Ho una laurea... e concordo perfettamente. Laurearsi è semplicemente acquisire certe conoscenze in un determinato campo, può essere utile, può essere indice di crescita personale riguardante quel certo campo, ma alla fine è tutto là, basta, si tende a mitizzarla troppo. Ho conosciuto personalmente chi aveva una o più lauree, ma che umanamente lasciava parecchio a desiderare, mentre certa gente con la terza media decisamente interessante ed intelligente. La laurea non è mai stata, non è, nè sarà mai garanzia d'intelligenza, di profondità, nè tantomeno di "superiorità" rispetto a chi non è laureato, significa soltanto avere una certa istruzione, ok va bene così, se uno ha la possibilità se ma l'essere umano ha bisogno anche di altro. Intelligenza e profondità sono doti innate o comunque si acquisiscono vivendo, non studiando.
@@mohamedrafi9748 assolutamente. Alla fine al Pianeta Terra non interessa che uno abbia una laurea o meno, la laurea è una cosa che serve a noi per delle cose, ma alla fine l' essere umano non "serve" al Pianeta a prescindere, tranne fin quando non muore e il suo corpo diventa nutrimento per altri organismi viventi .
@@RospoFiero1204 Dio ha creato l'essere umano per vivere in serenità...Ma ora vedo che sta andando tutto a rotoli purtroppo
8 ปีที่แล้ว +63
Sono pienamente d'accordo con te. Io e da una vita che sono vittima di queste persone che ti vogliono soltanto schivo a lavorare per tutta la vita. Non sai quante volte mi hanno discriminato e insultato pesantemente perché non ho una laurea o perché sono diccupato. La cosa buffa è che gli stupidi s'inseriscono bene in questa società, le persone con un'anima trovano sempre difficoltà in questo contesto sociale di zombi che pensavo SOLO alla sopravvivenza. Con la maggior parte della gente puoi parlare solo di lavoro, studi universitari, voti e status sociali, questo mi rende molto triste. Grazie per questo bellissimo video, uno dei migliori, ho sentito un forte legame con le parole che hai pinuciato.
L'intelligenza si scontra con la società dove vanno avanti solo i disonesti e i prepotenti. La persona intelligente non ha potenzialmente bisogno di andare a scuola a farsi insegnare le cose da un'altro con la chiusura mentale della scuola, ma studiando senza bisogno di aiuto le cose che gli interessano ed apprendendo in un modo completamente diverso.
Sono laureato ma concordo con te su quasi tutto ciò che hai detto in questo video. Dico quasi perché secondo me dovresti sostituire la parola intelligente con profondo d'animo. Le persone che come dici tu non si laureano o sono in ritardo con gli studi perché sanno che esistono cose più importanti nella vita come le relazioni umane e i valori umani sono profonde d'animo, non per forza intelligenti. Conosco persone intelligenti che però sono dei grandissimi str bulli ecc.. ciò che conta è la bontà d'animo e i valori umani che tu predichi da sempre, non tanto l'intelligenza.... Io stesso da laureato ho sempre dato importanza a queste cose e non alla laurea al lavoro/Carriera e a tutte queste schifezze materialiste. Le vere cose importanti e belle della vita sono le relazioni umane di qualità.
@@MrNichilista ciò che hai spiegato tu in un altro video. Condivido in pieno. Ci tengo però a sottolineare che, ripeto, non considero l'intelligenza un qualcosa di fondamentale. La bontà d'animo come insegni tu da sempre è l'unica cosa veramente importante
Sei un grande... Ho fatto metà degli esami universitari, fatti bene ma poi ho lasciato. Avrei tante cose da dire ma non lo faccio. Leggere si può sempre e si impara di più senza stressarsi per gli esami. SENZA LAUREA TI STIMO ANCORA DI PIÙ!
Che bel video Enrico... Una vera perla. Condivido il tuo discorso a pieno... Una perla anche e soprattutto il discorso finale, un vero insegnamento di vita. Ancora una volta mi hai fatto emozionare
W il fagiolo! :-) Il tuo discorso mi fa stare meglio. Ho fatto sette anni di istituto tecnico industriale, nel senso che ho fatto due volte il primo anno e due volte il terzo. Dopo la scuola, ho fatto un anno di corso di laurea in chimica, poi dodici anni di corso di laurea in fisica, prendendo la laurea con 80/110; ora fatico a trovare un lavoro, ma almeno so di essere intelligente, come in parte avevo capito tanto tempo fa. Quando facevo i primi esami universitari, non riuscivo a passarli, mentre altri studenti li passavano; pensavo di avere qualcosa che non va, mentre ora so che è il sistema scolastico italiano ad avere qualcosa che non va, e forse avevo capito anche questa cosa tanto tempo fa, ma avevo bisogno di una conferma. Mi piace molto la parte in cui parli dell'amicizia. Io grazie ai miei amici sono sopravvissuto fino a oggi. Senza gli amici, probabilmente mi sarei suicidato. Quest'anno compio 35 anni; per me è una soddisfazione, anche se non ho raggiunto certi obiettivi che speravo di raggiungere. A un certo punto del discorso, parli della breve durata della vita. Se qualcuno mi dicesse che mi è rimasto poco tempo da vivere, probabilmente farei una strage, dopo aver mandato a «quel paese» tante persone che mi hanno dato problemi.
nel mio caso ad esempio all'università ha influito negativamente la mia depressione...compiuti i 18 anni ho capito che la vita era già entrata nella parabola discendente, mi sono reso conto di quanto insulsa e breve essa sia, di quanto inutili sarebbero stati i miei sforzi nello studio, di quanto non me ne fregasse un cazzo di studiare (erano stati solo i condizionamenti dei miei)...io penso che all'università dovrebbero andarci solo quelle persone che veramente hanno un talento, non andarci solo per far vedere...la vita è già breve e piena di merda...perché andarsi a torturare ancora all'università?
Ben detto Enry! aggiungerei al tuo bel discorso che c'è molta gente che si è portata per lo studio.. ma davanti alle molteplici complicazioni che gli pone la vita si dimostrano inette o non si sforzano minimamente. Quindi è fondamentale non giudicare un essere umano per un pezzo di carta che stringe tra le mani
Ho studiato sociologia a Granada (Spagna) molto tempo fa. Ho avuto una brutta esperienza all'università. Le persone studiavano solo i temi della memoria, non pensavano, non mi piaceva l'atmosfera che c'era. E 'stato orribile.
Enrico, uno studente che vuole passare un esame universitario, è logico che debba studiare quel preciso libro, e rispondere le domande del professore. È una caratteristica personale anche questa, riuscire bene a memorizzare, oppure no. È un argomento che hai affrontato in passato e condivido. Non è detto che uno che prende tutti 30 e lode, sia ANCHE intelligente
È interessante notare come tutti questi novelli laureati in realtà non abbiano una cultura forte ed un pensiero critico, e quei pochissimi che ce l'hanno sono completamente uniformati a ciò che il sistema impone. Sono dei perfetti soldatini, che credendo di essere rivoluzionari, portano avanti i dettami capitalistici pensando di combatterli, o meglio ancora fingendo di combatterli perchè in fondo a loro va bene così, ma non possono assolutamente dichiararlo. Lo dimostrano indirettamente. Ciò avviene nel modo di comportarsi, di manifestare il proprio io al mondo, vi invito a parlare con uno di questi presunti professorini e noterete subito nel loro modo di parlare e di porsi un tono giovanile, per alcuni solenne e saccente per altri falsamente interessato e umile. Entrambi però nascondono al loro interno una violenza delicata, data dal loro status di privilegiati e dalla loro miserabile convinzione di essere intellettuali. Questi poveretti non valgono niente, e i primi a saperlo sono proprio loro, però poi si fanno due conti e dicono: papino ha i soldi e conoscenze, quindi male che vada finisco a fare l'impiegato in banca mica a pulire cessi. Poi ci sono i ragazzi che sono mantenuti da genitori poveri che stanno puntando ogni risparmio su di loro, e lì la pressione è altissima, e se non hai abbastanza forza per reggerla purtroppo non riuscirai a laurearti. Concludendo, ancora una volta è una ragione di classe sociale, i ricchi vivono l'esperienza universitaria con estrema leggerezza ben consapevoli che hanno le spalle super coperte mentre i poveri hanno in mano una responsabilità che pesa come un macigno, che qualora non dovesse essere portata a termine significherebbe una tragedia e una delusione enorme per la famiglia.
io farei un discrimine tra tipo di lauree. le lauree con un forte contenuto concettuale (scienze) non possono essere prese senza una intelligenza adeguata. tu chiami robot chi studia. E che si fa all'università ? nessuno obbliga a prendersi la laurea. mi pare che il tuo movente sia una rivalsa personale, una forma di vendetta sottile. bada che te lo dice uno senza laurea, che ha sofferto per questo, e che lavora solo con laureati e li odio al 90% tuttavia non cado nel qualunquismo. chi vuole puo' benissimo riflettere su cio' che studia. sia ora che anni fa. Si vede bene la differenza tra chi impara un teorema o una formula e chi la ha appresa fino in fondo ragionando. Nessuno ti vieta di farlo. il problema secondo me è un altro. Studia troppa gente e non c'è adeguata selezione. Questo abbassa la qualità e, forse, anche il livello intellettivo richiesto
L'università serve solo per acquisire delle competenze. Poi non si impara solo all'uni. Semplicemente ci sono persone con interessi diversi, ad esempio io non saprei cosa fare se non lavorassi con la tecnologia. Poi sul sistema educativo sono d'accordo, credo che sia da riformare. Adesso ci sono sempre più persone laureate, però gli stipendi delle persone non sono aumentati. Quindi si è creata un'inflazione accademica. Lavori che non richiedevano lauree adesso la richiedono. Ma non perché serve per quel lavoro, è solo per competizione. Forse intendevi questo.
