Da come ho capito io il concetto di nonlocalità (leggendo "Il Velo di Einstein" di A. Zeilinger), non è che, dati due potenziali eventi correlati, la misurazione di uno di essi "influenza istantaneamente quello che succede nell'altro" (questo modo di esprimersi presuppone una relazione di causalità, che ci obbliga a immaginare una "sinistra azione a distanza"): abbiamo invece una correlazione tra essi di tipo a-spaziale ed a-temporale, non-causale, in cui tutto ciò che sappiamo è che i due eventi, qualora misurati, saranno correlati. Osservare prima uno o l'altro è indifferente, e anche se non abbiamo alcuna notizia dell'altro evento (non sapendo neanche se è stato osservato), siamo comunque sicuri che osservando il nostro possiamo dire che l'osservazione dell'altro sarà correlata (potrebbe essere già avvenuta oppure no). Zeilinger dice che la correlazione tra i due eventi sussiste quando sono creati in modo tale da poter fornire così poca informazione che un risultato osservativo non-correlato presupporrebbe PIU' informazione di quella che il sistema dei due eventi può fornire.
ottima spiegazione. Piu' studio e piu' mi convinco che Tom Campbell ( my Big TOE) ha ragione. In realta' e' corretto pensare che se nessuna misurazione e' mai stata effettuata sul gatto , questo e' sia morto che vivo, ma una volta che qualcuno effettua una misurazione il gatto e' vivo o morto e restera' vivo o morto per tutti. l'intenzione del primo uomo ( o conscienza) che effettua una misurazione modifica la funzione di probabilita' ( entro i limiti della stessa funzione) e la fa collassare, una volta collassata il risultato rimane invariato cosi come con le particelle subatomiche.
C'è comunque una falla nel ragionamento di EPR: se le due particelle sono due elettroni (necessariamente meno veloci della luce), si può sempre pensare che un segnale a velocità luminale parta da un elettrone e informi l'altro prima che i due si presentino ai detectors. Strano che non fu notato all'epoca.
Per LHC : *Corretto reinderizzamento della Storia*, questo porterà alla *comprensione della **#Mecccanica** **#Quantistica**.* Non conoscere il passato è come rimanere bambini* : #Seneca *Luzi Gallenga Dario*
Bassi ha dato un bella presentazione ma, per quanto nutra simpatia per lui, Ghirardi e altri ricercatori affini a mio modesto parere sbaglia in pieno quando dice che la disuguaglianza di Bell implica la non-località. Ci sono due premesse per ricavare la disuguaglianza di Bell, e sono (dette un po' grosso modo) 1) l'esistenza di variabili nascoste che determinano i risultati (deterministicamente, come nell'illustrazione della tabellina di Alice e Bob, o stocasticamente) e 2) l'impossibilità di comunicare a distanza (località). La violazione della disuguaglianza di Bell implica che l'ipotesi 1, la 2 (o entrambe) sono false. Bassi dice (o mi sembra che dica) che è l'ipotesi 2 che è falsa ma la meccanica quantistica (MQ) ordinaria dice che è la 1 che è falsa! Parlare di 'non-località quantistica' è una specie di ossimoro: la MQ (standard, relativistica, QFT ecc. ma senza variabili nascoste, quindi NO Bohm e anche NO GRW) è locale (il 'collasso della funzione' avviene solo sui taccuini degli scienziati, non è un fenomeno fisico, significa che in alcune situazioni a causa della decoerenza possiamo 'gettare via' alcune parti della funzione d'onda); dobbiamo scegliere: o la MQ o la non-località, ma non entrambe le cose! Dal punto di vista della logica si potrebbe scegliere tra la MQ standard locale o teorie a variabili nascoste non locali tipo Bohm MA ciò può andare bene (diciamo benino, ad essere generosi) sono al livello non-relativistico, tuttavia così facendo non si va da nessuna parte, la località è necessaria per avere teorie relativistiche che a loro volta sono indispensabili per descrivere un sacco di fenomeni per es. la creazione/distruzione di particelle, la connessione spin-statistica, l'emissione spontanea di radiazione ecc ecc. In conclusione, secondo me, dire che la MQ è non-locale non ha molto senso. Al massimo di può dire che, se si insiste ad interpretare i risultati della MQ in un contesto classico ALLORA ci deve essere non-località, ma è ovviamente quest'ultima interpretazione ad essere errata.
e se al posto dell'inflazione avesse agito la NON LOCALITA' QUANTISTICA? non serve che le particelle entrino in contatto PRIMA DELLA ESPANSIONE per ottenere universo omogeneo dato che la NON LOCALITA' permette la trasmissione della informazione ISTANTANEAMENTE OVUNQUE anche DOPO...
f = frequenza E = energia m=massa ƛ=lunghezza d'onda h=costante di Planck c=velocità della luce K=costante f=c/ƛ ; E=h*f ; mc^2=E=h*c/ƛ ; mc=h/ƛ ; m=h/(ƛ*c) ; m=(h/c) *(1/ƛ) ; h/c = K ; m= k * 1/ƛ ; ƛ*m= K possibile?
Splendido, chiaro! Quello che ci voleva.
Grazie mille!
Bella esposizione, complimenti al relatore per la semplicità.
Spiega in un modo così eccezionale che 55 minuti di meccanica quantistica sono sembrati tipo 10 minuti della mia serie televisiva preferita
Uno stile comunicativo ... di stimolante scorrevolezza ...
