Manco a farlo apposta ieri su 20 veniva trasmesso il Ritorno del Re! Come è piccolo il mondo;) nel film viene reso con una pietà struggente, davvero un gran personaggio. Grazie signor Nardi come sempre😎❤️🔥
Posso ritenere Denethor uno di quei personaggi che rientra nell' "Amare/Odiare" in un storia 🤔 Il triangolo familiare tra lui ed i suoi figli Boromir e Faramir mi ha sempre affascinato e rattristato; e nonostante la follia che l'aveva posseduto a tal punto da fargli quasi uccidere il povero Faramir ammetto che ho provato un pò di amarezza alla sua morte 😔 Grandi lodi per quanto riguarda il suo attore ed il doppiatore italiano 👍
Ho ritrovato un mio post riguardante la caduta di Denethor di sei anni fa, avevo appena finito di rileggere il signore degli anelli: Ho letto spesso che Tolkien non gradiva i tentativi di interpretazione delle sue opere e non capivo perché. Adesso mi sono fatto un'idea. Le sue opere contengono situazioni reali, che non hanno bisogno di nessun tipo di interpretazione. Questa in particolare racconta l'egoismo e la superbia del suicida: siccome non può controllare ogni evento della propria vita, siccome la vita reale non corrisponde alle aspettative, ai programmi che aveva fatto, si ammazza. Rinuncia alla vita reale(che sarebbe stata infinitamente migliore di qualunque vita immaginaria) perché non può realizzare i suoi capricci. "" Denethor trasalì come chi si risveglia dall'ipnosi, ed il fuoco si spense nei suoi occhi: egli pianse e disse: "Non portatemi via mio figlio! Egli mi chiama". "Egli chiama", disse Gandalf, "ma ancora non puoi andare da lui. Egli è sulle soglie della morte e deve cercare di guarire, anche se forse non vi riuscirà. Ma il tuo compito è di recarti a combattere per la tua Città, ed incontrarvi forse la morte. E tu sai tutto ciò in fondo al cuore". "Egli non si risveglierà", disse Denethor. "La battaglia è vana. Perché desiderare di vivere ancora? Perché non avviarci verso la morte fianco a fianco?". "Non hai l'autorità. Sovrintendente di Gondor, di stabilire l'ora della tua morte", rispose Gandalf. "Solo i re schiavi dell'Oscuro Potere si comportavano nella loro empietà in questo modo, suicidandosi in preda all'orgoglio e alla disperazione, assassinando i loro cari per facilitare la propria morte". ....Poi Denethor dice di sapere che il re sta tornando e che non vuole diventare un semplice ciambellano di corte, lui che ha governato per tutta la vita come i suoi antenati nei secoli senza re.... "Allora tu che cosa vorresti", disse Gandalf, "se potessi realizzare la tua volontà?". "Vorrei che ogni cosa tornasse ad essere com'era durante tutta la mia vita", rispose Denethor, "ed ai tempi dei miei avi: essere il Signore di questa Città e governare in pace, e lasciare il mio seggio a mio figlio, padrone di se stesso e non allievo di uno stregone. Ma se il fato mi nega tutto ciò allora preferisco non avere NULLA: né la vita diminuita, né l'amore dimezzato, né l'onore distrutto ""
interessanti considerazioni. Le azioni di Denethor non c'entrano niente con la ragion di Stato. Però va detto che, a causa del Palantìr, Denethor aveva una visione della realtà viziata dalla malizia di Sauron.
Un'analisi a grandi linee condivisibile. E tuttavia non posso fare a meno di considerare con il massimo rispetto la figura del sovrintendente, un uomo che si è fatto carico di un fardello enorme e non ha esitato a correre gravi rischi pur di proteggere il proprio popolo. Laddove Saruman - a tutti gli effetti una divinità incarnata - è divenuto succube del nemico, Denethor è rimasto padrone della propria volontà, seppur ingannato da false informazioni. E la sua superbia non è frutto di mera presunzione, bensì di profondissima conoscenza, autorità e fermezza. E' questo il motivo per cui sono rimasto deluso da come il personaggio è stato ricostruito cinematograficamente; un vecchio debole, viscido e senile. Comprendo il fatto che si è trattato di un adattamento finalizzato alla narrazione per come la intendeva il regista, e rimango dell'idea che complessivamente si sia trattato di un ottimo lavoro; tuttavia non posso fare a meno di sentirmi dispiaciuto per quanto riguarda questo particolare aspetto.
È vero, Denethor seppur annichilito è sempre rimasto nemico di Sauron e questo aspetto di lui che combatte l'oscuro signore nel film non è presente. Potevano almeno fare una scena per l'edizione estesa.
