Lavoro in remoto dal 2012. Esiste una differenza abissale se lavori in remoto da dipendente o da autonomo. Io opero da freelance e mi sento di dare un unico consiglio, applicabile se vivete da soli: non fatelo sapere a NESSUNO! Inventatevi un ufficio ma non dite a familiari e amici che lavorate da casa e da autonomi. Nella loro mente non state facendo un c@xxo e con la scusa che potete gestire liberamente il vostro tempo vi tartasseranno con richieste di piaceri vari, commissioni e sarete vittime di "visite a sorpresa" all'insegna di "sai, ero in zona e visto che sei a casa mi sono detto/a di venire a trovarti/salutarti/bere il caffè". Datemi retta, lavorare da casa ha aspetti meravigliosi ma NON dite che lo fate!
Remoto tutta la vita! Risparmio tempo, denaro ed energie. Non sai organizzarti? La vita si organizza, il lavoro ne è solo una piccola parte. Socializzare? Personalmente mi piace socializzare con persone che mi scelgo, è raro trovare un nell'ambiente con belle persone a lavoro. Preferisco evitare la socializzazione con certi personaggi!
Penso che la 2° considerazione purtroppo sia anche determinata dal fatto che la cultura manageriale in Italia è molto arretrata, e molti manager, preferiscono avere le persone in ufficio oltre che per il preistorico motivo di "vedere la gente lavorare", anche perchè, spesso, non sono in grado di valutare i sottoposti, non avendo metodo/strumenti per farlo e, ancor più grave, non conoscendo bene quale dovrebbe essere l'output del loro lavoro.
Tutta la vita in remoto, per il mio tipo di lavoro!! "Gestione materiali ed approvvigionamento". Se ti organizzi, lavori di più e meglio senza lo stress degli spostamenti. Es: il sabato mattina organizzo in un paio d' ore il lavoro che in presenza mi porterebbe via tutto il lunedì. Chiaro che hai più possibilità di cazzaggio, ma se sei onesto i 10 minuti che perdi, li recuperi come vuoi. Se hai voglia di lavorare, lo fai sia in presenza che in remoto. Confermo che devi averne l' attitudine!
Per me che sono pendolare, è molto comoda l'opzione mista che ha inaugurato l'azienda per cui lavoro: 2 GG in sede, 3 GG in remoto. Infatti difficilmente cercherei un altro posto di lavoro, che questo offra il full remote o tempo pieno in sede.
E' due anni che lavoro in smart, due anni di solitudine in cui non ho conosciuto i miei colleghi, non ho legato con alcuna persona, non ho fatto più di 5 call all'anno e mi pagano pure poco. Il lavoro che faccio mi piace ma non ne posso più, la gestione è pessima, non c'è alcun contatto umano. Mi sento solo una macchinetta in un buco del culo del mondo.
La considerazione breve che faccio io è talvolta questa: Io sono per il Remoto al 100% anzi al 1000x1000 ma ho come la netta convinzione che in azienda chi va tutti i giorni in presenza sia o di livello manageriale o comunque votata ad una crescita di carriera certa piuttosto di quelli che stanno maggiormente a casa. Questa bruttissima impressione l’ho notata anche in aziende simili alla mia e a diretti competitor. Come per dire ‘chi sta a casa conta poco’ chi viene di persona sará quello che più ottiene/otterrá - Come siamo indietro in Italia.
Sono un siciliano che lavora per una società di Milano, (come tutti del resto), assunto in smart, continueremo a lavorare in smart con una tappa in ufficio al mese, correttissimo quello che hai detto anche per i risultati, ma a livello personale dipende molto dal carattere, io sono un animale sociale ed urbano, amo le città e le attività, e lavorare in una provincia siciliana con i miei pensieri mi soffoca dal lunedi al venerdì. Certo è vero, se fossi a Milano, parliamoci chiaro, lavorerei per campare, l’unica soluzione che ho trovato una volta finito lo stato di emergenza è trasferirmi nel mio capoluogo di provincia(grazie a dio Catania) e riequilibrare il tutto, networking, vita sociale, e costi di vita accettabili.
Il vero problema Marco, è che nel mio posto di lavoro hanno dovuto accettare il compromesso del lavoro da remoto per la pandemia, ma in verità non hanno mai veramente ripensato "il modello di lavoro" quindi lavorare da casa equivale a gravi problemi di disponibilità delle informazioni e comunicazione. E' la classica classe dirigente che non ha idea di cosa voglia dire organizzare il lavoro in modo più flessibile e che pensa che basti sostituire tutta la comunicazione con un'infinita serie di messaggi su whatsapp e call su skype.
Tecnologia non significa sostituire bensì implementare, però questo concetto non viene ancora accettato da molte imprese italiane purtroppo, ti capisco...
Io che lavoro nel nord Italia (Milano), vedendo le temperature e il costo della vita, sto attualmente cercando lavoro in full remote per tornarmene nella mia bella Sicilia! Perché no, anche andando una volta ogni due mesi per fare qualche riunione importante dal cliente. Per il resto, è tutto basato anche dall'organizzazione del lavoro agile e dalla capacità di separare vita personale dalla vita lavorativa. (Ah, mi faccio 1 ora di mezzi all'andata e 1 al ritorno :D)
Io lavoro in sicily per una società di milani e vado un ufficio 2 giorni al mese al momento, decisamente meglio di vivere a Milano se vuoi metter soldi da parte
Per me l'ideale è il lavoro ibrido, con una volta o due alla settimana in ufficio e parlare con i colleghi dal vivo. Stare sempre a casa dietro al pc e parlare sempre online con i colleghi, magari senza averli mai visti una volta, io lo trovo alienante, e a lungo andare deprimente . Io ho bisogno dei contatti sociali, non solo alla sera, ma anche durante il giorno
Sono un database administrator e lavoro in remoto da 5 anni. Sono d'accordo co ntutti i punti che hai sottolineato, ma una volta che ti sei organizzato il tempo, ne puoi trovare anche per studiare ed aggiornarti, in modo tale da migliorare la tua competitività ;) Diciamo che molto dipende da questo.
