Mi sento vecchio a ricordare quando le scarpe tornavano nuove solo cambiando suole e tacchi e le camicie te le vendevano con i polsini e il colletto di ricambio. Forse i burocrati europei dovrebbero costringere le aziende a rendere riparabili gli articoli prodotti piuttosto che obbligarci a cambiare vettura ogni anno. L’inquinamento si batte con la frugalità, che è esattamente l’antitesi del consumismo. Il vanto delle aziende nel passato era produrre articoli che duravano nel tempo, oggi è farti possedere l’ultima versione dello stesso prodotto che dura il tempo della garanzia. Grande Damiano! Riesci sempre a farci riflettere sui grandi temi del nostro tempo con la scusa della fotografia👍👏👏👏
Due cose: prima di tutto i complimenti a te perché questo è un argomento estremamente importante e nessuno ne parla; in secondo luogo condivido anche il concetto che ciascuno di noi deve fare la sua parte nell'utilizzare il più possibile le attrezzature, nel farle riparare se è possibile e nel rifiutarsi di acquistare attrezzature scadenti. Per il resto, i dati che hai citato sono veramente spaventosi, in particolare per ciò che riguarda i rifiuti elettronici e soprattutto il fatto che, dopo aver depredato i paesi poveri delle loro legittime risorse naturali (es. idrocarburi, minerali, terre rare ecc.) li utilizziamo come pattumiere dell'umanità. Stiamo agendo da criminali, ma possiamo ancora fare qualcosa, ciascuno in base alle proprie possibilità.
Grazie Damiano! È un tema molto complesso e che ha tanti punti di ombra. Possiamo solo rallentare e magari ogni tanto fare pulizia di tutti quegli scatti inutili che facciamo, e parlo soprattutto dai nostri telefoni. La slow photography o meglio l'accensione del nostro cervello ci salverà! Meno scatti e più riflessione! Tornare all'analogico pure purtroppo è ancora molto complesso per tanti, e non parlo per l'attrezzatura, ma anche per gli spazi necessari, pensando anche solo ad una piccola camera oscura dove poter sviluppare i negativi.
È un discorso immenso. Che non coinvolge solo la fotografia ma ogni aspetto della modernità. Condivido la logica di fondo che esponi, tuttavia l’applicazione di una sorta di ribellione diventa difficile. Diciamo che (restringendo le osservazioni al mero campo fotografico) un aiuto potrebbe arrivare dal mercato dell’usato. Del tipo cari produttori o calate i prezzi fate meglio le macchine usando materiale ecosostenibili o noi continuiamo a usare l’usato fino a che proprio non si rompe e a quel punto ancora valutiamo un altro usato. La mia attrezzatura fotografica è quasi tutta di seconda mano tranne la prima fotocamera che ho preso. Per il resto diventa una lotta coi mulini a vento nel senso che quando scatti le foto le devi archiviare (sì possiamo scattare meno ma se come me fai animali le raffiche le usi e molte foto le getti. Li possiamo veramente eliminarle ma eliminare spiace sempre). Esiste l’analogico che risolverebbe in buona parte il problema ma sarebbe un tornare indietro rinunciando a tutte le comodità che proprio in canali come questi vengono mostrate e giustamente esaltate. Ma poi occhio che l’ecologismo (come ogni ismo) è sempre dotato di una visione parziale. Facciamo un esempio, i data center inquinano lo sappiamo bene, quindi anche quelli di TH-cam quindi si dovrebbero periodicamente (tutti) cancellare parte dei contenuti prodotti in modo tale che non sia necessario produrre altri datacenter per contenere limmanenmole di dati che produciamo. Al di là dell’esempio astruso ma non troppo il tema dei datacenter su cui è di fatto basata l’informatica moderna è cruciale perché i dati aumentano io mi occupo di privacy e ad esempio il cloud viene reputata misura di sicurezza adeguata alla protezione dei dati cui siamo obbligati per legge. Ergo la legge ci obbliga a inquinare. Siamo messi male. Molto male
Caro Damiano concordo in tutto. Io nel mio piccolo ho intrapreso la strada del “reverso”; ovvero scatto di meno (ma con più attenzione) e mi tengo stretti i modelli che ritengo realmente riusciti e tutt’ora efficienti, sebbene possano essere considerati vecchi, anche se utilizzati tutt’ora per lavoro. Naturalmente posseggo anche fotocamere analogiche, e ne aggiungerò sicuramente altre. Ps Anch’io possiedo una Rolleiflex, per l’esattezza una automat B, ancora funziona che é una meraviglia (l’ho portata con me quest’estate per un matrimonio), ed è del 1956, quasi 80 anni! Una buona serata. Stefano
Super d'accordo con la questione digitale, bisognerebbe far capire che è inutile far uscire 5 fotocamere nuove ogni anno o di più, avremmo bisogno di un rallentamento generale del mondo. Meno profitti e più cultura
Ciao Damiano, ottima riflessione e tutti i miei complimenti per aver toccato quest'argomento. Sinceramente già da parecchio tempo avevo in mente di parlarti di queste considerazioni ma non l'ho mai fatto perchè pensavo addirittura di essere una mosca bianca e nessuno mi avrebbe ascoltato. Comunque ritengo che ormai tutti i produttori di fotocamere ed accessori dovrebbero fare molto per far si che chiunque abbia la passione per la fotografia sia incentivato a portarla avanti con soddisfazione e non si debba sentire in un certo senso "incatenato" dal fatto che, solo dopo qualche anno, potrebbe ritrovarsi a non poter usare la sua attrezzatura fotografica solamente per il fatto che i pezzi di ricambio non verranno più prodotti. Molti fotoamatori, come lo sono io, hanno affrontato dei sacrifici per potersi permettere l'acquisto dell'attrezzatura dei suoi sogni e penso di avere tutto il diritto di poterla usare per moltissimo tempo e devo essere io a decidere quando e se sostituirla, non devono decidere i produttori a dirmi che devo gettare al vento tutto quanto. Sarebbe troppo bello che tutti i possessori di fotocamere, come hai detto anche tu, s'incazzassero per far sentire la loro, o la nostra, voce in capitolo. Ormai si pensa solo a propinarci nuovi modelli solo dopo qualche anno e noi arriviamo al punto di pregare che l'attrezzatura che abbiamo ci duri il più a lungo possibile e questo non è giusto, per niente giusto. Scusami Damiano se mi sono dilungato un pò troppo ma ho molto a cuore quest'argomento e mi auguro che molte altre persone la pensino come me. Un affettuoso saluto, al prossimo video. Ciao ciao!!
argomento che purtroppo non tocca solo il settore fotografico, ma tutto quanto ci circonda: televisori, lavatrici, frigoriferi etccc. Restando al settore fotografico, per la parte elettronica si è toccato solo l'aspetto dell'attrezzatura e della stampa, ma vanno inclusi anche oltre agli hard disk che son stati citati, anche tutti gli elementi del computer (processore, scheda grafica, Ram), che richiede aggiornamenti continui (ciclo di vita 4-5 anni) e monitor una volta normali, ora arrivati all' 8K di definizione. Purtroppo oggi è tutto votato all'iper produzione, poi se non viene usato-venduto si butta. Tutte le aziende ragionano che devono fare quantità, non qualità. Se oggi la ditta x ha prodotto 10, l'anno dopo deve produrre 15 a parità di personale. Se dovesse produrre 8 il valore dei titoli aziendali cala, le banche dopo fanno più fatica a concedere prestiti, etc. Del resto si è visto con i cicli di vita delle reflex digitali: Canon nel giro di poco tempo ha prodotto per la fascia semi-pro Eos 20D, 30D, 40D e 50D ognuno di questi ad un'anno dall'altra. Stesso dicasi per i modelli Nikon equivalenti. Una follia. Il tutto per avere stessi af e pochi mpx in più (in casa Canon che è quella che uso ). IL calo di uscite si è avuto solo dalla 7D prima serie. Personalmente io ho avuto la 20D (che ho ancora), e presi la 7D poi sostituita dalla 7D2 solo per via del selettore a sx che mi si spostava sempre, integrata per il ff dalla 5DSR. Mi secca fra l'altro che oggi Canon non faccia più reflex con sistemi af più aggiornati, in quanto per nulla interessato alla zona video (mi accontenterei anche di reflex con baionetta RF) ma preferisco il vecchio pentaprisma al mirino elettronico che divora batterie.
una riflessione che tocca temi davvero importanti. questa cultura giustamente definita dell'"usa e getta" permea ogni aspetto della nostra vita, ci rende miopi perché le conseguenza delle nostre azioni toccano luoghi lontani dal nostro quotidiano. dal canto nostro possiamo e dobbiamo educare i nostri figli con l'informazione e la consapevolezza delle proprie azioni, affinché abbiano quel rispetto per il nostro mondo che oggigiorno manca.
