Grazie Marina , i tuoi preziosi consigli sono sempre molto utili per i nostri studenti! Stai facendo un ottimo lavoro con questi video interessantissimi 🌷
Finalmente il concetto del peso nella tecnica pianistica spiegato bene e chiaramente. Troppo spesso chi studia pianoforte sente parlare di peso o viene invitato dall'insegnante a usare il peso senza capire come e perché è importante. Condividerei questo video ogni volta che si parla di peso per suonare un certo repertorio e risolvere certi passaggi correttamente. Grazie
Video fondamentale, ( e di argomento delicatissimo...) per cui ringrazio particolarmente l' Autrice; trovo infatti che oggi, poiché aiutati dalla meccanica tra virgolette leggerissima dei grandi coda utilizzati dai giovani pianisti, si rischi proprio il processo inverso, cioè una nefasta abitudine a suonare senza articolare, o meglio articolare solo con la punta delle dita, e anche in questo caso mai sfruttando il peso (almeno...)della mano... Risultato: spesso i giovani di oggi suonano senza rotondità di suono, dovuta ad uno scarso affondo "nel" tasto, ed ottenendo anzi un terribile effetto di armoniche fuori controllo, tendenti solo ad un riverbero metallico.... Perciò complimenti Marina! Un video che dovrebbe stimolare a capire non solo cosa sia la " generazione" del suono al pianoforte, e non solo il perché storico, ma proprio concretamente, anatomicamente a trovare una via all' ottenimento di un buon suono sfruttando proprio il concetto di peso ( o meglio i vari concetti di peso sonoro derivanti da un uso congruo delle nostre varie parti del corpo!). Complimenti sempre e grazie molte!
Complimenti vivissimi da Alessandro Severa per i contenuti e l' attività svolta su questo canale. Decisamente formativo e interessante. Potrebbe essere piacevole e produttiva un' interazione tra i due canali. Siamo felicissimi di seguire il suo lavoro. Complimenti ancora.
Ho ripreso a suonare il pianoforte dopo anni ed effettivamente avevo bisogno di chiarezza per quanto riguarda la biomeccanica e la corretta esecuzione dei movimenti Poiché per mancanza di tempo,sono un medico,ho potuto seguire nel corso del tempo solo saltuariamente delle lezioni;confesso che avevo dei dubbi Considerando che ho preso lezioni a distanza di diversi anni,soprattutto per quanto riguarda il grado di curvatura delle dita,questo video ha dato la risposta a varie mie domande
Complimenti per la chiara spiegazione sulla tecnica del peso. Sarebbe interessante conoscere anche l'altezza a cui sedersi e se questa può variare in base alla crescita tecnica personale. Grazie
Grazie per il video molto utile ed esplicativo. Hai parlato anche di sfruttare il doppio scappamento, io però suono su un verticale che, anche se di marchio blasonato, il doppio scappamento non c'è. Ad ogni modo mi han sempre insegnato ad unire l'articolazione delle dita al peso, a seconda dell'intensità di suono da ottenere. Ho difficoltà a suonare in pianissimo pp, per ottenere certe nuances ad esempio in un notturno di Chopin. Come riuscire ad ottenerlo in modo soddisfacente?
Grazie davvero Marina, un video meraviglioso, spiegazione chiara e precisa sul peso e su come gestirlo..mi piacerebbe molto saperne di più sull'utilizzo del peso unito all'articolazione, sarebbe un video importantissimo a parer mio. P.s. Sono uno studente di pianoforte e trovo il suo modo di spiegare davvero formidabile Grazie di cuore!
Molto interessante ma anche molto difficile...non è per tutti. Oltre all'impegno occorre talento, che purtroppo non si impara. Comunque complimenti per la chiarezza di esposizione...
