La ringrazio per la sua recensione e condivido totalmente quanto ha evidenziato. Il film l'ho visto insieme a mia moglie e dopo solo una mezz'ora ero già saturo di un argomento che prevaleva sulla grandezza di questo immenso compositore. Sta prendendo sempre più piede, purtroppo, il lato scaldalistico dei grandi personaggi che hanno fatto la storia della composizione musicale. Ero ragazzino quando vidi in TV West Side Story e ancora oggi , che di anni ne ho 58, lo ricordo come un capolavoro. La musica così coinvolgente mi è rimasta nella testa per tutti questi anni. Mi spiace per Bradley Cooper perché non ha colto l'occasione per fare il salto di qualità come regista. È un grandissimo attore ma è caduto nella trappola della superficialità cinematografica. Per chi non ha avuto modo di ascoltare le opere di Bernstein, vedere questo film sarà fuorviante nel capire la grandezza del personaggio. La ringrazio ancora. È bello sentire recensioni che raccontano la verità.
😊 Aspetto di vederlo prossimamente , tra una decina di giorni , per dare il mio parere . Anche per me era un film che aspettavo , da quanto a Settembre è arrivato al festival di Venezia .
Forse perché lei ha travisato sin dal principio il punto di tutto il film, ovvero l'indagine del rapporto con Felicia Montealegre. A lei non interessa per nulla la sua vita privata, però il film non è stato fatto per lei nello specifico, facendo un lavoro sulla figura artistica di Bernstein, bensì per il grande pubblico. Il film racconta cosa significhi per una donna del secolo scorso vivere all'ombra di un uomo dal grande carisma e dalle grandi abilità artistiche. Al di là della vita di Bernstein nello specifico, la storia è una narrazione che assume dei connotati universali, che indaga il rapporto di coppia nella sua intimità. Credo che l'uso del bianco e nero sia necessario per Cooper a una narrazione in due atti, il primo relativo alla vita giovanile, il secondo alla crisi di coppia e alla diagnosi di cancro di Felicia. Credo anche che questa scelta di utilizzare due tecniche distinte giustifichi ulteriormente il fatto che l'attenzione è posta per tutto il film sulla coppia Bernstein-Montealegre, e non su Leonard Bernstein in toto. Tant'è vero che nella locandina appaiono Mulligan e Cooper. Oltretutto, la scelta del titolo, Maestro, anziché un cognome come 'Bernstein', fa luce secondo me proprio sull'aura di mentore e di guida di cui Bernstein si compiaceva e che lo legittimava agli occhi di chi lo stimava, inclusa sua moglie, che non a caso lo affronta proprio sulla sua ipocrisia e audacia nella scena di un diverbio acceso.
Lei non ha capito nulla della mia recensione e non capito un assunto UNIVERSALE e insindacabile di cui io parlo con chiarezza. Ma non si preoccupi: me ne farò una ragione e sopravviverò alle sue osservazioni.
@@VelutLunaMusic non capisco il tono ostile della sua replica. Stiamo discutendo oppure dovremmo sederci e subire passivamente un monologo incontestabile? Sono pronto a ricevere chiarimenti in merito agli aspetti che non ho capito.
Secondo me lei aveva troppe aspettative, proprio per come conosce e ammira il personaggio. Ma certe vite sono così enormi, complesse, multiformi che nn non possono, in un'opera di tempo limitato, essere colte nella loro interezza, ma solo osservate da una angolazione. E se lo sguardo è attento, fa intuire tutto il resto. Come se in Oppenheimer ci avessero parlato per 2 ore di elettroni e reazioni nucleari (che era il vero interesse del protagonista). Grazie
A me il film Maestro e' piaciuto, parla piu' della sua vita che della sua carriera artistica. E' sicuramente piu' intimo che musicale. Bradley Cooper e' molto bravo anche come regista, affiancato da due mostri sacri come Scorsese e Spielberg nella produzione, e' truccato benissimo da Kazu Hiro. Non e' il film che molti si aspettavano, ha fatto storcere il naso a tanti ma proprio per la sua " diversita'" questo film secondo me cattura lo spettatore. Aggiungo infine che io non conosco tutte le opere di Bernstein, tra tutte West Side Story e On the Town come musical, ma il film mi e' piaciuto molto, bravissimi Cooper e la Mulligan ed anche questa e' una personalissima opinione. Saluti
Assolutamente d’accordo. La vita privata degli artisti deve rimanere privata e molto spesso è del tutto insignificante ai fini della interpretazione e conoscenza delle loro opere. Tutto è diventato volgare spettacolarizzazione, semplificazione e immagini senza contenuto
Dott.Lincetto d'accordissimo con Lei ,la scelta è motivata dal periodo di vacuità e vuotaggine in cui stiamo vivendo ovvero l'epoca del "Big Brother " insensato.Sarebbe come fare un film su Beethoven per sapere quando andava la gabinetto....Ormai vacosì purtroppo ,è lo "Zeitgeist "perverso di questo periodo della storia del mondo.
Provo ad immaginare. L'obiettivo di un'azienda come quella di Netflix è quello di massimizzare il proprio business e per farlo individua il suo target studiando quale sia il profilo medio che può attrarre nella visione dei suoi contenuti il maggior numero di persone, quindi i maggior introiti. Evidentemente tutte le lavorazioni di produzione Netflix devono giungere ad un pubblico solitamente scarso, poco impegnato e dedito maggiormente all'aspetto voyeuristico delle storie. Poco importa se c'è un grande personaggio da rappresentare, l'importante è dare quello che vuole il pubblico. La maggior parte del pubblico, s'intende. Personalmente non mi sarei neanche aspettato qualcosa di diverso da quello riportato dal video.. è come se mi aspettassi un grande capolavoro canoro dai Maneskin. Impossibile! Non era meglio vedersi "Andrej Rublëv" dove li viene rappresentata la vita artistica e storica del grande pittore russo? Comunque mi dispiace quando ci si sente delusi nelle aspettative. Io seguirò il consiglio alla lettera: NON vedrò il film 😄
Grazie per questa sua lettura così chiara e coerente sul film, è importante che si difenda e si dia il giusto onore alla figura del grandissimo Bernstein. Vedendo il film sono rimasta cosi' delusa e anche indignata dal fatto che ciò che ha saputo dare in ambito musicale sia stato messo in secondo piano, descritto come un uomo qualunque con le sue fragilità umane e senza soffermarsi sulla sua straordinaria genialità e le sue composizioni, la profondità del suo sentire e dirigere l' orchestra, il suo tirare il tempo lentissimo per gustarne la drammaticità come diresse il requiem di Mozart ad esempio di cui ho consumato la registrazione..un film dalla superficialità davvero imperdonabile..molte grazie Dott. Lincetto
Aspettavo questo film con impazienza. Quando è uscito mi sono messo a vederlo e ho spento la TV dopo 15 minuti ... Ogni tanto tento di riprenderlo ma solo per ribadire la mia ASSOLUTA delusione per i motivi ( e anche di più ) descritti in questo video
3:04 piccola precisazione. La direzione dell'ultimo movimento della 88 di Haydn diretta "con gli occhi e con la mimica facciale" fu "celebrata" esclusivamente per il bis. Mentre lo stesso stesso movimento durante il concerto fu diretto in modo "normale". Chiaramente nulla cambia alla grandezza di Bernstein.
Lancio col sorriso una proposta condividendo tutto quanto detto dal M. Lincetto: sarebbe bello, a questo punto, avere un secondo film (magari con lo stesso Cooper) ma dal titolo “Leonard”.. incentrato sulla vicenda artistica del nostro. Chissà. Peraltro approfitto del commento per informare gli “avventori” che è in produzione un film biografico sul direttore d’orchestra Sergiu Celibidache, monumento della direzione d’orchestra, il film intitolato “The Yellow Tie” vedrà il direttore rumeno interpretato da John Malkovich
Grazie Marco,ho visto pochi giorni fa circa un quarto d'ora del film poi ho interrotto,e ho avuto esattamente le tue sensazioni,un film incentrato sulla vita privata e sessuale di Bernstein(dopo pochi minuti un bacio quasi scoperto da alcune persone) quindi sottoscrivo in toto ciò che descrivi del film perché anche io mi sarei aspettato molta più attenzione sulla sua splendida carriera di musicista, grazie ciao (PS.quindi non riprenderò il film!)
