"Amasia" di Laurent Boutros - Filomena de Pasquale flauto, Giorgio Albiani chitarra

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  • เผยแพร่เมื่อ 28 ม.ค. 2025
  • Della mia dolce Armenia, Y. Charents (1920)
    Della mia dolce Armenia
    amo la lingua che ha il sapore del sole,
    la tragica voce e i lamenti dei bardi,
    amo i fiori color del sangue,
    l’intenso profumo delle rose
    e le danze gentili delle figlie del Nairi.
    Amo il cielo blu profondo,
    le acque limpide e il lago luminoso,
    il caldo sole d’estate e i gelidi venti d’inverno
    che soffiano con voce di drago,
    i muri tristi e neri delle capanne sperdute nel buio
    e le pietre millenarie delle antiche città.
    Ovunque vada non dimenticherò
    le nostre canzoni che hanno voce di dolore
    e i libri di pergamena pieni di preghiere e di pianti.
    Malgrado le piaghe
    che feriscono il mio cuore addolorato
    la mia Armenia diletta, insanguinata, io canto.
    Per il mio cuore ebbro d’amore
    non c’è leggenda più fulgida,
    non vi sono fonti più pure
    di quelle dei nostri antichi cantori.
    Va per il mondo: non c’è vetta bianca
    come quella dell’Ararat.
    Come strada di gloria irraggiungibile, io l’amo.
    Della mia dolce Armenia, Y. Charents (1920)
    Traduzione in italiano: prof. Mario Verdone

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