Buon Anno ❤ Questa storia ha lasciato un segno indelebile , non ho mai creduto nella sua innocenza , trovo contro natura e contro ogni sentimento umano le parole pronunciate nell' immediatezza dei fatti " facciamo un' altro figlio " , il chiedere se ha pianto troppo , il non sentire il bisogno di una carezza o un' abbraccio a Samuele e se questo non bastasse la non traccia ( se non la sua ) di un' estraneo in quella camera . Non ha mai confessato , non credo che abbia rimosso , semplicemente non amava il suo piccolo , sapevo che pensava che la testa era troppo grande e so anche che gli misurava spesso la temperatura sulla fronte , gli anni di carcere li ha scontati da privilegiata , a differenza delle altre detenute , le polemiche non sono mancate. Bravissimi come sempre e aspetto la seconda parte .
Condivido il tuo pensiero, quel figlio non era all'altezza di quell'immagine di perfezione a cui Annamaria agognava sin dall'infanzia. E poi il padre, figura di patriarcato, detentore del "controllo", ma la più scioccante è la figura del marito Stefano che da l'idea di essere ingoiato vivo. Tanti piccoli tasselli di un puzzle che componendosi rivela: chi altro se non lei?
@@loredanatidei7289 Esattamente Loredana : Chi altri se non lei !!! Hai descritto alla perfezione la figura di padre e marito , stesso pensiero . Buona serata Loredana 😘
@@loredanatidei7289 allucinante il marito hai ragione, non so se è più patologico di lei. Se lui non se ne fosse andato la mattina, dopo che la moglie era stata male tutta la notte, il bambino era ancora vivo. E difatti per sciollarsi bene la coscienza ha detto di farne un altro
io non so come faccia una mamma a dire "facciamone un altro" 😭😭😭 a me ammazza questa frase perché mi immagino quel piccolo bimbo così caro e innocente..😭😭boh mi spezza sempre il cuore, giuro.
Un buon lavoro, una voce narrante piacevole e adatta all'argomento delicato che viene raccontato. Tuttavia ho riscontrato qualche imprecisione, comune ad altre versioni della vicenda ascoltate su vari podcast o video. Si è spesso parlato del "candore" del paesaggio che avrebbe reso impossibile per un estraneo non lasciare traccia del suo passaggio nei dintorni dello chalet ma in realtà basta vedere i video dell'epoca, girati proprio il giorno del fatto, per accorgersi che in quei giorni non c'era neve a Montroz, o cmq non in questa quantità descritta da molti.. anche la supposta frase detta dalla Ferrod "cosa hai fatto"? al momento del suo ingresso nella stanza del delitto, in realtà nei verbali non risulta essere mai stata pronunciata. Una cosa che mi ha colpita e di cui in tutti questi anni nessuno forse si è accorto, è che nella telefonata del 118 la stessa Franzoni ammette di avere avuto una crisi di panico la notte precedente. Io riesco a sentire perfettamente la frase: "sono venuti stanotte che stavo male io, crisi di panico". Ma nessuno a quanto pare se n'è mai accorto e su quel malore si è detto tutto e il contrario di tutto, quando alla fine è la donna stessa che ammette di cosa si fosse trattato. Una cosa curiosa. Infine io non sono innocentista, ma di sicuro la ricostruzione del delitto dati i tempi strettissimi pone non pochi problemi.... uno fra tutti: la Franzoni quando si è ripulita? E perchè il pigiama era al contrario? Non era certo una killer professionista... come è riuscita a non lasciare almeno una prova schiacciante che la incriminasse senza ombra di dubbio. Poi peró mi dico che la domanda delle domande in questo caso è la seguente: perchè quel giorno la Franzoni si era così intestardita a voler lasciare il figlio piccolo a casa? Voglio dire, si era svegliato, infilargli al volo qualcosa, mettergli il giaccone e portarlo con sè? Essendo la mamma di una bimba dell'età di Samuele all'epoca so per certo quanto sia difficile convincere un bambino piccolo a stare buono a casa, quando lui vuole seguire la mamma. E da madre non sarei mai tranquilla a lasciare mio figlio di 3 anni solo a casa, sapendo che è sveglio e, cito testualmente la Franzoni, "quando lui non mi vede piange disperato". Questa è la cosa più strana dell'intera vicenda. Mi chiedo se qualcuno abbia posto questo quesito alla mamma di Samuele.
