POESIE IN MUSICA - Roberto Herlitzka recita MERIGGIO di Gabriele D'Annunzio - Shubert Ave Maria

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  • เผยแพร่เมื่อ 1 ก.พ. 2014
  • Meriggio
    di Gabriele D'annunzio
    Voce: Roberto Herlitzka
    Musica: Shubert - Ave Maria
    A mezzo il giorno
    sul Mare etrusco
    pallido verdicante
    come il dissepolto
    bronzo dagli ipogei, grava
    la bonaccia. Non bava
    di vento intorno
    alita. Non trema canna
    su la solitaria
    spiaggia aspra di rusco,
    di ginepri arsi. Non suona
    voce, se acolto.
    Riga di vele in panna
    verso Livorno
    biancica. Pel chiaro
    silenzio il Capo Corvo
    l'isola del Faro
    scorgo; e più lontane,
    forme d'aria nell'aria,
    l'isole del tuo sdegno,
    o padre Dante,
    la Capraia e la Gorgona.
    Marmorea corona
    di minaccevoli punte,
    le grandi Alpi Apuane
    regnano il regno amaro,
    dal loro orgoglio assunte.
    La foce è come salso
    stagno. Del marin colore,
    per mezzo alle capanne,
    per entro alle reti
    che pendono dalla croce
    degli staggi, si tace.
    Come il bronzo sepolcrale
    pallida verdica in pace
    quella che sorridea.
    Quasi letèa,
    obliviosa, eguale,
    segno non mostra
    di corrente, non ruga
    d'aura.La fuga
    delle due rive
    si chiude come in un cerchio
    di canne, che circonscrive
    l'oblío silente; e le canne
    non han susurri. Più foschi
    i boschi di San Rossore
    fan di sé cupa chiostra;
    ma i più lontani,
    verso il Gombo, verso il Serchio,
    son quasi azzurri.
    Dormono i Monti Pisani
    coperti da inerti
    cumuli di vapore.
    Bonaccia, calura,
    per ovunque silenzio.
    L'Estate si matura
    sul mio capo come un pomo
    che promesso mi sia,
    che cogliere io debba
    con la mia mano,
    che suggere io debba
    con le mie labbra solo.
    Perduta è ogni traccia
    dell'uomo. Voce non suona,
    se ascolto. Ogni duolo
    umano m'abbandona.
    Non ho più nome.
    E sento che il mio vólto
    s'indora dell'oro
    meridiano,
    e che la mia bionda
    barba riluce
    come la paglia marina;
    sento che il lido rigato
    con sì delicato
    lavoro dell'onda
    e dal vento è come
    il mio palato, è come
    il cavo della mia mano
    ove il tatto s'affina.
    E la mia forza supina
    si stampa nell'arena,
    diffondesi nel mare;
    e il fiume è la mia vena,
    il monte è la mia fronte,
    la selva è la mia pube,
    la nube è il mio sudore.
    E io sono nel fiore
    della stiancia, nella scaglia
    della pina, nella bacca,
    del ginepro: io son nel fuco,
    nella paglia marina,
    in ogni cosa esigua,
    in ogni cosa immane,
    nella sabbia contigua,
    nelle vette lontane.
    Ardo, riluco.
    E non ho più nome.
    E l'alpi e l'isole e i golfi
    e i capi e i fari e i boschi
    e le foci ch'io nomai
    non han più l'usato nome
    che suona in labbra umane.
    Non ho più nome nè sorte
    tra gli uomini; ma il mio nome
    è Meriggio. In tutto io vivo
    tacito come la Morte.
    E la mia vita è divina.
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ความคิดเห็น • 10

  • @claudioorlandi73
    @claudioorlandi73 2 ปีที่แล้ว +5

    Grandiosità assoluta

  • @marteartstudio
    @marteartstudio 3 ปีที่แล้ว +4

    Roberto voce e ritmo perfetti.. profondi. Opera d'arte

  • @antoant4766
    @antoant4766 3 ปีที่แล้ว +6

    Estasi...la lingua italiana ... poesie pura

  • @aiselle7158
    @aiselle7158 4 ปีที่แล้ว +3

    Geniale

  • @user-tn7hy5mj8i
    @user-tn7hy5mj8i หลายเดือนก่อน

    Italia 💚🤍❤

  • @Mrmoney110
    @Mrmoney110 8 ปีที่แล้ว +5

    i brividi....

  • @mp9678
    @mp9678 ปีที่แล้ว +2

    ....................LA POESIA......E'....MUSICA.......non puo' essere IN musica..............

  • @egistobolognesi
    @egistobolognesi 5 ปีที่แล้ว +1

    Spassiba