Grazie Paolo ormai inutile dire personaggio interessante perché sono tutti interessanti e ognuno per aspetti e caratteristiche differenti. Vorrei sottolineare l' immensa interpretazione di John Noble, attore sottovalutatissimo!!!!!
Analisi stupenda Paolo. Come sempre le tue analisi mi offrono spunti di rifelssione che mi aiutano a comprendere meglio anche certi aspetti della realtà attuale. Grazie
Unpopular opinion. I Sovrintendenti, ce lo si dimentica spesso, sono stati quelli costretti a rimediare ai danni compiuti dai Re di Gondor, il primo Sovrintendente è salito al potere proprio perché Earnur è stato tanto stupido da accettare la sfida del Re Stregone, dopo aver cercato di dissuaderlo, hanno sorretto quel Regno mentre Aragorn si faceva tutte le sue pippe mentali, quindi faccio mia la frase di Boromir "Gondor non ha un Re, a Gondor non serve un Re", i Re in questione hanno ampiamente dimostrato di non meritare tale potere.
Ci sono dei motivi dietro alla decadenza dei re di Gondor, perfettamente spiegati da Faramir. ma non sono gli unici a essere caduti in questo senso, tutto il romanzo è pieno di esempi
oddio Aragorn farsi le pippe mentali, a parte che Aragorn era coetaneo di Denethor, e quindi solo del "penultimo" dei sovrintendenti, ma Aragorn non si è girato i pollici per tutti i suoi primi ottant'anni.
@@francescoporcari8597 , certo che no, nessuno nega che Aragorn abbia combattuto, né che sia valoroso ma dovendo scegliere fra i due, Boromir, secondo me, sarebbe stato più adatto a governare Gondor. Ha dedicato tutta la sua vita a Gondor, si è praticamente dannato l'anima per quel Regno, era un condottiero nato, un leader naturale, a differenza di Aragorn, che lo diventa controvoglia e solo perché le circostanze lo richiedono. Parere mio, chiaramente
Non mi sembra eccessivamente preciso dire che "intanto"Aragorn inseguisse i "suoi pensieri"perché,per esempio sappiamo che il ramingo (o forestale che sia)diede importanti contributi nelle guerre contro Umbar ecc.ecc.
Figura di notevole spessore che si inserisce nell'ambito del declino di Gondor ,appare persino più angosciato dal ritorno di Elessar che dalle visioni inviategli da Sauron tramite il palantir(questo artefatto feanoriano che si ritorce contro il "signore degli anelli",proprio nel momento che quest'ultimo si trova ad osservare la figura di Aragorn in esso).Veramente l'arte di Tolkien,proprio nel voler raappresentare la parte terminale del declino Numenoreano sullo scorcio della 4a era(quella del nostro "trono di spade"tanto per capirci)ha toccato i suoi vertici.
Secondo me Denethor è il miglior esempio del messaggio, che Tolkien continua a ribadire con forza, di come l'uomo mortale tenda all'immortalita' prima tramite la propria prole e delle loro gesta e poi, dopo la morte di Boromir e la presunta morte di Faramir, tramite la tumulazione nel mausoleo. Una delle critiche più forti di Tolken alla visione "eroica" della guerra e di come le azioni volente, anche se spinte dalle buone intenzioni, portino unicamente alla rovina
Personaggio affascinante, nel film un pò macchiettizzato, nel libro più sfumato, dato che mi occupo in modo simile a ciò che fai per Tolkien di Mitologia ti chiedo, potrebbe essere una sorte di Proce odisseico o Egisto eschileo, ma legittimato rispetto a loro nella sua carica ?
No perché la carica di Sovrintendente è appunto legittima, e Faramir la eredità. Il suo problema è aver guardato nel palantir e temere il cambiamento, abbandonandosi alla disperazione e abdicando al suo dovere di capo (e oltretutto impedisce l'esercizio del libero arbitrio da parte dei suoi sottoposti)
@@PaoloNardiSoia la Ringrazio molto, Denethor esercita un potere legittimo, ma sostitutivo della carica reale, di cui vuole impedire il ritorno (in questo simile ad un Antinoo od un Egisto), ma effettivamente concordo che le somiglianze finiscono qui. È interessante anche il rapporto psicologico con i figli, assuefatto da Boromir come motivo della sua felicità e al contempo colmo di biasimo per Faramir che (similmente all'allegoria del mito di Chrono) inghiotte nullificandone virtù e peculiarità.
Secondo me un bellissimo personaggio pieno di sfumature, che nonostante la bravura dell’attore nel film di PJ rimane scritto abbastanza piatto purtroppo, alla pari di Faramir. Ad esempio rileggendo il libro recentemente, a me ha colpito molto la descrizione della sua regalità, e dei suoi sguardi penetranti in grado di leggere le persone molte altre cose, sui quali Tolkien pone più volte l’accento.
