La ringrazio sentitamente per il suo intervento.Credo che sia stata la più interessante ora da me spesa,in un periodo temporale che non riesco nemmeno a quantificare.
Interessantissima lezione del prof. Galli, che spiega in parole semplici e comprensibili la realta' del sistema neoliberista, mentre partiti, sindacati 😊e l' intera classe politica continuano a distrarre il popolo dalla cruda realta'. Personalmente ritengo che solo il nascente partito DSP si ponga sulla linea giusta. E poco, ma una speranza per il futuro dell'umanita'
La profonda analisi del prof. Galli aiuta a capire le cause del crescente astensionismo e del continuo calo demografico nel nostro Paese: due spie della sfiducia di larga parte della cittadinanza nella politica. Ed evidente segno della crisi della democrazia.
Ultimo atto per Neoliberismo, ma anche per la democrazia, visto come è ridotta in alcuni paesi ""democratici"" di oggi ma anche dell'altro ieri, ultimo atto per il danaro, la moneta per comprarsi il pane al mercato, visto ciò che con la moneta si arriva a fare, oggi. Tutti equivoci? Tutti tradimenti.
Grazie. Masse e potere . Il politico è una merce e il consumatore sceglie sulla base di un desiderio che vuole confermare la sua identità. Siamo ostaggio della maggioranza.
Molto interessante. L'unico appunto che mi sento di fare è quando il prof. liquida come economicamente disastrosi i provvedimenti del Movimento 5 Stelle. Se si riferisce al Reddito di cittadinanza, al decreto Dignità e al Superbonus non sono affatto d'accordo. Sono stati a mio parere gli unici provvedimenti "di sinistra" degli ultimi 40 anni.
Stagflazione, alibi. Semmai, avviene la controrivoluzione neoliberista e finanziarizzazione dell'economia. Non a caso, Huntngton scrive il famoso saggio...
@@ideesottosopra dato che il PIL è la somma dei redditi prodotti, senza crescita del PIL la crescita del reddito di uno implica la riduzione del reddito di qualcun altro. Ci spieghi lei come si fa a far crescere TUTTI i redditi senza crescita del PIL.
@@faustan259 Parrebbe che tu non sia a conoscenza del fatto che "redditi" è la macro categoria che comprende salari e stipendi e redditi da capitale, tra cui anche la rendita immobiliare. Se cerchi PIL Wikipedia su Google trovi qualcosa 👍
Ha detto una quantità di falsità talmente grande che per smontarle una ad una ci vorrebbero 7 ore di video. Falsità e cose generiche dette senza specificare a quale paese si riferisse.
Se lei è un premio Nobel in tutti I campi toccati dal professore non ci lasci orfani del suo sapere: faccia anche lei un video (magari più breve di 7 ore) e ci spieghi. E si spieghi
@@ideesottosopra • Nell’introduzione iniziale sulla genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito. • Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi. Quindi il nostro filosofo si contraddice rispetto a quanto dirà successivamente rispetto alla spesa pubblica e all'austerità. • Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri? • Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione della ricchezza dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti yankee ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale. • Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono corrette/efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok. In poche parole si evidenziano tutti i difetti del neoliberismo sorvolando allegramente sulla crisi strutturale profondissima che stava attraversando il keynesismo con la stagflazione. • I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi, quindi più statalismo, più i salari sono bassi. • Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso? Il filosofo non ci indica la via maestra purtroppo. • Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso, i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal filosofo con superficialità massima, parole d'ordine, slogan populisti e una visione sotto sotto razzista. • Neoliberismo come infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti. • Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada. Ripeto, l'analisi di Galli è vaga, incoerente, pienissima di errori storici ed economici, wishful thinking e chi più ne ha più ne metta.
@@ideesottosopra • Nell’introduzione iniziale della genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito. • Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi. • Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri? • Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente su quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale. • Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok. • I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o solamente gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi. • Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso? • Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso e i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal “filosofo” con superficialità massima e con parole ordine e slogan populisti e sotto sotto razzisti. • Neoliberismo infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti. • Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada.
@@LucillaPasquini • Nell’introduzione iniziale della genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito. • Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi. • Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri? • Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente su quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale. • Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok. • I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o solamente gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi. • Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso? • Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso e i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal “filosofo” con superficialità massima e con parole ordine e slogan populisti e sotto sotto razzisti. • Neoliberismo infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti. • Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada.
Prof. Galli, un piacere ascoltarlo.
Come la complessità si può dire con chiarezza e precisione: questa intervista/lezione del prof. Galli lo dimostra. Bellissima.
Chiarissimo e scientificamente competentissimo. Lezione e non spettacolo. Grazie.
Un pensiero autorevole. Grazie prof .
La ringrazio sentitamente per il suo intervento.Credo che sia stata la più interessante ora da me spesa,in un periodo temporale che non riesco nemmeno a quantificare.