Salve Damiano, ti seguo da un bel po' sono un tuo iscritto e vi ascolto molto attentamente anche perché mi intrattenete molto spesso durante il mio lavoro. Anch'io come te sono nato a metà anni 70 quindi ho potuto toccare con mano ciò di cui ti dico. Sul fatto che gli oggetti fino a buona parte degli anni 80 e in alcuni casi anche 90 del secolo scorso erano sicuramente costruiti meglio e in molti casi riparabili per aumentare la longevità dei prodotti stessi è un fatto certo, ma allo stato attuale vuoi anche per l'idottrinamento consumistico, la vedo molto dura che si possa tornare a quel passato che mi ha accompagnato nel mio crescere da bambino a uomo ormai cinquantenne. Quindi credo che la produzione usa e getta sarà sempre più la normalità ( assurda) ma almeno io la vedo così, una cosa è che se l'usa e getta sarà il fattore determinante per il nuovo secolo, vorrei almeno che fosse fatto in modo intelligente, tanto per iniziare completamente riciclabile e dove non possibile almeno ricondizionato e poi soprattutto vorrei che i prezzi fossero almeno equiparati alla qualità degli oggetti che ci vengono venduti, perché nn si può comprare un auto che è scadente già all'uscita della catena di montaggio ma viene proposta ad un costo elevato perché i soldi che servono ad acquistarla costano tanto sacrificio e quelli nn sono scadenti. Ovviamente questo vale per tutti gli oggetti che sono in vendita. Questo è il mio pensiero, ringraziandovi vi saluto.
Grazie, grazie per queste tue considerazioni. Mi ero a volte posto questo problema ma non ero mai riuscito ad approfondire; l'idea che mi ero fatta è del tutto in linea con quanto hai ora bene, molto bene, analizzato ed approfondito. Ho iniziato a fotografare qualche anno prima che tu nascessi e solo qualche anno fa ho comprato le mie prime macchine digitali, comprate usate e senza alcuna intenzione di passare poi a modelli più recenti , generalmente usate sempre in manuale. Grazie di nuovo per questo video ed anche su l'altro tuo video sul mercato automobilistico; condivido tutto
Davvero complimenti per i contenuti portati e l’esposizione. Hai fatto in pochi minuti una completa dissertazione, ben supportata da dati e dai vari aspetti coinvolti, anche etici.
Buona sera Damiano, sono contento che finalmente è stato messo in piazza un argomento così serio. Complimenti. Purtroppo seguendo i vostri video, come quelli di molti altri, avevo sentito ultimamente un senso di stanchezza e di frustrazione, nel vedere confermata l'impossibilità di cambiare la rotta del mercato fotografico e dello "stile di vita" fotografico di ognuno di noi. Come è vero che noi siamo quello che mangiamo, è altrettanto vero che noi viviamo per come ci comportiamo. Forse questa mia considerazione non interessa, ma dopo tanto tempo che non avevo più voglia di scrivere, con questa tua riflessione, un po' di voglia mi è venuta. Grazie.👍🌈
Ca**o che bel video, bravi, bravi davvero. Siete uno dei pochissimi canali che parla o ha parlato di questo argomento. La battaglia non è persa, questo ce lo vogliono fare credere, perché la maggior parte della diffusione dell'informazione è gestita da loro ma.... il mercato ha due faccie, chi vende e chi compra. E questo in senso generico. Se i prodotti sono una fregatura per noi o per l'ambiente beh...lasciateli lì dove stanno. È uguale se la Cina inquina troppo e non cambia mentalità...smettiamo di comprare made in china. Ora è solo un esempio, ci sono aziende cinesi attente all'ambiente...ma l'importante è passare il concetto. Tanti paesi vendono spazzatura in altri paesi dove viene sotterrata, poi ci coltivano sopra il grano che viene rivenduto a noi..top. Non possiamo fermare queste persone fisicamente..ma di sicuro possiamo fare molti meno rifiuti o comprare da posti dove è ben chiaro che farina viene usata...insomma, fare si può, quello che serve è la voglia.. Esempio..una macchina fotografica digitale, meccanica come una olympus om 1, durevole nel tempo, riparabile che impressiona un sensore a 12mpxl alimentato da un pannello solare sul retro...non mi sembra complicato...oppure che consumi pochissimo e mi date un piccolo pannello solare che la ricarichi..dai ragazzi...siamo nel 2024, si parla di andare su Marte e poi...ci vendete per 8000e macchine dove si spaccano a guardarle e sono tutto tranne che ecosostenibili..pazzesco davvero. Comunque io ho deciso che compro solo usato, fin che non cambiano o fin che esce davvero una vera azienda "green"
Bravissimo!!!! Oltre agli argomenti già noti hai introdotto nuovi elementi di riflessione. Come si usa dire oggi "dovrebbe esserci un vero cambiamento di paradigma" che riguardi tutto il nostro vivere e le nostra azioni, in ogni campo. E' sufficiente che il singolo individuo lo faccia? In un mondo che gira in un certo modo è molto difficile farlo proprio perchè il main stream va nel verso opposto. Forse no ma se tutti iniziassero..... Discorso enorme!!!! Grazie e sinceri complimeti!
Bellissima riflessione con la quale concordo in tutto 😊 Io sono del '73 quindi in pratica coetanei, abbiamo visto l'evolversi della tecnologia e l'abbiamo vissuta, e abbiamo visto il paesaggio FATTO DI PROPOSITO da una tecnologia riparabile ad una usa e getta: lasciamo il mondo della fotografia e parliamo di frigoriferi, semplificando la questione serve un compressore, del freon ed un termostato e il frigo é fatto, un tempo duravano anche 25 anni senza alcun problema, adesso pure loro hanno una scheda madre alloggiata sopra il freezer e spesso é la prima a dare problemi, e quando la riparano poco dopo é peggio di prima, un frigo dura in media 5 anni in totale, ma spesso da problemi prima, é diventato anch'esso un oggetto usa e getta!!!!! La lavatrice fra un po' ci parla per dirci quanto siamo pirla a volere robe del genere buttando soldi in tecnologia "che ci fa fighi, o toghi" , ma di fatto non lavora meglio della vecchia, al limite si eguagliano....ora ogni cosa ha schede come il PC non riparabili da tutti (altra attività uccisa dalle circostanze....o di proposito) , ed anche le fotocamere sono state sempre più riempite di elettronica fino a farle diventare quasi "un elettrodomestico" , bisogna discernere e avere passione per non vederle così. Ora arrivo al punto prima che divento biondo e buco il telefono col dito 🤣🤣🤣 entrambe le tecnologie inquinano, MA SECONDO ME inquina meno l'analogico perché, come tu stesso hai detto, prima di farci i selfie quando cag***mo in bagno ci pensiamo 3, 4, 5 volte e scattiamo sia con parsimonia che con coscienza, e questo vale anche per il professionista che, legato alla pellicola, non sfornava migliaia di foto per un evento sportivo (per citare un genere a caso, ma potrebbero essere anche le cerimonie o altro ancora) , ma faceva il giusto, mentre ora probabilmente scattano a raffica ti Rambo tarantolato producendo miglia di file che, ad eccezione di una manciata, verranno cancellati e creando usura inutile a tutto il sistema fotografico (otturatore, calore generale, batteria, schede) accorciando la vita della fotocamera, investendo in hdd e schede sempre più capienti, eccetera. Io la vedo così e mi accorgo anche sulla mia pelle che c'è fretta, sempre di corsa, vita e lavoro frenetici....e bastaaaaaa...... Andrea
Le mie fotocamere sono state costruite dal 1957 (rolleiflex biottica) al 2008 (D700) in mezzo ci sono rolleiflex SL35, 35 tessar, Canon FT, nikon FM2, F5, D2H, D2X. Credo di contribuire egregiamente alla riduzione di produzione di nuovi prodotti. Peraltro ho appena acquistato un portatile ricondizionato. Ho fatto bene all'ambiente e anche alle mie tasche! Un caro saluto Damiano!
In effetti il tema è delicato. Le sostanze chimiche usate in camera oscura erano sicuramente inquinanti e ricordo che negli anni 50 e 60 si usavano ancora batterie al mercurio micidiali dal punto di vista dell' impatto ambientale, oggi il mercurio è stato abolito ma si usano molte più batterie. La produzione delle cosiddette Terre Rare inoltre oltre all' impatto ambientale ha spesso anche un impatto sullo sfruttamento dei lavoratori...Purtroppo la produzione di qualsiasi manufatto comporta un impatto e hai fatto benissimo a "sviscerare" un problema che pochi si pongono... l' obsolescenza programmata è poi davvero un inno al consumismo sfrenato
Ciao Damiano. Ottima riflessione. Ho sia delle macchine fotografiche a pellicola che digitali. Non credo che una sia meglio dell'altra per quanto riguarda l'inquinamento. Il fine è che certi paesi più poveri sono sommersi dalla spazzatura dei paesi più ricchi. Meglio nascondere la testa sotto la sabbia ( sia i prodotti che noi consumatori ). Finiremo come nel film della Disney "Wall•E".
