Caro Pagulu, in biblioteca trovi Enciclopedia ecclesiastica, ed. Vallardi, Milano, vol. V, LIBERTA. E' il miglior lemma al mondo, purtroppo è molto difficile all'inizio, perché è filosofia tecnica. Poi diventa abbordabile. Fotocopialo e meditalo più volte, ruminalo col pensiero, che ne sarà nutrito come mai alla mensa dell'essere. E' scritta dal mio maestro gigantesco e umile, al punto che non ha neppure firmato la voce. Cordialità, Bassi
Buongiorno melafg1. Senza alcuna presunzione di poter emulare il compianto prof. Bassi, mi permetto di proporle questa serie di video dedicati al tema "Filosofia della libertà": th-cam.com/play/PLdPbHrFIYjVJAfRXW-I84Zp2dnIFI59gJ.html
@@ROBERTOMARIAPITTELLA Sono venuta a guardare la sua presentazione della Filosofia della Libertà. L'idea di creare dei corsi per far si che arrivi al più alto numero di persone è, a dir poco desiderabile se non urgente. Dobbiamo svegliare lo spirito dal sonno della materia. Grazie, e buon lavoro.
@@melafg1 Grazie davvero per il suo gentile incoraggiamento! Sarei ancor più lusingato se le andasse di inserire suoi commenti sotto qualcuno dei miei video...
Senza alcuna presunzione di poter emulare il compianto prof. Bassi, propongo questa serie di video a chi fosse interessato al tema della libertà: th-cam.com/play/PLdPbHrFIYjVJAfRXW-I84Zp2dnIFI59gJ.html
Credo non si dovrebbe confondere la libertà con una mera “meccanica della libertà” (erede della libertà come cinematica attribuita ad Hobbes nella confutazione a Thomas White del De motu fino al De Corpore), con la libertà politica (sia questa “formale” o “sostanziale”) o con la libertà liquefatta nella scelta: io “scelgo” la pasta o il risotto, ossia un mero esercizio di una tra le tante compossibilità della volontà falsificata con la libertà. Un soggetto autonomo può anche, contrariamente alla logica aristotelica, optare per il tertium datur e, dunque, andarsene e non scegliere né pasta né riso: «Riformulare una domanda, non subirla, è il principio primo per trovare una nuova direzione, per reimpostare il percorso nel pensiero magari voltandosi verso l’alba in risposta a chi ci chiede del tramonto» (S. Caldarella, Metafisiche del Mondo, Oros Edizioni, 1997). In qualunque momento alla libertà venga associata la scelta, questa diventa una “libertà di”, dunque un limite. Come quando si dice: “libertà di parola”, “libertà di saltare su una gamba”etc. Tutto questo risulta anche particolarmente evidente quando si incontrano quelli che parlano di “libertà di mettersi il velo”, ossia invocano la presunta libertà per giustificare una costrizione: la “libertà” di entrare in una costrizione socio-psicologica! Per questo la libertà non accetta termini, perché la libertà è libera anche da se stessa. Non a caso per i Greci essa era una dea (Ελευθερία).