Lavoro in full remoto da un anno e mezzo nell'ambito IT. Devo ammettere.che, nonostante le moltissime comoditá a livello di gestione di tutte le attivitá extra-lavorative (compreso lanciare un secondo progetto), ci sono aspetti che possono essere causa di ansia. Hai l'idea, a volte, che non sai se quello che fai sia mai realmente abbastanza. La mancanza di rapporti umani pure é causa di stress.
da tre settimane in hybrid working 3gg a casa e 2 in ufficio a parte il management che entusiasticamente spinge per il lavoro di ufficio tutti gli altri lavorerebbero bellamente da casa con magari un paio di gg in ufficio al mese. Io poi lavoro con altri team che non sono nemmeno nel mio stesso paese per cui comunque la gestione del lavoro non cambia. In piu' credo che presto si renderanno conto di quanto si produce meno in ufficio. Se per terminare una task devo lavorare 10minuti in piu' a casa lo faccio in ufficio no me ne vado e rimando a domani
pre pandemia ero contrario al lavoro da remoto....oggi non riesco a riconsiderare il "rientro in ufficio" e mi reputo tra coloro che in caso di obbligo di rientro metterebbe le dimissioni sul tavolo! mi sono rinnamorato del mio lavoro (e ho capito che lo so fare ancora davvero bene!!), l'unione famigliare è perfetta e non mi sembra più' di gettare al vento ore di vita!!! i "rapporti umani da ufficio " non mi interessano (il momento caffe non è decisamente uno sviluppo di amicizie....)...chi mi interessa come amicizia è rimasto "con me" anche senza la presenza!!! troppe persone hanno il concetto del "più ti fai vedere più carriera fai" (e purtroppo ha davvero funzionato cosi....generando un management tra il pessimo e l'imbarazzante!)....mettere al centro gli obbiettivi/il risultato deve essere vitale e il remoto giocoforza lo fa!!!
Video molto interessante, come in ogni cosa ci sono PRO e CONTRO, anche io come te essendo un libero professionista preferisco di gran lunga il remoto e la flessibilità!
Certi tipi di lavoro d'ufficio, come la progettazione ad esempio, sono più efficaci se svolti in presenza dove il confronto diretto (e rapido) permette di risparmiare tempo. Tuttavia, non sarebbe male avere la flessibilità di lavorare da remoto un paio di giorni a settimana. Insomma, il lavoro flessibile è il giusto compromesso tra la presenza fissa in ufficio e il lavoro fisso da remoto.
Come esperienza personale ho cominciato un lavoro di consulenza questo anno in full smart working, perciò non so nemmeno dire come sia la vita da ufficio, ma la comodità e la libertà di dialogo tramite call con i colleghi non è affatto male devo dire... in più la comodità e la possibilità di organizzarsi rende il lavoro anche più produttivo e personalizzato diciamo 👍
Ho iniziato a lavorare da casa in seguito al primo lockdown e, nonostante fossi il titolare dell’attività, ho imparato a lavorare online, lavorando meno e producendo più risultati! Per cui non tornerei mai indietro: sono più produttivo, sono più profittevole, sono più fresco e creativo, per non dimenticare che ho molto più tempo per stare con la mia famiglia e la mia bimba…
Bene allora chi porta risultati può lavorare da remoto o dove gli pare tanto sono i risultati che contano giusto? Chi fa lo scheduler di mestiere va in ufficio così fa vedere al capo che sta mandando mail e fissando appuntamenti sul calendario. Si può dire che si è pagati per cose differenti: i primi (quelli dei risultati) vengono pagati per le loro competenze e i secondi (quelli che mandano mail e organizzano le call) per il loro tempo (è una semplificazione eh). Inutile dire che per un dipendente che può permetterselo, il lavoro da remoto è la migliore soluzione: abbassamento dei costi mostruoso e parlo per esperienza di 2 anni da remoto confrontati a 11 anni di ufficio: auto, traffico, ore della giornata perse in viaggio e menate simili. Il problema del controllare che stai facendo qualcosa ce l'ha il titolare che ancora ragiona vecchio stile perché giustamente lui vuole che tu sia il più occupato possibile: della serie ti pago 8 ore e 8 ore devi dare il 200%. Difficile incontrarsi con questa mentalità.
@Emanuele Marchese esatto, siccome il dipendente viene pagato a tempo si cerca di saturarlo, anzi di superarlo così sei sicuro, tu titolare, di cacciare i soldi in sicurezza. Ma sta roba genera davvero tutto un giro di ambienti tossici, colleghi insopportabili e strategie per fottere il prossimo. Chiaramente parlo del dipendente di azienda privata, sul pubblico si viaggia diversamente viste le diverse garanzie (li poi ci sono altri problemi). Molti sondaggi sullo smartworking in America rilevano che il lavoro dipendente privato ha volontà di cambiare. La maggior parte delle persone detesta farsi X ore di viaggio per andare in un luogo dove si impone per soldi di passarci il tempo altrimenti non lo farebbe. speriamo in un cambiamento radicale che metta d’accordo le parti
Come sempre, la vera risposta sta nel bilanciamento. Ormai diventata sempre più essenziale saper bilanciare tra lavoro in remoto e il lavoro in ufficio.
Un grande esperimento di lavoro da remoto c'è già stato nella silicon valley al tempo della new economy. Dopo un anno yahoo dovette fare ritornare tutti a lavoro. Tuttavia il mondo del lavoro è diventato cosi volatile che non capisco il motivo di legare con il collega se in 3 anni o quando avrò 50 anni mi sbolognano. Le aziende una volta erano una "famiglia". Adesso ha sempre meno senso incontrarsi a lavoro.
Non esista la situazione perfetta. Penso che chi si trova male con i colleghi in ufficio idealizzi il lavoro da casa, senza contare che anche questo puo essere pieno di meetings. Chi invece lavora da casa e si sente solo, idealizza il lavoro di ufficio, ma non esiste garanzia che ti troverai bene con i colleghi. In entrambi casi credo sia sano costruire relazioni al di fuori del lavoro.
Sono d'accordo con questa analisi. Infatti a meno che uno non sia un imprenditore o un manager alto non capisco tutta questa moda di volersene stare a casa. PS. molti commenti sotto prendono in esame la comodità del lavorare da casa. Certamente, condivisibile. Ma mi pare che Monty qui faccia un'analisi più ampia.
Video molto interessante! Non solo il licenziamento è più facile ma anche decisioni meno radicali... riorganizzazioni, spostamenti di ufficio, demansionamenti... la mia impressione è che il lavoratore diventa più debole in due dimensioni...
Penso ci sia una notevole differenza a livello organizzativo tra lavorare in remoto come autonomo/indipendente o come dipendente. Inoltre l'ostacolo più significativo che ho trovato è che se lavori in remoto come dipendente per una azienda, devi rimanere dentro il territorio nazionale, per questioni principalmente fiscali, la trovo una limitazione importante.
Sono un FLT driver per una azienda in UK. Per fortuna mi piace il mio lavoro, però vuoi mettere quanto più figo sarebbe giocare in realtà virtuale a fare il magazziniere da casa magari con l' Xbox 😂😂😂👌 Cmq ho mia moglie che è felicissima di lavorare da casa in remoto per altro solo mezza giornata, si risparmia un sacco di traffico e di gente (colleghi) che non avrebbe scelto ...questa cosa le ha permesso di scrivere il suo primo libro! 😉👍
Io lavoro in remoto, ma come dipendente di un'unica azienda e sono a tempo indeterminato. Svolgo mansioni di segreteria e per me è il lavoro perfetto. Non tornerei a lavorare in ufficio 😉
La considerazione numero 2 è la madre di tutti i paradossi che si porta dietro il lavoro da remoto. Hai già detto tutto tu, aggiungo solo che si tratta di un problema culturale, almeno qui in Italia. Al Capo medio piace vedere il dipendente che lavora, non tanto come lavora.
