@@bodiloto Da parte di Lauri Volpi, parlare così di Caruso è veramente di cattivo gusto. Martinelli a chi chiese una sua opinione su Caruso disse che se avessero messo insieme lo stesso Martinelli , Gigli e Lauri Volpi, loro 3 insieme non sarebbero stati degni neanche di allacciare le scarpe a Caruso. E poi... "una delle poche gole che"... Chi sarebbero questi (a suo dire "quasi tutti" ) grandi del passato che hanno avuto i noduli alle corde vocali? Rimango sempre del parere che è un piacere ascoltare cantare Lauri Volpi... Ascoltarlo parlare (o peggio, leggerlo) molto meno...
Le opinioni di Lauri Volpi, basate sugli insegnamenti di Antonio Cotogni e provate empiricamente dalla salute perfetta della sua voce fino ad età avanzata, sono incontrovertibili. Specifichiamo che questa era LA tecnica di tutti i grandi cantanti, Rosvaenge, Merli, Lauri Volpi, Galeffi, Basiola, De Luca, Slezak etc. Voci morbide, squillantissime, che passavano senza sforzo l'orchestra e "correvano" per il teatro. Senza oscuramenti artificiosi e pesantezza. Il problema fu Caruso, voce straordinaria, particolarissima e proprio per questo inimitabile. L'estetica vocale ed espressiva propria di un unico artista, diventò un modello di tecnica d'emissione e fu il disastro.
Il miglior tenore uscito dalla scuola di Cotogni e' stato Beniamino Gigli, x quanto riguarda L.Volpi la sua voce dal dopoguerra in poi ha subito un repentino decadimento, ci sono delle registrazioni in Radames Manrico Calaf dove si notano delle stonature evidenti.
Caro Signor Gentili Al di là della preferenza per questo o quell'artista, il mio intervento non tendeva a stabilire un primato, neppure un paragone, quel che mi premeva era sottolineare la correttezza di un certo modo di cantare, la tecnica di Cotogni, dei suoi discepoli, quali che siano, è la tecnica dei grandi cantanti, italiani o stranieri. Mi conceda di dire che pagherei oggi per avere la possibilità di scegliere tra un Gigli e un Lauri-Volpi. La ringrazio per aver letto e commentato buona serata.
@@alviseluchetta3791 Per me Gigli rimarra' x sempre il miglior tenore "lirico" nella storia del bel canto, la prima recita che fece al Met nel 1920 con Mefistofele fu un successo clamoroso, tanto e' vero che a fine recita ebbe la bellezza di 34 chiamate, un record che a quanto pare resiste tutt'ora.
@@eugeniogentili1048 Signor Gentili la sua passione è comprensibile, ma ribadisco che qui non si tratta di stabilire record da sipario né si discute sulla bravura di questo o quello, ribadisco che il contenuto del commento era un altro. Riguardante esclusivamente la tecnica praticata da cantanti diversi per lingua e sensibilità ma uniti dal rispetto per un'igiene vocale che oggi è scomparsa. Che si chiamino Gigli, Rosvaenge, Merli o Galeffi ha poca importanza. La grandezza di Gigli è indiscutibile ma il discorso in questo caso ha poca attinenza al contesto.
Avise Luchetta Il disastro è venuto dopo Del Monaco e non dopo Caruso. Enrico Caruso era una icona che ci faceva sognare con il suo canto tutti noi giovani cantanti. Questo era nel 1956… Saluti cordiali il vecchio
Excelente explicación del maestro haciendo referencia a una leyenda. Por supuesto esto a sido completamente ignorado en el último siglo después de Caruso y debemos escuchar llamar "tenor" a voces como Vinay o Giacomini, o viniendo más acá, a estos deplorables tiempos, J. Kauffman o como quiera que se escriba. El tenor genuino a desaparecido, ese que en el s. XIX cantaba tanto Elisir como Otello, Hugonotes o Carmen, ese que Lauri Volpi quiso emular y resucitar. Pero las cosas pasan una vez en la vida y esos tiempos ya no volverán.