Si, nel film si vedono gli sguardi di Denethor, ma non è abbastanza accentuata la cosa. Secondo me Noble ha fatto un buon lavoro, ma per motivi di sceneggiatura non poteva avere il giusto spazio.
Denethor è un personaggio negativo, ma molto tormentato. Non dimentichiamoci che perde la moglie Finduilas ancora piuttosto giovane, vede Aragorn/Thorongil combattere valorosamente per Gondor (e il Sovrintendente Ecthelion) e intuisce chi si possa celare dietro quel giovane così promettente, deve tenere al sicuro la frontiera di Gondor e il popolo per non essere da meno dei suoi predecessori, alla fine perde pure Boromir, il figlio prediletto e guarda nel palantir capendo di non poter contrastare Sauron. Be' oggi c'è gente che impazzisce per molto meno, quindi pur con tutti i suoi difetti e azioni distorte da arroganza e follia, tendo perlomeno a provare un po' di pena per questo personaggio, tragico e dalla fine tragica (ricordiamo anche Feanor e non a caso). Grazie Paolo per i tuoi video, offrono sempre spunti interessanti
Per superbia e sete di conoscenza Denethor ha commesso il grave errore di usare il Palantir e li è "caduto" perchè ha perso, forse uno dei valori più importanti e caratteristici dell'uomo, la speranza
...il Castaldo 😅😅😅 per non parlare poi del Forestale Aragorn, già me lo immagino come uno statale scansafatiche... Castaldo qui in Lombardia è un cognome diffuso.. 😭😭 è proprio ridicolo.. milioni di persone lo conoscono come Sovrintendente, che cmq è un nome altrettanto sbagliato.. forse "proconsole" forse meglio "Alfiere"... Però Forestale ti prego No.
"Stewart" si traduce effettivamente con "cataldo", termine longobardo che designa un dignitario con funzioni di amministratore per conto del re. Personalmente mi sono più volte soffermato sul commentare e spiegare la liceità delle scelte traduttrice della nuova traduzione, il cui merito principale sta nell'aver posto per la prima volta l'attenzione sullo stile letterario di Tolkien. Ma evidentemente non è servito a nulla
@@PaoloNardiSoia Paolo ne avevamo già parlato.. però quando hai detto Castaldo non ho potuto non sorridere quindi non ho potuto esimermi dal scrivere il mio stupido commento 😊
@@PaoloNardiSoia purtroppo non ho avuto ancora il tempo di leggere la nuova traduzione. Forse faccio prima a comprare l'ebook. Fatta questa premessa, secondo me hai spiegato esaurientemente le ragioni del traduttore (e mi hai incuriosito, al punto da motivarmi a leggerne il lavoro). Se però posso umilmente fare un appunto, penso che una lingua sia democraticamente fatta anche dai parlanti. Per quanto nobili fossero le intenzioni del traduttore (che hai magistralmente, mi pare, spiegato) secondo me alcune scelte fatte rimangono azzardate. Fermo restando che sicuramente rappresenta una lettura tesa ad arricchire lo spirito del lettore.
@@PaoloNardiSoia ma per carità, che la nuova traduzione abbia le sue ragioni mi pare il minimo si possa pretendere da chi sia chiamato a prestare la propria opera professionale al servizio di un'opera letteraria così importante. Nondimeno, come altri, mi pare che certe scelte in sede di traduzione siano state dettate dalla (inconscia, forse) volontà di prendere le distanze dalla precedente versione. Le ragioni del "vertere" sono tante, ma mi sembra che nella sua asserita fedeltà all'opera originale, la nuova traduzione dimentichi un dato "sociologico" importante, vale a dire l'efficacia comunicativa e l'immaginario evocato da determinati termini (il pluricitato "forestale", "castaldo", "fello" etc.) nella maggior parte dei lettori, vale a dire i destinatari dell'opera tolkeniana. Credo che la nuova traduzione non abbia trovato il giusto compromesso tra il rendere alcuni strati della ricchezza linguistica tolkeniana e i suoi incredibili riferimenti semantici (culturalmente non sempre rintracciabili nella lingua italiana) e l'effetto sul lettore italiano. Per inciso, con particolare riferimento al termine "castaldo", mi si dovrà spiegare: 1. Se la figura tolkeniana dello "stewart" è associabile all'amministratore- dignitario del re in un regno romano-barbarico dell'Europa Meridionale, la cui funzione era sostanzialmente fare da contraltare alla indipendenza dei duchi, ovvero sovrintendere alle "ville - aziende agricole" (curtis) direttamente sotto il controllo del re longobardo; 2. Se la stessa figura è associabile all'amministratore di una "azienda agricola"
@@francescoporcari8597fammi indovinare: hai visto i video di Rick Dufer? Penso che il termine più vicino sia _major domus_ , cioè il titolo di Carlo Martello, ma in italiano come dovrebbe essere reso? La scelta di _sovrintendente_ mi sembra ottima. Concordo con te che certe scelte sembrano virtuosismi esagerati. Va anche detto che la lingua cambia e che quello che a noi risulta stonato magari sarà normale per il lettore neofita che sta conoscendo JRRT attraverso Ottavio Fatica.