Ci sono una marea di "capetti" che hanno fatto di tutto per arrivare li a quella posizione. Adesso vanno in ufficio e si accorgono di essere anche lori dei dipendenti come altri dato gli altri stanno tutti lavorando da casa invece che leccargli il sedere davanti alla macchinetta del caffè. Questo é esclusivamente un problema di ego
Io lavoro in remoto e smartworking da anni, quindi per me non è stato nessun trauma: come dici tu, avevo già "sviluppato quella competenza" e quindi non mi ha cambiato nulla premere solo un pochino di più l'acceleratore. Eppure ho scritto in tempi non sospetti anche io un articolo con presupposti molto simili a quelli che elenchi nel video. Personalmente penso che il punto più delicato sia l'ultimo, quello della competizione allargata. Qui però apro una riflessione: su alcuni aspetti, sarà sempre un valore aggiunto per chi assume, che il collaboratore sia comunque, almeno "a portata di ufficio" per necessità contingenti, parlare italiano e non cingalese o inglese basic, avere lo stesso fusorario ecc. Quindi la competizione si allarga sì, ma non a dismisura, almeno per chi vuole comunque un lavoro di qualità accettabile. Per come la vedo io, l'ideale è lavorare in base al task: se ho qualcosa che richiede concentrazione e testa bassa e produrre, me ne sto a casa, se invece richiede brainstorming, coordinamento ecc. allora molto meglio in presenza. Ma sì, questo approccio presuppone capacità di gestire in autonomia il proprio lavoro e non tutti purtroppo ne sono in grado o ne hanno voglia.
La mia esperienza è che chi non fa nulla in ufficio non fa nulla a casa e viceversa. E le aziende forse l'hanno capito, almeno quelle più grandi. Ma bisogna veramente avere una attitudine per il remote working. Io quando ho iniziato a febbraio 2020 ho dovuto usare un escamotage per "circoscrivere" il mio spazio, mentale, di lavoro: ho sul tavolo una lucetta, a forma di dinosauro, quando inizio a lavorare la accendo, quando finisco la spengo e facendo così mentalmente sono riuscito a "entrare e uscire da un ufficio" senza muovermi di casa e stabilendo una sorta di separazione
una considerazione, valida soprattutto in Italia dove la media degli stipendi percepiti dai più rasenta la dignità. Lavorare da remoto significa meno km la settimana, meno tempo sprecato in auto o mezzi, si azzerano le spese per benzina, parcheggi, abbonamenti treni, metro ecc. ma soprattutto ci si stanca di meno e si lavora meglio.
Il problema è che qui telelavoriamo da casa, le aziende non hanno cambiato il modo di lavoro in smart working, in Italia non conosco un azienda che riesca effettivamente a far gestire ai propri dipendenti il tempo e il lavoro.
Io ho iniziato 2 nuovi impieghi a Dublino durante la pandemia. La cosa peggiore del WFH è la difficoltà di fare networking. Un conto è infilarsi in una riunione all'ultimo per farti conoscere, un conto è chiedere al manager l'invito per la call.
Nel mio caso..sono un designer di prodotti ed in remoto sinceramente posso fare dei brain storming o altri meeting che riguardano strategie e simili..ma la verifica fisica dei prototipi, i check dei materiali e dei processi produttivi, tecnologici e dei dettagli è stata PENALIZZATA moltissimo con il problema " virus & co " , perciò difficile controllare la qualità.
Ciao Andrea! Hai aggiornamenti sulla tua esperienza? Anche io vorrei lavorare come designer di prodotti digitali e onestamente sto considerando di lavorare per aziende estere da remoto. Che te ne pare?
@@andreadichiara1280 ah no chiedevo perché Product Design è sinonimo di UX Design quindi pensavo lavorassi in ambito digitale. Niente, grazie lo stesso
Misto casa e ufficio magari tutta la.vita. risparmio in saccondi stress(traffico/parcheggio a roma). Cmq c'è gente licenziata per email anche col vecchio lavoro in presenza
Gran bell'argomento. Indipendenza, meritocrazia, guadagno di tempo e risparmio sui trasporti. Grazie per l'idea, nei miei prossimi happy hour solitari alle tre di notte, potrei contattare qualcuno a Los Angeles. ;o)
@@CristianBottiglieri fai bene. lo smartworking serve solo ad abbassare ulteriormente i costi del personale. È una vecchia trovata americana per incularsi la gente. Lo smartworking è un principio di esternizzazione del personale. Finiranno tutti per diventare dei collaboratori esterni a piva sottopagati.
Riflessioni interessanti grazie! Diciamo che sarebbe bello in effetti fare magari 2 giorni da casa e 3 in ufficio. Ah no aspetta…io faccio manutenzione non posso! Un saluto da un ex compaesano 🤙
Salve Sig. Montemagno, mi sembra che diversi punti negativi che ha giustamente individuato sono parecchio ammortizzabili se uno è: - onesto - serio - competente Che ne dice?
Voto lavoro in spazio di coworking, quindi ne a casa ne in ufficio. Ma in ogni caso a me è sempre piaciuto uscire di casa la mattina andare a lavoro e incontrare persone e stare insieme anche per pranzo per esempio e nelle pause.
