al 49:47 circa la signora fa la domanda, il Barzaghi risponde dicendo che pensare è diverso da conoscere, proprio quello che dice Kant: il pensare è l'attività dell'Io penso che si serve delle categorie, un pensiero vuoto, che non conosce perché gli mancano le intuizioni empiriche. Abbiamo scoperto che il barzaghi è un kantiano, che ammette la cosa in sé, cioè qualcosa che io penso come esistente ma che non conosco. Bella qui
La cosa in se viene superata perche non si costituisce come indipendente al pensiero e un aldi fuori dall’pensiero. Ma, come dice Parmenide, e come sostengono i classici : l’essere e il pensiero sono una stessa cosa; il che, mi sembra, non ammetteva Kant, con il suo dualismo gneoseologico dove il pensiero non pensa piu l’essere ma la sua immagine.
Pare strano che padre Barzaghi si indispettisca con la signora che fa la domanda. Posto che egli NON ha chiarito che intende per pensiero l'attività intensionale (non il comprendere) dell'anima, non se la deve prendere con lei se la sua esposizione non risultava chiara. A dir la verità, non pare molto convincente neanche dopo la delucidazione.
P.Barzaghi non se l'è presa affatto con la signora. Lui ha semplicemente risposto in modo adeguato e chiaro a una persona che si esprimeva (non avendo compreso il concetto che altri hanno compreso benissimo) in maniera da... talk shoo appunto, non ascoltando e non cedendo la parola all'interlocutore-relatore che tentava invano di spiegare una cosa semplice come il sole. Barzaghi ha fatto benissimo perchè veramente un intervento confuso come quello della signora potrebbe mettere confusione negli altri.
Mi permetto di osservare che non è l'albero nel pensiero, ma l'idea dell'albero. E, sicuramente, nessuna idea è fuori dal pensiero. Ma che l'idea dell'albero sia nel pensiero non implica che l'albero "sia nel" pensiero. Andrebbe quindi chiarito cosa si intende dicendo "X è in", come appunto nella frase: "l'albero è nel pensiero". Diciamo, più umilmente, che si intende dire che "il pensiero abbraccia tutto". E' così? Ogni e ciascuna cosa è attinta dal pensiero (cioè, ci si può formare un'idea di essa)? Non lo posso sapere a priori, perchè non c'è modo di essere sicuri di poter pensare tutto. Posso però pensare per categorie metafisiche e cercare di vedere se trovo evidenze logiche (posto che la logica valga in tutti gli ambiti) che illuminino la situazione. Direi invece che è vero che l'uomo non può staccarsi dal pensiero e credere di poter aver esperienze indipendenti da esso (che so, la "pura percezione fisica"): l'uomo è essenzialmente e inestricabilmente pensante.
"Ufficio complicazione affari semplici"...Lei ha scritto in maniera scoordinata e confusa esattamente ciò che il P.Barzaghi ha spiegato bene in toto. Basterebbe ascoltare bene e soprattutto cercar di comprendere.
