Per quanto mi riguarda io ascolto un sacco di musica in formato digitale ma acquisto quanti più dischi in vinile possibile. Veramente pochi dato che sono giovane (21 anni) e senza lavoro. Adoro i dischi in vinile in quanto oggetto di un passato affascinante che neanche ho conosciuto. Il tanto decantato "rito" dell'ascolto, il tirare fuori il disco, posizionarlo, pulirlo e così via è abbastanza inusuale per uno come me che è nato nella tecnologia. Eppure adoro osservare la ben realizzazione del prodotto e la "magia" della puntina che corre sui solchi che fanno scaturire la mia musica preferita. Vedo l'ascolto musicale su vinile come un gesto con cui ci si immerge completamente in ciò che si sta ascoltando. cosa che non accade nel far partire semplicemente con un tocco una canzone o un intero album dal telefono. E poi c'è anche un fattore collezionistico.
Salve sono un vecchio fruitore di musica. I miei ascolti sono iniziati con i vinili nel lontano '72, passando dall'hard rock al progressive, dall'alternative al Jazz ed elettronica. Ancora oggi non mi stanco a cercare cose nuove. Il CD ho tardato il più possibile a comprarlo, ma naturalmente il vinile ho continuato ad acquisirlo per pura passione. Si sa che gli ultimi 15 anni è stato messo a disposizione una quantità inimmaginabile di produzione, scaricabile dalla rete. Non mi sono sottratto neppure io alla ricerca con questi nuovi metodi. Di conseguenza i miei acquisti di musica su supporti fisici sono calati drasticamente. Penso che l'era digitale abbia cambiato l'approccio all'ascolto. Non si ascolta più l'album per intero, considerando l'opera nel complesso. Ai nuovi ascoltatori manca la magia che si provava allora. Mi ricordo di intere serate in compagnia di altri coetanei nei garage ad ascoltare montagne di dischi.
Ascoltarla mi aiuta a far pace con il mondo, anche io contrario alla dematerializzazione della musica. Amo i supporti fisici e continuerò a collezionarne...in particolare esclusivamente i cd...
Tutti e 2 i formati non moriranno mai. Mi piacerebbe solo che anche questi 2 prodotti siano incisi con Audio di Alta qualitá come lo é la musica liquida.
Ho 32 e sono 15 anni che compro cd e continuerò a farlo. Ho appena preso anche finalmente un buon impianto Hi-Fi che desideravo da anni per gustarmeli appieno. Adoro il supporto fisico e la qualità che ne deriva, da collezionista e da appassionato di musica
Io sono un appassionato di musica da quando avevo 15 anni....compro sia vinile che CD nella mia collezione 50 per cento di dividono i due supporti. Bravissimo questo ragazzo pianista jazz....grazie per averlo pubblicato....
L'aspetto che è fondamentale per me, e credo per tutti gli appassionati che si ostinano ad acquistare un supporto che da solo costa quanto (se va bene) 3 mesi di abbonamento ad una piattaforma di streaming, è la Qualità musicale. Se mi piace un lavoro, lo ascolto in streaming e mi piace sempre di più, magari se la registrazione, masterizzazione e riversamento sono stati interamente Analogici (AAA), allora sono disposto a spendere i 20-25 euro per avere in casa un vinile. Quello che continuate a sottovalutare è che gli artistucoli che popolano le Hit del momento fanno pena e non meritano nemmeno un centesimo bucato. Ripartiamo dalla Musica, scopriamo la qualità e promuoviamola. Poi chi vorrà e ne avrà le capacità economiche i soldi lo spenderà più che volentieri. E allora l'offerta dovrà adeguarsi alla domanda.
Io ho 26 anni e sin da piccolo avevo la curiosità per quanto riguarda i vinili. Ne avevo qualcuno della nonna e me li ascoltavo e li riascoltavo. Ma per diversi anni purtroppo non ho avuto l'opportunità di appassionatmici dato che non sapevo neanche dell'esistenza dei negozi di vinili. Poi per puro caso 4 anni fa mi ci imbatto e da li piano piano un po' alla volta ho cominciato a metter su un impianto sempre più decente e a collezionare da prima i vinili dei miei artisti preferiti, ma poi anche grazie all'aiuto di spotify ogni tanto trovo srtisti nuovi e poi mo vado ad acquistare i vinili per poi ascoltarli. Quindi è un po' come se affrontassi il processo inverso. Comunque qualche giovane come me che ascolta i vinili c'è appunto perché non abbiamo mai vissuto il periodo e ci sembrano ancora più magici!
Caro Marco, condivido appieno la Sua analisi. Appartengo alla specie in via d'estinzione degli analogisti, al punto che sto pensando di andare oltre acquistando un registratore a bobine. Seguo la tecnologia che supporta le mie emozioni: streaming e liquida sono lontani da me anni luce... Le sono grato, Marco, per quanto fa per "noi". Il supporto fisico, grazie agli appassionati come Lei, persona a modo e davvero competente, ma anche grazie ai nostalgici come me (che fanno opera di proselitismo tra i giovani...) non morirà mai! Con affetto e stima, Marcello
Classe 81, quest' anno ho comprato il mio primo impianto hi fi con giradischi, che soddisfazione ascoltare la musica in questo modo!! Da due giorni ho scoperto il suo canale che è meraviglioso, le interviste del bar sono pazzesche. Secondo me a livello di mercato, la rete sarà predominante ma piccole produzioni fisiche non rimarranno invendute. Bellissimo poter capire ed ascoltare dei veri professionisti come lei, se non fosse esistito TH-cam....
Ciao, ho 12 anni e sono particolarmente amante della musica analogica (vinili). Ti voglio solo avvisare che presto nei negozi di musica in cui ora si vendono principalmente cd e lettore per cd, torneranno a splendere le sgargianti copertine degli lp (dischi 33 giri) e si spera anche dei 45. E inoltre, al posto dei lettore cd, ci saranno nuovamente i magnifici giradischi! Il cd è metallico e maggiormente inquinante. Quindi, a questo punto, FANBRODO AL CD E VIVA IL VINILE!!
@@raffaelebrognaro1148 ti voglio ricordare che il vinile è plastica !!! Quindi se vogliamo ridurre la produzione di plastica per il bene dell'ambiente ...
Adoro il vinile e per vinile intendiamo i 45 e 33 giri, perché era il formato più usato quando ero giovane. Allora, parliamo degli anni 70 e 80, si usavano anche le cassette, ma il vinile era il supporto per eccellenza. C’era il piacere di possedere un oggetto che ci trasmetteva emozioni e che ricordiamo con nostalgia. Per noi vecchietti questo rimane ancora adesso il vecchio e caro “disco”. Questo in sostanza è il pubblico che ha favorito il ritorno di fiamma di vendite. Un pubblico che fisiologicamente parlando temo scomparirà nell’arco di 20/30 anni. È come guidare una raffinata auto d’epoca, è tutta una questione di emozioni ritrovate. Lo stesso percorso sta avvenendo seppur più lentamente per il libro cartaceo. Il “profumo” della carta era a volte parte integrante del contenuto del testo e il libro occupava con orgoglio il suo posto nella libreria. Invece il discorso sulla qualità trasmessa del messaggio musicale ritengo abbia poco senso e interesse per il fruitore. Ascolto abitualmente musica in tutti i formati esistenti e sono contento che esistano.
Quando è iniziata l'era del CD, i vinili "te li tiravano dietro", adesso costano uno sproposito. A fine anni '80, un CD costava quasi 30.000 lire e il corrispondente vinile 12.000 circa...
Da audiofilo appassionato (e come Marco un po' meno di questo "Nuovo Ordine Globale" che sta avanzando e che si basa essenzialmente sul "controllo totalizzante"..), ritengo che questa sia una delle analisi più lucide e realistiche che abbia sentito negli ultimi tempi, per questo settore. Come al solito accade oramai, l'informazione autentica è da ricercarsi direttamente presso gli "addetti ai lavori" (..accertata la loro buona fede, ovviamente..) e sempre meno nei mezzi di informazione mainstream, che il più delle volte essendo a "libro paga" di qualcuno non possono dire le cose come realmente stanno e finiscono per fare così della mera "propaganda".
Sono pienamente d'accordo con le tue considerazioni, la tecnologia però può aiutare qualsiasi settore come ad esempio la creazione di nuovi macchinari di produzione di supporti fisici (CD-Vinili) per soddisfare anche un mercato di nicchia ,creando un sistema di stampa da utilizzare su ordinazione, evitando così magazzini di invenduto e perdite aziendali. Da appassionato e collezionista di vinili posso dirti che le nuove produzioni in vinile non li acquisto perché la stragrande maggioranza sono fatti da file digitali e quindi è come avere un CD su vinile, se devo spendo meno e compro il CD, ma preferisco i file Hi-Res dalle piattaforme che le distribuiscono. Un saluto.
Io sono un trentacinquenne che è cresciuto a casa con vinili e cd, continuo a preferirli e anche acquistarli da praticamente sempre e, tra un cd e un vinile, mi faccio pure un suonata, che è il culmine ultimo della mia passione per la musica, cioè non volevo limitarmi all'ascolto ma volevo io stesso suonare e comprendere ciò che amavo. Frequentavo anche fiere del disco e mercatini musicali, ovviamente prima del covid, oltre che concerti. Naturalmente li ascolto, non li prendo per appenderli al muro per poi scaricare i brani dal web, ho un bell'impiantino per cd e vinili, con un bel Thorens d'annata. In passato più che oggi mi interessai anche a testine particolari, cuffie audiophile, diffusori, amplificatori, pre-amplificatori, cavi e cose così, solo che richiedono spese molto alte quindi, dopo essermi assemblato un impiantino più o meno decente, ho lasciato stare con l'argomento e sono sempre andato avanti con quello, altrimenti rischiavo di finirci sperso. Cassette no perchè sono tutte andate perse tra svariati traslochi o regalate. Può capitare che ci scappino ascolti su TH-cam di tanto in tanto, mentre lavoro magari ma sono ascolti da sottofondo o se mi vien voglia di farmi una suonata su qualche backing track non mia personale, quando voglio Ascoltare con la A maiuscola sempre di impianto, cd e vinili, tra l'altro mi ritrovo anche doppioni, ovvero stessi album sia in cd che in vinile. A risposta al suo quesito, se esce un nuovo album che mi interessa è tassativo che il mio pensiero vada all'acquisto di un supporto analogico e non ho intenzione di adattarmi all'acquisto online di singoli file musicali da ascoltare in streaming.
Un'analisi corretta, lucida e lungimirante. Non solo con visione impreditoriale ma anche di tanto buon senso. Da appassionato di musica, modesto collezionista di vinili, rispondo al quesito. Vinile si! Come prodotto di alta qualità per un pubblico ristretto mirato e irriducibile, ma immortale. Un po' come quando si parla dei lettori di libri cartacei. C'è una fetta di lettori che resisterà sempre a crisi, guerre e mode. Per la restante fetta di pubblico: Musica liquida di ogni genere di consumo e di qualità, sempre all'avanguardia. Questo è il mio pensiero. Un caloroso saluto e complimenti.
Il CD è obsoleto ormai. Il CD ha un campionamento con frequenza 44,1KHz a 16bit. Oggi si produce musica in digitale con interfacce audio che tipicamente acquisiscono con frequenza 192Khz a 24bit, cosa che fornisce definizione e gamma dinamica decisamente maggiori del CD. Non a caso, con la sempre crescente diffusione della banda larga, si stanno sviluppando e diffondendo i servizi di streaming musicale in alta definizione, con una qualità maggiore del CD e molto vicina (se non uguale) a quella d'origine. Poi, certo, per tanta musica pop avere una grande gamma dinamica è inutile, visto che viene tutto compresso/appiattito per farlo sentire da chilometri di distanza mentre si è, ad esempio, a fare la spesa dentro un centro commerciale, ma questa è un'altra storia.
Mi dispiace dirti che le industrie che producono i cd si sono finalmente rassegnate e si sono convertite. Ho 12 anni e quando ero piccolo in cartoleria vendevano solo cd. Ora, in cartoleria o in edicola o in negozi di musica, si trovano solo i vinili. Via cd!
Per la gran distribuzione forse non verranno più prodotti ma per i gruppi dell'underground il CD rimarrà, c'è talmente tanta musica di nicchia che non è presente nelle piattaforme streaming. Specialmente gli appassionati di Heavy Metal e di Progressive Rock ci tengono ad avere un supporto fisico perché hanno una maggiore fedeltà verso i propri artisti preferiti rispetto alla massa.
La musica liquida attuale sta raggiungendo livelli di qualità (almeno nominale, poi se un disco è prodotto male, suonerà comunque di m.) davvero molto elevati. Ma se spariscono i vinili e i cd, pur con tutti i loro limiti tecnici, spariranno definitivamente anche tutti i negozi di dischi, e soprattutto il concetto di ALBUM. Siamo sicuri di volerlo veramente? Una serena convivenza tra supporto fisico e musica liquida non sarebbe meglio per tutti?
La testimonianza di un “giovane” da aggiungere al campionario: Ho 26 anni e ascolto musica su vinile da quando ne avevo 11, ovvero quando ho dimostrato a mio padre - appassionato generico come lo erano tanti nei decenni analogici - di saper usare gli apparecchi in modo adeguato. Le cassette le ho sempre ascoltate (durante l’infanzia solo quelle), salvo qualche anno di fermo negli anni 2010, e i CD sono entrati in casa mia nel 1998: tiepidamente vi sono rimasti. Ho suonato in un gruppo da perdigiorno da giovanissimo e ho conosciuto, frequentando lo studio tutte le settimane, le tecnologie professionali. Negli anni dell’adolescenza (2011-2014), dopo il computer, sono riuscito a costruirmi il mio primo impianto Hi-Fi e ho acquistato tanti vinili della musica che mi piaceva, per il divertimento tanto di possederli quanto di ascoltarli. In tutto questo sono il solo che conosca, perché tutti i supporti materiali richiedono una certa dose di impegno, tecnica e cultura e, non ultimo, denaro. Negli ultimi anni, ammetto, avevo avuto la tentazione di mollare le redini di questa passione e ho prediletto lo streaming su TH-cam e la radio FM. Poi la passione per la tecnica ha vinto e negli scorsi mesi mi sono messo a fare manutenzione al mio impianto e a costruirne altri due, uno mini e uno professionale. Penso di essere una mosca bianca, se non altro perché i miei coetanei mi guardano sbigottiti se gli dico che ho cambiato un condensatore al crossover. Un caro saluto a tutti
Per quanto mi riguarda sono convinto che la musica liquida e la musica su supporto siano assolutamente complementari. Portali come qobuz Tidal o simili mi permetteno di ascoltare tantissimi autori ed esplorare nuovi generi, ma poi se l'album mi interessa vado a cercarlo sicuramente in vinile o cd
Ci siamo disabituati ad ascoltare opinioni mosse dal ragionamento e da un minimo di buon senso, non solo in questo ambito ma dappertutto soltanto opinioni "precotte". Molto interessante oltre che piacevole
Tutti i CD che ho acquistato a partire dalla metà degli anni '90, quando ho abbandonato gli LP, si ascoltano tuttora senza alcun difetto. Gli LP, per quanto ben tenuti, puliti con l'apposita spugnetta, presi sempre dal bordo, dopo una decina di ascolti finivano inevitabilmente per friggere. Classica e jazz in particolare sul CD sono semplicemente un altro mondo. E non vi parlo della differenza tra CD usati ed LP usati: sul mercato dell'usato un CD in buone condizioni lo si può comprare quasi a scatola chiusa, mentre un LP andrebbe sempre provato prima, perché il rischio di ritrovarsi con un supporto quasi inascoltabile è alto. Per tacere del fatto che le incisioni su vinile contemporanee sono ormai quasi tutte ricavate da registrazioni digitali, e quindi degradate, in quanto quel supporto non riesce a contenere l'intera gamma delle frequenze ottenute in tal modo. Ritengo questa "rinascita" del vinile per lo più un trucchetto di marketing per ragazzi che giocano a fare gli "alternativi". Se si ama proprio quel tipo di suono, avrebbe senso, a mio avviso, ascoltarlo con un impianto di alto livello e con dischi d'epoca perfettamente conservati (e magari tenuti in atmosfera controllata come si fa con gli incunaboli medievali!). Altrimenti sarebbe feticismo bello e buono: l'oggetto da collezionare, da tenere in mano, da appendere al muro, ma se poi la musica la si ascolta scaricata sul cellulare, che senso ha? Vero che neanche il CD è tutto rose e fiori, con la deleteria "guerra del volume" che ha reso uno strazio per le orecchie molte delle incisioni e rimasterizzazioni uscite negli ultimi 10-15 anni. Quel suono piatto, con tutti i livelli al massimo, dove non c'è quasi differenza tra un pianissimo e un fortissimo, è insopportabile, specie se si ha a disposizione un'edizione precedente per fare il paragone. Un caso per tutti, Raw Power di Iggy Pop: il missaggio di David Bowie del 1973 non sarà perfetto (fu anche fatto con attrezzature non proprio all'avanguardia e in poco tempo), ma quello di Iggy Pop del 1997 è un guazzabuglio di suoni senza capo né coda. Grazie per questo intervento quanto mai illuminante 👍
il cd ha reso la musica classica finalmente ascoltabile, DDD, concordo sugli appassionati del vinile, ascoltano sempre i soliti dischi, a partire da dark side of the moon, è feticismo
Se la musica sul vinile la ascolti male perchè è rovinato, non è colpa sua ma tua! Come ha fatto a rovinarsi? Si è rovinato grazie al menefreghismo di coloro che li abbandonano e di chi utilizza le puntine sbagliate!