In passato era un dilemma anche per me, dopo esperienze di vita anche lavorativa, sono arrivato alla conclusione che spesso il titolo di studio non indica il grado di intelligenza ma piuttosto la capacità di memorizzare...
Sarò franco con te. Il video mi è sembrato troppo generalista. Lo so, hai fatto delle premesse in cui stimavi delle percentuali, tuttavia questo mi sembra una sorta di giustificazione, una sorta di contentino, per quelli che magari arrancano nel percorso accademico. Hai affermato tu stesso che non hai frequentato l'università, quindi non hai mai toccato con mano l'immersione in prima persona in un corso di laurea. Ho conosciuto qualcuno dello stampo "mulo" come dici tu, persone che buttano alle ortiche gli anni migliori della loro vita chiudendosi in una stanza buia e polverosa a studiare per 12 ore al giorno, e sicuramente concordo con te sul fatto che questo non è indice di intelligenza. Tuttavia l'intelligenza non è l'unico fattore importante all'università. Metodo, organizzazione e forza di volontà, che tu citi di striscio sono pilastri fondamentali. Come ho conosciuto muli, ho conosciuto anche cazzari, gente che proprio se ne sbatteva altamente, e se andava bene dava un esame all'anno. Qui non c'entra l'intelligenza, semplicemente è mancanza di serietà. Una cosa che non ti insegnano all'università è l'efficacia. Per riuscire a goderti appieno gli anni universitari devi sviluppare questa abilità facendo leva su molteplici fattori. Parlando per me, sto per concludere il primo ciclo di laurea, non ho esami arretrati e ho una media abbastanza alta. Eppure non ho mai avuto problemi di tempo, ho mantenuto una vita sociale e sentimentale piuttosto attiva godendomi appieno questi tre anni, animato anche da una certa passione per quello che studiavo. Per questo affermo che il tuo video mi pare molto, troppo, semplicistico. Tuttavia ti posso dire che quello che vedo nel mio ateneo è una carrellata di gente che frequenta l'università ma non perché vuole, ma perché "deve". E questo porterà a dei laureati che non hanno passione per quello che fanno, che vengono, come dici tu, elogiati solo per il titolo. Questa è una cosa che sicuramente non mi piace. Posso constatare con amarezza che l'università è sempre più piena di questo tipo di persone e rabbrividisco se un giorno avranno dei mestieri che implicano una certa responsabilità.
+Dan Stilo Finalmente un commento che ha il pregio di sintetizzare con estrema efficacia lo spirito che anima le menti più critiche che vorrei caratterizzassero la vera natura delle accademie italiane che esistono non per assoggettare muli che reggono il sistema, come pure è stato sostenuto, ma per valorizzare studenti come te. Applausi!!!
Coloro che sono più stupidi di me riescono a laurearsi? Noo! Riescono soltanto ad ottenere un pezzo di carta che serve a mascherare la loro ignoranza. Chi nasce asino non può morire da cavallo.
Cazzo, con una spocchia incredibile riesci ad essere comunque piú sano e veritiero di tutti i capi che ho avuto fin ora. Poveri, patetici stupidi promossi dalla societá.
Sono solo dei robot che eseguono i comandi,per questo diversi stupidi nel vero senso della parola, riescono a laurearsi. Non è una questione di intelligenza. Ma solo di eseguire.
Elogiare uno solo perché è laureato è tipico delle mentalità all'antica, di molti anziani rompipalle e purtroppo ne so qualcosa... mia nonna una volta mi ha dato del "comunista" solo perché avevo insultato un notaio! XD All'università dovrebbero andarci solo quelli seriamente motivati, con passione e non cani e porci come ora che si laureano "così tanto per". Io per esempio a scuola ho sempre fatto schifo, un ambiente che non ho mai sopportato, come non ho mai sopportato i libri e la necessità imposta di dover studiare. E probabilmente ho la vita ed il lavoro che mi merito. E va bene così! ;- ) Per fortuna la vita è un soffio.
@@travisbickle9666 ,grazie per l'informazione.Ti credo perché penso che,da quando esistono le lauree triennali,l'università ha attirato più asini.Ho dimenticato di aggiungere : questi cani e porci che non meritavano la laurea,li ho visti occupare i migliori posti di lavoro.Purtroppo,in Italia,la meritocrazia non esiste e i migliori cervelli vanno all'estero.
Ciao Enrico. Bellissimo video. Mi ha fatto tornare alla mente un breve elenco di personalità, veramente geniali, che non sono riuscite a laurearsi: William Burroughs, Charles Bukowski, Scott Fitzgerald, Andrea Pazienza, Tolstoj e sicuramente ce ne sono anche altre che non conosco o ricordo. Per non parlare di quelli che hanno lasciato un segno nel mondo della cultura e del pensiero, senza però avere alle spalle una formazione scolasticamente elevata; come Grazia Deledda, Knut Hamsun, Colin Wilson, Antoni Van Leeuwenhoek... In una umanità fatta di persone etichettate, la quasi totalità di queste personalità, sarebbe scartata rapidamente dal consorzio delle persone "bene", perché non in possesso del famosissimo "pezzo di carta".
Io al liceo andavo benissimo ero fra i migliori della scuola, all'università invece mi annoiavo non riuscivo a trovare ne` il senso né lo scopo del mio stare in quelle aule.Dopo un po' perdevo l'interesse in quei luoghi, che erano composti da tante persone radunate in aule che in fondo nemmeno si conoscono("i colleghi"), un apoteosi della tristezza e dell'insignificanza umana finalizzata alla costruzione di carriere votate all'egocentrismo di una vita che sarà indirizzata al nulla cosmico della più inutile delle inutili vite su questa terra.Avevo la media del 28 ma proprio non c'è lo fatta a restare in quei luoghi per cui spesso preso dallo sconforto evitavo di andarci spesso e volentieri fino ad averla abbandonata completamente.Non c'era la sensibilità che cercavo all'università,non c'era la vita vera, né la realtà.
C’è da dire che è normale non conoscere i colleghi l’università si compone meditante di 10.000 studenti ed è difficile in aule da 200 persone conoscersi è un contesto diverso da quello delle superiori
@@LArteelesuebellezzeFantastiche Lo so, a me metteva tristezza vedere 250 persone intorno a me, e comunque sapere che non c'era differenza fra lo stare soli in un isola deserta oppure in quell'aula.
@@tesmorrowind1234 è così che funziona l’università qualche amico te lo potrai fare ma è difficile sperare di avere dei rapporti con 100 e passa studenti
Mio fratello a 25 anni senza alcuna laurea lavora all'estero come programmatore e guadagna parecchio. Ha solo 2 anni di studi tecnici regionali. Si è formato da solo con tutorial su youtube e con i giochi della Lego della Mindstorms education! incredibile ma vero... e molti ingegneri chiedono consiglio a lui...sanno tanta teoria imparata a memoria e ZERO pratica
Come faccio a far capire ai miei genitori che mi fa soffrire studiare quello che dicono loro? Io vorrei laurearmi e lavorare con altro. Loro hanno già una idea di me e mi dicono di bullizzare persone che conosco che non sono laureate. Io non la penso così e non so come fare
Esiste un librino di Papini che diceva di "chiudere le scuole"; pur essendomi laureato con il massimo dei voti lo conservo tutt'ora e periodicamente lo leggo. In parte ciò che dici è corretto, ma io credo che per criticare il sistema uno debba anche averlo affrontato e superato. Io non ho mai dato troppo peso al "pezzo di carta" e quotidianamente amo imparare anche da chi ha solo esperienza e terza media. MA aver studiato cambia e se sei uno intelligente lo vedi per quello che è: la possibilità di aver messo la tua mente in confronto continuo con lo studio e la capacità di apprendere. E per me non è poco.
Il vero problema è che si studia solo per passare un esame quando invece sarebbe bello studiare ciò che ci attira e farlo con i propri tempi. Io non ho la necessità di festeggiare solo per questo perché i miei non mi hanno mai fatto sentire una persona intelligente così come lo stesso ha sempre fatto tutta la mia famiglia ,fatto sta che valutano più il mio essere fuori corso che capire perché sono in questa condizione ecco perché da tempo ho deciso questo . Non ho bisogno di elogi finti ne ho bisogno di persone che fanno paragoni tra me e altre persone da questo capisco che la festa non mi serve come nn mi serve avere una approvazione finta della mia famiglia.
