ti do un consiglio per le materie giuridiche: ogni volta che trovi un riferimento normativo vai immediatamente a leggere la norma, ti entra più facilmente in testa il concetto, ma vedendo come hai esposto il tuo metodo mi sa tanto che sei già a buon punto, bravo!
Mi sfugge una cosa riguardo la pianificazione a obiettivi, secondo me c'è una forte correlazione con le ore: se una persona si prefigge di fare un capitolo, magari non riesce a concluderlo, e andando ad analizzare i motivi vede che è riuscito a studiare 4 ore effettive durante tutto il giorno, quindi il fatto di non aver finito il capitolo è dovuto ad un numero non sufficiente di ore, magari se fosse stato a studiare 6 ore avrebbe finito, però nel contempo se non si riesce, non è per mancanza di voglia, ma perchè la mente è stanca. Mi sembra un po' un loop, forse si dovrebbe partire prima dal capire quante ore si riescono a fare in un giorno, poi adattare gli obiettivi. Perchè se anche non guardiamo le ore e stabiliamo di fare 1 capitolo, non è scontato il fatto di fare molte ore, cioè non penso che avere un obiettivo porti a studiare anche 6/8 ore effettive al giorno. Perchè la mente si stanca prima indipendentemente dal tuo obiettivo. Cosa ne pensi?
Ciao Doc 11, secondo me pianificare a obiettivi ti permette di avere prima di tutto una concezione della mole totale di studio, in modo da suddividere in porzioni (gli obiettivi giornalieri) la quantità di contenuto in modo ragionevole nel tuo piano di studio. Se invece studi a ore, non sai alla fine della giornata a che punto del libro arriverai, proprio perchè alcuni giorni sei più stanco di altri; insomma non è prevedibile quando finirai il libro, quanto tempo ti resterà per ripassare ecc... Se poi ti dai un obiettivo "vedi la meta" e sei motivato a raggiungerla nel modo più efficiente e veloce possibile, quindi è più facile avere una sessione di studio concentrato "di qualità". Poi se quel giorno sei particolarmente concentrato ti basteranno 3 ore per raggiungere il capitolo e poi potrai dedicarti a altro non sentendoti in colpa, i giorni dove sei più stanco invece dedicherai più ore...
@@andrea_zanon chiaro! Grazie mille!! Mi è sorto un dubbio ancora, se posso, questa cosa di pianificare ad obiettivi comporta che praticamente non ti poni limiti, cioè se il tuo obiettivo è fare un capitolo, riesci a farlo indipendentemente dal numero di pagine? Questo vuol dire che oggi magari ne fai uno di 15 pagine in tutto il pomeriggio e domani sarai benissimo in grado di farne 30 sempre nello stesso tempo? In realtà in pratica non riscontro una cosa del genere, perchè se oggi personalmente faccio tot cose, impegnandomi a pieno, è difficile che il giorno dopo ne riesca a fare di più. Però magari sto sbagliando a vedere la cosa
Mi vien da piangere. Non è una critica a te, anzi. Tu stai facendo il meglio che puoi. Ma per un professore vedere questo video fa davvero tristezza. I corsi sono (o almeno dovrebbero) essere disegnati per ottenere specifici learning outcomes (divisi in knowledge, skills and competences). Chi insegna decide/prepara le “teaching activities”, ossia quelle attività (lezioni, esercizi, lavori di gruppo, discussioni in classe, etc.) per aiutare gli studenti a raggiungere questi learning outcomes. L’esame è solo la verifica del raggiungimento di questi outcomes. Mi dispiace davvero che l’università vi dia questa rappresentazione di se stessa. Ricordatevi che questi anni sono i più importanti della vostra vita. Dovreste generare idee, farvi esperienze, sfruttare interazioni con i prof e i compagni di corso che vi arricchiscano come persone e professionisti.