Io invece ho un dubbio da ancora non lavoratore: entrando in una azienda e lavorando da remoto non è più difficile imparare il mestiere e fare "carriera"? Cioè io credo che a parità di competenze il datore di lavoro darebbe posizioni di più responsabilità a gente che conosce di persona, per lo meno di vista, basandosi semplicemente su un istinto sociale
Alzi la mano chi, come me, ama andare in ufficio, confrontarsi con i colleghi, visitare i clienti, fare le riunioni in presenza. Francamente le call mi risultano sempre più intollerabili ✋
Nel mio caso andare in ufficio 95 volte su 100 è una perdita di tempo. Ci sono solo due problemi ancora irrisolti 1) lo scambio di idee con i colleghi durante le chiacchierate di lavoro 2) il volume di mail, chat e notifiche varie certi giorni è insopportabile. Se qualcuno mi racconta la soluzione adottata dalla sua azienda mi farebbe un favore
In sostanza a Montemagno non gli va giù che gli impiegati in smart working saranno come degli imprenditori anzi più liberi...e la libertà fisica sarà totale...;)
Io personalmente preferisco il lavoro dall'ufficio (o comunque altra sede che non sia la casa es: co-working?) Il vivere lo stesso posto per 24 h al giorno lo trovo alienante così come non avere confronto immediato o socializzazione in quella che è una fetta importante della giornata
No, perché invece di stare in mezzo al traffico si possono fare colazioni, pranzi, aperitivi al bar vicino casa con un caro amico e non con il collega X al solito bar del centro che già sopravvive benissimo di turismo
remoto= lavorare davvero le tue 8 ore e non 13 al giorno perchè ne hai 3/4 di spostamenti ( traffico trovare parcheggio etc) ore che non ti paga nessuno ovvimente
E per favore, non chiamatelo "Smart Working"; "Remote Working" va benissimo. Anche perché si presume (o spera) che si lavori intelligentemente sia da casa che dall'ufficio. ¯\_(ツ)_/¯
Quando parli di dare risultati, mi fa proprio pensare al perché non è stato fatto mai seriamente il lavoro da remoto: le persone non sanno portare risultati seri… Se dovessero essere valuti solo per quello allora l’Italia avrebbe grandi problemi
Il "problema' del fuso orario è più evidente in ufficio in realtà, da casa non c'è bisogno di scapicollarsi nel traffico per arrivare in tempo alla call del mattino col cliente di Timbuctu ne' di aspettare le 21 alla scrivania per incrociare l'orario dello stesso cliente...se devi collegarti per un'urgenza di sera lo fai, ma magari intanto hai già cenato...
Anche mia moglie fa la pendolare e lo smart working è stata una vera salvezza ora Si dispera al pensiero di quando tornerà in presenza... ps. Marco però pensiamo a chi invece ci campava con gli uffici chi lavorava alle mense bar ristoranti tra pranzi colazioni e pausa caffè e ha dovuto chiudere la attività. ..perché erano la gran parte tutti a casa. ..
Sarò strano io ma a me, lavorare da remoto fa cagare! Sempre in casa, da solo, nel silenzio più totale, non puoi scambiare due chiacchiere con nessuno, internet a casa più lento, non ho la mia scrivania, la sedia non è comoda.. naaa, mai al mondo!
Non è che sei strano tu, dipende dalla tua situazione lavorativa, dal tuo ambiente di lavoro e dal tipo di lavoro che fai. Se come me venissi da un posto pieno di nervosismi ingiustificati, continue litigate, un ambiente caotico dove ti interrompono ogni due secondi, dove c'è un costante rumore di fondo insostenibile, spazi angusti con pochissima luce che non siano neon e rete lenta... e al tempo stesso facessi un lavoro come il mio dove è assolutamente ininfluente da dove lo fai, ti basta una connessione a internet, un notebook e un cellulare per ricevere le chiamate, probabilmente capiresti perché lavorare da casa non è così male. E comunque in questo anno abbondante a casa mi sono fatta il mio piccolo ufficio ed è tutto molto più comodo che in ufficio: una bella sedia comoda con annessa scrivania, monitor grande a 144hz, fibra gigabit, etc... tutta un'altra vita. :P
Problemi risolvibili. Adesso però ti chiedo: e se sul posto di lavoro hai una postazione scomoda in un openspace romoroso e magari hai pure colleghi antipatici, come risolvi? Questo mi sembra molto più difficile da risolvere
@@dindo95 vivi in un mondo evidentemente molto diverso dal mio. Parliamo solo della questione stress per un attimo: Ti metti le cuffie? Ti riprendono perché "devi sempre ascoltare quello che si dice anche se non ti riguarda" (perché ovviamente la frase standard quando fai notare che manca la documentazione per qualcosa è "ma io l'avevo detto a caio il giorno tale e tu c'eri e come diciamo sempre tutti devono saper sempre tutto") e comunque ogni 10 minuti qualcuno arriva si piazza davanti (o peggio ancora dietro) la tua scrivania finché non gli dai attenzioni. Li ignori? Ti URLANO (metodo preferenziale di comunicazione nel mio ufficio) finché non li caghi o come sopra si piazzano sulla\davanti\dietro la tua scrivania finché non li caghi. Litigano tra loro? Ti tirano in mezzo e se fai finta di niente insistono finché non prendi le parti di uno dei litiganti. E parlo oltre che di colleghi, di superiori, che se li ignori si incazzano pure due volte. Etc, etc...
Lavoro in remoto dal 2012.
Esiste una differenza abissale se lavori in remoto da dipendente o da autonomo.
Io opero da freelance e mi sento di dare un unico consiglio, applicabile se vivete da soli: non fatelo sapere a NESSUNO!
Inventatevi un ufficio ma non dite a familiari e amici che lavorate da casa e da autonomi.
Nella loro mente non state facendo un c@xxo e con la scusa che potete gestire liberamente il vostro tempo vi tartasseranno con richieste di piaceri vari, commissioni e sarete vittime di "visite a sorpresa" all'insegna di "sai, ero in zona e visto che sei a casa mi sono detto/a di venire a trovarti/salutarti/bere il caffè".
Datemi retta, lavorare da casa ha aspetti meravigliosi ma NON dite che lo fate!
c'è un sito per ricercare offerte di lavoro da remoto?? perché non trovo assolutamente nulla di serio.. grazie per l'informazione
Remoto tutta la vita! Risparmio tempo, denaro ed energie. Non sai organizzarti? La vita si organizza, il lavoro ne è solo una piccola parte. Socializzare? Personalmente mi piace socializzare con persone che mi scelgo, è raro trovare un nell'ambiente con belle persone a lavoro. Preferisco evitare la socializzazione con certi personaggi!
@Emanuele Marchese e i primi rompipalle sono proprio quelli che lo dicono!!! ahahah
Come hai fatto a trovare lavoro in Smart working?
Penso che la 2° considerazione purtroppo sia anche determinata dal fatto che la cultura manageriale in Italia è molto arretrata, e molti manager, preferiscono avere le persone in ufficio oltre che per il preistorico motivo di "vedere la gente lavorare", anche perchè, spesso, non sono in grado di valutare i sottoposti, non avendo metodo/strumenti per farlo e, ancor più grave, non conoscendo bene quale dovrebbe essere l'output del loro lavoro.
Perchè devono sentire il rumore dei tasti. Citazione vera.
Mancanza di meritocrazia; i capi spesso sono amici messi li che non sanno nulla, figurati gestire quello che non sanno pure in remoto...
Tutta la vita in remoto, per il mio tipo di lavoro!!
"Gestione materiali ed approvvigionamento".
Se ti organizzi, lavori di più e meglio senza lo stress degli spostamenti.
Es: il sabato mattina organizzo in un paio d' ore il lavoro che in presenza mi porterebbe via tutto il lunedì.
