È tutto molto vero, ciò che non piace a qualcuno non significa che sia una merda per chiunque. Ci sono tante persone competenti anche con meno visibilità su questa piattaforma, mentre molti più affermati che di competenze ne hanno davvero poche approfittano della viralità di un determinato titolo per imporre il loro gusto personale spacciandolo per critica o recensione oggettiva (che sia in positivo o in negativo), non tutti, sia chiaro. Ma in tanti casi come quello di Dragon Age ci si lascia trasportare dall'amore per un franchise non accettando determinati cambiamenti, problemi vari in cui non mi addentro per ora, portando inevitabilmente ad uno "sfogo" che va ad influenzare negativamente sul pubblico, il quale porta a creare una shitstorm pazzesca verso un determinato titolo. Ci vorrebbe più equilibrio e non avere da una parte recensori/persone che osannano un prodotto all'inverosimile e altri che lo criticano senza pietà.
@@smoldertv viviamo nell'epoca del "o capolavoro o scaffaleh" purtroppo, dove l'influencing diventa lodevole solo se chiamato in altri modi, restando comunque, a conti fatti influencing. Serve un proprio spirito critico per sopravvivere alle inchiulate che questo mondo "influenzato" tende a dare.
È tutto molto vero, ciò che non piace a qualcuno non significa che sia una merda per chiunque. Ci sono tante persone competenti anche con meno visibilità su questa piattaforma, mentre molti più affermati che di competenze ne hanno davvero poche approfittano della viralità di un determinato titolo per imporre il loro gusto personale spacciandolo per critica o recensione oggettiva (che sia in positivo o in negativo), non tutti, sia chiaro. Ma in tanti casi come quello di Dragon Age ci si lascia trasportare dall'amore per un franchise non accettando determinati cambiamenti, problemi vari in cui non mi addentro per ora, portando inevitabilmente ad uno "sfogo" che va ad influenzare negativamente sul pubblico, il quale porta a creare una shitstorm pazzesca verso un determinato titolo. Ci vorrebbe più equilibrio e non avere da una parte recensori/persone che osannano un prodotto all'inverosimile e altri che lo criticano senza pietà.
@@smoldertv viviamo nell'epoca del "o capolavoro o scaffaleh" purtroppo, dove l'influencing diventa lodevole solo se chiamato in altri modi, restando comunque, a conti fatti influencing. Serve un proprio spirito critico per sopravvivere alle inchiulate che questo mondo "influenzato" tende a dare.