Ciao Volevo chiederti se la tecnica che illustri è quella di Vitale. Ricordo che quando suonavo l'improvviso in mi bem di Schubert piuttosto che i notturni o altro, la mia prof mi faceva dondolare il gomito per verificare se le falangette non si staccavano dai tasti. Fu una rivoluzione copernicana in quanto potevo suonare anche tre ore consecutive senza avere dolori all'avambraccio. Spero in una tua risposta. Sapresti dove poter trovare dei testi su questa tecnica,
Ciao Natalino, grazie per il tuo commento. In effetti, come dico sempre ai miei studenti, le diverse scuole pianistiche convergono su un punto fondamentale che è rappresentato dalla capacità di controllare il movimento per ridurre lo sforzo. Analizzare i diversi approcci è interessante perché, al di là del valore legato all’approfondimento di una tale conoscenza si possono ottenere spunti di riflessione utili per ciascuno da adattare alla pratica dello studio.
Un testo interessante e più recente (pressoché sconosciuto) è costituito dagli esercizi di una pianista allieva di Leschetizky, Hanna Hirzel-Langenhan: Greifen und Begreifen. È pubblicato in tedesco ma io ho fatto con una mia collaboratrice una traduzione in italiano, se ti interessa posso inviartene qualche estratto.
@@telemasterclass credo , sia nato così, o quantomeno dovrebbe essere registrato , quando lo abbiamo comprato è arrivato in una gabbia di legno nel lontano ' 72 .
Grazie Marina , i tuoi preziosi consigli sono sempre molto utili per i nostri studenti! Stai facendo un ottimo lavoro con questi video interessantissimi 🌷
Cara Paola, ti ringrazio tanto e spero che potremo presto rivederci.
Finalmente il concetto del peso nella tecnica pianistica spiegato bene e chiaramente. Troppo spesso chi studia pianoforte sente parlare di peso o viene invitato dall'insegnante a usare il peso senza capire come e perché è importante. Condividerei questo video ogni volta che si parla di peso per suonare un certo repertorio e risolvere certi passaggi correttamente. Grazie
Si, imparare a gestire il peso al pianoforte è un lavoro lungo, il video vuole soprattutto fornire spunti di riflessione per lo studio
Molto interessante. In questo video viene trattato un tema assai complesso come quello del peso con grande chiarezza e accuratezza. Grazie.
Sono contenta che ti sia utile.
Video fondamentale, ( e di argomento delicatissimo...) per cui ringrazio particolarmente l' Autrice; trovo infatti che oggi, poiché aiutati dalla meccanica tra virgolette leggerissima dei grandi coda utilizzati dai giovani pianisti, si rischi proprio il processo inverso, cioè una nefasta abitudine a suonare senza articolare, o meglio articolare solo con la punta delle dita, e anche in questo caso mai sfruttando il peso (almeno...)della mano...
Risultato: spesso i giovani di oggi suonano senza rotondità di suono, dovuta ad uno scarso affondo "nel" tasto, ed ottenendo anzi un terribile effetto di armoniche fuori controllo, tendenti solo ad un riverbero metallico....
Perciò complimenti Marina! Un video che dovrebbe stimolare a capire non solo cosa sia la " generazione" del suono al pianoforte, e non solo il perché storico, ma proprio concretamente, anatomicamente a trovare una via all' ottenimento di un buon suono sfruttando proprio il concetto di peso ( o meglio i vari concetti di peso sonoro derivanti da un uso congruo delle nostre varie parti del corpo!).
Complimenti sempre e grazie molte!
Complimenti vivissimi da Alessandro Severa per i contenuti e l' attività svolta su questo canale. Decisamente formativo e interessante. Potrebbe essere piacevole e produttiva un' interazione tra i due canali. Siamo felicissimi di seguire il suo lavoro. Complimenti ancora.
Grazie Alessandro, ci vediamo senz'altro
Ho ripreso a suonare il pianoforte dopo anni ed effettivamente avevo bisogno di chiarezza per quanto riguarda la biomeccanica e la corretta esecuzione dei movimenti Poiché per mancanza di tempo,sono un medico,ho potuto seguire nel corso del tempo solo saltuariamente delle lezioni;confesso che avevo dei dubbi Considerando che ho preso lezioni a distanza di diversi anni,soprattutto per quanto riguarda il grado di curvatura delle dita,questo video ha dato la risposta a varie mie domande
Complimenti per la chiara spiegazione sulla tecnica del peso. Sarebbe interessante conoscere anche l'altezza a cui sedersi e se questa può variare in base alla crescita tecnica personale.