Ciao, volevo chiederti, come mai secondo te Denethor non osa occupare il trono bianco del re ma rimane comunque sempre su quello nero del sovrintendente? Inconsciamente sa di non esserne degno, oppure non ritiene la propria influenza abbastanza forte da essere accettato dai suoi se mai lo facesse?
Un giorno, rispondendo a Boromir su quanto tempo ci sarebbe voluto perché i sovrintendenti divenissero re, egli risponde dicendo che non sarebbero bastati mille anni. Inoltre, a mio avviso, Denethor sapeva di non essere abbastanza forte da prendere il trono, ma riponeva le proprie speranze su Boromir, che egli riteneva un forte generale e guerriero.
Denethor per certi versi somiglia molto a Saruman, ed è per questo che mi piace particolarmente come personaggio. Entrambi sono personaggi buoni che cercano di combattere Sauron al suo stesso gioco ed è per questo che falliscono, venendo o irretiti o atterriti e proprio per questo sono personaggi affascinanti. Paolo, rimuginando su LoTR mi è anche venuta a mente una domanda importante per te. Abbiamo visto in Tolkien che il bene può essere corrotto e tramutato in male, lo vediamo nei suddetti personaggi, ma anche nei portatori dell'anello, negli uruk, negli uomini alleati di Sauron, in Gollum etc. Ora dico, perché in Tolkien, a quanto ne so, non si intravede il fenomeno opposto? Cioè nessun personaggio malvagio intraprende un percorso di redenzione. Non è dare troppo potere al male quello di dire che lui può corrompere il bene, ma esso non può essere sanato dal bene? (Lascio da parte ovviamente l'Anello che è giusto che di per sé sia malvagio).
Non è del tutto vero. Saruman ha fino alla fine la possibilità di redimersi ma la rifiuta, anche Sauron a un certo punto potrebbe pentirsi e venire perdonato. Ma non lo fanno, permanendo nella loro superbia
@@PaoloNardiSoia È vero quello che dici. Pochi ne hanno la possibilità ma nessuno lo fa, sarebbe stato bello se almeno uno lo avesse fatto. Questo intendevo, grazie della risposta.
Vi sono molti interessanti paralleli tra la figura di Denethor e Hitler (anche se non 1:1 ovviamente). Entrambi cercano il potere assoluto, danno ordini folli e cadono, infine, nella pazzia quando tutto brucia. “Eseguivo gli ordini non ė una scusa” venne detto a Norimberga, e ciò pare echeggiare le parole di Gandalf sulla necessità da parte dei sottoposti di non abbandonare mai il proprio senso morale. Ovviamente Tolkien attraverso personaggi come Denethor parla in termini più universali, ma è interessante notare come attraverso essi è possibile comprendere meglio eventi storici grandi e piccoli - perché io sono tra coloro che credono che la storia, alla fine, è fatta dagli uomini.
La riflessione sul silenzio della conoscenza c'è in tutto il romanzo. In Tolkien non è possibile dire "eseguito gli ordini", perché così facendo si abdica alla possibilità di esercitare il proprio libero arbitrio è si cade nell'ombra. Denethor è un personaggio negativo anche se non passa dalla parte di Sauron
Manco a farlo apposta ieri su 20 veniva trasmesso il Ritorno del Re! Come è piccolo il mondo;) nel film viene reso con una pietà struggente, davvero un gran personaggio. Grazie signor Nardi come sempre😎❤️🔥
Io me li sono rivisti mentre leggevo il libro qualche settimana prima, dal cofanetto bluray che non potevo non avere :)
“Pietà struggente”… hai reso proprio l’idea. Condivido appieno
Posso ritenere Denethor uno di quei personaggi che rientra nell' "Amare/Odiare" in un storia 🤔
Il triangolo familiare tra lui ed i suoi figli Boromir e Faramir mi ha sempre affascinato e rattristato; e nonostante la follia che l'aveva posseduto a tal punto da fargli quasi uccidere il povero Faramir ammetto che ho provato un pò di amarezza alla sua morte 😔
Grandi lodi per quanto riguarda il suo attore ed il doppiatore italiano 👍
Wow, semplicemente fantastico. Un approfondimento davvero interessante.