Innanzitutto grazie, da "titolato" in discipline ambientali, poi riguardo le tue osservazioni, noto che come in tutte le cose su cui ci si ferma un attimo a riflettere lo sguardo finisce per abbracciare tutti i settori della nostra società. È la conseguenza naturale dell'intero sistema nel quale siamo stati invischiati che è un intero modello economico finalizzato al produttore (attenzione: non alla produzione) che si ingegna per rifilarti paccottiglia (e poi definisce le altre produzioni cinesate). La sola leva che abbiamo l'hai definita tu: non comprare ca**te e lasciarle sugli scaffali a impolverarsi. Solo così, col danno economico, sti cialtroni danarosi si ridimensioneranno (nel tempo). Un caro saluto dalla punta estrema della Calavrìa
L’approfondimento è fatto bene, il discorso poi è enorme con mille sfaccettature. Alla fine l’impatto della fotografia digitale finisce nel calderone dell’impatto dell’IT e dell’elettronica di consumo, con i suoi portati culturali (paradossalmente anche il tuo video e il mio commento fanno parte di quell’impatto). Per l’impatto della fotografia analogica attuale bisogna considerare il fatto che ora è una nicchia della nicchia. L’utenza domestica 90% fa BW e difficilmente va oltre i 50 rullini l’anno. C41 lo fanno in pochissimi (fino a 2 anni fa ero tra questi). Diapositive ancora meno. RA4 qualcosa, ma molti poi scansionano. I grandi laboratori o scuole di fotografia hanno convenzioni per lo smaltimento della chimica e il recupero dell’argento. Le pellicole vengono prodotte in gran parte nel primo mondo. Idem per la carta. La chimica se non è buona fa danni (per ora molta è prodotta in eu però in futuro chissà). Le macchine per fotografare e stampare sono quasi tutte usate, l’impatto ambientale della loro produzione non è attuale. La chimica veramente pericolosa è stata bandita da decenni (come il cromo). Quella attuale se si fa bianco e nero in casa non è problematica (se si è allacciati alla rete fognaria). Volendo alcune isole ecologiche te la fanno anche lasciare. Permangono i problemi di consumo dell’acqua quando si sviluppa una baritata (il risciacquo deve essere più lungo). Ma se si usa la politenata si va easy. Per l’idrochinone non mi preoccuperei: è veramente poco ma da dei risultati estetici sul negativo che gli sviluppi con ascorbico non danno (almeno per mia esperienza). Formaldeide forse c’è in qualche stabilizzatore colore (non ne sono sicuro). Ma probabilmente anche lì sono quantità infinitesimali. In definitiva direi comunque, da consumatore, di non crucciarsi troppo per il peso sull’ambiente delle nostre abitudini fotografiche. A meno che non sviluppiate 1000 diapositive l’anno o cambiate corredo ogni due anni. La fast fashion è di gran lunga più impattante, così come le abitudini alimentari.
Damiano, consueti complimenti per la profondità e competenza di questa riflessione. Condivido tutto. Segnalo un altro elemento, secondo me inaccettabile del processo digitale: le cartucce di inchiostro delle stampanti. A mio parere la loro implementazione è criminale, la quantità di rifiuto generato è sproporzionata. Un saluto, Michele
Ti dico una cosa : stai diventando il mio punto di riferimento , ( certamente dal punto di vista fotografico ma anche dal punto di vista umano .) Spero che prima o poi riuscirò a fare una consulenza privata per la mie foto , sono sicuro che mi farebbe crescere tantissimo . Grazie per questo contenuto Un cordiale saluto
Complimenti hai toccato un argomento estremamente complesso e che tocca tutti noi. Purtroppo penso che tu abbia ragione quando parli di lotta ai mulini a vento. Ma comunque cerchiamo di fare la nostra parte se possibile.
Una riflessione attenta ed opportuna. Io ho una piccola camera oscura e mi ero posto il problema, ma non avevo riflettuto sul digitale. Purtroppo molto non hanno nemmeno in testa cosa sia uno standard di qualità come noi 50 enni o più. Ci sono poi i soliti idioti che dicono ' allora cosa dire dei jet', ma noi dobbiamo riflettere sulle questioni, per quelle persone sciocche e conferma vivente del ns tempo, ci sono migliaia di canali. Viva le Riflessioni.
Ciao Damiano, hai toccato un tema che rappresenta una ferita scoperta in ogni aspetto della vita, perché non c'è azione che facciamo che non inquini: esistere equivale ad inquinare. Coscienti di questo, l'approccio che aiuta a limitare i danni è quello di fare scelte consapevoli, rallentare e valutare, atteggiamento che è l'esatto contrario di ciò che la società sembra ci spinga a fare. Sviluppare una mentalità analogica non solo in fotografia, ma nella vita. La cosa tragicamente buffa è che se unissimo le tecnologie di oggi a questa mentalità, inquineremmo infinitamente meno! Concordo con ogni parola che hai detto e ti faccio ancora una volta i miei complimenti per il canale che è in assoluto il migliore in Italia in fatto di fotografia! Ciao!
Buon pomeriggio Damiano! Per quanto riguarda l’analogico, personalmente utilizzo macchine meccaniche.. la mia Rolleicord ereditata da mio padre è del ‘54 e l’ho fatta di recente revisionare completamente.. i tempi non sono perfetti ma assolutamente in tolleranza e tutto il resto va meravigliosamente - ho speso circa 300€ che sono quasi il valore della macchina, ma penso che ne valga assolutamente la pena, così come varrà la pena di spendere più del doppio del valore commerciale della mia zorki 4 che ho appena mandato in riparazione, ma che poi (con un po’ di fortuna perché con le russe dell’epoca non si sa mai 😬) mi darà ottime soddisfazioni per tanti anni ancora. Se ci dovessi lavorare, probabilmente investirei su Leica o Hasselblad per avere garanzia di maggiore affidabilità ma il concetto di base sarebbe lo stesso: avere uno strumento che possa essere riparato e non dipenda (troppo) dall’elettronica. Nel digitale magari si potrebbe pensare a dei sistemi modulari dove, ad esempio, si possano cambiare solo determinati moduli per relativi upgrade, tipo sensore, AF, otturatore.. ricordo in ambito musicale un’azienda produttrice di amplificatori fece delle testate modulari, un’ottima idea secondo me.. Daje!
Tutto molto interessante e condivisibile grazie. Per me una proposta intelligente per legge è costringere tutti i costruttori a scegliere un attacco standard almeno per le FF e attenersi a quello, visto che l'obsolescenza si applica maggiormente ai corpi macchina e non alle ottiche, quindi chi cambia brand di fatto non ha nessun interesse a cambiare anche il suo corredo se quello che ha lo soddisfa.
Analisi e ipotesi interessanti, personalmente ho sempre scattato in analogico (classe 1945...) Con l'avvento del digitale i miei negativi gli scansiono e archivio in digitale, credo che questo lo facciano in molti, se non quasi tutti, quindi la filiera analogica è affiancata a quella digitale...
Ciao Damiano, ho una Pentax LX che mi comprò mio padre circa 45 anni fa. La uso tuttora senza problemi. Ho fatto fare una revisione 4 anni giusto per scrupolo anche se funzionava ancora senza problemi... Il tema della riparabilità è purtroppo diventato insistente, tutto rientra nel sostituire la merce in tempi brevi... La battaglia è persa. Un abbraccio
D'accordo su tutto, il problema è la coscienza delle persone. Una recente statistica dell'Ocse indica un buon 30% degli italiani come analfabeta funzionale, incapaci di risolvere piccoli problemi o comprendere semplici frasi in italiano (E non penso all'estero possa andare molto meglio). Ipotizzando che un'altra buona fetta di popolazione sia in condizioni di poco superiori a questa, soprattutto dal punto di vista etico/morale, ma che vogliamo fa'? Il consumatore medio se ne sbatte di tutti questi ragionamenti e compra ciò che soddisfa il suo portafoglio (o crede che lo faccia) o il suo ego. Fine. L'unica cosa che possiamo fare è insegnare in modo diverso ai nostri figli e ai giovani in generale, cioè esattamente l'opposto di ciò che sta facendo la scuola (ma anche i mezzi di comunicazione di massa) in questi ultimi 20-30 anni. Con una società pensante si possono cambiare le cose, altrimenti la massa segue i pifferai magici che hanno ben chiaro in che direzione sia conveniente andare.
per non parlare di come vengono riciclati i materiali delle schede elettroniche come stagno, oro, argento, ecc. In oriente sono nate "città" dove si accatastano dandogli fuoco per fondere le schede e rendere liquidi questi materiali che poi vengono raccolti.... Non abbiamo le centrali a carbone, ma abbiamo diversi inceneritori (chiamati termovalorizzatori), tra l'altro Parma è stata molto famosa per questo! E soprattutto abbiamo moltissime discariche di scorie nucleari!!
il digitale inquina molto di più dell'analogico perché oggi la gente tende a cambiare sempre di più le fotocamere e le lenti mentre una volta te le tenevi per tutta la vita. l'elettronica contenuta nelle fotocamere moderne ha un impatto enorme perché i materiali utilizzati come il silicio dei chip e la plastica genero un sacco di inquinamento nella produzione e poi oggi le fotocamere sono costruite male per risparmiare sui costi di produzione massimizzare i profitti non sono più i carro armati di un tempo.
Credo che sia giusto valorizzare fin che si può quello che si ha, non è detto che continuare a cambiare corredi per stare al passo con il progresso sia la soluzione migliore, a volte quello che ti serve per essere felice lo hai già in mano. Meno cambi e butti, e meno inquini.
Ottime riflessioni, vorrei aggiungere però che il numero di foto scattate è aumentato in modo esponenziale con l'avvento del digitale, alcuni dati stimano che negli ultimi 20 anni si è passati da circa 80 miliardi a 2000 miliardi di foto: se fossero tutte analogiche quanto inquinerebbero? Il dato però più interessante è che quasi tutte le foto (92,5%) attualmente sono realizzate da smartphone che esistono e inquinano anche senza necessariamente fare foto. Insomma l'impatto ambientale delle reflex e ora delle mirrorless in sè e molto molto molto marginale.