Guarda Marco ti ascolto sempre molto volentieri e traspiri conoscenza, professionalità e il modo di parlare calmo e rilassante fa si che secondo me potresti tranquillamente tenere conferenze in pubblico. Hai detto giusto. Questo mondo va verso il digitalizzare anche la propria Coscienza a momenti e lo Strumento Diabolico è lo Smartphone con cui hanno reso dipendente la Popolazione e creato attorno tutto un Mercato di dispositivi. Come ascolto la musica ora a 45 anni? Mi sono comprato un registratore a Nastro Akai che faccio girare a 19 cm/s, un bel Giradischi Technics con Cartuccia Ortofon e un FISHER X-100 A Valvolare (credo tu conosca)che mi sento di consigliare a tutti perché è assolutamente magnifico, capace di riprodurre ogni tipo di musica in maniera Eccelsa. Certo ho anche un lettore CD e vari CD che qui trovo anche NUOVI buttati o a 2 Euro l’uno. Ma un buon Vinile registrato su uno di questi Nastri non ha eguali secondo me. E guarda caso l’anziano signore che a Novembre mi vendette l’amplificatore in questione ho scoperto avere anche lui un bel Registratore a Nastro con cui riproduceva musica. Quindi non sono l’unico Malato in testa che usa il Nastro! E ho creduto subito alle mie orecchie quando ci registrai per la prima volta. Certo tutto questo ha un costo. Non è certo roba per un utente medio! In Soldoni come han fatto con la Fotografia stanno sostituendo la Qualità con la Praticità. Concludo dicendo la differenza tra l’ascolto di un CD e di un Vinile. Ascoltare un CD o Musica Liquida è come fare il bagno dentro l’acqua fredda. Dopo non molto vuoi uscire. Ascoltare Un Vinile è come entrare in una vasca di una SPA con l’acqua Calda. Ci staresti immerso per Ore.
Il vinile è un supporto straordinario,oltre ad avere un suono molto caldo è anche un bellissimo ornamento da collezionare sullo scaffale,nel 2020 ci è stata la crisi derivata dalla pandemia, nonostante tutto i cantautori come Bennato,Renato zero,e Ligabue, tanto per citarne alcuni,hanno pubblicato dei vinili,e Renato zero ha. Regalato per i suoi 70 anni ai suoi fans dei file su internet del suo album Zero settanta,i cantautori,hanno venduto comunque e fortunatamente, nonostante l'anno buio che è stato il 2020
Sembrerà strano oggi a raccontarlo ma nel 1979 mentre camminavo appena 15enne,avevo visto alla stazione Termini di Roma accanto alla cabina delle foto,una cabina accanto per registrare 45 giri,ebbene sì,si entrava dentro con una chitarra si metteva mille lire e partiva la registrazione,io ricordo con nostalgia quel magico momento che cantai e poi uscendo dalla cabina usciva il mio mini vinile già pronto.Corsi a casa per ascoltarlo e la puntina. Del giradischi saltava,ci rimasi male,e ho finito per regalarlo a una mia amica..
Neanche io sono felice di questa situazione, anch'io sono come lei, viva le cose tangibli, materiali, fisiche e, aggiungerei, a misura d'uomo, la nostra misura. Perfettamente d'accordo su tutto. Ciao dalla provincia di Pordenone.
Leggevo Lincetto anni fa sui forum di HiFi. Con grande piacere l'ho ritrovato su TH-cam in grandissima forma. Ho quasi 50 anni e in effetti mi ritrovo in tutto quello che dice.
Tradito già dal mio nickname, proverò a spiegare il mio punto di vista. Il CD: essendo digitale, su due assi cartesiani attraverso sequenze di 0 e di 1 date da un convertitore digitale-analogico, fissa dei punti, uniti i quali attraverso linee rette, crea una curva (hahahaha una curva fatta da linee rette?). Una curva che più sarà formata da un numero maggiore di punti meno spigoli avrà.La curva di frequenza sonora da inviare all' amplificatore e successivamente ai diffusori. Tali curve quindi, formate da un numero FINITO di punti possono essere campionate più o meno velocemente e questa velocità di esprime in hertz. Parlando del suono, volendone considerare anche la tridimensionalità o profondità che dir si voglia, andremo a scomodare i bit. Più bit abbiamo e più potremo lavorare contemporaneamente su più livelli di frequenze. Il CD campionato a 16bit/44,1 kHz é il miglior compromesso per ascoltare musica decente. Pensate che passando ad un campionamento di 24bit/96khz di contro avremmo un file 256 volte più pesante, non basterebbero 25 CD per contenere una sola canzone, in cambio di una resa sonora udibile al nostro orecchio di poco superiore. Questo perché possiamo inventare tutti i campionatori più veloci dell' universo ma resta il problema di trasferire i flussi di 0 e 1 ( combinazioni di numeri ). É questa velocità di trasferimento dati misurata in bit-rate a limitare il tutto. Ipotizzando di avere il campionatore del futuro, quello atomico sceso dallo spazio,capace di cose incredibili, si otterranno sempre curve create ad ok (non reali ma ideali),perché? Perché sarà sempre qualcosa che somiglia ad una curva e non una curva reale.Dati i milioni di punti di cui é composta avrà spigoli sempre meno appuntiti, ma non sarà mai una curva se formata da linee rette che collegano dei punti per quanto questi siano vicini. Per portare un esempio visivo vi racconto questo: Chi ha qualche anno in più, ricorderà le consolle Atari, poi i Commodore vic20, 16,64, 128, Amiga 500 e cosí via, quindi visivamente ha visto il passaggio dal calciatore con la testa quadrata data dai pochi spigolosi pixel, alla testa del calciatore da consolle odierno; quasi reale, data da campionamenti velocissimi e molti bit. Ecco......tale miglioramento é dovuto proprio a questo, all aumento delle velocità di campionamento e dal numero maggiore dei livelli dati quindi dal maggior numero di bit. Potrei fermarmi qui, perché sicuro che chi ha letto con attenzione é riuscito a capire cosa voglio dire. Non si tratta di stabilire se é meglio il Vinile o il CD, ma se é meglio il digitale all'analogico. Rispondetevi da soli. Io penso che per quanto possa essere simile al reale, una partita di calcio creata al PC non sarà mai come quella reale. Con il digitale però possiamo creare o modificare praticamente tutto e a nostro piacimento, per questo il digitale é il futuro, perché in una certa misura dona l' onnipotenza su un mondo parallelo, similreale, che sempre più, grazie a campionamenti sempre più efficaci vira verso la realtà . Tornando a noi. Chi produce un CD ha un obiettivo, farlo suonare al meglio, sia nell'impianto MC Intosh da 20mila euro, che nello stereo trevi usato dall' insegnante poggiato su di una cattedra. E allora come si fa a far esprimere al meglio un cd? Si taglia giù, si taglia su, con notevoli compressioni che ne appiattiscono la dinamica. Per intenderci, il CD e ancora di più la musica liquida, deve subire necessariamente appiattimenti di dinamica sonora tali da poter essere immagazzinata e trasferita in modo agevole, ma anche ascoltata decentemente nel peggiore dei diffusori, L'ALTOPARLANTE DEL TELEFONINO. Quest'ultimo senza i necessari tagli dei picchi, sarebbe destinato inesorabilmente a gracchiare. IL VINILE: (non quello dell'edicola inciso dal digitale), il vero VINILE, nei due assi cartesiani, riproduce una curva reale fatta da INFINITI punti ed un infinita dinamica e profondità che rasenta la realtà, é l'essenza della perfezione, senza subire tagli dei picchi dinamici. (Le casse di uno stereo anche vintage con il vinile giocano in casa). Il vinile nasce per essere riprodotto su impianti con diffusori veri e non su smartphone o scadenti autoradio messe dalle case automobilistiche. In merito a quest'ultimo concetto ho effettuato un esperimento: stesso album musicale, stesso amplificatore impostato allo stesso volume; il CD non muove i woofer delle casse come fa invece il vinile. Sta tutto lì, la DINAMICA. Non é il vinile a colorare ma il CD che a confronto suona in bianco e nero. Il resto é tutto vero, il Vinile a volte scricchiola, si impolvera, si consuma, ogni lato dura poco, ogni circa 20 minuti devi alzarti per girarlo. Ma vuoi mettere il caro vecchio disco.......preferirlo ad un film, prenderlo una sera, adagiarlo sul piatto, sedersi sul divano guardarsi la copertina mentre lasci che la punta di diamante ( magari a taglio shibata) tracci i suoi solchi ....che poesia la rotondità di quel suono. A differenza di un flusso dati del CD che saranno sempre uguali anche al milionesimo ascolto, il vinile ogni volta suona in modo impercettibilmente diverso, proprio come farebbe il sassofonista il batterista o il cantante. Vi lascio alle vostre idee ( ognuno giustamente deve avere le proprie), ricordandovi però di non perdere altro tempo ad ascoltare il rumore emesso da apparecchi scadenti, quindi di investire anche solo 500 euro per un impianto usato, anche vintage, ma che saprà sicuramente regalarvi più emozioni del vostro schermo piatto che vi sommerge di pubblicità. La musica é altra cosa. Oggi si é dimenticato come andrebbe ascoltata. La musica fa bene ascoltarla e va ascoltata bene anche con il CD, meglio ancora il Super Audio CD che ha più bit. La LIQUIDA NO é improponibile, ma comunque meglio di niente. Io la liquida la uso dove va usata......sul telefonino per sperimentare nuovi gruppi grazie all' ampio panorama che offre. Poi quando trovo ciò che mi aggrada compro il vinile. Un mago nel suo numero, ti fa vivere un illusione ottica come se fosse reale e sono disposto anche a pagare un biglietto per uno spettacolo d'illusionismo, ma NESSUNO può illudermi facendomi credere che un flusso di numeri siano musica. Vi lascio con un' ultima considerazione. Provate ad ascoltare un vinile con un assolo di Knopfler o Gilmour e capirete perché il nostro udito é ANALOGICO. Per me il vinile é qualcosa di più.......E NON SOLO QUALCOSA. Buona musica a tutti.
Rivolo d'acqua anche per le musicassette che non sono morte. Ci sono anche diversi appassionati di stereo8 come me, certamente non per la qualità audio ma proprio per l'oggetto, per il ricordo e le emozioni, colori, sapori che riescono a far riaffiorare.
Che dire un bel video su una opinione che condivido in toto. Aggiungerei che questa battaglia pro-vinile sia parecchio meno nobile di quanto fanno credere. Sto parlando ovviamente delle grandi major. Faccio una piccola storia personale cercando di non essere troppo lungo. Essendo un "diversamente giovane" io compero ed eseguo musica da quasi 60 anni. Ho iniziato dai 45 e dagli LP. Ero felice con i miei padelloni quando aurrivó il cd che secondo le case discografiche era assai meglio che il vecchio vinile e quindi con il cd ci potevano offrire un prodotto "migliore" ovviamente a prezzo maggiore. Ascoltati i primi cd e dopo essere inorridito per quanto suonavano male (i master allora erano fatti perl'analogico) continuai imperterrito con il vinile che piano piano peró diventó introvabile e quindi o smettevo o mi convertivo. Mi adattai, per fortuna nel frattempo e dopo svariati anni il suono digitale era migliorato ed era soddisfacente. Ad un certo punto peró ai piani alti decisero che siccome il cd era "crappy" le major avevano "l'obbligo morale" di "aiutarci" a capire il nostro errore e quindi riiniziarono a martellarci con il vinile é meglio, ovviammente essendo un "prodotto migliore" un costo superiore era d'obbligo. Ora io sono penso che tra poco saró al solito bivio: smettere di comprare musica o riconvertirmi al dio vinile. Penso peró che stavolta non ci cascheró di nuovo riconvertendo per la terza volta la mia discografia, perché di questo penso si tratti, farci ricomperare per la terza volta i dichi che amiamo. Per un "diversamente giovane" come me, un vantaggio evidente del vinile sul cd c'é...... La leggibilitá dei testi e la bellezza delle copertine. Grazie per il bel video.
Analisi dettagliata ed intelligente, anche se emotivamente triste per un vacchio settantenne come ormai sono. Ovviamente della tua area di lavoro, studio e conoscenza. Molti amici mi definiscono presuntuoso ma sono intimamente convinto che presumere quando poi si indovina la presunzione possa essere considerata previsione e quindi non commento oltre. Nella mia presunzione sono convinto che non solo morirà il supporto fisico, leggi vinile o CD, ma scompariranno anche gli attori. E non solo nel mondo della musica. Scompariranno i traduttori ... scompariranno gli insegnati ... scompariranno i medici ... scompariranno gli autisti ed i camionisti ... scompariranno i piloti di aerei e di navi ... scompariranno operai ed agricoltori e molte altre categorie di lavoro tutti sostituiti da qualche esigua rappresentanza figurativa ... per loro sarà triste essere sostituiti da della sabbia quarzifera ma così sarà. I Verdi, i Cannavacciuolo, i Mozart sopravviveranno ma sono pochissimi.
Grazie al cielo esiste una quantità sconfinata di materiale inciso su vinile e CD nell'ultimo secolo e quindi perlomeno la musica del passato giustifica la sopravvivenza del supporto materiale. Se voglio ascoltare Kind Of Blue di Milles Davis nella sua integralità artistica vorrò sempre il vinile o almeno il CD.
Hai ragioneee,...quanti dischi in vinile aveva mio papà,.. io ora ho solo tutti quelli di flautisti famosi.. però ora compro sempre cd, grazie Marco per le tue informazioni e considerazioni sempre assai giuste ed appropriate,,.. Eh questa crisi è molto brutta x tutti,.. però in un momento in cui tutti devono stare a casa, ci dovrebbe essere un po più di tempo x ascoltare i cd,, Interessante questo giovane Polloni,.. grazie
Dico la mia da Audiofilo ...... essendo io, ad esempio, degli anni 80, avevo già in casa dei cd e nessun vinile. Detto questo il mio impianto si è sviluppato, per cercare la massima qualità in fatto di riproduzione, tenendo conto di non avere un supporto fisico ma di "leggere" i files in alta qualità nel miglior modo possibile, che è il futuro ed il miglior modo di ascoltare secondo me, per praticità e anche per qualità (ma questa è una diatriba storica dell'hi-fi e ci potremmo dilungare per ore e ore....). Detto questo però non ho rippato i miei CD, ma al contrario, per avere comunque qualcosa in mano, sto ricreando la mia discoteca di quando ero ragazzo proprio con questo supporto, quindi per assurdo le musicassette che avevo non le uso più e le ho sostituite con i cd, e in più acquisto i files in alta risoluzione di musica Classica piuttosto che Jazz del quale mi sono piuttosto appassionato, e non vogliatemi se dico che il jazz se non è ascoltato bene, con un buon impianto, non si può apprezzare fino in fondo. Al contrario penso che chi avesse buona parte della sua musica su Vinile, debba strutturare il proprio impianto su giradischi e musica liquida (streamer/network player/PC etc), per avere sia l'oggetto da collezione sia il "futuro" per così dire. Quindi penso anche io che il vinile e il CD andranno avanti ancora per anni, posso però dire che a mio parere, chi parte oggi con un impiantino, senza avere nessun supporto a disposizione, ma si prende il vinile perché è di moda, non abbia capito niente, anche perché il vero appassionato di musica e audio i vinili li ha già in casa, ed è costui che continuerà a prendere i dischi anche quando sara passata la moda di..... invitare l'amichetta a casa e darsi un tono sfoggiando il giradischi. Quindi riassumendo, il supporto fisico va in base a quello che si ha già in mano e/o che fa parte dei bei tempi, dei nostri ricordi, sia esso CD o Vinile; mentre per la riproduzione ai massimi livelli ben venga il digitale, d'altra parte un grosso limite delll' hi fi forse il peggiore, sono sempre stati i dogmi, in campo video nessuno afferma che il VHS è meglio del Blu-ray!! Naturalmente questo è il mio parere, che riguarda per altro la parte FONTE, mentre per ampli. e i diffusori il discorso cambia, per alcuni sicuramente sarà opinabile ma si sa il mondo è bello perché e vario....... grazie
La mia storia è simile : primo impianto stereo nel 1988, avendo scelto come sorgente il CD, oggi mi trovo con circa 300 titoli e quindi non posso cambiare formato (ne musica liquida, ne vinile). Chiaramente, chi entra oggi nell'alta fedeltà, il futuro è nel web. Però, sarò all,'antica, ma avere in mano un oggetto fisico, mi da più soddisfazioni.
@@fabioalberti2120 si il mio discorso e appunto questo, logicamente se ho i CD non vado a prendere il vinile, che merita di esistere per tutti quei collezionisti che da anni arricchiscono le loro raccolte. Ma francamente partire senza avere nessun formato fisico in mano e prendere il giradischi mi sembra un po' fare i modaioli se parliamo di ricerca di qualità. Se invece uno, giovane, viene cmq entrare in questo mondo del vinile perché è incuriosito e attratto dal girare per mercatini per scovare i dischi che gli piacciono beh ben venga...ma che non mi si dica che va meglio il vinile che il cd perché entriamo su un terreno minato...
@Rendro Schifolli cloud e HD non so' che siano, dichiaro la mia ignoranza, preferirei il vinile costasse meno e fosse più pratico, i CD si possono trovare usati a prezzi bassi, te li porti dietro, in macchina, in camera da letto si sentono bene, non si usurano, hanno meno fascino ma è la musica che uno compra non il raccoglitore, poi c'è you tube dove c'è tutto gratis in ogni occasione, ascolti valuti e se merita lo prendo, ovviamente CD, perché ho l'anima del collezionista.
