Splendido! Mi spiace averlo scoperto da poco, mi sarebbe piaciuto averlo letto prima. Le sue parole sul terrorismo dell’indignazione spiegano molto bene certi avvenimenti recenti.
Vi ringrazio per aver realizzato questa intervista molto interessante. Vorrei contribuire correggendo un errore che Losurdo commette nel finale del video, affermando che Foucault "mette sullo stesso piano stato sociale e Terzo Reich" richiamandosi ad Hayek: leggendo infatti le lezioni pubblicate con il titolo di "Nascita della biopolitica" è evidente che il fine di Foucault era proprio l'opposto, ossia smontare attraverso un attento studio le tesi dei più noti critici del welfare (come Hayek), mostrando come la fobia dello stato fosse un problema da risolvere con lo studio storico, studio che smonta la connessione tra stato sociale e totalitarismo (quest'ultimo viene infatti considerato da Foucault come conseguenza della nuova forma di governo non statale del "partito", piuttosto che di un potenziamento dello "stato"). Tutto ciò viene spiegato esplicitamente e dettagliatamente nelle prime 7 pagine della lezione del 7 marzo 1979.
Se per totalitarismo intendi anche il socialismo sovietico, contrapponendo le democrazie occidentali a tutti i totalitarismi, c'è un errore di fondo. Mi sembra che per primo lo stato sovietico, in condizioni disastrose lasciate dal passato zarista, dalla guerra mondiale e poi dalla guerra civile e non per ultimo in un continuo accerchiamento straniero, abbia realizzato in pochi anni le condizioni per il miglior stato sociale che l'umanità abbia visto.
Non sono riuscito a ritrovare la nota nella Sinistra assente a cui fa riferimento Losurdo riguardo la Nascita della biopolitica, ci vorrebbe l'edizione del 2004; comunque sia, che al totalitarismo si acceda per via di eccesso di stato o per impossessamento di questo da parte di un partito, non sembra che l'intento sia propriamente "l'opposto". È tutto un poco, come al solito, come scorticare la rana per puro spirito tecnico, che ha il vezzo di non farsi trascinare nella mischia. Comunque, sempre nella lezione del 7 marzo si trova pure questo: “Parlando di governamentalità liberale, e usando il termine "liberale", non intendo affatto sacralizzare o conferire fin da subito un particolare valore a quel determinato tipo di governamentalità. Ma non voglio nemmeno dire che non sia legittimo, eventualmente, detestare lo stato. Credo, tuttavia, che si debba evitare di immaginare che, nel momento in cui si denuncia la statalizzazione o la fascistizzazione, o l'instaurazione di una violenza statale, e così via, si stia descrivendo un processo reale, attuale, che ci riguarda direttamente......Voglio dire, inoltre, che non ci si deve neppure ingannare sulla natura del processo storico che rende attualmente lo stato tanto intollerabile e, al contempo, tanto problematico.”
Complimenti al professor Losurdo, lucidità come pochi, che sanno comprendere la storia!(e non è poco)
Splendido! Mi spiace averlo scoperto da poco, mi sarebbe piaciuto averlo letto prima.
Le sue parole sul terrorismo dell’indignazione spiegano molto bene certi avvenimenti recenti.
Un gigante Losurdo
Attualissimo!
Vi ringrazio per aver realizzato questa intervista molto interessante. Vorrei contribuire correggendo un errore che Losurdo commette nel finale del video, affermando che Foucault "mette sullo stesso piano stato sociale e Terzo Reich" richiamandosi ad Hayek: leggendo infatti le lezioni pubblicate con il titolo di "Nascita della biopolitica" è evidente che il fine di Foucault era proprio l'opposto, ossia smontare attraverso un attento studio le tesi dei più noti critici del welfare (come Hayek), mostrando come la fobia dello stato fosse un problema da risolvere con lo studio storico, studio che smonta la connessione tra stato sociale e totalitarismo (quest'ultimo viene infatti considerato da Foucault come conseguenza della nuova forma di governo non statale del "partito", piuttosto che di un potenziamento dello "stato"). Tutto ciò viene spiegato esplicitamente e dettagliatamente nelle prime 7 pagine della lezione del 7 marzo 1979.
Se per totalitarismo intendi anche il socialismo sovietico, contrapponendo le democrazie occidentali a tutti i totalitarismi, c'è un errore di fondo. Mi sembra che per primo lo stato sovietico, in condizioni disastrose lasciate dal passato zarista, dalla guerra mondiale e poi dalla guerra civile e non per ultimo in un continuo accerchiamento straniero, abbia realizzato in pochi anni le condizioni per il miglior stato sociale che l'umanità abbia visto.
Non sono riuscito a ritrovare la nota nella Sinistra assente a cui fa riferimento Losurdo riguardo la Nascita della biopolitica, ci vorrebbe l'edizione del 2004; comunque sia, che al totalitarismo si acceda per via di eccesso di stato o per impossessamento di questo da parte di un partito, non sembra che l'intento sia propriamente "l'opposto". È tutto un poco, come al solito, come scorticare la rana per puro spirito tecnico, che ha il vezzo di non farsi trascinare nella mischia.
Comunque, sempre nella lezione del 7 marzo si trova pure questo:
“Parlando di governamentalità liberale, e usando il termine "liberale", non intendo affatto sacralizzare o conferire fin da subito un particolare valore a quel determinato tipo di governamentalità. Ma non voglio nemmeno dire che non sia legittimo, eventualmente, detestare lo stato. Credo, tuttavia, che si debba evitare di immaginare che, nel momento in cui si denuncia la statalizzazione o la fascistizzazione, o l'instaurazione di una violenza statale, e così via, si stia descrivendo un processo reale, attuale, che ci riguarda direttamente......Voglio dire, inoltre, che non ci si deve neppure ingannare sulla natura del processo storico che rende attualmente lo stato tanto intollerabile e, al contempo, tanto problematico.”