Purtroppo per quanto riguarda i cicli di durata, ormai è tutto così, cellulari, ma anche lavatrici, frigoriferi, aspirapolveri e chi più ne ha chi più ne metta. E' stata creata una società sul consumo. Qui entra in gioco anche il mercato. Cineserie che valgono poco, ma più accessibili a tutti, con la conseguenza dell' US e getta. Ma la cosa non si ferma all' inquinamento. Si è innescato un processo sociale, fintanto che non conviene più " aggiustare". Per cui spariscono anche i mestieri com i riparatori. Perché riparare una stampante vecchia mi deve costare quasi quanto comprarne una nuova, ammesso che sia riparabile, dove sta la convenienza? Mio padre faceva il riparatore dei televisori quando c' era la vecchia " AUTOVOX" a Roma. Poi la fabbrica fu smembrata e portata in Corea. Lui è finito sotto cassa integrazione e alla fine licenziato. Era l' inizio di quello che ci ritroviamo oggi e ahimè , come dici tu, una guerra persa
Bravissimo Damiano! Se vuoi un nuovo cinturino per il tuo smartwatch forse posso fartelo io, dimmi che modello è esattamente e vediamo se è possibile :-) AD
Buongiorno Damiano è possibile avere il contatto del laboratorio per la revisione della mia Rolleyflex? Complimenti per vostre le riflessioni sempre gradite.
Un'osservazione: perchè si parla sempre, dappertutto, di fotografia analogica e fotografia digitale? Secondo me sarebbe più corretto parlare di fotografia chimica e fotografia digitale. Fino al momento in cui la luce colpisce la pellicola, o il sensore, la situazione è identica per ogni sistema (quindi sono, fino a quel punto, tutte analogiche). Successivamente si ha o una reazione chimica (alogenuri d'argento esposti e immagine latente) o la trasformazione in codice binario (segnale digitale). Oppure mi sbaglio? Certo c'è una serie di luoghi e detti comuni ma se non sono corretti dovremmo evidenziarlo.
Pure questo filmato chi sa' quante energie costa... siamo schiavi del mondo digitale e di internet, u-tube, face-book. Il fatto principale è che la diffusione di massa di alcune tecnologie e di alcune possibilità ( pensiamo ai viaggi, l'accesso ai contenuti su internet) essa stessa aumenta a dismisura a consumo. Ma che facciamo torniamo all'accesso privilegiato? Per quanto riguarda l'obsolescenza programmata, l'alternativa è la riduzione della produzione, il che comporta la riduzione dell'occupazione, il che comporta...insomma non è facile la soluzione dei problemi della produzione di massa . Per quanto riguarda l'orologio, possibile che non si trovano i ricambi per il braccialetto su Amazon, io di solito lo trovo. Certo se si rompe l'attacco di plastica sull'orologio è finita.
49 anni come te ed un vissuto simile. La TV a tubo catodico usata 20 anni. L'impianto stereo Sansui ancora lo utilizzano i miei. 160 euro e abbiamo fatto manutenzione😂
Per quanto mi riguarda sfondi una porta aperta, se qualcuno produce male è giusto che se ne parli male, se qualcuno non ha un minimo di etica in ciò che fa è giusto che il mercato lo punisca, non è la prima volta che certi argomenti (non mi riferisco solo alla questione green quanto al "value for money" al prezzo in rapporto alla qualità) mi portano a intraprendere altre strade. Poi ci sono le scimmie da tenere a bada e non sempre ci si riesce.
Sinceramente è difficile dare un giudizio univoco, entrano in ballo una miriade di fattori, spesso trascurati, in ogni caso la"nostalgia" verso il passato analogico, e non solo in campo fotografico , non la vedo una cosa buona.
Video interessante già alcune cose li avevo già pensate l unica cosa che in molti eccomers si vendono attrezzature rotte per pezzi di ricambio io alcune li ho vendute è questo è un circolo virtuoso così si creano meno rifiuti
Ci sono frigoriferi di 60 anni fa che funzionano ancora, quanti di quelli prodotti oggi funzioneranno tra 60 anni? Zero. Quale tecnologia è quella più ecologica tra le due? Ma oggi, mettere in discussione il capitalismo predatorio è overlimits. Purtroppo.
Credo che il ragionamento sia troppo "teorico" perché nella pratica le cose funzionano diversamente. Molti laboratori che trattavano la fotografia analogica l' hanno eliminata per gli alti costi di smaltimento dei prodotti chimici. Questo lo so perché parlai con un titolare qualche anno fa'. Le attrezzature di questi laboratori vengono vendute e comprate spesso da privati. Secondo me i privati difficilmente smaltiscono correttamente i rifiuti e buttano la roba nel lavandino. Molte isole ecologiche non accettano questi prodotti e quanto costerebbe pagare una spedizione e uno smaltimento di questo tipo fuori regione? Se si facesse un' indagine su quanti litri di prodotti chimici vengono venduti e quanti vengono realmente smaltiti nella m, i risultati sarebbero devastanti secondo me. Basta andare sui forum per vedere le persone che dicono che si possono buttare questi rifiuti nel lavandino come se fossero degli ingegneri chimici. 2000 pose/anno in full frame sono circa 55 rullini...e non parliamo di formati più grandi. Pensiamo a quanti litri di prodotti per lo sviluppo e quante sostanze per produrre le pellicole sono necessarie. Gli ingranditori usano la corrente elettrica!! E le macchine analogiche più recenti usano le batterie. Secondo me l' attrezzatura è il prodotto della società e non viceversa. È ovvio che una macchina totalmente manuale ha una vita superiore rispetto ad una elettronica ma che prestazioni ha? Non ha l' autofocus, ha un esposimetro che non si sa come funziona ecc. Attualmente lo standard si è alzato...ma questo vale per tutto, per le automobili ecc. A me quello che mi infastidisce è che chi usa l'analogico dice che la fotografia digitale non è fotografia e che la fotografia analogica inquina meno. Non esiste una tecnologia ad impatto zero ma trovo disgustosa la pratica di molti fotografi amatori di fotografia analogica che buttano i prodotti per lo sviluppo dentro il lavandino inventando 1000 scuse come se fossero dei chimici. Grazie per il video Damiano e scusa per il messaggio lungo.
hai ragione ma ti ricordi cosa diceva Wanna Marchi? i co.....i vanno inc...ti! parlano del pianeta ma sbavano per l'iphone 16 mentre stanno pagando ancora le rate del 12...cambiano macchine fotografiche ogni volta che esce la feature che li farà diventare i nuovi Ansel Adams...poi gli chiedi cos'é una "standarta" e puff...
Tutto molto condivisibile e anche "banale" se vogliamo. Banale nel senso che come dici anche tu son cose che tutti dovremmo già conoscere. Secondo me c'è da fare una grossa distinzione a monte sulla TIPOLOGIA di acquirente. Secondo me, io la vedo così: 1) sei un professionista che ci fattura con le attrezzature che compra? Ok. Allora sei assolutamente "autorizzato" a comprare e a cambiare attrezzatura quanto e quando cavolo pare a te. 2) sei un foto/video AMATORE, cioè NON professionista? Ok. Allora cerca di imparare in qualsiasi modo a tenere a bada la scimmia dell'acquisto compulsivo e del "ce l'ho più lungo" e tieniti l'attrezzatura il più a lungo possibile ed impara ad usarla invece di stare sempre a comprare nuove "figate" tecnologiche, come un povero deficiente, senza mai per davvero imparare ad usare nulla.
Noto che hai usato una immagine generata dalla AI per la thumbnail del video e le grafiche in generale, mi pareva che avessi fatto un video molto critico riguardo le intelligenze artificiali
Infatti nessuno ne parla! Si parla solo di cambiamento climatico, ma mai o quasi mai, di inquinamento. Il consumo energetico del digitale con IA avrà un notevole incremento, senza contare che l'effetto sarà la regressione dei cervelli umani allo stato infantile. In un mondo ideale o meglio, semplicemente razionale, ogni prodotto dovrebbe essere costruito per essere riciclabile facilmente al 100% (senza ulteriori danni ambientali) nonché durare all'infinito. Anche io ho nell'armadio un paio di "cadaveri" (regali) di Apple perfettamente integri, ma inutilizzabili, nemmeno per vedere i video su TH-cam. Ma vi pare accettabile!!! Tuttavia Apple, che sicuramente è un'azienda green che avrà ridotto l'impronta di carbonio, vende alla grande e molti "homo sapiens" fanno la fila per prendere l'ultimo modello...
Avete idea di quanto inquina l'industria degli armamenti? I produttori di macchine fotografiche digitali in confronto è come se piantassero alberi. No, stavolta video veramente "fuori", inaccettabile ... 😡
:-DDDDD scusa ma, questo video dedicato alle bertucce mannare dell'elettrico, anche No, ma con tutti gli aerei e jet privati che gli sorvolano sulla testa e che inquinano come 7000 diesel degli anni 70 tutti assieme? daje su, parlate di, OM-4 che è meglio!
Mi sento vecchio a ricordare quando le scarpe tornavano nuove solo cambiando suole e tacchi e le camicie te le vendevano con i polsini e il colletto di ricambio. Forse i burocrati europei dovrebbero costringere le aziende a rendere riparabili gli articoli prodotti piuttosto che obbligarci a cambiare vettura ogni anno. L’inquinamento si batte con la frugalità, che è esattamente l’antitesi del consumismo. Il vanto delle aziende nel passato era produrre articoli che duravano nel tempo, oggi è farti possedere l’ultima versione dello stesso prodotto che dura il tempo della garanzia. Grande Damiano! Riesci sempre a farci riflettere sui grandi temi del nostro tempo con la scusa della fotografia👍👏👏👏
Due cose: prima di tutto i complimenti a te perché questo è un argomento estremamente importante e nessuno ne parla; in secondo luogo condivido anche il concetto che ciascuno di noi deve fare la sua parte nell'utilizzare il più possibile le attrezzature, nel farle riparare se è possibile e nel rifiutarsi di acquistare attrezzature scadenti. Per il resto, i dati che hai citato sono veramente spaventosi, in particolare per ciò che riguarda i rifiuti elettronici e soprattutto il fatto che, dopo aver depredato i paesi poveri delle loro legittime risorse naturali (es. idrocarburi, minerali, terre rare ecc.) li utilizziamo come pattumiere dell'umanità. Stiamo agendo da criminali, ma possiamo ancora fare qualcosa, ciascuno in base alle proprie possibilità.