Interessantissima lezione del prof. Galli, che spiega in parole semplici e comprensibili la realta' del sistema neoliberista, mentre partiti, sindacati 😊e l' intera classe politica continuano a distrarre il popolo dalla cruda realta'. Personalmente ritengo che solo il nascente partito DSP si ponga sulla linea giusta. E poco, ma una speranza per il futuro dell'umanita'
La profonda analisi del prof. Galli aiuta a capire le cause del crescente astensionismo e del continuo calo demografico nel nostro Paese: due spie della sfiducia di larga parte della cittadinanza nella politica. Ed evidente segno della crisi della democrazia.
Eccellente comunicatore ed appunto "COMPLIMENTI "
Analisi lucida dei tempi in cui viviamo e come ci siamo arrivati. Grazie Prof. Galli
Chiarissimo.
Di una chiarezza difficilmente equivocabile e di una rara onestà intellettuale.
Una sintesi molto chiara di tendenze storico economiche attualmente affidate ad una cacofonia interpretativa
La verità, ma tanti non la vedono....🎉🎉😮
fuori dalla NATO fuori dalla UE
Ultimo atto per Neoliberismo, ma anche per la democrazia, visto come è ridotta in alcuni paesi ""democratici"" di oggi ma anche dell'altro ieri, ultimo atto per il danaro, la moneta per comprarsi il pane al mercato, visto ciò che con la moneta si arriva a fare, oggi. Tutti equivoci? Tutti tradimenti.
Grazie. Masse e potere . Il politico è una merce e il consumatore sceglie sulla base di un desiderio che vuole confermare la sua identità. Siamo ostaggio della maggioranza.
Molto interessante. L'unico appunto che mi sento di fare è quando il prof. liquida come economicamente disastrosi i provvedimenti del Movimento 5 Stelle. Se si riferisce al Reddito di cittadinanza, al decreto Dignità e al Superbonus non sono affatto d'accordo. Sono stati a mio parere gli unici provvedimenti "di sinistra" degli ultimi 40 anni.
tutte vittime di un il incantesimo, dice solo sciemenze
O tempora o mores
Stagflazione, alibi. Semmai, avviene la controrivoluzione neoliberista e finanziarizzazione dell'economia. Non a caso, Huntngton scrive il famoso saggio...
Analisi pessima, gli stipendi non dipendono dalla politica ma dalla crescita,
Teoria interessante. Contraria a tutti i dati dai paesi occidentali negli ultimi 30 anni. Ci dica di più...
@@ideesottosopra dato che il PIL è la somma dei redditi prodotti, senza crescita del PIL la crescita del reddito di uno implica la riduzione del reddito di qualcun altro. Ci spieghi lei come si fa a far crescere TUTTI i redditi senza crescita del PIL.
Spero sia a conoscenza della differenza tra redditi, rendita e capitale. Parrebbe di no
@@faustan259 Parrebbe che tu non sia a conoscenza del fatto che "redditi" è la macro categoria che comprende salari e stipendi e redditi da capitale, tra cui anche la rendita immobiliare.
Se cerchi PIL Wikipedia su Google trovi qualcosa 👍
Interessante questo concetto secondo cui la crescita economica NON DIPENDE(REBBE) dalla politica economica. (Neo)Liberismo in purezza, insomma.
grande interprete di un film che in buona parte si è inventato lui.
Terribile audio... che noia..
Ha detto una quantità di falsità talmente grande che per smontarle una ad una ci vorrebbero 7 ore di video. Falsità e cose generiche dette senza specificare a quale paese si riferisse.
E' qui per insultare o ha un argomento uno sul quale discutere di quanto detto dal professore?
Se lei è un premio Nobel in tutti I campi toccati dal professore non ci lasci orfani del suo sapere: faccia anche lei un video (magari più breve di 7 ore) e ci spieghi. E si spieghi
@@ideesottosopra
• Nell’introduzione iniziale sulla genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito.
• Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi. Quindi il nostro filosofo si contraddice rispetto a quanto dirà successivamente rispetto alla spesa pubblica e all'austerità.
• Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri?
• Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione della ricchezza dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti yankee ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale.
• Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono corrette/efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok. In poche parole si evidenziano tutti i difetti del neoliberismo sorvolando allegramente sulla crisi strutturale profondissima che stava attraversando il keynesismo con la stagflazione.
• I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi, quindi più statalismo, più i salari sono bassi.
• Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso? Il filosofo non ci indica la via maestra purtroppo.
• Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso, i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal filosofo con superficialità massima, parole d'ordine, slogan populisti e una visione sotto sotto razzista.
• Neoliberismo come infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti.
• Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada.
Ripeto, l'analisi di Galli è vaga, incoerente, pienissima di errori storici ed economici, wishful thinking e chi più ne ha più ne metta.