Lenny è stato dionisiaco nella vita come nella musica. Ma del suo privato, trattato oltretutto in forma di gossip, ne avremmo fatto volentieri a meno. Anche perché Bradley Cooper non è Ken Russell. Film inutile. A tratti imbarazzante per la superficialità raggiunta. Bernstein ha diretto una 7a di Beethoven a Tanglewood con la Boston pochi mesi prima di morire. E' di una bellezza stupefacente. E' un testamento. E' la riprova che l'arte sopravvive alla morte. Non c'è traccia di un titano del 900 in questo film, meritevole solo per l'interpretazione. Ci arrivano solo i vezzi e i capricci di un narciso egocentrico. Troppo poco, troppo triste, troppo limitante.
Avevo atteso tantissimo questo film e mi sono annoiata a morte. Non ho provato alcuna emozione ed inoltre quest' insistenza sulla sua vita privata mi ha tediata non poco. Un occasione mancata!
Credo sia importante distinguere un film da un documentario o un trattato sulla storia della musica. Il pubblico che é chiamato a guardare il film non necessariamente deve riconoscere il Leonard artista. Condivido che non é stato rappresentato a dovere lo spessore del personaggio, forse le nostre aspettative erano diverse e siamo delusi piú da questo. Il cinema e il mondo che ci circonda sono molto commerciali, nella storia futura potrá rappresentare un documento che farà capire che tipo di società é stata quella in cui viviamo ora. Mi allineo a chi dice che guarda poco la tv, che é disinteressato a certi contenuti .... Viva Leonard!! Dopo il film aspettiamoci in documentario serio allora.
Da musicista, concordo con quello che dice. Il film mi ha irritato e deluso perché è un'occasione sprecata, veramente sprecata. Il leggendario "Maestro" viene rappresentato come un uomo qualunque, che passa da un letto all'altro, e si tralascia quasi completamente la sua attività incredibile e "titanica", che sarebbe il vero motivo di interesse. Non c'è cenno alcuno a quella dimensione trascendente della musica o, come ha giustamente detto lei, "dell'assoluto". Mi permetto di dissentire col fatto di chiamare L. Bernstein prima compositore e poi direttore/divulgatore, perché, a parer mio, nonostante le sue composizioni siano bellissime e tanto raffinate (lei ha citato West Side Story ma io consiglierei anche di ascoltare la sua splendida Sinfonia n.2 "The Age of Anxiety"), la sua chiarezza mentale come esecutore, nel capirla la musica ancora prima di scriverla e la facilità con cui "raccontava" la stessa è stata presente in pochi altri nella storia. Il talento esecutivo di Bernstein era anche pianistico: si ascolti la sua lettura del Concerto di Ravel in Sol Maggiore che ha intensi momenti musicali, nonostante la sua tecnica, naturalmente, non fosse pulitissima. Dunque concentrarsi quasi unicamente sul suo aspetto da compositore, perché nel film Bernstein-direttore si vede ben poco se non alla fine, non risulta in linea, secondo me, con quello che lui realmente era. ...per non citare tutta l'importanza che ha avuto nel difendere la causa delle avanguardie (anche nell'ambito della sua sopracitata attività divulgativa) e più in generale nella scoperta o riscoperta di compositori poco riconosciuti nella sua epoca, come Mahler (la celeberrima "Mahler renaissance"!). Mi permetto di dissentire anche sul fatto che la sua musica sia un qualcosa di altro rispetto alle vicende personali perché, a parer mio, non si può scindere la personalità artistica dal proprio vissuto. Secondo me, è partendo dalla propria vita che poi si raggiunge l'assoluto, è così anche nel sentimento religioso ad una seconda analisi. Ma un film non può parlare solo della vita privata, tra l'altro poco interessante, come ha giustamente evidenziato Lei. Per quanto concerne la gestualità di Cooper-direttore d'orchestra, nonostante io concordi con lei nel definirla grottesca e imbarazzante, mi sento comunque di complimentarmi con lui perché, per una persona che non è musicista e, tantomeno, direttore, mi sembra un buon lavoro. Allo stesso tempo, il fatto che non capisca assolutamente nulla di musica traspare in maniera cristallina nel film e in quei gesti. Ulteriori prove sono certe frasi sulla musica fintamente profonde presenti nel lungometraggio. Detto questo, sono del parere che "Maestro" non lasci niente né ad un musicista né, tantomeno, a chi non suona. Leonard Bernstein, quest'uomo che è riuscito ad collegare nella sua figura le istanze della musica colta e d'avanguardia con quelle della musica popolare e jazz, quest'uomo che rappresenta uno dei momenti più felici e belli della storia della musica, merita di essere davvero celebrato e non beffeggiato o, addirittura, sminuito da un film del genere.
@@laramicheletti3162 Nulla contro al “parlare del suo lato umano”, la critica è principalmente al risultato che alla fine è anonimo e noioso e non tratta che dei continui spostamenti da un letto ad un altro senza una vera e propria trama. Non è assolutamente una critica alla sua sessualità e la sua intimità, piuttosto al come è narrata. D’altra parte dico anche che di soap-opera ce ne sono tante ma di film sulla vita di musicisti fatti come cristo comanda se ne sente la mancanza… (L’ultimo forse è stato “Amadeus”???!!!)
Grazie sempre per gli interessanti contenuti, anche e soprattutto ispiratori di ulteriori approfondimenti, per quanto mi riguarda. Col rischio di essere un sociologo della domenica, ma credo ci sia un naturale percorso, iniziato dal Grande Fratello e con il suo culmine nel periodo Covid, in cui bisogna per forza entrare nelle case e nelle camere da letto delle persone per creare interesse. Questo fenomeno, unito al generale rincretinimento (per essere educato) di una società da milioni di visualizzazioni per cani e gatti (in casa) produce una crisi di domanda ed offerta che propone poi prodotti del genere. Gli investimenti devono portare profitti naturalmente e allora meglio non rischiare. Meglio un like subito, che un'opera d'arte domani. Non lamentiamoci poi se il rischio è che ci ritroviamo a ripercorrere il passato. La speranza è sempre quella che si scopra qualcuno più geniale, come fu il vero Maestro, che sappia restituirci l'ARTE, insieme a tutti i pregi e i difetti di una umanità che ormai conosciamo nei più intimi dettagli, ma che veramente pochi riescono a trasformare in opera e non in mero contenuto. Buone Feste Marco e ancora grazie, per un film che non sento l'esigenza di vedere e che non vedrò. Preferisco il 4:3 dei 25 DVD di Leonard Bernstein racconta la Musica che ancora uscivano in edicola qualche tempo fa. Purtroppo sta sparendo pure quella forma di cultura popolare, ma questa è un'altra triste storia...😢
Non ho ancora visto il film; ma poi Bernstein non è mica solo il grande direttore e il grande autore di West Side Story; ma anche la sua produzione di musica "seria" e più contemporanea è importantissima e strepitosa e spesso se ne parla troppo poco : dalle Sinfonie (in particolare la Seconda detta "Age of Anxiety" una delle più importanti sinfonie del 900 , il "Dybbuk", i meravigliosi e commoventi "Chichester Psalms", la musica da camera (in particolare la Dance Suite e le "Three Meditations") la colonna sonora (e relativa Suite) di "Waterfront" (Fronte del Porto, di Elia Kazan, uno dei film americani più importanti in assoluto), "Fancy Free" e tante altre - Bernstein è un gigante del 900 anche come compositore "classico" - ma se in questo film non si sente nemmeno WSS mi sa che siamo distanti anni luce....grazie per la recensione
D'accordissimo sul giudizio sulla figura ed importanza di Bernstein e sul fatto che sia stato il miglior compositore statunitense(fans di Gerswin sorry 🤗). West Side sicuramente uno dei vertici(Sondheim scrive le lyrics ma lui stesso era un grandissimo compositore.Il suo Sweeney Todd é molto Bernstein style), ma impossibile scegliere un opera. Potrei ascoltare "The masque" dalla Sinfonia n. 2 all'infinito, oppure Mass, Candide.. 😍. Poi le sue direzioni delle opere di Mahler(Le Sinfonie sono le migliori direzioni in toto x me❤️) hanno rivalutato e dato giustizia al lavoro di Gustav Mahler. Un gigante. Immaginavo che non potesse essere un documentario musicale ma vista la sua recensione non vedrò il film. Rivedró con nostalgia il dvd del making of di West Side con Carreras.
