Informazioni: Tutte le piante nate da seme fertile fruttificano, a meno che non ci sia una patologia genetica rara nel seme. Le drupace hanno alta stabilità gentica, spesso quindi producono frutti simili alla pianta madre, le Pomacee hanno invece un alta varietà genetica per quanto riguarda la parte del mesocarpo e epicarpo. Spesso se sia ha un buon pool genetico nel nostro frutteto molto probabilmente avremo la possibilità di avere delle pomacee di grande qualità. Solo se abbiamo delle piante da frutto con scarsa qualità dei frutti allora avremo una generazione che viene chiamata volgarmente "selvatica". Quello che bisogna capire é che non é stato da un momento all'altro che le mele da piccole e aspre sono diventate grandi e succose. L'uomo ha selezionato per migliaia di anni i semi dei frutti che vedeva che col tempo erano piu grandi e saporiti fino ad arrivare alle qualità che troviamo ora nel supermercato. Se continuamo a coltivare la nostra frutta su dei cloni, le piante non staranno a passo col tempo con il cambiamento climatico. Crescere la frutta dal seme oltre che essere un piacere é un dovere. Il seme é la resilienza della pianta in versione pocket. Tutte la genetica della frutta che mangi viene da una pianta madre nata da seme. Come sarebbe possibile altrimenti? Non puo creare la gentica dal nulla in laboratorio e micropropagarla e innestarla. Le prime marze per ogni cultivar vengono prese dalla pianta madre. Anche per la frutta piu famosa sul mercato, per esempio la prima pianta Golden Delicious é nata da seme in West Virginia, la Granny Smith nata da seme nell 1800 in New South wales in Australia... le tue albicocche a cui mi riferivi palecchiella o la sancastrese tutte nate da seme probabilmente nelle pendici del vesuvio. La nostra pesca romagnola "Buco Incavato" nata da seme a massa lombarda nel fine 800, dal suo semenzale viene la bella di Cesena, La santa anna balducci ecc.... sono piante estremamente adatte al territorio perché nate qua da seme! Vedi il problema é che gli agricoltori di oggi ripetono che la frutta buona non puó nascere da seme, (qui c'è il marketing dei vivaisti) ma non hanno mai provato a crescerla, o non conoscono nessuno che ci abbia mai provato, chiaramente se semini un Mirabolano viene fuori una prugna aspra, ma se scegli i semi giusti con il giusto pool genetico, non ha tante possibilità di sbagliare. Guardati i video di questo ragazzo che cresce pesche, albicocche e cigliege dal seme youtube.com/@enzopeschedaseme512?si=ZWel57RJg_1n5NL2
Salve, hai avuto esperienza con la semina del pero? Da varietà domestiche e commerciali, seminando i loro semi che piante nascerebbero? Si ritornerebbe al selvatico?
Video molto bello,gli alberi che hai fatto sono davvero stupendi...io una cosa più o meno sul genere la farò coi pomodori...che lo so che è molto più semplice... però quest'anno mi sono nate delle piante spontaneamente dove l'anno scorso avevo piantato i ciliegino e sono venute simili al ciliegino ma coi pomodori un po' più grossi perché si saranno ibridate con altre varietà che erano vicine...cmq la cosa che mi ha colpito è la forte spinta che hanno queste piante...sono molto più vigorose degli altri pomodori che ho è che sono stati a loro tempo trapiantati...sto pensando di lasciare semplicemente dei pomodori sul terreno dei filari e l'anno prossimo vedere cosa esce... credo che la vigoria della pianta sia data proprio dal fatto che è nata sul posto e non è stata mai trapiantata ....e questa cosa ora la riscontro sui tuoi alberi nati da seme,che a vederli sono proprio belli e vigorosi ...bravo,nel lavoro e nel ragionamento 😉
Che interessante questo video !!! Sto facendo la stessa cosa in campagna coltivando semi. Ho iniziato con : carrubi, mirti, agrumi, nespolo e a settembre pianterò semi di albicocca e pesche, l'unica differenza è che li coltivo in vaso per questioni tempo. Volevo chiedere se le metto a dimora ancora piccole, riusciranno a integrarsi con la terra del posto ? Grazie e complimenti per il lavoro fatto !