Ciao Marco, mi permetto di darti del tu visto la piattaforma su cui siamo... anzitutto con il mio video non volevo far passare il messaggio che lo scopo dell'università sia performare all'esame a discapito dei 'learning outcomes', anzi io penso che un professore che sappia trasmettere la passione per una materia, magari anche grazie alla sua esperienza sul campo, faccia tutta la differenza del mondo. Io purtroppo non ho potuto interagire molto con i professori viste le modalità a distanza ma penso che comunque il learning outcome non sia circoscritto al completamento del corso, anzi un professore riesce nel suo mestiere quando incuriosisce lo studente e lo spinge a uscire dai confini del programma, a esplorare la materia per conto proprio, dando sicuramente gli strumenti necessari per orientarsi. insomma quando accende 'la scintilla' negli studenti che fa si che discutano della materia con i loro amici anche dopo le lezioni... forse è in quel momento che apprendiamo di più. E ahimè per i professori mi sono reso conto che un bravo professore questa scintilla la può accendere anche a distanza e il fatto che alcuni studenti se ne siano resi conto forse è un po' preoccupante, perchè io di amici che hanno studiato finanza aziendale su youtube dal professor Damodaran ne ho conosciuti... come altri hanno seguito corsi su coursera o altre piattaforme per poi dare l'esame nella propria università... e se basta un video registrato e tutti potrannno/vorranno studiare solo dai migliori? e che si trovino in asia o in america, in un università pubblica o in un ivy league non importa, perchè dopo il MIT tutte le università stanno rendendo disponibili i loro corsi online... mi viene da chiedermi se questo porterà un cambiamento irreversibile nel modo di raggiungere questi 'learning outcomes'. Io personalmente tengo distinti i due aspetti: - learning outcomes - performance all'esame il voto all'esame mi serve per mantenere una media alta e entrare nella magistrale che vorrei fare, quindi attuo uno studio finalizzato al massimizzare la performance, mentre in parallelo approfondisco le materie per conto mio, le più interessanti più del dovuto, tanto che ancora oggi studio libri di materie per cui ho già preso 30 mesi fa, perchè mi interessano o mi sono utili.
@@andrea_zanon sarai pure bravo a performare all'esame ma a livello logico argomentativo proprio non ci siamo. Dicendo 'a me interessa prendere voti alti perché così mi iscrivo alla magistrale' stai confermando la tesi del signore per cui ormai l'università è soltanto una performance volta al raggiungimento di voti alti. Il fatto che ti interessino alcune materie che studi non toglie che il tuo comportamento sia finalizzato al raggiungimento di voti alti perché è proprio il sistema scolastico universitario che è improntato così. Con tutto il rispetto, la logica dovrebbe venire prima di ogni università e di ogni 30 che è possibile prendere, studiando spesso a memoria. Perché quello che tu fai con la preparazione del discorso per le materie di diritto, è proprio un esercizio della memoria. Ciao caro.
@@davide6449 Ciao carissimo. Come dico nel video, il diritto è una questione sia di sostanza che di forma. Ho apprezzato come tu abbia fatto riferimento solo alla parte di video che supporta la tua tesi (preparazione del discorso) quando immediatamente dopo dico che è fondamentale imparare la logica e la ratio dietro le leggi e suggerisco di fare eserci mentali di immedesimazione per raggiungere tale obiettivo. E si, la triennale italiana è un sistema basato sulla performance, è la cosa più lontana possibile dal mondo del lavoro e dai problemi che bisogna affrontare nella realtà. Vai a studiare all'estero e renditene conto. l'italia è l'unico paese dove il voto di laurea conta, dove la magistrale è d'obbligo e dove si viene giudicati in base alla "performance" accademica. Sai, quando ho scelto la triennale non avevo possibilità di andare all'estero, quindi ho capito il sistema e mi sono adattato per sfruttarlo a mio vantaggio. Ora che ne ho la possibilità andrò all'estero. p.s. di tutta la conoscenza tecnica che utilizzo nel mio lavoro forse un 10% l'ho imparata in italia, diciamo che o ci si arrangia o si ci si nutre di false speranze per poi rimanere disillusi e disoccupati.