Grazie per aver affrontato questo caso che personalmente ho 'sentito' profondamente, forse perché il tema è potente e oscuro: la maternità. Precisi e coinvolgenti come sempre; aspetto la seconda parte.
Bravissima! Bel canale! Molto interessante il modo di narrare le varie vicissitudini e anche i particolari del contesto. Spero che il tuo canale cresca. Questa storia mi ha profondamente colpita e il mio pensiero è andato e va tutt'ora a quel povero bimbo che avrà avuto paura e dolore con quello che gli è stato fatto. Gli innocenti non meritano di morire ma meritano amore, invece sono proprio loro a pagare per le conseguenze di una società malata nel profondo
Ciao, la tua analisi mi è sembrata lucida e calzante. Ti ringrazio per i complimenti! Continua a seguirci, a breve usciranno gli ultimi due episodi della serie del delitto di Cogne. A presto!
Mi dispiace ma non possiamo fare nulla, abbiamo le mani legate su questa cosa, sono i network di distribuzione a decidere dove e quanta pubblicità inserire. 🤷🏻♂️
Buon Anno ❤
Questa storia ha lasciato un segno indelebile , non ho mai creduto nella sua innocenza , trovo contro natura e contro ogni sentimento umano le parole pronunciate nell' immediatezza dei fatti " facciamo un' altro figlio " , il chiedere se ha pianto troppo , il non sentire il bisogno di una carezza o un' abbraccio a Samuele e se questo non bastasse la non traccia ( se non la sua ) di un' estraneo in quella camera . Non ha mai confessato , non credo che abbia rimosso , semplicemente non amava il suo piccolo , sapevo che pensava che la testa era troppo grande e so anche che gli misurava spesso la temperatura sulla fronte , gli anni di carcere li ha scontati da privilegiata , a differenza delle altre detenute , le polemiche non sono mancate.
Bravissimi come sempre e aspetto la seconda parte .
Condivido il tuo pensiero, quel figlio non era all'altezza di quell'immagine di perfezione a cui Annamaria agognava sin dall'infanzia.
E poi il padre, figura di patriarcato, detentore del "controllo", ma la più scioccante è la figura del marito Stefano che da l'idea di essere ingoiato vivo.
Tanti piccoli tasselli di un puzzle che componendosi rivela: chi altro se non lei?
@@loredanatidei7289 Esattamente Loredana : Chi altri se non lei !!!
Hai descritto alla perfezione la figura di padre e marito , stesso pensiero .
Buona serata Loredana 😘
@@silviadem_ buona serata a te
Ciao Silvia. Buon anno a te. Grazie come sempre, rimani nei paraggi che arriva 😊
@@loredanatidei7289 allucinante il marito hai ragione, non so se è più patologico di lei. Se lui non se ne fosse andato la mattina, dopo che la moglie era stata male tutta la notte, il bambino era ancora vivo. E difatti per sciollarsi bene la coscienza ha detto di farne un altro
io non so come faccia una mamma a dire "facciamone un altro" 😭😭😭 a me ammazza questa frase perché mi immagino quel piccolo bimbo così caro e innocente..😭😭boh mi spezza sempre il cuore, giuro.
Bisognerebbe parlare anche del marito
@@gavianofernando3785 entrambi, si.