Ciao,io trovo verissimo quello che hai detto,ma non ho capito bene in che modo essere uno schiavo e uno che da importanza allo status sociale/lavorativo sia uno che "riesce" allora all'università meglio di un vero intelligente. Cioè anche prendendo una marcia in più/motivazione da cose sciocche e meno serie da comunque motivazione? In questo senso? spero di essermi spiegato xD
Ho dato metà degli esami alla facoltà di giurisprudenza..col passare del tempo però ho dovuto fare i conti con quello che stavo anche comprendendo..e che mi stava cambiando..direi in negativo. Ho capito che la strada non era quella giusta..qualcosa mi stava destabilizzando..forse perché iniziavo a formulare una mia idea del lavoro e della vita che stavo piano piano creando. A distanza di pochi anni mi rotrovai a parlare con un avvocato, casualmente...gli raccontai la mia esperienza universitaria...per confrontarmi un po'. Dopo qualche minuto lui ammise che l'avvocato guadagna soldi coi problemi della gente.. e che conseguentemente sperava che la gente avesse problemi così per poi rivolgersi a lui...(e che, sperando questo , lui stesso era il primo a creare problemi alle persone intorno a lui. Ma ciò è stata una mia personale interpretazione di quelle parole non dette..) Le persone e soprattutto gli "amici" ancora oggi, quando capitiamo sull'argomento, pensano che sia stato un babbo a non laurearmi. Ciao :)))
Eh, io ho capito questo concetto e non solo, ho iniziato l'università avendo l'aspettativa di incontrare ciò che finalmente in 13 anni di scuola non avevo mai trovato, salvo eccezionalmente qualche prof che usciva dei metodi standari: didattica efficiente, approfondimento dei temi e collegamenti multidisciplinari e professionalità. E invece in un solo trimestre mi sono resa conto che il metodo e l'impostazione dell'insegnamento erano decisamente scomodi, quasi pensati per mettere in difficoltà e rendere più pesante lo studio; tutto, dal metodo all'impostazione delle lezioni e degli argomenti, fino ai libri di testo (e i libri italiani eccellono nel rendere macchinosi e difficili, anche i discorsi più banali), Tutto Inutilmente Complicato. Per non parlare degli insegnanti ostici, che ostacolano dando valutazioni negative affrettate... Ho molto presto deciso di ritirarmi e andare a studiare in un altro paese, in scuole che seguono metodi differenti e implementando ciò che mi serviva da autodidatta. Sarebbe una buona cosa ed è il mio obbiettivi cercare di ottenere determinate carriere anche senza l'approvazione di un sistema che è, a considerazioni fatte, - studiato - per sfornare schiavi.
Grande mrnichilista bellissimo video dovresti secondo me scrivere un libro dove parli di tutto quello che racconti nei video sarebbe un libro da far studiare nelle scuole per far imparare ai bambini e ai ragazzi le cose importanti della vita quelle che ti rendono una persona migliore continua cosi ciao
W la fava...o il fagiolo non mi ricordo più (a me mi interessa il componente opposto, cmq...)!!! Io la triennale l'ho fatta ma solo perché mi interessavano certi concetti ed poi perché in seguito pensai che con un pezzo di carta avrei avuto più possibilità di lavorare in futuro. Ad ogni ho imparato cose più pratiche e utili in Erasmus in Spagna (come per esempio scrivere progetti) che in Italia. Cmq non sono mai stato un ottimo studente ad ok. Ero sempre stressato e demoralizzato e non vedevo l'ora di andarmene da quell'ambiente!!! Bellissimo sopratutto per i contenuti!!!!!!!!
Bellissimo video Enrico! ho visto delle persone minimal laurearsi in tempo, ed io sono fuoricorso da anni..a volte mi chiedo perché? molti mi dicono ma come fai Valeria sei così fuoricorso? ho perso molto tempo perché ero presa da varie passioni quali amore, sport, film, musica...sia perché a volte ho provato un vero disgusto per le lodi che si fanno ad un laureato e mai al valore della persona. Credimi Enrico persone minimal, mi chiedevo come facessero ..ho pensato di essere un'idiota totale. Comunque ce la farò, e sicuramente anche tu quando ti iscriverai!
Penso sia uno discorsi più belli e più veri che io abbia mai sentito anche perché mi ci ritrovo totalmente. Faccio il quarto e sono stato bocciato l'anno scorso perché gli unici libri che leggevo erano quelli di Harry Potter. Le persone non si rendono conto che sono schiave della vita(w il fagiolo)
Dalla nascita delle prime città, fin prima dell'antico Egitto, dove gli scriba nonostante lo status di schiavi venivano rispettati per la conoscenza della scrittura e dove i nobili ritenevano a loro non necessario lo studio, e svalorizzante per sè il lavoro, si rese necessaria una distinzione per dividere i pochi privilegiati dai molti destinati al lavoro per status, per distinguere i beneficiari della ricchezza creata dalla moltitudine di schiavi, che lavoravano per permettere all'intera struttura di reggersi. Il senso della nascità delle città, include nel suo significato la gerarchia nella storia umana. Abbiamo le gerarchie perchè esistono le città. Oggigiorno la ricchezza ottenuta da persone di scarso merito culturale, (un esempio? Donald Trump), ha nuovamente reso appetibile a tutti ottenere il successo nellla vita, e finanziario, senza alcun titolo di studio, e senza vergogna per questo. Come nell'antico Egitto, appetibile per le enormi ricchezze raccolte dalle provincie, tanto che Antonio era più attratto da queste che non da Cleopatra. Come pure nell'antica Roma dove esisteva già il reddito di cittadinanza pagato, con i tributi che hanno poi causato la ribellione nelle provincie e causato avvenimenti come la diaspora ebraica. Anzi ora è quasi un vanto ostentare ignoranza perchè ci avvicina alla gente comune e questo ci permette il potere del consenso,(effimero per la verità). Ancor più osserverei i dati Istat come indichino molto bassa la percentuale di italiani laureati in base alla popolazione rispetto alla media europea e come sia sempre più raro che i figli di famiglie operaie riescano a portare qualche figlio alla laurea. Sta venendo schiacciata verso il basso tutta la borghesia ed i suoi figli. In Italia più che altrove. Mancano le nuove dinastie famigliari e l'ascensore sociale è bloccato. Anche la famiglia come istituzione, è quasi perduta, come mattone sociale. Siamo nellla società liquida di Zigmunt Bauman. Dove i curricola non sono più paragonabili tra loro, troppo diversi per averne due di simili, quasi. Ma un datore di lavoro ha la necessità di un ente certificatore per capire chi assume. Vi è l'asimmmetria delll'informazione, perciò se assume un laureato in lingua russa, ha bisogno di un pezzo di carta o si deve imparare egli stesso il russo, per capire chi assume. Bello il discorso sul piano umano, ma discutibile dal punto di vista di un datore di lavoro ipotetico. L'uomo mediocre ha successo in ogni campo, perchè ha maggior consenso infatti è simpatico a tutti. Basta leggere Hilllman per capire come la genialità, possa essere partorita dal disagio sociale creato da una società disfunzionale. Il genio è spesso una persona con rapporti sociali problematici e disturbi emotivi. Un "narcisista" dal punto di vista del disturbo di personalità, può crescere in sè il genio, dipende da come sublima il proprio disturbo. La scuola sta morendo perchè come potere esercitato paga l'ingiustizia perpetuata a spese dei deboli nel secolo passato, in quanto questi deboli sono cresciuti e anche decidono nelle aziende essendo anziani. Un potere che si vendica di un altro screditandolo.
Complimenti ! Hai saputo riassumere in pochi minuti la personalità di certi individui.Forse,dovevi fare lo spicologo.Io vorrei aggiungere che,spesso,erroneamente,la laurea è ritenuta un foglio di carta che certifica delle competenze professionali.Le persone stupide che si laureano saranno sempre degli ignoranti perché la loro laurea si può paragonare ad una banconota falsa: la puoi rifilare a qualche sprovveduto ma,prima o poi,troverai qualcuno più avveduto che la butterà nella spazzatura.Sono un farmacista collaboratore in pensione e,nella mia lunga carriera lavorativa ho avuto a che fare con colleghi ben preparati ma anche con dei laureati che avevano strappato con i denti il loro pezzo di carta.Costoro sono delle autentiche palle al piede per chi lavora seriamente.Dalle mie parti,al Sud,un proverbio recita : "Chi nasce tondo non può morire quadrato".In altre parole,chi nasce ottuso,lo sarà per il resto dei suoi giorni,con o senza laurea.Un altro dice: "Un mulo tra un branco di asini può apparire un cavallo".Significa che,un asino laureato può essere ammirato da altri asini ma non da persone colte ed intelligentfai.Condivido il fatto che certi laureati sono dei frustrati e dei falliti che cercano di mascherarsi dietro un pezzo di carto.Il mio concetto di laurea l'ho preso da una commedia di De Filippo: " la laurea è l'impegno che assumi nei confronti della famiglia e della società che ti circondano".
io non mi reputo più intelligente degli altri, nella norma solo che ho problemi di autostima e non ho trovato una passione particolare però sto facendo un corso che tutto sommato mi piace, poi ho anche un problema di concentrazione che mi é venuto dopo le superiori, prima non avevo problemi a studiare 3 ore di fila ora dopo un'ora devo sospendere e non ce la faccio a continuare.