Ho ritrovato un mio post riguardante la caduta di Denethor di sei anni fa, avevo appena finito di rileggere il signore degli anelli:
Ho letto spesso che Tolkien non gradiva i tentativi di interpretazione delle sue opere e non capivo perché. Adesso mi sono fatto un'idea. Le sue opere contengono situazioni reali, che non hanno bisogno di nessun tipo di interpretazione.
Questa in particolare racconta l'egoismo e la superbia del suicida: siccome non può controllare ogni evento della propria vita, siccome la vita reale non corrisponde alle aspettative, ai programmi che aveva fatto, si ammazza. Rinuncia alla vita reale(che sarebbe stata infinitamente migliore di qualunque vita immaginaria) perché non può realizzare i suoi capricci.
"" Denethor trasalì come chi si risveglia dall'ipnosi, ed il fuoco si spense nei suoi occhi: egli pianse e disse: "Non portatemi via mio figlio! Egli mi chiama".
"Egli chiama", disse Gandalf, "ma ancora non puoi andare da lui. Egli è sulle soglie della morte e deve cercare di guarire, anche se forse non vi riuscirà. Ma il tuo compito è di recarti a combattere per la tua Città, ed incontrarvi forse la morte. E tu sai tutto ciò in fondo al cuore".
"Egli non si risveglierà", disse Denethor. "La battaglia è vana. Perché desiderare di vivere ancora? Perché non avviarci verso la morte fianco a fianco?".
"Non hai l'autorità. Sovrintendente di Gondor, di stabilire l'ora della tua morte", rispose Gandalf.
"Solo i re schiavi dell'Oscuro Potere si comportavano nella loro empietà in questo modo, suicidandosi in preda all'orgoglio e alla disperazione, assassinando i loro cari per facilitare la propria morte".
....Poi Denethor dice di sapere che il re sta tornando e che non vuole diventare un semplice ciambellano di corte, lui che ha governato per tutta la vita come i suoi antenati nei secoli senza re....
"Allora tu che cosa vorresti", disse Gandalf, "se potessi realizzare la tua volontà?".
"Vorrei che ogni cosa tornasse ad essere com'era durante tutta la mia vita", rispose Denethor, "ed ai tempi dei miei avi: essere il Signore di questa Città e governare in pace, e lasciare il mio seggio a mio figlio, padrone di se stesso e non allievo di uno stregone. Ma se il fato mi nega tutto ciò allora preferisco non avere NULLA: né la vita diminuita, né l'amore dimezzato, né l'onore distrutto ""
interessanti considerazioni. Le azioni di Denethor non c'entrano niente con la ragion di Stato.
Però va detto che, a causa del Palantìr, Denethor aveva una visione della realtà viziata dalla malizia di Sauron.
Bella disamina complimenti!
Un'analisi a grandi linee condivisibile.
E tuttavia non posso fare a meno di considerare con il massimo rispetto la figura del sovrintendente, un uomo che si è fatto carico di un fardello enorme e non ha esitato a correre gravi rischi pur di proteggere il proprio popolo.
Laddove Saruman - a tutti gli effetti una divinità incarnata - è divenuto succube del nemico, Denethor è rimasto padrone della propria volontà, seppur ingannato da false informazioni.
E la sua superbia non è frutto di mera presunzione, bensì di profondissima conoscenza, autorità e fermezza.
E' questo il motivo per cui sono rimasto deluso da come il personaggio è stato ricostruito cinematograficamente; un vecchio debole, viscido e senile.
Comprendo il fatto che si è trattato di un adattamento finalizzato alla narrazione per come la intendeva il regista, e rimango dell'idea che complessivamente si sia trattato di un ottimo lavoro; tuttavia non posso fare a meno di sentirmi dispiaciuto per quanto riguarda questo particolare aspetto.
È vero, Denethor seppur annichilito è sempre rimasto nemico di Sauron e questo aspetto di lui che combatte l'oscuro signore nel film non è presente. Potevano almeno fare una scena per l'edizione estesa.
Bellissimo video! Vediamo il sovraintendente di Gondor e le sue azioni! Complimenti bel video!
Ottimo video.
Un personaggio molto sfaccettato vittima della sua superbia.
Splendido questo video Paolo ♥️
Grazie Paolo ormai inutile dire personaggio interessante perché sono tutti interessanti e ognuno per aspetti e caratteristiche differenti. Vorrei sottolineare l' immensa interpretazione di John Noble, attore sottovalutatissimo!!!!!
Molto bravo l'attore che ha dato un grandissimo spessore ad un personaggio molto complesso anche nel romanzo.
Analisi stupenda Paolo. Come sempre le tue analisi mi offrono spunti di rifelssione che mi aiutano a comprendere meglio anche certi aspetti della realtà attuale. Grazie
A Mio avviso,il più Grande cattivo dei "buoni" Dopo saruman! ovviamente Sempre un piacere ascoltarla 😉💪⚡😄
Analisi bellissima di uno dei personaggi più interessanti e profondi!
