Boa noite. Tenho como verdade uma herança genética associada a níveis hereditários contributivos para a repetição do ciclo. O que torna a autenticidade verdadeira e válida apenas pertence ao sujeito que a vive.
Apprezzo molto la vostra impostazione metodologica dialettica come unica garanzia dell'autonomia del soggetto e della personalità. Tuttavioa non concordo sulla interpretazione "negativa" che date della trascendenza, che costituirebbe un ostacolo strutturalmente insormontabile per l'esistenza dell'autonomia delo soggetto. In particolare nelle ultiime battute quandp citate la trascendenza come fato, destino, "tutto già scritto" che renderebbe impossibile l'esistenza stessa del soggetto autenticamente dialettico. A tal proposito citate Spinoza, facendogli dire quello che non dice, secondo me. E travisando anche Nietzsche e il suo amor fati e il suo "dire sì alla vita". Infatti, per me, non si tratta né in Spinoza , né in Nietzsche di un riconoscimento del Mondo/Natura/Dio come un'entità trascendente che sci sovrasta. La lettura che io riconosco più genuina della trascendenza sia in spinoza che in Niezsche è quella dell'evento, ovvero di ciò che accade al di là del mio volere e del mio potere,. Davanti all'evento ,che è la vera trascendenza, io, come soggetto dialettico mi pongo e agisco (essere all'altezza dell'evento direbbe DEleuze), riconoscendo la mia autonomia, ma non la mia signoria assoluta, creatrive dell'evento stesso e soprattutto spogliando l'evento da ogni personalizzazione antropomorfa: : L' EVENTO MI TRASCENDE IN QUANTO EVENTO . E io, nella mia soggettività dialettica rispondo con la mia autonomia e, in primo luogo, dicendo di sì, accettando che io non sono il creatore assoluto dell'evento,ma io sono all'interno del mondo degli eventi, con la mia potenza che- in quanto singolare, è limitata e amo il mio limite, riconoscendo che la mia autonomia dialettica non è assoluta, ma inserita in un mondo di eventi. Grazie per l'attenzione.
Olá Vittorio, penso que estas errado em relação ao amor fati. A ideia de sujeição aos acontecimentos não implica na não onipotencia do ser diante dos acontecimentos, como causa e efeito do mesmo.
O amor fati NÃO É SUBMISSÃO! Quando Nietzsche fala disso, refere-se à aceitação do acontecimento, da vida, de dizer SIM à vida e de dizer SIM à própria limitação. Cada um de nós é o nosso próprio limite, pois somos o nosso próprio poder: o vosso poder não é o mesmo que o meu... o vosso limite não é o mesmo que o meu... esse cavalo tem um poder (que varia ao longo do tempo) mas é diferente do limite e do poder de outro cavalo ou de uma tartaruga. E o evento excede o meu poder mesmo que eu viva no evento e possa modificá-lo...Estou imerso nos eventos e nas realações com os outros Traduzido com a versão gratuita do tradutor - www.DeepL.com/Translator@@laiskemechian6709
Boa noite.
Tenho como verdade uma herança genética associada a níveis hereditários contributivos para a repetição do ciclo.
O que torna a autenticidade verdadeira e válida apenas pertence ao sujeito que a vive.
Apprezzo molto la vostra impostazione metodologica dialettica come unica garanzia dell'autonomia del soggetto e della personalità. Tuttavioa non concordo sulla interpretazione "negativa" che date della trascendenza, che costituirebbe un ostacolo strutturalmente insormontabile per l'esistenza dell'autonomia delo soggetto. In particolare nelle ultiime battute quandp citate la trascendenza come fato, destino, "tutto già scritto" che renderebbe impossibile l'esistenza stessa del soggetto autenticamente dialettico. A tal proposito citate Spinoza, facendogli dire quello che non dice, secondo me. E travisando anche Nietzsche e il suo amor fati e il suo "dire sì alla vita". Infatti, per me, non si tratta né in Spinoza , né in Nietzsche di un riconoscimento del Mondo/Natura/Dio come un'entità trascendente che sci sovrasta. La lettura che io riconosco più genuina della trascendenza sia in spinoza che in Niezsche è quella dell'evento, ovvero di ciò che accade al di là del mio volere e del mio potere,. Davanti all'evento ,che è la vera trascendenza, io, come soggetto dialettico mi pongo e agisco (essere all'altezza dell'evento direbbe DEleuze), riconoscendo la mia autonomia, ma non la mia signoria assoluta, creatrive dell'evento stesso e soprattutto spogliando l'evento da ogni personalizzazione antropomorfa: : L' EVENTO MI TRASCENDE IN QUANTO EVENTO . E io, nella mia soggettività dialettica rispondo con la mia autonomia e, in primo luogo, dicendo di sì, accettando che io non sono il creatore assoluto dell'evento,ma io sono all'interno del mondo degli eventi, con la mia potenza che- in quanto singolare, è limitata e amo il mio limite, riconoscendo che la mia autonomia dialettica non è assoluta, ma inserita in un mondo di eventi. Grazie per l'attenzione.
Olá Vittorio, penso que estas errado em relação ao amor fati. A ideia de sujeição aos acontecimentos não implica na não onipotencia do ser diante dos acontecimentos, como causa e efeito do mesmo.
O amor fati NÃO É SUBMISSÃO! Quando Nietzsche fala disso, refere-se à aceitação do acontecimento, da vida, de dizer SIM à vida e de dizer SIM à própria limitação. Cada um de nós é o nosso próprio limite, pois somos o nosso próprio poder: o vosso poder não é o mesmo que o meu... o vosso limite não é o mesmo que o meu... esse cavalo tem um poder (que varia ao longo do tempo) mas é diferente do limite e do poder de outro cavalo ou de uma tartaruga. E o evento excede o meu poder mesmo que eu viva no evento e possa modificá-lo...Estou imerso nos eventos e nas realações com os outros
Traduzido com a versão gratuita do tradutor - www.DeepL.com/Translator@@laiskemechian6709