Ciao Marco e Grazie. Per correttezza, premetto che non ho visto il film in quanto non sono abbonato a nessuna piattaforma televisiva. Tuttavia mi fido al 100% di ciò che affermi. Permettimi di aggiungere che il film probabilmente segue semplicemente la narrazione culturale attuale, ovvero quella di demonizzare e distruggere la famiglia tradizionale. Il senso ed il focus del film potrebbero essere quindi qualcosa tipo: "Avete visto? Anche un immenso artista come Berrnstein non disdegna di essere bisessuale. Se può lui che era una persona così importante, perchè non dovresti potere tu e soprattutto i tuoi figli?" Va ricordato che questa linea pedagogica attuale anche alla scuola primaria, è esattamente questa, ed essa trarrà sicuramente ulteriore linfa da questo film... E poi dipende oltre che dal regista, da chi paga (produce) il film. E in questo caso lo paga decisamente il sistema di cui la N rossa fa parte...
Un mito anche per me. Con Karajan e Solti il mio direttore preferito. Peraltro,oltre che ovviamente immenso compositore e divulgatore, grandissimo pianista. Genio a tutto tondo. Peccato, veramente una occasione sprecata . Non so se andare a vederlo sono molto indeciso. Molto bella invece la dedica cinematografica che gli ha fatto Spielberg col remake di west side Story un paio di anni fa. Quella la consiglio. Ovviamente è la mia opinione.
caro sig. Lincetto, quanto scrive non mi stupisce affatto. Sono 15 anni che non posseggo un televisore e non guardo programmi né film su piattaforme varie. Spesso però, a casa di amici mi imbatto nella scaletta delle produzioni singole e serie di netflix. A mio modesto parere Netflix rappresenta la più deviante etichetta dell’intrattenimento, che porta avanti più o meno esplicitamente un certo tipo di filosofia transumana: un contenitore di ''opere'' oscure e negative
Bradley Cooper non c'entra niente. La colpa non è sua. Ha messo in film il libro della figlia Jamie Betnstein " Famous Father Girl". Capisco che i melomani e gli amanti di Bernstein siano alterati ma questo e'. Non è il biopic che ci sarebbe tanto piaciuto alla Rocket Man o alla Freddg Mercury .Non è un film musicale. E la storia di un rapporto matrimoniale travagliato caratterizzato dalla statura artstica del maestro visto atteaverso gli occhi delka figlia Jamie.
Non è colpa suia??? Nessuno gli imposto questa scelta... forse... e nel caso, diciamo che lui ha accettato l'imposizione... Certo che è "colpa sua". Totalmente.
Non ho visto il film Però da quello che racconti posso immaginare che la scelta della produzione non sia stata quella di raccontare la vita artistica ma purtroppo certi aspetti scabrosi che evidentemente raccolgono più consensi. Per la scelta del formato 4/3 recentemente ho visto due volte il film The whale dove c'è la medesima scelta stilistica: in entrambi i casi all'inizio del film mi ha lasciato un po' perplesso Ma poi è un aspetto che non ho più notato fino alla fine. A volte serve a distogliere l'attenzione dagli aspetti estetici per incanalarla verso altri contenuti
Concordo in pieno con la sua recensione. Ho adorato Lenny quand'era in vita, tanto che avrei voluto sentirlo dal vivo, ma purtroppo non è stato possibile. Trovo disdicevole il fatto che venga ritratto l'uomo privato con i suoi vizi, e non il grande artista qual' era in realtà, a tratti quasi con morbosità. Peccato, un' occasione mancata.
Per la cronaca, qui su TH-cam c'è un bel documentario di quasi 2 ore con musica composta e/o diretta da Bernstein, in cui viene raccontata anche la sua vita da persone che l'hanno conosciuto da vicino e non solo.
Ormai va così... Il nome di Bernstein (ma potrebbe essere Michelangelo, Leonardo...) è solo lo specchietto delle allodole per attirare il pubblico al cinema con la promessa del racconto di una vita eccezionale (per meriti artistici) e poi ammannirgli un lezioso apologo sui risvolti "drammatici" legati a gusti sessuali "alternativi". Insomma, in pratica è la storia del geometra Pincopallino di Brembate, solo che casualmente si chiama Bernstein ed è il direttore d'orchestra più famoso del mondo. Evidentemente per qualcuno le priorità sono queste...
Ho visto il film in quanto considero Leonard Bernstein uno dei più grandi musicisti e direttori d'orchestra ma sono rimasta molto delusa. Del MAESTRO ne hanno fatto un personaggio caricaturale, un invasato dal carattere stravagante. Ho apprezzato solo l'attrice che ha interpretato la moglie. Ne sconsiglio la visione decisamente deludente.
Sono assolutamente d'accordo. Un film pressoché inutile, se non la buona performance attoriale del cast, che per quanto mi riguarda rimane una sorta di esercitazione. Per il resto, dal punto di vista narrativo l'ho trovato molto confusionario, con l'unica idea, come dice lei, di far nascere dei gossip su Bernstein. L'idea di produrre il film in 4:3, come dice lei, credo che venga della volontà di "togliere il cinema" dalla vita di Bernstein, nel senso di volersi introdurre nella sua dimensione non spettacolare. Per quanto mi riguarda, la scena della Seconda di Mahler è stato l'unico momento piacevole del film (a parte per la gestualità di Cooper).
E' difficile spettacolarizzare la guerra interiore di un Artista senza cadere in svettanti banalità. Le grandi figure andrebbero sempre osservavate e scandagliate da tre quarti, si sguincio, mai direttamente. Se, incautamente, lo si fa si finisce per produrre delle noiose gigionate celebrative o, come dice lei, irritanti polpettoni. Bernstein mi piace di più come compositore che come direttore: non per mancanza, ma, al contrario per esubero di personalità. Per questa ragione, a differenza del pensiero imperante, non amo affatto il suo Mahler. Il Maestro, in un mondo diverso avrebbe, probabilmente, scritto, sperimentato, fatto ancora di più. Nel Migliore dei Mondi è andata com'è andata. Ho una ragione in più per non vedere il film. Sempre grazie.
Il più grande direttore d'orchestra e musicista americano non si discute, a livello di compositore comunque uno dei puù grandi assieme a George Gershwin, Aaron Copland, Samuel Barber e Philip Glass solo per citarne alcuni...
Ascoltavo proprio qualche giorno fa il disco di un trittico, "Blu America", dedicato a Bernstein con la direzione di Myung-Whun Chung e devo dire che adoro quell'opera, infatti dei tre dischi è quello che preferisco anche se George Gershwin e Duke Ellington non sono da meno. Prima o poi se capiterà, penso che guarderò questo film ma concordo sul fatto che la vicenda umana, quando si tratta di artisti assoluti, dovrebbe passare in secondo piano; se non altro in quanto il film avrebbe potuto essere lo strumento mediatico per interessare a Leonard Bernstein il pubblico giovane che dovrebbe assolutamente conoscerlo. Tant'è... Grazie come sempre del video e della bellissima interpretazione della Latin Jazz Band. Buona notte.
Ho ascoltato con piacere la sua recensione e non la condivido perché credo invece che la vita privata incida molto su quella professionale. Il film a me è piaciuto e trovo che l'uomo Bernstain sia stato altrettanto grande pur gestendo una complessa vita privata. L'amore che questo uomo è riuscito a profondere non è affatto scontato ed è parte della sua grandezza.