Unpopular opinion. I Sovrintendenti, ce lo si dimentica spesso, sono stati quelli costretti a rimediare ai danni compiuti dai Re di Gondor, il primo Sovrintendente è salito al potere proprio perché Earnur è stato tanto stupido da accettare la sfida del Re Stregone, dopo aver cercato di dissuaderlo, hanno sorretto quel Regno mentre Aragorn si faceva tutte le sue pippe mentali, quindi faccio mia la frase di Boromir "Gondor non ha un Re, a Gondor non serve un Re", i Re in questione hanno ampiamente dimostrato di non meritare tale potere.
Ci sono dei motivi dietro alla decadenza dei re di Gondor, perfettamente spiegati da Faramir. ma non sono gli unici a essere caduti in questo senso, tutto il romanzo è pieno di esempi
oddio Aragorn farsi le pippe mentali, a parte che Aragorn era coetaneo di Denethor, e quindi solo del "penultimo" dei sovrintendenti, ma Aragorn non si è girato i pollici per tutti i suoi primi ottant'anni.
@@francescoporcari8597 , certo che no, nessuno nega che Aragorn abbia combattuto, né che sia valoroso ma dovendo scegliere fra i due, Boromir, secondo me, sarebbe stato più adatto a governare Gondor. Ha dedicato tutta la sua vita a Gondor, si è praticamente dannato l'anima per quel Regno, era un condottiero nato, un leader naturale, a differenza di Aragorn, che lo diventa controvoglia e solo perché le circostanze lo richiedono. Parere mio, chiaramente
Non mi sembra eccessivamente preciso dire che "intanto"Aragorn inseguisse i "suoi pensieri"perché,per esempio sappiamo che il ramingo (o forestale che sia)diede importanti contributi nelle guerre contro Umbar ecc.ecc.
@@lorenzotoselli1857 , non ho detto che Aragorn si sia girato i pollici per 80 anni, assolutamente
Figura di notevole spessore che si inserisce nell'ambito del declino di Gondor ,appare persino più angosciato dal ritorno di Elessar che dalle visioni inviategli da Sauron tramite il palantir(questo artefatto feanoriano che si ritorce contro il "signore degli anelli",proprio nel momento che quest'ultimo si trova ad osservare la figura di Aragorn in esso).Veramente l'arte di Tolkien,proprio nel voler raappresentare la parte terminale del declino Numenoreano sullo scorcio della 4a era(quella del nostro "trono di spade"tanto per capirci)ha toccato i suoi vertici.
Secondo me Denethor è il miglior esempio del messaggio, che Tolkien continua a ribadire con forza, di come l'uomo mortale tenda all'immortalita' prima tramite la propria prole e delle loro gesta e poi, dopo la morte di Boromir e la presunta morte di Faramir, tramite la tumulazione nel mausoleo.
Una delle critiche più forti di Tolken alla visione "eroica" della guerra e di come le azioni volente, anche se spinte dalle buone intenzioni, portino unicamente alla rovina
Grazie ❤️
Personaggio affascinante, nel film un pò macchiettizzato, nel libro più sfumato, dato che mi occupo in modo simile a ciò che fai per Tolkien di Mitologia ti chiedo, potrebbe essere una sorte di Proce odisseico o Egisto eschileo, ma legittimato rispetto a loro nella sua carica ?
No perché la carica di Sovrintendente è appunto legittima, e Faramir la eredità. Il suo problema è aver guardato nel palantir e temere il cambiamento, abbandonandosi alla disperazione e abdicando al suo dovere di capo (e oltretutto impedisce l'esercizio del libero arbitrio da parte dei suoi sottoposti)
@@PaoloNardiSoia la Ringrazio molto, Denethor esercita un potere legittimo, ma sostitutivo della carica reale, di cui vuole impedire il ritorno (in questo simile ad un Antinoo od un Egisto), ma effettivamente concordo che le somiglianze finiscono qui.
È interessante anche il rapporto psicologico con i figli, assuefatto da Boromir come motivo della sua felicità e al contempo colmo di biasimo per Faramir che (similmente all'allegoria del mito di Chrono) inghiotte nullificandone virtù e peculiarità.
Secondo me un bellissimo personaggio pieno di sfumature, che nonostante la bravura dell’attore nel film di PJ rimane scritto abbastanza piatto purtroppo, alla pari di Faramir. Ad esempio rileggendo il libro recentemente, a me ha colpito molto la descrizione della sua regalità, e dei suoi sguardi penetranti in grado di leggere le persone molte altre cose, sui quali Tolkien pone più volte l’accento.