@@andrea_zanon la tesi del signore che è gli esami dovrebbero essere meno importanti di quello che sono e che l'università italiana ci dia troppo peso. se tu nel video spieghi come performare al meglio, con discorsi preparati ecc.. non fai altro che confermare la tesi del signore, anche tu consideri gli esami in questo modo perché l'università italiana ti ha messo questa idea in testa(Tesi del signore). Quindi non capisco perché nel commento precedente hai detto 'non volevo fare passare questo messaggio'. Non volevo essere aggressivo, scusami se lo sono stato. Ciao carissimissimo
E per una persona che è digiuna di libri da 20 anni e vorrebbe riprendere a studiare cosa sonsigli? È fattibile secondo te? Mi sembra tutto così difficile...
è questione di allenamento, come per i muscoli... se il cervello non è abituato a memorizzare chiaramente farai più difficoltà all'inizio ma piano piano è fattibile. L'importante è studiare a obiettivi e non a tempo (tipo oggi studio 2 capitoli invece di dire oggi studio 4 ore) e cercare di impostare ragionamenti su quello che studi (più ti sforzi di ragionare più ti ricordi). Poi il fattore chiave è che ti deve interessare un minimo quello che studi, cerca di appassionarti magari guardando film o approfondendo su internet le cose che studi, ti verrà più facile fare collegamenti. D'altronde se leggi un romanzo di 500 pagine e ti piace, dopo solo una letta sei in grado di raccontare tutta la storia mentre se leggi un libro di storia da 500 pagine dopo una prima letta ti ricordi a malapena l'ultimo capitolo.
Io che studio e lavoro avrei bisogno di studenti che passano gli esami con almeno 26 e mi facciano ripetizioni, dove li trovo? (studio ecoban alla Bicocca di Milano)
ti do un consiglio per le materie giuridiche: ogni volta che trovi un riferimento normativo vai immediatamente a leggere la norma, ti entra più facilmente in testa il concetto, ma vedendo come hai esposto il tuo metodo mi sa tanto che sei già a buon punto, bravo!
Grazie!! Consigli preziosissimi
Mi sfugge una cosa riguardo la pianificazione a obiettivi, secondo me c'è una forte correlazione con le ore: se una persona si prefigge di fare un capitolo, magari non riesce a concluderlo, e andando ad analizzare i motivi vede che è riuscito a studiare 4 ore effettive durante tutto il giorno, quindi il fatto di non aver finito il capitolo è dovuto ad un numero non sufficiente di ore, magari se fosse stato a studiare 6 ore avrebbe finito, però nel contempo se non si riesce, non è per mancanza di voglia, ma perchè la mente è stanca.
Mi sembra un po' un loop, forse si dovrebbe partire prima dal capire quante ore si riescono a fare in un giorno, poi adattare gli obiettivi.
Perchè se anche non guardiamo le ore e stabiliamo di fare 1 capitolo, non è scontato il fatto di fare molte ore, cioè non penso che avere un obiettivo porti a studiare anche 6/8 ore effettive al giorno. Perchè la mente si stanca prima indipendentemente dal tuo obiettivo.
Cosa ne pensi?
Ciao Doc 11, secondo me pianificare a obiettivi ti permette di avere prima di tutto una concezione della mole totale di studio, in modo da suddividere in porzioni (gli obiettivi giornalieri) la quantità di contenuto in modo ragionevole nel tuo piano di studio. Se invece studi a ore, non sai alla fine della giornata a che punto del libro arriverai, proprio perchè alcuni giorni sei più stanco di altri; insomma non è prevedibile quando finirai il libro, quanto tempo ti resterà per ripassare ecc...
Se poi ti dai un obiettivo "vedi la meta" e sei motivato a raggiungerla nel modo più efficiente e veloce possibile, quindi è più facile avere una sessione di studio concentrato "di qualità". Poi se quel giorno sei particolarmente concentrato ti basteranno 3 ore per raggiungere il capitolo e poi potrai dedicarti a altro non sentendoti in colpa, i giorni dove sei più stanco invece dedicherai più ore...
@@andrea_zanon chiaro! Grazie mille!!