A me il film non è piaciuto, ma non per le ragioni qui esposte. La scelta del regista, legittima, è stata quella di focalizzarsi sul privato, ma la tira troppo per le lunghe, inutilmente. Diverso un film incentrato sull'opera di Bernstein, ma allora più che film diventerebbe un documentario o un docufilm per cui sarebbero necessarie il triplo delle ore (o un regista capace 😉), nulla da dire sulla prova attoriale, ma anche qui Cooper gigioneggia un po troppo. Molto meglio la prova di Mulligan, molto di più sul pezzo, asciutta e precisa.
Non amo i film sulla vita dei musicisti (Queen, The Doors, Elvis, Edith Piaf, Nirvana, Johnny Cash, Bird etc. etc.) quindi non andrò a vedere nemmeno questo. Gli unici due che ho apprezzato sono stati Amadeus molti molti anni fa e l'incredibile, bellissimo CONTROL, sui Joy Division. Non c'è nulla che mi attrae nei film sui musicisti, soprattutto Rock!
Non sono completamente d'accordo su questa disanima e vi spiego perche'. E' sottinteso che questo film e' limitato alle persone che apprezzano Bernstein come compositore e direttore d'orchestra (molti al di fuori di questa cerchia non sanno neanche chi e') e chi apprezza questo immenso artista si suppone conosca gia' le sue opere e le sue performance direttoriali ma quello che molti non conoscono (o la conoscono solo in modo approssimativo) e' proprio la sua vita, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, il suo essere interiore, i suoi stati d'animo, cio' che era, in poche parole, il Bernstein nella vita quotidiana e, avere questa conoscenza, ti fa apprezzare ancora di piu' cio' che poi ha fatto artisticamente. Ecco quindi che, a mio parere, un film basato piu' sulla sua vita, acquista piu' valore per conoscere piu' a fondo il suo universo artistico.
No, no e ancora no. NON ME NE FREGA NIENTE DELL'UOMO. NIENTE, quando ho davanti un essere che è superiore e la cui arte supera ogni "bassezza" umana. Come non me ne è mai fregato niente che Caravaggio fosse un criminale e assassino. l'Arte va oltre e di questa solo mi interessa. Questo è un film di basso pettegolezzo per comari annoiate, non per chi ama Leonard Bernstein.
Questo vuol dire che non gli frega niente neanche della vita di compositori come Beethoven, Mozart, Schubert, Ciaiklovski ecc. ecc. Ci hanno lasciato innumerevoli biografie di questi compositori, proprio per conoscere piu' a pieno le loro vite, i loro pensieri, i loro caratteri e apprezzare così piu' pienamente le loro opere ( basti pensare a Ciaikovski, a cosa lo indusse e scrivere la Patetica, piena di dolore, drammaticita', per molti il suo "testamento spirituale"). No, no e ancora no, questi personaggi, non sono stati solo macchine per produrre musica, ma anche persone e se non si conosce anche la loro vita non possiamo dire di conoscere a fondo anche cio' che hanno scritto.
Che poi Caravaggio e' stato un criminale e assassino e' un dato di fatto e qualsiasi film o biografia lo riporta, come qualsiasi film o biografia deve riportare anche la vita, i sentimenti ecc. di qualsiasi personaggio, mettere in risalto solo l'Arte e non cio' che era anche la persona e' limitato, come possiamo conoscere la pittura così cupa e introversa di Caravaggio se non conosciamo il suo essere interiore e cio' che lo indusse a concepire queste pitture? Cosi' anche per Bernstein, che ci piaccia o no, dobbiamo conoscere anche la persona per conoscere a pieno la sua opera.
Probabilmente è più importante per le elites parlare dell'uomo all'interno della sua pochezza umana che dell'uomo nella su grandezza di creatore fatto a immagine e somiglianza di Dio. Tirare verso il basso, anziché ispirare. Chiamami pure paranoica.
Ormai lo sanno anche i sassi che la condizione necessaria, e a volte sufficiente, per l'affermazione di un film è di metterci dentro i temi cari al potere e che non serve elencare.
A me ha dato anche molto fastidio tutta l'approssimazione nella realizzazione delle scene musicali, quando suona il piano o quando dirige si vede che è fintissimo, chi capisce un minimo di musica non può che inorridire. Non sono sicuro (dovrei rivederlo) ma anche l'orchestra swmbra fare finta, o comunque non è sinceonizzata con quello che si sente. Mi viene in mente invece Amadeus in cui le scene musicali sono realizzate benissimo e sono molto verosimili.
Secondo me, In quell'occasione, Bernstein volle dimostrare con un preziosissimo gesto di onestà intellettuale, come una grande orchestra, potesse fare a meno del direttore, in fase esecutiva. Infatti, sembrava addirittura che fosse lui a farsi "dirigere" dai Wiener
Qualche commento me lho son fatto io mentre che vedevo il film le due bande nere in verticale poi qualcosa e successo si è visto cambiare come un quadrato nello schermo e poi tutto quello che hai già detto tu mi sarei aspettato proprio che narrante il suo talento di un vero maestro non voglio dilungarmi di più perché hai già detto tu per me e stato una schifezza di film ma chi sene frega del suo vissuto intimo ciao alla prossima è buon capodanno
Pur senza la sua competenza, anche a me il film è parso riduttivo per l'opera e l'operato artistico di Bernstein. Netflix privilegia i gusti di una massa enorme a scapito di approfondimenti.
Anche a me sarebbe piaciuto un film come desiderato da lei ma, penso, si sarebbe chiamato documentario. Invece é più semplice prendere l'unica cosa che possa fare parlare del film, cioè l'ambiguità sessuale del Maestro, e calcarci la mano. I primi 15 minuti del film sono da vomito perché sarebbero bastati 15 secondi per far percepire la parte omosessuale di Bernstein. Direi che il detto perle ai porci ci stia tutto. La perla ovviamente é la vita di Bernstein.
L'ho visto in 20minuti col dito sul tasto dell'avanzamento rapido... la mia recensione è questa: n'omo na donna, n'omo na donna, n'omo n'omo n'omo na donna., n'omo na donna., n'omo n'omo, na donna...😁
La ringrazio per la sua recensione e condivido totalmente quanto ha evidenziato. Il film l'ho visto insieme a mia moglie e dopo solo una mezz'ora ero già saturo di un argomento che prevaleva sulla grandezza di questo immenso compositore. Sta prendendo sempre più piede, purtroppo, il lato scaldalistico dei grandi personaggi che hanno fatto la storia della composizione musicale.
Ero ragazzino quando vidi in TV West Side Story e ancora oggi , che di anni ne ho 58, lo ricordo come un capolavoro. La musica così coinvolgente mi è rimasta nella testa per tutti questi anni.
Mi spiace per Bradley Cooper perché non ha colto l'occasione per fare il salto di qualità come regista. È un grandissimo attore ma è caduto nella trappola della superficialità cinematografica.
Per chi non ha avuto modo di ascoltare le opere di Bernstein, vedere questo film sarà fuorviante nel capire la grandezza del personaggio.
La ringrazio ancora.
È bello sentire recensioni che raccontano la verità.
😊 Aspetto di vederlo prossimamente , tra una decina di giorni , per dare il mio parere . Anche per me era un film che aspettavo , da quanto a Settembre è arrivato al festival di Venezia .