anzitutto la ringrazio. vorrei chiederle: non è la libertà metafisica anch'essa concepibile in termini deterministici? intendo: la valutazione di 'pro e contro', ad esempio, dipende sicuramente da fattori che hanno portato a tale analisi. quello che io valuto come pro di 'mangiare un gelato' sarà valutato come contro da un altro individuo, o nemmeno considerato nell'analisi. e questa differenza è ragionevolmente dovuta ad alcuni aspetti che potrebbero sembrarci noti, ad esempio - semplificando - l'educazione, gli input ricevuti durante l'arco della vita, gli input stessi del momento della valutazione etc. verrebbe spontaneo supporre che ci consideriamo liberi di scegliere perchè non conosciamo l'immensa mole di variabili che in realtà determinano precisamente la nostra scelta. tempo fa, leggendo di laplace, ho trovato questo estratto, che spiega sicuramente meglio quanto intendo: "Possiamo considerare lo stato attuale dell'universo come l'effetto del suo passato e la causa del suo futuro. Un intelletto che ad un determinato istante dovesse conoscere tutte le forze che mettono in moto la natura, e tutte le posizioni di tutti gli oggetti di cui la natura è composta, se questo intelletto fosse inoltre sufficientemente ampio da sottoporre questi dati ad analisi, esso racchiuderebbe in un'unica formula i movimenti dei corpi più grandi dell'universo e quelli degli atomi più piccoli; per un tale intelletto nulla sarebbe incerto ed il futuro proprio come il passato sarebbe evidente davanti ai suoi occhi." mi trovo d'accordo sul concetto di 'eterna insoddisfazione' dell'uomo, mai totalmente appagato dalle sue scelte. tuttavia non colgo perchè lo scegliere una cosa piuttosto che un'altra non possa anch'esso rientrare, schematizzando, nel concetto di predestinazione degli antichi (anche se il termine fato non mi è del tutto simpatico). insomma: lei se vuole può andarsene, invece di tenere queste conversazioni, però non lo fa, e sicuramente innumerevoli 'cause' determinano la sua volontà e la sua scelta che, date queste, non potrebbero essere altrimenti. mi farebbe molto piacere un suo riscontro. at
Cara Ate Ati, certamente le ragioni pro e contro sono determinate dall'esperienza e dalla conoscenza che ho messo in memoria, ma quando confronto l'ente con il tutto-solo-sempre bene-tutto il bene, qualunque sia la mia esperienza passata, il confronto mi permette di rifiutare l'ente che mi sta davanti, e lasciare nell'indifferenza la mia volontà, che perciò sfugge al determinismo laplaciano, che per via fisica è stato distrutto dalla teoria dei quanti. Grazie per l'ntervento. Cordialità, A. Bassi
E' nello spazio totale della nostra completezza che la libertà si realizzerà secondo tutta la sua natura, come capacità di soddisfazione totale. Durante la vita la libertà non ha a disposizione l'intero suo oggetto. Ogni oggetto non la impegna tutta. Qui è la possibilità di scelta della libertà che non è ancora tutta se stessa perché impegnata da attrattive inadeguate. Ora, o essa riesce ad avvicinarsi al fine o, poiché inesorabilmente tende a ciò che la soddisfa di più, si ferma a ciò che la sazia maggiormente al momento. In questo modo però si contraddice, essendo fatta per la completezza. Nell'affermare le cose, la libertà non si attua integralmente, l'attrattiva delle cose non la impegna totalmente. Sorge così la possibilità della scelta. Questa è libertà, ma imperfetta, in via di realizzazione. Gesù Cristo: "la verità vi farà liberi". Ciao, Mauri. A quando il prossimo video?
Caro Mauri Tubighi, attento! Nel tuo messaggio, devi sostituire al termine "libertà" quello di "volontà", altrimenti non ci intendiamo. Quando Gesù parla di verità liberatrice, egli allude alla vita umana: poiché la vita libera, quella è la verità che libera: lo sCATENAMENTO della vita rende liberi (le catene sono il sabato che ti preferirebbe paralitico fino allo scadere del precetto che ti impedisce di prendere il tuo lettuccio e di camminare). Cordialità, A. Bassi
Si cresce nell'amore e si sente l'indicibile libertà solo quando si raggiunge la consapevolezza del trionfo di questo " amore " sull'amor proprio. Ma questa indicibile libertà é davvero " libertà " dal momento che non si riesce più ad esprimerla ? Penso di si nella misura in cui si smette di farci " imprigionare " dal determinismo delle parole. In fondo partecipare attivamente ad un " concerto del silenzio " non ha bisogno di linguaggio...si AMA senza necessariamente imporsi di " dare delle spiegazioni " o almeno questo é il mio pensiero. Puo' un usignolo disturbare il silenzio della notte ? o le lucciole, le stelle ?