Bel Video, molto interessante il punto di vista relativo alla nuova primavera del Vinile. La questione vera comunque non è il supporto su cui si ascolta la musica, ma è la musica di cui sono innamorati oggi i giovani. Mi spiego, io sono un fruitore di musica da quando ero un ragazzino di 10 anni (ora ho 50 anni), ho comprato la mia prima cassetta originale nel '80, e de allora possiedo centinaia di cassette originali, poi venne il CD e comprai centinaia di CD, poi venne l'MP3 e comprai miglia di MP3, oltre a comprare centinaia di Vinili ed ancora oggi compro musica in ogni formato. Ma c'è un solo motivo, sono innamorato della musica, innamorato del Rock degli anni 70 ed anni 80, di quei gruppi che sono leggenda, Pink Floyd, Led Zeppelin , Deep Purple, Queen, Metallica, Iron Maiden, ecc, ecc. Ci sono cresciuto, sono entrati dentro la mia pelle, li ho vissuti dal vivo visto concerti, suonato le loro cover davanti ad un falo' ad una festa. Oggi i giovani di chi sono innamorati? esiste ancora la musica come la immaginiamo noi? Io ero disposto a fare sacrifici per comprare in Disco una cassetta un CD, ma in cambio ricevevo dei capolavori che ascolto da oltre 40 anni. Ho dischi dei Deep Purple che hanno oltre 40 anni e suonano benissimo, e sono fantastici. Questi giovani di oggi o di ieri, quelli che scaricavano o scaricano Musica pirata da internet o che oggi hanno Spotify Free, non sono il Target e non lo sono mai stati, perché per loro la musica non è mai contata niente, una volta si ascoltava la radio oggi ascoltano Spotify. Il vero problema che i Discografici si sono venduti, hanno avuto paura, verso il 1999/2000, c'era un sacco di gente che scaricava musica da internet, a valanga, e moltissimi masterizzavano CD pirata, e loro per paura di perdere il mercato si sono Venduti alla Musica Fluida. Ora tra chi continua interrottamente a scaricare musica, e chi ascolta le varie piattaforme musicali Free o con abbonamento ( pochi euro 50 milioni di brani), mi spiegate chi dovrebbe ancora comprare musica. Ve lo dico io, chi la ama, chi la ama vorrebbe che ste piattaforme non esistessero, va bene la radio ma perchè vendersi così, i ragazzi potrebbero comprare gli MP3 invece che ascoltarli a gratis, ma i discografici hanno paura che la gente si metta a scaricare musica illegalmente e quindi preferiscono accontentarsi. La paura ha distrutto un mercato, la paura distruggerà l'industria discografica, perché ormai i ragazzi fanno tutto in House, anche la distribuzione online è possibile effettuarla senza passare da nessun intermediario. Sento parlare dei dinosauri che non sanno che un meteorite li ha colpiti e che si stanno estinguendo. Chi si frega del supporto, CD, MP3, Vinile, Cassetta, bisogna guardare oltre, il mondo è cambiato per una serie di fattori, ormai la musica moderna ed attuale Va su streaming , su TH-cam, si nutre di playlist, ascolti, le vendite non esistono più. Fate una classifica dei Dischi o CD più venduti e vedrete che i primi quelli sul podio saranno gruppi o cantanti di almeno 20 anni fa se non di più. Perchè i giovani di oggi non comprano dischi dei cantanti contemporanei, siamo noi di generazioni musicali passate a comprare dischi e CD ed MP3, siamo noi il Vostro target. I discografici dovrebbero capirlo questo o averlo capito, ma continuano a piangere miseria e a vendersi per quattro soldi, e oltre tutto ci prendono anche in giro (Vedi Spotify quando in un gingle dice: grazie di avere ascoltato Spotify, potevi ascoltare un CD, o far girare un disco, o ascoltare uno Stereo8, a saperlo poi cosa sia questo Stereo8, ma hai scelto di ascoltare noi) Be cara Spotify grazie a noi matusa che in questi ultimi 50 anni abbiamo comprato dischi ed abbiamo mantenuto una industria musicale che ha creato dei capolavori, che oggi tu puoi trasmettere le tue Play List, grazie a noi che abbiamo investito centinai di euro o Lire ( a saperlo cosa erano le Lire) direi io, e ci prendi pure in giro? Ragazzi io la penso così, ma questo naturalmente è un mio parere personale.
Sul fatto che il futuro non troppo remoto sia la completa smaterializzazione del supporto fisico , non credo ci siano dubbi x nessuno. Se oggi mettiamo sul piatto della bilancia la qualità, tra pochissimo ...lo spazio in bit diventa col passare dei giorni un NON problema. Per non parlare della tecnologia, tra poco tempo un dac che oggi riteniamo hi-end sarà abbordabile per tutti gli appassionati... e cosi via. Dopo di che io e molti altri continueremo ad amare il vinile... è un discorso completamente a parte.
Ho acquistato i primi LP 33 giri Aladdin Sane di David Bowie ( copertina bianca) e Deep Purple in Rock nel 1973 per sentirli suonare sul mio primo impianto HI FI giradischi Garrard ampli Prinzsound casse tuttora efficienti Wharfedale Denton a tre vie. I 45 giri li avevo sentiti con il famoso mangiadischi che dopo la terza media era stato il regalo per la promozione. L'impianto hi -fi acquistato con la modesta paga ( 5000 lire al giorno ) del cantiere edile durante i tre mesi di ferie. Fu uno sballo ! Nonostante questo ho potuto approfondire le mie conoscenze musicali per bene solo quando è comparso il vinile. Preferisco quest'ultimo supporto per la qualità della sorgente ,ma il supporto cartaceo e le foto del vinile sono opere d'arte ( alcune ,non tutte ) . ho la pssione per la fotografia e molte copertine sono state di forte ispirazione.
Eppure, lettori professionali CD sono ancora in produzione da grandi case dell'Hi-Fi. Forse si sta celebrando il funerale del CD un po' troppo in fretta (e case discografiche immettono con regolarità CD remastered DSD e in 24-bit di ristampe storiche del rock, del jazz e della classica)
Il Vinile non è alta fedeltà è “eufonìa”. È un meraviglioso, profumato, colorato, cartonato, appagante feticcio ma non è comparabile alla qualità del digitale suonato su un riproduttore serio, con convertitori seri. Si pensi solo che i downmix per gli stamper vinili sono comunque tutti passati in digitale. I torni del vinile sono tutti vecchi di 50 anni fa e lavorano al massimo con segnali di 24 bit a 44.1 khz. Il vinile potrà vivere esclusivamente come feticcio con una sua “ombra digitale” (24 bit 96khz) o copia digitale inclusa obbligatoriamente e contestualmente all’acquisto di quel determinato disco. E credo che a breve questo discorso varrà anche per salvare i nostri meravigliosi libri a stampa e fumetti.
@@alesssandrospataro3945 se avessero lavorato seriamente sulla qualità delle confezioni dei CD fin dall’inizio, compresi i corredi fotografici e i libretti dei credits (vedere la produzione in “gatefold” cartonata dei rimasterizzati dei Beatles del 2009) non si sarebbe posto il problema. E vale soprattutto per le ancor peggiori confezioni plastificate dei Blu-Ray Audio. Era ed è lí il problema e non l’hanno capito. Se avessero poi sfruttato tutti i 100 decibel del CD fin dall’inizio...Ho un Karajan DDD del 1986 originale e lo stesso rimasterizzato 20 anni dopo...Ci saranno 40 db di differenza.
bellissime considerazioni, video ben fatto, complimenti per la dialettica, chiara, competente e appassionata, e anche per la bella voce, personalmente mi sono riavvicinato al mondo del vinile grazie a un amico che mi ha fatto riscoprire questa passione ormai sepolta da anni, devo ammettere che da quando ho riscoperto il gusto di ascoltare e mettere su un disco i cd faccio veramente fatica ad ascoltarli (ma ho continuato ad acquistarne qualcuno), i vinili nuovi però non mi entusiasmano, non sò se è un fattore psicologico o altro ma preferisco comprare/cercare dischi usciti quando i compact-disc ancora non esistevano.
Stiamo andando alla deriva, come gusti musicali e come società. Ci facciamo comandare dalla moda e dai mass media che governano internet. Svegliamoci, dobbiamo essere indioendenti dalle masse odierne. Amo i nastri, le cassette i vinili e cd
Meriti un Milione di Like. E chi c’è dietro tutto questo? Chi possiede capitali così Ingenti da pianificare tutto ed Arricchirsi ancor di più. Il problema è che gli “Svegli” sono pochi. Tutti gli altri sono Zombie o come diceva un grande Poeta: ESISTONO e nulla più.
@@lucarambaldi2731 L'ho dedotto dal fatto che non ne ho visto nessun nuovo modello in vendita ed ho notato che i giradischi degli anni '80 hanno quotazioni folli nel mercato dell'usato. Naturalmente non parlo di giradischi fatti a mano, con basi in granito delle Ande e braccetti in plutonio, ma di apparecchi prodotti dai marchi di una volta, Lenco, Thorens, Technics... ho trovato solo fonovaligie cinesi e roba simile.
Anche io adoro i vinili, soprattutto perché posso utilizzare puntine diverse. Alcuni anni fa non ero contento di quello che ascoltavo con il giradischi, poi mi sono convinto ad utilizzare una shure v15 e da lì si è aperto un mondo, soprattutto per la musica classica
Provo grande tristezza per questo stato di cose, per quella che è la visione odierna del pubblico, ormai troppo legato allo streaming, a questa stupida e miope necessità di avere tutto li a portata di click, tutto subito ed al minor costo. Personalmente sono nato come ascoltatore di musica negli anni fine 80 primi 90, e giustamente negli anni ho accumulato un sacco di cd, adoro avere il supporto, non sopporto i file audio, la sola idea di dover accendere un pc o altro coso multimediale per ascoltare la musica mi deprime. Negli anni ho voluto scoprire anche il vinile, ne ho un po’, in maggior parte recuperati usati ma svariati presi nuovi, stampe particolari di grande qualità.... per il poacere di possederli. Alla domanda cosa vorrei io oggi rispondo che vorrei poter andare al negozio come un tempo e scegliere con calma il mio disco, o sfogliare il catalogo sul tuo negozio virtuale e comprarlo, attenderne impazientemente la consegna per poterlo scartare e darlo in pasto al mio lettore... Purtroppo però mi rendo conto che il mio acquisto di che ne so... 30 cd all’anno, di cui magari solo 2/3 velut luna sia un po poco. Però se sul mercato restano soltanto case discografiche di nicchia, perlomeno se uno vuole la qualità... quei 2/3 potrebbero essere 10... Il vinile.... lo adoro, come oggetto da collezionare anche più del cd, anche se non ne ho più compraro uno da 3/4 anni. I file ad alta risoluzione ho anche la curiosità di provarli, ma finora la mia pogrizoa e retrosia verso poi quella che è la gestione di questi file mi ha frenato, e poi ripeto, sinceramente... che due palle! Che tristezza.... che freddezza... cosa colleziono dopo, un hard disc, una chiavetta usb....
Un dubbio che ho sempre avuto è, parlando del mercato musicale in generale, che senso ha comprare un LP che viene stampato a partire da un master digitale? Sono anche io convinto che il suono di un LP è superiore a quello di un CD (rispetto ad un file HR ab initio ci sarebbe da discuterne), ma questo solo se entrambi vengono realizzati a partire da un master analogico ottenuto da un sistema di registrazione completamente analogico. Mi sembra di poter dire che attualmente la stragrande maggioranza degli LP proviene da master ottenuti da catene digitali e pensati per una risoluzione 16/44.1 Dove sbaglio?
Il taglio del master da trasferire su vinile è completamente diverso, in altre parole non è affatto quello trasferito sul CD pur partendo dalla stessa sorgente registrata. Sono due ascolti completamente diversi, nessuno migliore dell'altro, ma sicuramente diversi pur partendo da un master digitale.
@@luigipapi8193 Ok, immagino che il master sia fatto con un campionamento ben più alto del 16/44.1 ma che senso ha prendere un file digitale, con tutti i limiti che ha (oltre ai suoi pregi) e convertirlo in analogico, mantenendo comunque una "scalettatura" digitale dei livelli, equalizzarlo RIAA, farne una lacca, stamparlo su vinile per poi leggerlo con una testina accoppiata ad un braccio (con tutti gli errori che ciò comporta), de-equalizzarlo RIAA, pre-amplificarlo, per tornare ad averlo peggio di quello che sarebbe stato se stampato su CD (vedi rapporto S/R) o, meglio, quello che avrebbe potuto essere se utilizzato direttamente a, per esempio, 24/96?
@@Lampo131 il discorso è lungo e vale allora soltanto l'ascolto liquido visto che l'attuale alta definizione va decompressa del 50% per trasferirla su CD. Stesso discorso per il registrato in analogico e trasferito su vinile da bobinone, incomparabile per qualità. Tutto qui!
Sempre usato i CD ed ora anche SADC. Spero di poterne acquistare anche in futuro. Tra l'altro ho appena acquistato un nuovo player di gamma alta per utilizzare al meglio la mia discografia. Finora ho resistito alle "spinte" per adottare la musica liquida. Spero di non esserne costretto nel breve/medio termine per mancanza del supporto fisico. Non sono ottimista al riguardo.
A mio avviso,al di là del supporto,fisico o liquido,il problema o se vogliamo dato di fatto di oggi è che in alcuni generi musicali non si fa più musica in studio che faccia "gridare al miracolo",in altre parole alcuni generi sono completamente morti o in estrema agonia. Mi riferisco ovviamente al rock (e simili) ma ad esempio anche nel jazz ormai è solo un riproporre stilemi già sentiti,registrazioni live, magari inediti....insomma la musica sta vivendo un periodo di involuzione,decadenza, estremamente drammatico che forse va al di là della crisi di certi formati. Fa eccezione il solo genere della musica classica,in cui sia a livello compositivo che a livello interpretativo continuano ad essere sfornate novità ogni mese (basta comprare le riviste specializzate per rendersi conto di quanto sia ricca la produzione di registrazioni sia in studio che recital nel settore) e quindi ha sicuramente un presente e un futuro,tra le difficoltà odierne del covid,mentre gli altri generi ormai sono roba già del passato.Anche perchè i giovani non ascoltano più musica,desolante dirlo ma è la nuda e cruda verità: al di là di canzonettine imbarazzanti non hanno più alcun interesse all'ascolto di musica di "qualità".....andando poi sul discorso dei supporti,in una recente intervista il violinista Vengerov parla della morte prossima del cd e dello streaming...credo tutti siano d'accordo che per certi versi il cd ha fatto il suo tempo (io però continuo a comprarne,è una mia scelta),e tuttavia anche chi compra oggi dei vinili forse non si rende conto,tecnicamente,delle differenze significative di oggi rispetto ai processi di registrazione e produzione di 40,50 anni fa....ma ribadisco,a costo di essere ripetitivo: io da ragazzo tornavo a casa e mi trovavo programmi in tv su Glenn Gould o magari quella trasmissione,Schegge,in cui ti ripropopnevano i mostri del jazz....oggi tutto ciò è scomparso.
Concordo. Conosco giovani che NON HANNO MAI ACQUISTATO un cd o un vinile in vita loro. Chi è nato col digitale, difficilmente investirà soldi per supporti fisici. È questione di cultura personale. Personalmente (ho 46 anni) sto comprando più vinili possibili ma ascolto tantissimo il digitale soprattutto per la portabilità. Altro problema secondo me è anche lo spazio per l’hi-fi. Viviamo in appartamenti sempre più piccoli. Ormai il posto per gli impianti è stato sostituito da altre cose. Questi sono gli anni delle casse Bluetooth 🤢🙈 Sto cambiando casa anche per questo motivo. Voglio avere lo spazio per i diffusori di un tempo. ❤️
il vinile è indubbiamente il supporto per eccellenza, non solo per la qualità audio che non ha a mio avviso eguali, ma anche per il possedere un oggetto bello da vedere oltre che da ascoltare, la bellezza del vederlo su un giradischi........ per i contenuti da leggere, per la dimensione dei caratteri e delle foto rispetto alle dimensioni di una copertina del cd. Il cd come qualsiasi altra sorgente digitale è freddo.... il vinile ha un suono analogico caldo, ripeto per me non ha eguali, oltre ad essere un oggetto molto bello, raffigura anche arte, infatti molti appendono le copertine come dei quadri, questo è il mio modesto parere, non vogliatemene male, ma come la penso io, credo la pensi la maggior parte della gente, infatti se così non fosse non si spiegherebbe la morte del cd e la rinascita del vinile.... un saluto a voi tutti e buon Natale a voi e alle vostre famiglie
Mio caro amico é Mauro Patricelli, un pianista abruzzese noto in Danimarca per musica sperimentale di ispirazione tradizionale, il ragazzo qua é anche fortunato ad aver trovato chi lo patrocina, essere prodotti oggi, se si fanno generi non main stream non é cosa facile. avendo avuto la fortuna di frequentare l'Accademia incontri col Maestro di Imola, ed ascoltato geniacci del pianoforte come Enrico Pace, Giorgia Tomassi, la stessa Martha Argerich, posso dire da quel poco che ho visto e sentito che ha un modo di portare il peso che gli rende il suonare assolutamente naturale e non affaticante, il suono del piano ne risente grandemente, starò "tuned" come si suol dire
Ritengo il supporto cd insostituibile Buona qualità sonora, nessun problema particolare di gestione del supporto, spazio richiesto minimo. Ovviamente serve un buon lettore...
Arrivo a questo video con un anno di ritardo, ma voglio comunque dare il mio minuscolo contributo a questo sondaggio informale. Io continuo ad ascoltare la musica dai cd, che acquisto regolarmente. Col vinile non ho mai avuto un buon rapporto: i fruscii elettrostatici [?], l'ansia quando arriva quel punto in cui la puntina potrebbe (a volte sì, a volte no) saltare... Probabilmente sono rimasto traumatizzato dai miei ascolti dell'infanzia! Della cosiddetta "musica liquida" di Spotify e simili diffido sommamente: un po' per la qualità sonora, ma soprattutto perché si tratta di un servizio di cui si è semplici fruitori, e le cui condizioni possono essere arbitrariamente e drasticamente modificate da chi lo eroga. Invece il cd è mio e nessuno me lo toglie.