Forse perché lei ha travisato sin dal principio il punto di tutto il film, ovvero l'indagine del rapporto con Felicia Montealegre. A lei non interessa per nulla la sua vita privata, però il film non è stato fatto per lei nello specifico, facendo un lavoro sulla figura artistica di Bernstein, bensì per il grande pubblico. Il film racconta cosa significhi per una donna del secolo scorso vivere all'ombra di un uomo dal grande carisma e dalle grandi abilità artistiche. Al di là della vita di Bernstein nello specifico, la storia è una narrazione che assume dei connotati universali, che indaga il rapporto di coppia nella sua intimità. Credo che l'uso del bianco e nero sia necessario per Cooper a una narrazione in due atti, il primo relativo alla vita giovanile, il secondo alla crisi di coppia e alla diagnosi di cancro di Felicia. Credo anche che questa scelta di utilizzare due tecniche distinte giustifichi ulteriormente il fatto che l'attenzione è posta per tutto il film sulla coppia Bernstein-Montealegre, e non su Leonard Bernstein in toto. Tant'è vero che nella locandina appaiono Mulligan e Cooper. Oltretutto, la scelta del titolo, Maestro, anziché un cognome come 'Bernstein', fa luce secondo me proprio sull'aura di mentore e di guida di cui Bernstein si compiaceva e che lo legittimava agli occhi di chi lo stimava, inclusa sua moglie, che non a caso lo affronta proprio sulla sua ipocrisia e audacia nella scena di un diverbio acceso.
Lei non ha capito nulla della mia recensione e non capito un assunto UNIVERSALE e insindacabile di cui io parlo con chiarezza. Ma non si preoccupi: me ne farò una ragione e sopravviverò alle sue osservazioni.
@@VelutLunaMusic non capisco il tono ostile della sua replica. Stiamo discutendo oppure dovremmo sederci e subire passivamente un monologo incontestabile? Sono pronto a ricevere chiarimenti in merito agli aspetti che non ho capito.
Secondo me lei aveva troppe aspettative, proprio per come conosce e ammira il personaggio. Ma certe vite sono così enormi, complesse, multiformi che nn non possono, in un'opera di tempo limitato, essere colte nella loro interezza, ma solo osservate da una angolazione. E se lo sguardo è attento, fa intuire tutto il resto. Come se in Oppenheimer ci avessero parlato per 2 ore di elettroni e reazioni nucleari (che era il vero interesse del protagonista). Grazie
Infatti Oppenheimer è un altro inutile polpettone di una noia mortale, totalmente fuorviante. E l'ho destestato alla pari di questo. Basta così?
Lo aspettavo con ansia e ho smesso la visione dopo 15 Min proprio per i motivi qui descritti
A me il film Maestro e' piaciuto, parla piu' della sua vita che della sua carriera artistica. E' sicuramente piu' intimo che musicale. Bradley Cooper e' molto bravo anche come regista, affiancato da due mostri sacri come Scorsese e Spielberg nella produzione, e' truccato benissimo da Kazu Hiro.
Non e' il film che molti si aspettavano, ha fatto storcere il naso a tanti ma proprio per la sua " diversita'" questo film secondo me cattura lo spettatore.
Aggiungo infine che io non conosco tutte le opere di Bernstein, tra tutte West Side Story e On the Town come musical, ma il film mi e' piaciuto molto, bravissimi Cooper e la Mulligan ed anche questa e' una personalissima opinione.
Saluti
Assolutamente d’accordo. La vita privata degli artisti deve rimanere privata e molto spesso è del tutto insignificante ai fini della interpretazione e conoscenza delle loro opere. Tutto è diventato volgare spettacolarizzazione, semplificazione e immagini senza contenuto
Dott.Lincetto d'accordissimo con Lei ,la scelta è motivata dal periodo di vacuità e vuotaggine in cui stiamo vivendo ovvero l'epoca del "Big Brother " insensato.Sarebbe come fare un film su Beethoven per sapere quando andava la gabinetto....Ormai vacosì purtroppo ,è lo "Zeitgeist "perverso di questo periodo della storia del mondo.
Provo ad immaginare. L'obiettivo di un'azienda come quella di Netflix è quello di massimizzare il proprio business e per farlo individua il suo target studiando quale sia il profilo medio che può attrarre nella visione dei suoi contenuti il maggior numero di persone, quindi i maggior introiti. Evidentemente tutte le lavorazioni di produzione Netflix devono giungere ad un pubblico solitamente scarso, poco impegnato e dedito maggiormente all'aspetto voyeuristico delle storie. Poco importa se c'è un grande personaggio da rappresentare, l'importante è dare quello che vuole il pubblico. La maggior parte del pubblico, s'intende.
Personalmente non mi sarei neanche aspettato qualcosa di diverso da quello riportato dal video.. è come se mi aspettassi un grande capolavoro canoro dai Maneskin. Impossibile!
Non era meglio vedersi "Andrej Rublëv" dove li viene rappresentata la vita artistica e storica del grande pittore russo?
Comunque mi dispiace quando ci si sente delusi nelle aspettative.
Io seguirò il consiglio alla lettera: NON vedrò il film 😄
Grazie per questa sua lettura così chiara e coerente sul film, è importante che si difenda e si dia il giusto onore alla figura del grandissimo Bernstein. Vedendo il film sono rimasta cosi' delusa e anche indignata dal fatto che ciò che ha saputo dare in ambito musicale sia stato messo in secondo piano, descritto come un uomo qualunque con le sue fragilità umane e senza soffermarsi sulla sua straordinaria genialità e le sue composizioni, la profondità del suo sentire e dirigere l' orchestra, il suo tirare il tempo lentissimo per gustarne la drammaticità come diresse il requiem di Mozart ad esempio di cui ho consumato la registrazione..un film dalla superficialità davvero imperdonabile..molte grazie Dott. Lincetto
Grazie, è stato un piacere ascoltarla. Condivido la sua analisi puntuale e lucidissima.
Aspettavo questo film con impazienza. Quando è uscito mi sono messo a vederlo e ho spento la TV dopo 15 minuti ... Ogni tanto tento di riprenderlo ma solo per ribadire la mia ASSOLUTA delusione per i motivi ( e anche di più ) descritti in questo video
3:04 piccola precisazione. La direzione dell'ultimo movimento della 88 di Haydn diretta "con gli occhi e con la mimica facciale"
fu "celebrata" esclusivamente per il bis. Mentre lo stesso stesso movimento durante il concerto fu diretto in modo "normale".
Chiaramente nulla cambia alla grandezza di Bernstein.
Da consigliare piuttosto music for young in bluray. Bernstein li incontra e spiega la musica ai giovani di quegli anni, fantastico
Lancio col sorriso una proposta condividendo tutto quanto detto dal M. Lincetto: sarebbe bello, a questo punto, avere un secondo film (magari con lo stesso Cooper) ma dal titolo “Leonard”.. incentrato sulla vicenda artistica del nostro.
Chissà. Peraltro approfitto del commento per informare gli “avventori” che è in produzione un film biografico sul direttore d’orchestra Sergiu Celibidache, monumento della direzione d’orchestra, il film intitolato “The Yellow Tie” vedrà il direttore rumeno interpretato da John Malkovich
Grazie Marco,ho visto pochi giorni fa circa un quarto d'ora del film poi ho interrotto,e ho avuto esattamente le tue sensazioni,un film incentrato sulla vita privata e sessuale di Bernstein(dopo pochi minuti un bacio quasi scoperto da alcune persone) quindi sottoscrivo in toto ciò che descrivi del film perché anche io mi sarei aspettato molta più attenzione sulla sua splendida carriera di musicista, grazie ciao (PS.quindi non riprenderò il film!)
Come fa a dire ciò se ha interrotto la visione addirittura solo dopo 15 minuti...mah
@@claudiavalente7230 ha ragione,ma riconfermo tutto dopo aver visto l'altra ora e 45...
Marco, solo un commento da un grande estimatore di L: Bernstein: sei un GRANDE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ancora grazie Signor L'incerto per la recensione e la critica che condivido in pieno .
Lincetto...
Lenny è stato dionisiaco nella vita come nella musica. Ma del suo privato, trattato oltretutto in forma di gossip, ne avremmo fatto volentieri a meno. Anche perché Bradley Cooper non è Ken Russell. Film inutile. A tratti imbarazzante per la superficialità raggiunta. Bernstein ha diretto una 7a di Beethoven a Tanglewood con la Boston pochi mesi prima di morire. E' di una bellezza stupefacente. E' un testamento. E' la riprova che l'arte sopravvive alla morte. Non c'è traccia di un titano del 900 in questo film, meritevole solo per l'interpretazione. Ci arrivano solo i vezzi e i capricci di un narciso egocentrico. Troppo poco, troppo triste, troppo limitante.