è deplorevole quando un bene finito si sceglie esclusivamente per fini personali, infischiandosene del resto dell'umanità, e non provando neanche a ragionare sulle proprie scelte, come auspicava Tommaso d'Aquino
Libertà? Notiamo che, specie per quanto riguarda le parole importanti della vita, gli uomini partono da un concetto preordinato, o da una immagine standardizzata. Per giungere a una definizione di libertà occorre osservare la nostra esperienza. Essa ci suggerisce una impressione di libertà quando otteniamo la soddisfazione di un desiderio. La libertà è la capacità che l'essere cosciente possiede di realizzare completamente se stesso. Vi possono essere realtà che alla coscienza libera appaiono attrattive psicologicamente più forti di altre ontologicamente più vicine al fine. Gesù Cristo è l'essere che ridà continuamente il potere di scegliere bene, cioè di essere libero: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". Mai la comunità umana aderirà integralmente con la sua libertà alla condizione da Gesù richiamata. La concezione della vita umana in Gesù Cristo è quindi essenzialmente una tensione, una lotta ("non sono venuto a portare pace, ma una spada"); è un camminare; è una ricerca - ricerca della propria completezza, cioè del proprio vero "se stesso".
Caro Mauri, una ricerca che non approda all'oggetto ricercato è una ricerca di che cosa? Che angosce ha dentro. Risenta le mie conversazioni e si calmerà: Cordialità, Bassi
Sarebbe stato motivo di orgoglio averla come professore! Complimenti per la bellissima lezione
Caro Pagulu, in biblioteca trovi Enciclopedia ecclesiastica, ed. Vallardi, Milano, vol. V, LIBERTA. E' il miglior lemma al mondo, purtroppo è molto difficile all'inizio, perché è filosofia tecnica. Poi diventa abbordabile. Fotocopialo e meditalo più volte, ruminalo col pensiero, che ne sarà nutrito come mai alla mensa dell'essere. E' scritta dal mio maestro gigantesco e umile, al punto che non ha neppure firmato la voce. Cordialità, Bassi
Questa si che è una bella condivisione ! ^Grazie mille
Buongiorno melafg1. Senza alcuna presunzione di poter emulare il compianto prof. Bassi, mi permetto di proporle questa serie di video dedicati al tema "Filosofia della libertà":
th-cam.com/play/PLdPbHrFIYjVJAfRXW-I84Zp2dnIFI59gJ.html
@@ROBERTOMARIAPITTELLA Sono venuta a guardare la sua presentazione della Filosofia della Libertà. L'idea di creare dei corsi per far si che arrivi al più alto numero di persone è, a dir poco desiderabile se non urgente. Dobbiamo svegliare lo spirito dal sonno della materia. Grazie, e buon lavoro.
@@melafg1 Grazie davvero per il suo gentile incoraggiamento! Sarei ancor più lusingato se le andasse di inserire suoi commenti sotto qualcuno dei miei video...
La ringrazio tantissimo per la disponibilità!
Senza alcuna presunzione di poter emulare il compianto prof. Bassi, propongo questa serie di video a chi fosse interessato al tema della libertà:
th-cam.com/play/PLdPbHrFIYjVJAfRXW-I84Zp2dnIFI59gJ.html
Grazie professore.
