TASSAZIONE E MOLTIPLICATORE DELLA TASSAZIONE

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  • เผยแพร่เมื่อ 17 ก.ย. 2024

ความคิดเห็น • 15

  • @gabrielkuklinski9806
    @gabrielkuklinski9806 6 ปีที่แล้ว

    Professore, la ringrazio cosi tanto!! Lei ha spiegato in 30 minuti quello che il mio professore all'Università non ha potuto spiegare in 4 lezioni. Grazie per il magnifico lavoro!

    • @cittadinoinformato3584
      @cittadinoinformato3584  6 ปีที่แล้ว +1

      Gabriel Kuklinski grazie per avermi appellato come Professore, ma sono un semplice studente.
      È un onore per me averla aiutata a comprendere meglio alcuni aspetti della materia.

  • @giuseppenocera4125
    @giuseppenocera4125 4 ปีที่แล้ว

    Ottimo lavoro, spero avrai la possibilità di pubblicare nuovi video.
    Per quanto riguarda il discorso finale purtroppo non è così semplice.. Saprai almeno quanto me che le diverse teorie economiche hanno efficacia differente a seconda del contesto in cui sono applicate. Come ha detto lo stesso Keynes "possiamo portare il cavallo dalla fonte, ma sarà lui a decidere se bere o meno".
    Non esiste una soluzione buona per tutti i contesti: Per esempio nel contesto italiano il problema sta principalmente nella produzione (valore aggiunto per ora lavorata, simbiosi dei fattori produttivi, ecc).

    • @cittadinoinformato3584
      @cittadinoinformato3584  4 ปีที่แล้ว

      Grazie, il problema italiano è semplicissimo da analizzare.
      Crisi di domanda interna permanente, dovuta al nawru, per permettere la competitività sul mercato estero, a causa dell'impossibilità di svalutazione, a causa del cambio fisso.

    • @giuseppenocera4125
      @giuseppenocera4125 4 ปีที่แล้ว

      @@cittadinoinformato3584 penso sia un'analisi troppo semplicistica. Non semrpe, anzi quasi mai, i problemi sono direttamente di domanda... Ovviamente i cambi fissi e l'impossibilità di svalutare sono una condizione di contesto imprescindibile. Ma se non lo fossero le alternative sarebbero due: svalutare per rendere competitivo il nostro s.secondario (abbassando i salari reali e diminuendo il benessere per i cittadini cosa che farebbe dell'Italia il primo paese sviluppato a tornare sui suoi passi) o affrontare un lungo e faticoso percorso di riforme strutturali per ridurre alcuni sprechi (sussidi alle imprese, pensioni ,ecc), ridurre l'influenza dello stato sul contesto economico , rendere più efficace il sistema e investire in istruzione per rendere più competitivo il nostro s. Terziario.

    • @cittadinoinformato3584
      @cittadinoinformato3584  4 ปีที่แล้ว

      @@giuseppenocera4125 non dica bugie.
      La svalutazione vale sui prezzi sul mercato estero e non riduce affatto i salari reali.
      Mi raccomando non lo dica all'esame sennò la bocciano seduta stante.
      Due, non cada nella fake degli sprechi, la spesa pubblica improduttiva non esiste, la spesa pubblica è sempre G.
      Fare riforme strutturali che la riducono, comportano necessariamente il traino di X, che ha bisogno della distruzione della domanda interna.
      Ergo, é sempre un problema di domanda, perché l'offerta non genera MAI la sua domanda.

    • @giuseppenocera4125
      @giuseppenocera4125 4 ปีที่แล้ว

      Penso abbia fatto un ottimo lavoro realizzando questi video ma credo che dovrebbe provare a contestualizzare le teorie di pe nel mondo reale. Non solo ho passato l'esame, ma ho anche fatto delle chiacchierate molto interessanti (con più di un docente di pe) parlando dei salari reali svalutati dall'inflazione.
      Sinceramente non riesco a capire come possa non vedere le fallacie del suo ragionamento:
      In linea teorica la svalutazione potrebbe valere solo sui prezzi dei beni sul mercato estero se il paese producesse tutto con le sole risorse interne. Condizione che si è verificata molto raramente nella storia dei paesi occidentali e che certamente, e per fortuna, è irrealizzabile oggi. Ma la maggior parte dei fattori produttivi e moltissimi beni sono importati e questo non può che far diminuire i salari reali... se W sta fermo (purtroppo nel caso italiano aumenta anche quando non vi è un corrispettivo aumento produttività) e P aumenta allora W/P non può che diminuire. Non riesco poi a capire perché secondo lei sia più giusto svalutare per aumentare la competitività di un paese piuttosto che farlo investendo in istruzione e innovazione.
      Affermare poi che la spesa pubblica improduttiva non esista è una pura questione ideologica di stampo pseudo-keynesiano... (Keynes non ha mai detto una cosa del genere).
      Mi tolga un dubbio: Se fosse tutto così semplice perché tutti gli altri paesi investono in istruzione e innovazione per rendere competitivo il tessuto economico? Perché i pm italiani ed europei non si approcciano al problema per come lei suggerisce? Per quanto dice le possibilità sono due: o la maggior parte degli economisti e dei pm del mondo ignora che la soluzione a tutti i mali sia in realtà così a portata di mano, o vi è un complotto mondiale atto a tenere in stagnazione alcuni paesi (il caso vuole proprio quelli la cui popolazione è più ignorante e le cui imprese sono più arretrate).

