Carlo Galli | Fare politica con le parole | festivalfilosofia 2023
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- เผยแพร่เมื่อ 20 ม.ค. 2025
- festivalfilosofia 2023 | parola
Lezioni magistrali
Carlo Galli
Fare politica con le parole. Democrazia parlamentare e democrazia deliberativa
Sabato 16 settembre 2023, ore 15.00
Sassuolo Piazzale della Rosa
Come delineare il tema della rappresentanza nell’epoca delle democrazie esecutive e decidenti, all’interno del processo dibattimentale e del dibattito pubblico?
Carlo Galli ha insegnato Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Bologna. È stato a lungo presidente della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e direttore della rivista “Filosofia politica”. Ha ideato e dirige numerose collane scientifiche presso diversi editori, collabora con il quotidiano “La Repubblica”. I suoi interessi di ricerca riguardano in particolare la storia del pensiero politico moderno e contemporaneo; nei suoi studi ha analizzato le categorie politiche moderne (tra cui Stato, sovranità, rappresentanza, guerra) nella loro trasformazione storico-concettuale. Ha pubblicato volumi e saggi sulla Scuola di Francoforte, sui pensatori controrivoluzionari francesi, su Machiavelli, Thomas Hobbes, Hannah Arendt, Richard Strauss, Eric Voegelin, Karl Löwith, Ernst Jünger, Carl Schmitt, Ugo Grozio, Francisco de Vitoria, Ludovico Antonio Muratori, curando anche alcune edizioni e traduzioni dei testi. Le sue opere sono tradotte in inglese, francese, tedesco, spagnolo. Tra le sue pubblicazioni: Il disagio della democrazia (Torino 2011); I riluttanti. Le élites italiane di fronte alla responsabilità (Roma-Bari 2012); Itinerario nelle crisi (Milano 2013); Riforma costituzionale: le ragioni del No (Roma-Bari 2016); Democrazia senza popolo. Cronache dal Parlamento sulla crisi della politica italiana (Milano 2017); Marx eretico (Bologna 2018); Sovranità (Bologna 2019); Guerra (a cura di, Roma-Bari 2004, 20195); Forme della critica. Saggi di filosofia politica (Bologna 2020); Platone, la necessità della politica (Bologna 2021); Ideologia (Bologna 2022).
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© Il video è di proprietà del Consorzio per il festivalfilosofia
Bravissimo professore è sempre un arricchimento ascoltarla
Grande professor Galli! Equlibrato, comprensibile, padrone della materia come pochi. Grazie
Adoro prof Galli. La meraviglia della tecnica, quella che abbiamo perduto, mi permette di ascoltarlo..onestà intellettuale con qualche lampo di follia realistica..ogni tanto mi fa ridere...stupendo. E pensare che menti abbiamo in questo paese, faccio ascoltare queste lezioni anche al mio papà affetto da grave demenza senile..lo rilassano...dobbiamo ripartire dalla filosofia in questa società irretita, vi è caos di comunicazione e il vuoto è mascherato a cultura...assurdo.
1 circoscrivere l'opinione a ciò che coinvolge va bene, ma è completamente diverso dall'opinione che pretendono di costruire i media e difficile da individuare per gli individui
2 dialogare sui problemi comuni va bene fino a che i problemi non intaccano condizioni di vita decenti e basilari, la sfera della quotidianità. Oltre non c'è conflitto ma rabbia distruttiva che, se non fossimo completamente turlupinati, motiverebbe alla guerra
3 interesse mi pare una nozione travisata. È come se si parlasse di 100 monete d'oro chiuse in un forziere, che l'individuo vuole difendere. No. Spesso sono progetti proiettati nel futuro ripagati dal successo; più sono realizzazioni vaste (una multinazionale, uno stato con mani ovunque) più strutturano realtà materiali e la vita di migliaia di persone che non si riescono a smontare e rimontare secondo altri progetti decisi da altre opinioni
La presenza di una bottiglia e di un bicchiere (entrambi di plastica) costituisce un micro "sfregio" all'essenzialità dell'immagine che ci viene rilanciata...i dettagli meritano sempre attenzione.
Ma di chi è mai la responsabilità se oggi i pensatori più incisivi in ambito politico siano i più reazionari pensatori politici di ieri? È il sintomo di una gran confusione o di una grande delusione?
Ultimi 10 minuti molto incisivi
la democrazia la decidono a Davos 🤣🤣🤣
il contratto non esiste se non nella fantasia del potere