Credo non si dovrebbe confondere la libertà con una mera “meccanica della libertà” (erede della libertà come cinematica attribuita ad Hobbes nella confutazione a Thomas White del De motu fino al De Corpore), con la libertà politica (sia questa “formale” o “sostanziale”) o con la libertà liquefatta nella scelta: io “scelgo” la pasta o il risotto, ossia un mero esercizio di una tra le tante compossibilità della volontà falsificata con la libertà. Un soggetto autonomo può anche, contrariamente alla logica aristotelica, optare per il tertium datur e, dunque, andarsene e non scegliere né pasta né riso: «Riformulare una domanda, non subirla, è il principio primo per trovare una nuova direzione, per reimpostare il percorso nel pensiero magari voltandosi verso l’alba in risposta a chi ci chiede del tramonto» (S. Caldarella, Metafisiche del Mondo, Oros Edizioni, 1997). In qualunque momento alla libertà venga associata la scelta, questa diventa una “libertà di”, dunque un limite. Come quando si dice: “libertà di parola”, “libertà di saltare su una gamba”etc. Tutto questo risulta anche particolarmente evidente quando si incontrano quelli che parlano di “libertà di mettersi il velo”, ossia invocano la presunta libertà per giustificare una costrizione: la “libertà” di entrare in una costrizione socio-psicologica! Per questo la libertà non accetta termini, perché la libertà è libera anche da se stessa. Non a caso per i Greci essa era una dea (Ελευθερία).
è possibile avere un contatto mail del docente?
aspetto con ansia delle nuove conversazioni!!
Grazie
Complimenti!!!
Avrebbe delle letture da consigliarmi, premetto che è per interesse e non per studio
anzitutto la ringrazio. vorrei chiederle: non è la libertà metafisica anch'essa concepibile in termini deterministici? intendo: la valutazione di 'pro e contro', ad esempio, dipende sicuramente da fattori che hanno portato a tale analisi. quello che io valuto come pro di 'mangiare un gelato' sarà valutato come contro da un altro individuo, o nemmeno considerato nell'analisi. e questa differenza è ragionevolmente dovuta ad alcuni aspetti che potrebbero sembrarci noti, ad esempio - semplificando - l'educazione, gli input ricevuti durante l'arco della vita, gli input stessi del momento della valutazione etc. verrebbe spontaneo supporre che ci consideriamo liberi di scegliere perchè non conosciamo l'immensa mole di variabili che in realtà determinano precisamente la nostra scelta.
tempo fa, leggendo di laplace, ho trovato questo estratto, che spiega sicuramente meglio quanto intendo:
"Possiamo considerare lo stato attuale dell'universo come l'effetto del suo passato e la causa del suo futuro. Un intelletto che ad un determinato istante dovesse conoscere tutte le forze che mettono in moto la natura, e tutte le posizioni di tutti gli oggetti di cui la natura è composta, se questo intelletto fosse inoltre sufficientemente ampio da sottoporre questi dati ad analisi, esso racchiuderebbe in un'unica formula i movimenti dei corpi più grandi dell'universo e quelli degli atomi più piccoli; per un tale intelletto nulla sarebbe incerto ed il futuro proprio come il passato sarebbe evidente davanti ai suoi occhi."
mi trovo d'accordo sul concetto di 'eterna insoddisfazione' dell'uomo, mai totalmente appagato dalle sue scelte. tuttavia non colgo perchè lo scegliere una cosa piuttosto che un'altra non possa anch'esso rientrare, schematizzando, nel concetto di predestinazione degli antichi (anche se il termine fato non mi è del tutto simpatico).
insomma: lei se vuole può andarsene, invece di tenere queste conversazioni, però non lo fa, e sicuramente innumerevoli 'cause' determinano la sua volontà e la sua scelta che, date queste, non potrebbero essere altrimenti.
mi farebbe molto piacere un suo riscontro.
at
Cara Ate Ati,
certamente le ragioni pro e contro sono determinate dall'esperienza e dalla conoscenza che ho messo in memoria, ma quando confronto l'ente con il tutto-solo-sempre bene-tutto il bene, qualunque sia la mia esperienza passata, il confronto mi permette di rifiutare l'ente che mi sta davanti, e lasciare nell'indifferenza la mia volontà, che perciò sfugge al determinismo laplaciano, che per via fisica è stato distrutto dalla teoria dei quanti. Grazie per l'ntervento.