    • @cittadinoinformato3584
      @cittadinoinformato3584  4 ปีที่แล้ว

      @@giuseppenocera4125 non si offenda, ma se ha fatto chiacchierate con professori di stampo neoliberista, ovviamente le avranno parlato del rischio repubblica di Weimar.. Venezuela Zimbabwe ecc...
      Dobbiamo tornare sul punto.
      Se un paese svaluta, abbassa il listino prezzi dei propri prodotti, sul mercato interno i salari reali non cambiano, a meno che non si decida di acquistare un attico a Parigi, o le baguettes in Francia, anziché il pane dal fornaio sotto casa.
      Detto questo svalutazione ed inflazione non sono minimamente correlate, tenga per esempio in mente che quando venne abolito il gold standard e il dollaro svalutó, la Lira si rivalutó pesantemente, e cosa accadde all'inflazione? Beh crebbe anziché scendere.
      Cosa avvenuta anche quando l'euro ad esempio nel 2015 si é svalutato del 16% rispetto al 2014, abbiamo avuto un'inflazione galoppante o siamo arrivati solo allo 0.6%?
      Appurato questo dato, certamente sono favorevole ad investire in ricerca, innovazione ed istruzione, ma sempre con un occhio alla domanda aggregata, perché io posso fare tutta l'innovazione possibile, e di conseguenza migliorare la produttività.
      Ma ci devo arrivare attraverso l'incremento del ruolo statale nell'economia, non posso pensare di tagliare segmenti di welfare per aumentare la competitività, sennò basta un covid qualunque che a causa degli avanzi primari, non mi permette di avere medici, infermieri e terapia intensiva adeguata allo shock esogeno.
      E soprattutto voglio avere sempre una domanda interna fortissima, per evitare effetti negativi sul PIL dovuti ai crolli dell' export.
      La competitività con l'estero me la gioco col TCE (tasso di cambio effettivo).
      E basta con la storiella del non possiamo importare, con moneta svalutata, nella nostra storia siamo diventati la quarta potenza,proprio dopo essere usciti dallo sme, con quote di risparmio privato pari al 25% del reddito.
      Ovviamente questo comporta una banca centrale a monte che si comporti da banca centrale.
      E prima che dica che stampare moneta crea inflazione, la invito a ripassare la teoria quantitativa della moneta, che a limite pone il pieno impiego dei fattori produttivi, e molto più empiricamente come i 2300 miliardi creati dal nulla dalla BCE per il Qe, si siano tradotti in una inflazione che non ha raggiunto nemmeno il target del 2%.
      Se non altro però ci ha confermato come lo spread invece sia governato solo ed esclusivamente dalle banche centrali.
      Un consiglio, lasci perdere i neoliberisti e riscopra i vari Minsky, Kalecky, Lerner (Abba e non Gad)… perché é il momento che gli stati tornino a governare i mercati, il liberismo ci ha portato dove siamo, in condizione di sudditanza rispetto a shock esogeni.
      I miei rispetti.

  • @mattiamazzei642
    @mattiamazzei642 3 ปีที่แล้ว

    Ciao complimenti per la spiegazione, avrei un quesito (forse banale), mi chiedevo in che modo si coniuga il ragionamento dei moltiplicatori (della tassazione e della spesa) quindi dicendo che il secondo ha un effetto maggiore del primo, con il Teorema di Haavelmo. Secondo il teorema non dovrebbero essere uguali i moltiplicatori?

    • @cittadinoinformato3584
      @cittadinoinformato3584  3 ปีที่แล้ว

      Ciao @Mattia la domanda è pertinente.
      Ti rammento che il teorema di haavelmo si verifica solo in condizione di bilancio in pareggio.
      Quindi in condizione di pareggio di bilancio in cui le entrate e le uscite del settore pubblico si annullano a vicenda, qualsiasi effetto moltiplicativo é uguale solo all'incremento della spesa, Ergo effetto moltiplicativo pari a zero.
      Il contesto di moltiplicatore che spiego io non prevede mai il pareggio di bilancio, l'obiettivo è aumentare il Pil, non deprimerlo.

  • @thomasbonano3407
    @thomasbonano3407 5 ปีที่แล้ว

    questo argomento rientra in micro o macro? grazie per i suoi video che sono molto utili!