Io credo che il cd non li fanno più perché da quando c'è la musica liquida i giovani di oggi sono loro ormai il futuro per questo motivo no sono interessati ne al cd e nepure al vinile che io amo tanto essendo cresciuto ma continuo ascoltarlo non ho mai smesso anche quando nell82 e entrato il CD fai sempre dei bei discorsi ti seguo sempre un saluto 🤝
Io credo che i lettori cd degli anni 80 e 90 forse non suonavano bene come un vinile ma oggi non hanno senso contro gamma dinamica separazione stereo e rumore tutta la vita cd !!
Io non sono nè audiofilo e nè un ascoltatore di musica di bassa qualità, ma se c'è della musica che mi piace voglio possederla in tutti i sensi e non solo virtualmente. Che sia vinile, che sia CD, un supporto dà dignità alla musica, a un libro, a un film. Sta di fatto che da quando c'è il digitale (CD compreso) appropriarsi in modo illegale della musica è venuto molto più facile per tutti che forse è solo grazie al vinile che qualcuno oggi forse compra la musica.
Cliente solo potenziale! Qui va fatto qualche ragionamento su quale sarà la natura della musica, su quanto il mercato mainstream riuscirà a deviare la natura umana dei giovani. L’esperienza musicale sarà solo qualcosa di etereo proveniente da chissà dove, da non attenzionare troppo se non in ormai sempre più improbabili futuri raduni o nei telefoni tra un whatsapp e l’altro oppure sarà qualcosa di legato oltre che alle orecchie, al tatto, alla visione e alla memoria nel passare davanti e poi magari sfogliare una collezione di vinili o di cd? L’imprinting è la base di tutto su tutto, è quello che abbiamo avuto noi riguardo la musica (io con un impianto grunding e da piccolissimo con un mangiadischi rosso): c’è chi lo sapeva, chi lo ha capito poi (come me) e chi ancora non lo ha capito e pensa di essere vecchio perché la musica non lo emoziona più. Il rivolo che ora si ingrossa dice che bisogna stampare secondo me: non bisogna togliere la possibilità di toccare la musica specie ai giovani, si farebbe un torto a lei ma anche alla libertà di poter scegliere. E quindi mi sa che ti tocca “imprintare” :) Per quanto mi riguarda una traccia di musica liquida la ascolterei col vinile poggiato vicino al piatto anche pensando di poterlo fare, vinile per un discorso di grandezza rispetto al cd... e per il fatto che rappresenta il marchio di fabbrica perché tecnicamente se una roba si sente bene sul vinile vuol dire che è stata fatta perlomeno con logica e sapienza, 30 euro si possono ben spendere.
Da tre anni in qua, ascolto registrazioni di vinili effettuate a 192 Khz, 16 o 24 bits, su DVD, tramite, per iniziare, un registratore di CD, ed il software (gratuito) Audacity. Quest'ultimo mi a permesso, in numerosi casi, di miglorare la qualità musicale originale dell'epoca usando sue numerose possibilità, (equalizzatore, filtri, soppressore di graffi, etc,.) Un primo ascolto, con cuffie collegate al computer, permette di apprezzarne il risultato finale. Usando poi un lettore DVD adeguato, ed abbinato ad un impianto HI-FI, si può, tra l'altro, compararne le sue prestazioni in confronto con la lettura del vinile originale. Per concludere, ritengo che il DVD offrendo una qualità superiore al vinile ed al CD, e permettendo una registrazione in questo caso, di un ora e quaranta minuti, rimane un supporto musicale molto interessante.
Secondo il mio modesto parere 300 vinili si vendono solo in pre ordine. Prima ancora che i vinili stessi vengano stampati e messi fisicamente in commercio. Detto questo vorrei precisare che il vinile non è mai morto, non si è estinto come i dinosauri e non lo sarà mai. Il problema vero sta nelle politiche commerciali degli ultimi 40 anni, ovvero dalla nascita del supporto digitale, il CD. Tutti credevano di aver trovato la formula giusta e imbattibile, quella che avrebbe portato l'ascoltatore ad avere in mano, nella propria collezione di musica, un supporto eterno, musicalmente perfetto. Poi la storia è stata completamente diversa. Si perché, a differenza del vinile, il cd si può duplicare, masterizzare, insomma si possono fare copie su copie, è nata così la pirateria e sono cresciuti come funghi siti dove andare a scaricare musica gratis. Allo stesso tempo il vinile era stato accantonato, e come dice lei, negli anni 90 era quasi impossibile trovare vinili in negozio. Produzioni e distribuzioni di dischi in vinile ridotte ai minimi termini. Chi produceva CD negli anni 90 si è permesso di mettere in vendita, al pubblico, articoli da prezzi da capogiro, un CD costava anche le oltre 30 mila lire. Non trovo per nulla esagerato se al giorno d'oggi un vinile possa costare 30 euro. Diciamoci la verità, qui non è questione di ribadire il concetto se è meglio il CD del Vinile, è solo una questione commerciale, e se proprio lo devo dire, vinile tutta la vita anche se, in momenti storici del passato, son stato costretto a comprare dei cd. Un'ultima precisazione, come fa a dire che i DVD e il Blue Ray non sono morti? Con i servizi streaming, Netflix, Amazon, Apple TV etc etc il grande pubblico li ha completamente abbandonati, non si vendono più nemmeno macchine per riprodurre tali supporti. La stessa sorte è toccata al famoso Laser Disc, un supporto digitale da 12 pollici che è sparito in un batti baleno. Saluti
Boh, io ho 23anni e ascolto 2/3 dischi a settimana (originali e remaster) più ore e ore di musica liquida. Compro dischi nuovi e usati ogni volta che trovo musica che mi piace. Preferisco il vinile perché così sento tutte le tracce e scopro nuove canzoni che su Spotify magari skipperei con noncuranza. Non è raro che queste ultime diventino le mie canzoni più ascoltate per un certo periodo
Buongiorno sig Lincetto, mi permetto: considerando il fatto che pochissimi fanno master analogici ma quasi tutti lavorano in digitale anche il master definitivo da cui verranno tratti sia cd che vinili ( auguri.... la dinamica del cd NON mi risulta direttamente trasferibile su vinile, ma magari mi sbaglio.... ), dovrebbe far riflettere che acquistare l'ultimo lavoro ad esempio di Elodie, un nome pop a caso, in vinile ha secondo me poco senso visto che temo che il master finale sia interamente su digitale addirittura su hard disc, manco più su nastro, che sia DAT o ADAT o bobina digitale , se mi si passa il termine. Considerato che nel mio piccolo cerco sempre la meglio riproduzione, aiutato anche dal nostro comune amico Giorgio, direi che da parte delle major ci vorrebbe più chiarezza ed onestà.... scusa lo sproloqio , saluti e buon lavoro.... ( NB : tra l'altro l'album " Ladies Again " in vinile lo uso spesso, pure troppo.... quando voglio far capire ad amici e conoscenti che un buon giradischi ben tarato può ancora dire la sua.... )
Bravo, un video che denota competenza, esperienza e grande trasparenza. Sto iniziando solo ora, con un impianto entrylevel. oltre alla muscia liquida, sono in dubbio se acquistare un CD player o un Giradischi...non ho praticamente ne dischi ne CD... cosa suggerite? Il vinile mi attira molto, anche il suono...è particolare, anche con i fruscii e scricchiolii che accompagnano i dischi più vissuti.
Sono d accordo su tutta la linea ...da poco ho ripreso un giradischi ....Bello romantico suona bene ....Ma se lo paragono al cd per qualità precisione comodità non riuscirà mai a sostituirlo o pareggiarlo....rimane come diceva lei un opera d arte bella romantica che è giusto mantenere in vita. Il cd invece per me non deve morire e non può essere sostituito dalla musica liquida ....il gusto di avere un oggetto da collezionare da tenere in mano l opera comunque di un artista non può essere sostituito....rispondo che il cd non deve morire Se
Concordo su molti aspetti.. da appassionato di musica e soprattutto di musica anni 70 e new wave anni 80 ho circa 1500 cd e 300 vinili fra cui alcuni molto rari. non sono numeri così elevati ma ci tengo moltissimo all'oggetto fisico e reale,da tenere fra le mani. Però la verità credo stia nel fatto che l'oggetto fisico,da toccare,guardare o addirittura alcune volte annusare è cosa da appassionati e soprattutto come dici tu per persone ultra quarantenni. anche se conosco pochissime ma alcune persone ventenni che acquistano regolarmente vinili. Vero il fatto che negli ultimi anni ci sono più ristampe in vinile .. in varie versoni ..180 grami,colorati ,trasparenti ed in varie edizioni spesso limitate. spero non moriranno nè il vinile e nemmeno il cd.
Buona sera Marco, Sono un possessore di diversi Master Clone risalenti a diversi anni fa. Ci siamo conosciuti tra l'altro all defunto Top Audio. Il discorso è complicato per essere affrontato in poche righe rispetto al contenuto di questo video. Per quanto riguarda il supporto fisico la sua evoluzione naturale è come ha indicato lei. Pezzi numerati , packaging esclusivo e dal contenuto tecnico artistico elevatissimo. Per quanto riguarda i non supporti fisici anche qui massimo qualità in Dsd e quant'altro. Il vero problema semmai è l'educazione musicale.
Da cinquantenne, rientro nella categoria degli spendaccioni! Dello stesso titolo acquisto regolarmente copia in vinile ed in Cd, non mi si parli di Spotify, Tidal od altro. Chi ama la musica deve avere la possibilità di toccarla con mano oltre che ascoltarla.
Posseggo quasi 4000 cd , tre impianti audio e continuerò a comprare quello che reputo essere il miglior mezzo per avere la musica e l’oggetto , tutto in uno .
Ciao Marco,ho quasi 50 anni e ora ascolto tutta la musica con uno streamer in un impianto hi fi,no casse bluetooth,i miei 500 cd sono a prendere polvere,volevo farti i complimenti, i tuoi prodotti sono ottimi e li ascolto su tidal con un abbonamento in alta risoluzione. è da poco che conosco la Valut Luna ed è grazie ai tuoi video. Tutto questo per dire che secondo me il commercio legato alla musica per la maggior parte sarà sul web. Un caro saluto. Massimo
Bisogna distinguere tra l'acquisto collezionistico (es: i dischi di Star Wars con ologrammi flottanti) e quello fatto per godersi a pieno la qualità sonora/fisica di un album che piace particolarmente. Troppo spesso però, e qui è spiegato parte del motivo, nonostante le buone recensioni, mi ritrovo con dischi che non aggiungo nulla all'ascolto.
Da ex progettista/produttore (Bluenote) forse ho vissuto una buona epoca del giradischi/vinile (1992/2005) l'ho amato molto fino a progettarne appunto. Al di la delle complesse questioni di mercato, mi sembra di poter dire che il giradischi, il vinile con tutto quello che sta dietro inclusi i "tempi" i riti del mettere su un disco e goderselo, sono in qualche maniera in controtendenza col modo attuale di consumare musica, di vivere direi. Tutto consumato velocemente, niente viene approfondito. Non c'è più da ragionare, tarare, mettere a punto, c'è solo da cliccare play sui vari oggetti da musica liquida e ascoltare, spesso male...Ma pochi secondi, perchè poi con un click si va alla traccia successiva dando alla musica un valore molto superficiale. Forse siamo una società superficiale. Molte informazioni ma poco approfondite. Forse è così.
Con Tidal o Spotify scopro e trovo la musica che mi piace, poi la compro perchè detesto l' idea di dover dipendere da un servizio per godere di ciò che mi pace. In merito al formato: prediligo il CD per comodità ma amo il vinile, tra i due sceglierei il secondo per il quale spenderei volentieri i 30€ portati ad esempio se inclusivi dei corrispondenti file in HR (vedi quello che da tempo sta facendo, per esempio, Peter Gabriel).
Buonasera, lei è un ingegnere e di alta competenza, io un ignorantaccio che ama la musica. Io penso che il CD sia più attuale e qualitativo. Si potrà migliorare come già si fa con la musica liquida adeguando i supporti. Il vinile ( ho 56 anni) è bello da tenere in mano ma dematerializzare del tutto ci darebbe solo un enorme calo qualitativo delle produzioni. Io nel 1969 volevo conoscere l'opera dei king Crimson non scaricare un brano per sentirlo sul telefono. L'esempio vale ancora per le uscite attuali fusion, jazz, blues e ciò che è opera di un autore. La moda del cartone in mano non è musica...quella si sente con le orecchie. Scusate se qualcuno non è d'accordo.
Ottima analisi non c'è che dire, personalmente da ex dj appassionato di musica, cresciuto quindi in mezzo a vinili e cd , ricordo che ogni volta che entravo in un negozio di dischi era sempre una emozione, la ricerca l'acquisto e poi il successivo ascolto è una cosa che oggi non si può spiegare , devo però riconoscere la potenza dello streaming grazie a youtube ho scoperto una enormità di musica che neanche immaginavo è uno strumento grandioso se aggiungiamo poi anche la comodità della fruizione non c'è competizione. Purtroppo questo ha distrutto le vendite mi spiace ammetterlo ma sono anni che non acquisto più musica, scorretto brutto come volete ma questa è la realtà di oggi.
Il vinile non può più avere la diffusione che aveva un tempo, circa quarant'anni fa, tuttavia è presente in molti negozi specializzati e non, come quelli di elettronica o le librerie oltre che nei mercatini dell'usato. Tutti i grandi artisti musicali stampano ancora una parte del loro lavoro in vinile e se lo fanno vuol dire che il riscontro ce l'hanno. Non è un problema del supporto. Il problema è che costa tanto all'interno di un mercato globale in crisi, non solo della musica, ma della moda, dei giornali e così via.
Concordo con Velet Luna per quanto riguarda questa "presunta" rinascita del vinile che può riguardare qualche audiofilo convinto o qualche curioso che lo compra solo per avere l'oggetto da appendere (e magari non possiede nemmeno l'impianto per ascoltarlo...). Personalmente il supporto vinile non mi è mai piaciuto persino quando ancora non esistevano i CD, a parer mio presenta troppi problemi sulla qualità di riproduzione (e probabilmente anche a livello di incisione), quindi ben vengano i vari supporti/formati digitali (CD, FLAC ecc.). Una delle cause della crisi del mercato del CD è la facilità di appropriarsi illegalmente di file audio sul web che oltretutto ha modificato il modo di ascoltare la musica, non sono tante le persone che si prendono la briga di mettere un CD sul proprio lettore, ormai si ascolta musica via streaming dai vari provider online (Amazon, Spotify ecc). Inoltre va tenuto conto che le abitazioni attuali tendono ad essere sempre più piccole e funzionali per cui spesso non ci sono gli spazi per allocare collezioni più o meno nutrite di CD (e figuriamoci di vinili e relativo impianto !). Ritengo quindi che il futuro sia nello streaming e volendo il download di file musicali (es. HDtracks) da trasferire su supporti tipo hard disk, NAS, chiavette USB ecc. Posseggo una nutrita collezione di CD e ne acquisto ancora tanti, ma poi li converto nei vari formati file (tipicamente FLAC) per poi trasferirli su NAS per l'ascolto in casa oppure su chiavetta USB per l'ascolto in auto. Sono molto legato ai CD come supporto e continuerò a comprarli ma capisco le perplessità di chi li produce in quanto si sta riducendo sempre di più il bacino dei possibili acquirenti.
Per quanto mi riguarda io ascolto un sacco di musica in formato digitale ma acquisto quanti più dischi in vinile possibile. Veramente pochi dato che sono giovane (21 anni) e senza lavoro. Adoro i dischi in vinile in quanto oggetto di un passato affascinante che neanche ho conosciuto. Il tanto decantato "rito" dell'ascolto, il tirare fuori il disco, posizionarlo, pulirlo e così via è abbastanza inusuale per uno come me che è nato nella tecnologia. Eppure adoro osservare la ben realizzazione del prodotto e la "magia" della puntina che corre sui solchi che fanno scaturire la mia musica preferita. Vedo l'ascolto musicale su vinile come un gesto con cui ci si immerge completamente in ciò che si sta ascoltando. cosa che non accade nel far partire semplicemente con un tocco una canzone o un intero album dal telefono. E poi c'è anche un fattore collezionistico.
Salve sono un vecchio fruitore di musica. I miei ascolti sono iniziati con i vinili nel lontano '72, passando dall'hard rock al progressive, dall'alternative al Jazz ed elettronica. Ancora oggi non mi stanco a cercare cose nuove.
Il CD ho tardato il più possibile a comprarlo, ma naturalmente il vinile ho continuato ad acquisirlo per pura passione. Si sa che gli ultimi 15 anni è stato messo a disposizione una quantità inimmaginabile di produzione, scaricabile dalla rete. Non mi sono sottratto neppure io alla ricerca con questi nuovi metodi.
Di conseguenza i miei acquisti di musica su supporti fisici sono calati drasticamente.
Penso che l'era digitale abbia cambiato l'approccio all'ascolto.
Non si ascolta più l'album per intero, considerando l'opera nel complesso.
Ai nuovi ascoltatori manca la magia che si provava allora.
Mi ricordo di intere serate in compagnia di altri coetanei nei garage ad ascoltare montagne di dischi.
Ascoltarla mi aiuta a far pace con il mondo, anche io contrario alla dematerializzazione della musica. Amo i supporti fisici e continuerò a collezionarne...in particolare esclusivamente i cd...
