Ciao, sto studiando per i test di medicina e ho un dubbio sul discorso di acidi e basi. Lo ione HSO4- è anfotero? Sul mio libro c'è scritto di sì, ma essendo la base coniugata di un acido molto forte non dovrebbe essere debole? Dovrebbe avere la tendenza soltanto a cedere il suo H+ perché essendo debole non ha la tendenza ad assumere altri H+. Non so se la domanda è chiara.
Ciao Tony . La domanda è molto chiara. L'acido solforico è forte in prima dissociazione e moderatamente forte in seconda dissociazione circa 1,02 x10-2. E' corretto ciò che affermai testo: lo ione HSO4- ( come HCO3-, HSO3-)è una specie anfotera in quanto può fungere sia da acido rilasciando un ulteriore protone e da base accettandolo. Parliamo sempre di acidi e basi di Bronsted e Lowry. In linea di principio possiamo affermare che: sia dato un generico composto X-O-H (X è un non metallo nell'esempio S). Quando l'elettronegatività di X è prossima a quello dell'idrogeno, la specie è anfiprotica e può fungere da acido o base entrambi deboli. Se invece abbiamo una netta differenza di elettronegatività tra X e l'idrogeno si comporta o da acido o da base. Spero di aver fugato il dubbio. Un abbraccio e buon lavoro
@@enricovitali-scienzenatura chiaro. Avrei anche un altro dubbio. Ho studiato come un acido può essere più o meno forte a seconda delle caratteristiche del non metallo. Più il non metallo è piccolo ed elettronegativo più l'acido è debole dato che esso attira di più a se l'idrogeno, e poiché è più piccolo la nube elettronica che rimane su di esso dopo il distacco del protone sarà molto ravvicinata rendendolo meno stabile. Non capisco perché lo zolfo che ha un raggio atomico maggiore del cloro ed è anche meno elettronegativo di quest'ultimo formi un acido debole (solfidrico) ed il cloro uno più forte (cloridrico)
@@tonyb6679 Corretto ciò che hai scritto. Aggiungerei, nel caso degli ossiacidi anche l'influenza del numero di ossigeni legati al non metallo. Quando parli di elettronegatività più che di raggio atomico dovresti ragionare in termini di densità media di carica elettrica. Proprio per questo motivo il cloro è più elettronegativo dello zolfo. Come spiego in classe parto da due poli opposti della tavola periodica: cioè gli elementi a spiccatissime carattere non metalliche (gli alogeni) e quelli a spiccatissime caratteristiche metalliche IA e IIA. Tra questi due paletti trovi le varie sfumature e ragionando in questi termini ti orienteresti meglio. Ricorda sempre che l'elettronegatività si manifesta solo quando due elementi si legano tra di loro e non esprime alcun valore di energia. Spero di aver chiarito meglio il tuo dubbio. saluti
Canale molto interessante.
Mi è stato consigliato da mia madre 😉
Continua con i video !!
Ciao Maurilio.
Mi fa tanto piacere sapere queste cose. Ti l'incoraggiano ad andare avanti.
Un abbraccio..... e auguri di buona Pasqua.
Bel video. Complimenti
Grazie
Ciao, sto studiando per i test di medicina e ho un dubbio sul discorso di acidi e basi. Lo ione HSO4- è anfotero? Sul mio libro c'è scritto di sì, ma essendo la base coniugata di un acido molto forte non dovrebbe essere debole? Dovrebbe avere la tendenza soltanto a cedere il suo H+ perché essendo debole non ha la tendenza ad assumere altri H+.
Non so se la domanda è chiara.
Ciao Tony .
La domanda è molto chiara.
L'acido solforico è forte in prima dissociazione e moderatamente forte in seconda dissociazione circa 1,02 x10-2.
E' corretto ciò che affermai testo: lo ione HSO4- ( come HCO3-, HSO3-)è una specie anfotera in quanto può fungere sia da acido rilasciando un ulteriore protone e da base accettandolo. Parliamo sempre di acidi e basi di Bronsted e Lowry.
In linea di principio possiamo affermare che:
sia dato un generico composto X-O-H (X è un non metallo nell'esempio S). Quando l'elettronegatività di X è prossima a quello dell'idrogeno, la specie è anfiprotica e può fungere da acido o base entrambi deboli.
Se invece abbiamo una netta differenza di elettronegatività tra X e l'idrogeno si comporta o da acido o da base.
Spero di aver fugato il dubbio.
Un abbraccio e buon lavoro
@@enricovitali-scienzenatura chiaro. Avrei anche un altro dubbio. Ho studiato come un acido può essere più o meno forte a seconda delle caratteristiche del non metallo. Più il non metallo è piccolo ed elettronegativo più l'acido è debole dato che esso attira di più a se l'idrogeno, e poiché è più piccolo la nube elettronica che rimane su di esso dopo il distacco del protone sarà molto ravvicinata rendendolo meno stabile. Non capisco perché lo zolfo che ha un raggio atomico maggiore del cloro ed è anche meno elettronegativo di quest'ultimo formi un acido debole (solfidrico) ed il cloro uno più forte (cloridrico)
@@tonyb6679 Corretto ciò che hai scritto. Aggiungerei, nel caso degli ossiacidi anche l'influenza del numero di ossigeni legati al non metallo.
Quando parli di elettronegatività più che di raggio atomico dovresti ragionare in termini di densità media di carica elettrica. Proprio per questo motivo il cloro è più elettronegativo dello zolfo.
Come spiego in classe parto da due poli opposti della tavola periodica: cioè gli elementi a spiccatissime carattere non metalliche (gli alogeni) e quelli a spiccatissime caratteristiche metalliche IA e IIA.
Tra questi due paletti trovi le varie sfumature e ragionando in questi termini ti orienteresti meglio.
Ricorda sempre che l'elettronegatività si manifesta solo quando due elementi si legano tra di loro e non esprime alcun valore di energia.
Spero di aver chiarito meglio il tuo dubbio.
saluti