La concentrazione PER OGNI ESSERE UMANO dura all'incirca 40/45 minuti. Dopo questo lasso di tempo bisogna, necessariamente, fare una pausa affinchè il nostro cervello rielabori le informazioni e, soprattutto, si distragga
Sono uno studente universitario di informatica, la mia passione è la programmazione, non capisco perché dobbiamo fare esami del tutto inutili che complicano la vita a noi studenti è una domanda che mi sono fatto solo io, i miei colleghi dicono quell'esame è importante, il professore fa bene ad essere stronzo e cazzate del genere, bisogna seguire tutte le lezioni e così via. Io non seguo perché a mio parere i professori tendono a spiegare di merda e a rendere le cose più complicate, preferisco comprarmi un bel manuale e leggermelo non studiarlo leggermelo, apprendo di più rispetto a seguire la lezione di un professore che mi identifica come numero. Questo mio atteggiamento per i miei colleghi è scandaloso, infatti loro non si perdono una lezione, vanno pari al prof e così via... Sono degli schiavi da lavoro e non se ne rendono conto, come se dipendessero da ciò che dicono i prof. Io penso che la differenza è la capacità di porsi domande tipo: "È necessario faticare così?", "perché devo fare sta cosa se al momento ho voglia di leggere un libro di Dan Brown?", "Perche per i miei amici i professori sono sacri e se capita che nel gruppo di WhatsApp faccio qualche critica su qualche metodo che oggettivamente è sbagliato da parte del professore quest'ultimi si incazzano come se gli avessi insultato la madre?". Già il fatto di considerare una persona superiore a te che sia un professore che un datore di lavoro, è un atteggiamento di sottomissione e non te ne stai rendendo conto, stai dicendo proprio " fammi quello che vuoi tu ". Io non sono un sacco da box di cui un altra persona sfoga la sua frustrazione io sono una persona del tuo stesso livello, solo che tu hai una competenza e per prescrizione burocratica tu debba giudicarmi su una competenza che manco voglio avere vai a vedere. E nonostante questo pensiero i miei amici vanno molto meglio rispetto a me, a costo però della salute. Io preferisco ottenere quella conoscenza in forme più semplici e non perché sia uno sfaticato come mi definiscono in tanti, ma per il semplice fatto che se esiste la via più semplice per percorrere un obbiettivo ritengo giusto ed intelligente percorrere quella è non capisco perché tali colleghi sta cosa non la capiscono. Non so se avete letto il libro di Tim Ferris intitolato 4 ore alla settimana, egli dimostra che grazie allingegno è possibile guadagnare tanto anche lavorando poco cio che conta è la capacità di essere furbi, l'intelligenza emotiva, che come è stato mostrato anche da Daniel Goleman è quella il detterente del successo non è L' QI non autoimponiamoci dei limiti e dei problemi. La gente poi è convinta che serva il titolo per lavorare non hanno capito che ciò conta davvero è la competenza che hai, se tu questa competenza già ce l'hai oppure puoi appenderla in autodidatta o in videocorsi e tutorial è inutile che ti prendi una laurea che ti farà perdere solo tempo con esami inutili che in azienda farai altro. Basta la passione per ciò che si vuole fare è lo studio oltre ad essere bello, sarà anche creativo. Cio che tolgono scuole e università la passione perché loro devono seguire dei programmi dei paletti stupidi, e non pensano che effettivamente alcune materie non servano ad una minchia.
Di solito i laureati sono tutti coloro che si accontentano di fare un lavoro che abbia uno stipendio che non superi le 3/4000 euro al mese. Apparte medicina o qualche altra laurea.
Io penso semplicemente che le persone intelligenti... non si ergono a sociologi giudicando i "poveri mortali" dalla propria cameretta su youtube... e avendo visto il tuo video fino alla fine probabilmente neanche io faccio parte di quel tipo di persone
l'università è fatta per un QI medio-basso ma proprio perché possa essere fatta da tutti. Per me il tuo discorso é valido per elementari, medie e superiori ma non per l'università. L'università la si sceglie seguendo una propria vocazione, non vai a fare qualcosa che ti fa cagare. Se ti piace una cosa la studi più volentieri, intelligente o stupido che tu sia.
altra cosa io penso che uno deve scegliere l'università per passione...non è.che tutti devono scegliere giurisprudenza o economia perché ti affidi al parere degli altri che parlano per sentito dire che con quelle si trova lavoro sicuramente...io l'università che ho scelto non l ho fatta perché me lo hanno imposto i genitori di fare quel percorso ma perché ci credo nella mia passione e spero un giorno di lavorare nel settore che.mi piace veramente
È ovvio che il video a me sia piaciuto!!!💘😆 Naturalmente i tuoi concetti mi sono arrivati e mi sono sentita illuminata!!!✨😇 Visto che io sono arrivata fino alla fine,
Se credono di essere stupidi non è corretto dire che allora non pensano di esserlo: credere di esserlo è già pensarlo; mi riferisco al minuto 5:30 circa. Comunque ottimo video mi è piaciuto molto.
bel video...proprio in tema col periodo che sto vivendo...manca poco alla mia laurea triennale...alcuni pensano veramente che prendere 110 e lode voglia dire essere intelligenti io ho una media non altissima e non prenderò quel votone...sinceramente sono più contento a prendere un voto più basso e essere consapevole delle mie conoscenze che quelli che vanno li dal professore e fanno i leccaculo e prendono 30 e lode...tanto ciò che conta non sono i numeri e molte persone ancora non l'anno capito se la nostra esistenza deve essere ridotta a un numero che esistenza è? a me sembra schiavitù
ciao non sono molto d'accordo perché mentre può essere vero il discorso dello "schiavo" ed eseguire i compiti è vero per quanto riguarda il memorizzare nozioni per materie mnemoniche...ma superare esami di matematica e fisica o magari chimica dove bisogna usare la logica e appunto l'intelligenza perché devi CAPIRE e no imparare a memoria o eseguire compiti...mi dispiace ma è un discorso molto populista il tuo ignori come si svolge un vero esame di chimica o di fisica o di matematica.
Domanda forse poco intelligente: dove mi mettete il QI? E' indubbio e risaputo che il QI o IQ misura solo alcune capacità e potenzialità della persona (soprattutto logico-matematiche e linguistiche), ed è a maggior ragione ben poco predittivo del "valore umano". Però un qualche ruolo ce l'ha? O no? Chi ha QI basso o mediocre potrà magari anche innalzarlo un po', ma in realtà poco. Se hai 90 o 100 ben difficilmente arriverai a 130, per non parlare di 150. E allora, se il QI ha un ruolo, non sarà che l'intelligenza somigli un po' al manzoniano coraggio (di don Abbondio): se non ce l'hai, non te lo puoi - non te la puoi dare? E chi l'ha basso, ha altre possibilità che fare il mulo? (Potrebbe sempre fare il ghiro, ok...). Quante domande si può porre, quante passioni stimolanti può coltivare chi viaggia intorno o poco sopra il 100?
Ricordo che alle superiori marinavo la scuola ed andavo nei parchi o in biblioteca a leggermi Nietzsche, Freud, Jung, Camus haha
Ho una laurea... e concordo perfettamente.
Laurearsi è semplicemente acquisire certe conoscenze in un determinato campo,
può essere utile, può essere indice di crescita personale riguardante quel certo campo,
ma alla fine è tutto là, basta, si tende a mitizzarla troppo.
Ho conosciuto personalmente chi aveva una o più lauree, ma che umanamente lasciava parecchio a desiderare,
mentre certa gente con la terza media decisamente interessante ed intelligente.
La laurea non è mai stata, non è, nè sarà mai garanzia d'intelligenza, di profondità, nè tantomeno di "superiorità" rispetto a chi non è laureato, significa soltanto avere una certa istruzione, ok va bene così, se uno ha la possibilità se
ma l'essere umano ha bisogno anche di altro.
Intelligenza e profondità sono doti innate o comunque si acquisiscono vivendo, non studiando.
Io faccio esattamente il tuo stesso discorso e le persone mi prendono per matta.
Mi sento sollevata!
Quoto pienamente.
Ricordo vivamente che moriremo tutti e saremo mangiati dai vermi.
@@mohamedrafi9748 assolutamente. Alla fine al Pianeta Terra non interessa che uno abbia una laurea o meno, la laurea è una cosa che serve a noi per delle cose, ma alla fine l' essere umano non "serve" al Pianeta a prescindere, tranne fin quando non muore e il suo corpo diventa nutrimento per altri organismi viventi .
@@RospoFiero1204 Dio ha creato l'essere umano per vivere in serenità...Ma ora vedo che sta andando tutto a rotoli purtroppo
Sono pienamente d'accordo con te. Io e da una vita che sono vittima di queste persone che ti vogliono soltanto schivo a lavorare per tutta la vita. Non sai quante volte mi hanno discriminato e insultato pesantemente perché non ho una laurea o perché sono diccupato. La cosa buffa è che gli stupidi s'inseriscono bene in questa società, le persone con un'anima trovano sempre difficoltà in questo contesto sociale di zombi che pensavo SOLO alla sopravvivenza. Con la maggior parte della gente puoi parlare solo di lavoro, studi universitari, voti e status sociali, questo mi rende molto triste.
Grazie per questo bellissimo video, uno dei migliori, ho sentito un forte legame con le parole che hai pinuciato.
Quindi che fai per vivere? Chiedi l'elemosina?
O
Ben detto ! 👏👏
L'intelligenza si scontra con la società dove vanno avanti solo i disonesti e i prepotenti.
La persona intelligente non ha potenzialmente bisogno di andare a scuola a farsi insegnare le cose da un'altro con la chiusura mentale della scuola, ma studiando senza bisogno di aiuto le cose che gli interessano ed apprendendo in un modo completamente diverso.
Grazie per aver messo alla luce questo video! Mi hai illuminato, ora ho capito come vivere il mio percorso in maniera più serena! Viva il fagiolo!