Difatto è un problema quello del clonare. Infatti a mio parere in Puglia la Xylella ha colpito in modo cosi forte per via del fatto che gli alberi sono tutti della stessa cultivar
il problema della xylella in salento (non in tutta la puglia) non deriva assolutamente dal fatto che siano "della stessa cultivar", ma da una situazione molto complessa che riguarda la messa a dimora, la cura delle cultivar, il territorio e l'adattamento del parassita alla pianta. Vai a Bitonto e non trovi un albero malato, non solo per opportunità del parassita ma anche per il tipo di cura cui gli ulivi sono manutenuti (un altro mondo rispetto a chi produce in prevalenza olio lampante)
Dopo aver mangiato le ciliegie, ho buttato i semi in un vaso e stanno crescendo delle foglioline... ma è vero che è necessario fare un innesto xché la pianta nn sa che deve fare frutti? E quali frutti?
I noccioli delle pesche soprattutto le bianche danno un frutto molto simile alla pianta madre , anche con le prugne e albicocche si possono ottenere buoni frutti, mentre con i ciliegi e gli agrumi vanno innestati perché i frutti arriveranno dopo molti anni e saranno pochi e piccoli ad esempio dai ciliegi si otterranno ciliegie piccole e molto acide....mentre un agrume nato da seme può fruttificare dopo un minimo di nove dieci anni e in alcuni casi ha fruttificato dopo ventidue anni con pochi frutti e piccoli di scarso valore organolettico... Questi avviene perché non si hanno più piante originali ma sono tutte innestate le piante possono acquisire 4 DNA diversi uno è dato dal portainnesto che un selvatico poi abbiamo quella della pianta madre e poi quello da impollinazione ...
Ma il 95% delle piante nate da seme sono franco/selvatico che o non fruttificano o sono di scarsa qualità. L'unico discorso che mi vede d'accordo è che la piantina nata da seme è un perfetto portainnesto adattato al microclima del tuo terreno
Falso! bisogna parlare per esperienza non per sentito dire. Tutte le piante nate da seme fertile fruttificano, a meno che non ci sia una patologia genetica rara nel seme. Le drupace hanno alta stabilità gentica, spesso quindi producono frutti simili alla pianta madre, le Pomacee hanno invece un alta varietà genetica per quanto riguarda la parte del mesocarpo e epicarpo. Spesso se sia ha un buon pool genetico nel nostro frutteto molto probabilmente avremo la possibilità di avere delle pomacee di grande qualità. Solo se abbiamo delle piante da frutto con scarsa qualità dei frutti allora avremo una generazione che viene chiamata volgarmente "selvatica". Quello che bisogna capire é che non é stato da un momento all'altro che le mele da piccole e aspre sono diventate grandi e succose. L'uomo ha selezionato per migliaia di anni i semi dei frutti che vedeva che col tempo erano piu grandi e saporiti fino ad arrivare alle qualità che troviamo ora nel supermercato. Se continuamo a coltivare la nostra frutta su dei cloni, le piante non staranno a passo col tempo con il cambiamento climatico. Crescere la frutta dal seme oltre che essere un piacere é un dovere. Il seme é la resilienza della pianta in versione pocket
@@Terragenera infatti....piantate, fate esperienza e poi ne discutiamo assieme. Un'altra cosa che non mi vede d'accordo "le piante non staranno al passo col cambiamento climatico" quando per metà video continuate a dire che le varietà locali vengono meglio di quelle montane e della Campania, mettetevi d'accordo, o cambiamento o vanno bene sempre le stesse. Provate a piantare ciliegi, meli, peri, susini ed albicocchi da seme, poi se vi va di lusso il 5% vi viene uguale alla pianta madre, il resto piante selvatiche che non fruttificano. State cercando di riprodurre in 1 generazione ciò che l'uomo è riuscito a fare in migliaia di anni.