Grazie
Complimenti! Spiegazione eccellente. Molto utile far vedere la meccanica fisica del piano, ottimo lavoro.
Grazie Sergio
Grazie per il video molto utile ed esplicativo. Hai parlato anche di sfruttare il doppio scappamento, io però suono su un verticale che, anche se di marchio blasonato, il doppio scappamento non c'è. Ad ogni modo mi han sempre insegnato ad unire l'articolazione delle dita al peso, a seconda dell'intensità di suono da ottenere. Ho difficoltà a suonare in pianissimo pp, per ottenere certe nuances ad esempio in un notturno di Chopin. Come riuscire ad ottenerlo in modo soddisfacente?
Grazie davvero Marina, un video meraviglioso, spiegazione chiara e precisa sul peso e su come gestirlo..mi piacerebbe molto saperne di più sull'utilizzo del peso unito all'articolazione, sarebbe un video importantissimo a parer mio.
P.s.
Sono uno studente di pianoforte e trovo il suo modo di spiegare davvero formidabile
Grazie di cuore!
Complimenti eccezionale!
Grazie 🙏 acquisterò subito il libro su Beethoven 🥰
Molto interessante e perfettamente spiegato
Complimenti ❤
Molto interessante ma anche molto difficile...non è per tutti. Oltre all'impegno occorre talento, che purtroppo non si impara. Comunque complimenti per la chiarezza di esposizione...
Grazie
Complimenti per il suo Steinway 🤩❣️
Grazie per il bel video!
Quando parlerà della tecnica di dito?
Dove posso trovare il video della tecnica del dito
Ciao
Volevo chiederti se la tecnica che illustri è quella di Vitale.
Ricordo che quando suonavo l'improvviso in mi bem di Schubert piuttosto che i notturni o altro, la mia prof mi faceva dondolare il gomito per verificare se le falangette non si staccavano dai tasti.
Fu una rivoluzione copernicana in quanto potevo suonare anche tre ore consecutive senza avere dolori all'avambraccio.
Spero in una tua risposta.
Sapresti dove poter trovare dei testi su questa tecnica,
Ciao Natalino, grazie per il tuo commento. In effetti, come dico sempre ai miei studenti, le diverse scuole pianistiche convergono su un punto fondamentale che è rappresentato dalla capacità di controllare il movimento per ridurre lo sforzo. Analizzare i diversi approcci è interessante perché, al di là del valore legato all’approfondimento di una tale conoscenza si possono ottenere spunti di riflessione utili per ciascuno da adattare alla pratica dello studio.
A proposito dei testi di riferimento ti consiglio un testo fondamentale: la “Dinamica pianistica” di Attilio Brugnoli
Un testo interessante e più recente (pressoché sconosciuto) è costituito dagli esercizi di una pianista allieva di Leschetizky, Hanna Hirzel-Langenhan: Greifen und Begreifen. È pubblicato in tedesco ma io ho fatto con una mia collaboratrice una traduzione in italiano, se ti interessa posso inviartene qualche estratto.
@@telemasterclass GRAZIE mille se me lo potrebbe inviare.
Mi scusi ma Lei è riuscita a tirare fuori da sola la meccanica tastiera?..se si.. complimenti 😊😁
Ho avuto un bravo Maestro!
Steinway e sons? Che invidia! 🙂
Il mio Schulze Pollmann verticale a 100 g ancora non si abbassa .😂😂😂
Mi riferisco al tasto
È stato forse appesantito?
@@telemasterclass credo , sia nato così, o quantomeno dovrebbe essere registrato , quando lo abbiamo comprato è arrivato in una gabbia di legno nel lontano ' 72 .
Anche il mio durissimo😮😮😮 avrei bisogno di un pianoforte a coda