@@ideesottosopra
• Nell’introduzione iniziale della genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito.
• Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi.
• Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri?
• Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente su quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale.
• Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok.
• I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o solamente gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi.
• Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso?
• Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso e i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal “filosofo” con superficialità massima e con parole ordine e slogan populisti e sotto sotto razzisti.
• Neoliberismo infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti.
• Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada.
@@LucillaPasquini
• Nell’introduzione iniziale della genesi del neoliberismo si parla a ping pong di Stati Uniti e Italia, senza definire mai a che stato ci si riferisce, rimanendo sul vago e indefinito.
• Ad un certo punto dice che alla fine degli anni 70 il paradigma neoliberista diventa egemonico. Diventa talmente egemonico che in Italia abbiamo un’esplosione del debito pubblico trainata dall’aumento gigantesco della spesa pubblica in deficit. Non proprio una fiscalità ordoliberista direi.
• Poi si diche che nel paradigma neoliberista i lavoratori non devono vedere aumentare il loro salario. Quindi in USA il salario non è aumentato. Siamo proprio sicuri di questa affermazione? Sicuri Sicuri?
• Lo stato perdere sovranità sulla massa monetaria, non si può più stampare moneta. Basta andare a vedere i vari aggregati monetari USA e EU per vedere che l’affermazione è falsa. Il tasso di crescita di M0 in USA rimane pressoché costante dalla fine degli anni 60 fino ai primi anni 2000. La riduzione del tasso di crescita di M2 occorso dagli anni 80 ai 90 fa parte del processo di disinflazione iniziato da Volcher. Disinflazione che fa bene prima di tutto ai lavoratori, specialmente su quelli più poveri. Come è abbastanza noto l’inflazione porta redistribuzione dai lavoratori ai “capitalisti” e grava specialmente sui più poveri a causa dell’aumento di prezzi di beni la cui domanda non è comprimibile, come cibo, energia e affitto. Quindi la politica monetaria di disinflazione messa in atto dai terribili neoliberisti ha fatto bene soprattutto ai lavoratori, oltre che all’economia americana in generale.
• Le politiche monetarie, fiscali e laburistiche “keynesiane” sono efficienti o no? L’economia UK è migliorata o peggiorata dopo la Tatcher? Gli USA hanno giovato o no delle riforme degli anni 80? A sentire Mancur Olson si sono ripuliti di parecchie coalizioni distributive che ne frenavano la crescita. Poi se in Italia ci vogliamo tenere gli avvocati con la parcella fissa e il divieto di pubblicità, i notai che guadagnano un sacco di soldi a spese dei normali lavoratori, se vogliamo tenerci un diritto del lavoro che ostacola le grandi aziende e che di fatto rende più difficoltoso ottenere aumenti salariali per i normali operai e impiegati ok.
• I lavoratori hanno salari bassi nel neoliberismo: hanno salari più bassi gli italiani o gli statunitensi, o gli svizzeri, o solamente gli olandesi? In quale di questi paesi c’è più statalismo? La relazione statalismo-salari è inversa rispetto a quella data da Galli. Anche guardando tra le regioni italiane, più la spesa pubblica è alta in percentuale del PIL più i salari sono bassi.
• Gli effetti del neoliberismo sono svalutazione lavoro ed economizzazione della società. Basta vedere oggi quanto pesano i temi di identità personale e di genere, razziali, sull’aborto ecc per capire che di economizzazione della società c’è n’è ben poca. Ad un certo punto si parla di valore del lavoro e sua visione come merce. Come li si vogliono regolare i salari se non attraverso il meccanismo di domanda e offerta? Decidiamo a livello statale gli stipendi? Li aumentiamo nominalmente a caso?
• Emigrazione come esercito industriale di riserva. La regione con più emigrazione in Italia è la Lombardia, ovvero la regione col tasso di disoccupazione più basso e i salari più alti e che almeno un pochino cresce. L’emigrazione di per sé non è né buona né cattiva. Tema affrontato dal “filosofo” con superficialità massima e con parole ordine e slogan populisti e sotto sotto razzisti.
• Neoliberismo infinto movimento, abbattimento dei diritti dei lavoratori. Si vede in Italia come funziona bene la rigidità del mercato del lavoro. Senza andare in Usa, basta vedere l’Olanda per esempio. Lo statuto dei lavoratori è uno dei fattori che causano i salari bassi in Italia, per via della non formazione di grossi gruppi societari dotati di maggiore produttività ed allontanano gli investimenti esteri diretti.
• Il governo Monti come rappresentazione del neoliberismo. Se Berlusconi era il neoliberismo in Italia, come fa Monti, che è venuto dopo ed in contrapposizione a Berlusconi, ad essere lui stesso rappresentazione del neoliberismo? Il filosofo mi si contraddice malamente, vedendo neoliberismo ad ogni angolo di strada.