Io ascolto vinile, CD e cassetta...sono un fossile vivente :-)...bellissimo video, intelligente, sincero e nostalgico
Idem
Anche io ascolto le cassette ed i vinili, però i cd no. Le cassette sono un bel ricordo. Quanto darei per tornare indietro!
Io continuerò ad acquistare supporti fisici, sia CD che vinile. Troverebbero il mio gradimento confezioni con vinile + CD insieme
Tutti e 2 i formati non moriranno mai. Mi piacerebbe solo che anche questi 2 prodotti siano incisi con Audio di Alta qualitá come lo é la musica liquida.
Ho 32 e sono 15 anni che compro cd e continuerò a farlo. Ho appena preso anche finalmente un buon impianto Hi-Fi che desideravo da anni per gustarmeli appieno.
Adoro il supporto fisico e la qualità che ne deriva, da collezionista e da appassionato di musica
Io sono un appassionato di musica da quando avevo 15 anni....compro sia vinile che CD nella mia collezione 50 per cento di dividono i due supporti.
Bravissimo questo ragazzo pianista jazz....grazie per averlo pubblicato....
L'aspetto che è fondamentale per me, e credo per tutti gli appassionati che si ostinano ad acquistare un supporto che da solo costa quanto (se va bene) 3 mesi di abbonamento ad una piattaforma di streaming, è la Qualità musicale. Se mi piace un lavoro, lo ascolto in streaming e mi piace sempre di più, magari se la registrazione, masterizzazione e riversamento sono stati interamente Analogici (AAA), allora sono disposto a spendere i 20-25 euro per avere in casa un vinile. Quello che continuate a sottovalutare è che gli artistucoli che popolano le Hit del momento fanno pena e non meritano nemmeno un centesimo bucato. Ripartiamo dalla Musica, scopriamo la qualità e promuoviamola. Poi chi vorrà e ne avrà le capacità economiche i soldi lo spenderà più che volentieri. E allora l'offerta dovrà adeguarsi alla domanda.
Io ho 26 anni e sin da piccolo avevo la curiosità per quanto riguarda i vinili. Ne avevo qualcuno della nonna e me li ascoltavo e li riascoltavo. Ma per diversi anni purtroppo non ho avuto l'opportunità di appassionatmici dato che non sapevo neanche dell'esistenza dei negozi di vinili. Poi per puro caso 4 anni fa mi ci imbatto e da li piano piano un po' alla volta ho cominciato a metter su un impianto sempre più decente e a collezionare da prima i vinili dei miei artisti preferiti, ma poi anche grazie all'aiuto di spotify ogni tanto trovo srtisti nuovi e poi mo vado ad acquistare i vinili per poi ascoltarli. Quindi è un po' come se affrontassi il processo inverso. Comunque qualche giovane come me che ascolta i vinili c'è appunto perché non abbiamo mai vissuto il periodo e ci sembrano ancora più magici!
Caro Marco, condivido appieno la Sua analisi. Appartengo alla specie in via d'estinzione degli analogisti, al punto che sto pensando di andare oltre acquistando un registratore a bobine. Seguo la tecnologia che supporta le mie emozioni: streaming e liquida sono lontani da me anni luce...
Le sono grato, Marco, per quanto fa per "noi". Il supporto fisico, grazie agli appassionati come Lei, persona a modo e davvero competente, ma anche grazie ai nostalgici come me (che fanno opera di proselitismo tra i giovani...) non morirà mai!
Con affetto e stima, Marcello
Classe 81, quest' anno ho comprato il mio primo impianto hi fi con giradischi, che soddisfazione ascoltare la musica in questo modo!! Da due giorni ho scoperto il suo canale che è meraviglioso, le interviste del bar sono pazzesche. Secondo me a livello di mercato, la rete sarà predominante ma piccole produzioni fisiche non rimarranno invendute. Bellissimo poter capire ed ascoltare dei veri professionisti come lei, se non fosse esistito TH-cam....
Finalmente qualcuno che detesta le follie odierne ( come me ).
Io i CD continuerò ad acquistarli.
Soprattutto ora che costano veramente meno
Ciao, ho 12 anni e sono particolarmente amante della musica analogica (vinili). Ti voglio solo avvisare che presto nei negozi di musica in cui ora si vendono principalmente cd e lettore per cd, torneranno a splendere le sgargianti copertine degli lp (dischi 33 giri) e si spera anche dei 45. E inoltre, al posto dei lettore cd, ci saranno nuovamente i magnifici giradischi! Il cd è metallico e maggiormente inquinante. Quindi, a questo punto, FANBRODO AL CD E VIVA IL VINILE!!
@@raffaelebrognaro1148 ti voglio ricordare che il vinile è plastica !!! Quindi se vogliamo ridurre la produzione di plastica per il bene dell'ambiente ...
Quanto di meglio abbia mai ascoltato..., mi ci ritrovo in toto! 🤗❣️
Adoro il vinile e per vinile intendiamo i 45 e 33 giri, perché era il formato più usato quando ero giovane.
Allora, parliamo degli anni 70 e 80, si usavano anche le cassette, ma il vinile era il supporto per eccellenza.
C’era il piacere di possedere un oggetto che ci trasmetteva emozioni e che ricordiamo con nostalgia.
Per noi vecchietti questo rimane ancora adesso il vecchio e caro “disco”.
Questo in sostanza è il pubblico che ha favorito il ritorno di fiamma di vendite.
Un pubblico che fisiologicamente parlando temo scomparirà nell’arco di 20/30 anni.
È come guidare una raffinata auto d’epoca, è tutta una questione di emozioni ritrovate.
Lo stesso percorso sta avvenendo seppur più lentamente per il libro cartaceo.
Il “profumo” della carta era a volte parte integrante del contenuto del testo e il libro occupava con orgoglio il suo posto nella libreria.
Invece il discorso sulla qualità trasmessa del messaggio musicale ritengo abbia poco senso e interesse per il fruitore.
Ascolto abitualmente musica in tutti i formati esistenti e sono contento che esistano.
Quando è iniziata l'era del CD, i vinili "te li tiravano dietro", adesso costano uno sproposito.
A fine anni '80, un CD costava quasi 30.000 lire e il corrispondente vinile 12.000 circa...
Da audiofilo appassionato (e come Marco un po' meno di questo "Nuovo Ordine Globale" che sta avanzando e che si basa essenzialmente sul "controllo totalizzante"..), ritengo che questa sia una delle analisi più lucide e realistiche che abbia sentito negli ultimi tempi, per questo settore. Come al solito accade oramai, l'informazione autentica è da ricercarsi direttamente presso gli "addetti ai lavori" (..accertata la loro buona fede, ovviamente..) e sempre meno nei mezzi di informazione mainstream, che il più delle volte essendo a "libro paga" di qualcuno non possono dire le cose come realmente stanno e finiscono per fare così della mera "propaganda".
Sono pienamente d'accordo con le tue considerazioni, la tecnologia però può aiutare qualsiasi settore come ad esempio la creazione di nuovi macchinari di produzione di supporti fisici (CD-Vinili) per soddisfare anche un mercato di nicchia ,creando un sistema di stampa da utilizzare su ordinazione, evitando così magazzini di invenduto e perdite aziendali. Da appassionato e collezionista di vinili posso dirti che le nuove produzioni in vinile non li acquisto perché la stragrande maggioranza sono fatti da file digitali e quindi è come avere un CD su vinile, se devo spendo meno e compro il CD, ma preferisco i file Hi-Res dalle piattaforme che le distribuiscono. Un saluto.
Io sono un trentacinquenne che è cresciuto a casa con vinili e cd, continuo a preferirli e anche acquistarli da praticamente sempre e, tra un cd e un vinile, mi faccio pure un suonata, che è il culmine ultimo della mia passione per la musica, cioè non volevo limitarmi all'ascolto ma volevo io stesso suonare e comprendere ciò che amavo. Frequentavo anche fiere del disco e mercatini musicali, ovviamente prima del covid, oltre che concerti. Naturalmente li ascolto, non li prendo per appenderli al muro per poi scaricare i brani dal web, ho un bell'impiantino per cd e vinili, con un bel Thorens d'annata. In passato più che oggi mi interessai anche a testine particolari, cuffie audiophile, diffusori, amplificatori, pre-amplificatori, cavi e cose così, solo che richiedono spese molto alte quindi, dopo essermi assemblato un impiantino più o meno decente, ho lasciato stare con l'argomento e sono sempre andato avanti con quello, altrimenti rischiavo di finirci sperso. Cassette no perchè sono tutte andate perse tra svariati traslochi o regalate.
Può capitare che ci scappino ascolti su TH-cam di tanto in tanto, mentre lavoro magari ma sono ascolti da sottofondo o se mi vien voglia di farmi una suonata su qualche backing track non mia personale, quando voglio Ascoltare con la A maiuscola sempre di impianto, cd e vinili, tra l'altro mi ritrovo anche doppioni, ovvero stessi album sia in cd che in vinile. A risposta al suo quesito, se esce un nuovo album che mi interessa è tassativo che il mio pensiero vada all'acquisto di un supporto analogico e non ho intenzione di adattarmi all'acquisto online di singoli file musicali da ascoltare in streaming.
Un'analisi corretta, lucida e lungimirante. Non solo con visione impreditoriale ma anche di tanto buon senso. Da appassionato di musica, modesto collezionista di vinili, rispondo al quesito. Vinile si! Come prodotto di alta qualità per un pubblico ristretto mirato e irriducibile, ma immortale. Un po' come quando si parla dei lettori di libri cartacei. C'è una fetta di lettori che resisterà sempre a crisi, guerre e mode. Per la restante fetta di pubblico: Musica liquida di ogni genere di consumo e di qualità, sempre all'avanguardia. Questo è il mio pensiero. Un caloroso saluto e complimenti.
La mia speranza è che il CD non muoia, da parte mia continuerò ad acquistare i CD.
Il CD è obsoleto ormai. Il CD ha un campionamento con frequenza 44,1KHz a 16bit. Oggi si produce musica in digitale con interfacce audio che tipicamente acquisiscono con frequenza 192Khz a 24bit, cosa che fornisce definizione e gamma dinamica decisamente maggiori del CD. Non a caso, con la sempre crescente diffusione della banda larga, si stanno sviluppando e diffondendo i servizi di streaming musicale in alta definizione, con una qualità maggiore del CD e molto vicina (se non uguale) a quella d'origine.
Poi, certo, per tanta musica pop avere una grande gamma dinamica è inutile, visto che viene tutto compresso/appiattito per farlo sentire da chilometri di distanza mentre si è, ad esempio, a fare la spesa dentro un centro commerciale, ma questa è un'altra storia.
Mi dispiace dirti che le industrie che producono i cd si sono finalmente rassegnate e si sono convertite. Ho 12 anni e quando ero piccolo in cartoleria vendevano solo cd. Ora, in cartoleria o in edicola o in negozi di musica, si trovano solo i vinili. Via cd!
Per la gran distribuzione forse non verranno più prodotti ma per i gruppi dell'underground il CD rimarrà, c'è talmente tanta musica di nicchia che non è presente nelle piattaforme streaming. Specialmente gli appassionati di Heavy Metal e di Progressive Rock ci tengono ad avere un supporto fisico perché hanno una maggiore fedeltà verso i propri artisti preferiti rispetto alla massa.
La musica liquida attuale sta raggiungendo livelli di qualità (almeno nominale, poi se un disco è prodotto male, suonerà comunque di m.) davvero molto elevati.
Ma se spariscono i vinili e i cd, pur con tutti i loro limiti tecnici, spariranno definitivamente anche tutti i negozi di dischi, e soprattutto il concetto di ALBUM.
Siamo sicuri di volerlo veramente?
Una serena convivenza tra supporto fisico e musica liquida non sarebbe meglio per tutti?
@@FabioDaniele scusa ma allora i lettori CD da 50.000 euro non hanno più senso di esistere ?
La testimonianza di un “giovane” da aggiungere al campionario: Ho 26 anni e ascolto musica su vinile da quando ne avevo 11, ovvero quando ho dimostrato a mio padre - appassionato generico come lo erano tanti nei decenni analogici - di saper usare gli apparecchi in modo adeguato. Le cassette le ho sempre ascoltate (durante l’infanzia solo quelle), salvo qualche anno di fermo negli anni 2010, e i CD sono entrati in casa mia nel 1998: tiepidamente vi sono rimasti.
Ho suonato in un gruppo da perdigiorno da giovanissimo e ho conosciuto, frequentando lo studio tutte le settimane, le tecnologie professionali.
Negli anni dell’adolescenza (2011-2014), dopo il computer, sono riuscito a costruirmi il mio primo impianto Hi-Fi e ho acquistato tanti vinili della musica che mi piaceva, per il divertimento tanto di possederli quanto di ascoltarli.
In tutto questo sono il solo che conosca, perché tutti i supporti materiali richiedono una certa dose di impegno, tecnica e cultura e, non ultimo, denaro.
Negli ultimi anni, ammetto, avevo avuto la tentazione di mollare le redini di questa passione e ho prediletto lo streaming su TH-cam e la radio FM. Poi la passione per la tecnica ha vinto e negli scorsi mesi mi sono messo a fare manutenzione al mio impianto e a costruirne altri due, uno mini e uno professionale.
Penso di essere una mosca bianca, se non altro perché i miei coetanei mi guardano sbigottiti se gli dico che ho cambiato un condensatore al crossover. Un caro saluto a tutti
Per quanto mi riguarda sono convinto che la musica liquida e la musica su supporto siano assolutamente complementari. Portali come qobuz Tidal o simili mi permetteno di ascoltare tantissimi autori ed esplorare nuovi generi, ma poi se l'album mi interessa vado a cercarlo sicuramente in vinile o cd
Ci siamo disabituati ad ascoltare opinioni mosse dal ragionamento e da un minimo di buon senso, non solo in questo ambito ma dappertutto soltanto opinioni "precotte". Molto interessante oltre che piacevole
Tutti i CD che ho acquistato a partire dalla metà degli anni '90, quando ho abbandonato gli LP, si ascoltano tuttora senza alcun difetto. Gli LP, per quanto ben tenuti, puliti con l'apposita spugnetta, presi sempre dal bordo, dopo una decina di ascolti finivano inevitabilmente per friggere. Classica e jazz in particolare sul CD sono semplicemente un altro mondo.
E non vi parlo della differenza tra CD usati ed LP usati: sul mercato dell'usato un CD in buone condizioni lo si può comprare quasi a scatola chiusa, mentre un LP andrebbe sempre provato prima, perché il rischio di ritrovarsi con un supporto quasi inascoltabile è alto.
Per tacere del fatto che le incisioni su vinile contemporanee sono ormai quasi tutte ricavate da registrazioni digitali, e quindi degradate, in quanto quel supporto non riesce a contenere l'intera gamma delle frequenze ottenute in tal modo.
Ritengo questa "rinascita" del vinile per lo più un trucchetto di marketing per ragazzi che giocano a fare gli "alternativi". Se si ama proprio quel tipo di suono, avrebbe senso, a mio avviso, ascoltarlo con un impianto di alto livello e con dischi d'epoca perfettamente conservati (e magari tenuti in atmosfera controllata come si fa con gli incunaboli medievali!). Altrimenti sarebbe feticismo bello e buono: l'oggetto da collezionare, da tenere in mano, da appendere al muro, ma se poi la musica la si ascolta scaricata sul cellulare, che senso ha?
Vero che neanche il CD è tutto rose e fiori, con la deleteria "guerra del volume" che ha reso uno strazio per le orecchie molte delle incisioni e rimasterizzazioni uscite negli ultimi 10-15 anni. Quel suono piatto, con tutti i livelli al massimo, dove non c'è quasi differenza tra un pianissimo e un fortissimo, è insopportabile, specie se si ha a disposizione un'edizione precedente per fare il paragone. Un caso per tutti, Raw Power di Iggy Pop: il missaggio di David Bowie del 1973 non sarà perfetto (fu anche fatto con attrezzature non proprio all'avanguardia e in poco tempo), ma quello di Iggy Pop del 1997 è un guazzabuglio di suoni senza capo né coda.
Grazie per questo intervento quanto mai illuminante 👍
il cd ha reso la musica classica finalmente ascoltabile, DDD, concordo sugli appassionati del vinile, ascoltano sempre i soliti dischi, a partire da dark side of the moon, è feticismo
Se la musica sul vinile la ascolti male perchè è rovinato, non è colpa sua ma tua! Come ha fatto a rovinarsi? Si è rovinato grazie al menefreghismo di coloro che li abbandonano e di chi utilizza le puntine sbagliate!
@@raffaelebrognaro1148 la musica su vinile è rovinata in partenza. Il vinile non si può neanche definire hi fi. Al massimo hi noise.
Guarda Marco ti ascolto sempre molto volentieri e traspiri conoscenza, professionalità e il modo di parlare calmo e rilassante fa si che secondo me potresti tranquillamente tenere conferenze in pubblico.
Hai detto giusto.
Questo mondo va verso il digitalizzare anche la propria Coscienza a momenti e lo Strumento Diabolico è lo Smartphone con cui hanno reso dipendente la Popolazione e creato attorno tutto un Mercato di dispositivi.
Come ascolto la musica ora a 45 anni?
Mi sono comprato un registratore a Nastro Akai che faccio girare a 19 cm/s, un bel Giradischi Technics con Cartuccia Ortofon e un FISHER X-100 A Valvolare (credo tu conosca)che mi sento di consigliare a tutti perché è assolutamente magnifico, capace di riprodurre ogni tipo di musica in maniera Eccelsa.
Certo ho anche un lettore CD e vari CD che qui trovo anche NUOVI buttati o a 2 Euro l’uno. Ma un buon Vinile registrato su uno di questi Nastri non ha eguali secondo me. E guarda caso l’anziano signore che a Novembre mi vendette l’amplificatore in questione ho scoperto avere anche lui un bel Registratore a Nastro con cui riproduceva musica.