Ascoltare Il Maestro mi fa molto pensare al fatto che ci sono alcuni Baritoni che ingrossano le note gravi e cantano da Bassi e ad alcuni Tenori che cantano da Baritoni ingrossando o allargando i centri. Dato che sto cercando di tenere leggero il centro o di non ingrossarlo.....grazie a questo dogma, mi si è allungata la corda, tanto da aver cambiato repertorio da circa 1 anno.....da "Vecchia zimarra" e "O tu Palermo" a "Eri tu", "Il balen del suo sorriso" e il Credo di Jago
@baritone-ffa45 Non è vero . Un Baritono vero è seduto su tre sedie - 1 del basso 2 del baritono 3 del tenore Un Baritono deve cantare con la corda del tenore leggero Un Baritono deve cantare il registro acuto come tenore drammatico Un Baritono deve sapere come usare l’ agilità Un Baritono deve avere nella sua voce accanto allo squillo il colore brunito per poter interpretare il repertorio drammatico tipo Ezio , Jago , Scarpia Alla fine dei conti un Baritono deve avere almeno 5 voci e colori diversi per pretendere che è un Baritono vero . il vecchio
Infatti Volpi si è sempre guardato dal fare l'errore di inspessire i centri, rispettava storicamente parlando Caruso, ma non era d'accordo con lui su questo importante punto della gestione della voce, ed a ragione!!! L'eccezione di chi resiste con un metodo contro natura o non completamente fisiologico non conta, mentre invece conta la stragrande maggioranza che si blocca spingendo nei centri e poi le conseguenze sono che si indurisce il passaggio e si rompe la voce tentando di salire agli acuti così. Lauri-Volpi era senza dubbio nel giusto, un sistema tecnico il suo che va bene per tutte le voci! Da adottare prima di perdere la voce irrimediabilmente!
Ior Tredici Enrico Caruso era e rimane per sempre il Re tra i tenori . vi piace ragazzi o non questa e' la verità . la vocalità di Enrico Caruso era unica e il suo gusto raffinato artistico rimane per sempre l'ideale per tutte le generazioni di tenori. Enrico Caruso faceva quello che voleva con la sua voce . La Riccardi negli anni 1960 mi raccontava delle storielle infinite sulla vocalità unica del suo amico e collega ENRICO CARUSO . p.s. amico, quello che conosce il mestiere sa benissimo che per la vocalità del tenore la soprano il registro di petto e' vietato . nello stesso tempo la voce di petto e' vitale per la voce del contralto vero,del mezzosoprano vero , del basso vero e del baritono vero ,anche questo e' un fatto ... cordialità il vecchio un soprano drammatico deve ''passare'' dalla voce di petto al medium e nel registro acuto in maniera che nessuno si accorge che i passaggi esistono ! come si fa ?! e' molto semplice ,basta conoscere il mestiere... Cordiali saluti il vecchio
Solo CARUSO e DEL MONACO sono riusciti gonfiando i centri,ad avere acuti luminosi...per altro anche alcuni heldentenor avevano questa particolarità...Melchior O'Sullivan... Vinay aveva centri enormi ,ma non era brillante, negli acuti, come i suoi colleghi...per quanto mi riguarda, Lauri-Volpi era un maestro ,anche se sembrava "leggero" nei centri,proprio per la ragione che spiegava nel video...grazie
giampierone010 Enrico Caruso e' il Re tra i tenori ,per questa ragione e' fuori classifica . O'Sullivan era tenore drammatico e non heldentenor ... Vinay aveva dal vivo una voce enorme cioè quella del baritono drammatico e cantava il repertorio drammatico con una vocalità nella sua bellezza unica,molto più grande di quella di Del Monaco . Lauri-Volpi era uno fuori classe - vocalità sublime e tecnica perfetta . negli anni 1958 la critica non era molto gentile con Vinay ,ma il pubblico come me impazziva per la bellezza unica della sua voce . per me Vinay come Otello era vocalmente migliore di Del Monaco anche se non cantava con accento italiano . basta ricordare al pubblico moderno il suo ''esultate'' che era molto più grande e bello da quello cantato di Del Monaco ... Vinay cantava al modo suo ,una cosa normale per un fenomeno vocale tale quale era lui ... Lauri - Volpi cantava con la ''lama'' nella voce , e' un fatto . la voce sembra ''fragile'' e ''leggera'' nel medium ma in realtà la vocalità grazie alla tecnica della ''I'' diventa come un raggio di laser chi fa ''esplodere'' il teatro con gli armonici che produce grazie al punto di riferimento . una tecnica perduta per sempre . la mia maestra mi aveva insegnato la stessa tecnica cioè la tecnica della punta. cordialità N
LV prisiel o hlas po produkcii Viliama Tella v La Scale, koncom 30 tych rokov vyrazne stmavil vyssi stredny register, pravdepodobne zo strachu pred zdravotnymi problemami...