Sono laureato ma concordo con te su quasi tutto ciò che hai detto in questo video. Dico quasi perché secondo me dovresti sostituire la parola intelligente con profondo d'animo. Le persone che come dici tu non si laureano o sono in ritardo con gli studi perché sanno che esistono cose più importanti nella vita come le relazioni umane e i valori umani sono profonde d'animo, non per forza intelligenti. Conosco persone intelligenti che però sono dei grandissimi str bulli ecc.. ciò che conta è la bontà d'animo e i valori umani che tu predichi da sempre, non tanto l'intelligenza....
Io stesso da laureato ho sempre dato importanza a queste cose e non alla laurea al lavoro/Carriera e a tutte queste schifezze materialiste. Le vere cose importanti e belle della vita sono le relazioni umane di qualità.
Grazie per il commento! Cosa è per te l'intelligenza?
@@MrNichilista ciò che hai spiegato tu in un altro video. Condivido in pieno.
Ci tengo però a sottolineare che, ripeto, non considero l'intelligenza un qualcosa di fondamentale. La bontà d'animo come insegni tu da sempre è l'unica cosa veramente importante
Sei un grande... Ho fatto metà degli esami universitari, fatti bene ma poi ho lasciato. Avrei tante cose da dire ma non lo faccio. Leggere si può sempre e si impara di più senza stressarsi per gli esami. SENZA LAUREA TI STIMO ANCORA DI PIÙ!
Che bel video Enrico... Una vera perla. Condivido il tuo discorso a pieno... Una perla anche e soprattutto il discorso finale, un vero insegnamento di vita. Ancora una volta mi hai fatto emozionare
(Viva il fagiolo xD)
W il fagiolo! :-)
Il tuo discorso mi fa stare meglio. Ho fatto sette anni di istituto tecnico industriale, nel senso che ho fatto due volte il primo anno e due volte il terzo. Dopo la scuola, ho fatto un anno di corso di laurea in chimica, poi dodici anni di corso di laurea in fisica, prendendo la laurea con 80/110; ora fatico a trovare un lavoro, ma almeno so di essere intelligente, come in parte avevo capito tanto tempo fa. Quando facevo i primi esami universitari, non riuscivo a passarli, mentre altri studenti li passavano; pensavo di avere qualcosa che non va, mentre ora so che è il sistema scolastico italiano ad avere qualcosa che non va, e forse avevo capito anche questa cosa tanto tempo fa, ma avevo bisogno di una conferma.
Mi piace molto la parte in cui parli dell'amicizia. Io grazie ai miei amici sono sopravvissuto fino a oggi. Senza gli amici, probabilmente mi sarei suicidato. Quest'anno compio 35 anni; per me è una soddisfazione, anche se non ho raggiunto certi obiettivi che speravo di raggiungere.
A un certo punto del discorso, parli della breve durata della vita. Se qualcuno mi dicesse che mi è rimasto poco tempo da vivere, probabilmente farei una strage, dopo aver mandato a «quel paese» tante persone che mi hanno dato problemi.
nel mio caso ad esempio all'università ha influito negativamente la mia depressione...compiuti i 18 anni ho capito che la vita era già entrata nella parabola discendente, mi sono reso conto di quanto insulsa e breve essa sia, di quanto inutili sarebbero stati i miei sforzi nello studio, di quanto non me ne fregasse un cazzo di studiare (erano stati solo i condizionamenti dei miei)...io penso che all'università dovrebbero andarci solo quelle persone che veramente hanno un talento, non andarci solo per far vedere...la vita è già breve e piena di merda...perché andarsi a torturare ancora all'università?
Il video più bello di MrNichilista
Ben detto Enry! aggiungerei al tuo bel discorso che c'è molta gente che si è portata per lo studio.. ma davanti alle molteplici complicazioni che gli pone la vita si dimostrano inette o non si sforzano minimamente. Quindi è fondamentale non giudicare un essere umano per un pezzo di carta che stringe tra le mani
Ho studiato sociologia a Granada (Spagna) molto tempo fa. Ho avuto una brutta esperienza all'università. Le persone studiavano solo i temi della memoria, non pensavano, non mi piaceva l'atmosfera che c'era. E 'stato orribile.
Enrico, uno studente che vuole passare un esame universitario, è logico che debba studiare quel preciso libro, e rispondere le domande del professore. È una caratteristica personale anche questa, riuscire bene a memorizzare, oppure no. È un argomento che hai affrontato in passato e condivido. Non è detto che uno che prende tutti 30 e lode, sia ANCHE intelligente
l'atto del memorizzare rappresenta l'antitesi dell'intelligenza
Razor 1976 forse non esattamente l'antitesi, ma di sicuro non è la conferma dell'essere intelligente
@@af5433 Ma vai a...
È interessante notare come tutti questi novelli laureati in realtà non abbiano una cultura forte ed un pensiero critico, e quei pochissimi che ce l'hanno sono completamente uniformati a ciò che il sistema impone. Sono dei perfetti soldatini, che credendo di essere rivoluzionari, portano avanti i dettami capitalistici pensando di combatterli, o meglio ancora fingendo di combatterli perchè in fondo a loro va bene così, ma non possono assolutamente dichiararlo. Lo dimostrano indirettamente. Ciò avviene nel modo di comportarsi, di manifestare il proprio io al mondo, vi invito a parlare con uno di questi presunti professorini e noterete subito nel loro modo di parlare e di porsi un tono giovanile, per alcuni solenne e saccente per altri falsamente interessato e umile. Entrambi però nascondono al loro interno una violenza delicata, data dal loro status di privilegiati e dalla loro miserabile convinzione di essere intellettuali. Questi poveretti non valgono niente, e i primi a saperlo sono proprio loro, però poi si fanno due conti e dicono: papino ha i soldi e conoscenze, quindi male che vada finisco a fare l'impiegato in banca mica a pulire cessi. Poi ci sono i ragazzi che sono mantenuti da genitori poveri che stanno puntando ogni risparmio su di loro, e lì la pressione è altissima, e se non hai abbastanza forza per reggerla purtroppo non riuscirai a laurearti. Concludendo, ancora una volta è una ragione di classe sociale, i ricchi vivono l'esperienza universitaria con estrema leggerezza ben consapevoli che hanno le spalle super coperte mentre i poveri hanno in mano una responsabilità che pesa come un macigno, che qualora non dovesse essere portata a termine significherebbe una tragedia e una delusione enorme per la famiglia.
io farei un discrimine tra tipo di lauree.
le lauree con un forte contenuto concettuale (scienze) non possono essere prese senza una intelligenza adeguata.
tu chiami robot chi studia. E che si fa all'università ? nessuno obbliga a prendersi la laurea.
mi pare che il tuo movente sia una rivalsa personale, una forma di vendetta sottile.
bada che te lo dice uno senza laurea, che ha sofferto per questo, e che lavora solo con laureati e li odio al 90%
tuttavia non cado nel qualunquismo.
chi vuole puo' benissimo riflettere su cio' che studia. sia ora che anni fa. Si vede bene la differenza tra chi impara un teorema o una formula e chi la ha appresa fino in fondo ragionando. Nessuno ti vieta di farlo.
il problema secondo me è un altro. Studia troppa gente e non c'è adeguata selezione. Questo abbassa la qualità e, forse, anche il livello intellettivo richiesto
L'università serve solo per acquisire delle competenze. Poi non si impara solo all'uni.
Semplicemente ci sono persone con interessi diversi, ad esempio io non saprei cosa fare se non lavorassi con la tecnologia.
Poi sul sistema educativo sono d'accordo, credo che sia da riformare.
Adesso ci sono sempre più persone laureate, però gli stipendi delle persone non sono aumentati. Quindi si è creata un'inflazione accademica. Lavori che non richiedevano lauree adesso la richiedono. Ma non perché serve per quel lavoro, è solo per competizione. Forse intendevi questo.
In passato era un dilemma anche per me, dopo esperienze di vita anche lavorativa, sono arrivato alla conclusione che spesso il titolo di studio non indica il grado di intelligenza ma piuttosto la capacità di memorizzare...
Nn serve intelligenza oltre il normale. Basta una persona normale che ha umiltà di migliorarsi e studiare ore con sacrificio...
Sarò franco con te. Il video mi è sembrato troppo generalista. Lo so, hai fatto delle premesse in cui stimavi delle percentuali, tuttavia questo mi sembra una sorta di giustificazione, una sorta di contentino, per quelli che magari arrancano nel percorso accademico. Hai affermato tu stesso che non hai frequentato l'università, quindi non hai mai toccato con mano l'immersione in prima persona in un corso di laurea. Ho conosciuto qualcuno dello stampo "mulo" come dici tu, persone che buttano alle ortiche gli anni migliori della loro vita chiudendosi in una stanza buia e polverosa a studiare per 12 ore al giorno, e sicuramente concordo con te sul fatto che questo non è indice di intelligenza. Tuttavia l'intelligenza non è l'unico fattore importante all'università. Metodo, organizzazione e forza di volontà, che tu citi di striscio sono pilastri fondamentali. Come ho conosciuto muli, ho conosciuto anche cazzari, gente che proprio se ne sbatteva altamente, e se andava bene dava un esame all'anno. Qui non c'entra l'intelligenza, semplicemente è mancanza di serietà.
Una cosa che non ti insegnano all'università è l'efficacia. Per riuscire a goderti appieno gli anni universitari devi sviluppare questa abilità facendo leva su molteplici fattori. Parlando per me, sto per concludere il primo ciclo di laurea, non ho esami arretrati e ho una media abbastanza alta. Eppure non ho mai avuto problemi di tempo, ho mantenuto una vita sociale e sentimentale piuttosto attiva godendomi appieno questi tre anni, animato anche da una certa passione per quello che studiavo.