La sua alternativa tra` l`albero che " sia " nel pensiero oppure " l`idea dell`albero " non e` altro in fondo che la alternativa tra` il realismo del senso comune ( che Aristotele ha sviluppato scientificamente e Tommaso battezzato ) oppure Kant and Company. La domanda scottante e`: questa " idea dell`albero " ruota meramente in me ed intorno a me stesso ( e quindi non incontra mai il reale ) oppure incontra anche qualcosa dell`albero come e` in se stesso ( ed in tal caso potrei davvero dire che in qualche modo l`albero " E` " in me.. ) ? Lei tende a calcare la mano sull`aspetto psicologico della faccenda ovverosia che " l'uomo è essenzialmente e inestricabilmente pensante " senza affrontare la domanda radicale ed ontologica ovvero se i pensieri di questo " pensante " incontrano il reale oppure no. Il celebre E. Kant non psicologizzava e intendeva ontologicamente affermare che il pensiero non incontra MAI il " noumeno " ( il reale in se ) ma solo i fenomeni ordinandoli in categorie piu` o meno ampie di proprie idee a priori ( le piu` generali sarebbero lo spazio ed il tempo , le cose sono qui` o la`, prima , dopo, etc ). Io dopo alcuni anni di tranquilla riflessione e studi su questo punto specifico sono convinto che il Senso Comune , approfondito sino alle ultime consequenze da Aristotele e Tommaso ha ragione e Kant e tutti gli altri idealisti torto. Anzitutto il pensiero umano incontra primariemente l`evidenza che le cose sono o non sono e NON come sosteneva Kant che siano qui` o la , prima o dopo. Questo albero, contro cui ho sbattuto il naso perche` ero indaffarato a scrivere un SMS mentre camminavo, esiste oppure non esiste. Ora per negare una evidenza cosi` primaria ce ne vorrebbe un`altra piu` evidente di essa. Quale sarebbe ? Dovrei credere che il mio potere conoscitivo per legge intrinseca e` strutturalmente esistente per pensare un essere che non puo` mai incontrare realmente ma solo ed esclusivamente nelle sue idee interne ? Questo e` possibile sapersi per oggetti progettati e fabbricati da noi , per orologi o sedie. Ma come sapere cosa puo o non puo` la ragione in se che non abbiamo progettato e fabbricato noi ? La forse migliore prova indiretta che Emanuel Kant si sbaglia e` inoltre che lui , esattamente come il Signor Paolo Pagliaro, presuppone continuamente quanto nega. Kant difatti NON affermava che quanto lui diceva era una mera sua idea riguardo a cosa sarebbe la Ragione in se ma di sapere cosa la ragione in se, la conoscenza umana. Cioe` Kant non affermava di avere una idea dell`idea ( cosa che equivarebbe a non dire una mazza, anzi due visto che gia` le idee prime non affermerebbero nulla oltre se stesse ) ma una idea di come stanno veramente le cose riguardo le idee e la conoscenza. Parimenti fa` il Signor paolo Pagliari che causa del suo errato idealismo non potrebbe sapere che gli alberi essitono ma sa` veramente " l'uomo non può staccarsi dal pensiero e credere di poter aver esperienze indipendenti da esso " . Cordiali saluti.
Shoto Lui:Questo albero, contro cui ho sbattuto il naso perche` ero indaffarato a scrivere un SMS mentre camminavo, esiste oppure non esiste. Ora per negare una evidenza cosi` primaria ce ne vorrebbe un`altra piu` evidente di essa. Quale sarebbe ? Lo ha detto padre Barzaghi, possiamo camminare lungo una via per 30 anni e non accorgerci che esistevano dei giardini pensili, proprio perchè siamo distratti da altre cose. Non è necessariamente che devono esistere delle cose nella nostra mente, già esistono, basta solo vederle. Altro esempio, prima non esistevano auto, treni, aerei, computer, cellulari, ma evidentemente già esistevano nella terra, bisognava solo tirarle fuori, tirarle dalla terra è cmq un eufemismo, vuol dire già c'erano nella mente, bisogna tirarle fuori dalla mente, vederle! ;-) Per il resto sono d'accordo con te su E.Kant, che ha detto un sacco di panzanate. Ciao!
@@gian7644 Essendo pure professore all Universita, certe volte non lo porta, immagino : non sono a posto suo, che ne so, io ! Ma tantissime volte lo porta, quindi non è a fatto contrario a portarlo.
Sono anni che lo rivedo, e capisco sempre un qualcosa in più!
Un grazie infinito per questa serie di video publicati!!!
Grazie.
al 49:47 circa la signora fa la domanda, il Barzaghi risponde dicendo che pensare è diverso da conoscere, proprio quello che dice Kant: il pensare è l'attività dell'Io penso che si serve delle categorie, un pensiero vuoto, che non conosce perché gli mancano le intuizioni empiriche. Abbiamo scoperto che il barzaghi è un kantiano, che ammette la cosa in sé, cioè qualcosa che io penso come esistente ma che non conosco. Bella qui
La cosa in se viene superata perche non si costituisce come indipendente al pensiero e un aldi fuori dall’pensiero. Ma, come dice Parmenide, e come sostengono i classici : l’essere e il pensiero sono una stessa cosa; il che, mi sembra, non ammetteva Kant, con il suo dualismo gneoseologico dove il pensiero non pensa piu l’essere ma la sua immagine.