Chiaro che hai più possibilità di cazzaggio,
ma se sei onesto i 10 minuti che perdi, li recuperi come vuoi.
Se hai voglia di lavorare,
lo fai sia in presenza che in remoto.
Confermo che devi averne l' attitudine!
Per me che sono pendolare, è molto comoda l'opzione mista che ha inaugurato l'azienda per cui lavoro: 2 GG in sede, 3 GG in remoto. Infatti difficilmente cercherei un altro posto di lavoro, che questo offra il full remote o tempo pieno in sede.
E' due anni che lavoro in smart, due anni di solitudine in cui non ho conosciuto i miei colleghi, non ho legato con alcuna persona, non ho fatto più di 5 call all'anno e mi pagano pure poco. Il lavoro che faccio mi piace ma non ne posso più, la gestione è pessima, non c'è alcun contatto umano. Mi sento solo una macchinetta in un buco del culo del mondo.
La considerazione breve che faccio io è talvolta questa: Io sono per il Remoto al 100% anzi al 1000x1000 ma ho come la netta convinzione che in azienda chi va tutti i giorni in presenza sia o di livello manageriale o comunque votata ad una crescita di carriera certa piuttosto di quelli che stanno maggiormente a casa. Questa bruttissima impressione l’ho notata anche in aziende simili alla mia e a diretti competitor. Come per dire ‘chi sta a casa conta poco’ chi viene di persona sará quello che più ottiene/otterrá - Come siamo indietro in Italia.
Sono un siciliano che lavora per una società di Milano, (come tutti del resto), assunto in smart, continueremo a lavorare in smart con una tappa in ufficio al mese, correttissimo quello che hai detto anche per i risultati, ma a livello personale dipende molto dal carattere, io sono un animale sociale ed urbano, amo le città e le attività, e lavorare in una provincia siciliana con i miei pensieri mi soffoca dal lunedi al venerdì. Certo è vero, se fossi a Milano, parliamoci chiaro, lavorerei per campare, l’unica soluzione che ho trovato una volta finito lo stato di emergenza è trasferirmi nel mio capoluogo di provincia(grazie a dio Catania) e riequilibrare il tutto, networking, vita sociale, e costi di vita accettabili.
Il vero problema Marco, è che nel mio posto di lavoro hanno dovuto accettare il compromesso del lavoro da remoto per la pandemia, ma in verità non hanno mai veramente ripensato "il modello di lavoro" quindi lavorare da casa equivale a gravi problemi di disponibilità delle informazioni e comunicazione.
E' la classica classe dirigente che non ha idea di cosa voglia dire organizzare il lavoro in modo più flessibile e che pensa che basti sostituire tutta la comunicazione con un'infinita serie di messaggi su whatsapp e call su skype.
Tecnologia non significa sostituire bensì implementare, però questo concetto non viene ancora accettato da molte imprese italiane purtroppo, ti capisco...
Io che lavoro nel nord Italia (Milano), vedendo le temperature e il costo della vita, sto attualmente cercando lavoro in full remote per tornarmene nella mia bella Sicilia! Perché no, anche andando una volta ogni due mesi per fare qualche riunione importante dal cliente. Per il resto, è tutto basato anche dall'organizzazione del lavoro agile e dalla capacità di separare vita personale dalla vita lavorativa. (Ah, mi faccio 1 ora di mezzi all'andata e 1 al ritorno :D)
Io lavoro in sicily per una società di milani e vado un ufficio 2 giorni al mese al momento, decisamente meglio di vivere a Milano se vuoi metter soldi da parte
@@elialostraniero6941 Assolutamente d'accordo
Per me l'ideale è il lavoro ibrido, con una volta o due alla settimana in ufficio e parlare con i colleghi dal vivo. Stare sempre a casa dietro al pc e parlare sempre online con i colleghi, magari senza averli mai visti una volta, io lo trovo alienante, e a lungo andare deprimente . Io ho bisogno dei contatti sociali, non solo alla sera, ma anche durante il giorno
Sono un database administrator e lavoro in remoto da 5 anni. Sono d'accordo co ntutti i punti che hai sottolineato, ma una volta che ti sei organizzato il tempo, ne puoi trovare anche per studiare ed aggiornarti, in modo tale da migliorare la tua competitività ;) Diciamo che molto dipende da questo.
Lavoro in full remoto da un anno e mezzo nell'ambito IT.
Devo ammettere.che, nonostante le moltissime comoditá a livello di gestione di tutte le attivitá extra-lavorative (compreso lanciare un secondo progetto), ci sono aspetti che possono essere causa di ansia.
Hai l'idea, a volte, che non sai se quello che fai sia mai realmente abbastanza.
La mancanza di rapporti umani pure é causa di stress.
da tre settimane in hybrid working 3gg a casa e 2 in ufficio a parte il management che entusiasticamente spinge per il lavoro di ufficio tutti gli altri lavorerebbero bellamente da casa con magari un paio di gg in ufficio al mese. Io poi lavoro con altri team che non sono nemmeno nel mio stesso paese per cui comunque la gestione del lavoro non cambia. In piu' credo che presto si renderanno conto di quanto si produce meno in ufficio. Se per terminare una task devo lavorare 10minuti in piu' a casa lo faccio in ufficio no me ne vado e rimando a domani
bravo! Diglielo a quei coglioni patiti dell'office working !
pre pandemia ero contrario al lavoro da remoto....oggi non riesco a riconsiderare il "rientro in ufficio" e mi reputo tra coloro che in caso di obbligo di rientro metterebbe le dimissioni sul tavolo! mi sono rinnamorato del mio lavoro (e ho capito che lo so fare ancora davvero bene!!), l'unione famigliare è perfetta e non mi sembra più' di gettare al vento ore di vita!!! i "rapporti umani da ufficio " non mi interessano (il momento caffe non è decisamente uno sviluppo di amicizie....)...chi mi interessa come amicizia è rimasto "con me" anche senza la presenza!!! troppe persone hanno il concetto del "più ti fai vedere più carriera fai" (e purtroppo ha davvero funzionato cosi....generando un management tra il pessimo e l'imbarazzante!)....mettere al centro gli obbiettivi/il risultato deve essere vitale e il remoto giocoforza lo fa!!!
Video molto interessante, come in ogni cosa ci sono PRO e CONTRO, anche io come te essendo un libero professionista preferisco di gran lunga il remoto e la flessibilità!
La verità è che alcuni, anche in ufficio, non fanno un cazzo.
Il problema è che in ufficio riesci a nascondere questo aspetto, da remoto no.
Certi tipi di lavoro d'ufficio, come la progettazione ad esempio, sono più efficaci se svolti in presenza dove il confronto diretto (e rapido) permette di risparmiare tempo. Tuttavia, non sarebbe male avere la flessibilità di lavorare da remoto un paio di giorni a settimana. Insomma, il lavoro flessibile è il giusto compromesso tra la presenza fissa in ufficio e il lavoro fisso da remoto.