Per questo affermo che il tuo video mi pare molto, troppo, semplicistico. Tuttavia ti posso dire che quello che vedo nel mio ateneo è una carrellata di gente che frequenta l'università ma non perché vuole, ma perché "deve". E questo porterà a dei laureati che non hanno passione per quello che fanno, che vengono, come dici tu, elogiati solo per il titolo. Questa è una cosa che sicuramente non mi piace. Posso constatare con amarezza che l'università è sempre più piena di questo tipo di persone e rabbrividisco se un giorno avranno dei mestieri che implicano una certa responsabilità.
straquoto al 10000000%
Marco Stoca ti ringrazio!
+Dan Stilo Finalmente un commento che ha il pregio di sintetizzare con estrema efficacia lo spirito che anima le menti più critiche che vorrei caratterizzassero la vera natura delle accademie italiane che esistono non per assoggettare muli che reggono il sistema, come pure è stato sostenuto, ma per valorizzare studenti come te. Applausi!!!
Razor 1976 Onorato, ma ho solo descritto la realtà dei fatti, nulla di esoterico
Dan Stilo condivido il tuo pensiero
Coloro che sono più stupidi di me riescono a laurearsi? Noo! Riescono soltanto ad ottenere un pezzo di carta che serve a mascherare la loro ignoranza. Chi nasce asino non può morire da cavallo.
Cazzo, con una spocchia incredibile riesci ad essere comunque piú sano e veritiero di tutti i capi che ho avuto fin ora. Poveri, patetici stupidi promossi dalla societá.
Sono solo dei robot che eseguono i comandi,per questo diversi stupidi nel vero senso della parola, riescono a laurearsi. Non è una questione di intelligenza. Ma solo di eseguire.
Elogiare uno solo perché è laureato è tipico delle mentalità all'antica, di molti anziani rompipalle e purtroppo ne so qualcosa... mia nonna una volta mi ha dato del "comunista" solo perché avevo insultato un notaio! XD
All'università dovrebbero andarci solo quelli seriamente motivati, con passione e non cani e porci come ora che si laureano "così tanto per". Io per esempio a scuola ho sempre fatto schifo, un ambiente che non ho mai sopportato, come non ho mai sopportato i libri e la necessità imposta di dover studiare. E probabilmente ho la vita ed il lavoro che mi merito.
E va bene così! ;- )
Per fortuna la vita è un soffio.
Che lavoro fai
Ho una certa età e,te lo posso garantire,che,negli anni 70,all'università ci andavano davvero i cani e i porci,più di quanto può accadere oggi.
cane sciolto frequento l’università da ormai 1 anno e ti assicuro che oggi è anche peggio.
@@travisbickle9666 ,grazie per l'informazione.Ti credo perché penso che,da quando esistono le lauree triennali,l'università ha attirato più asini.Ho dimenticato di aggiungere : questi cani e porci
che non meritavano la laurea,li ho visti occupare i migliori posti di lavoro.Purtroppo,in Italia,la meritocrazia non esiste e i migliori cervelli vanno all'estero.
Ciao Enrico. Bellissimo video. Mi ha fatto tornare alla mente un breve elenco di personalità, veramente geniali, che non sono riuscite a laurearsi: William Burroughs, Charles Bukowski, Scott Fitzgerald, Andrea Pazienza, Tolstoj e sicuramente ce ne sono anche altre che non conosco o ricordo. Per non parlare di quelli che hanno lasciato un segno nel mondo della cultura e del pensiero, senza però avere alle spalle una formazione scolasticamente elevata; come Grazia Deledda, Knut Hamsun, Colin Wilson, Antoni Van Leeuwenhoek...
In una umanità fatta di persone etichettate, la quasi totalità di queste personalità, sarebbe scartata rapidamente dal consorzio delle persone "bene", perché non in possesso del famosissimo "pezzo di carta".
Aggiungerei : Giacomo Leopardi,Alessandro Manzoni,Giuseppe Tomasi di Lampedusa,Enrico Mattei,Guglielmo Marconi,Enzo Ferrari,Luciano Onder,Piero Angela etc.
Io al liceo andavo benissimo ero fra i migliori della scuola, all'università invece mi annoiavo non riuscivo a trovare ne` il senso né lo scopo del mio stare in quelle aule.Dopo un po' perdevo l'interesse in quei luoghi, che erano composti da tante persone radunate in aule che in fondo nemmeno si conoscono("i colleghi"), un apoteosi della tristezza e dell'insignificanza umana finalizzata alla costruzione di carriere votate all'egocentrismo di una vita che sarà indirizzata al nulla cosmico della più inutile delle inutili vite su questa terra.Avevo la media del 28 ma proprio non c'è lo fatta a restare in quei luoghi per cui spesso preso dallo sconforto evitavo di andarci spesso e volentieri fino ad averla abbandonata completamente.Non c'era la sensibilità che cercavo all'università,non c'era la vita vera, né la realtà.
C’è da dire che è normale non conoscere i colleghi l’università si compone meditante di 10.000 studenti ed è difficile in aule da 200 persone conoscersi è un contesto diverso da quello delle superiori
@@LArteelesuebellezzeFantastiche Lo so, a me metteva tristezza vedere 250 persone intorno a me, e comunque sapere che non c'era differenza fra lo stare soli in un isola deserta oppure in quell'aula.
@@tesmorrowind1234 è così che funziona l’università qualche amico te lo potrai fare ma è difficile sperare di avere dei rapporti con 100 e passa studenti
Mio fratello a 25 anni senza alcuna laurea lavora all'estero come programmatore e guadagna parecchio. Ha solo 2 anni di studi tecnici regionali. Si è formato da solo con tutorial su youtube e con i giochi della Lego della Mindstorms education! incredibile ma vero... e molti ingegneri chiedono consiglio a lui...sanno tanta teoria imparata a memoria e ZERO pratica
Grazie per questo video Enrico... ne avevo bisogno ❤
viva il fagiolo 😍😍
prego!!:)
Avevo già visto questo video, ma l'ho voluto rivedere tutto e ho fatto bene, perché è veramente molto bello.
Come faccio a far capire ai miei genitori che mi fa soffrire studiare quello che dicono loro? Io vorrei laurearmi e lavorare con altro. Loro hanno già una idea di me e mi dicono di bullizzare persone che conosco che non sono laureate. Io non la penso così e non so come fare
A mio parere uno dei tuoi video migliori
Esiste un librino di Papini che diceva di "chiudere le scuole"; pur essendomi laureato con il massimo dei voti lo conservo tutt'ora e periodicamente lo leggo.
In parte ciò che dici è corretto, ma io credo che per criticare il sistema uno debba anche averlo affrontato e superato. Io non ho mai dato troppo peso al "pezzo di carta" e quotidianamente amo imparare anche da chi ha solo esperienza e terza media.
MA aver studiato cambia e se sei uno intelligente lo vedi per quello che è: la possibilità di aver messo la tua mente in confronto continuo con lo studio e la capacità di apprendere. E per me non è poco.
Il vero problema è che si studia solo per passare un esame quando invece sarebbe bello studiare ciò che ci attira e farlo con i propri tempi. Io non ho la necessità di festeggiare solo per questo perché i miei non mi hanno mai fatto sentire una persona intelligente così come lo stesso ha sempre fatto tutta la mia famiglia ,fatto sta che valutano più il mio essere fuori corso che capire perché sono in questa condizione ecco perché da tempo ho deciso questo . Non ho bisogno di elogi finti ne ho bisogno di persone che fanno paragoni tra me e altre persone da questo capisco che la festa non mi serve come nn mi serve avere una approvazione finta della mia famiglia.
A volte me lo chiedo anche io se alcuni tutti i giorni mangino una caramella ripiena di merda, per me si (metaforicamente parlando).
Ciao Enrico, volevo chiederti, tu hai dei modelli che segui? esempio persone che reputi come punti di riferimento
No....Non segue modelli di riferimento.. Lui segue il proprio istinto ed infatti le parole che dice sono troppo profonde ☺
LO STUDIO NON RIGUARDA L'INTELLIGENZA SONO DUE COSE DIVERSE...
Da una farmacista laureata in 7 anni, asociale e piena di distrazioni che non c'entrano nulla col lavoro che faccio, VIVA IL FAGIOLO
Demetra, benvenuta e grazie per il.commento:)
Ciao,io trovo verissimo quello che hai detto,ma non ho capito bene in che modo essere uno schiavo e uno che da importanza allo status sociale/lavorativo sia uno che "riesce" allora all'università meglio di un vero intelligente. Cioè anche prendendo una marcia in più/motivazione da cose sciocche e meno serie da comunque motivazione? In questo senso? spero di essermi spiegato xD
Ho dato metà degli esami alla facoltà di giurisprudenza..col passare del tempo però ho dovuto fare i conti con quello che stavo anche comprendendo..e che mi stava cambiando..direi in negativo. Ho capito che la strada non era quella giusta..qualcosa mi stava destabilizzando..forse perché iniziavo a formulare una mia idea del lavoro e della vita che stavo piano piano creando.
A distanza di pochi anni mi rotrovai a parlare con un avvocato, casualmente...gli raccontai la mia esperienza universitaria...per confrontarmi un po'. Dopo qualche minuto lui ammise che l'avvocato guadagna soldi coi problemi della gente.. e che conseguentemente sperava che la gente avesse problemi così per poi rivolgersi a lui...(e che, sperando questo , lui stesso era il primo a creare problemi alle persone intorno a lui. Ma ciò è stata una mia personale interpretazione di quelle parole non dette..)