La grande costante del cinema americano contemporaneo. La perfezione della confezione ed il vuoto pneumatico dei contenuti...
Avevo atteso tantissimo questo film e mi sono annoiata a morte. Non ho provato alcuna emozione ed inoltre quest' insistenza sulla sua vita privata mi ha tediata non poco. Un occasione mancata!
Credo sia importante distinguere un film da un documentario o un trattato sulla storia della musica. Il pubblico che é chiamato a guardare il film non necessariamente deve riconoscere il Leonard artista. Condivido che non é stato rappresentato a dovere lo spessore del personaggio, forse le nostre aspettative erano diverse e siamo delusi piú da questo. Il cinema e il mondo che ci circonda sono molto commerciali, nella storia futura potrá rappresentare un documento che farà capire che tipo di società é stata quella in cui viviamo ora. Mi allineo a chi dice che guarda poco la tv, che é disinteressato a certi contenuti .... Viva Leonard!! Dopo il film aspettiamoci in documentario serio allora.
In questi giorni lo vedrò e dirò la mia.Considero Bernstein il mio preferito su tutti.
Da musicista, concordo con quello che dice. Il film mi ha irritato e deluso perché è un'occasione sprecata, veramente sprecata.
Il leggendario "Maestro" viene rappresentato come un uomo qualunque, che passa da un letto all'altro, e si tralascia quasi completamente la sua attività incredibile e "titanica", che sarebbe il vero motivo di interesse. Non c'è cenno alcuno a quella dimensione trascendente della musica o, come ha giustamente detto lei, "dell'assoluto".
Mi permetto di dissentire col fatto di chiamare L. Bernstein prima compositore e poi direttore/divulgatore, perché, a parer mio, nonostante le sue composizioni siano bellissime e tanto raffinate (lei ha citato West Side Story ma io consiglierei anche di ascoltare la sua splendida Sinfonia n.2 "The Age of Anxiety"), la sua chiarezza mentale come esecutore, nel capirla la musica ancora prima di scriverla e la facilità con cui "raccontava" la stessa è stata presente in pochi altri nella storia. Il talento esecutivo di Bernstein era anche pianistico: si ascolti la sua lettura del Concerto di Ravel in Sol Maggiore che ha intensi momenti musicali, nonostante la sua tecnica, naturalmente, non fosse pulitissima.
Dunque concentrarsi quasi unicamente sul suo aspetto da compositore, perché nel film Bernstein-direttore si vede ben poco se non alla fine, non risulta in linea, secondo me, con quello che lui realmente era.
...per non citare tutta l'importanza che ha avuto nel difendere la causa delle avanguardie (anche nell'ambito della sua sopracitata attività divulgativa) e più in generale nella scoperta o riscoperta di compositori poco riconosciuti nella sua epoca, come Mahler (la celeberrima "Mahler renaissance"!).
Mi permetto di dissentire anche sul fatto che la sua musica sia un qualcosa di altro rispetto alle vicende personali perché, a parer mio, non si può scindere la personalità artistica dal proprio vissuto. Secondo me, è partendo dalla propria vita che poi si raggiunge l'assoluto, è così anche nel sentimento religioso ad una seconda analisi. Ma un film non può parlare solo della vita privata, tra l'altro poco interessante, come ha giustamente evidenziato Lei.
Per quanto concerne la gestualità di Cooper-direttore d'orchestra, nonostante io concordi con lei nel definirla grottesca e imbarazzante, mi sento comunque di complimentarmi con lui perché, per una persona che non è musicista e, tantomeno, direttore, mi sembra un buon lavoro.
Allo stesso tempo, il fatto che non capisca assolutamente nulla di musica traspare in maniera cristallina nel film e in quei gesti. Ulteriori prove sono certe frasi sulla musica fintamente profonde presenti nel lungometraggio.
Detto questo, sono del parere che "Maestro" non lasci niente né ad un musicista né, tantomeno, a chi non suona.
Leonard Bernstein, quest'uomo che è riuscito ad collegare nella sua figura le istanze della musica colta e d'avanguardia con quelle della musica popolare e jazz, quest'uomo che rappresenta uno dei momenti più felici e belli della storia della musica, merita di essere davvero celebrato e non beffeggiato o, addirittura, sminuito da un film del genere.
e invece parlare del suo lato umano secondo me lo ha reso ancora piu geniale
@@laramicheletti3162 Nulla contro al “parlare del suo lato umano”, la critica è principalmente al risultato che alla fine è anonimo e noioso e non tratta che dei continui spostamenti da un letto ad un altro senza una vera e propria trama. Non è assolutamente una critica alla sua sessualità e la sua intimità, piuttosto al come è narrata. D’altra parte dico anche che di soap-opera ce ne sono tante ma di film sulla vita di musicisti fatti come cristo comanda se ne sente la mancanza… (L’ultimo forse è stato “Amadeus”???!!!)
Grazie sempre per gli interessanti contenuti, anche e soprattutto ispiratori di ulteriori approfondimenti, per quanto mi riguarda. Col rischio di essere un sociologo della domenica, ma credo ci sia un naturale percorso, iniziato dal Grande Fratello e con il suo culmine nel periodo Covid, in cui bisogna per forza entrare nelle case e nelle camere da letto delle persone per creare interesse. Questo fenomeno, unito al generale rincretinimento (per essere educato) di una società da milioni di visualizzazioni per cani e gatti (in casa) produce una crisi di domanda ed offerta che propone poi prodotti del genere. Gli investimenti devono portare profitti naturalmente e allora meglio non rischiare. Meglio un like subito, che un'opera d'arte domani. Non lamentiamoci poi se il rischio è che ci ritroviamo a ripercorrere il passato. La speranza è sempre quella che si scopra qualcuno più geniale, come fu il vero Maestro, che sappia restituirci l'ARTE, insieme a tutti i pregi e i difetti di una umanità che ormai conosciamo nei più intimi dettagli, ma che veramente pochi riescono a trasformare in opera e non in mero contenuto. Buone Feste Marco e ancora grazie, per un film che non sento l'esigenza di vedere e che non vedrò. Preferisco il 4:3 dei 25 DVD di Leonard Bernstein racconta la Musica che ancora uscivano in edicola qualche tempo fa. Purtroppo sta sparendo pure quella forma di cultura popolare, ma questa è un'altra triste storia...😢
Non guardo film o serie tv ma ti ascolto con interesse 😊
Concordo perfettamente con la sua amabile critica.
Non ho ancora visto il film; ma poi Bernstein non è mica solo il grande direttore e il grande autore di West Side Story; ma anche la sua produzione di musica "seria" e più contemporanea è importantissima e strepitosa e spesso se ne parla troppo poco : dalle Sinfonie (in particolare la Seconda detta "Age of Anxiety" una delle più importanti sinfonie del 900 , il "Dybbuk", i meravigliosi e commoventi "Chichester Psalms", la musica da camera (in particolare la Dance Suite e le "Three Meditations") la colonna sonora (e relativa Suite) di "Waterfront" (Fronte del Porto, di Elia Kazan, uno dei film americani più importanti in assoluto), "Fancy Free" e tante altre - Bernstein è un gigante del 900 anche come compositore "classico" - ma se in questo film non si sente nemmeno WSS mi sa che siamo distanti anni luce....grazie per la recensione
D'accordissimo sul giudizio sulla figura ed importanza di Bernstein e sul fatto che sia stato il miglior compositore statunitense(fans di Gerswin sorry 🤗). West Side sicuramente uno dei vertici(Sondheim scrive le lyrics ma lui stesso era un grandissimo compositore.Il suo Sweeney Todd é molto Bernstein style), ma impossibile scegliere un opera. Potrei ascoltare "The masque" dalla Sinfonia n. 2 all'infinito, oppure Mass, Candide.. 😍. Poi le sue direzioni delle opere di Mahler(Le Sinfonie sono le migliori direzioni in toto x me❤️) hanno rivalutato e dato giustizia al lavoro di Gustav Mahler. Un gigante. Immaginavo che non potesse essere un documentario musicale ma vista la sua recensione non vedrò il film. Rivedró con nostalgia il dvd del making of di West Side con Carreras.