Grazie Damiano! È un tema molto complesso e che ha tanti punti di ombra.
Possiamo solo rallentare e magari ogni tanto fare pulizia di tutti quegli scatti inutili che facciamo, e parlo soprattutto dai nostri telefoni.
La slow photography o meglio l'accensione del nostro cervello ci salverà!
Meno scatti e più riflessione!
Tornare all'analogico pure purtroppo è ancora molto complesso per tanti, e non parlo per l'attrezzatura, ma anche per gli spazi necessari, pensando anche solo ad una piccola camera oscura dove poter sviluppare i negativi.
È un discorso immenso. Che non coinvolge solo la fotografia ma ogni aspetto della modernità. Condivido la logica di fondo che esponi, tuttavia l’applicazione di una sorta di ribellione diventa difficile. Diciamo che (restringendo le osservazioni al mero campo fotografico) un aiuto potrebbe arrivare dal mercato dell’usato. Del tipo cari produttori o calate i prezzi fate meglio le macchine usando materiale ecosostenibili o noi continuiamo a usare l’usato fino a che proprio non si rompe e a quel punto ancora valutiamo un altro usato. La mia attrezzatura fotografica è quasi tutta di seconda mano tranne la prima fotocamera che ho preso.
Per il resto diventa una lotta coi mulini a vento nel senso che quando scatti le foto le devi archiviare (sì possiamo scattare meno ma se come me fai animali le raffiche le usi e molte foto le getti. Li possiamo veramente eliminarle ma eliminare spiace sempre). Esiste l’analogico che risolverebbe in buona parte il problema ma sarebbe un tornare indietro rinunciando a tutte le comodità che proprio in canali come questi vengono mostrate e giustamente esaltate. Ma poi occhio che l’ecologismo (come ogni ismo) è sempre dotato di una visione parziale. Facciamo un esempio, i data center inquinano lo sappiamo bene, quindi anche quelli di TH-cam quindi si dovrebbero periodicamente (tutti) cancellare parte dei contenuti prodotti in modo tale che non sia necessario produrre altri datacenter per contenere limmanenmole di dati che produciamo.
Al di là dell’esempio astruso ma non troppo il tema dei datacenter su cui è di fatto basata l’informatica moderna è cruciale perché i dati aumentano io mi occupo di privacy e ad esempio il cloud viene reputata misura di sicurezza adeguata alla protezione dei dati cui siamo obbligati per legge. Ergo la legge ci obbliga a inquinare. Siamo messi male. Molto male
Chiarissimo, ineccepibile. E' stato un intervento, un video, il tuo, illuminante, quasi una conferenza ad alto livello. Condivido in toto.
Caro Damiano concordo in tutto. Io nel mio piccolo ho intrapreso la strada del “reverso”; ovvero scatto di meno (ma con più attenzione) e mi tengo stretti i modelli che ritengo realmente riusciti e tutt’ora efficienti, sebbene possano essere considerati vecchi, anche se utilizzati tutt’ora per lavoro. Naturalmente posseggo anche fotocamere analogiche, e ne aggiungerò sicuramente altre. Ps Anch’io possiedo una Rolleiflex, per l’esattezza una automat B, ancora funziona che é una meraviglia (l’ho portata con me quest’estate per un matrimonio), ed è del 1956, quasi 80 anni! Una buona serata. Stefano
Super d'accordo con la questione digitale, bisognerebbe far capire che è inutile far uscire 5 fotocamere nuove ogni anno o di più, avremmo bisogno di un rallentamento generale del mondo. Meno profitti e più cultura
Ciao Damiano, ottima riflessione e tutti i miei complimenti per aver toccato quest'argomento. Sinceramente già da parecchio tempo avevo in mente di parlarti di queste considerazioni ma non l'ho mai fatto perchè pensavo addirittura di essere una mosca bianca e nessuno mi avrebbe ascoltato. Comunque ritengo che ormai tutti i produttori di fotocamere ed accessori dovrebbero fare molto per far si che chiunque abbia la passione per la fotografia sia incentivato a portarla avanti con soddisfazione e non si debba sentire in un certo senso "incatenato" dal fatto che, solo dopo qualche anno, potrebbe ritrovarsi a non poter usare la sua attrezzatura fotografica solamente per il fatto che i pezzi di ricambio non verranno più prodotti. Molti fotoamatori, come lo sono io, hanno affrontato dei sacrifici per potersi permettere l'acquisto dell'attrezzatura dei suoi sogni e penso di avere tutto il diritto di poterla usare per moltissimo tempo e devo essere io a decidere quando e se sostituirla, non devono decidere i produttori a dirmi che devo gettare al vento tutto quanto. Sarebbe troppo bello che tutti i possessori di fotocamere, come hai detto anche tu, s'incazzassero per far sentire la loro, o la nostra, voce in capitolo. Ormai si pensa solo a propinarci nuovi modelli solo dopo qualche anno e noi arriviamo al punto di pregare che l'attrezzatura che abbiamo ci duri il più a lungo possibile e questo non è giusto, per niente giusto. Scusami Damiano se mi sono dilungato un pò troppo ma ho molto a cuore quest'argomento e mi auguro che molte altre persone la pensino come me. Un affettuoso saluto, al prossimo video. Ciao ciao!!
argomento che purtroppo non tocca solo il settore fotografico, ma tutto quanto ci circonda: televisori, lavatrici, frigoriferi etccc. Restando al settore fotografico, per la parte elettronica si è toccato solo l'aspetto dell'attrezzatura e della stampa, ma vanno inclusi anche oltre agli hard disk che son stati citati, anche tutti gli elementi del computer (processore, scheda grafica, Ram), che richiede aggiornamenti continui (ciclo di vita 4-5 anni) e monitor una volta normali, ora arrivati all' 8K di definizione. Purtroppo oggi è tutto votato all'iper produzione, poi se non viene usato-venduto si butta. Tutte le aziende ragionano che devono fare quantità, non qualità. Se oggi la ditta x ha prodotto 10, l'anno dopo deve produrre 15 a parità di personale. Se dovesse produrre 8 il valore dei titoli aziendali cala, le banche dopo fanno più fatica a concedere prestiti, etc. Del resto si è visto con i cicli di vita delle reflex digitali: Canon nel giro di poco tempo ha prodotto per la fascia semi-pro Eos 20D, 30D, 40D e 50D ognuno di questi ad un'anno dall'altra. Stesso dicasi per i modelli Nikon equivalenti. Una follia. Il tutto per avere stessi af e pochi mpx in più (in casa Canon che è quella che uso ). IL calo di uscite si è avuto solo dalla 7D prima serie. Personalmente io ho avuto la 20D (che ho ancora), e presi la 7D poi sostituita dalla 7D2 solo per via del selettore a sx che mi si spostava sempre, integrata per il ff dalla 5DSR. Mi secca fra l'altro che oggi Canon non faccia più reflex con sistemi af più aggiornati, in quanto per nulla interessato alla zona video (mi accontenterei anche di reflex con baionetta RF) ma preferisco il vecchio pentaprisma al mirino elettronico che divora batterie.
una riflessione che tocca temi davvero importanti. questa cultura giustamente definita dell'"usa e getta" permea ogni aspetto della nostra vita, ci rende miopi perché le conseguenza delle nostre azioni toccano luoghi lontani dal nostro quotidiano. dal canto nostro possiamo e dobbiamo educare i nostri figli con l'informazione e la consapevolezza delle proprie azioni, affinché abbiano quel rispetto per il nostro mondo che oggigiorno manca.
Salve Damiano, ti seguo da un bel po' sono un tuo iscritto e vi ascolto molto attentamente anche perché mi intrattenete molto spesso durante il mio lavoro. Anch'io come te sono nato a metà anni 70 quindi ho potuto toccare con mano ciò di cui ti dico.
Sul fatto che gli oggetti fino a buona parte degli anni 80 e in alcuni casi anche 90 del secolo scorso erano sicuramente costruiti meglio e in molti casi riparabili per aumentare la longevità dei prodotti stessi è un fatto certo, ma allo stato attuale vuoi anche per l'idottrinamento consumistico, la vedo molto dura che si possa tornare a quel passato che mi ha accompagnato nel mio crescere da bambino a uomo ormai cinquantenne.
Quindi credo che la produzione usa e getta sarà sempre più la normalità ( assurda) ma almeno io la vedo così, una cosa è che se l'usa e getta sarà il fattore determinante per il nuovo secolo, vorrei almeno che fosse fatto in modo intelligente, tanto per iniziare completamente riciclabile e dove non possibile almeno ricondizionato e poi soprattutto vorrei che i prezzi fossero almeno equiparati alla qualità degli oggetti che ci vengono venduti, perché nn si può comprare un auto che è scadente già all'uscita della catena di montaggio ma viene proposta ad un costo elevato perché i soldi che servono ad acquistarla costano tanto sacrificio e quelli nn sono scadenti.
Ovviamente questo vale per tutti gli oggetti che sono in vendita.
Questo è il mio pensiero, ringraziandovi vi saluto.