Le persone e soprattutto gli "amici" ancora oggi, quando capitiamo sull'argomento, pensano che sia stato un babbo a non laurearmi. Ciao :)))
Eh, io ho capito questo concetto e non solo, ho iniziato l'università avendo l'aspettativa di incontrare ciò che finalmente in 13 anni di scuola non avevo mai trovato, salvo eccezionalmente qualche prof che usciva dei metodi standari: didattica efficiente, approfondimento dei temi e collegamenti multidisciplinari e professionalità. E invece in un solo trimestre mi sono resa conto che il metodo e l'impostazione dell'insegnamento erano decisamente scomodi, quasi pensati per mettere in difficoltà e rendere più pesante lo studio; tutto, dal metodo all'impostazione delle lezioni e degli argomenti, fino ai libri di testo (e i libri italiani eccellono nel rendere macchinosi e difficili, anche i discorsi più banali), Tutto Inutilmente Complicato. Per non parlare degli insegnanti ostici, che ostacolano dando valutazioni negative affrettate... Ho molto presto deciso di ritirarmi e andare a studiare in un altro paese, in scuole che seguono metodi differenti e implementando ciò che mi serviva da autodidatta.
Sarebbe una buona cosa ed è il mio obbiettivi cercare di ottenere determinate carriere anche senza l'approvazione di un sistema che è, a considerazioni fatte, - studiato - per sfornare schiavi.
Grande mrnichilista bellissimo video dovresti secondo me scrivere un libro dove parli di tutto quello che racconti nei video sarebbe un libro da far studiare nelle scuole per far imparare ai bambini e ai ragazzi le cose importanti della vita quelle che ti rendono una persona migliore continua cosi ciao
Aiutoooo sei un grande!Sto soffocando dal ridere....😂😂😂
Nella vita si può fare tutto, senza però mai rinunciare a vivere. Un ragionamento ineccepibile. Complimenti e... viva il fagiolo!
davvero un grandissimo.....continua cosi.....hai solo ragione....
Bel video Enrico. Complimenti
Ahahah Alcune parti bellissime, grande.
D'accordo con quasi tutto quello che dici.
W la fava...o il fagiolo non mi ricordo più (a me mi interessa il componente opposto, cmq...)!!! Io la triennale l'ho fatta ma solo perché mi interessavano certi concetti ed poi perché in seguito pensai che con un pezzo di carta avrei avuto più possibilità di lavorare in futuro. Ad ogni ho imparato cose più pratiche e utili in Erasmus in Spagna (come per esempio scrivere progetti) che in Italia.
Cmq non sono mai stato un ottimo studente ad ok. Ero sempre stressato e demoralizzato e non vedevo l'ora di andarmene da quell'ambiente!!!
Bellissimo sopratutto per i contenuti!!!!!!!!
Enrico hai perfettamente ragione...un pò già la pensavo così...buonanotte e Viva il fagiolo!!!!! 😊😊😊
Vivono in un mondo dove esistono solamente esami.. ☺
Video molto bello e intelligente... Anticonformista! Complimenti
Bellissimo video Enrico! ho visto delle persone minimal laurearsi in tempo, ed io sono fuoricorso da anni..a volte mi chiedo perché? molti mi dicono ma come fai Valeria sei così fuoricorso? ho perso molto tempo perché ero presa da varie passioni quali amore, sport, film, musica...sia perché a volte ho provato un vero disgusto per le lodi che si fanno ad un laureato e mai al valore della persona. Credimi Enrico persone minimal, mi chiedevo come facessero ..ho pensato di essere un'idiota totale. Comunque ce la farò, e sicuramente anche tu quando ti iscriverai!
Ce la farai sicuramente.
Penso sia uno discorsi più belli e più veri che io abbia mai sentito anche perché mi ci ritrovo totalmente. Faccio il quarto e sono stato bocciato l'anno scorso perché gli unici libri che leggevo erano quelli di Harry Potter. Le persone non si rendono conto che sono schiave della vita(w il fagiolo)
Dalla nascita delle prime città, fin prima dell'antico Egitto, dove gli scriba nonostante lo status di schiavi venivano rispettati per la conoscenza della scrittura e dove i nobili ritenevano a loro non necessario lo studio, e svalorizzante per sè il lavoro, si rese necessaria una distinzione per dividere i pochi privilegiati dai molti destinati al lavoro per status, per distinguere i beneficiari della ricchezza creata dalla moltitudine di schiavi, che lavoravano per permettere all'intera struttura di reggersi. Il senso della nascità delle città, include nel suo significato la gerarchia nella storia umana. Abbiamo le gerarchie perchè esistono le città. Oggigiorno la ricchezza ottenuta da persone di scarso merito culturale, (un esempio? Donald Trump), ha nuovamente reso appetibile a tutti ottenere il successo nellla vita, e finanziario, senza alcun titolo di studio, e senza vergogna per questo. Come nell'antico Egitto, appetibile per le enormi ricchezze raccolte dalle provincie, tanto che Antonio era più attratto da queste che non da Cleopatra. Come pure nell'antica Roma dove esisteva già il reddito di cittadinanza pagato, con i tributi che hanno poi causato la ribellione nelle provincie e causato avvenimenti come la diaspora ebraica. Anzi ora è quasi un vanto ostentare ignoranza perchè ci avvicina alla gente comune e questo ci permette il potere del consenso,(effimero per la verità). Ancor più osserverei i dati Istat come indichino molto bassa la percentuale di italiani laureati in base alla popolazione rispetto alla media europea e come sia sempre più raro che i figli di famiglie operaie riescano a portare qualche figlio alla laurea. Sta venendo schiacciata verso il basso tutta la borghesia ed i suoi figli. In Italia più che altrove. Mancano le nuove dinastie famigliari e l'ascensore sociale è bloccato. Anche la famiglia come istituzione, è quasi perduta, come mattone sociale. Siamo nellla società liquida di Zigmunt Bauman. Dove i curricola non sono più paragonabili tra loro, troppo diversi per averne due di simili, quasi. Ma un datore di lavoro ha la necessità di un ente certificatore per capire chi assume. Vi è l'asimmmetria delll'informazione, perciò se assume un laureato in lingua russa, ha bisogno di un pezzo di carta o si deve imparare egli stesso il russo, per capire chi assume. Bello il discorso sul piano umano, ma discutibile dal punto di vista di un datore di lavoro ipotetico. L'uomo mediocre ha successo in ogni campo, perchè ha maggior consenso infatti è simpatico a tutti. Basta leggere Hilllman per capire come la genialità, possa essere partorita dal disagio sociale creato da una società disfunzionale. Il genio è spesso una persona con rapporti sociali problematici e disturbi emotivi. Un "narcisista" dal punto di vista del disturbo di personalità, può crescere in sè il genio, dipende da come sublima il proprio disturbo. La scuola sta morendo perchè come potere esercitato paga l'ingiustizia perpetuata a spese dei deboli nel secolo passato, in quanto questi deboli sono cresciuti e anche decidono nelle aziende essendo anziani. Un potere che si vendica di un altro screditandolo.
Gran bel video uno dei più belli e utili su TH-cam italia,viva il fagiolo
C ho messo un anno in piú a far l università UCCIDETEMI MI SONO LAUREATO TRIENNALE DOPO QUATTRO ANNI
Vabbè ormai è fatta
Complimenti ! Hai saputo riassumere in pochi minuti la personalità di certi individui.Forse,dovevi fare lo spicologo.Io vorrei aggiungere che,spesso,erroneamente,la laurea è ritenuta un foglio di carta che certifica delle competenze professionali.Le persone stupide che si laureano saranno sempre degli ignoranti perché la loro laurea si può paragonare ad una banconota falsa: la puoi rifilare a qualche sprovveduto ma,prima o poi,troverai qualcuno più avveduto che la butterà nella spazzatura.Sono un farmacista collaboratore in pensione e,nella mia lunga carriera lavorativa ho avuto a che fare con colleghi ben preparati ma anche con dei laureati che avevano strappato con i denti il loro pezzo di carta.Costoro sono delle autentiche palle al piede per chi lavora seriamente.Dalle mie parti,al Sud,un proverbio recita : "Chi nasce tondo non può morire quadrato".In altre parole,chi nasce ottuso,lo sarà per il resto dei suoi giorni,con o senza laurea.Un altro dice: "Un mulo tra un branco di asini può apparire un cavallo".Significa che,un asino laureato può essere ammirato da altri asini ma non da persone colte ed intelligentfai.Condivido il fatto che certi laureati sono dei frustrati e dei falliti che cercano di mascherarsi dietro un pezzo di carto.Il mio concetto di laurea l'ho preso da una commedia di De Filippo: " la laurea è l'impegno che assumi nei confronti della famiglia e della società che ti circondano".
Laurearsi e facile, basta studiare.
