Sogno o son desto? Realtà e immaginazione nel cinema

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  • เผยแพร่เมื่อ 19 ต.ค. 2024
  • Recentemente il CENSIS - nel 55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese - ha rilevato che molti italiani gestiscono le difficoltà sociali e relazionali legate alla pandemia negandole, affidandosi ad aspettative irrealistiche o aumentando l'impegno in attività che però non danno risposta alle loro difficoltà .
    È indubbio che le esperienze della pandemia ci abbiano segnato e che abbiamo bisogno di evadere dalla sofferenza e di vivere spazi diversi, fisici e mentali, ma pensiamo che possano esserci modi più efficaci e soddisfacenti per far fronte a queste difficoltà; per questo abbiamo deciso di dedicare la Stagione del 2022 agli aspetti creativi della mente umana.
    L'attività immaginativa e creativa può prendere diverse forme, una di queste è il cinema.
    Fruire di un’opera d’arte significa spesso entrare in contatto con sensazioni, emozioni e fantasie che provengono dal mondo affettivo interno. Per il neurofisiologo Antonio Damasio il cinema è il mezzo espressivo che riproduce più fedelmente di altri il funzionamento della mente.
    Ci mettiamo comodi in poltrona, le luci si spengono, ci lasciamo trasportare dalle immagini e dal racconto del film: un’esperienza ricca di emozioni diverse, che ricorda il rapporto con il nostro mondo psichico. Inoltre, proprio la capacità del cinema di dare una forma attraverso le immagini e il racconto a fantasie, ricordi e sensazioni è stata spesso associata al processo onirico, e paragonata ad una sorta di sogno ad occhi aperti.
    Il cinema, infine, può rappresentare “una riserva di esempi” (Metz, 1989): nelle immagini proiettate sullo schermo, infatti, possiamo ritrovare la rappresentazione, anche emotiva, di qualcosa di specificamente nostro, ma al contempo “universale”, unita all’occasione irripetibile di poterlo condividere con qualcuno che è con noi al cinema, al limite con tutta la folla anonima presente insieme a noi.
    Perché il cinema può farci bene? In che modo può aiutarci a dare vita ad aspetti creativi e immaginativi della nostra mente e della nostra esperienza? In che modo può aiutarci a vivere delle emozioni anche intense contrastando il bisogno di metterle da parte prematuramente? Infine, può rappresentare una evasione, anche costruttiva, diversa dalla fuga e generatrice di pensieri?
    Interventi:
    Maria Pia Calzone, attrice
    Flavio Natalia, direttore Ciak
    Flavia Salierno, psicologa, psicoanalista, autrice per Ciak
    Moderano l’incontro:
    Irene Sarno, membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia
    Davide Baventore, vice presidente OPL

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