Ciao Marco e Grazie. Per correttezza, premetto che non ho visto il film in quanto non sono abbonato a nessuna piattaforma televisiva. Tuttavia mi fido al 100% di ciò che affermi. Permettimi di aggiungere che il film probabilmente segue semplicemente la narrazione culturale attuale, ovvero quella di demonizzare e distruggere la famiglia tradizionale. Il senso ed il focus del film potrebbero essere quindi qualcosa tipo: "Avete visto? Anche un immenso artista come Berrnstein non disdegna di essere bisessuale. Se può lui che era una persona così importante, perchè non dovresti potere tu e soprattutto i tuoi figli?" Va ricordato che questa linea pedagogica attuale anche alla scuola primaria, è esattamente questa, ed essa trarrà sicuramente ulteriore linfa da questo film... E poi dipende oltre che dal regista, da chi paga (produce) il film. E in questo caso lo paga decisamente il sistema di cui la N rossa fa parte...
Condivido al 100% ogni singola lettera
Credo che sia meglio guardare il film
Un mito anche per me. Con Karajan e Solti il mio direttore preferito. Peraltro,oltre che ovviamente immenso compositore e divulgatore, grandissimo pianista. Genio a tutto tondo. Peccato, veramente una occasione sprecata . Non so se andare a vederlo sono molto indeciso. Molto bella invece la dedica cinematografica che gli ha fatto Spielberg col remake di west side Story un paio di anni fa. Quella la consiglio. Ovviamente è la mia opinione.
caro sig. Lincetto, quanto scrive non mi stupisce affatto. Sono 15 anni che non posseggo un televisore e non guardo programmi né film su piattaforme varie. Spesso però, a casa di amici mi imbatto nella scaletta delle produzioni singole e serie di netflix. A mio modesto parere Netflix rappresenta la più deviante etichetta dell’intrattenimento, che porta avanti più o meno esplicitamente un certo tipo di filosofia transumana: un contenitore di ''opere'' oscure e negative
Sono assolutamente d'accordo.
Condivido pienamente
Mi ricordo il film su Oscar Wilde. Dopo averlo visto, chi non lo conosceva ha saputo che era omosessuale e che ha scritto "Il gigante egoista"...
Bradley Cooper non c'entra niente. La colpa non è sua. Ha messo in film il libro della figlia Jamie Betnstein
" Famous Father Girl".
Capisco che i melomani e gli amanti di Bernstein siano alterati ma questo e'. Non è il biopic che ci sarebbe tanto piaciuto alla Rocket Man o alla Freddg Mercury .Non è un film musicale. E la storia di un rapporto matrimoniale travagliato caratterizzato dalla statura artstica del maestro visto atteaverso gli occhi delka figlia Jamie.
Non è colpa suia??? Nessuno gli imposto questa scelta... forse... e nel caso, diciamo che lui ha accettato l'imposizione... Certo che è "colpa sua". Totalmente.
Non ho visto il film Però da quello che racconti posso immaginare che la scelta della produzione non sia stata quella di raccontare la vita artistica ma purtroppo certi aspetti scabrosi che evidentemente raccolgono più consensi. Per la scelta del formato 4/3 recentemente ho visto due volte il film The whale dove c'è la medesima scelta stilistica: in entrambi i casi all'inizio del film mi ha lasciato un po' perplesso Ma poi è un aspetto che non ho più notato fino alla fine. A volte serve a distogliere l'attenzione dagli aspetti estetici per incanalarla verso altri contenuti
IL CINEMA HA UNA SUA ESTETICA, CH NON E' A 4/3
@@VelutLunaMusic si.. ma le motivazioni di scegliere quel formato penso siano solo antiestetiche.. non certo tecniche
Concordo in pieno con la sua recensione. Ho adorato Lenny quand'era in vita, tanto che avrei voluto sentirlo dal vivo, ma purtroppo non è stato possibile. Trovo disdicevole il fatto che venga ritratto l'uomo privato con i suoi vizi, e non il grande artista qual' era in realtà, a tratti quasi con morbosità. Peccato, un' occasione mancata.
Per la cronaca, qui su TH-cam c'è un bel documentario di quasi 2 ore con musica composta e/o diretta da Bernstein, in cui viene raccontata anche la sua vita da persone che l'hanno conosciuto da vicino e non solo.
Ormai va così... Il nome di Bernstein (ma potrebbe essere Michelangelo, Leonardo...) è solo lo specchietto delle allodole per attirare il pubblico al cinema con la promessa del racconto di una vita eccezionale (per meriti artistici) e poi ammannirgli un lezioso apologo sui risvolti "drammatici" legati a gusti sessuali "alternativi". Insomma, in pratica è la storia del geometra Pincopallino di Brembate, solo che casualmente si chiama Bernstein ed è il direttore d'orchestra più famoso del mondo.
Evidentemente per qualcuno le priorità sono queste...
Assolutamente d'accordo. Come mai gli "eredi" hanno permesso tale scempio?
completamente d'accordo
Ho visto il film in quanto considero Leonard Bernstein uno dei più grandi musicisti e direttori d'orchestra ma sono rimasta molto delusa. Del MAESTRO ne hanno fatto un personaggio caricaturale, un invasato dal carattere stravagante.
Ho apprezzato solo l'attrice che ha interpretato la moglie.
Ne sconsiglio la visione decisamente deludente.
Buonasera a tutti
Bravo !!!!!!!!!!
Sono assolutamente d'accordo. Un film pressoché inutile, se non la buona performance attoriale del cast, che per quanto mi riguarda rimane una sorta di esercitazione. Per il resto, dal punto di vista narrativo l'ho trovato molto confusionario, con l'unica idea, come dice lei, di far nascere dei gossip su Bernstein. L'idea di produrre il film in 4:3, come dice lei, credo che venga della volontà di "togliere il cinema" dalla vita di Bernstein, nel senso di volersi introdurre nella sua dimensione non spettacolare. Per quanto mi riguarda, la scena della Seconda di Mahler è stato l'unico momento piacevole del film (a parte per la gestualità di Cooper).
E' difficile spettacolarizzare la guerra interiore di un Artista senza cadere in svettanti banalità. Le grandi figure andrebbero sempre osservavate e scandagliate da tre quarti, si sguincio, mai direttamente. Se, incautamente, lo si fa si finisce per produrre delle noiose gigionate celebrative o, come dice lei, irritanti polpettoni. Bernstein mi piace di più come compositore che come direttore: non per mancanza, ma, al contrario per esubero di personalità. Per questa ragione, a differenza del pensiero imperante, non amo affatto il suo Mahler. Il Maestro, in un mondo diverso avrebbe, probabilmente, scritto, sperimentato, fatto ancora di più. Nel Migliore dei Mondi è andata com'è andata. Ho una ragione in più per non vedere il film. Sempre grazie.
Il più grande direttore d'orchestra e musicista americano non si discute, a livello di compositore comunque uno dei puù grandi assieme a George Gershwin, Aaron Copland, Samuel Barber e Philip Glass solo per citarne alcuni...
Certo, ovviamente.
Ascoltavo proprio qualche giorno fa il disco di un trittico, "Blu America", dedicato a Bernstein con la direzione di Myung-Whun Chung e devo dire che adoro quell'opera, infatti dei tre dischi è quello che preferisco anche se George Gershwin e Duke Ellington non sono da meno. Prima o poi se capiterà, penso che guarderò questo film ma concordo sul fatto che la vicenda umana, quando si tratta di artisti assoluti, dovrebbe passare in secondo piano; se non altro in quanto il film avrebbe potuto essere lo strumento mediatico per interessare a Leonard Bernstein il pubblico giovane che dovrebbe assolutamente conoscerlo. Tant'è... Grazie come sempre del video e della bellissima interpretazione della Latin Jazz Band. Buona notte.
