La ringrazio per aver donato il suo prezioso tempo. Purtroppo le competenze in termini di tecniche e metodi insegnamento forse vengono toccate poco durante la formazione degli insegnati. Anche venisse fatto c'è ancora troppo pregiudizio per poter capire profondamente un alunno affetto da DSA (dove non è difficile trovare all'inizio forti carenze metacognitive). Sembra infatti che nell'ambiente scolastico circoli una certa convinzione tra gli insegnati che le diagnosi siano abusate... ma anche fossero vere in realtà la carenza di formazione in materia porta comunque a non aiutare completamente l'alunno stesso. Evitando altre polemiche ho seguito per un po' il suo video finché mi sono fermato al minuto 14.15 circa e sono rimasto un po' spiazzato. Il mio stile cognitivo si è bloccato sull'esagono e la mia difficoltà a ritrovarlo nella figure G e H, dove si vede solo un ottagono. Quindi non in G come indicava lei con il mouse :P Le neuroscienze insegnano che purtroppo i DSA hanno in realtà delle diverse conformazioni cerebrali in termini di neuroconnessioni e quindi di funzionamento delle varie aree cerebrali preposte alla cognizione. Il substrato anatomico, per quanto si possa aiutare questi alunni, in realtà non cambierà mai. Continueranno a faticare e a "patire" questa loro diversità. Di contro qualcuno di loro potrebbe sviluppare idee nuove e rivoluzionarie proprio in virtù di questa diversità. La personalità, il carattere, lo stato psichico vanno poi ulteriormente ad influenzare queste aree cognitive. Evitiamo di fare instaurare un questi ragazzi meccanismi di fuga dallo studio e dinamiche disfunzionali dato che questo poi peggiorerà il tutto. La scuola deve rimanere un luogo sereno dove apprendere ed acquisire le competenze e non superperformare ed essere umiliati per le proprie diversità.
Ti ha risposto? Se sei un insegnate ci sono libri che ne parlano più o meno correttamente. Non c'è comunque come indicato un metodo universale che vada bene per tutti e la metacognizione dovrebbe in realtà essere proposta in termini il meno possibili passivi in modo tale che l'alunno sviluppi proprio grazie alla metacognizione un proprio metodo di studio (personalizzato). Figurati se gli insegnati hanno tutto questo tempo: trovare il tuo stile cognitivo prevalente, capire se dipende o no dal contesto e aiutarti a costruire un metodo di studio personalizzato. Compiti semplificati e due schemi dati a tutti vanno bene... altrimenti: lo aiutiamo e non studia, non vuole studiare (mancanza di motivazione? fuga dallo studio? insuccesso che continua?)
Complimenti per la chiarezza e professionalità
Video semplice e chiaro, le faccio i miei complimenti professoressa!
complimenti ..la ringrazio per questa spiegazione molto dettagliata
La ringrazio per aver donato il suo prezioso tempo. Purtroppo le competenze in termini di tecniche e metodi insegnamento forse vengono toccate poco durante la formazione degli insegnati. Anche venisse fatto c'è ancora troppo pregiudizio per poter capire profondamente un alunno affetto da DSA (dove non è difficile trovare all'inizio forti carenze metacognitive). Sembra infatti che nell'ambiente scolastico circoli una certa convinzione tra gli insegnati che le diagnosi siano abusate... ma anche fossero vere in realtà la carenza di formazione in materia porta comunque a non aiutare completamente l'alunno stesso.
Evitando altre polemiche ho seguito per un po' il suo video finché mi sono fermato al minuto 14.15 circa e sono rimasto un po' spiazzato. Il mio stile cognitivo si è bloccato sull'esagono e la mia difficoltà a ritrovarlo nella figure G e H, dove si vede solo un ottagono. Quindi non in G come indicava lei con il mouse :P
Le neuroscienze insegnano che purtroppo i DSA hanno in realtà delle diverse conformazioni cerebrali in termini di neuroconnessioni e quindi di funzionamento delle varie aree cerebrali preposte alla cognizione. Il substrato anatomico, per quanto si possa aiutare questi alunni, in realtà non cambierà mai. Continueranno a faticare e a "patire" questa loro diversità. Di contro qualcuno di loro potrebbe sviluppare idee nuove e rivoluzionarie proprio in virtù di questa diversità. La personalità, il carattere, lo stato psichico vanno poi ulteriormente ad influenzare queste aree cognitive. Evitiamo di fare instaurare un questi ragazzi meccanismi di fuga dallo studio e dinamiche disfunzionali dato che questo poi peggiorerà il tutto.
La scuola deve rimanere un luogo sereno dove apprendere ed acquisire le competenze e non superperformare ed essere umiliati per le proprie diversità.
Complimenti!
Video utilissimo, come sempre! I contenuti pubblicati sul canale sono veramente interessanti, complimenti 👏🏻
Ciao dove questo metodo da scaricare
Ti ha risposto? Se sei un insegnate ci sono libri che ne parlano più o meno correttamente. Non c'è comunque come indicato un metodo universale che vada bene per tutti e la metacognizione dovrebbe in realtà essere proposta in termini il meno possibili passivi in modo tale che l'alunno sviluppi proprio grazie alla metacognizione un proprio metodo di studio (personalizzato). Figurati se gli insegnati hanno tutto questo tempo: trovare il tuo stile cognitivo prevalente, capire se dipende o no dal contesto e aiutarti a costruire un metodo di studio personalizzato. Compiti semplificati e due schemi dati a tutti vanno bene... altrimenti: lo aiutiamo e non studia, non vuole studiare (mancanza di motivazione? fuga dallo studio? insuccesso che continua?)