L'apertura del Giubileo in diocesi di Bologna
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- เผยแพร่เมื่อ 7 ม.ค. 2025
- 12PORTE - 2 gennaio 2025: “La grazia del Giubileo è proprio questa: dalla rassegnazione si passa alla speranza, dal fatalismo alla fiducia, dalla paura all’amore”. Migliaia di persone hanno partecipato alla celebrazione diocesana di apertura dell’Anno Santo. Secondo le indicazioni date dal papa nella Bolla di Indizione, il Giubileo viene celebrato non solo nelle basiliche della Chiesa romana, ma anche in tutte le cattedrali del mondo e nelle chiese indicate da ogni vescovo diocesano.
A livello locale, l’apertura solenne di questo tempo di grazia è avvenuta nella domenica della santa Famiglia. La chiesa bolognese si è radunata numerosa con una ampia rappresentanza del presbiterio, dei ministri, degli operatori pastorali e delle comunità. Erano sospese in diocesi tutte le celebrazioni liturgiche per dare a tutti la possibilità di raccogliersi in questo atto corale. Nella Basilica petroniana, il Cardinale Zuppi ha presieduto la liturgia stazionale con la proclamazione del Vangelo e della Bolla papale “Spes non confundit”, dopo la quale ha avuto inizio la processione verso la Chiesa madre della diocesi.
Ad aprire il solennissimo corteo era l’artistico Crocifisso del beato Bartolomeo Dal Monte, il sacerdote bolognese beatificato nel ’97 che dava forza alla sua predicazione nelle missioni popolari con questa immagine così espressiva, per dare quasi un sostegno visivo alla sua viva parola sull’amore immenso di Dio per noi: questo è infatti il vero fondamento della speranza: la certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino, come scrive nella bolla, papa Francesco.
Ha partecipato anche il sindaco metropolitano Matteo Lepore, il nuovo prefetto di Bologna Enrico Ricci, il senatore Pier Ferdinando Casini e numerosi rappresentanti delle istituzioni.
Un fiume di gente è entrata quindi in Cattedrale seguendo l’Arcivescovo per inaugurare il Giubileo ordinario. Nella tradizione biblica, il Giubileo si celebra ogni 50 anni, ma già nel 1475, papa Paolo II aveva stabilito che si celebrasse ogni 25 anni, “in considerazione della brevità della vita umana”. Entrando in cattedrale, i fedeli hanno lambito l’immagine del Crocifisso. L’Arcivescovo poi ha attraversato la navata centrale compiendo il rito della aspersione con l’acqua benedetta.
"Il Papa - ha detto il Cardinale - ci ha indicato il percorso in questo anno santo: visitare i detenuti, visitare gli ammalati perché le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. E poi prenderci cura dei giovani con rinnovata passione e fare lo stesso con i migranti perché le loro attese non siano vanificate da pregiudizi e chiusure e siano garantiti la sicurezza e l’accesso al lavoro e all’istruzione. Segni di speranza spettano anche agli anziani, valorizzando il tesoro che sono, non con supponenza e pietismo, ma con l’amore e la benevolenza che sa vedere la ricchezza di ognuno. Ne sono pieni, ma vengono lo stesso scartati".
Prima della benedizione conclusiva, l’Arcivescovo ha consegnato una lampada accesa ai rappresentanti dei luoghi che saranno meta di pellegrinaggio in diocesi e nei quali si potrà ottenere l’indulgenza giubilare: oltre alla Cattedrale, i Santuari della Beata Vergine di S. Luca, Beata Vergine di Boccadirio, della Madonna di Campeggio, della Madonna di Poggio di Castel S. Pietro, il Santuario di S. Clelia alle Budrie, il Santuario del Ss. Crocifisso di Pieve di Cento, il Villaggio Pastor Angelicus di Tolè e i luoghi della Memoria di Monte Sole.