Campane del Monte Summano

Dati tecnici:
Si⁴: Ø 47,5 cm - "FRANCESCO CAPELO DE SCLEDO" (fonditore ignoto, originario di Schio VI), datazione presumibilmente cinquecentesca.
La♭⁴: Ø 47 cm. - Fonderia Colbachini Padova, 1993.
Sol♭⁴: Ø 51 cm.- Fonderia Capanni Castelnovo Reggio Emilia, 1999.
Sin da tempi remoti, presso il monte Summano si recano fedeli pellegrini per venerarvi la Madonna di San Prosdocimo poi detta del Monte Summano. Secondo la tradizione infatti, nell’anno 77 d.C., giunse sulla vetta del monte San Prosdocimo, vescovo di Padova, ad abbattervi l’idolo di Plutone (Summus Manium) che qui i pagani veneravano da tempi lontanissimi. Sempre secondo la tradizione avrebbe dovuto arrivare lassù anche Sant’Orso, venerato dai fedeli quale eroe della penitenza, che però morì ai piedi del monte nel borgo chiamato Salzena e che poi, in suo onore, divenne Santorso. Nel 1452 Vicenza impose che il santuario e l'eremo fossero gestiti dalla Congregazione dei poveri eremiti di San Girolamo (detti Girolamini o Gerolomini) fondata da Pietro Gambacorta da Pisa e Nicola da Forca Palena agli inizi del XV secolo. Essi ingrandirono e impreziosirono il santuario, la monumentale vera da pozzo è del 1505. Nel XVII secolo l'eremo e il santuario del Summano godevano di notevolissima fama in tutta la Repubblica di Venezia ed erano continua meta di pellegrinaggio per le grazie e i miracoli dispensati dalla Madonna. Incessanti processioni parrocchiali, con centinaia di fedeli, si alternavano a chiedere protezione dalle pestilenze che si susseguirono nel XVI e XVII secolo. Lungo la stradina che sale al Summano, già da allora, vennero ricavate cappelle votive della Via Crucis e un sacello, detto "dell'Angelo", nella conca affacciata sul borgo di Piovene ad un terzo della salita al Summano. Nel 1774 il Senato della Repubblica Veneta decretò la soppressione di numerosi conventi che non raggiungevano un numero sufficiente di religiosi; il santuario venne abbandonato e cadde in decadenza. Preziosi arredi sacri vennero donati alla parrocchiale di Piovene e altri apparati ad altre chiese dei paesi vicini. Alla chiesa del Santo a Santorso venne portata l'immagine marmorea della Madonna, scolpita nel Trecento in ambito veronese, trasferita sul Summano dal Convento di Lispida (Colli Euganei) nel 1730 quando aveva sostituito l'antica icona lignea. L'immagine lignea della "Regina Montis Summani" venne portata nel sacello dell'Angelo, che venne ingrandito diventando l'importante santuario dove ancora oggi è conservata. Nel 1893 la chiesa del Summano venne parzialmente ricostruita sulle forme settecentesche, per iniziativa del parroco di Santorso e con i finanziamenti del senatore Alessandro Rossi. Vennero richiamati i frati Girolamini ai quali il senatore assegnò una casa convento presso la sua villa di Santorso. Lì rimasero anche dopo il 1933, anno della soppressione del loro ordine. L’attuale santuario si presenta con lineamenti semplici e al contempo nobili, antiche e poderose colonne in pietra dividono la chiesa in tre navate. Dall'altare maggiore l'immagine della Vergine Maria Ausiliatrice accoglie oggi i visitatori, mentre sotto il presbiterio una tomba racchiude le spoglie del Beato Antonio da Brescia, famoso rettore di questo santuario. Due semplici altari laterali sono dedicati a S. Prosdocimo e a S. Girolamo. All'uscita della chiesa, dove una volta sorgeva il convento dei frati, è interessante osservare l'antica vera da pozzo con la data del 1505. Sulla cima più alta del monte nel 1923, quale segno perenne di pace che domina la pianura vicentina, su proposta del Vescovo Mons. Ferdinando Rodolfi, venne eretta dalla gioventù di Azione Cattolica una croce in calcestruzzo di notevoli dimensioni (altezza 16 metri) come monito contro la guerra appena terminata.
Per approfondimenti:
www.diocesi.vic...
it.wikipedia.o...
Luigino Zanella - Roberto Bortolan - Francesco Guzzonato
9 settembre 2016

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che carine!💕

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