@@bodiloto salve ...non credo che la vocalità di Vinay sia stata più bella di quella di Del Monaco,almeno sentendo le registrazioni live che ci sono su youtube...forse l'interpretazione che dava Vinay a Otello,era più sottile e più profonda...ma a livello vocale credo Del Monaco molto meglio in tutto!!! personalmente credo questo.. .a presto amico
@@radames5855 Ciao caro Senti il duetto tra Del Monaco/Otello/ e Vinay/Jago/ . Rispetto la tua opinione. Mario Del Monaco era un tenore lirico pieno vero. Ramon Vinay era baritono drammatico chi alla fine della sua carriera gloriosa cantava anche da basso / il Grande Inquisitore/. Due vocalità estremamente diverse . Due Fenomeni. Due leoni della lirica . Parlando di Otello preferisco la vocalità scura, demoniaca tipo Salazar, Vinay, Caruso...Lo so che il Grande Enrico Caruso non ha interpretato mai il ruolo di Otello , ma dalle sue registrazioni con Ruffo Titta arrivo alla conclusione che questi due Signori non scherzavano mai … Saluti cordiali PS Anche Fleta aveva una voce molto più bella e grande della voce di Fenomeno Mario Del Monaco. Di più Fleta cantava con una mezza voce e pianissimi da impazzire. Adoro tutti questi Fenomeni, chi era il migliore tra di loro ? Tutti erano molto diversi uno dell’altro , in questo caso alla fine dei conti c’era un solo vincitore- la lirica. Hai ragione, per il conto mio adoro più di 100 Tenori tutti diversi e Meravigliosi . il vecchio
alfred alfred the summary is this: basses are expressive in the lower range, baritones in the middle while tenors in the high notes. Lauri volpi is saying that as a tenor you have to lighten up the middle voice to have the most proficient and big high notes and for long term health. (In fact he said at the end that he’s one of the few tenors who never had vocal nodules) He also says that a way to find that cordination can be starting from the high notes and bringing that suppleness down to the octave below.
Slightly different: he advocates for not putting pressure in the voice, not exactly the same as lighten it. By involving the true resonators, you avoid putting pressure in the chest or abdomen, which is not right. He talks about natural singing, opposed to muscular singing.
Ultimamente passo dagli acuti ai bassi tenendo sempre lo stessa copertura o perdi appoggio ed il suono consistenza perché non ci si mette impegno. Infatti, quando canto senza accompagnatore, per me è impossibile calare col suono.
I'm afraid the Italian is beyond me. However, I have a simple question, which maybe some kind person can answer. He trained under the noted bel canto singer and instructor, Cotogni. However, Lauri-Volpi is literally on record as praising what the the great bel canto authority, Herbert-Caesari, refers to as 'the almighty diaphragm.' It is at the start of a Lauri-Volpi vocal instructional record. Caesari, in The Alchemy of Voice and elsewhere, makes wonderful mockery of the nonsense that is talked about the diaphragm, mentioning in fact that one of its principal functions is to come into play when one vomits. Music conservatoires all over the place are still in thrall to the unscientific nonsense that the diaphragm is the real key to good singing. What matters is arduous exercising of the vocal cords and the intricate muscles also involved nearby. My question is - despite all the praise, did he really not know what he was talking about? Was he that arrogant? Of course, it may be that Lauri-Volpi redeems himself at some point in this discourse. I would not know, -sorry!
parole sante !
Parole sante certamente.
bodiloto interessante sapere cosa diceva Cotogni sopra il canto baritonale.
purtroppo non avevo la fortuna di conoscere Cotogni in persona ...
@@bodiloto parole sante davvero!
@@bodiloto Da parte di Lauri Volpi, parlare così di Caruso è veramente di cattivo gusto.
Martinelli a chi chiese una sua opinione su Caruso disse che se avessero messo insieme lo stesso Martinelli , Gigli e Lauri Volpi, loro 3 insieme non sarebbero stati degni neanche di allacciare le scarpe a Caruso.
E poi... "una delle poche gole che"... Chi sarebbero questi (a suo dire "quasi tutti" ) grandi del passato che hanno avuto i noduli alle corde vocali?