Quindi non sono l’unico Malato in testa che usa il Nastro! E ho creduto subito alle mie orecchie quando ci registrai per la prima volta.
Certo tutto questo ha un costo.
Non è certo roba per un utente medio!
In Soldoni come han fatto con la Fotografia stanno sostituendo la Qualità con la Praticità.
Concludo dicendo la differenza tra l’ascolto di un CD e di un Vinile. Ascoltare un CD o Musica Liquida è come fare il bagno dentro l’acqua fredda. Dopo non molto vuoi uscire.
Ascoltare Un Vinile è come entrare in una vasca di una SPA con l’acqua Calda.
Ci staresti immerso per Ore.
Il vinile è un supporto straordinario,oltre ad avere un suono molto caldo è anche un bellissimo ornamento da collezionare sullo scaffale,nel 2020 ci è stata la crisi derivata dalla pandemia, nonostante tutto i cantautori come Bennato,Renato zero,e Ligabue, tanto per citarne alcuni,hanno pubblicato dei vinili,e Renato zero ha. Regalato per i suoi 70 anni ai suoi fans dei file su internet del suo album Zero settanta,i cantautori,hanno venduto comunque e fortunatamente, nonostante l'anno buio che è stato il 2020
Sembrerà strano oggi a raccontarlo ma nel 1979 mentre camminavo appena 15enne,avevo visto alla stazione Termini di Roma accanto alla cabina delle foto,una cabina accanto per registrare 45 giri,ebbene sì,si entrava dentro con una chitarra si metteva mille lire e partiva la registrazione,io ricordo con nostalgia quel magico momento che cantai e poi uscendo dalla cabina usciva il mio mini vinile già pronto.Corsi a casa per ascoltarlo e la puntina. Del giradischi saltava,ci rimasi male,e ho finito per regalarlo a una mia amica..
Neanche io sono felice di questa situazione, anch'io sono come lei, viva le cose tangibli, materiali, fisiche e, aggiungerei, a misura d'uomo, la nostra misura. Perfettamente d'accordo su tutto. Ciao dalla provincia di Pordenone.
Leggevo Lincetto anni fa sui forum di HiFi. Con grande piacere l'ho ritrovato su TH-cam in grandissima forma. Ho quasi 50 anni e in effetti mi ritrovo in tutto quello che dice.
A quanto pare il CD gode ancora di buona salute
Tradito già dal mio nickname, proverò a spiegare il mio punto di vista.
Il CD: essendo digitale, su due assi cartesiani attraverso sequenze di 0 e di 1 date da un convertitore digitale-analogico, fissa dei punti, uniti i quali attraverso linee rette, crea una curva (hahahaha una curva fatta da linee rette?). Una curva che più sarà formata da un numero maggiore di punti meno spigoli avrà.La curva di frequenza sonora da inviare all' amplificatore e successivamente ai diffusori.
Tali curve quindi, formate da un numero FINITO di punti possono essere campionate più o meno velocemente e questa velocità di esprime in hertz.
Parlando del suono, volendone considerare anche la tridimensionalità o profondità che dir si voglia, andremo a scomodare i bit. Più bit abbiamo e più potremo lavorare contemporaneamente su più livelli di frequenze. Il CD campionato a 16bit/44,1 kHz é il miglior compromesso per ascoltare musica decente. Pensate che passando ad un campionamento di 24bit/96khz di contro avremmo un file 256 volte più pesante, non basterebbero 25 CD per contenere una sola canzone, in cambio di una resa sonora udibile al nostro orecchio di poco superiore. Questo perché possiamo inventare tutti i campionatori più veloci dell' universo ma resta il problema di trasferire i flussi di 0 e 1 ( combinazioni di numeri ). É questa velocità di trasferimento dati misurata in bit-rate a limitare il tutto.
Ipotizzando di avere il campionatore del futuro, quello atomico sceso dallo spazio,capace di cose incredibili, si otterranno sempre curve create ad ok (non reali ma ideali),perché?
Perché sarà sempre qualcosa che somiglia ad una curva e non una curva reale.Dati i milioni di punti di cui é composta avrà spigoli sempre meno appuntiti, ma non sarà mai una curva se formata da linee rette che collegano dei punti per quanto questi siano vicini.
Per portare un esempio visivo vi racconto questo:
Chi ha qualche anno in più, ricorderà le consolle Atari, poi i Commodore vic20, 16,64, 128, Amiga 500 e cosí via, quindi visivamente ha visto il passaggio dal calciatore con la testa quadrata data dai pochi spigolosi pixel, alla testa del calciatore da consolle odierno; quasi reale, data da campionamenti velocissimi e molti bit. Ecco......tale miglioramento é dovuto proprio a questo, all aumento delle velocità di campionamento e dal numero maggiore dei livelli dati quindi dal maggior numero di bit.
Potrei fermarmi qui, perché sicuro che chi ha letto con attenzione é riuscito a capire cosa voglio dire. Non si tratta di stabilire se é meglio il Vinile o il CD, ma se é meglio il digitale all'analogico. Rispondetevi da soli.
Io penso che per quanto possa essere simile al reale, una partita di calcio creata al PC non sarà mai come quella reale.
Con il digitale però possiamo creare o modificare praticamente tutto e a nostro piacimento, per questo il digitale é il futuro, perché in una certa misura dona l' onnipotenza su un mondo parallelo, similreale, che sempre più, grazie a campionamenti sempre più efficaci vira verso la realtà .
Tornando a noi.
Chi produce un CD ha un obiettivo, farlo suonare al meglio, sia nell'impianto MC Intosh da 20mila euro, che nello stereo trevi usato dall' insegnante poggiato su di una cattedra.
E allora come si fa a far esprimere al meglio un cd?
Si taglia giù, si taglia su, con notevoli compressioni che ne appiattiscono la dinamica.
Per intenderci, il CD e ancora di più la musica liquida, deve subire necessariamente appiattimenti di dinamica sonora tali da poter essere immagazzinata e trasferita in modo agevole, ma anche ascoltata decentemente nel peggiore dei diffusori, L'ALTOPARLANTE DEL TELEFONINO. Quest'ultimo senza i necessari tagli dei picchi, sarebbe destinato inesorabilmente a gracchiare.
IL VINILE: (non quello dell'edicola inciso dal digitale), il vero VINILE, nei due assi cartesiani, riproduce una curva reale fatta da INFINITI punti ed un infinita dinamica e profondità che rasenta la realtà, é l'essenza della perfezione, senza subire tagli dei picchi dinamici. (Le casse di uno stereo anche vintage con il vinile giocano in casa).
Il vinile nasce per essere riprodotto su impianti con diffusori veri e non su smartphone o scadenti autoradio messe dalle case automobilistiche.
In merito a quest'ultimo concetto ho effettuato un esperimento: stesso album musicale, stesso amplificatore impostato allo stesso volume; il CD non muove i woofer delle casse come fa invece il vinile.
Sta tutto lì, la DINAMICA. Non é il vinile a colorare ma il CD che a confronto suona in bianco e nero.
Il resto é tutto vero, il Vinile a volte scricchiola, si impolvera, si consuma, ogni lato dura poco, ogni circa 20 minuti devi alzarti per girarlo.
Ma vuoi mettere il caro vecchio disco.......preferirlo ad un film, prenderlo una sera, adagiarlo sul piatto, sedersi sul divano guardarsi la copertina mentre lasci che la punta di diamante ( magari a taglio shibata) tracci i suoi solchi ....che poesia la rotondità di quel suono.
A differenza di un flusso dati del CD che saranno sempre uguali anche al milionesimo ascolto, il vinile ogni volta suona in modo impercettibilmente diverso, proprio come farebbe il sassofonista il batterista o il cantante.
Vi lascio alle vostre idee ( ognuno giustamente deve avere le proprie),
ricordandovi però di non perdere altro tempo ad ascoltare il rumore emesso da apparecchi scadenti, quindi di investire anche solo 500 euro per un impianto usato, anche vintage, ma che saprà sicuramente regalarvi più emozioni del vostro schermo piatto che vi sommerge di pubblicità.
La musica é altra cosa. Oggi si é dimenticato come andrebbe ascoltata.
La musica fa bene ascoltarla e va ascoltata bene anche con il CD, meglio ancora il Super Audio CD che ha più bit. La LIQUIDA NO é improponibile, ma comunque meglio di niente. Io la liquida la uso dove va usata......sul telefonino per sperimentare nuovi gruppi grazie all' ampio panorama che offre. Poi quando trovo ciò che mi aggrada compro il vinile.
Un mago nel suo numero, ti fa vivere un illusione ottica come se fosse reale e sono disposto anche a pagare un biglietto per uno spettacolo d'illusionismo, ma
NESSUNO può illudermi facendomi credere che un flusso di numeri siano musica.
Vi lascio con un' ultima considerazione.
Provate ad ascoltare un vinile con un assolo di Knopfler o Gilmour e capirete perché il nostro udito é ANALOGICO.
Per me il vinile é qualcosa di più.......E NON SOLO QUALCOSA.
Buona musica a tutti.
io avevo 25000 lp li ho venduti e ora ho 15000 cd e non me ne pento anzi cono contento e continuo a comprarli i cd
W I CD THE VERY BEST
Rivolo d'acqua anche per le musicassette che non sono morte. Ci sono anche diversi appassionati di stereo8 come me, certamente non per la qualità audio ma proprio per l'oggetto, per il ricordo e le emozioni, colori, sapori che riescono a far riaffiorare.
Che dire un bel video su una opinione che condivido in toto. Aggiungerei che questa battaglia pro-vinile sia parecchio meno nobile di quanto fanno credere. Sto parlando ovviamente delle grandi major. Faccio una piccola storia personale cercando di non essere troppo lungo. Essendo un "diversamente giovane" io compero ed eseguo musica da quasi 60 anni. Ho iniziato dai 45 e dagli LP. Ero felice con i miei padelloni quando aurrivó il cd che secondo le case discografiche era assai meglio che il vecchio vinile e quindi con il cd ci potevano offrire un prodotto "migliore" ovviamente a prezzo maggiore. Ascoltati i primi cd e dopo essere inorridito per quanto suonavano male (i master allora erano fatti perl'analogico) continuai imperterrito con il vinile che piano piano peró diventó introvabile e quindi o smettevo o mi convertivo. Mi adattai, per fortuna nel frattempo e dopo svariati anni il suono digitale era migliorato ed era soddisfacente. Ad un certo punto peró ai piani alti decisero che siccome il cd era "crappy" le major avevano "l'obbligo morale" di "aiutarci" a capire il nostro errore e quindi riiniziarono a martellarci con il vinile é meglio, ovviammente essendo un "prodotto migliore" un costo superiore era d'obbligo. Ora io sono penso che tra poco saró al solito bivio: smettere di comprare musica o riconvertirmi al dio vinile. Penso peró che stavolta non ci cascheró di nuovo riconvertendo per la terza volta la mia discografia, perché di questo penso si tratti, farci ricomperare per la terza volta i dichi che amiamo. Per un "diversamente giovane" come me, un vantaggio evidente del vinile sul cd c'é...... La leggibilitá dei testi e la bellezza delle copertine. Grazie per il bel video.
Le copertine sono l'unico e solo vantaggio del vinile
Grande chiarezza, finalmente.
Analisi dettagliata ed intelligente, anche se emotivamente triste per un vacchio settantenne come ormai sono. Ovviamente della tua area di lavoro, studio e conoscenza. Molti amici mi definiscono presuntuoso ma sono intimamente convinto che presumere quando poi si indovina la presunzione possa essere considerata previsione e quindi non commento oltre. Nella mia presunzione sono convinto che non solo morirà il supporto fisico, leggi vinile o CD, ma scompariranno anche gli attori. E non solo nel mondo della musica. Scompariranno i traduttori ... scompariranno gli insegnati ... scompariranno i medici ... scompariranno gli autisti ed i camionisti ... scompariranno i piloti di aerei e di navi ... scompariranno operai ed agricoltori e molte altre categorie di lavoro tutti sostituiti da qualche esigua rappresentanza figurativa ... per loro sarà triste essere sostituiti da della sabbia quarzifera ma così sarà. I Verdi, i Cannavacciuolo, i Mozart sopravviveranno ma sono pochissimi.
Grazie al cielo esiste una quantità sconfinata di materiale inciso su vinile e CD nell'ultimo secolo e quindi perlomeno la musica del passato giustifica la sopravvivenza del supporto materiale. Se voglio ascoltare Kind Of Blue di Milles Davis nella sua integralità artistica vorrò sempre il vinile o almeno il CD.
Hai ragioneee,...quanti dischi in vinile aveva mio papà,.. io ora ho solo tutti quelli di flautisti famosi.. però ora compro sempre cd, grazie Marco per le tue informazioni e considerazioni sempre assai giuste ed appropriate,,.. Eh questa crisi è molto brutta x tutti,.. però in un momento in cui tutti devono stare a casa, ci dovrebbe essere un po più di tempo x ascoltare i cd,, Interessante questo giovane Polloni,.. grazie
Dico la mia da Audiofilo ...... essendo io, ad esempio, degli anni 80, avevo già in casa dei cd e nessun vinile.
Detto questo il mio impianto si è sviluppato, per cercare la massima qualità in fatto di riproduzione, tenendo conto di non avere un supporto fisico ma di "leggere" i files in alta qualità nel miglior modo possibile, che è il futuro ed il miglior modo di ascoltare secondo me, per praticità e anche per qualità (ma questa è una diatriba storica dell'hi-fi e ci potremmo dilungare per ore e ore....).
Detto questo però non ho rippato i miei CD, ma al contrario, per avere comunque qualcosa in mano, sto ricreando la mia discoteca di quando ero ragazzo proprio con questo supporto, quindi per assurdo le musicassette che avevo non le uso più e le ho sostituite con i cd, e in più acquisto i files in alta risoluzione di musica Classica piuttosto che Jazz del quale mi sono piuttosto appassionato, e non vogliatemi se dico che il jazz se non è ascoltato bene, con un buon impianto, non si può apprezzare fino in fondo.
Al contrario penso che chi avesse buona parte della sua musica su Vinile, debba strutturare il proprio impianto su giradischi e musica liquida (streamer/network player/PC etc), per avere sia l'oggetto da collezione sia il "futuro" per così dire.
Quindi penso anche io che il vinile e il CD andranno avanti ancora per anni, posso però dire che a mio parere, chi parte oggi con un impiantino, senza avere nessun supporto a disposizione, ma si prende il vinile perché è di moda, non abbia capito niente, anche perché il vero appassionato di musica e audio i vinili li ha già in casa, ed è costui che continuerà a prendere i dischi anche quando sara passata la moda di..... invitare l'amichetta a casa e darsi un tono sfoggiando il giradischi.
Quindi riassumendo, il supporto fisico va in base a quello che si ha già in mano e/o che fa parte dei bei tempi, dei nostri ricordi, sia esso CD o Vinile; mentre per la riproduzione ai massimi livelli ben venga il digitale, d'altra parte un grosso limite delll' hi fi forse il peggiore, sono sempre stati i dogmi, in campo video nessuno afferma che il VHS è meglio del Blu-ray!!
Naturalmente questo è il mio parere, che riguarda per altro la parte FONTE, mentre per ampli. e i diffusori il discorso cambia, per alcuni sicuramente sarà opinabile ma si sa il mondo è bello perché e vario.......
grazie
La mia storia è simile : primo impianto stereo nel 1988, avendo scelto come sorgente il CD, oggi mi trovo con circa 300 titoli e quindi non posso cambiare formato (ne musica liquida, ne vinile).
Chiaramente, chi entra oggi nell'alta fedeltà, il futuro è nel web. Però, sarò all,'antica, ma avere in mano un oggetto fisico, mi da più soddisfazioni.
@@fabioalberti2120 si il mio discorso e appunto questo, logicamente se ho i CD non vado a prendere il vinile, che merita di esistere per tutti quei collezionisti che da anni arricchiscono le loro raccolte. Ma francamente partire senza avere nessun formato fisico in mano e prendere il giradischi mi sembra un po' fare i modaioli se parliamo di ricerca di qualità. Se invece uno, giovane, viene cmq entrare in questo mondo del vinile perché è incuriosito e attratto dal girare per mercatini per scovare i dischi che gli piacciono beh ben venga...ma che non mi si dica che va meglio il vinile che il cd perché entriamo su un terreno minato...
Compro CD per praticità, mi piace avere un supporto materiale, mi piace collezionare
@Rendro Schifolli cloud e HD non so' che siano, dichiaro la mia ignoranza, preferirei il vinile costasse meno e fosse più pratico, i CD si possono trovare usati a prezzi bassi, te li porti dietro, in macchina, in camera da letto si sentono bene, non si usurano, hanno meno fascino ma è la musica che uno compra non il raccoglitore, poi c'è you tube dove c'è tutto gratis in ogni occasione, ascolti valuti e se merita lo prendo, ovviamente CD, perché ho l'anima del collezionista.
La penso come te
Bel Video, molto interessante il punto di vista relativo alla nuova primavera del Vinile. La questione vera comunque non è il supporto su cui si ascolta la musica, ma è la musica di cui sono innamorati oggi i giovani. Mi spiego, io sono un fruitore di musica da quando ero un ragazzino di 10 anni (ora ho 50 anni), ho comprato la mia prima cassetta originale nel '80, e de allora possiedo centinaia di cassette originali, poi venne il CD e comprai centinaia di CD, poi venne l'MP3 e comprai miglia di MP3, oltre a comprare centinaia di Vinili ed ancora oggi compro musica in ogni formato.