Come esperienza personale ho cominciato un lavoro di consulenza questo anno in full smart working, perciò non so nemmeno dire come sia la vita da ufficio, ma la comodità e la libertà di dialogo tramite call con i colleghi non è affatto male devo dire... in più la comodità e la possibilità di organizzarsi rende il lavoro anche più produttivo e personalizzato diciamo 👍
Ho iniziato a lavorare da casa in seguito al primo lockdown e, nonostante fossi il titolare dell’attività, ho imparato a lavorare online, lavorando meno e producendo più risultati!
Per cui non tornerei mai indietro: sono più produttivo, sono più profittevole, sono più fresco e creativo, per non dimenticare che ho molto più tempo per stare con la mia famiglia e la mia bimba…
Bene allora chi porta risultati può lavorare da remoto o dove gli pare tanto sono i risultati che contano giusto? Chi fa lo scheduler di mestiere va in ufficio così fa vedere al capo che sta mandando mail e fissando appuntamenti sul calendario. Si può dire che si è pagati per cose differenti: i primi (quelli dei risultati) vengono pagati per le loro competenze e i secondi (quelli che mandano mail e organizzano le call) per il loro tempo (è una semplificazione eh). Inutile dire che per un dipendente che può permetterselo, il lavoro da remoto è la migliore soluzione: abbassamento dei costi mostruoso e parlo per esperienza di 2 anni da remoto confrontati a 11 anni di ufficio: auto, traffico, ore della giornata perse in viaggio e menate simili.
Il problema del controllare che stai facendo qualcosa ce l'ha il titolare che ancora ragiona vecchio stile perché giustamente lui vuole che tu sia il più occupato possibile: della serie ti pago 8 ore e 8 ore devi dare il 200%. Difficile incontrarsi con questa mentalità.
@Emanuele Marchese esatto, siccome il dipendente viene pagato a tempo si cerca di saturarlo, anzi di superarlo così sei sicuro, tu titolare, di cacciare i soldi in sicurezza. Ma sta roba genera davvero tutto un giro di ambienti tossici, colleghi insopportabili e strategie per fottere il prossimo. Chiaramente parlo del dipendente di azienda privata, sul pubblico si viaggia diversamente viste le diverse garanzie (li poi ci sono altri problemi). Molti sondaggi sullo smartworking in America rilevano che il lavoro dipendente privato ha volontà di cambiare. La maggior parte delle persone detesta farsi X ore di viaggio per andare in un luogo dove si impone per soldi di passarci il tempo altrimenti non lo farebbe. speriamo in un cambiamento radicale che metta d’accordo le parti
Come sempre, la vera risposta sta nel bilanciamento. Ormai diventata sempre più essenziale saper bilanciare tra lavoro in remoto e il lavoro in ufficio.
Esatto la via di mezzo è la miglior cosa
Un grande esperimento di lavoro da remoto c'è già stato nella silicon valley al tempo della new economy. Dopo un anno yahoo dovette fare ritornare tutti a lavoro. Tuttavia il mondo del lavoro è diventato cosi volatile che non capisco il motivo di legare con il collega se in 3 anni o quando avrò 50 anni mi sbolognano. Le aziende una volta erano una "famiglia". Adesso ha sempre meno senso incontrarsi a lavoro.
Terzo e quarto punto che hai elencato sono da tenere bene a mente. Ottimi consigli.
Sempre interessante , sempre sul pezzo , sempre il top! Una fortuna ad averti .
Grazie
Non esista la situazione perfetta. Penso che chi si trova male con i colleghi in ufficio idealizzi il lavoro da casa, senza contare che anche questo puo essere pieno di meetings. Chi invece lavora da casa e si sente solo, idealizza il lavoro di ufficio, ma non esiste garanzia che ti troverai bene con i colleghi. In entrambi casi credo sia sano costruire relazioni al di fuori del lavoro.
Sono d'accordo con questa analisi. Infatti a meno che uno non sia un imprenditore o un manager alto non capisco tutta questa moda di volersene stare a casa. PS. molti commenti sotto prendono in esame la comodità del lavorare da casa. Certamente, condivisibile. Ma mi pare che Monty qui faccia un'analisi più ampia.
Video molto interessante! Non solo il licenziamento è più facile ma anche decisioni meno radicali... riorganizzazioni, spostamenti di ufficio, demansionamenti... la mia impressione è che il lavoratore diventa più debole in due dimensioni...
Penso ci sia una notevole differenza a livello organizzativo tra lavorare in remoto come autonomo/indipendente o come dipendente. Inoltre l'ostacolo più significativo che ho trovato è che se lavori in remoto come dipendente per una azienda, devi rimanere dentro il territorio nazionale, per questioni principalmente fiscali, la trovo una limitazione importante.
Sono un FLT driver per una azienda in UK.
Per fortuna mi piace il mio lavoro, però vuoi mettere quanto più figo sarebbe giocare in realtà virtuale a fare il magazziniere da casa magari con l' Xbox 😂😂😂👌
Cmq ho mia moglie che è felicissima di lavorare da casa in remoto per altro solo mezza giornata, si risparmia un sacco di traffico e di gente (colleghi) che non avrebbe scelto ...questa cosa le ha permesso di scrivere il suo primo libro! 😉👍
Io lavoro in remoto, ma come dipendente di un'unica azienda e sono a tempo indeterminato. Svolgo mansioni di segreteria e per me è il lavoro perfetto. Non tornerei a lavorare in ufficio 😉
La considerazione numero 2 è la madre di tutti i paradossi che si porta dietro il lavoro da remoto. Hai già detto tutto tu, aggiungo solo che si tratta di un problema culturale, almeno qui in Italia. Al Capo medio piace vedere il dipendente che lavora, non tanto come lavora.
Ci sono una marea di "capetti" che hanno fatto di tutto per arrivare li a quella posizione. Adesso vanno in ufficio e si accorgono di essere anche lori dei dipendenti come altri dato gli altri stanno tutti lavorando da casa invece che leccargli il sedere davanti alla macchinetta del caffè. Questo é esclusivamente un problema di ego
Io lavoro in remoto e smartworking da anni, quindi per me non è stato nessun trauma: come dici tu, avevo già "sviluppato quella competenza" e quindi non mi ha cambiato nulla premere solo un pochino di più l'acceleratore. Eppure ho scritto in tempi non sospetti anche io un articolo con presupposti molto simili a quelli che elenchi nel video. Personalmente penso che il punto più delicato sia l'ultimo, quello della competizione allargata. Qui però apro una riflessione: su alcuni aspetti, sarà sempre un valore aggiunto per chi assume, che il collaboratore sia comunque, almeno "a portata di ufficio" per necessità contingenti, parlare italiano e non cingalese o inglese basic, avere lo stesso fusorario ecc. Quindi la competizione si allarga sì, ma non a dismisura, almeno per chi vuole comunque un lavoro di qualità accettabile. Per come la vedo io, l'ideale è lavorare in base al task: se ho qualcosa che richiede concentrazione e testa bassa e produrre, me ne sto a casa, se invece richiede brainstorming, coordinamento ecc. allora molto meglio in presenza. Ma sì, questo approccio presuppone capacità di gestire in autonomia il proprio lavoro e non tutti purtroppo ne sono in grado o ne hanno voglia.