Bravo e Grazie per queste lezione: colto eppure spiegato in modo semplice.
Ed è pure simpatico
Padre Barzaghi... augurissimi per ieri:buon compleanno
Che meraviglia!
meraviglioso
Sono un frequentatore assiduo delle vostre conferenze .Sono napoletano
54:57
Pare strano che padre Barzaghi si indispettisca con la signora che fa la domanda. Posto che egli NON ha chiarito che intende per pensiero l'attività intensionale (non il comprendere) dell'anima, non se la deve prendere con lei se la sua esposizione non risultava chiara. A dir la verità, non pare molto convincente neanche dopo la delucidazione.
P.Barzaghi non se l'è presa affatto con la signora. Lui ha semplicemente risposto in modo adeguato e chiaro a una persona che si esprimeva (non avendo compreso il concetto che altri hanno compreso benissimo) in maniera da... talk shoo appunto, non ascoltando e non cedendo la parola all'interlocutore-relatore che tentava invano di spiegare una cosa semplice come il sole. Barzaghi ha fatto benissimo perchè veramente un intervento confuso come quello della signora potrebbe mettere confusione negli altri.
Visto che tu hai compreso benissimo, ti invito a spiegare con parole tue questo concetto chiaro come il sole. Grazie.
Mi permetto di osservare che non è l'albero nel pensiero, ma l'idea dell'albero. E, sicuramente, nessuna idea è fuori dal pensiero. Ma che l'idea dell'albero sia nel pensiero non implica che l'albero "sia nel" pensiero.
Andrebbe quindi chiarito cosa si intende dicendo "X è in", come appunto nella frase: "l'albero è nel pensiero". Diciamo, più umilmente, che si intende dire che "il pensiero abbraccia tutto". E' così? Ogni e ciascuna cosa è attinta dal pensiero (cioè, ci si può formare un'idea di essa)? Non lo posso sapere a priori, perchè non c'è modo di essere sicuri di poter pensare tutto. Posso però pensare per categorie metafisiche e cercare di vedere se trovo evidenze logiche (posto che la logica valga in tutti gli ambiti) che illuminino la situazione.
Direi invece che è vero che l'uomo non può staccarsi dal pensiero e credere di poter aver esperienze indipendenti da esso (che so, la "pura percezione fisica"): l'uomo è essenzialmente e inestricabilmente pensante.
"Ufficio complicazione affari semplici"...Lei ha scritto in maniera scoordinata e confusa esattamente ciò che il P.Barzaghi ha spiegato bene in toto. Basterebbe ascoltare bene e soprattutto cercar di comprendere.
Cosa è che è confuso e cosa è scoordinato? Visto che lei è maestro di chiarezza, sarebbe intanto interessante capire a cosa si riferisce.
@@paolopagliaro980 non hai capito bene, riascolta e cerca di essere presente mentre ascolti.
@@paolopagliaro980 ma lei ci fa o ci è ????