Un buon lavoro, una voce narrante piacevole e adatta all'argomento delicato che viene raccontato. Tuttavia ho riscontrato qualche imprecisione, comune ad altre versioni della vicenda ascoltate su vari podcast o video. Si è spesso parlato del "candore" del paesaggio che avrebbe reso impossibile per un estraneo non lasciare traccia del suo passaggio nei dintorni dello chalet ma in realtà basta vedere i video dell'epoca, girati proprio il giorno del fatto, per accorgersi che in quei giorni non c'era neve a Montroz, o cmq non in questa quantità descritta da molti.. anche la supposta frase detta dalla Ferrod "cosa hai fatto"? al momento del suo ingresso nella stanza del delitto, in realtà nei verbali non risulta essere mai stata pronunciata. Una cosa che mi ha colpita e di cui in tutti questi anni nessuno forse si è accorto, è che nella telefonata del 118 la stessa Franzoni ammette di avere avuto una crisi di panico la notte precedente. Io riesco a sentire perfettamente la frase: "sono venuti stanotte che stavo male io, crisi di panico". Ma nessuno a quanto pare se n'è mai accorto e su quel malore si è detto tutto e il contrario di tutto, quando alla fine è la donna stessa che ammette di cosa si fosse trattato. Una cosa curiosa.
Infine io non sono innocentista, ma di sicuro la ricostruzione del delitto dati i tempi strettissimi pone non pochi problemi.... uno fra tutti: la Franzoni quando si è ripulita? E perchè il pigiama era al contrario? Non era certo una killer professionista... come è riuscita a non lasciare almeno una prova schiacciante che la incriminasse senza ombra di dubbio.
Poi peró mi dico che la domanda delle domande in questo caso è la seguente: perchè quel giorno la Franzoni si era così intestardita a voler lasciare il figlio piccolo a casa? Voglio dire, si era svegliato, infilargli al volo qualcosa, mettergli il giaccone e portarlo con sè? Essendo la mamma di una bimba dell'età di Samuele all'epoca so per certo quanto sia difficile convincere un bambino piccolo a stare buono a casa, quando lui vuole seguire la mamma. E da madre non sarei mai tranquilla a lasciare mio figlio di 3 anni solo a casa, sapendo che è sveglio e, cito testualmente la Franzoni, "quando lui non mi vede piange disperato". Questa è la cosa più strana dell'intera vicenda. Mi chiedo se qualcuno abbia posto questo quesito alla mamma di Samuele.
Grazie un'ottima analisi precisa e puntuale 😊
Grazie per aver affrontato questo caso che personalmente ho 'sentito' profondamente, forse perché il tema è potente e oscuro: la maternità.
Precisi e coinvolgenti come sempre; aspetto la seconda parte.
Grazie Loredana gentilissima come sempre. A presto 😊
Bravissima! Bel canale! Molto interessante il modo di narrare le varie vicissitudini e anche i particolari del contesto. Spero che il tuo canale cresca. Questa storia mi ha profondamente colpita e il mio pensiero è andato e va tutt'ora a quel povero bimbo che avrà avuto paura e dolore con quello che gli è stato fatto. Gli innocenti non meritano di morire ma meritano amore, invece sono proprio loro a pagare per le conseguenze di una società malata nel profondo
Ciao, la tua analisi mi è sembrata lucida e calzante. Ti ringrazio per i complimenti! Continua a seguirci, a breve usciranno gli ultimi due episodi della serie del delitto di Cogne. A presto!
Grazie.
Ancora grazie 😘
Piccolo Angelo❤
😢😢😢
Colpevole! Assolutamente! 😢😡
Beh si con sentenza definitiva 😊
Praticamente ascoltiamo solo pubblicità. 🤷🏻♀️
Mi dispiace ma non possiamo fare nulla, abbiamo le mani legate su questa cosa, sono i network di distribuzione a decidere dove e quanta pubblicità inserire. 🤷🏻♂️
Ma perché questi siparietti in lingua inglese ??
Ciao Elisabetta, purtroppo quello non dipende da noi. È il gestore dei contenuti che inserisce gli spot. Buona serata!
@@inchiostro_nero
Accidenti a loro....spezzano il pathos del racconto
Troppa pubblicità
Ma questi che parlano inglese?
Eccomi
Prima!!😊
Ben ritrovata Nives. Grazie mille 😊