Buongiorno professore, Per un ingegnere di 58 anni sentire le sue lezioni è davvero illuminante. Ovviamente capisco bene che si tratta di pensieri e teorie elaborate da grandi filosofi ma il suo contributo nel tradurle in un linguaggio comprensibile a tutti è davvero lodevole. La cosa più importante è comunque il fatto di rielaborare ciò che si è compreso e farlo proprio, per arricchire il nostro quotidiano e di chi ci sta intorno. Talvolta una memoria più flebile, come quella di un non più ragazzo, unita al bagaglio delle esperienze creano pensieri davvero rivoluzionari. Grazie ancora! Ettore Merigioli
Spiegazione molto chiara, grazie! Apprezzo anche i riferimenti ad altri filosofi o a Storia, nell'ottica di uno studente possono essere utili per acquisire un punto di vista non a "compartimenti stagni" fra le materie o all'interno della materia stessa.
Buongiorno Prof, notavo delle similitudini, per quanto concerne la dinamica, del principio di falsificazione con la teologia negativa. In sintesi di una cosa non si può dire ciò che è ma ciò che non è...è pertinente secondo lei?
Secondo la visione politica di Popper, il riformismo è da preferire alla rivoluzione. Cià lascia pensare ad un'idea di riformismo e a un'idea di rivoluzione intente a competere per ottenere una maggiore "presa" in un determinato o più paesi. Niente di più falso: la rivoluzione (inglese, americana, francese, russa ecc.) è scoppiata solo e soltanto quando colui (o coloro) che deteneva il potere non ha provveduto a concedere alcuna riforma, esasperando il popolo (o ampia parte di esso). Se in Francia il re avesse progressivamente tolto qualche privilegio alla nobiltà e al clero, cedendola alla borghesia (e magari anche ad altre fasce della popolazione), ci sarebbe stata uba rivoluzione? Ontestamente, credo di no! E lo credo per tutte le altre più importanti rivoluzioni della storia, compresa persino quella cubana: secondo Popper, infatti, quale riforma avrebbe potuto essere concessa da Fulgencio Batista al popolo cubano? Roba da ridere! Non c’è, dunque, alcuna opzione di scelta tra le riforme e la rivoluzione, perché è sempre preferibile la prima, mentre la seconda si rende è necessaria soltanto quando la prima è assente del tutto. La rivoluzione, insomma, al di là di chi la propugna e di chi la osteggia, ritengo sia la diretta conseguenza del perdurare nel tempo dell’assenza di riforme. Laddove è scoppiata la rivoluzione mancavano le riforme e la gente era esasperata; laddove non è scoppiata, invece, ci sono state delle riforme che hanno migliorato le condizioni di vita del popolo (o comunque di una parte cospicua di esso).
Prof. una domanda: Popper critica aspramente l'induttivismo come forma di conoscenza e metodo di formulazione di leggi e ipotesi. Però poi dice che le rivoluzioni non funzionano solo perchè fino adesso quelle che ci sono state non hanno funzionato (poi qui ci sarebbe da dibattere). Mi sembra che questo sia proprio induttivismo bello e buono no?
Sì e no. Mi spiego. In linea di principio, la rivoluzione non dovrebbe venir rifiutata a priori, perché il metodo di Popper esige che ogni congettura (in questo caso una congettura politica: che la tal rivoluzione possa migliorare le cose) venga messa alla prova, per essere falsificata o corroborata. Allo stesso tempo, però, Popper afferma anche che la rivoluzione è troppo caotica per permettere una reale falsificazione: lo scienziato deve cercare di isolare i fenomeni per sottoporli a critica, per creare un esperimento che possa potenzialmente falsificare la teoria. Pertanto ogni congettura dev'essere divisibile in parti minime, verrebbe da dire. In politica questo secondo Popper non è possibile soprattutto con le rivoluzioni, in cui i cambiamenti sono numerosi e veloci e si fa fatica a distinguere cause e conseguenze. Poi è chiaro che in queste conclusioni Popper ci mette anche un po' di esperienze personali, quindi un po' di induttivismo...
@@scrip79 Chiarissimo. In questo senso si potrebbe dire che la democrazia per popper sia il corrispettivo politico del metodo scientifico? Un'impalcatura che garantisce le migliori possibilita' di raggiungere il successo, nel caso della democrazia il bene comune e nel caso della scienza della conoscienza del mondo?