La sua alternativa tra` l`albero che " sia " nel pensiero oppure " l`idea dell`albero " non e` altro in fondo che la alternativa tra` il realismo del senso comune ( che Aristotele ha sviluppato scientificamente e Tommaso battezzato ) oppure Kant and Company. La domanda scottante e`: questa " idea dell`albero " ruota meramente in me ed intorno a me stesso ( e quindi non incontra mai il reale ) oppure incontra anche qualcosa dell`albero come e` in se stesso ( ed in tal caso potrei davvero dire che in qualche modo l`albero " E` " in me.. ) ? Lei tende a calcare la mano sull`aspetto psicologico della faccenda ovverosia che " l'uomo è essenzialmente e inestricabilmente pensante " senza affrontare la domanda radicale ed ontologica ovvero se i pensieri di questo " pensante " incontrano il reale oppure no. Il celebre E. Kant non psicologizzava e intendeva ontologicamente affermare che il pensiero non incontra MAI il " noumeno " ( il reale in se ) ma solo i fenomeni ordinandoli in categorie piu` o meno ampie di proprie idee a priori ( le piu` generali sarebbero lo spazio ed il tempo , le cose sono qui` o la`, prima , dopo, etc ). Io dopo alcuni anni di tranquilla riflessione e studi su questo punto specifico sono convinto che il Senso Comune , approfondito sino alle ultime consequenze da Aristotele e Tommaso ha ragione e Kant e tutti gli altri idealisti torto. Anzitutto il pensiero umano incontra primariemente l`evidenza che le cose sono o non sono e NON come sosteneva Kant che siano qui` o la , prima o dopo. Questo albero, contro cui ho sbattuto il naso perche` ero indaffarato a scrivere un SMS mentre camminavo, esiste oppure non esiste. Ora per negare una evidenza cosi` primaria ce ne vorrebbe un`altra piu` evidente di essa. Quale sarebbe ? Dovrei credere che il mio potere conoscitivo per legge intrinseca e` strutturalmente esistente per pensare un essere che non puo` mai incontrare realmente ma solo ed esclusivamente nelle sue idee interne ? Questo e` possibile sapersi per oggetti progettati e fabbricati da noi , per orologi o sedie. Ma come sapere cosa puo o non puo` la ragione in se che non abbiamo progettato e fabbricato noi ? La forse migliore prova indiretta che Emanuel Kant si sbaglia e` inoltre che lui , esattamente come il Signor Paolo Pagliaro, presuppone continuamente quanto nega. Kant difatti NON affermava che quanto lui diceva era una mera sua idea riguardo a cosa sarebbe la Ragione in se ma di sapere cosa la ragione in se, la conoscenza umana. Cioe` Kant non affermava di avere una idea dell`idea ( cosa che equivarebbe a non dire una mazza, anzi due visto che gia` le idee prime non affermerebbero nulla oltre se stesse ) ma una idea di come stanno veramente le cose riguardo le idee e la conoscenza. Parimenti fa` il Signor paolo Pagliari che causa del suo errato idealismo non potrebbe sapere che gli alberi essitono ma sa` veramente " l'uomo non può staccarsi dal pensiero e credere di poter aver esperienze indipendenti da esso " . Cordiali saluti.
Shoto Lui:Questo albero, contro cui ho sbattuto il naso perche` ero indaffarato a scrivere un SMS mentre camminavo, esiste oppure non esiste. Ora per negare una evidenza cosi` primaria ce ne vorrebbe un`altra piu` evidente di essa. Quale sarebbe ?
Lo ha detto padre Barzaghi, possiamo camminare lungo una via per 30 anni e non accorgerci che esistevano dei giardini pensili, proprio perchè siamo distratti da altre cose.
Non è necessariamente che devono esistere delle cose nella nostra mente, già esistono, basta solo vederle.
Altro esempio, prima non esistevano auto, treni, aerei, computer, cellulari, ma evidentemente già esistevano nella terra, bisognava solo tirarle fuori, tirarle dalla terra è cmq un eufemismo, vuol dire già c'erano nella mente, bisogna tirarle fuori dalla mente, vederle! ;-)
Per il resto sono d'accordo con te su E.Kant, che ha detto un sacco di panzanate.
Ciao!
Ma è un prete?
Si
@@giuseppemoscato8328 come mai non ha l'abito domenicano?
@@gian7644
Essendo pure professore all Universita, certe volte non lo porta, immagino : non sono a posto suo, che ne so, io !
Ma tantissime volte lo porta, quindi non è a fatto contrario a portarlo.
@@giuseppemoscato8328 ah grazie
@@gian7644 perché fa caldo e ha caldo