Gliela butto lì, un pensiero che il suo discorso mi ha stimolato, ma è solo uno spunto: da approfondire! Non è che l'essere umano si sia evoluto per vivere in piccole comunità che condividono valori, convinzioni più o meno fondate e metri di giudizio? Mi spiego: io vengo dalla provincia, la stessa sua, ma vivo a Milano da tanti anni che, per l'Italia, è una grande città. Eppure vivo sempre come se abitassi nel mio villaggio: frequento sempre lo stesso bar la mattina per il caffè, frequento sempre gli stessi colleghi in ufficio, il gruppo di amici che è nato essenzialmente dalle conoscenze fatte dei genitori dei compagni di classe dei figli, vado a giocare al calcetto con i soliti (e se non lo facessi il mondo non si perderebbe nulla). Insomma, pur vivendo in una città relativamente grande rivivo in diversi gruppi sempre il mio villaggetto! E forse anche sull'Intenet è in effetti così... Grazie per l'attenzione
si Vittorio, penso che in parte sia anche questo. Anzi, anche se non sono un antropologo, tendo anche io a credere che l'homo sapiens fatichi enormemente a vivere in società complesse, quando sembra più strutturato mentalmente per gestire relazioni a livello "tribale". Tuttavia se ci si sforza è possibile fare come diceva Platone, di estraniarsi dal proprio io per analizzare le cose come se non fossimo coinvolti. È una capacità umana importantissima, ma siamo poco allenati ad usarla.
Potremmo partire dai fondamentali. La scienza medica ha rilevato che il cervello umano ed il suo apparato uditivo hanno una peculiarità che porta svantaggi e vantaggi, come tutti gli sviluppi evolutivi. Nello specifico, l'uomo è in grado di dstinguere ed elaborare fino a 4 voci umane. Al netto dell'esercizio e peculiarità individuali, questo è il suo limite. Parliamo di voci umane perchè questa era la ricerca. Un canide ad esempio non riesce a farlo, motivo per cui i posti assai rumorosi disturbano molto i nostri cari cagnolini. Da qui possiamo partire per analizzare come l'uomo sicuramente si è evoluto come animale sociale, i suoi sensi sono il frutto di un evoluzione con comportamenti sociali e cooperativi, fattore probabilmente inutile alla maggior parte dei felidi che hanno qualità udite diverse. Tutto questo per dire che se da una parte ci siamo evoluti specializzandoci in "vita sociale" questa ha comunque dei limiti, appunto, 4 voci umane oltre le quali il nostro cervello non riesce più a percepire. Quindi si può pensare che effettivamente non ci siamo evoluti per "reggere" comunità così numerose, d'altro canto siamo uma specie altamente adattabile in virtù della nostra capacità sociale/cooperativa. Tutto questo è evidente ha un prezzo, innalzamento dei livelli tress psicofisico ad esempio, nota condizione che inficia la nostra salute a tutto tondo. Ergo, si può affermare che istintivamente cerchiamo di riprodurre condizioni di vita a noi più congeniali. Faccio un esempio stupido ma pertinente, avete mai notato quel leggero senso di smarrimento e disagio nel entrare in edifici enormi e vuoti? Oppure quella leggera claustrofobia di chi per la prima volta entra in uno stadio pieno? Ecco, possiamo avere due esempi di come il nostro istinto sia ancora prevalente. I bambino molto piccoli spesso si smarrisce il luoghi grandi ed affollati, spesso sono vittime di piccoli stati di shock che in genere si risolvono con un comportamento di allerta e ricerca di protezione, il pianto. Solo in seguito acquisiscono le capacità necessarie a orientarsi, contrastare e estrarsi da situazioni poco congeniali.
@@bresciagenealogia L'ha detto anche Vasco, che legge di filosofia più di me: state con i vostri amici, andate al bar del vs. paese, i vostri cari, cucinate e mangiate con loro, non andate a diluirvi nelle masse che fanno solo statistica per gli squali del profitto.
Non cambia nulla, sulla carta si leggono ancora oggi idiozie immani, citando " sui libri si trovano grandi idee, ma ricorda, sono comunque idee di seconda mano". I manuali di storia sono ancora oggi pieni di dati superficiali se non politicamente descritti... In genere scritti molto male. Se poi arriviamo alla storia contemporanea, l'influenza del giudizio umano è ancora così forte e le fonti così parziali da rasentare il ridicolo. Citando ancora: la storia per essere corretta, ha bisogno di sedimentare ed essere dimenticata, solo a quel punto le fonti saranno mondate da qualsiasi pregiudizio e si riveleranno come semplice dato.
@@evander1978 Verissimo tutto. Concordo in pieno. Credo che bisogni considerare però un certo pregio della storia stampata su quella digitale: questa forse la potranno cambiare ogni volta con un click secondo l'interesse del momento. Quella invece è comunque distorta secondo gli interessi del passato, ma non i correnti..