Rimango sempre del parere che è un piacere ascoltare cantare Lauri Volpi... Ascoltarlo parlare (o peggio, leggerlo) molto meno...
Le opinioni di Lauri Volpi, basate sugli insegnamenti di Antonio Cotogni e provate empiricamente dalla salute perfetta della sua voce fino ad età avanzata, sono incontrovertibili. Specifichiamo che questa era LA tecnica di tutti i grandi cantanti, Rosvaenge, Merli, Lauri Volpi, Galeffi, Basiola, De Luca, Slezak etc. Voci morbide, squillantissime, che passavano senza sforzo l'orchestra e "correvano" per il teatro.
Senza oscuramenti artificiosi e pesantezza. Il problema fu Caruso, voce straordinaria, particolarissima e proprio per questo inimitabile. L'estetica vocale ed espressiva propria di un unico artista, diventò un modello di tecnica d'emissione e fu il disastro.
Il miglior tenore uscito dalla scuola di Cotogni e' stato Beniamino Gigli, x quanto riguarda L.Volpi la sua voce dal dopoguerra in poi
ha subito un repentino decadimento, ci sono delle registrazioni in Radames Manrico Calaf dove si notano delle stonature evidenti.
Caro Signor Gentili
Al di là della preferenza per questo o quell'artista, il mio intervento non tendeva a stabilire un primato, neppure un paragone, quel che mi premeva era sottolineare la correttezza di un certo modo di cantare, la tecnica di Cotogni, dei suoi discepoli, quali che siano, è la tecnica dei grandi cantanti, italiani o stranieri. Mi conceda di dire che pagherei oggi per avere la possibilità di scegliere tra un Gigli e un Lauri-Volpi. La ringrazio per aver letto e commentato buona serata.
@@alviseluchetta3791 Per me Gigli rimarra' x sempre il miglior tenore "lirico" nella storia del bel canto, la prima recita che fece al Met nel 1920 con Mefistofele fu un successo clamoroso, tanto e' vero che a fine recita ebbe la bellezza di 34 chiamate, un record che a quanto pare resiste tutt'ora.
@@eugeniogentili1048
Signor Gentili la sua passione è comprensibile, ma ribadisco che qui non si tratta di stabilire record da sipario né si discute sulla bravura di questo o quello, ribadisco che il contenuto del commento era un altro. Riguardante esclusivamente la tecnica praticata da cantanti diversi per lingua e sensibilità ma uniti dal rispetto per un'igiene vocale che oggi è scomparsa. Che si chiamino Gigli, Rosvaenge, Merli o Galeffi ha poca importanza. La grandezza di Gigli è indiscutibile ma il discorso in questo caso ha poca attinenza al contesto.
Avise Luchetta
Il disastro è venuto dopo Del Monaco e non dopo Caruso.
Enrico Caruso era una icona che ci faceva sognare con il suo canto tutti noi giovani cantanti. Questo era nel 1956…
Saluti cordiali
il vecchio
Grandissimo Lauri Volpi!
Ad un’età avanzata cantava meglio di tanti tenori odierni nel ‘fior’ della loro carriera…
Grande!!
Excelente explicación del maestro haciendo referencia a una leyenda. Por supuesto esto a sido completamente ignorado en el último siglo después de Caruso y debemos escuchar llamar "tenor" a voces como Vinay o Giacomini, o viniendo más acá, a estos deplorables tiempos, J. Kauffman o como quiera que se escriba. El tenor genuino a desaparecido, ese que en el s. XIX cantaba tanto Elisir como Otello, Hugonotes o Carmen, ese que Lauri Volpi quiso emular y resucitar. Pero las cosas pasan una vez en la vida y esos tiempos ya no volverán.
Thank you
Che aggiungere alle parole di Cotogni e Volpi : due " mostri del bel canto " ? E' d'uopo far silenzio e meditare .
Ascoltare Il Maestro mi fa molto pensare al fatto che ci sono alcuni Baritoni che ingrossano le note gravi e cantano da Bassi e ad alcuni Tenori che cantano da Baritoni ingrossando o allargando i centri.
Dato che sto cercando di tenere leggero il centro o di non ingrossarlo.....grazie a questo dogma, mi si è allungata la corda, tanto da aver cambiato repertorio da circa 1 anno.....da "Vecchia zimarra" e "O tu Palermo" a "Eri tu", "Il balen del suo sorriso" e il Credo di Jago
@baritone-ffa45
Non è vero .
