Nuova tecnologia europea in orbita con Trasporter-11
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- เผยแพร่เมื่อ 8 พ.ย. 2024
- Il 16 agosto 2024, verso le 21 ora italiana, dalla base militare di Vandenberg, situata sulla costa californiana tra Los Angeles e San Francisco, è partita Transporter 11, una missione cosiddetta “rideshare”, ovvero un lancio multiplo condiviso, in cui un razzo Falcon 9 della Space X ha portato in orbita ben 116 mini e micro satelliti in una volta sola.
Tra i satelliti dispiegati ve ne sono alcuni europei, esemplificativi anche del nuovo approccio all’orbita terrestre che tende a limitare i costi di realizzazione e velocizzare la loro messa in servizio.
Uno tutto italiano è Iperdrone.0, il primo prototipo del progetto Iperdrone dell’Agenzia Spaziale Italiana, un programma che ha l'obiettivo di sviluppare un veicolo in grado di effettuare operazioni complesse in orbita e rientrare in modo sicuro a Terra.
Insomma una sorta di piccolo robot fattorino a guida autonoma, dotato di diverse tecnologie innovative come il sistema di propulsione a gas freddo Perseus.
Dal canto suo, l’Agenzia spaziale europea aveva due passeggeri a bordo di Transporter-11. Uno, il microsatellite Φsat-2 (phisat-2), è un cube-sat da 6 moduli progettato per dimostrare le potenzialità dell’intelligenza artificiale nell’osservazione della Terra. In sintesi, lo scopo finale è quello di elaborare le informazioni raccolte dal satellite direttamente in orbita, prima che vengano trasmesse a terra, in modo da velocizzare notevolmente la produzione dei risultati.
Piccolo, ma tutt’altro che minuscolo con i suoi 150 chilogrammi di peso, è invece l’Arctic Weather Satellite, che nel suo anno previsto di attività userà un radiometro passivo a microonde per misurare i profili di temperatura e umidità sopra l'Artico, una regione polare per la quale i dati raccolti dagli attuali satelliti meteorologici sono insufficienti per previsioni precise a breve termine.
Dal punto vista tecnologico, la novità più rilevante dell’Arctic Weather Satellite è la miniaturizzazione, dice Daniele Gherardi dell’Esa, essendo grande solo un quinto di un satellite meteorologico tradizionale, con tutti i benefici economici che ciò comporta.
Questo primo satellite è il precursore di una futura costellazione che comprenderà tre generazioni, ciascuna di sei piccoli satelliti disposti in tre diverse orbite per rilevare precisi dati meteorologici dalle regioni polari.
Secondo Eumetsat, l’organizzazione europea che gestisce i satelliti meteorologici, il miglioramento delle previsioni meteorologiche nella regione polare porterà ad avanzamenti significativi delle previsioni sul continente europeo, in particolare per periodi prolungati di caldo e freddo.
Inoltre, siccome i cambiamenti climatici si stanno verificando a un ritmo più elevato nell'Artico rispetto ad altre parti del mondo, e questi rapidi cambiamenti stanno influenzando il sistema Terra nel suo complesso, i dati dell'Arctic Weather Satellite e della futura costellazione contribuiranno anche in maniera significativa alla ricerca sul cambiamento climatico globale.
Servizio di Stefano Parisini
Crediti video: Space X, Esa, Asi
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Bravo TH-cam che nasconde i commenti...
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