Tutte la genetica della frutta che mangi viene da una pianta madre nata da seme. Come sarebbe possibile altrimenti? Non puo creare la gentica dal nulla in laboratorio e micropropagarla e innestarla. Le prime marze per ogni cultivar vengono prese dalla pianta madre. Anche per la frutta piu famosa sul mercato, per esempio la prima pianta Golden Delicious é nata da seme in West Virginia, la Granny Smith nata da seme nell 1800 in New South wales in Australia... le tue albicocche a cui mi riferivi palecchiella o la sancastrese tutte nate da seme probabilmente nelle pendici del vesuvio. La nostra pesca romagnola "Buco Incavato" nata da seme a massa lombarda nel fine 800, dal suo semenzale viene la bella di Cesena, La santa anna balducci ecc.... sono piante estremamente adatte al territorio perché nate qua da seme! Vedi il problema é che gli agricoltori di oggi ripetono che la frutta buona non puó nascere da seme, (qui c'è il marketing dei vivaisti) ma non hanno mai provato a crescerla, o non conoscono nessuno che ci abbia mai provato, chiaramente se semini un Mirabolano viene fuori una prugna aspra, ma se scegli i semi giusti con il giusto pool genetico, non ha tante possibilità di sbagliare. Guardati i video di questo ragazzo che cresce pesche, albicocche e cigliege dal seme youtube.com/@enzopeschedaseme512?si=ZWel57RJg_1n5NL2
@@Terragenera dopo aver letto questa conversazione ho visitato il sito di un noto vivaista di Riva del Garda, che si occupa di frutti antichi. Trovo che sia interessante che anche lui applichi la stessa pratica: "Al momento si stanno controllando circa 1000 varietà di frutti recuperati in tutta Italia. Del nostro ricco patrimonio frutticolo si cerca di valorizzare le cultivar migliori e degne di particolare interesse sia agronomico che storico. Unitamente all’attività di recupero e valorizzazzione dei frutti del passato stiamo selezionando con spirito biodinamico nuove varietà “rigenerate”. Questo lavoro avviene partendo dal materiale genetico fornito dalle cultivar di frutti che nel passato si sono distinte per ottime caratteristiche organolettiche e resistenza alle principali fitopatie con il metodo più naturale possibile: la libera impollinazione."
Informazioni:
Tutte le piante nate da seme fertile fruttificano, a meno che non ci sia una patologia genetica rara nel seme. Le drupace hanno alta stabilità gentica, spesso quindi producono frutti simili alla pianta madre, le Pomacee hanno invece un alta varietà genetica per quanto riguarda la parte del mesocarpo e epicarpo. Spesso se sia ha un buon pool genetico nel nostro frutteto molto probabilmente avremo la possibilità di avere delle pomacee di grande qualità. Solo se abbiamo delle piante da frutto con scarsa qualità dei frutti allora avremo una generazione che viene chiamata volgarmente "selvatica".
Quello che bisogna capire é che non é stato da un momento all'altro che le mele da piccole e aspre sono diventate grandi e succose. L'uomo ha selezionato per migliaia di anni i semi dei frutti che vedeva che col tempo erano piu grandi e saporiti fino ad arrivare alle qualità che troviamo ora nel supermercato.
Se continuamo a coltivare la nostra frutta su dei cloni, le piante non staranno a passo col tempo con il cambiamento climatico. Crescere la frutta dal seme oltre che essere un piacere é un dovere. Il seme é la resilienza della pianta in versione pocket.
Tutte la genetica della frutta che mangi viene da una pianta madre nata da seme. Come sarebbe possibile altrimenti? Non puo creare la gentica dal nulla in laboratorio e micropropagarla e innestarla. Le prime marze per ogni cultivar vengono prese dalla pianta madre. Anche per la frutta piu famosa sul mercato, per esempio la prima pianta Golden Delicious é nata da seme in West Virginia, la Granny Smith nata da seme nell 1800 in New South wales in Australia... le tue albicocche a cui mi riferivi palecchiella o la sancastrese tutte nate da seme probabilmente nelle pendici del vesuvio. La nostra pesca romagnola "Buco Incavato" nata da seme a massa lombarda nel fine 800, dal suo semenzale viene la bella di Cesena, La santa anna balducci ecc.... sono piante estremamente adatte al territorio perché nate qua da seme!
Vedi il problema é che gli agricoltori di oggi ripetono che la frutta buona non puó nascere da seme, (qui c'è il marketing dei vivaisti) ma non hanno mai provato a crescerla, o non conoscono nessuno che ci abbia mai provato, chiaramente se semini un Mirabolano viene fuori una prugna aspra, ma se scegli i semi giusti con il giusto pool genetico, non ha tante possibilità di sbagliare. Guardati i video di questo ragazzo che cresce pesche, albicocche e cigliege dal seme youtube.com/@enzopeschedaseme512?si=ZWel57RJg_1n5NL2
Salve, hai avuto esperienza con la semina del pero? Da varietà domestiche e commerciali, seminando i loro semi che piante nascerebbero? Si ritornerebbe al selvatico?