@@federicopola4876 Si, comprendo, sarà un bel problema per le prossime generazioni immagino, ma il problema più grande sarà la mole di documenti. Nessun essere umano è in grado di vagliare i dati contemporanei. Ancora oggi intere sezioni di archivi tra il 1600 ed il 1900 sono inesplorate. Si scoprono sempre informazioni nuove. Figuriamoci chi tra 100 anni dovrà cercare tra la storia di 8/9/10 mld di persone, divise in 200/250 paesi. Utilizzeranno l'IA? Sarà tutto digitalizzato? I dati saranno crittografati? Gli archivi cartacei saranno accessibili? Saranno conservati per un altro secolo? Non saprei proprio....
impossibile e sbagliato cercare di riassumere il video con una battuta ma il il primo metodo x discernere il grado di attendibilita' dell'informazione e' il conflitto di interesse, e inutile chiedere all'oste se il vino e' buono... chi o cosa si cela dietro a chi propina la notizia... sempre che sia possibile intravederlo... follow the money... 😉👋
Ciao Ivan. In realtà no, o meglio, quello è uno dei tanti metodi... dipende dal tipo di ricerca che fai. Se è un'indagine giudiziaria, ok, ci sta. Se stai facendo una ricerca storica... no. Se parliamo di fisica, nemmeno... non è che se una compagnia aerea mi dice che per volare serve la "portanza", smetto di crederci perché tutto ciò che riguarda il volo, riguarda anche loro e quindi potrebbero fregarmi.
meglio essere senza filtro che rischiare di avere un filtro sbagliato. descrivi un problema che nasce con l'umanità che in fondo non è un problema, ognuno di noi usa le informazioni che ci possono essere utili, riceverle non vuol dire crederci, in fondo anche il tuo canale dispensa molte informazioni, io le recepisco ma per senso critico non sono portato a pensare che possano essere la verità, tu puoi garantire che le storie che ci racconti e che hai studiato siano una verità oggettiva ? il fatto che siano vecchie di secoli, in fondo, non da garanzie, la fake news le inventavano anche nel medio evo. un saluto
Un video di 22' è insufficiente a sintetizzare la complessità del tema trattato. Neppure un video di 1h lo potrebbe fare. Neppure un video di 24h. Il tema non è sintetizzabile.
Profondissima riflessione ,molto utile. Grazie mille.
Riflessioni obbligate in questo tempo di cambiamenti importanti complimenti per l'argomento
Ti voto!.... Grazie!
Senza retorica e sensazionalismi sai indurre riflessioni fondamentali /!
Bellissima e condivisibile la riflessione sulla filosofia nel futuro prossimo
Gliela butto lì, un pensiero che il suo discorso mi ha stimolato, ma è solo uno spunto: da approfondire! Non è che l'essere umano si sia evoluto per vivere in piccole comunità che condividono valori, convinzioni più o meno fondate e metri di giudizio? Mi spiego: io vengo dalla provincia, la stessa sua, ma vivo a Milano da tanti anni che, per l'Italia, è una grande città. Eppure vivo sempre come se abitassi nel mio villaggio: frequento sempre lo stesso bar la mattina per il caffè, frequento sempre gli stessi colleghi in ufficio, il gruppo di amici che è nato essenzialmente dalle conoscenze fatte dei genitori dei compagni di classe dei figli, vado a giocare al calcetto con i soliti (e se non lo facessi il mondo non si perderebbe nulla). Insomma, pur vivendo in una città relativamente grande rivivo in diversi gruppi sempre il mio villaggetto! E forse anche sull'Intenet è in effetti così... Grazie per l'attenzione
si Vittorio, penso che in parte sia anche questo. Anzi, anche se non sono un antropologo, tendo anche io a credere che l'homo sapiens fatichi enormemente a vivere in società complesse, quando sembra più strutturato mentalmente per gestire relazioni a livello "tribale". Tuttavia se ci si sforza è possibile fare come diceva Platone, di estraniarsi dal proprio io per analizzare le cose come se non fossimo coinvolti. È una capacità umana importantissima, ma siamo poco allenati ad usarla.
Potremmo partire dai fondamentali. La scienza medica ha rilevato che il cervello umano ed il suo apparato uditivo hanno una peculiarità che porta svantaggi e vantaggi, come tutti gli sviluppi evolutivi.
Nello specifico, l'uomo è in grado di dstinguere ed elaborare fino a 4 voci umane. Al netto dell'esercizio e peculiarità individuali, questo è il suo limite. Parliamo di voci umane perchè questa era la ricerca. Un canide ad esempio non riesce a farlo, motivo per cui i posti assai rumorosi disturbano molto i nostri cari cagnolini.
Da qui possiamo partire per analizzare come l'uomo sicuramente si è evoluto come animale sociale, i suoi sensi sono il frutto di un evoluzione con comportamenti sociali e cooperativi, fattore probabilmente inutile alla maggior parte dei felidi che hanno qualità udite diverse.
Tutto questo per dire che se da una parte ci siamo evoluti specializzandoci in "vita sociale" questa ha comunque dei limiti, appunto, 4 voci umane oltre le quali il nostro cervello non riesce più a percepire. Quindi si può pensare che effettivamente non ci siamo evoluti per "reggere" comunità così numerose, d'altro canto siamo uma specie altamente adattabile in virtù della nostra capacità sociale/cooperativa.