Grazie, grazie per queste tue considerazioni. Mi ero a volte posto questo problema ma non ero mai riuscito ad approfondire; l'idea che mi ero fatta è del tutto in linea con quanto hai ora bene, molto bene, analizzato ed approfondito. Ho iniziato a fotografare qualche anno prima che tu nascessi e solo qualche anno fa ho comprato le mie prime macchine digitali, comprate usate e senza alcuna intenzione di passare poi a modelli più recenti , generalmente usate sempre in manuale. Grazie di nuovo per questo video ed anche su l'altro tuo video sul mercato automobilistico; condivido tutto
Davvero complimenti per i contenuti portati e l’esposizione. Hai fatto in pochi minuti una completa dissertazione, ben supportata da dati e dai vari aspetti coinvolti, anche etici.
Buona sera Damiano, sono contento che finalmente è stato messo in piazza un argomento così serio. Complimenti.
Purtroppo seguendo i vostri video, come quelli di molti altri, avevo sentito ultimamente un senso di stanchezza e di frustrazione, nel vedere confermata l'impossibilità di cambiare la rotta del mercato fotografico e dello "stile di vita" fotografico di ognuno di noi.
Come è vero che noi siamo quello che mangiamo, è altrettanto vero che noi viviamo per come ci comportiamo.
Forse questa mia considerazione non interessa, ma dopo tanto tempo che non avevo più voglia di scrivere, con questa tua riflessione, un po' di voglia mi è venuta.
Grazie.👍🌈
Ca**o che bel video, bravi, bravi davvero. Siete uno dei pochissimi canali che parla o ha parlato di questo argomento. La battaglia non è persa, questo ce lo vogliono fare credere, perché la maggior parte della diffusione dell'informazione è gestita da loro ma.... il mercato ha due faccie, chi vende e chi compra. E questo in senso generico. Se i prodotti sono una fregatura per noi o per l'ambiente beh...lasciateli lì dove stanno. È uguale se la Cina inquina troppo e non cambia mentalità...smettiamo di comprare made in china. Ora è solo un esempio, ci sono aziende cinesi attente all'ambiente...ma l'importante è passare il concetto. Tanti paesi vendono spazzatura in altri paesi dove viene sotterrata, poi ci coltivano sopra il grano che viene rivenduto a noi..top. Non possiamo fermare queste persone fisicamente..ma di sicuro possiamo fare molti meno rifiuti o comprare da posti dove è ben chiaro che farina viene usata...insomma, fare si può, quello che serve è la voglia..
Esempio..una macchina fotografica digitale, meccanica come una olympus om 1, durevole nel tempo, riparabile che impressiona un sensore a 12mpxl alimentato da un pannello solare sul retro...non mi sembra complicato...oppure che consumi pochissimo e mi date un piccolo pannello solare che la ricarichi..dai ragazzi...siamo nel 2024, si parla di andare su Marte e poi...ci vendete per 8000e macchine dove si spaccano a guardarle e sono tutto tranne che ecosostenibili..pazzesco davvero. Comunque io ho deciso che compro solo usato, fin che non cambiano o fin che esce davvero una vera azienda "green"
Bravissimo!!!! Oltre agli argomenti già noti hai introdotto nuovi elementi di riflessione. Come si usa dire oggi "dovrebbe esserci un vero cambiamento di paradigma" che riguardi tutto il nostro vivere e le nostra azioni, in ogni campo. E' sufficiente che il singolo individuo lo faccia? In un mondo che gira in un certo modo è molto difficile farlo proprio perchè il main stream va nel verso opposto. Forse no ma se tutti iniziassero..... Discorso enorme!!!! Grazie e sinceri complimeti!
Bellissima riflessione con la quale concordo in tutto 😊
Io sono del '73 quindi in pratica coetanei, abbiamo visto l'evolversi della tecnologia e l'abbiamo vissuta, e abbiamo visto il paesaggio FATTO DI PROPOSITO da una tecnologia riparabile ad una usa e getta: lasciamo il mondo della fotografia e parliamo di frigoriferi, semplificando la questione serve un compressore, del freon ed un termostato e il frigo é fatto, un tempo duravano anche 25 anni senza alcun problema, adesso pure loro hanno una scheda madre alloggiata sopra il freezer e spesso é la prima a dare problemi, e quando la riparano poco dopo é peggio di prima, un frigo dura in media 5 anni in totale, ma spesso da problemi prima, é diventato anch'esso un oggetto usa e getta!!!!! La lavatrice fra un po' ci parla per dirci quanto siamo pirla a volere robe del genere buttando soldi in tecnologia "che ci fa fighi, o toghi" , ma di fatto non lavora meglio della vecchia, al limite si eguagliano....ora ogni cosa ha schede come il PC non riparabili da tutti (altra attività uccisa dalle circostanze....o di proposito) , ed anche le fotocamere sono state sempre più riempite di elettronica fino a farle diventare quasi "un elettrodomestico" , bisogna discernere e avere passione per non vederle così.
Ora arrivo al punto prima che divento biondo e buco il telefono col dito 🤣🤣🤣 entrambe le tecnologie inquinano, MA SECONDO ME inquina meno l'analogico perché, come tu stesso hai detto, prima di farci i selfie quando cag***mo in bagno ci pensiamo 3, 4, 5 volte e scattiamo sia con parsimonia che con coscienza, e questo vale anche per il professionista che, legato alla pellicola, non sfornava migliaia di foto per un evento sportivo (per citare un genere a caso, ma potrebbero essere anche le cerimonie o altro ancora) , ma faceva il giusto, mentre ora probabilmente scattano a raffica ti Rambo tarantolato producendo miglia di file che, ad eccezione di una manciata, verranno cancellati e creando usura inutile a tutto il sistema fotografico (otturatore, calore generale, batteria, schede) accorciando la vita della fotocamera, investendo in hdd e schede sempre più capienti, eccetera.
Io la vedo così e mi accorgo anche sulla mia pelle che c'è fretta, sempre di corsa, vita e lavoro frenetici....e bastaaaaaa......
Andrea
Le mie fotocamere sono state costruite dal 1957 (rolleiflex biottica) al 2008 (D700) in mezzo ci sono rolleiflex SL35, 35 tessar, Canon FT, nikon FM2, F5, D2H, D2X. Credo di contribuire egregiamente alla riduzione di produzione di nuovi prodotti. Peraltro ho appena acquistato un portatile ricondizionato. Ho fatto bene all'ambiente e anche alle mie tasche!
Un caro saluto Damiano!
In effetti il tema è delicato. Le sostanze chimiche usate in camera oscura erano sicuramente inquinanti e ricordo che negli anni 50 e 60 si usavano ancora batterie al mercurio micidiali dal punto di vista dell' impatto ambientale, oggi il mercurio è stato abolito ma si usano molte più batterie. La produzione delle cosiddette Terre Rare inoltre oltre all' impatto ambientale ha spesso anche un impatto sullo sfruttamento dei lavoratori...Purtroppo la produzione di qualsiasi manufatto comporta un impatto e hai fatto benissimo a "sviscerare" un problema che pochi si pongono... l' obsolescenza programmata è poi davvero un inno al consumismo sfrenato
Ciao Damiano. Ottima riflessione. Ho sia delle macchine fotografiche a pellicola che digitali. Non credo che una sia meglio dell'altra per quanto riguarda l'inquinamento. Il fine è che certi paesi più poveri sono sommersi dalla spazzatura dei paesi più ricchi. Meglio nascondere la testa sotto la sabbia ( sia i prodotti che noi consumatori ). Finiremo come nel film della Disney "Wall•E".
Innanzitutto grazie, da "titolato" in discipline ambientali, poi riguardo le tue osservazioni, noto che come in tutte le cose su cui ci si ferma un attimo a riflettere lo sguardo finisce per abbracciare tutti i settori della nostra società. È la conseguenza naturale dell'intero sistema nel quale siamo stati invischiati che è un intero modello economico finalizzato al produttore (attenzione: non alla produzione) che si ingegna per rifilarti paccottiglia (e poi definisce le altre produzioni cinesate). La sola leva che abbiamo l'hai definita tu: non comprare ca**te e lasciarle sugli scaffali a impolverarsi. Solo così, col danno economico, sti cialtroni danarosi si ridimensioneranno (nel tempo). Un caro saluto dalla punta estrema della Calavrìa
L’approfondimento è fatto bene, il discorso poi è enorme con mille sfaccettature.
Alla fine l’impatto della fotografia digitale finisce nel calderone dell’impatto dell’IT e dell’elettronica di consumo, con i suoi portati culturali (paradossalmente anche il tuo video e il mio commento fanno parte di quell’impatto).
Per l’impatto della fotografia analogica attuale bisogna considerare il fatto che ora è una nicchia della nicchia. L’utenza domestica 90% fa BW e difficilmente va oltre i 50 rullini l’anno. C41 lo fanno in pochissimi (fino a 2 anni fa ero tra questi). Diapositive ancora meno. RA4 qualcosa, ma molti poi scansionano.
I grandi laboratori o scuole di fotografia hanno convenzioni per lo smaltimento della chimica e il recupero dell’argento. Le pellicole vengono prodotte in gran parte nel primo mondo. Idem per la carta. La chimica se non è buona fa danni (per ora molta è prodotta in eu però in futuro chissà).
Le macchine per fotografare e stampare sono quasi tutte usate, l’impatto ambientale della loro produzione non è attuale. La chimica veramente pericolosa è stata bandita da decenni (come il cromo). Quella attuale se si fa bianco e nero in casa non è problematica (se si è allacciati alla rete fognaria). Volendo alcune isole ecologiche te la fanno anche lasciare.