Video molto bello,gli alberi che hai fatto sono davvero stupendi...io una cosa più o meno sul genere la farò coi pomodori...che lo so che è molto più semplice... però quest'anno mi sono nate delle piante spontaneamente dove l'anno scorso avevo piantato i ciliegino e sono venute simili al ciliegino ma coi pomodori un po' più grossi perché si saranno ibridate con altre varietà che erano vicine...cmq la cosa che mi ha colpito è la forte spinta che hanno queste piante...sono molto più vigorose degli altri pomodori che ho è che sono stati a loro tempo trapiantati...sto pensando di lasciare semplicemente dei pomodori sul terreno dei filari e l'anno prossimo vedere cosa esce... credo che la vigoria della pianta sia data proprio dal fatto che è nata sul posto e non è stata mai trapiantata ....e questa cosa ora la riscontro sui tuoi alberi nati da seme,che a vederli sono proprio belli e vigorosi ...bravo,nel lavoro e nel ragionamento 😉
Che interessante questo video !!! Sto facendo la stessa cosa in campagna coltivando semi. Ho iniziato con : carrubi, mirti, agrumi, nespolo e a settembre pianterò semi di albicocca e pesche, l'unica differenza è che li coltivo in vaso per questioni tempo. Volevo chiedere se le metto a dimora ancora piccole, riusciranno a integrarsi con la terra del posto ? Grazie e complimenti per il lavoro fatto !
Difatto è un problema quello del clonare. Infatti a mio parere in Puglia la Xylella ha colpito in modo cosi forte per via del fatto che gli alberi sono tutti della stessa cultivar
il problema della xylella in salento (non in tutta la puglia) non deriva assolutamente dal fatto che siano "della stessa cultivar", ma da una situazione molto complessa che riguarda la messa a dimora, la cura delle cultivar, il territorio e l'adattamento del parassita alla pianta. Vai a Bitonto e non trovi un albero malato, non solo per opportunità del parassita ma anche per il tipo di cura cui gli ulivi sono manutenuti (un altro mondo rispetto a chi produce in prevalenza olio lampante)
Dopo aver mangiato le ciliegie, ho buttato i semi in un vaso e stanno crescendo delle foglioline... ma è vero che è necessario fare un innesto xché la pianta nn sa che deve fare frutti? E quali frutti?
Semini anche a luglio? O meglio l'autunno? Hai provato con le noci?
Se hai pesche cv.sanguigna potresti mandarmi dei semi ??? Grazie...
Io metto i semi in vaso all'aperto e trapianto l'autunno dellanno successivo non semino direttamente perché le arvicole sono in agguato...
Dalla semina alla prima fruttificazione quanti anni passano in media? Per i prunus
Dipende, dai 5 ai 10 anni, un ciliegio nato da seme fruttifica anche dopo 10 anni
Io so che da seme nascono selvatici.con frutto molto piccolo e a volte acidulo.
@@giuseppecannizzaro491 si, vanno innestati. Ma sempre 5/10 anni.
I noccioli delle pesche soprattutto le bianche danno un frutto molto simile alla pianta madre , anche con le prugne e albicocche si possono ottenere buoni frutti, mentre con i ciliegi e gli agrumi vanno innestati perché i frutti arriveranno dopo molti anni e saranno pochi e piccoli ad esempio dai ciliegi si otterranno ciliegie piccole e molto acide....mentre un agrume nato da seme può fruttificare dopo un minimo di nove dieci anni e in alcuni casi ha fruttificato dopo ventidue anni con pochi frutti e piccoli di scarso valore organolettico... Questi avviene perché non si hanno più piante originali ma sono tutte innestate le piante possono acquisire 4 DNA diversi uno è dato dal portainnesto che un selvatico poi abbiamo quella della pianta madre e poi quello da impollinazione ...
Ho delle pesche nate da seme...molto vigorose resistino molto meglio ai patogeni e praticamente non hanno mai la bolla...