Tutto questo è evidente ha un prezzo, innalzamento dei livelli tress psicofisico ad esempio, nota condizione che inficia la nostra salute a tutto tondo.
Ergo, si può affermare che istintivamente cerchiamo di riprodurre condizioni di vita a noi più congeniali.
Faccio un esempio stupido ma pertinente, avete mai notato quel leggero senso di smarrimento e disagio nel entrare in edifici enormi e vuoti? Oppure quella leggera claustrofobia di chi per la prima volta entra in uno stadio pieno? Ecco, possiamo avere due esempi di come il nostro istinto sia ancora prevalente. I bambino molto piccoli spesso si smarrisce il luoghi grandi ed affollati, spesso sono vittime di piccoli stati di shock che in genere si risolvono con un comportamento di allerta e ricerca di protezione, il pianto.
Solo in seguito acquisiscono le capacità necessarie a orientarsi, contrastare e estrarsi da situazioni poco congeniali.
@@bresciagenealogia L'ha detto anche Vasco, che legge di filosofia più di me: state con i vostri amici, andate al bar del vs. paese, i vostri cari, cucinate e mangiate con loro, non andate a diluirvi nelle masse che fanno solo statistica per gli squali del profitto.
Sempre altissimi livelli
Grazie, amo il cartaceo....👍📚📚
condivido l'amore per la carta tra le mani
Non cambia nulla, sulla carta si leggono ancora oggi idiozie immani, citando " sui libri si trovano grandi idee, ma ricorda, sono comunque idee di seconda mano".
I manuali di storia sono ancora oggi pieni di dati superficiali se non politicamente descritti...
In genere scritti molto male.
Se poi arriviamo alla storia contemporanea, l'influenza del giudizio umano è ancora così forte e le fonti così parziali da rasentare il ridicolo.
Citando ancora: la storia per essere corretta, ha bisogno di sedimentare ed essere dimenticata, solo a quel punto le fonti saranno mondate da qualsiasi pregiudizio e si riveleranno come semplice dato.
@@evander1978 Verissimo tutto. Concordo in pieno. Credo che bisogni considerare però un certo pregio della storia stampata su quella digitale: questa forse la potranno cambiare ogni volta con un click secondo l'interesse del momento. Quella invece è comunque distorta secondo gli interessi del passato, ma non i correnti..
@@federicopola4876
Si, comprendo, sarà un bel problema per le prossime generazioni immagino, ma il problema più grande sarà la mole di documenti.
Nessun essere umano è in grado di vagliare i dati contemporanei.
Ancora oggi intere sezioni di archivi tra il 1600 ed il 1900 sono inesplorate. Si scoprono sempre informazioni nuove. Figuriamoci chi tra 100 anni dovrà cercare tra la storia di 8/9/10 mld di persone, divise in 200/250 paesi.
Utilizzeranno l'IA? Sarà tutto digitalizzato? I dati saranno crittografati? Gli archivi cartacei saranno accessibili? Saranno conservati per un altro secolo?
Non saprei proprio....
Sulla conservazione dei documenti per il futuro ho già in mente un video dedicato. Perché c'è molto da dire anche sul digitale.
Le conseguenze sono importanti da analizzare
E soprattutto aiutano a capire che quasi ogni cambiamento porta effetti sia positivi che negativi
Complimenti
Riflessioni molto profonda
Grazie
impossibile e sbagliato cercare di riassumere il video con una battuta ma il il primo metodo x discernere il grado di attendibilita' dell'informazione e' il conflitto di interesse, e inutile chiedere all'oste se il vino e' buono... chi o cosa si cela dietro a chi propina la notizia... sempre che sia possibile intravederlo... follow the money... 😉👋
Ciao Ivan. In realtà no, o meglio, quello è uno dei tanti metodi... dipende dal tipo di ricerca che fai. Se è un'indagine giudiziaria, ok, ci sta. Se stai facendo una ricerca storica... no. Se parliamo di fisica, nemmeno... non è che se una compagnia aerea mi dice che per volare serve la "portanza", smetto di crederci perché tutto ciò che riguarda il volo, riguarda anche loro e quindi potrebbero fregarmi.
meglio essere senza filtro che rischiare di avere un filtro sbagliato. descrivi un problema che nasce con l'umanità che in fondo non è un problema, ognuno di noi usa le informazioni che ci possono essere utili, riceverle non vuol dire crederci, in fondo anche il tuo canale dispensa molte informazioni, io le recepisco ma per senso critico non sono portato a pensare che possano essere la verità, tu puoi garantire che le storie che ci racconti e che hai studiato siano una verità oggettiva ? il fatto che siano vecchie di secoli, in fondo, non da garanzie, la fake news le inventavano anche nel medio evo. un saluto
Un video di 22' è insufficiente a sintetizzare la complessità del tema trattato. Neppure un video di 1h lo potrebbe fare. Neppure un video di 24h.
Il tema non è sintetizzabile.
Trump eletto per internet?