Remoto alza l'asticella. Consulenti SAP in India costano la metà.. e lavorano quando in Italia é notte
La mia esperienza è che chi non fa nulla in ufficio non fa nulla a casa e viceversa. E le aziende forse l'hanno capito, almeno quelle più grandi. Ma bisogna veramente avere una attitudine per il remote working. Io quando ho iniziato a febbraio 2020 ho dovuto usare un escamotage per "circoscrivere" il mio spazio, mentale, di lavoro: ho sul tavolo una lucetta, a forma di dinosauro, quando inizio a lavorare la accendo, quando finisco la spengo e facendo così mentalmente sono riuscito a "entrare e uscire da un ufficio" senza muovermi di casa e stabilendo una sorta di separazione
Interessante l'idea della lucetta :)
una considerazione, valida soprattutto in Italia dove la media degli stipendi percepiti dai più rasenta la dignità. Lavorare da remoto significa meno km la settimana, meno tempo sprecato in auto o mezzi, si azzerano le spese per benzina, parcheggi, abbonamenti treni, metro ecc. ma soprattutto ci si stanca di meno e si lavora meglio.
FULL REMOTE forever!!!
Il problema è che qui telelavoriamo da casa, le aziende non hanno cambiato il modo di lavoro in smart working, in Italia non conosco un azienda che riesca effettivamente a far gestire ai propri dipendenti il tempo e il lavoro.
Non siamo tutti uguali e ci deve essere una libera scelta senza nessun obbligo, altrimenti ciao ciao.
Io ho iniziato 2 nuovi impieghi a Dublino durante la pandemia. La cosa peggiore del WFH è la difficoltà di fare networking. Un conto è infilarsi in una riunione all'ultimo per farti conoscere, un conto è chiedere al manager l'invito per la call.
Nel mio caso..sono un designer di prodotti ed in remoto sinceramente posso fare dei brain storming o altri meeting che riguardano strategie e simili..ma la verifica fisica dei prototipi, i check dei materiali e dei processi produttivi, tecnologici e dei dettagli è stata PENALIZZATA moltissimo con il problema " virus & co " , perciò difficile controllare la qualità.
Ciao Andrea! Hai aggiornamenti sulla tua esperienza? Anche io vorrei lavorare come designer di prodotti digitali e onestamente sto considerando di lavorare per aziende estere da remoto. Che te ne pare?
@@drakulaj_ faccio PRODUCT E INTERIOR DESIGN non conosco l'" ambiente" digital design, è tutta un altra disciplina differente
@@andreadichiara1280 ah no chiedevo perché Product Design è sinonimo di UX Design quindi pensavo lavorassi in ambito digitale. Niente, grazie lo stesso
Misto casa e ufficio magari tutta la.vita. risparmio in saccondi stress(traffico/parcheggio a roma). Cmq c'è gente licenziata per email anche col vecchio lavoro in presenza
Gran bell'argomento.
Indipendenza, meritocrazia, guadagno di tempo e risparmio sui trasporti.
Grazie per l'idea, nei miei prossimi happy hour solitari alle tre di notte, potrei contattare qualcuno a Los Angeles.
;o)
C'è chi vuole restare in smart working e chi mente.........non ci prendiamo in giro per chi può lavorare da casa è molto piu comodo
@@CristianBottiglieri fai bene. lo smartworking serve solo ad abbassare ulteriormente i costi del personale. È una vecchia trovata americana per incularsi la gente.
Lo smartworking è un principio di esternizzazione del personale. Finiranno tutti per diventare dei collaboratori esterni a piva sottopagati.
Riflessioni interessanti grazie! Diciamo che sarebbe bello in effetti fare magari 2 giorni da casa e 3 in ufficio. Ah no aspetta…io faccio manutenzione non posso! Un saluto da un ex compaesano 🤙
Mio marito è un dev full time in remote, ha sempre lavorato in remote. Lavorare full remote vuol dire 2 cose: organizzazione e risultati.
Salve Sig. Montemagno, mi sembra che diversi punti negativi che ha giustamente individuato sono parecchio ammortizzabili se uno è:
- onesto
- serio
- competente
Che ne dice?
Voto lavoro in spazio di coworking, quindi ne a casa ne in ufficio. Ma in ogni caso a me è sempre piaciuto uscire di casa la mattina andare a lavoro e incontrare persone e stare insieme anche per pranzo per esempio e nelle pause.
Lo smart working è fantastico per l'ambiente e per chi lavora
Gallarate grande 👍
Per me già un lavoro d'ufficio è un miraggio...figuriamoci in smart working! xD
Anche io in piru piru working da molto prima dello Smart working!! 🖖
In remoto fino alla fine dei miei giorni. E possibilmente anche oltre.
Ciao, mi potresti dare qualche consiglio di come trovare lavoro da remoto? Io sono un graphic designer. Grazie mille!
Io invece ho un dubbio da ancora non lavoratore: entrando in una azienda e lavorando da remoto non è più difficile imparare il mestiere e fare "carriera"? Cioè io credo che a parità di competenze il datore di lavoro darebbe posizioni di più responsabilità a gente che conosce di persona, per lo meno di vista, basandosi semplicemente su un istinto sociale
Alzi la mano chi, come me, ama andare in ufficio, confrontarsi con i colleghi, visitare i clienti, fare le riunioni in presenza. Francamente le call mi risultano sempre più intollerabili ✋
@Emanuele Marchese nel senso che tu lavori in una certa azienda non perché lo hai scelto, bensì perché ti ci hanno obbligato e quindi odi tutti?
