Probabilmente questo è l'apice dello Hobbit insieme agli indovinelli e mostra la modernità di Tolkien, ovvero nn l'eroe che affronta Smaug con la spada, ma con il dialogo e a un certo punto deve anche fuggire. Tolkien signori miei è pieno di profondità del genere.
Hai espresso perfettamente moltissimi concetti profondi e interessanti !! In effetti gli Hobbit come disse Bilbo amano le cose che crescono , la natura e la buona terra . Nettamente in contrasto con i tesori materiali dei quali smaug è avidamente attaccato
Affascinante e unica la figura del drago creata da Tolkien! Non a caso, il termine "drago" (in greco "drákōn") si ritiene derivi dal verbo greco "dérkesthai", e cioè 'guardare', per l'influsso paralizzante che ha il suo sguardo. E qui può ritornare il concetto del rapporto tra significato proprio del termine e il suo significato metaforico: il drago può paralizzare fisicamente - con qualche potere magico misterioso - oppure solo con il suo aspetto e le sue parole. In entrambi i casi, credo, il risultato è il medesimo.
... Riguardo a smaug nella versione cinematografica ho trovato piacevole l'espressione di Bilbo che definisce smaug la principale massima delle calamità
Il punto è che alla fine,un personaggio apparentemente estraneo alla cerchia dei protagonisti come l' umile tordo(uno dei meno altezzosi) assumerà un ruolo di fatto decisivo.
Il momento più terrificante forse è più intrepido forse del libro;) il dialogo ha un sacco di punti di riflessione letterarie, Beowulf e Sigfrido sono sprecati qui;)
Pure Confucio (ottimi gli studi su di lui di Fenollosa, poi sintetizzati da Pound) parlava della "Luce" unita alla "Parola": più si storpiava il linguaggio, e più questa Luce si allontanava dalle parole, e le parole dalla loro origine...come un faro sul palcoscenico che non centra più il soggetto su di esso. Era ed è fondamentale questo tentativo di conservazione; tanto che Confucio, alla domanda di un suo discepolo (mi sembra fosse tale) "Cosa faresti come prima cosa se ti si nominasse Primo Ministro del Re?", lui rispose "Rettificare i nomi". Perché riunire in un tutt'uno luce e linguaggio, vuol dire non perdersi. Mi trovo, anch'io come Bilbo, sempre "enstaggerment" (non so se si scriva così la parola inventata da Tolkien), in senso buono però, di fronte a come, nonostante il tempo, lo spazio e le culture differenti, si trovi spesso un centro originario e una fonte da cui è trascorso il mondo.
Probabilmente questo è l'apice dello Hobbit insieme agli indovinelli e mostra la modernità di Tolkien, ovvero nn l'eroe che affronta Smaug con la spada, ma con il dialogo e a un certo punto deve anche fuggire. Tolkien signori miei è pieno di profondità del genere.
Concordo 👍
Che piacere ascoltarti! Grazie per come condividi con noi la tua sapienza e passione
Fantastica riesamina come sempre 🔝🔝🔝
Hai espresso perfettamente moltissimi concetti profondi e interessanti !! In effetti gli Hobbit come disse Bilbo amano le cose che crescono , la natura e la buona terra . Nettamente in contrasto con i tesori materiali dei quali smaug è avidamente attaccato
Affascinante e unica la figura del drago creata da Tolkien! Non a caso, il termine "drago" (in greco "drákōn") si ritiene derivi dal verbo greco "dérkesthai", e cioè 'guardare', per l'influsso paralizzante che ha il suo sguardo. E qui può ritornare il concetto del rapporto tra significato proprio del termine e il suo significato metaforico: il drago può paralizzare fisicamente - con qualche potere magico misterioso - oppure solo con il suo aspetto e le sue parole. In entrambi i casi, credo, il risultato è il medesimo.
Credo il Punto cruciale del Cammino di Bilbo, come sempre grande Paolo!😊
... Riguardo a smaug nella versione cinematografica ho trovato piacevole l'espressione di Bilbo che definisce smaug la principale massima delle calamità
Il punto è che alla fine,un personaggio apparentemente estraneo alla cerchia dei protagonisti come l' umile tordo(uno dei meno altezzosi) assumerà un ruolo di fatto decisivo.
Il momento più terrificante forse è più intrepido forse del libro;) il dialogo ha un sacco di punti di riflessione letterarie, Beowulf e Sigfrido sono sprecati qui;)
Pure Confucio (ottimi gli studi su di lui di Fenollosa, poi sintetizzati da Pound) parlava della "Luce" unita alla "Parola": più si storpiava il linguaggio, e più questa Luce si allontanava dalle parole, e le parole dalla loro origine...come un faro sul palcoscenico che non centra più il soggetto su di esso.
Era ed è fondamentale questo tentativo di conservazione; tanto che Confucio, alla domanda di un suo discepolo (mi sembra fosse tale) "Cosa faresti come prima cosa se ti si nominasse Primo Ministro del Re?", lui rispose "Rettificare i nomi".
Perché riunire in un tutt'uno luce e linguaggio, vuol dire non perdersi.
Mi trovo, anch'io come Bilbo, sempre "enstaggerment" (non so se si scriva così la parola inventata da Tolkien), in senso buono però, di fronte a come, nonostante il tempo, lo spazio e le culture differenti, si trovi spesso un centro originario e una fonte da cui è trascorso il mondo.
Grazie Paolo!
I nani ti hanno promesso una parte del tesoro come se potessero disporne...
fai un video sui colli, Amon, del Vento, della Vista etc.. mi affascinano immensamente
ciao Paolo, hai visto i miei disegni sulle storie di Tolkien? Sia con Smaug che con Gollum, si tratta dell'antichissimo gioco della Verità
🐲🏆🔝