Un Baritono vero è seduto su tre sedie -
1 del basso
2 del baritono
3 del tenore
Un Baritono deve cantare con la corda del tenore leggero
Un Baritono deve cantare il registro acuto come tenore drammatico
Un Baritono deve sapere come usare l’ agilità
Un Baritono deve avere nella sua voce accanto allo squillo il colore brunito per poter interpretare il repertorio drammatico tipo Ezio , Jago , Scarpia
Alla fine dei conti un Baritono deve avere almeno 5 voci e colori diversi per pretendere che è un Baritono vero .
il vecchio
Infatti Volpi si è sempre guardato dal fare l'errore di inspessire i centri, rispettava storicamente parlando Caruso, ma non era d'accordo con lui su questo importante punto della gestione della voce, ed a ragione!!! L'eccezione di chi resiste con un metodo contro natura o non completamente fisiologico non conta, mentre invece conta la stragrande maggioranza che si blocca spingendo nei centri e poi le conseguenze sono che si indurisce il passaggio e si rompe la voce tentando di salire agli acuti così. Lauri-Volpi era senza dubbio nel giusto, un sistema tecnico il suo che va bene per tutte le voci! Da adottare prima di perdere la voce irrimediabilmente!
Ior Tredici
Enrico Caruso era e rimane per sempre il Re tra i tenori .
vi piace ragazzi o non questa e' la verità .
la vocalità di Enrico Caruso era unica e il suo gusto raffinato artistico rimane per sempre l'ideale per tutte le generazioni di tenori.
Enrico Caruso faceva quello che voleva con la sua voce .
La Riccardi negli anni 1960 mi raccontava delle storielle infinite sulla vocalità unica del suo amico e collega ENRICO CARUSO .
p.s.
amico, quello che conosce il mestiere sa benissimo che per la vocalità del tenore la soprano il registro di petto e' vietato .
nello stesso tempo la voce di petto e' vitale per la voce del contralto vero,del mezzosoprano vero , del basso vero e del baritono vero ,anche questo e' un fatto ...
cordialità
il vecchio
un soprano drammatico deve ''passare'' dalla voce di petto al medium e nel registro acuto in maniera che nessuno si accorge che i passaggi esistono !
come si fa ?!
e' molto semplice ,basta conoscere il mestiere...
Cordiali saluti
il vecchio
Cosa vuol dire non gonfiare i centri ? Non cantare in mista?
@@loredanamassini9484 io capisco nel senso di "non spingere" la voce nei centri
@@ternitamas i centri sono le ottave di conforr t tra i range?
Bravo....è vero.!!!!!
is ther anybody who translate in english the interview of the Maestro???? grazzie tanto
I can help u lets sing togheter
Solo CARUSO e DEL MONACO sono riusciti gonfiando i centri,ad avere acuti luminosi...per altro anche alcuni heldentenor avevano questa particolarità...Melchior O'Sullivan... Vinay aveva centri enormi ,ma non era brillante, negli acuti, come i suoi colleghi...per quanto mi riguarda, Lauri-Volpi era un maestro ,anche se sembrava "leggero" nei centri,proprio per la ragione che spiegava nel video...grazie
giampierone010
Enrico Caruso e' il Re tra i tenori ,per questa ragione e' fuori classifica .
O'Sullivan era tenore drammatico e non heldentenor ...
Vinay aveva dal vivo una voce enorme cioè quella del baritono drammatico e cantava il repertorio drammatico con una vocalità nella sua bellezza unica,molto più grande di quella di Del Monaco .
Lauri-Volpi era uno fuori classe - vocalità sublime e tecnica perfetta .
negli anni 1958 la critica non era molto gentile con Vinay ,ma il pubblico come me impazziva per la bellezza unica della sua voce .
per me Vinay come Otello era vocalmente migliore di Del Monaco anche se non cantava con accento italiano .
basta ricordare al pubblico moderno il suo ''esultate'' che era molto più grande e bello da quello cantato di Del Monaco ...
Vinay cantava al modo suo ,una cosa normale per un fenomeno vocale tale quale era lui ...