Salve, dopo quanti anni fruttificano? Grazie
Ma il 95% delle piante nate da seme sono franco/selvatico che o non fruttificano o sono di scarsa qualità. L'unico discorso che mi vede d'accordo è che la piantina nata da seme è un perfetto portainnesto adattato al microclima del tuo terreno
Falso! bisogna parlare per esperienza non per sentito dire. Tutte le piante nate da seme fertile fruttificano, a meno che non ci sia una patologia genetica rara nel seme. Le drupace hanno alta stabilità gentica, spesso quindi producono frutti simili alla pianta madre, le Pomacee hanno invece un alta varietà genetica per quanto riguarda la parte del mesocarpo e epicarpo. Spesso se sia ha un buon pool genetico nel nostro frutteto molto probabilmente avremo la possibilità di avere delle pomacee di grande qualità. Solo se abbiamo delle piante da frutto con scarsa qualità dei frutti allora avremo una generazione che viene chiamata volgarmente "selvatica".
Quello che bisogna capire é che non é stato da un momento all'altro che le mele da piccole e aspre sono diventate grandi e succose. L'uomo ha selezionato per migliaia di anni i semi dei frutti che vedeva che col tempo erano piu grandi e saporiti fino ad arrivare alle qualità che troviamo ora nel supermercato.
Se continuamo a coltivare la nostra frutta su dei cloni, le piante non staranno a passo col tempo con il cambiamento climatico. Crescere la frutta dal seme oltre che essere un piacere é un dovere. Il seme é la resilienza della pianta in versione pocket
@@Terragenera infatti....piantate, fate esperienza e poi ne discutiamo assieme. Un'altra cosa che non mi vede d'accordo "le piante non staranno al passo col cambiamento climatico" quando per metà video continuate a dire che le varietà locali vengono meglio di quelle montane e della Campania, mettetevi d'accordo, o cambiamento o vanno bene sempre le stesse. Provate a piantare ciliegi, meli, peri, susini ed albicocchi da seme, poi se vi va di lusso il 5% vi viene uguale alla pianta madre, il resto piante selvatiche che non fruttificano. State cercando di riprodurre in 1 generazione ciò che l'uomo è riuscito a fare in migliaia di anni.
Tutte la genetica della frutta che mangi viene da una pianta madre nata da seme. Come sarebbe possibile altrimenti? Non puo creare la gentica dal nulla in laboratorio e micropropagarla e innestarla. Le prime marze per ogni cultivar vengono prese dalla pianta madre. Anche per la frutta piu famosa sul mercato, per esempio la prima pianta Golden Delicious é nata da seme in West Virginia, la Granny Smith nata da seme nell 1800 in New South wales in Australia... le tue albicocche a cui mi riferivi palecchiella o la sancastrese tutte nate da seme probabilmente nelle pendici del vesuvio. La nostra pesca romagnola "Buco Incavato" nata da seme a massa lombarda nel fine 800, dal suo semenzale viene la bella di Cesena, La santa anna balducci ecc.... sono piante estremamente adatte al territorio perché nate qua da seme!
Vedi il problema é che gli agricoltori di oggi ripetono che la frutta buona non puó nascere da seme, (qui c'è il marketing dei vivaisti) ma non hanno mai provato a crescerla, o non conoscono nessuno che ci abbia mai provato, chiaramente se semini un Mirabolano viene fuori una prugna aspra, ma se scegli i semi giusti con il giusto pool genetico, non ha tante possibilità di sbagliare. Guardati i video di questo ragazzo che cresce pesche, albicocche e cigliege dal seme youtube.com/@enzopeschedaseme512?si=ZWel57RJg_1n5NL2
@@Terragenera dopo aver letto questa conversazione ho visitato il sito di un noto vivaista di Riva del Garda, che si occupa di frutti antichi. Trovo che sia interessante che anche lui applichi la stessa pratica: "Al momento si stanno controllando circa 1000 varietà di frutti recuperati in tutta Italia. Del nostro ricco patrimonio frutticolo si cerca di valorizzare le cultivar migliori e degne di particolare interesse sia agronomico che storico.
Unitamente all’attività di recupero e valorizzazzione dei frutti del passato stiamo selezionando con spirito biodinamico nuove varietà “rigenerate”. Questo lavoro avviene partendo dal materiale genetico fornito dalle cultivar di frutti che nel passato si sono distinte per ottime caratteristiche organolettiche e resistenza alle principali fitopatie con il metodo più naturale possibile: la libera impollinazione."