Semplicemente grazie... occorrerebbe però precisare che per la scienza vi è differenza tra ipotesi e teoria. La teoria viene formulata solo dopo che determinate ipotesi sono state ritenute valide. Spesso si usano erroneamente come sinonimi ipotesi e teoria. Perciò... inizialmente lo scienziato propone ipotesi... e solo alla fine crea una teoria la quale, ovviamente, può essere invalidata da successive teorie se nuove ipotesi conducono a teorie diverse.
Esposizione perfetta. E rivela che Popper ha una idea astratta di democrazia. Senza entrare nella Storia non si puo' comprendere la Societa', le Istituzioni e tanto meno i cittadini e le persone.
Professore, ma è vero quello che si dice sul carattere di Popper, ossia che aveva un po' la sindrome della prima donna, e che nelle discussioni con i suoi studenti si contrariava di fronte alle loro critiche? :)
Onestamente non lo so, è la prima volta che la sento ma potrebbe benissimo essere vera. Devo dire che della biografia di Popper, almeno nei suoi caratteri più "personali" e caratteriali, non so molto. Essendo un filosofo che in genere scrive abbastanza bene e si sa spiegare, spesso si leggono direttamente le sue opere e quindi non si è costretti a ricorrere ad altri che parlano di lui, e così si perdono anche le "chicche" biografiche.
Confermo: da qualche parte su TH-cam c'è anche un video con la testimonianza di un ragazzo (italiano) che lo incontrò dal vivo per fargli un'intervista, che racconta come, di fronte a un'obiezione che gli mosse, Popper si irrigidì tremendamente e divenne scontroso... purtroppo non so come ritrovare il video!
Buongiorno professore,
Per un ingegnere di 58 anni sentire le sue lezioni è davvero illuminante. Ovviamente capisco bene che si tratta di pensieri e teorie elaborate da grandi filosofi ma il suo contributo nel tradurle in un linguaggio comprensibile a tutti è davvero lodevole.
La cosa più importante è comunque il fatto di rielaborare ciò che si è compreso e farlo proprio, per arricchire il nostro quotidiano e di chi ci sta intorno.
Talvolta una memoria più flebile, come quella di un non più ragazzo, unita al bagaglio delle esperienze creano pensieri davvero rivoluzionari.
Grazie ancora!
Ettore Merigioli
Spiegazione molto chiara, grazie! Apprezzo anche i riferimenti ad altri filosofi o a Storia, nell'ottica di uno studente possono essere utili per acquisire un punto di vista non a "compartimenti stagni" fra le materie o all'interno della materia stessa.
Buongiorno Prof, sarebbe veramente bello se un giorno potesse presentarci Lacan e "L'etica della psicoanalisi".
Spiegazione bellissima, mi è molto piaciuta. Grazie per il tuo preziosissimo lavoro!
Popper non ci aveva mica visto male, a iniziare proprio dai platonici e i loro successori. Complimenti!
splendida lezione !
Grazie.
Buongiorno Prof, notavo delle similitudini, per quanto concerne la dinamica, del principio di falsificazione con la teologia negativa. In sintesi di una cosa non si può dire ciò che è ma ciò che non è...è pertinente secondo lei?
Molto valido ed interessante.Grazie
Secondo la visione politica di Popper, il riformismo è da preferire alla rivoluzione. Cià lascia pensare ad un'idea di riformismo e a un'idea di rivoluzione intente a competere per ottenere una maggiore "presa" in un determinato o più paesi. Niente di più falso: la rivoluzione (inglese, americana, francese, russa ecc.) è scoppiata solo e soltanto quando colui (o coloro) che deteneva il potere non ha provveduto a concedere alcuna riforma, esasperando il popolo (o ampia parte di esso). Se in Francia il re avesse progressivamente tolto qualche privilegio alla nobiltà e al clero, cedendola alla borghesia (e magari anche ad altre fasce della popolazione), ci sarebbe stata uba rivoluzione? Ontestamente, credo di no! E lo credo per tutte le altre più importanti rivoluzioni della storia, compresa persino quella cubana: secondo Popper, infatti, quale riforma avrebbe potuto essere concessa da Fulgencio Batista al popolo cubano? Roba da ridere! Non c’è, dunque, alcuna opzione di scelta tra le riforme e la rivoluzione, perché è sempre preferibile la prima, mentre la seconda si rende è necessaria soltanto quando la prima è assente del tutto. La rivoluzione, insomma, al di là di chi la propugna e di chi la osteggia, ritengo sia la diretta conseguenza del perdurare nel tempo dell’assenza di riforme. Laddove è scoppiata la rivoluzione mancavano le riforme e la gente era esasperata; laddove non è scoppiata, invece, ci sono state delle riforme che hanno migliorato le condizioni di vita del popolo (o comunque di una parte cospicua di esso).