Lauri - Volpi cantava con la ''lama'' nella voce , e' un fatto .
la voce sembra ''fragile'' e ''leggera'' nel medium ma in realtà la vocalità grazie alla tecnica della ''I''
diventa come un raggio di laser chi fa ''esplodere'' il teatro con gli armonici che produce grazie al punto di riferimento .
una tecnica perduta per sempre .
la mia maestra mi aveva insegnato la stessa tecnica cioè la tecnica della punta.
cordialità
N
LV prisiel o hlas po produkcii Viliama Tella v La Scale, koncom 30 tych rokov vyrazne stmavil vyssi stredny register, pravdepodobne zo strachu pred zdravotnymi problemami...
@@bodiloto io credo che di conoscere il modo di poter cantare come lauri volpi, e come del Monaco. Si tratta solo di timbro e laringe...
@@bodiloto salve ...non credo che la vocalità di Vinay sia stata più bella di quella di Del Monaco,almeno sentendo le registrazioni live che ci sono su youtube...forse l'interpretazione che dava Vinay a Otello,era più sottile e più profonda...ma a livello vocale credo Del Monaco molto meglio in tutto!!! personalmente credo questo..
.a presto amico
@@radames5855
Ciao caro
Senti il duetto tra Del Monaco/Otello/ e Vinay/Jago/ .
Rispetto la tua opinione.
Mario Del Monaco era un tenore lirico pieno vero.
Ramon Vinay era baritono drammatico chi alla fine della sua carriera gloriosa cantava anche da basso / il Grande Inquisitore/.
Due vocalità estremamente diverse .
Due Fenomeni.
Due leoni della lirica .
Parlando di Otello preferisco la vocalità scura, demoniaca tipo Salazar, Vinay, Caruso...Lo so che il Grande Enrico Caruso non ha interpretato mai il ruolo di Otello , ma dalle sue registrazioni con Ruffo Titta arrivo alla conclusione che questi due Signori non scherzavano mai …
Saluti cordiali
PS
Anche Fleta aveva una voce molto più bella e grande della voce di Fenomeno Mario Del Monaco.
Di più Fleta cantava con una mezza voce e pianissimi da impazzire.
Adoro tutti questi Fenomeni, chi era il migliore tra di loro ?
Tutti erano molto diversi uno dell’altro , in questo caso alla fine dei conti c’era un solo vincitore- la lirica.
Hai ragione, per il conto mio adoro più di 100 Tenori tutti diversi e Meravigliosi .
il vecchio
ti would be perfect if somebody could make subtitle thx!
alfred alfred the summary is this: basses are expressive in the lower range, baritones in the middle while tenors in the high notes. Lauri volpi is saying that as a tenor you have to lighten up the middle voice to have the most proficient and big high notes and for long term health. (In fact he said at the end that he’s one of the few tenors who never had vocal nodules)
He also says that a way to find that cordination can be starting from the high notes and bringing that suppleness down to the octave below.
@@tommycanaparo443 Your summery is well translated and saved me from doing it...thank you!
Slightly different: he advocates for not putting pressure in the voice, not exactly the same as lighten it.
By involving the true resonators, you avoid putting pressure in the chest or abdomen, which is not right. He talks about natural singing, opposed to muscular singing.
Ultimamente passo dagli acuti ai bassi tenendo sempre lo stessa copertura o perdi appoggio ed il suono consistenza perché non ci si mette impegno. Infatti, quando canto senza accompagnatore, per me è impossibile calare col suono.
Hay algunos consejos para el tenor, pero pensé por un momento que habría algunos vocalizes importantes para ejercitar.
I'm afraid the Italian is beyond me. However, I have a simple question, which maybe some kind person can answer. He trained under the noted bel canto singer and instructor, Cotogni. However, Lauri-Volpi is literally on record as praising what the the great bel canto authority, Herbert-Caesari, refers to as 'the almighty diaphragm.' It is at the start of a Lauri-Volpi vocal instructional record. Caesari, in The Alchemy of Voice and elsewhere, makes wonderful mockery of the nonsense that is talked about the diaphragm, mentioning in fact that one of its principal functions is to come into play when one vomits. Music conservatoires all over the place are still in thrall to the unscientific nonsense that the diaphragm is the real key to good singing. What matters is arduous exercising of the vocal cords and the intricate muscles also involved nearby. My question is - despite all the praise, did he really not know what he was talking about? Was he that arrogant? Of course, it may be that Lauri-Volpi redeems himself at some point in this discourse. I would not know, -sorry!
Well, arrogant Lauri-Volpi? Read his 9 books written in Italian and you will really know who he was!