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La crisi del 1929 | Vera Zamagni

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  • เผยแพร่เมื่อ 18 ม.ค. 2021
  • La crisi economica del 1929 ha costituito un momento di svolta della storia del XX secolo. Le cause della crisi sono da rinvenirsi in problemi legati agli effetti della Prima guerra mondiale, più che nel comportamento degli istituti bancari, che furono coinvolti in una lunga catena di fallimenti solo dopo due anni. La lunghezza della crisi fu dovuta ad errori della politica economica, all’epoca troppo legata a schemi di interventi monetari e fiscali tradizionali. Non crollarono solo gli investimenti, ma, per le carenze dei sistemi di welfare, anche i consumi. Le conseguenze politiche della crisi furono devastanti: salita al potere del nazismo; svolta bellicista del fascismo italiano e alleanza con Hitler; guerra civile spagnola; fallimento politico della Francia; appeasement della Gran Bretagna e scoppio della Seconda guerra mondiale. Solo gli Stati Uniti conobbero una reazione positiva alla crisi, grazie al il New Deal di Franklin Delano Roosevelt. Il genio di John Maynard Keynes riuscì poi negli anni trenta ad imprimere una svolta alla teoria economica che avrebbe avuto positive influenze, però, solo dopo la fine della guerra. Le crisi economiche possono infatti innescare reazioni distruttive o creative, anche in rapporto alla capacità della politica e degli economisti di uscire dagli schemi abituali: una lezione quanto mai attuale oggi, nel mezzo di una nuova, epocale Crisi.
    Si parlerà di:
    Le cause della crisi.
    Le inadeguatezze della politica economica dell’epoca.
    I fallimenti bancari tra 1931 e 1933.
    Le conseguenze politiche della crisi.
    L’eccezione americana: il New Deal di Franklin Delano Roosevelt.
    Il genio di John Maynard Keynes.
    Reazioni creative e reazioni distruttive alle crisi.
    Relatrice
    Vera Negri Zamagni insegna Storia economica alla Facoltà di Economia di Bologna. Ha studiato il processo di sviluppo economico italiano dall’unificazione a oggi, occupandosi in particolare di squilibri regionali, distribuzione del reddito, standard di vita, intervento dello stato, sviluppo del movimento cooperativo e storie d’impresa. Ha fondato la «European Review of Economic History» (Cambridge University Press), rivista leader di storia economica europea, e ha collaborato con «Il Sole 24Ore» e altri quotidiani e riviste.

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