Magnifico ❤
Grazie
Ma il metodo induttivo non parte dal particolare al generale ?
Grazie per la lezione
Egregio Prof. Mi piacerebbe ascoltare una lezione su Heisenberg
Molto interessante, come sempre..
Prof. una domanda: Popper critica aspramente l'induttivismo come forma di conoscenza e metodo di formulazione di leggi e ipotesi. Però poi dice che le rivoluzioni non funzionano solo perchè fino adesso quelle che ci sono state non hanno funzionato (poi qui ci sarebbe da dibattere). Mi sembra che questo sia proprio induttivismo bello e buono no?
Sì e no. Mi spiego. In linea di principio, la rivoluzione non dovrebbe venir rifiutata a priori, perché il metodo di Popper esige che ogni congettura (in questo caso una congettura politica: che la tal rivoluzione possa migliorare le cose) venga messa alla prova, per essere falsificata o corroborata. Allo stesso tempo, però, Popper afferma anche che la rivoluzione è troppo caotica per permettere una reale falsificazione: lo scienziato deve cercare di isolare i fenomeni per sottoporli a critica, per creare un esperimento che possa potenzialmente falsificare la teoria. Pertanto ogni congettura dev'essere divisibile in parti minime, verrebbe da dire. In politica questo secondo Popper non è possibile soprattutto con le rivoluzioni, in cui i cambiamenti sono numerosi e veloci e si fa fatica a distinguere cause e conseguenze.
Poi è chiaro che in queste conclusioni Popper ci mette anche un po' di esperienze personali, quindi un po' di induttivismo...
@@scrip79 Chiarissimo. In questo senso si potrebbe dire che la democrazia per popper sia il corrispettivo politico del metodo scientifico? Un'impalcatura che garantisce le migliori possibilita' di raggiungere il successo, nel caso della democrazia il bene comune e nel caso della scienza della conoscienza del mondo?
Semplicemente grazie... occorrerebbe però precisare che per la scienza vi è differenza tra ipotesi e teoria. La teoria viene formulata solo dopo che determinate ipotesi sono state ritenute valide. Spesso si usano erroneamente come sinonimi ipotesi e teoria. Perciò... inizialmente lo scienziato propone ipotesi... e solo alla fine crea una teoria la quale, ovviamente, può essere invalidata da successive teorie se nuove ipotesi conducono a teorie diverse.
Esposizione perfetta. E rivela che Popper ha una idea astratta di democrazia. Senza entrare nella Storia non si puo' comprendere la Societa', le Istituzioni e tanto meno i cittadini e le persone.
Professore, ma è vero quello che si dice sul carattere di Popper, ossia che aveva un po' la sindrome della prima donna, e che nelle discussioni con i suoi studenti si contrariava di fronte alle loro critiche? :)
Onestamente non lo so, è la prima volta che la sento ma potrebbe benissimo essere vera. Devo dire che della biografia di Popper, almeno nei suoi caratteri più "personali" e caratteriali, non so molto. Essendo un filosofo che in genere scrive abbastanza bene e si sa spiegare, spesso si leggono direttamente le sue opere e quindi non si è costretti a ricorrere ad altri che parlano di lui, e così si perdono anche le "chicche" biografiche.
Confermo: da qualche parte su TH-cam c'è anche un video con la testimonianza di un ragazzo (italiano) che lo incontrò dal vivo per fargli un'intervista, che racconta come, di fronte a un'obiezione che gli mosse, Popper si irrigidì tremendamente e divenne scontroso... purtroppo non so come ritrovare il video!
Professore, sotto Luigi XIV, il popolo mangiava brioches..bei tempi..
Ho 30 anni e porco**io sto pensando a tutti i coglioni che ho avuto di storia e filosofia al liceo.
Grazie prof!
2021.01.25 L
Mi sembra che Popper sia fuori dal suo tempo e dalla scienza
Le sembra male. Quasi tutti gli scienziati sono intimamente popperiani!
Popper non mi è chiaro ,non mi piace e neanche mi convince.
Grazie.