Cordialità,
A. Bassi
E' nello spazio totale della nostra completezza che la libertà si realizzerà secondo tutta la sua natura, come capacità di soddisfazione totale. Durante la vita la libertà non ha a disposizione l'intero suo oggetto. Ogni oggetto non la impegna tutta. Qui è la possibilità di scelta della libertà che non è ancora tutta se stessa perché impegnata da attrattive inadeguate. Ora, o essa riesce ad avvicinarsi al fine o, poiché inesorabilmente tende a ciò che la soddisfa di più, si ferma a ciò che la sazia maggiormente al momento. In questo modo però si contraddice, essendo fatta per la completezza. Nell'affermare le cose, la libertà non si attua integralmente, l'attrattiva delle cose non la impegna totalmente. Sorge così la possibilità della scelta. Questa è libertà, ma imperfetta, in via di realizzazione.
Gesù Cristo: "la verità vi farà liberi".
Ciao, Mauri.
A quando il prossimo video?
Caro Mauri Tubighi,
attento! Nel tuo messaggio, devi sostituire al termine "libertà" quello di "volontà", altrimenti non ci intendiamo.
Quando Gesù parla di verità liberatrice, egli allude alla vita umana: poiché la vita libera, quella è la verità che libera: lo sCATENAMENTO della vita rende liberi (le catene sono il sabato che ti preferirebbe paralitico fino allo scadere del precetto che ti impedisce di prendere il tuo lettuccio e di camminare).
Cordialità,
A. Bassi
Si cresce nell'amore e si sente l'indicibile libertà solo quando si raggiunge la consapevolezza del trionfo di questo " amore " sull'amor proprio. Ma questa indicibile libertà é davvero " libertà " dal momento che non si riesce più ad esprimerla ? Penso di si nella misura in cui si smette di farci " imprigionare " dal determinismo delle parole. In fondo partecipare attivamente ad un " concerto del silenzio " non ha bisogno di linguaggio...si AMA senza necessariamente imporsi di " dare delle spiegazioni " o almeno questo é il mio pensiero. Puo' un usignolo disturbare il silenzio della notte ? o le lucciole, le stelle ?
L'amor proprio è il punto di irradiazione di tutto il resto.
Cordialità, Bassi
L'amor proprio potrebbe essere la nostra " condanna " e la nostra fragilità
è deplorevole quando un bene finito si sceglie esclusivamente per fini personali, infischiandosene del resto dell'umanità, e non provando neanche a ragionare sulle proprie scelte, come auspicava Tommaso d'Aquino
Grazie.
la liberta è bella
cioe a me piace molto davvero tantissimissimo
Libertà?
Notiamo che, specie per quanto riguarda le parole importanti della vita, gli uomini partono da un concetto preordinato, o da una immagine standardizzata. Per giungere a una definizione di libertà occorre osservare la nostra esperienza. Essa ci suggerisce una impressione di libertà quando otteniamo la soddisfazione di un desiderio.
La libertà è la capacità che l'essere cosciente possiede di realizzare completamente se stesso.
Vi possono essere realtà che alla coscienza libera appaiono attrattive psicologicamente più forti di altre ontologicamente più vicine al fine.
Gesù Cristo è l'essere che ridà continuamente il potere di scegliere bene, cioè di essere libero: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
Mai la comunità umana aderirà integralmente con la sua libertà alla condizione da Gesù richiamata.
La concezione della vita umana in Gesù Cristo è quindi essenzialmente una tensione, una lotta ("non sono venuto a portare pace, ma una spada"); è un camminare; è una ricerca - ricerca della propria completezza, cioè del proprio vero "se stesso".
Caro Mauri,
una ricerca che non approda all'oggetto ricercato è una ricerca di che cosa? Che angosce ha dentro. Risenta le mie conversazioni e si calmerà:
Cordialità,
Bassi
?
Eccelso