Permangono i problemi di consumo dell’acqua quando si sviluppa una baritata (il risciacquo deve essere più lungo). Ma se si usa la politenata si va easy. Per l’idrochinone non mi preoccuperei: è veramente poco ma da dei risultati estetici sul negativo che gli sviluppi con ascorbico non danno (almeno per mia esperienza). Formaldeide forse c’è in qualche stabilizzatore colore (non ne sono sicuro). Ma probabilmente anche lì sono quantità infinitesimali.
In definitiva direi comunque, da consumatore, di non crucciarsi troppo per il peso sull’ambiente delle nostre abitudini fotografiche. A meno che non sviluppiate 1000 diapositive l’anno o cambiate corredo ogni due anni. La fast fashion è di gran lunga più impattante, così come le abitudini alimentari.
grande video ben preparato.....tanto lavoro ti sono sempre grato.
Damiano, consueti complimenti per la profondità e competenza di questa riflessione. Condivido tutto. Segnalo un altro elemento, secondo me inaccettabile del processo digitale: le cartucce di inchiostro delle stampanti. A mio parere la loro implementazione è criminale, la quantità di rifiuto generato è sproporzionata.
Un saluto, Michele
Ancora una volta ottimo video
Grazie, mi hai aperto gli occhi.
Ti dico una cosa : stai diventando il mio punto di riferimento , ( certamente dal punto di vista fotografico ma anche dal punto di vista umano .)
Spero che prima o poi riuscirò a fare una consulenza privata per la mie foto , sono sicuro che mi farebbe crescere tantissimo .
Grazie per questo contenuto
Un cordiale saluto
Ottima recensione Damiano..complimenti . d'accordo su tutto
Complimenti hai toccato un argomento estremamente complesso e che tocca tutti noi. Purtroppo penso che tu abbia ragione quando parli di lotta ai mulini a vento. Ma comunque cerchiamo di fare la nostra parte se possibile.
Una riflessione attenta ed opportuna.
Io ho una piccola camera oscura e mi ero posto il problema, ma non avevo riflettuto sul digitale.
Purtroppo molto non hanno nemmeno in testa cosa sia uno standard di qualità come noi 50 enni o più.
Ci sono poi i soliti idioti che dicono ' allora cosa dire dei jet', ma noi dobbiamo riflettere sulle questioni, per quelle persone sciocche e conferma vivente del ns tempo, ci sono migliaia di canali.
Viva le Riflessioni.
Ciao Damiano, hai toccato un tema che rappresenta una ferita scoperta in ogni aspetto della vita, perché non c'è azione che facciamo che non inquini: esistere equivale ad inquinare. Coscienti di questo, l'approccio che aiuta a limitare i danni è quello di fare scelte consapevoli, rallentare e valutare, atteggiamento che è l'esatto contrario di ciò che la società sembra ci spinga a fare. Sviluppare una mentalità analogica non solo in fotografia, ma nella vita. La cosa tragicamente buffa è che se unissimo le tecnologie di oggi a questa mentalità, inquineremmo infinitamente meno!
Concordo con ogni parola che hai detto e ti faccio ancora una volta i miei complimenti per il canale che è in assoluto il migliore in Italia in fatto di fotografia!
Ciao!
Buon pomeriggio Damiano! Per quanto riguarda l’analogico, personalmente utilizzo macchine meccaniche.. la mia Rolleicord ereditata da mio padre è del ‘54 e l’ho fatta di recente revisionare completamente.. i tempi non sono perfetti ma assolutamente in tolleranza e tutto il resto va meravigliosamente - ho speso circa 300€ che sono quasi il valore della macchina, ma penso che ne valga assolutamente la pena, così come varrà la pena di spendere più del doppio del valore commerciale della mia zorki 4 che ho appena mandato in riparazione, ma che poi (con un po’ di fortuna perché con le russe dell’epoca non si sa mai 😬) mi darà ottime soddisfazioni per tanti anni ancora. Se ci dovessi lavorare, probabilmente investirei su Leica o Hasselblad per avere garanzia di maggiore affidabilità ma il concetto di base sarebbe lo stesso: avere uno strumento che possa essere riparato e non dipenda (troppo) dall’elettronica. Nel digitale magari si potrebbe pensare a dei sistemi modulari dove, ad esempio, si possano cambiare solo determinati moduli per relativi upgrade, tipo sensore, AF, otturatore.. ricordo in ambito musicale un’azienda produttrice di amplificatori fece delle testate modulari, un’ottima idea secondo me.. Daje!
Tutto molto interessante e condivisibile grazie. Per me una proposta intelligente per legge è costringere tutti i costruttori a scegliere un attacco standard almeno per le FF e attenersi a quello, visto che l'obsolescenza si applica maggiormente ai corpi macchina e non alle ottiche, quindi chi cambia brand di fatto non ha nessun interesse a cambiare anche il suo corredo se quello che ha lo soddisfa.
Analisi e ipotesi interessanti, personalmente ho sempre scattato in analogico (classe 1945...) Con l'avvento del digitale i miei negativi gli scansiono e archivio in digitale, credo che questo lo facciano in molti, se non quasi tutti, quindi la filiera analogica è affiancata a quella digitale...
Ciao Damiano, ho una Pentax LX che mi comprò mio padre circa 45 anni fa. La uso tuttora senza problemi. Ho fatto fare una revisione 4 anni giusto per scrupolo anche se funzionava ancora senza problemi... Il tema della riparabilità è purtroppo diventato insistente, tutto rientra nel sostituire la merce in tempi brevi... La battaglia è persa. Un abbraccio
Grande Damiano!
Avendo stampato in camera oscura, l'argomento mi risulta molto interessante, nonostante abbia già le idee abbastanza chiare a riguardo.
Nel 2005 quando comprai la prima digitale il mio primo pensiero era questo ma poi con il tempo ho capito che il digitale è molto peggio!!!
D'accordo su tutto, il problema è la coscienza delle persone. Una recente statistica dell'Ocse indica un buon 30% degli italiani come analfabeta funzionale, incapaci di risolvere piccoli problemi o comprendere semplici frasi in italiano (E non penso all'estero possa andare molto meglio). Ipotizzando che un'altra buona fetta di popolazione sia in condizioni di poco superiori a questa, soprattutto dal punto di vista etico/morale, ma che vogliamo fa'? Il consumatore medio se ne sbatte di tutti questi ragionamenti e compra ciò che soddisfa il suo portafoglio (o crede che lo faccia) o il suo ego. Fine.
L'unica cosa che possiamo fare è insegnare in modo diverso ai nostri figli e ai giovani in generale, cioè esattamente l'opposto di ciò che sta facendo la scuola (ma anche i mezzi di comunicazione di massa) in questi ultimi 20-30 anni. Con una società pensante si possono cambiare le cose, altrimenti la massa segue i pifferai magici che hanno ben chiaro in che direzione sia conveniente andare.
per non parlare di come vengono riciclati i materiali delle schede elettroniche come stagno, oro, argento, ecc. In oriente sono nate "città" dove si accatastano dandogli fuoco per fondere le schede e rendere liquidi questi materiali che poi vengono raccolti....
Non abbiamo le centrali a carbone, ma abbiamo diversi inceneritori (chiamati termovalorizzatori), tra l'altro Parma è stata molto famosa per questo! E soprattutto abbiamo moltissime discariche di scorie nucleari!!
il digitale inquina molto di più dell'analogico perché oggi la gente tende a cambiare sempre di più le fotocamere
e le lenti mentre una volta te le tenevi per tutta la vita.
l'elettronica contenuta nelle fotocamere moderne ha un impatto enorme perché i materiali utilizzati come il silicio dei chip e la plastica genero un sacco di inquinamento nella produzione
e poi oggi le fotocamere sono costruite male per risparmiare sui costi di produzione massimizzare i profitti non sono più i carro armati di un tempo.
Credo che sia giusto valorizzare fin che si può quello che si ha, non è detto che continuare a cambiare corredi per stare al passo con il progresso sia la soluzione migliore, a volte quello che ti serve per essere felice lo hai già in mano. Meno cambi e butti, e meno inquini.
Esatto basta non comprare: il "potere del consumatore" ma chi è il consumatore .... Cit"G.Bruno di Giuliano Montaldo con GM Volonte".
Ottime riflessioni, vorrei aggiungere però che il numero di foto scattate è aumentato in modo esponenziale con l'avvento del digitale, alcuni dati stimano che negli ultimi 20 anni si è passati da circa 80 miliardi a 2000 miliardi di foto: se fossero tutte analogiche quanto inquinerebbero? Il dato però più interessante è che quasi tutte le foto (92,5%) attualmente sono realizzate da smartphone che esistono e inquinano anche senza necessariamente fare foto. Insomma l'impatto ambientale delle reflex e ora delle mirrorless in sè e molto molto molto marginale.