Si, nel film si vedono gli sguardi di Denethor, ma non è abbastanza accentuata la cosa. Secondo me Noble ha fatto un buon lavoro, ma per motivi di sceneggiatura non poteva avere il giusto spazio.
Denethor è un personaggio negativo, ma molto tormentato. Non dimentichiamoci che perde la moglie Finduilas ancora piuttosto giovane, vede Aragorn/Thorongil combattere valorosamente per Gondor (e il Sovrintendente Ecthelion) e intuisce chi si possa celare dietro quel giovane così promettente, deve tenere al sicuro la frontiera di Gondor e il popolo per non essere da meno dei suoi predecessori, alla fine perde pure Boromir, il figlio prediletto e guarda nel palantir capendo di non poter contrastare Sauron. Be' oggi c'è gente che impazzisce per molto meno, quindi pur con tutti i suoi difetti e azioni distorte da arroganza e follia, tendo perlomeno a provare un po' di pena per questo personaggio, tragico e dalla fine tragica (ricordiamo anche Feanor e non a caso).
Grazie Paolo per i tuoi video, offrono sempre spunti interessanti
Grazie 😊
Ho riletto giusto un paio di giorni fa' il capitolo in cui si incontra per la prima volta e il tuo video mi capita a fagiolo 👌
Premio speciale al pomodorino del pranzo di Denethor: miglior attore non protagonista de "il ritorno del re"
bravissimo!!!
Per superbia e sete di conoscenza Denethor ha commesso il grave errore di usare il Palantir e li è "caduto" perchè ha perso, forse uno dei valori più importanti e caratteristici dell'uomo, la speranza
Mentre per gli sceneggiato della serie bisogna guardare nel Palantír, perché solo allora puoi... qualcosa.
...il Castaldo 😅😅😅 per non parlare poi del Forestale Aragorn, già me lo immagino come uno statale scansafatiche... Castaldo qui in Lombardia è un cognome diffuso.. 😭😭 è proprio ridicolo.. milioni di persone lo conoscono come Sovrintendente, che cmq è un nome altrettanto sbagliato.. forse "proconsole" forse meglio "Alfiere"... Però Forestale ti prego No.
"Stewart" si traduce effettivamente con "cataldo", termine longobardo che designa un dignitario con funzioni di amministratore per conto del re. Personalmente mi sono più volte soffermato sul commentare e spiegare la liceità delle scelte traduttrice della nuova traduzione, il cui merito principale sta nell'aver posto per la prima volta l'attenzione sullo stile letterario di Tolkien. Ma evidentemente non è servito a nulla
@@PaoloNardiSoia Paolo ne avevamo già parlato.. però quando hai detto Castaldo non ho potuto non sorridere quindi non ho potuto esimermi dal scrivere il mio stupido commento 😊
@@PaoloNardiSoia purtroppo non ho avuto ancora il tempo di leggere la nuova traduzione. Forse faccio prima a comprare l'ebook.
Fatta questa premessa, secondo me hai spiegato esaurientemente le ragioni del traduttore (e mi hai incuriosito, al punto da motivarmi a leggerne il lavoro). Se però posso umilmente fare un appunto, penso che una lingua sia democraticamente fatta anche dai parlanti.
Per quanto nobili fossero le intenzioni del traduttore (che hai magistralmente, mi pare, spiegato) secondo me alcune scelte fatte rimangono azzardate.
Fermo restando che sicuramente rappresenta una lettura tesa ad arricchire lo spirito del lettore.
@@PaoloNardiSoia ma per carità, che la nuova traduzione abbia le sue ragioni mi pare il minimo si possa pretendere da chi sia chiamato a prestare la propria opera professionale al servizio di un'opera letteraria così importante. Nondimeno, come altri, mi pare che certe scelte in sede di traduzione siano state dettate dalla (inconscia, forse) volontà di prendere le distanze dalla precedente versione.
Le ragioni del "vertere" sono tante, ma mi sembra che nella sua asserita fedeltà all'opera originale, la nuova traduzione dimentichi un dato "sociologico" importante, vale a dire l'efficacia comunicativa e l'immaginario evocato da determinati termini (il pluricitato "forestale", "castaldo", "fello" etc.) nella maggior parte dei lettori, vale a dire i destinatari dell'opera tolkeniana. Credo che la nuova traduzione non abbia trovato il giusto compromesso tra il rendere alcuni strati della ricchezza linguistica tolkeniana e i suoi incredibili riferimenti semantici (culturalmente non sempre rintracciabili nella lingua italiana) e l'effetto sul lettore italiano.