Ma c'è un solo motivo, sono innamorato della musica, innamorato del Rock degli anni 70 ed anni 80, di quei gruppi che sono leggenda, Pink Floyd, Led Zeppelin , Deep Purple, Queen, Metallica, Iron Maiden, ecc, ecc.
Ci sono cresciuto, sono entrati dentro la mia pelle, li ho vissuti dal vivo visto concerti, suonato le loro cover davanti ad un falo' ad una festa.
Oggi i giovani di chi sono innamorati? esiste ancora la musica come la immaginiamo noi?
Io ero disposto a fare sacrifici per comprare in Disco una cassetta un CD, ma in cambio ricevevo dei capolavori che ascolto da oltre 40 anni.
Ho dischi dei Deep Purple che hanno oltre 40 anni e suonano benissimo, e sono fantastici.
Questi giovani di oggi o di ieri, quelli che scaricavano o scaricano Musica pirata da internet o che oggi hanno Spotify Free, non sono il Target e non lo sono mai stati, perché per loro la musica non è mai contata niente, una volta si ascoltava la radio oggi ascoltano Spotify.
Il vero problema che i Discografici si sono venduti, hanno avuto paura, verso il 1999/2000, c'era un sacco di gente che scaricava musica da internet, a valanga, e moltissimi masterizzavano CD pirata, e loro per paura di perdere il mercato si sono Venduti alla Musica Fluida.
Ora tra chi continua interrottamente a scaricare musica, e chi ascolta le varie piattaforme musicali Free o con abbonamento ( pochi euro 50 milioni di brani), mi spiegate chi dovrebbe ancora comprare musica.
Ve lo dico io, chi la ama, chi la ama vorrebbe che ste piattaforme non esistessero, va bene la radio ma perchè vendersi così, i ragazzi potrebbero comprare gli MP3 invece che ascoltarli a gratis, ma i discografici hanno paura che la gente si metta a scaricare musica illegalmente e quindi preferiscono accontentarsi.
La paura ha distrutto un mercato, la paura distruggerà l'industria discografica, perché ormai i ragazzi fanno tutto in House, anche la distribuzione online è possibile effettuarla senza passare da nessun intermediario.
Sento parlare dei dinosauri che non sanno che un meteorite li ha colpiti e che si stanno estinguendo.
Chi si frega del supporto, CD, MP3, Vinile, Cassetta, bisogna guardare oltre, il mondo è cambiato per una serie di fattori, ormai la musica moderna ed attuale Va su streaming , su TH-cam, si nutre di playlist, ascolti, le vendite non esistono più.
Fate una classifica dei Dischi o CD più venduti e vedrete che i primi quelli sul podio saranno gruppi o cantanti di almeno 20 anni fa se non di più.
Perchè i giovani di oggi non comprano dischi dei cantanti contemporanei, siamo noi di generazioni musicali passate a comprare dischi e CD ed MP3, siamo noi il Vostro target.
I discografici dovrebbero capirlo questo o averlo capito, ma continuano a piangere miseria e a vendersi per quattro soldi, e oltre tutto ci prendono anche in giro (Vedi Spotify quando in un gingle dice: grazie di avere ascoltato Spotify, potevi ascoltare un CD, o far girare un disco, o ascoltare uno Stereo8, a saperlo poi cosa sia questo Stereo8, ma hai scelto di ascoltare noi)
Be cara Spotify grazie a noi matusa che in questi ultimi 50 anni abbiamo comprato dischi ed abbiamo mantenuto una industria musicale che ha creato dei capolavori, che oggi tu puoi trasmettere le tue Play List, grazie a noi che abbiamo investito centinai di euro o Lire ( a saperlo cosa erano le Lire) direi io, e ci prendi pure in giro?
Ragazzi io la penso così, ma questo naturalmente è un mio parere personale.
Discosto? Stereo8 !
Hai ragione, era uno Stereo8, grazie
Una chiacchierata veramente interessante, riflessiva, e piacevole ..!!
Sul fatto che il futuro non troppo remoto sia la completa smaterializzazione del supporto fisico , non credo ci siano dubbi x nessuno. Se oggi mettiamo sul piatto della bilancia la qualità, tra pochissimo ...lo spazio in bit diventa col passare dei giorni un NON problema. Per non parlare della tecnologia, tra poco tempo un dac che oggi riteniamo hi-end sarà abbordabile per tutti gli appassionati... e cosi via. Dopo di che io e molti altri continueremo ad amare il vinile... è un discorso completamente a parte.
Tutto passa , anche la 'smaterializzazione sonora'
il vinile è e sarà un gradevole gadget, prolungamento artistico dell'opera sonora.
Ho acquistato i primi LP 33 giri Aladdin Sane di David Bowie ( copertina bianca) e Deep Purple in Rock nel 1973 per sentirli suonare sul mio primo impianto HI FI giradischi Garrard ampli Prinzsound casse tuttora efficienti Wharfedale Denton a tre vie. I 45 giri li avevo sentiti con il famoso mangiadischi che dopo la terza media era stato il regalo per la promozione. L'impianto hi -fi acquistato con la modesta paga ( 5000 lire al giorno ) del cantiere edile durante i tre mesi di ferie. Fu uno sballo ! Nonostante questo ho potuto approfondire le mie conoscenze musicali per bene solo quando è comparso il vinile. Preferisco quest'ultimo supporto per la qualità della sorgente ,ma il supporto cartaceo e le foto del vinile sono opere d'arte ( alcune ,non tutte ) . ho la pssione per la fotografia e molte copertine sono state di forte ispirazione.
Eppure, lettori professionali CD sono ancora in produzione da grandi case dell'Hi-Fi. Forse si sta celebrando il funerale del CD un po' troppo in fretta (e case discografiche immettono con regolarità CD remastered DSD e in 24-bit di ristampe storiche del rock, del jazz e della classica)
Il Vinile non è alta fedeltà è “eufonìa”. È un meraviglioso, profumato, colorato, cartonato, appagante feticcio ma non è comparabile alla qualità del digitale suonato su un riproduttore serio, con convertitori seri. Si pensi solo che i downmix per gli stamper vinili sono comunque tutti passati in digitale. I torni del vinile sono tutti vecchi di 50 anni fa e lavorano al massimo con segnali di 24 bit a 44.1 khz. Il vinile potrà vivere esclusivamente come feticcio con una sua “ombra digitale” (24 bit 96khz) o copia digitale inclusa obbligatoriamente e contestualmente all’acquisto di quel determinato disco. E credo che a breve questo discorso varrà anche per salvare i nostri meravigliosi libri a stampa e fumetti.
@@alesssandrospataro3945 se avessero lavorato seriamente sulla qualità delle confezioni dei CD fin dall’inizio, compresi i corredi fotografici e i libretti dei credits (vedere la produzione in “gatefold” cartonata dei rimasterizzati dei Beatles del 2009) non si sarebbe posto il problema. E vale soprattutto per le ancor peggiori confezioni plastificate dei Blu-Ray Audio. Era ed è lí il problema e non l’hanno capito. Se avessero poi sfruttato tutti i 100 decibel del CD fin dall’inizio...Ho un Karajan DDD del 1986 originale e lo stesso rimasterizzato 20 anni dopo...Ci saranno 40 db di differenza.
bellissime considerazioni, video ben fatto, complimenti per la dialettica, chiara, competente e appassionata, e anche per la bella voce, personalmente mi sono riavvicinato al mondo del vinile grazie a un amico che mi ha fatto riscoprire questa passione ormai sepolta da anni, devo ammettere che da quando ho riscoperto il gusto di ascoltare e mettere su un disco i cd faccio veramente fatica ad ascoltarli (ma ho continuato ad acquistarne qualcuno), i vinili nuovi però non mi entusiasmano, non sò se è un fattore psicologico o altro ma preferisco comprare/cercare dischi usciti quando i compact-disc ancora non esistevano.
Stiamo andando alla deriva, come gusti musicali e come società.
Ci facciamo comandare dalla moda e dai mass media che governano internet.
Svegliamoci, dobbiamo essere indioendenti dalle masse odierne. Amo i nastri, le cassette i vinili e cd
Meriti un Milione di Like.
E chi c’è dietro tutto questo?
Chi possiede capitali così Ingenti da pianificare tutto ed Arricchirsi ancor di più.
Il problema è che gli “Svegli” sono pochi.
Tutti gli altri sono Zombie o come diceva un grande Poeta:
ESISTONO e nulla più.
Velut luna Forever si continui con la produzione CD noi dinosauri incalliti non smetteremo MAI DI ACQUISTARLI
bellissimo brano finale!
Tanto è vero che non c'è nessuna fabbrica che produca più giradischi di qualità.
Non è assolutamente vero...Ma che dici
@@lucarambaldi2731 L'ho dedotto dal fatto che non ne ho visto nessun nuovo modello in vendita ed ho notato che i giradischi degli anni '80 hanno quotazioni folli nel mercato dell'usato. Naturalmente non parlo di giradischi fatti a mano, con basi in granito delle Ande e braccetti in plutonio, ma di apparecchi prodotti dai marchi di una volta, Lenco, Thorens, Technics... ho trovato solo fonovaligie cinesi e roba simile.
@@tkmvideo TI BASTA...NON MI SEMBRANO...FONOVALIGIE...😂😃
Anche io adoro i vinili, soprattutto perché posso utilizzare puntine diverse. Alcuni anni fa non ero contento di quello che ascoltavo con il giradischi, poi mi sono convinto ad utilizzare una shure v15 e da lì si è aperto un mondo, soprattutto per la musica classica
grande persona grande argomento!!👍
Sono assolutamente concorde con ogni parola.
Provo grande tristezza per questo stato di cose, per quella che è la visione odierna del pubblico, ormai troppo legato allo streaming, a questa stupida e miope necessità di avere tutto li a portata di click, tutto subito ed al minor costo.
Personalmente sono nato come ascoltatore di musica negli anni fine 80 primi 90, e giustamente negli anni ho accumulato un sacco di cd, adoro avere il supporto, non sopporto i file audio, la sola idea di dover accendere un pc o altro coso multimediale per ascoltare la musica mi deprime.
Negli anni ho voluto scoprire anche il vinile, ne ho un po’, in maggior parte recuperati usati ma svariati presi nuovi, stampe particolari di grande qualità.... per il poacere di possederli.
Alla domanda cosa vorrei io oggi rispondo che vorrei poter andare al negozio come un tempo e scegliere con calma il mio disco, o sfogliare il catalogo sul tuo negozio virtuale e comprarlo, attenderne impazientemente la consegna per poterlo scartare e darlo in pasto al mio lettore...
Purtroppo però mi rendo conto che il mio acquisto di che ne so... 30 cd all’anno, di cui magari solo 2/3 velut luna sia un po poco.
Però se sul mercato restano soltanto case discografiche di nicchia, perlomeno se uno vuole la qualità... quei 2/3 potrebbero essere 10...
Il vinile.... lo adoro, come oggetto da collezionare anche più del cd, anche se non ne ho più compraro uno da 3/4 anni.
I file ad alta risoluzione ho anche la curiosità di provarli, ma finora la mia pogrizoa e retrosia verso poi quella che è la gestione di questi file mi ha frenato, e poi ripeto, sinceramente... che due palle! Che tristezza.... che freddezza... cosa colleziono dopo, un hard disc, una chiavetta usb....
Che bello appartenere a quel 1% dei ragazzi che il vinile non lo appende ma lo ascolta ancora
Tornino loro al vinile.
Un dubbio che ho sempre avuto è, parlando del mercato musicale in generale, che senso ha comprare un LP che viene stampato a partire da un master digitale?
Sono anche io convinto che il suono di un LP è superiore a quello di un CD (rispetto ad un file HR ab initio ci sarebbe da discuterne), ma questo solo se entrambi vengono realizzati a partire da un master analogico ottenuto da un sistema di registrazione completamente analogico.
Mi sembra di poter dire che attualmente la stragrande maggioranza degli LP proviene da master ottenuti da catene digitali e pensati per una risoluzione 16/44.1
Dove sbaglio?
Il taglio del master da trasferire su vinile è completamente diverso, in altre parole non è affatto quello trasferito sul CD pur partendo dalla stessa sorgente registrata. Sono due ascolti completamente diversi, nessuno migliore dell'altro, ma sicuramente diversi pur partendo da un master digitale.
@@luigipapi8193 Ok, immagino che il master sia fatto con un campionamento ben più alto del 16/44.1 ma che senso ha prendere un file digitale, con tutti i limiti che ha (oltre ai suoi pregi) e convertirlo in analogico, mantenendo comunque una "scalettatura" digitale dei livelli, equalizzarlo RIAA, farne una lacca, stamparlo su vinile per poi leggerlo con una testina accoppiata ad un braccio (con tutti gli errori che ciò comporta), de-equalizzarlo RIAA, pre-amplificarlo, per tornare ad averlo peggio di quello che sarebbe stato se stampato su CD (vedi rapporto S/R) o, meglio, quello che avrebbe potuto essere se utilizzato direttamente a, per esempio, 24/96?
@@Lampo131 il discorso è lungo e vale allora soltanto l'ascolto liquido visto che l'attuale alta definizione va decompressa del 50% per trasferirla su CD. Stesso discorso per il registrato in analogico e trasferito su vinile da bobinone, incomparabile per qualità. Tutto qui!
Sempre usato i CD ed ora anche SADC. Spero di poterne acquistare anche in futuro. Tra l'altro ho appena acquistato un nuovo player di gamma alta per utilizzare al meglio la mia discografia. Finora ho resistito alle "spinte" per adottare la musica liquida. Spero di non esserne costretto nel breve/medio termine per mancanza del supporto fisico. Non sono ottimista al riguardo.
A mio avviso,al di là del supporto,fisico o liquido,il problema o se vogliamo dato di fatto di oggi è che in alcuni generi musicali non si fa più musica in studio che faccia "gridare al miracolo",in altre parole alcuni generi sono completamente morti o in estrema agonia. Mi riferisco ovviamente al rock (e simili) ma ad esempio anche nel jazz ormai è solo un riproporre stilemi già sentiti,registrazioni live, magari inediti....insomma la musica sta vivendo un periodo di involuzione,decadenza, estremamente drammatico che forse va al di là della crisi di certi formati. Fa eccezione il solo genere della musica classica,in cui sia a livello compositivo che a livello interpretativo continuano ad essere sfornate novità ogni mese (basta comprare le riviste specializzate per rendersi conto di quanto sia ricca la produzione di registrazioni sia in studio che recital nel settore) e quindi ha sicuramente un presente e un futuro,tra le difficoltà odierne del covid,mentre gli altri generi ormai sono roba già del passato.Anche perchè i giovani non ascoltano più musica,desolante dirlo ma è la nuda e cruda verità: al di là di canzonettine imbarazzanti non hanno più alcun interesse all'ascolto di musica di "qualità".....andando poi sul discorso dei supporti,in una recente intervista il violinista Vengerov parla della morte prossima del cd e dello streaming...credo tutti siano d'accordo che per certi versi il cd ha fatto il suo tempo (io però continuo a comprarne,è una mia scelta),e tuttavia anche chi compra oggi dei vinili forse non si rende conto,tecnicamente,delle differenze significative di oggi rispetto ai processi di registrazione e produzione di 40,50 anni fa....ma ribadisco,a costo di essere ripetitivo: io da ragazzo tornavo a casa e mi trovavo programmi in tv su Glenn Gould o magari quella trasmissione,Schegge,in cui ti ripropopnevano i mostri del jazz....oggi tutto ciò è scomparso.
complimenti,sono daccordo con te.
E basta con tutta questa onestà intellettuale, trasparenza e obiettività...vogliamo continuare a sognareee!!! 😆😆😆
Bellissimi i suoi video poi fa piacere vedere una persona attenta e informata a 360 gradi
Concordo. Conosco giovani che NON HANNO MAI ACQUISTATO un cd o un vinile in vita loro. Chi è nato col digitale, difficilmente investirà soldi per supporti fisici. È questione di cultura personale. Personalmente (ho 46 anni) sto comprando più vinili possibili ma ascolto tantissimo il digitale soprattutto per la portabilità. Altro problema secondo me è anche lo spazio per l’hi-fi. Viviamo in appartamenti sempre più piccoli. Ormai il posto per gli impianti è stato sostituito da altre cose. Questi sono gli anni delle casse Bluetooth 🤢🙈 Sto cambiando casa anche per questo motivo. Voglio avere lo spazio per i diffusori di un tempo. ❤️
L'analisi non fa una piega. Condivido pienamente anche se mi crogiuolo felice nei miei riti e nella mia nicchia ! :)
il vinile è indubbiamente il supporto per eccellenza, non solo per la qualità audio che non ha a mio avviso eguali, ma anche per il possedere un oggetto bello da vedere oltre che da ascoltare, la bellezza del vederlo su un giradischi........ per i contenuti da leggere, per la dimensione dei caratteri e delle foto rispetto alle dimensioni di una copertina del cd. Il cd come qualsiasi altra sorgente digitale è freddo.... il vinile ha un suono analogico caldo, ripeto per me non ha eguali, oltre ad essere un oggetto molto bello, raffigura anche arte, infatti molti appendono le copertine come dei quadri, questo è il mio modesto parere, non vogliatemene male, ma come la penso io, credo la pensi la maggior parte della gente, infatti se così non fosse non si spiegherebbe la morte del cd e la rinascita del vinile.... un saluto a voi tutti e buon Natale a voi e alle vostre famiglie
Mio caro amico é Mauro Patricelli, un pianista abruzzese noto in Danimarca per musica sperimentale di ispirazione tradizionale, il ragazzo qua é anche fortunato ad aver trovato chi lo patrocina, essere prodotti oggi, se si fanno generi non main stream non é cosa facile. avendo avuto la fortuna di frequentare l'Accademia incontri col Maestro di Imola, ed ascoltato geniacci del pianoforte come Enrico Pace, Giorgia Tomassi, la stessa Martha Argerich, posso dire da quel poco che ho visto e sentito che ha un modo di portare il peso che gli rende il suonare assolutamente naturale e non affaticante, il suono del piano ne risente grandemente, starò "tuned" come si suol dire
Ritengo il supporto cd insostituibile
Buona qualità sonora, nessun problema particolare di gestione del supporto, spazio richiesto minimo.
