Che spiagge !! Che rocce !! Che pietre !! Che mare !! Che riflessi. Che azzurri. Che verdi. Che infinite gradazioni dei colori più gradevoli e ameni dello spettro solare. Che bianco calcare abbagliante. Che delizia di verde macchia mediterranea... Noi viviamo nel Giardino dell'Eden e non ce lo ricordiamo mai. Siamo abituati a dare tutto per scontato, a pensare che dappertutto sia come qui. E lasciamo che la Bellezza quasi sovrannaturale della Nostra Terra, Terra di Dei, venga violata dalle colate di cemento, dai resorts a sette stelle, dai fetori delle ciminiere... Per me quella da Siracusa andando verso sud è una delle coste più belle della Sicilia. I Caraibi non le fanno un baffo !! Sicuramente è una costa molto meno antropizzata di quella Siracusa-Messina che è ormai amaramente impraticabile. Posso solo augurarmi che quel fiorire di villette dalle parti di Ognina venga ridimensionato. A proposito del toponimo: Ognina. Che troviamo, sempre legato al mare, pure a Catania. Deriva probabilmente dal teonimo di una deità pregreca - Lognina. Che, forse, dava anche il nome al fiume Longane nel milazzese. Poi la Dea fu accostata ad Athena che così divenne: Athena Lognina. Non dubito che, come a Catania, pure nell'Ognina siracusana non mancasse un tempio per la Grande Dea - ancora non rinvenuto. Sposo in pieno l'ipotesi che attribuisce ai larghi fori la qualità di contenitori per il sale. Piuttosto di quella che vi intravede fori per palafitte. Non sono mai stati ritrovati insediamenti palafitticoli nel Mediterraneo, tantomeno in Sicilia. E ad ogni modo i fori necessari per i pali sui quali si reggono le palafitte sono più piccoli: come quelli della cultura Terramare nella pianura Padana, che nulla ha da spartire con noi. La presenza di materiale Tarxien e, successivamente, Borg in-Nadur non devono tuttavia costringerci a pensare che l'isolotto (allora penisola) fosse necessariamente un avamposto abitato da maltesi. Forse più ovvio pensarlo, in fondo come suggerisce lo stesso documentario, semplicemente come snodo portuale ben collegato ai vicini maltesi. La tomba a dromos, per esempio, si riferisce ad un contesto balcanico meridionale ed egeo. Per cui ci troviamo di fronte ad una sorta di hub portuale in cui s'incontrano genti che provengono da tante parti del Mediterraneo ! Il particolare che rimanda all'assenza di vere e proprie abitazioni rinforza quest'ipotesi. Il luogo era verisimilmente un atelier, un centro di produzione artigianale (fittile, litica, forse chissà, anche altro), di beni che poi magari sarebbero stati smistati per via marittima e per via terrestre. Il fondale basso che persegue l'antico canale sommerso mi spinge a farmi una nuotata... Non è lontano dalla terraferma e potrei cimentarmi. E comunque, dopo avere provato le splendide spiagge di Cassibile questa urge sperimentarla. Un po' però mi rattristano l'affollamento di ombrelloni, barche e la città un po' troppo vicina. Eppure m'intrigano quelle calette nascoste dalla sabbia bianca e quella vegetazione di smeraldo... Viva le spiagge della meravigliosa Sicilia ! Teniamocele care. Se le roviniamo non ce ne saranno altre.
Questo documentario restituisce dignità ad una zona archeologica che, purtroppo, è abbandonata a sè stessa. Grazie Architetto per la sua pregiatissima opera di diffusione culturale.
...un altro tassello della nostra Storia offerto per conoscenza a noi ed ai posteri. Visto il pericolo della speculazione "turistica",non è certo poco !! Grazie,all'Architetto Mannoia ed ai collaboratori.
Che spiagge !! Che rocce !! Che pietre !! Che mare !!
Che riflessi. Che azzurri. Che verdi. Che infinite gradazioni dei colori più gradevoli e ameni dello spettro solare.
Che bianco calcare abbagliante. Che delizia di verde macchia mediterranea... Noi viviamo nel Giardino dell'Eden e non ce lo ricordiamo mai.