Per inciso, con particolare riferimento al termine "castaldo", mi si dovrà spiegare:
1. Se la figura tolkeniana dello "stewart" è associabile all'amministratore- dignitario del re in un regno romano-barbarico dell'Europa Meridionale, la cui funzione era sostanzialmente fare da contraltare alla indipendenza dei duchi, ovvero sovrintendere alle "ville - aziende agricole" (curtis) direttamente sotto il controllo del re longobardo;
2. Se la stessa figura è associabile all'amministratore di una "azienda agricola"
@@francescoporcari8597fammi indovinare: hai visto i video di Rick Dufer?
Penso che il termine più vicino sia _major domus_ , cioè il titolo di Carlo Martello, ma in italiano come dovrebbe essere reso? La scelta di _sovrintendente_ mi sembra ottima.
Concordo con te che certe scelte sembrano virtuosismi esagerati. Va anche detto che la lingua cambia e che quello che a noi risulta stonato magari sarà normale per il lettore neofita che sta conoscendo JRRT attraverso Ottavio Fatica.
Bellissimo video, complimenti.
Ma sbaglio o non hai menzionato la grande potenza mentale di denethor contro Sauron? se non erro il reggente di Gondor usava un palanthir o sbaglio?
Ne ho parlato, sia di come si dica fronteggi da solo Sauron nella sua torre sia di come usi il palantir
Che rapporto ha densthor con elrond e theoden?
Ciao, volevo chiederti, come mai secondo te Denethor non osa occupare il trono bianco del re ma rimane comunque sempre su quello nero del sovrintendente? Inconsciamente sa di non esserne degno, oppure non ritiene la propria influenza abbastanza forte da essere accettato dai suoi se mai lo facesse?
Un giorno, rispondendo a Boromir su quanto tempo ci sarebbe voluto perché i sovrintendenti divenissero re, egli risponde dicendo che non sarebbero bastati mille anni.
Inoltre, a mio avviso, Denethor sapeva di non essere abbastanza forte da prendere il trono, ma riponeva le proprie speranze su Boromir, che egli riteneva un forte generale e guerriero.
Denethor per certi versi somiglia molto a Saruman, ed è per questo che mi piace particolarmente come personaggio.
Entrambi sono personaggi buoni che cercano di combattere Sauron al suo stesso gioco ed è per questo che falliscono, venendo o irretiti o atterriti e proprio per questo sono personaggi affascinanti.
Paolo, rimuginando su LoTR mi è anche venuta a mente una domanda importante per te.
Abbiamo visto in Tolkien che il bene può essere corrotto e tramutato in male, lo vediamo nei suddetti personaggi, ma anche nei portatori dell'anello, negli uruk, negli uomini alleati di Sauron, in Gollum etc.
Ora dico, perché in Tolkien, a quanto ne so, non si intravede il fenomeno opposto?
Cioè nessun personaggio malvagio intraprende un percorso di redenzione.
Non è dare troppo potere al male quello di dire che lui può corrompere il bene, ma esso non può essere sanato dal bene? (Lascio da parte ovviamente l'Anello che è giusto che di per sé sia malvagio).
Non è del tutto vero. Saruman ha fino alla fine la possibilità di redimersi ma la rifiuta, anche Sauron a un certo punto potrebbe pentirsi e venire perdonato. Ma non lo fanno, permanendo nella loro superbia
@@PaoloNardiSoia È vero quello che dici. Pochi ne hanno la possibilità ma nessuno lo fa, sarebbe stato bello se almeno uno lo avesse fatto. Questo intendevo, grazie della risposta.
8:23 tranne Frodo a quanto pare
Vi sono molti interessanti paralleli tra la figura di Denethor e Hitler (anche se non 1:1 ovviamente). Entrambi cercano il potere assoluto, danno ordini folli e cadono, infine, nella pazzia quando tutto brucia. “Eseguivo gli ordini non ė una scusa” venne detto a Norimberga, e ciò pare echeggiare le parole di Gandalf sulla necessità da parte dei sottoposti di non abbandonare mai il proprio senso morale.
Ovviamente Tolkien attraverso personaggi come Denethor parla in termini più universali, ma è interessante notare come attraverso essi è possibile comprendere meglio eventi storici grandi e piccoli - perché io sono tra coloro che credono che la storia, alla fine, è fatta dagli uomini.
La riflessione sul silenzio della conoscenza c'è in tutto il romanzo. In Tolkien non è possibile dire "eseguito gli ordini", perché così facendo si abdica alla possibilità di esercitare il proprio libero arbitrio è si cade nell'ombra. Denethor è un personaggio negativo anche se non passa dalla parte di Sauron
Il profilo di Denetor ricorda molto qualche personaggio odierno. Ma tolkien non è moderno...o almeno cosi si dice in giro
Tolkien obsoleto, bisogna aggiornarlo. Come no 😅
Comunque sia Denethior non diviene servo di Sauron.
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