Purtroppo per quanto riguarda i cicli di durata, ormai è tutto così, cellulari, ma anche lavatrici, frigoriferi, aspirapolveri e chi più ne ha chi più ne metta. E' stata creata una società sul consumo. Qui entra in gioco anche il mercato. Cineserie che valgono poco, ma più accessibili a tutti, con la conseguenza dell' US e getta. Ma la cosa non si ferma all' inquinamento. Si è innescato un processo sociale, fintanto che non conviene più " aggiustare". Per cui spariscono anche i mestieri com i riparatori. Perché riparare una stampante vecchia mi deve costare quasi quanto comprarne una nuova, ammesso che sia riparabile, dove sta la convenienza? Mio padre faceva il riparatore dei televisori quando c' era la vecchia " AUTOVOX" a Roma. Poi la fabbrica fu smembrata e portata in Corea. Lui è finito sotto cassa integrazione e alla fine licenziato. Era l' inizio di quello che ci ritroviamo oggi e ahimè , come dici tu, una guerra persa
Bravissimo Damiano! Se vuoi un nuovo cinturino per il tuo smartwatch forse posso fartelo io, dimmi che modello è esattamente e vediamo se è possibile :-) AD
Buongiorno Damiano è possibile avere il contatto del laboratorio per la revisione della mia Rolleyflex? Complimenti per vostre le riflessioni sempre gradite.
Un'osservazione: perchè si parla sempre, dappertutto, di fotografia analogica e fotografia digitale? Secondo me sarebbe più corretto parlare di fotografia chimica e fotografia digitale. Fino al momento in cui la luce colpisce la pellicola, o il sensore, la situazione è identica per ogni sistema (quindi sono, fino a quel punto, tutte analogiche). Successivamente si ha o una reazione chimica (alogenuri d'argento esposti e immagine latente) o la trasformazione in codice binario (segnale digitale). Oppure mi sbaglio? Certo c'è una serie di luoghi e detti comuni ma se non sono corretti dovremmo evidenziarlo.
Pure questo filmato chi sa' quante energie costa... siamo schiavi del mondo digitale e di internet, u-tube, face-book. Il fatto principale è che la diffusione di massa di alcune tecnologie e di alcune possibilità ( pensiamo ai viaggi, l'accesso ai contenuti su internet) essa stessa aumenta a dismisura a consumo. Ma che facciamo torniamo all'accesso privilegiato? Per quanto riguarda l'obsolescenza programmata, l'alternativa è la riduzione della produzione, il che comporta la riduzione dell'occupazione, il che comporta...insomma non è facile la soluzione dei problemi della produzione di massa . Per quanto riguarda l'orologio, possibile che non si trovano i ricambi per il braccialetto su Amazon, io di solito lo trovo. Certo se si rompe l'attacco di plastica sull'orologio è finita.
49 anni come te ed un vissuto simile. La TV a tubo catodico usata 20 anni. L'impianto stereo Sansui ancora lo utilizzano i miei. 160 euro e abbiamo fatto manutenzione😂
Per quanto mi riguarda sfondi una porta aperta, se qualcuno produce male è giusto che se ne parli male, se qualcuno non ha un minimo di etica in ciò che fa è giusto che il mercato lo punisca, non è la prima volta che certi argomenti (non mi riferisco solo alla questione green quanto al "value for money" al prezzo in rapporto alla qualità) mi portano a intraprendere altre strade. Poi ci sono le scimmie da tenere a bada e non sempre ci si riesce.
Tema mooolto interessante, come dicevi tu ce ne sarebbe da parlare per ore
Sinceramente è difficile dare un giudizio univoco, entrano in ballo una miriade di fattori, spesso trascurati, in ogni caso la"nostalgia" verso il passato analogico, e non solo in campo fotografico , non la vedo una cosa buona.
[Rumore di aereo di Taylor Swift per andare a fare la spesa alla Lidl]
Video interessante già alcune cose li avevo già pensate l unica cosa che in molti eccomers si vendono attrezzature rotte per pezzi di ricambio io alcune li ho vendute è questo è un circolo virtuoso così si creano meno rifiuti
Ci sono frigoriferi di 60 anni fa che funzionano ancora, quanti di quelli prodotti oggi funzioneranno tra 60 anni? Zero.
Quale tecnologia è quella più ecologica tra le due?
Ma oggi, mettere in discussione il capitalismo predatorio è overlimits. Purtroppo.
Mi attengo alla domanda formulata con il titolo, sicuramente la fotografia digitale è di gran lunga la più inquinante.
Credo che il ragionamento sia troppo "teorico" perché nella pratica le cose funzionano diversamente.
Molti laboratori che trattavano la fotografia analogica l' hanno eliminata per gli alti costi di smaltimento dei prodotti chimici. Questo lo so perché parlai con un titolare qualche anno fa'. Le attrezzature di questi laboratori vengono vendute e comprate spesso da privati. Secondo me i privati difficilmente smaltiscono correttamente i rifiuti e buttano la roba nel lavandino. Molte isole ecologiche non accettano questi prodotti e quanto costerebbe pagare una spedizione e uno smaltimento di questo tipo fuori regione? Se si facesse un' indagine su quanti litri di prodotti chimici vengono venduti e quanti vengono realmente smaltiti nella m, i risultati sarebbero devastanti secondo me. Basta andare sui forum per vedere le persone che dicono che si possono buttare questi rifiuti nel lavandino come se fossero degli ingegneri chimici. 2000 pose/anno in full frame sono circa 55 rullini...e non parliamo di formati più grandi. Pensiamo a quanti litri di prodotti per lo sviluppo e quante sostanze per produrre le pellicole sono necessarie. Gli ingranditori usano la corrente elettrica!! E le macchine analogiche più recenti usano le batterie.
Secondo me l' attrezzatura è il prodotto della società e non viceversa. È ovvio che una macchina totalmente manuale ha una vita superiore rispetto ad una elettronica ma che prestazioni ha? Non ha l' autofocus, ha un esposimetro che non si sa come funziona ecc. Attualmente lo standard si è alzato...ma questo vale per tutto, per le automobili ecc.
A me quello che mi infastidisce è che chi usa l'analogico dice che la fotografia digitale non è fotografia e che la fotografia analogica inquina meno.
Non esiste una tecnologia ad impatto zero ma trovo disgustosa la pratica di molti fotografi amatori di fotografia analogica che buttano i prodotti per lo sviluppo dentro il lavandino inventando 1000 scuse come se fossero dei chimici.
Grazie per il video Damiano e scusa per il messaggio lungo.
hai ragione ma ti ricordi cosa diceva Wanna Marchi? i co.....i vanno inc...ti! parlano del pianeta ma sbavano per l'iphone 16 mentre stanno pagando ancora le rate del 12...cambiano macchine fotografiche ogni volta che esce la feature che li farà diventare i nuovi Ansel Adams...poi gli chiedi cos'é una "standarta" e puff...
Tutto molto condivisibile e anche "banale" se vogliamo. Banale nel senso che come dici anche tu son cose che tutti dovremmo già conoscere. Secondo me c'è da fare una grossa distinzione a monte sulla TIPOLOGIA di acquirente. Secondo me, io la vedo così: 1) sei un professionista che ci fattura con le attrezzature che compra? Ok. Allora sei assolutamente "autorizzato" a comprare e a cambiare attrezzatura quanto e quando cavolo pare a te. 2) sei un foto/video AMATORE, cioè NON professionista? Ok. Allora cerca di imparare in qualsiasi modo a tenere a bada la scimmia dell'acquisto compulsivo e del "ce l'ho più lungo" e tieniti l'attrezzatura il più a lungo possibile ed impara ad usarla invece di stare sempre a comprare nuove "figate" tecnologiche, come un povero deficiente, senza mai per davvero imparare ad usare nulla.
Noto che hai usato una immagine generata dalla AI per la thumbnail del video e le grafiche in generale, mi pareva che avessi fatto un video molto critico riguardo le intelligenze artificiali
E l’energia per smaltire tutta la polvere digitale andata nel dimenticatoio? 😅😂
Infatti nessuno ne parla! Si parla solo di cambiamento climatico, ma mai o quasi mai, di inquinamento. Il consumo energetico del digitale con IA avrà un notevole incremento, senza contare che l'effetto sarà la regressione dei cervelli umani allo stato infantile. In un mondo ideale o meglio, semplicemente razionale, ogni prodotto dovrebbe essere costruito per essere riciclabile facilmente al 100% (senza ulteriori danni ambientali) nonché durare all'infinito. Anche io ho nell'armadio un paio di "cadaveri" (regali) di Apple perfettamente integri, ma inutilizzabili, nemmeno per vedere i video su TH-cam. Ma vi pare accettabile!!! Tuttavia Apple, che sicuramente è un'azienda green che avrà ridotto l'impronta di carbonio, vende alla grande e molti "homo sapiens" fanno la fila per prendere l'ultimo modello...
Ma davvero c'è gente che non ha di meglio a cui pensare?
Avete idea di quanto inquina l'industria degli armamenti? I produttori di macchine fotografiche digitali in confronto è come se piantassero alberi. No, stavolta video veramente "fuori", inaccettabile ... 😡
Tutto inquina.
Inquina di più la deficienza umana 😂😂
Basta dire auto elettrica e capire che la toppa è peggio del buco.
E chissene
Un commento costruttivo, e discretamente argomentato. Permette a tutti di crescere allargando la visione sull'argomento.
Esattamente il medio tipo citato nel video.
@@marcocristiani7019 esattamente 😅
@dariogambi pensare all'inquinamento gigantesco delle produzioni in Cina o a quello aereo? No. Macchine fotografiche 🤣🤣🤣
@@guardatidalcielo2240la cina inquina per produrre cianfrusaglie richieste dall’occidente
:-DDDDD scusa ma, questo video dedicato alle bertucce mannare dell'elettrico, anche No, ma con tutti gli aerei e jet privati che gli sorvolano sulla testa e che inquinano come 7000 diesel degli anni 70 tutti assieme? daje su, parlate di, OM-4 che è meglio!