Mi è sorto un dubbio ancora, se posso, questa cosa di pianificare ad obiettivi comporta che praticamente non ti poni limiti, cioè se il tuo obiettivo è fare un capitolo, riesci a farlo indipendentemente dal numero di pagine? Questo vuol dire che oggi magari ne fai uno di 15 pagine in tutto il pomeriggio e domani sarai benissimo in grado di farne 30 sempre nello stesso tempo? In realtà in pratica non riscontro una cosa del genere, perchè se oggi personalmente faccio tot cose, impegnandomi a pieno, è difficile che il giorno dopo ne riesca a fare di più. Però magari sto sbagliando a vedere la cosa
@@FedericaLupo un obiettivo può essere anche un tot numero di pagine! ad esempio 50 pagine al giorno
grazie video utilissimo 👍🤩
ciaoo
Ciao vorrei quali sono le domande che fanno i prof di economia aziendale. Hai anche le riposte anche di economia
KING
venuto veramente da Dio
Grazie 💪🏼💯
Il concetto più importante lo hai detto alla fine, forse non era la miglior scelta
dulcis in fundo...
Mi vien da piangere. Non è una critica a te, anzi. Tu stai facendo il meglio che puoi. Ma per un professore vedere questo video fa davvero tristezza. I corsi sono (o almeno dovrebbero) essere disegnati per ottenere specifici learning outcomes (divisi in knowledge, skills and competences). Chi insegna decide/prepara le “teaching activities”, ossia quelle attività (lezioni, esercizi, lavori di gruppo, discussioni in classe, etc.) per aiutare gli studenti a raggiungere questi learning outcomes. L’esame è solo la verifica del raggiungimento di questi outcomes. Mi dispiace davvero che l’università vi dia questa rappresentazione di se stessa. Ricordatevi che questi anni sono i più importanti della vostra vita. Dovreste generare idee, farvi esperienze, sfruttare interazioni con i prof e i compagni di corso che vi arricchiscano come persone e professionisti.
Ciao Marco, mi permetto di darti del tu visto la piattaforma su cui siamo... anzitutto con il mio video non volevo far passare il messaggio che lo scopo dell'università sia performare all'esame a discapito dei 'learning outcomes', anzi io penso che un professore che sappia trasmettere la passione per una materia, magari anche grazie alla sua esperienza sul campo, faccia tutta la differenza del mondo. Io purtroppo non ho potuto interagire molto con i professori viste le modalità a distanza ma penso che comunque il learning outcome non sia circoscritto al completamento del corso, anzi un professore riesce nel suo mestiere quando incuriosisce lo studente e lo spinge a uscire dai confini del programma, a esplorare la materia per conto proprio, dando sicuramente gli strumenti necessari per orientarsi. insomma quando accende 'la scintilla' negli studenti che fa si che discutano della materia con i loro amici anche dopo le lezioni... forse è in quel momento che apprendiamo di più. E ahimè per i professori mi sono reso conto che un bravo professore questa scintilla la può accendere anche a distanza e il fatto che alcuni studenti se ne siano resi conto forse è un po' preoccupante, perchè io di amici che hanno studiato finanza aziendale su youtube dal professor Damodaran ne ho conosciuti... come altri hanno seguito corsi su coursera o altre piattaforme per poi dare l'esame nella propria università... e se basta un video registrato e tutti potrannno/vorranno studiare solo dai migliori? e che si trovino in asia o in america, in un università pubblica o in un ivy league non importa, perchè dopo il MIT tutte le università stanno rendendo disponibili i loro corsi online... mi viene da chiedermi se questo porterà un cambiamento irreversibile nel modo di raggiungere questi 'learning outcomes'.
Io personalmente tengo distinti i due aspetti:
- learning outcomes
- performance all'esame
il voto all'esame mi serve per mantenere una media alta e entrare nella magistrale che vorrei fare, quindi attuo uno studio finalizzato al massimizzare la performance, mentre in parallelo approfondisco le materie per conto mio, le più interessanti più del dovuto, tanto che ancora oggi studio libri di materie per cui ho già preso 30 mesi fa, perchè mi interessano o mi sono utili.