Da come ho capito io il concetto di nonlocalità (leggendo "Il Velo di Einstein" di A. Zeilinger), non è che, dati due potenziali eventi correlati, la misurazione di uno di essi "influenza istantaneamente quello che succede nell'altro" (questo modo di esprimersi presuppone una relazione di causalità, che ci obbliga a immaginare una "sinistra azione a distanza"): abbiamo invece una correlazione tra essi di tipo a-spaziale ed a-temporale, non-causale, in cui tutto ciò che sappiamo è che i due eventi, qualora misurati, saranno correlati.
Osservare prima uno o l'altro è indifferente, e anche se non abbiamo alcuna notizia dell'altro evento (non sapendo neanche se è stato osservato), siamo comunque sicuri che osservando il nostro possiamo dire che l'osservazione dell'altro sarà correlata (potrebbe essere già avvenuta oppure no).
Zeilinger dice che la correlazione tra i due eventi sussiste quando sono creati in modo tale da poter fornire così poca informazione che un risultato osservativo non-correlato presupporrebbe PIU' informazione di quella che il sistema dei due eventi può fornire.
ottima spiegazione. Piu' studio e piu' mi convinco che Tom Campbell ( my Big TOE) ha ragione. In realta' e' corretto pensare che se nessuna misurazione e' mai stata effettuata sul gatto , questo e' sia morto che vivo, ma una volta che qualcuno effettua una misurazione il gatto e' vivo o morto e restera' vivo o morto per tutti. l'intenzione del primo uomo ( o conscienza) che effettua una misurazione modifica la funzione di probabilita' ( entro i limiti della stessa funzione) e la fa collassare, una volta collassata il risultato rimane invariato cosi come con le particelle subatomiche.
Esposizione molto buona
quasi 30k visualizzazioni e nessuno che ti abbia detto che sei sexy da morire
Bravo!!
C'è comunque una falla nel ragionamento di EPR: se le due particelle sono due elettroni (necessariamente meno veloci della luce), si può sempre pensare che un segnale a velocità luminale parta da un elettrone e informi l'altro prima che i due si presentino ai detectors. Strano che non fu notato all'epoca.
Per LHC : *Corretto reinderizzamento della Storia*, questo porterà alla *comprensione della **#Mecccanica** **#Quantistica**.* Non conoscere il passato è come rimanere bambini* : #Seneca
*Luzi Gallenga Dario*
Non abbiamo ancora capito cosa sta succedendo.
Bassi ha dato un bella presentazione ma, per quanto nutra simpatia per lui, Ghirardi e altri ricercatori affini a mio modesto parere sbaglia in pieno quando dice che la disuguaglianza di Bell implica la non-località. Ci sono due premesse per ricavare la disuguaglianza di Bell, e sono (dette un po' grosso modo) 1) l'esistenza di variabili nascoste che determinano i risultati (deterministicamente, come nell'illustrazione della tabellina di Alice e Bob, o stocasticamente) e 2) l'impossibilità di comunicare a distanza (località). La violazione della disuguaglianza di Bell implica che l'ipotesi 1, la 2 (o entrambe) sono false. Bassi dice (o mi sembra che dica) che è l'ipotesi 2 che è falsa ma la meccanica quantistica (MQ) ordinaria dice che è la 1 che è falsa! Parlare di 'non-località quantistica' è una specie di ossimoro: la MQ (standard, relativistica, QFT ecc. ma senza variabili nascoste, quindi NO Bohm e anche NO GRW) è locale (il 'collasso della funzione' avviene solo sui taccuini degli scienziati, non è un fenomeno fisico, significa che in alcune situazioni a causa della decoerenza possiamo 'gettare via' alcune parti della funzione d'onda); dobbiamo scegliere: o la MQ o la non-località, ma non entrambe le cose!
Dal punto di vista della logica si potrebbe scegliere tra la MQ standard locale o teorie a variabili nascoste non locali tipo Bohm MA ciò può andare bene (diciamo benino, ad essere generosi) sono al livello non-relativistico, tuttavia così facendo non si va da nessuna parte, la località è necessaria per avere teorie relativistiche che a loro volta sono indispensabili per descrivere un sacco di fenomeni per es. la creazione/distruzione di particelle, la connessione spin-statistica, l'emissione spontanea di radiazione ecc ecc.
In conclusione, secondo me, dire che la MQ è non-locale non ha molto senso. Al massimo di può dire che, se si insiste ad interpretare i risultati della MQ in un contesto classico ALLORA ci deve essere non-località, ma è ovviamente quest'ultima interpretazione ad essere errata.
e se al posto dell'inflazione
avesse agito la NON LOCALITA' QUANTISTICA?
non serve che le particelle entrino in contatto PRIMA DELLA ESPANSIONE
per ottenere universo omogeneo dato che la
NON LOCALITA' permette la trasmissione della
informazione ISTANTANEAMENTE OVUNQUE anche DOPO...
@angelo bassi
f = frequenza
E = energia
m=massa
ƛ=lunghezza d'onda
h=costante di Planck
c=velocità della luce
K=costante
f=c/ƛ ;
E=h*f ;
mc^2=E=h*c/ƛ ;
mc=h/ƛ ;
m=h/(ƛ*c) ;
m=(h/c) *(1/ƛ) ;
h/c = K ;
m= k * 1/ƛ ;
ƛ*m= K
possibile?
....un filosofico mah è più che dovuto...