Ho ascoltato con piacere la sua recensione e non la condivido perché credo invece che la vita privata incida molto su quella professionale. Il film a me è piaciuto e trovo che l'uomo Bernstain sia stato altrettanto grande pur gestendo una complessa vita privata. L'amore che questo uomo è riuscito a profondere non è affatto scontato ed è parte della sua grandezza.
Sono d'accordo, tolto dopo mezz'ora
la classica americanata...
A me il film non è piaciuto, ma non per le ragioni qui esposte. La scelta del regista, legittima, è stata quella di focalizzarsi sul privato, ma la tira troppo per le lunghe, inutilmente. Diverso un film incentrato sull'opera di Bernstein, ma allora più che film diventerebbe un documentario o un docufilm per cui sarebbero necessarie il triplo delle ore (o un regista capace 😉), nulla da dire sulla prova attoriale, ma anche qui Cooper gigioneggia un po troppo. Molto meglio la prova di Mulligan, molto di più sul pezzo, asciutta e precisa.
Non amo i film sulla vita dei musicisti (Queen, The Doors, Elvis, Edith Piaf, Nirvana, Johnny Cash, Bird etc. etc.) quindi non andrò a vedere nemmeno questo. Gli unici due che ho apprezzato sono stati Amadeus molti molti anni fa e l'incredibile, bellissimo CONTROL, sui Joy Division. Non c'è nulla che mi attrae nei film sui musicisti, soprattutto Rock!
Non sono completamente d'accordo su questa disanima e vi spiego perche'. E' sottinteso che questo film e' limitato alle persone che apprezzano Bernstein come compositore e direttore d'orchestra (molti al di fuori di questa cerchia non sanno neanche chi e') e chi apprezza questo immenso artista si suppone conosca gia' le sue opere e le sue performance direttoriali ma quello che molti non conoscono (o la conoscono solo in modo approssimativo) e' proprio la sua vita, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, il suo essere interiore, i suoi stati d'animo, cio' che era, in poche parole, il Bernstein nella vita quotidiana e, avere questa conoscenza, ti fa apprezzare ancora di piu' cio' che poi ha fatto artisticamente. Ecco quindi che, a mio parere, un film basato piu' sulla sua vita, acquista piu' valore per conoscere piu' a fondo il suo universo artistico.
No, no e ancora no. NON ME NE FREGA NIENTE DELL'UOMO. NIENTE, quando ho davanti un essere che è superiore e la cui arte supera ogni "bassezza" umana. Come non me ne è mai fregato niente che Caravaggio fosse un criminale e assassino. l'Arte va oltre e di questa solo mi interessa. Questo è un film di basso pettegolezzo per comari annoiate, non per chi ama Leonard Bernstein.
Questo vuol dire che non gli frega niente neanche della vita di compositori come Beethoven, Mozart, Schubert, Ciaiklovski ecc. ecc. Ci hanno lasciato innumerevoli biografie di questi compositori, proprio per conoscere piu' a pieno le loro vite, i loro pensieri, i loro caratteri e apprezzare così piu' pienamente le loro opere ( basti pensare a Ciaikovski, a cosa lo indusse e scrivere la Patetica, piena di dolore, drammaticita', per molti il suo "testamento spirituale"). No, no e ancora no, questi personaggi, non sono stati solo macchine per produrre musica, ma anche persone e se non si conosce anche la loro vita non possiamo dire di conoscere a fondo anche cio' che hanno scritto.
Che poi Caravaggio e' stato un criminale e assassino e' un dato di fatto e qualsiasi film o biografia lo riporta, come qualsiasi film o biografia deve riportare anche la vita, i sentimenti ecc. di qualsiasi personaggio, mettere in risalto solo l'Arte e non cio' che era anche la persona e' limitato, come possiamo conoscere la pittura così cupa e introversa di Caravaggio se non conosciamo il suo essere interiore e cio' che lo indusse a concepire queste pitture? Cosi' anche per Bernstein, che ci piaccia o no, dobbiamo conoscere anche la persona per conoscere a pieno la sua opera.
"(In) assoluto", "assolutamente". Sì, il concetto è arrivato.
Probabilmente è più importante per le elites parlare dell'uomo all'interno della sua pochezza umana che dell'uomo nella su grandezza di creatore fatto a immagine e somiglianza di Dio. Tirare verso il basso, anziché ispirare. Chiamami pure paranoica.
Altro che paranoica: opinione perfetta e centrata. Esatto. E' proprio così. Brava.
Ormai lo sanno anche i sassi che la condizione necessaria, e a volte sufficiente, per l'affermazione di un film è di metterci dentro i temi cari al potere e che non serve elencare.
A me ha dato anche molto fastidio tutta l'approssimazione nella realizzazione delle scene musicali, quando suona il piano o quando dirige si vede che è fintissimo, chi capisce un minimo di musica non può che inorridire. Non sono sicuro (dovrei rivederlo) ma anche l'orchestra swmbra fare finta, o comunque non è sinceonizzata con quello che si sente. Mi viene in mente invece Amadeus in cui le scene musicali sono realizzate benissimo e sono molto verosimili.
Ciao Marco, sai benissimo il perché della narrazione. È la mission da seguire. Magari sull'altro tuo canale ci farai un video (se non l'hai già fatto)
Esattamente
Sono assolutamente d'accordo con lei: 2 ore di chiacchiere inutili!
Recensione ineccepibile
Secondo me, In quell'occasione, Bernstein volle dimostrare con un preziosissimo gesto di onestà intellettuale, come una grande orchestra, potesse fare a meno del direttore, in fase esecutiva. Infatti, sembrava addirittura che fosse lui a farsi "dirigere" dai Wiener
Vero si sono concentrati su altro, invece che sulla musica era un genio.
Mah ,….io credo che vincerà l Oscar…a me è piaciuto moltissimo
Spero di no, ma credo lei abbia ragione nella sua previsione. E per i gusti... non est disputandum.
@@VelutLunaMusic guardi..il film è stato prodotto e creato per descrivere la vita privata di questo GENIO della musica.....
So,i totally disagree
Intanto ha raggranellato 7 nominations: miglior film, migliori attori protagonisti, migliore sceneggiatura originale, miglior sonoro, migliore fotografia, miglior trucco e parrucco.
Anch'io sono molto delusa. Non c'è nulla da aggiungere.
Qualche commento me lho son fatto io mentre che vedevo il film le due bande nere in verticale poi qualcosa e successo si è visto cambiare come un quadrato nello schermo e poi tutto quello che hai già detto tu mi sarei aspettato proprio che narrante il suo talento di un vero maestro non voglio dilungarmi di più perché hai già detto tu per me e stato una schifezza di film ma chi sene frega del suo vissuto intimo ciao alla prossima è buon capodanno
Film gossipparo pruriginoso. Nulla resta della grandezza del maestro.
Pur senza la sua competenza, anche a me il film è parso riduttivo per l'opera e l'operato artistico di Bernstein. Netflix privilegia i gusti di una massa enorme a scapito di approfondimenti.
Anche a me sarebbe piaciuto un film come desiderato da lei ma, penso, si sarebbe chiamato documentario.
Invece é più semplice prendere l'unica cosa che possa fare parlare del film, cioè l'ambiguità sessuale del Maestro, e calcarci la mano. I primi 15 minuti del film sono da vomito perché sarebbero bastati 15 secondi per far percepire la parte omosessuale di Bernstein. Direi che il detto perle ai porci ci stia tutto. La perla ovviamente é la vita di Bernstein.
grazie, però anche Gershwin era americano, e grandissiimo. A ridosso Cage e Carter.
L'ho visto in 20minuti col dito sul tasto dell'avanzamento rapido... la mia recensione è questa: n'omo na donna, n'omo na donna, n'omo n'omo n'omo na donna., n'omo na donna., n'omo n'omo, na donna...😁
Sono perfettamente d'accordo