina e Louis ho rivisto, in parte i miei genitori (anche mio padre fumava le Nazionali e aveva una Vespa). Su Regina, è vero che non tutto debba essere svelato, per aggiungere mistero alla figura. Credo però che la Regina in ospedale emerga troppo poco, in questo senso parlavo di un carattere mancante di tridimensionalità. Grazie ancora!
Ben trovato caro recensore...certo il punteggio che hai dato è un po' bassino, ma oramai abbiamo capito quali sono, pressapoco, i tuoi gusti letterari. Il 1982 me lo ricordo benissimo visto che è l'anno in cui è nato mio figlio, ricordo tante cose di quegli anni anche se altri son stati quelli dell'incanto...Secondo te il romanzo, essendo ambientato a Milano potrebbe coinvolgere molto più emotivamente i milanesi, si, certo, ma le situazioni, i sentimenti, la sofferenza appartengono a ogni essere umano. Ritieni il personaggio di Regina, al presente, un po' "trascurato" dall'autore, ...io non ho letto il romanzo, ma se Regina avesse potuto interagire con la figlia...il racconto, forse, avrebbe perso il suo incanto. Come sempre, grazie.
Grazie, cara commentatrice 🤗 È vero che i sentimenti sono universali e non serve essere milanesi per sentirli. Avrei dovuto riferirmi a certi dettagli sulla città, tipo l'Idroscalo, che sono di Milano. Sulla figura della madre in ospedale mi sarei aspettato qualcosa in più: non credo che sarebbe venuto meno l'incanto del titolo.
Grazie per la recensione e per l'attenzione. In realtà, più che un romanzo su Milano, il libro intendeva essere il ritratto di un tempo storico in cui la nostra nazione si è affacciata alla modernità, con caratteri più universali dunque. Se avessi dato piú spazio a Regina, avrei forse indebolito la percezione dell'incanto che è stata una condizione di quell'epoca e che appartiene a tutti, ricchi e meno ricchi, com'è appunto la famiglia della storia narrata. E poi a me premeva non scendere nei particolari personali di Regina, che appartengono al suo vissuto e che forse non era giusto svelare troppo. C'è qualcosa che, quando si scrive, non si deve dire, che deve restare insomma nell'ombra del non detto e proprio per questo aggiunge mistero alla vita.
Wow, grazie a lei per il commento, del tutto inaspettato.
Mi fa immensamente piacere. 💙
Su Milano mi sono espresso male nel video (anche Lucia, che ha commentato il video, me l'ha fatto notare).
Di sicuro il ritratto storico, di un'epoca che ci ha portato alla modernità, ha un carattere universale.
Volevo dire che solo i milanesi potevano ritrovarsi nella descrizioni di alcuni luoghi della città (ad esempio, l'Idroscalo dove da ragazzino ero solito andare con mio zio, in bicicletta).
Leggere il suo romanzo mi ha ricollegato alla mia infanzia/adolescenza e nei personaggi di Regina e Louis ho rivisto, in parte i miei genitori (anche mio padre fumava le Nazionali e aveva una Vespa).
Su Regina, è vero che non tutto debba essere svelato, per aggiungere mistero alla figura.
Credo però che la Regina in ospedale emerga troppo poco, in questo senso parlavo di un carattere mancante di tridimensionalità.
Grazie ancora!
@@MorenoEmme grazie. A me fa piacere che lei si sia occupato del mio libro. Nulla è scontato.
Che bello questo... inaspettato confronto tra l'autore e il recensore del suo romanzo. Per personale esperienza, è una grande gioia.
@@LuciaCardin-k4w davvero, una sorpresa gradita 🤗
Ben trovato caro recensore...certo il punteggio che hai dato è un po' bassino, ma oramai abbiamo capito quali sono, pressapoco, i tuoi gusti letterari. Il 1982 me lo ricordo benissimo visto che è l'anno in cui è nato mio figlio, ricordo tante cose di quegli anni anche se altri son stati quelli dell'incanto...Secondo te il romanzo, essendo ambientato a Milano potrebbe coinvolgere molto più emotivamente i milanesi, si, certo, ma le situazioni, i sentimenti, la sofferenza appartengono a ogni essere umano.
Ritieni il personaggio di Regina, al presente, un po' "trascurato" dall'autore, ...io non ho letto il romanzo, ma se Regina avesse potuto interagire con la figlia...il racconto, forse, avrebbe perso il suo incanto. Come sempre, grazie.
Grazie, cara commentatrice 🤗
È vero che i sentimenti sono universali e non serve essere milanesi per sentirli. Avrei dovuto riferirmi a certi dettagli sulla città, tipo l'Idroscalo, che sono di Milano.
Sulla figura della madre in ospedale mi sarei aspettato qualcosa in più: non credo che sarebbe venuto meno l'incanto del titolo.