Ovviamente serve un buon lettore...
Arrivo a questo video con un anno di ritardo, ma voglio comunque dare il mio minuscolo contributo a questo sondaggio informale. Io continuo ad ascoltare la musica dai cd, che acquisto regolarmente. Col vinile non ho mai avuto un buon rapporto: i fruscii elettrostatici [?], l'ansia quando arriva quel punto in cui la puntina potrebbe (a volte sì, a volte no) saltare... Probabilmente sono rimasto traumatizzato dai miei ascolti dell'infanzia!
Della cosiddetta "musica liquida" di Spotify e simili diffido sommamente: un po' per la qualità sonora, ma soprattutto perché si tratta di un servizio di cui si è semplici fruitori, e le cui condizioni possono essere arbitrariamente e drasticamente modificate da chi lo eroga. Invece il cd è mio e nessuno me lo toglie.
Io credo che il cd non li fanno più perché da quando c'è la musica liquida i giovani di oggi sono loro ormai il futuro per questo motivo no sono interessati ne al cd e nepure al vinile che io amo tanto essendo cresciuto ma continuo ascoltarlo non ho mai smesso anche quando nell82 e entrato il CD fai sempre dei bei discorsi ti seguo sempre un saluto 🤝
Io credo che i lettori cd degli anni 80 e 90 forse non suonavano bene come un vinile ma oggi non hanno senso contro gamma dinamica separazione stereo e rumore tutta la vita cd !!
Io non sono nè audiofilo e nè un ascoltatore di musica di bassa qualità, ma se c'è della musica che mi piace voglio possederla in tutti i sensi e non solo virtualmente. Che sia vinile, che sia CD, un supporto dà dignità alla musica, a un libro, a un film. Sta di fatto che da quando c'è il digitale (CD compreso) appropriarsi in modo illegale della musica è venuto molto più facile per tutti che forse è solo grazie al vinile che qualcuno oggi forse compra la musica.
Cliente solo potenziale! Qui va fatto qualche ragionamento su quale sarà la natura della musica, su quanto il mercato mainstream riuscirà a deviare la natura umana dei giovani. L’esperienza musicale sarà solo qualcosa di etereo proveniente da chissà dove, da non attenzionare troppo se non in ormai sempre più improbabili futuri raduni o nei telefoni tra un whatsapp e l’altro oppure sarà qualcosa di legato oltre che alle orecchie, al tatto, alla visione e alla memoria nel passare davanti e poi magari sfogliare una collezione di vinili o di cd?
L’imprinting è la base di tutto su tutto, è quello che abbiamo avuto noi riguardo la musica (io con un impianto grunding e da piccolissimo con un mangiadischi rosso): c’è chi lo sapeva, chi lo ha capito poi (come me) e chi ancora non lo ha capito e pensa di essere vecchio perché la musica non lo emoziona più.
Il rivolo che ora si ingrossa dice che bisogna stampare secondo me: non bisogna togliere la possibilità di toccare la musica specie ai giovani, si farebbe un torto a lei ma anche alla libertà di poter scegliere. E quindi mi sa che ti tocca “imprintare” :)
Per quanto mi riguarda una traccia di musica liquida la ascolterei col vinile poggiato vicino al piatto anche pensando di poterlo fare, vinile per un discorso di grandezza rispetto al cd... e per il fatto che rappresenta il marchio di fabbrica perché tecnicamente se una roba si sente bene sul vinile vuol dire che è stata fatta perlomeno con logica e sapienza, 30 euro si possono ben spendere.
Da tre anni in qua, ascolto registrazioni di vinili effettuate a 192 Khz, 16 o 24 bits, su DVD, tramite, per iniziare, un registratore di CD, ed il software (gratuito) Audacity.
Quest'ultimo mi a permesso, in numerosi casi, di miglorare la qualità musicale originale dell'epoca usando sue numerose possibilità, (equalizzatore, filtri, soppressore di graffi, etc,.)
Un primo ascolto, con cuffie collegate al computer, permette di apprezzarne il risultato finale.
Usando poi un lettore DVD adeguato, ed abbinato ad un impianto HI-FI, si può, tra l'altro, compararne le sue prestazioni in confronto con la lettura del vinile originale.
Per concludere, ritengo che il DVD offrendo una qualità superiore al vinile ed al CD, e permettendo una registrazione in questo caso, di un ora e quaranta minuti, rimane un supporto musicale molto interessante.
Secondo il mio modesto parere 300 vinili si vendono solo in pre ordine. Prima ancora che i vinili stessi vengano stampati e messi fisicamente in commercio. Detto questo vorrei precisare che il vinile non è mai morto, non si è estinto come i dinosauri e non lo sarà mai. Il problema vero sta nelle politiche commerciali degli ultimi 40 anni, ovvero dalla nascita del supporto digitale, il CD. Tutti credevano di aver trovato la formula giusta e imbattibile, quella che avrebbe portato l'ascoltatore ad avere in mano, nella propria collezione di musica, un supporto eterno, musicalmente perfetto. Poi la storia è stata completamente diversa. Si perché, a differenza del vinile, il cd si può duplicare, masterizzare, insomma si possono fare copie su copie, è nata così la pirateria e sono cresciuti come funghi siti dove andare a scaricare musica gratis. Allo stesso tempo il vinile era stato accantonato, e come dice lei, negli anni 90 era quasi impossibile trovare vinili in negozio. Produzioni e distribuzioni di dischi in vinile ridotte ai minimi termini. Chi produceva CD negli anni 90 si è permesso di mettere in vendita, al pubblico, articoli da prezzi da capogiro, un CD costava anche le oltre 30 mila lire. Non trovo per nulla esagerato se al giorno d'oggi un vinile possa costare 30 euro. Diciamoci la verità, qui non è questione di ribadire il concetto se è meglio il CD del Vinile, è solo una questione commerciale, e se proprio lo devo dire, vinile tutta la vita anche se, in momenti storici del passato, son stato costretto a comprare dei cd. Un'ultima precisazione, come fa a dire che i DVD e il Blue Ray non sono morti? Con i servizi streaming, Netflix, Amazon, Apple TV etc etc il grande pubblico li ha completamente abbandonati, non si vendono più nemmeno macchine per riprodurre tali supporti. La stessa sorte è toccata al famoso Laser Disc, un supporto digitale da 12 pollici che è sparito in un batti baleno. Saluti
Assolutamente d'accordo.
Boh, io ho 23anni e ascolto 2/3 dischi a settimana (originali e remaster) più ore e ore di musica liquida. Compro dischi nuovi e usati ogni volta che trovo musica che mi piace. Preferisco il vinile perché così sento tutte le tracce e scopro nuove canzoni che su Spotify magari skipperei con noncuranza. Non è raro che queste ultime diventino le mie canzoni più ascoltate per un certo periodo
Buongiorno sig Lincetto, mi permetto: considerando il fatto che pochissimi fanno master analogici ma quasi tutti lavorano in digitale anche il master definitivo da cui verranno tratti sia cd che vinili ( auguri.... la dinamica del cd NON mi risulta direttamente trasferibile su vinile, ma magari mi sbaglio.... ), dovrebbe far riflettere che acquistare l'ultimo lavoro ad esempio di Elodie, un nome pop a caso, in vinile ha secondo me poco senso visto che temo che il master finale sia interamente su digitale addirittura su hard disc, manco più su nastro, che sia DAT o ADAT o bobina digitale , se mi si passa il termine. Considerato che nel mio piccolo cerco sempre la meglio riproduzione, aiutato anche dal nostro comune amico Giorgio, direi che da parte delle major ci vorrebbe più chiarezza ed onestà.... scusa lo sproloqio , saluti e buon lavoro.... ( NB : tra l'altro l'album " Ladies Again " in vinile lo uso spesso, pure troppo.... quando voglio far capire ad amici e conoscenti che un buon giradischi ben tarato può ancora dire la sua.... )
smaterializziamo completamente la musica e affidiamoci allo streaming..così quando qualcuno spegnerà lo streaming saremo senza musica
c'è anche l'opzione di download in formato flac o dsd che è meglio dello streaming.
@@progste sicuramente meglio, anche se preferisco il vinile o il cd da cui rippare come preferisco
Bravo, un video che denota competenza, esperienza e grande trasparenza. Sto iniziando solo ora, con un impianto entrylevel. oltre alla muscia liquida, sono in dubbio se acquistare un CD player o un Giradischi...non ho praticamente ne dischi ne CD... cosa suggerite? Il vinile mi attira molto, anche il suono...è particolare, anche con i fruscii e scricchiolii che accompagnano i dischi più vissuti.
Sono d accordo su tutta la linea ...da poco ho ripreso un giradischi ....Bello romantico suona bene ....Ma se lo paragono al cd per qualità precisione comodità non riuscirà mai a sostituirlo o pareggiarlo....rimane come diceva lei un opera d arte bella romantica che è giusto mantenere in vita.
Il cd invece per me non deve morire e non può essere sostituito dalla musica liquida ....il gusto di avere un oggetto da collezionare da tenere in mano l opera comunque di un artista non può essere sostituito....rispondo che il cd non deve morire Se
Concordo su molti aspetti.. da appassionato di musica e soprattutto di musica anni 70 e new wave anni 80 ho circa 1500 cd e 300 vinili fra cui alcuni molto rari. non sono numeri così elevati ma ci tengo moltissimo all'oggetto fisico e reale,da tenere fra le mani. Però la verità credo stia nel fatto che l'oggetto fisico,da toccare,guardare o addirittura alcune volte annusare è cosa da appassionati e soprattutto come dici tu per persone ultra quarantenni. anche se conosco pochissime ma alcune persone ventenni che acquistano regolarmente vinili. Vero il fatto che negli ultimi anni ci sono più ristampe in vinile .. in varie versoni ..180 grami,colorati ,trasparenti ed in varie edizioni spesso limitate. spero non moriranno nè il vinile e nemmeno il cd.
Buona sera Marco,
Sono un possessore di diversi Master Clone risalenti a diversi anni fa. Ci siamo conosciuti tra l'altro all defunto Top Audio. Il discorso è complicato per essere affrontato in poche righe rispetto al contenuto di questo video. Per quanto riguarda il supporto fisico la sua evoluzione naturale è come ha indicato lei. Pezzi numerati , packaging esclusivo e dal contenuto tecnico artistico elevatissimo. Per quanto riguarda i non supporti fisici anche qui massimo qualità in Dsd e quant'altro. Il vero problema semmai è l'educazione musicale.
Da cinquantenne, rientro nella categoria degli spendaccioni! Dello stesso titolo acquisto regolarmente copia in vinile ed in Cd, non mi si parli di Spotify, Tidal od altro. Chi ama la musica deve avere la possibilità di toccarla con mano oltre che ascoltarla.
Posseggo quasi 4000 cd , tre impianti audio e continuerò a comprare quello che reputo essere il miglior mezzo per avere la musica e l’oggetto , tutto in uno .
Ciao Marco,ho quasi 50 anni e ora ascolto tutta la musica con uno streamer in un impianto hi fi,no casse bluetooth,i miei 500 cd sono a prendere polvere,volevo farti i complimenti, i tuoi prodotti sono ottimi e li ascolto su tidal con un abbonamento in alta risoluzione. è da poco che conosco la Valut Luna ed è grazie ai tuoi video. Tutto questo per dire che secondo me il commercio legato alla musica per la maggior parte sarà sul web. Un caro saluto. Massimo
Ho stampato cd 20 anni fà come tecnico di produzione e so che vuole dire...figuriamoci con gli lp.
Bisogna distinguere tra l'acquisto collezionistico (es: i dischi di Star Wars con ologrammi flottanti) e quello fatto per godersi a pieno la qualità sonora/fisica di un album che piace particolarmente.
Troppo spesso però, e qui è spiegato parte del motivo, nonostante le buone recensioni, mi ritrovo con dischi che non aggiungo nulla all'ascolto.
Da ex progettista/produttore (Bluenote) forse ho vissuto una buona epoca del giradischi/vinile (1992/2005) l'ho amato molto fino a progettarne appunto. Al di la delle complesse questioni di mercato, mi sembra di poter dire che il giradischi, il vinile con tutto quello che sta dietro inclusi i "tempi" i riti del mettere su un disco e goderselo, sono in qualche maniera in controtendenza col modo attuale di consumare musica, di vivere direi. Tutto consumato velocemente, niente viene approfondito. Non c'è più da ragionare, tarare, mettere a punto, c'è solo da cliccare play sui vari oggetti da musica liquida e ascoltare, spesso male...Ma pochi secondi, perchè poi con un click si va alla traccia successiva dando alla musica un valore molto superficiale. Forse siamo una società superficiale. Molte informazioni ma poco approfondite. Forse è così.
Per la blue note? Minchia! Roba da poco insomma hahaha
@@phlabthegoat5137 Eh già
Ma mica la Blue Note records eh...La Bluenote oggi Gold Note.
@@stefanobartoli9113 ah ecco, io credevo la blue note quella jazz
dell'album "The dark side of the moon" dei Pink Floyd ho il vinile originale, il cd rimasterizzato e l'album su spotify... ;-)
il CD conviene a chi li stampa . Il supporto costa pochi cent grandi guadagni.
Si arricchiscono un pò tutti, la casa discografica, il cantante, etc.
Con Tidal o Spotify scopro e trovo la musica che mi piace, poi la compro perchè detesto l' idea di dover dipendere da un servizio per godere di ciò che mi pace. In merito al formato: prediligo il CD per comodità ma amo il vinile, tra i due sceglierei il secondo per il quale spenderei volentieri i 30€ portati ad esempio se inclusivi dei corrispondenti file in HR (vedi quello che da tempo sta facendo, per esempio, Peter Gabriel).
Buonasera, lei è un ingegnere e di alta competenza, io un ignorantaccio che ama la musica. Io penso che il CD sia più attuale e qualitativo. Si potrà migliorare come già si fa con la musica liquida adeguando i supporti. Il vinile ( ho 56 anni) è bello da tenere in mano ma dematerializzare del tutto ci darebbe solo un enorme calo qualitativo delle produzioni. Io nel 1969 volevo conoscere l'opera dei king Crimson non scaricare un brano per sentirlo sul telefono. L'esempio vale ancora per le uscite attuali fusion, jazz, blues e ciò che è opera di un autore. La moda del cartone in mano non è musica...quella si sente con le orecchie. Scusate se qualcuno non è d'accordo.
Ottima analisi non c'è che dire, personalmente da ex dj appassionato di musica, cresciuto quindi in mezzo a vinili e cd , ricordo che ogni volta che entravo in un negozio di dischi era sempre una emozione, la ricerca l'acquisto e poi il successivo ascolto è una cosa che oggi non si può spiegare , devo però riconoscere la potenza dello streaming grazie a youtube ho scoperto una enormità di musica che neanche immaginavo è uno strumento grandioso se aggiungiamo poi anche la comodità della fruizione non c'è competizione.
Purtroppo questo ha distrutto le vendite mi spiace ammetterlo ma sono anni che non acquisto più musica, scorretto brutto come volete ma questa è la realtà di oggi.
Il vinile non può più avere la diffusione che aveva un tempo, circa quarant'anni fa, tuttavia è presente in molti negozi specializzati e non, come quelli di elettronica o le librerie oltre che nei mercatini dell'usato. Tutti i grandi artisti musicali stampano ancora una parte del loro lavoro in vinile e se lo fanno vuol dire che il riscontro ce l'hanno. Non è un problema del supporto. Il problema è che costa tanto all'interno di un mercato globale in crisi, non solo della musica, ma della moda, dei giornali e così via.
Il cd è morto con lo streaming e non per colpa del vinile
Concordo con Velet Luna per quanto riguarda questa "presunta" rinascita del vinile che può riguardare qualche audiofilo convinto o qualche curioso che lo compra solo per avere l'oggetto da appendere (e magari non possiede nemmeno l'impianto per ascoltarlo...).
Personalmente il supporto vinile non mi è mai piaciuto persino quando ancora non esistevano i CD, a parer mio presenta troppi problemi sulla qualità di riproduzione (e probabilmente anche a livello di incisione), quindi ben vengano i vari supporti/formati digitali (CD, FLAC ecc.). Una delle cause della crisi del mercato del CD è la facilità di appropriarsi illegalmente di file audio sul web che oltretutto ha modificato il modo di ascoltare la musica, non sono tante le persone che si prendono la briga di mettere un CD sul proprio lettore, ormai si ascolta musica via streaming dai vari provider online (Amazon, Spotify ecc).
Inoltre va tenuto conto che le abitazioni attuali tendono ad essere sempre più piccole e funzionali per cui spesso non ci sono gli spazi per allocare collezioni più o meno nutrite di CD (e figuriamoci di vinili e relativo impianto !).
Ritengo quindi che il futuro sia nello streaming e volendo il download di file musicali (es. HDtracks) da trasferire su supporti tipo hard disk, NAS, chiavette USB ecc.
Posseggo una nutrita collezione di CD e ne acquisto ancora tanti, ma poi li converto nei vari formati file (tipicamente FLAC) per poi trasferirli su NAS per l'ascolto in casa oppure su chiavetta USB per l'ascolto in auto. Sono molto legato ai CD come supporto e continuerò a comprarli ma capisco le perplessità di chi li produce in quanto si sta riducendo sempre di più il bacino dei possibili acquirenti.