@@andrea_zanon sarai pure bravo a performare all'esame ma a livello logico argomentativo proprio non ci siamo. Dicendo 'a me interessa prendere voti alti perché così mi iscrivo alla magistrale' stai confermando la tesi del signore per cui ormai l'università è soltanto una performance volta al raggiungimento di voti alti. Il fatto che ti interessino alcune materie che studi non toglie che il tuo comportamento sia finalizzato al raggiungimento di voti alti perché è proprio il sistema scolastico universitario che è improntato così. Con tutto il rispetto, la logica dovrebbe venire prima di ogni università e di ogni 30 che è possibile prendere, studiando spesso a memoria. Perché quello che tu fai con la preparazione del discorso per le materie di diritto, è proprio un esercizio della memoria. Ciao caro.
@@davide6449 Ciao carissimo.
Come dico nel video, il diritto è una questione sia di sostanza che di forma. Ho apprezzato come tu abbia fatto riferimento solo alla parte di video che supporta la tua tesi (preparazione del discorso) quando immediatamente dopo dico che è fondamentale imparare la logica e la ratio dietro le leggi e suggerisco di fare eserci mentali di immedesimazione per raggiungere tale obiettivo.
E si, la triennale italiana è un sistema basato sulla performance, è la cosa più lontana possibile dal mondo del lavoro e dai problemi che bisogna affrontare nella realtà. Vai a studiare all'estero e renditene conto. l'italia è l'unico paese dove il voto di laurea conta, dove la magistrale è d'obbligo e dove si viene giudicati in base alla "performance" accademica. Sai, quando ho scelto la triennale non avevo possibilità di andare all'estero, quindi ho capito il sistema e mi sono adattato per sfruttarlo a mio vantaggio. Ora che ne ho la possibilità andrò all'estero.
p.s. di tutta la conoscenza tecnica che utilizzo nel mio lavoro forse un 10% l'ho imparata in italia, diciamo che o ci si arrangia o si ci si nutre di false speranze per poi rimanere disillusi e disoccupati.
@@andrea_zanon la tesi del signore che è gli esami dovrebbero essere meno importanti di quello che sono e che l'università italiana ci dia troppo peso. se tu nel video spieghi come performare al meglio, con discorsi preparati ecc.. non fai altro che confermare la tesi del signore, anche tu consideri gli esami in questo modo perché l'università italiana ti ha messo questa idea in testa(Tesi del signore). Quindi non capisco perché nel commento precedente hai detto 'non volevo fare passare questo messaggio'. Non volevo essere aggressivo, scusami se lo sono stato. Ciao carissimissimo
grazie per STUDOCU non lo conoscevo! Averlo avuto ai tempi... vabbè
2:09 Come si chiamano sti gruppi scusa? "Spot...kid"che?
spotted
interessante! consiglio.. o abbassi la musica o la togli proprio.. non c’entra molto e distare 😥
E per una persona che è digiuna di libri da 20 anni e vorrebbe riprendere a studiare cosa sonsigli? È fattibile secondo te? Mi sembra tutto così difficile...
è questione di allenamento, come per i muscoli... se il cervello non è abituato a memorizzare chiaramente farai più difficoltà all'inizio ma piano piano è fattibile. L'importante è studiare a obiettivi e non a tempo (tipo oggi studio 2 capitoli invece di dire oggi studio 4 ore) e cercare di impostare ragionamenti su quello che studi (più ti sforzi di ragionare più ti ricordi). Poi il fattore chiave è che ti deve interessare un minimo quello che studi, cerca di appassionarti magari guardando film o approfondendo su internet le cose che studi, ti verrà più facile fare collegamenti. D'altronde se leggi un romanzo di 500 pagine e ti piace, dopo solo una letta sei in grado di raccontare tutta la storia mentre se leggi un libro di storia da 500 pagine dopo una prima letta ti ricordi a malapena l'ultimo capitolo.
La borraccia Ca' Foscari! 🤩
Io la mia lo ho persa 😓
Io che studio e lavoro avrei bisogno di studenti che passano gli esami con almeno 26 e mi facciano ripetizioni, dove li trovo? (studio ecoban alla Bicocca di Milano)
chiedi in giro nella tua università
@@idroscimmianapoletana7799 Fatto e li ho trovati gia
tanto non fate un cazzo