@emanostradamus ottimo ragionamento! pure io sono nel settore IT e mi trovo totalmente con quello che hai detto
Nel mio caso andare in ufficio 95 volte su 100 è una perdita di tempo. Ci sono solo due problemi ancora irrisolti 1) lo scambio di idee con i colleghi durante le chiacchierate di lavoro 2) il volume di mail, chat e notifiche varie certi giorni è insopportabile. Se qualcuno mi racconta la soluzione adottata dalla sua azienda mi farebbe un favore
sono disoccupato flessibile x mia volonta ho odiato il lavoro che mi ero creato ,prima crei poi distruggi 😂😂😂😂😂
Altro aspetto negativo del lavoro in remoto è che sembra che non stacchi mai...è difficile mantenere le 8 ore
Se mi dovessero dire ti togliamo il 20% di stipendio e lavori da casa, gli do il 25 e me ne vado istantaneamente
In sostanza a Montemagno non gli va giù che gli impiegati in smart working saranno come degli imprenditori anzi più liberi...e la libertà fisica sarà totale...;)
Ciao Monty, quali sono le fonti che usi per informati ? Hai sempre tanti dati interessanti che non sono facilmente reperibili
Io personalmente preferisco il lavoro dall'ufficio (o comunque altra sede che non sia la casa es: co-working?)
Il vivere lo stesso posto per 24 h al giorno lo trovo alienante così come non avere confronto immediato o socializzazione in quella che è una fetta importante della giornata
Certamente se lo smart continua anche bar e ristoranti devo reinventarsi... Perché gli va a mancare una bella fettona di torta
No, perché invece di stare in mezzo al traffico si possono fare colazioni, pranzi, aperitivi al bar vicino casa con un caro amico e non con il collega X al solito bar del centro che già sopravvive benissimo di turismo
remoto= lavorare davvero le tue 8 ore e non 13 al giorno perchè ne hai 3/4 di spostamenti ( traffico trovare parcheggio etc) ore che non ti paga nessuno ovvimente
Ho lavorato 2gg in smart con la webcam puntata addosso 8h, mai più
quello non è smart working, quello è merda working !
Cominciamo a dire che su 100 casi sentiti forse 2 erano Smart working,
Altri telelavoro o nel tuo caso arresti domiciliari.
Win win Per gli statali della pubblica amministrazione italiana che possono non fare un cazzo anche da casa
L'ideale è un mix di presenza e remoto causa crisi energetica globale...
E per favore, non chiamatelo "Smart Working"; "Remote Working" va benissimo. Anche perché si presume (o spera) che si lavori intelligentemente sia da casa che dall'ufficio. ¯\_(ツ)_/¯
Quando parli di dare risultati, mi fa proprio pensare al perché non è stato fatto mai seriamente il lavoro da remoto: le persone non sanno portare risultati seri… Se dovessero essere valuti solo per quello allora l’Italia avrebbe grandi problemi
Io voglio lavorare!
il fuso orario....la cosa piu' massacrante... detto da uno che e' stato reperibile h24..10 anni di fila 1 settimana al mese
Il "problema' del fuso orario è più evidente in ufficio in realtà, da casa non c'è bisogno di scapicollarsi nel traffico per arrivare in tempo alla call del mattino col cliente di Timbuctu ne' di aspettare le 21 alla scrivania per incrociare l'orario dello stesso cliente...se devi collegarti per un'urgenza di sera lo fai, ma magari intanto hai già cenato...
Anche mia moglie fa la pendolare e lo smart working è stata una vera salvezza ora
Si dispera al pensiero di quando tornerà in presenza... ps. Marco però pensiamo a chi invece ci campava con gli uffici chi lavorava alle mense bar ristoranti tra pranzi colazioni e pausa caffè e ha dovuto chiudere la attività. ..perché erano la gran parte tutti a casa. ..
Remoto tutta la vita
Sono per il piru piru working
Brutta giornata Montee eh … 😂🤡😂🤡😂🤡😂🤡😂🤡😂🤡😂🤡😂🤡😂🤡😂🤡
Adesso il problema da remoto è anche avere il green pass... Quindi sono 6...
Un pó e un pó é l ideale
Lavoro da remoto tutta la vita guadagno di più
andate a zappare la terra in remoto
volume bassino
Ma poi qnt rompono le balle i colleghi... Almeno uno ha una menata in meno
Sarò strano io ma a me, lavorare da remoto fa cagare! Sempre in casa, da solo, nel silenzio più totale, non puoi scambiare due chiacchiere con nessuno, internet a casa più lento, non ho la mia scrivania, la sedia non è comoda.. naaa, mai al mondo!
Non è che sei strano tu, dipende dalla tua situazione lavorativa, dal tuo ambiente di lavoro e dal tipo di lavoro che fai.
Se come me venissi da un posto pieno di nervosismi ingiustificati, continue litigate, un ambiente caotico dove ti interrompono ogni due secondi, dove c'è un costante rumore di fondo insostenibile, spazi angusti con pochissima luce che non siano neon e rete lenta... e al tempo stesso facessi un lavoro come il mio dove è assolutamente ininfluente da dove lo fai, ti basta una connessione a internet, un notebook e un cellulare per ricevere le chiamate, probabilmente capiresti perché lavorare da casa non è così male.
E comunque in questo anno abbondante a casa mi sono fatta il mio piccolo ufficio ed è tutto molto più comodo che in ufficio: una bella sedia comoda con annessa scrivania, monitor grande a 144hz, fibra gigabit, etc... tutta un'altra vita. :P
Problemi risolvibili. Adesso però ti chiedo: e se sul posto di lavoro hai una postazione scomoda in un openspace romoroso e magari hai pure colleghi antipatici, come risolvi? Questo mi sembra molto più difficile da risolvere
@@dindo95 vivi in un mondo evidentemente molto diverso dal mio.
Parliamo solo della questione stress per un attimo:
Ti metti le cuffie? Ti riprendono perché "devi sempre ascoltare quello che si dice anche se non ti riguarda" (perché ovviamente la frase standard quando fai notare che manca la documentazione per qualcosa è "ma io l'avevo detto a caio il giorno tale e tu c'eri e come diciamo sempre tutti devono saper sempre tutto") e comunque ogni 10 minuti qualcuno arriva si piazza davanti (o peggio ancora dietro) la tua scrivania finché non gli dai attenzioni.
Li ignori? Ti URLANO (metodo preferenziale di comunicazione nel mio ufficio) finché non li caghi o come sopra si piazzano sulla\davanti\dietro la tua scrivania finché non li caghi.
Litigano tra loro? Ti tirano in mezzo e se fai finta di niente insistono finché non prendi le parti di uno dei litiganti.
E parlo oltre che di colleghi, di superiori, che se li ignori si incazzano pure due volte. Etc, etc...
Si vede che nella tua vita non hai mai lavorato seriamente
@@Nico_linoO detto da te che avrai iniziato a lavorare da 2 anni ha molto senso…
Inizio video: "l'hai vista QUESTA ricerca?" Quale Marco? Se non ne hai mai parlato, devi dire UNA ricerca, e poi puoi usare QUESTA.
Ma però
Capito che c'è qualche punto a sfavore , ma vogliamo mettere i vantaggi che ne derivano dal lavorare da casa?