Capirne il potere è un'altra cosa
Capolavoro, bravo.
faresti un video di cosa ne pensi dell' eutanasia? (la vicenda di Dj Fabo)
Questo continuo a revisionarlo ogni mese;grazie Enrico...
io non mi reputo più intelligente degli altri, nella norma solo che ho problemi di autostima e non ho trovato una passione particolare però sto facendo un corso che tutto sommato mi piace, poi ho anche un problema di concentrazione che mi é venuto dopo le superiori, prima non avevo problemi a studiare 3 ore di fila ora dopo un'ora devo sospendere e non ce la faccio a continuare.
la concentrazione si attiva quando qualcosa interessa davvero. È così per tutti
La concentrazione PER OGNI ESSERE UMANO dura all'incirca 40/45 minuti. Dopo questo lasso di tempo bisogna, necessariamente, fare una pausa affinchè il nostro cervello rielabori le informazioni e, soprattutto, si distragga
Sono uno studente universitario di informatica, la mia passione è la programmazione, non capisco perché dobbiamo fare esami del tutto inutili che complicano la vita a noi studenti è una domanda che mi sono fatto solo io, i miei colleghi dicono quell'esame è importante, il professore fa bene ad essere stronzo e cazzate del genere, bisogna seguire tutte le lezioni e così via. Io non seguo perché a mio parere i professori tendono a spiegare di merda e a rendere le cose più complicate, preferisco comprarmi un bel manuale e leggermelo non studiarlo leggermelo, apprendo di più rispetto a seguire la lezione di un professore che mi identifica come numero. Questo mio atteggiamento per i miei colleghi è scandaloso, infatti loro non si perdono una lezione, vanno pari al prof e così via... Sono degli schiavi da lavoro e non se ne rendono conto, come se dipendessero da ciò che dicono i prof. Io penso che la differenza è la capacità di porsi domande tipo: "È necessario faticare così?", "perché devo fare sta cosa se al momento ho voglia di leggere un libro di Dan Brown?", "Perche per i miei amici i professori sono sacri e se capita che nel gruppo di WhatsApp faccio qualche critica su qualche metodo che oggettivamente è sbagliato da parte del professore quest'ultimi si incazzano come se gli avessi insultato la madre?". Già il fatto di considerare una persona superiore a te che sia un professore che un datore di lavoro, è un atteggiamento di sottomissione e non te ne stai rendendo conto, stai dicendo proprio " fammi quello che vuoi tu ". Io non sono un sacco da box di cui un altra persona sfoga la sua frustrazione io sono una persona del tuo stesso livello, solo che tu hai una competenza e per prescrizione burocratica tu debba giudicarmi su una competenza che manco voglio avere vai a vedere. E nonostante questo pensiero i miei amici vanno molto meglio rispetto a me, a costo però della salute. Io preferisco ottenere quella conoscenza in forme più semplici e non perché sia uno sfaticato come mi definiscono in tanti, ma per il semplice fatto che se esiste la via più semplice per percorrere un obbiettivo ritengo giusto ed intelligente percorrere quella è non capisco perché tali colleghi sta cosa non la capiscono. Non so se avete letto il libro di Tim Ferris intitolato 4 ore alla settimana, egli dimostra che grazie allingegno è possibile guadagnare tanto anche lavorando poco cio che conta è la capacità di essere furbi, l'intelligenza emotiva, che come è stato mostrato anche da Daniel Goleman è quella il detterente del successo non è L' QI non autoimponiamoci dei limiti e dei problemi. La gente poi è convinta che serva il titolo per lavorare non hanno capito che ciò conta davvero è la competenza che hai, se tu questa competenza già ce l'hai oppure puoi appenderla in autodidatta o in videocorsi e tutorial è inutile che ti prendi una laurea che ti farà perdere solo tempo con esami inutili che in azienda farai altro. Basta la passione per ciò che si vuole fare è lo studio oltre ad essere bello, sarà anche creativo. Cio che tolgono scuole e università la passione perché loro devono seguire dei programmi dei paletti stupidi, e non pensano che effettivamente alcune materie non servano ad una minchia.
Vorrei un datore di lavoro che la pensasse così, e devo dire che all'estero forse se ne trova qualcuno in più
Di solito i laureati sono tutti coloro che si accontentano di fare un lavoro che abbia uno stipendio che non superi le 3/4000 euro al mese.
Apparte medicina o qualche altra laurea.
😂😂😂😂
Io penso semplicemente che le persone intelligenti... non si ergono a sociologi giudicando i "poveri mortali" dalla propria cameretta su youtube... e avendo visto il tuo video fino alla fine probabilmente neanche io faccio parte di quel tipo di persone
grazie enrico come sempre esaustivo e profondo!! viva il fagiolo e la libertà :)
l'università è fatta per un QI medio-basso ma proprio perché possa essere fatta da tutti. Per me il tuo discorso é valido per elementari, medie e superiori ma non per l'università. L'università la si sceglie seguendo una propria vocazione, non vai a fare qualcosa che ti fa cagare. Se ti piace una cosa la studi più volentieri, intelligente o stupido che tu sia.
Molto interessante...ma un po' più complessa di come l'hai fatta te!!
W i fagiolo....
Nu poco ripetitivo e ritmo lento.
Se per questo video potessi metterti 100 pollici in sù lo farei !
Ero sempre fuori dal gregge....e lo sono tutt'ora proprio perché ciò che conta è la propria unicità!!!
lo dimostra il fatto che uno come Piero Angela non si è mai laureato.
Forse volevi dire Piero Angela, Alberto è laureato in scienze naturali con 110 e lode
@@nerdmassa9086 Si certo, ho sbagliato.
altra cosa io penso che uno deve scegliere l'università per passione...non è.che tutti devono scegliere giurisprudenza o economia perché ti affidi al parere degli altri che parlano per sentito dire che con quelle si trova lavoro sicuramente...io l'università che ho scelto non l ho fatta perché me lo hanno imposto i genitori di fare quel percorso ma perché ci credo nella mia passione e spero un giorno di lavorare nel settore che.mi piace veramente
È ovvio che il video a me sia piaciuto!!!💘😆 Naturalmente i tuoi concetti mi sono arrivati e mi sono sentita illuminata!!!✨😇 Visto che io sono arrivata fino alla fine,
Se credono di essere stupidi non è corretto dire che allora non pensano di esserlo: credere di esserlo è già pensarlo; mi riferisco al minuto 5:30 circa. Comunque ottimo video mi è piaciuto molto.
puoi fare un video dove parli dei viaggi astrali,dissociazioni etc. ? sarebbe argomento molto interessante.
bel video...proprio in tema col periodo che sto vivendo...manca poco alla mia laurea triennale...alcuni pensano veramente che prendere 110 e lode voglia dire essere intelligenti io ho una media non altissima e non prenderò quel votone...sinceramente sono più contento a prendere un voto più basso e essere consapevole delle mie conoscenze che quelli che vanno li dal professore e fanno i leccaculo e prendono 30 e lode...tanto ciò che conta non sono i numeri e molte persone ancora non l'anno capito se la nostra esistenza deve essere ridotta a un numero che esistenza è? a me sembra schiavitù
Sono a metà video e già mi piace, ma cazzo ste pubblicità ti fanno perdere il filo subito, potevi metterne di meno ahah
Viva il fagiolo XD
Siamo tutti intelligenti poi c'è chi vuole sfruttare l'intelligenza e chi no
Discorso veritiero e profondo
Bellissimo e verissimo ❤
Ciao Erica, mi fa piacere ti sia piaciuto:))
Sei illuminante.
Perché il fagiolo? 😜😂😂
Haha la prima cosa che mi è venuta in mente
ciao non sono molto d'accordo perché mentre può essere vero il discorso dello "schiavo" ed eseguire i compiti è vero per quanto riguarda il memorizzare nozioni per materie mnemoniche...ma superare esami di matematica e fisica o magari chimica dove bisogna usare la logica e appunto l'intelligenza perché devi CAPIRE e no imparare a memoria o eseguire compiti...mi dispiace ma è un discorso molto populista il tuo ignori come si svolge un vero esame di chimica o di fisica o di matematica.
😂❤ il titolo
W IL FAGIOLO! Grande Enrico, non aggiungo altro.
Viva il fagiolo 👍
Condivido parecchie cose...!
VIVA IL FAGIOLO (video bellissimo come al solito bravo)
Bro ‘ hai ragione .....purtroppo oggi la carriera non è dovuta al merito !.....( ne conosco io di idioti laureati !!!)
D'accordo su tutta la linea.
D'accordo su ogni punto. Laureato, da diverso
Ma tu che lavoro fai?
Il pensatore
@@MrNichilista Stupendo lavoro! Peccato che Il pensare non è retribuito 🤩
Domanda forse poco intelligente: dove mi mettete il QI? E' indubbio e risaputo che il QI o IQ misura solo alcune capacità e potenzialità della persona (soprattutto logico-matematiche e linguistiche), ed è a maggior ragione ben poco predittivo del "valore umano". Però un qualche ruolo ce l'ha? O no? Chi ha QI basso o mediocre potrà magari anche innalzarlo un po', ma in realtà poco. Se hai 90 o 100 ben difficilmente arriverai a 130, per non parlare di 150. E allora, se il QI ha un ruolo, non sarà che l'intelligenza somigli un po' al manzoniano coraggio (di don Abbondio): se non ce l'hai, non te lo puoi - non te la puoi dare? E chi l'ha basso, ha altre possibilità che fare il mulo? (Potrebbe sempre fare il ghiro, ok...). Quante domande si può porre, quante passioni stimolanti può coltivare chi viaggia intorno o poco sopra il 100?
analisi perfetta.
W il fagiolo.hai pienamente ragione enrico, è gia da tempo che la penso come te!
Propaganda della civilizzazione...
Io se fare l'università sono indeciso da un bel po' ci sto ragionando! Boh.
A me sputano in faccia.
Basta pagare le tasse
Stai parlando di aria fritta