Siamo abituati a dare tutto per scontato, a pensare che dappertutto sia come qui.
E lasciamo che la Bellezza quasi sovrannaturale della Nostra Terra, Terra di Dei, venga violata dalle colate di cemento, dai resorts a sette stelle, dai fetori delle ciminiere...
Per me quella da Siracusa andando verso sud è una delle coste più belle della Sicilia.
I Caraibi non le fanno un baffo !!
Sicuramente è una costa molto meno antropizzata di quella Siracusa-Messina che è ormai amaramente impraticabile.
Posso solo augurarmi che quel fiorire di villette dalle parti di Ognina venga ridimensionato.
A proposito del toponimo: Ognina.
Che troviamo, sempre legato al mare, pure a Catania.
Deriva probabilmente dal teonimo di una deità pregreca - Lognina. Che, forse, dava anche il nome al fiume Longane nel milazzese.
Poi la Dea fu accostata ad Athena che così divenne: Athena Lognina.
Non dubito che, come a Catania, pure nell'Ognina siracusana non mancasse un tempio per la Grande Dea - ancora non rinvenuto.
Sposo in pieno l'ipotesi che attribuisce ai larghi fori la qualità di contenitori per il sale. Piuttosto di quella che vi intravede fori per palafitte.
Non sono mai stati ritrovati insediamenti palafitticoli nel Mediterraneo, tantomeno in Sicilia. E ad ogni modo i fori necessari per i pali sui quali si reggono le palafitte sono più piccoli: come quelli della cultura Terramare nella pianura Padana, che nulla ha da spartire con noi.
La presenza di materiale Tarxien e, successivamente, Borg in-Nadur non devono tuttavia costringerci a pensare che l'isolotto (allora penisola) fosse necessariamente un avamposto abitato da maltesi.
Forse più ovvio pensarlo, in fondo come suggerisce lo stesso documentario, semplicemente come snodo portuale ben collegato ai vicini maltesi.
La tomba a dromos, per esempio, si riferisce ad un contesto balcanico meridionale ed egeo.
Per cui ci troviamo di fronte ad una sorta di hub portuale in cui s'incontrano genti che provengono da tante parti del Mediterraneo !
Il particolare che rimanda all'assenza di vere e proprie abitazioni rinforza quest'ipotesi.
Il luogo era verisimilmente un atelier, un centro di produzione artigianale (fittile, litica, forse chissà, anche altro), di beni che poi magari sarebbero stati smistati per via marittima e per via terrestre.
Il fondale basso che persegue l'antico canale sommerso mi spinge a farmi una nuotata...
Non è lontano dalla terraferma e potrei cimentarmi.
E comunque, dopo avere provato le splendide spiagge di Cassibile questa urge sperimentarla.
Un po' però mi rattristano l'affollamento di ombrelloni, barche e la città un po' troppo vicina.
Eppure m'intrigano quelle calette nascoste dalla sabbia bianca e quella vegetazione di smeraldo...
Viva le spiagge della meravigliosa Sicilia !
Teniamocele care. Se le roviniamo non ce ne saranno altre.
Questo documentario restituisce dignità ad una zona archeologica che, purtroppo, è abbandonata a sè stessa. Grazie Architetto per la sua pregiatissima opera di diffusione culturale.
...un altro tassello della nostra Storia offerto per conoscenza a noi ed ai posteri. Visto il pericolo della speculazione "turistica",non è certo poco !! Grazie,all'Architetto Mannoia ed ai collaboratori.
MAGNIFICHE immagini e spiegazioni. sembra che Gaspare ci faccia immergere con lui nelle acque limpide di un mare invidiabile. GRAZIE davvero
grazie per i suoi documentari ben realizzati e di grande interesse
grazie per questi video ricchi di conoscenza
Bellissimo, come sempre. Grazie!
Quanta cultura in questi video !
Grazie e molto interessante
bel video....c'è chi sorveglia affinchè gli scempi di cui si fa cenno alla fine del video...non abbiano a realizzarsi..
bello bello :)
❤