Si ma Poljot non si pronuncia come fosse francese. È russo, e si legge come è scritto. Come “robot”; robò è sbagliato, e si pronuncia esattamente come è scritto. In questo caso è “Polgliot”.
Che combinazione!! Lo scorso fine settimana, ad un mercatino, ho trovato e preso un cronografo poljot (made in URSS ovviamente) simile al tuo (con numeri arabi sul quadrante).. Cercavo un 3133 per "collezionismo" ma, una volta indossato, mi è piaciuto così tanto che al momento è saldato al polso! (per dovere di cronaca l'ho anche aperto sul posto x verificare che non fosse un Frankenstein watch 😉🤣)
Quanta disinformazione che c'è in rete, si sostiene che questo calibro assieme al seagull ST19, derivino dal Venus 175. Grazie del chiarimento, calibro di buon appeal.
Ecco perché quando sento certi saccenti sputacchiare sull'orologeria sovietica ( e pure cinese se si parla di ST19) mi viene da ridere. Casomai qualche critica la si potrebbe fare sui materiali con cui incassavano. Un pò come quelli che storcevano il naso sugli obiettivi fotografici, sempre sovietici, senza sapere che erano costruiti coi macchinari della Zeiss utilizzati dai russi alla fine della guerra presso la sede Zeiss di Dresda che era ricaduta nel settore est mentre la Zeiss Jena se l'erano "pappata " gli americani nel settore ovest. Il mio Poljot OKEAH (ultima serie commemorativa prodotta su accordi con la casa madre presi da un sito spagnolo di appassionati iberici ai quali, tra l'altro, Volmax rese noto che a fine 2012 Poljot avrebbe chiuso non solo le manifatture del 3133, il movimento tra gli altri dell'okeah,ma anche come marchio), sottoposto ad un controllo "spannometrico" della durata di una settimana e tenuto di notte a corona in alto ha fatto registrare una media finale di + 14 sec/die. Senza averci fatto mettere mani da alcun orologiaio. Qualche esemplare residuo di quest'ultima serie si poteva ancora trovare su un sito tedesco. Diversamente restano solo i vintage che , però, ricadono nella grande incognita della totale originalità in quanto già all'epoca venivano "cannibalizzati" per restaurarli utilizzando spesso componenti non esattamente coerenti fra loro. Un rischio per soli esperti del marchio.
Grazie sempre per le info, continua cosi😊
Ciao Stefano, lo posseggo, va benissimo, e devo dire che è anche preciso!Un saluto.
Si ma Poljot non si pronuncia come fosse francese. È russo, e si legge come è scritto. Come “robot”; robò è sbagliato, e si pronuncia esattamente come è scritto. In questo caso è “Polgliot”.
C'è sempre da imparare, oggi a te domani a me!
Io ho sentito in un video russo pronunciarlo "Palgliot". Anche Vostok lo pronunciano "Vastòk", sarà che la o la pronunciano come una a
bell'orologio complimenti
Video interessante, complimenti.
Bella analisi Stefano. L'orologeria ha ancora molto da raccontare.
Stefano spero che farai un po’ più video e sarai più presente , il tuo modo di trattare l’orologeria lo trovo originale e unico ciao 👋
Credo si pronunci poliot.
Giusto
È stato un video davvero molto interessante, su un calibro che è stato un po' troppo sottovalutato.
Che combinazione!! Lo scorso fine settimana, ad un mercatino, ho trovato e preso un cronografo poljot (made in URSS ovviamente) simile al tuo (con numeri arabi sul quadrante).. Cercavo un 3133 per "collezionismo" ma, una volta indossato, mi è piaciuto così tanto che al momento è saldato al polso! (per dovere di cronaca l'ho anche aperto sul posto x verificare che non fosse un Frankenstein watch 😉🤣)
Quanta disinformazione che c'è in rete, si sostiene che questo calibro assieme al seagull ST19, derivino dal Venus 175. Grazie del chiarimento, calibro di buon appeal.
Poche foto, poche macro, ma vera sostanza...te li stendi tutti i tuoi colleghi "commercianti" di pentolame!!😂
Ecco perché quando sento certi saccenti sputacchiare sull'orologeria sovietica ( e pure cinese se si parla di ST19) mi viene da ridere. Casomai qualche critica la si potrebbe fare sui materiali con cui incassavano. Un pò come quelli che storcevano il naso sugli obiettivi fotografici, sempre sovietici, senza sapere che erano costruiti coi macchinari della Zeiss utilizzati dai russi alla fine della guerra presso la sede Zeiss di Dresda che era ricaduta nel settore est mentre la Zeiss Jena se l'erano "pappata " gli americani nel settore ovest. Il mio Poljot OKEAH (ultima serie commemorativa prodotta su accordi con la casa madre presi da un sito spagnolo di appassionati iberici ai quali, tra l'altro, Volmax rese noto che a fine 2012 Poljot avrebbe chiuso non solo le manifatture del 3133, il movimento tra gli altri dell'okeah,ma anche come marchio), sottoposto ad un controllo "spannometrico" della durata di una settimana e tenuto di notte a corona in alto ha fatto registrare una media finale di + 14 sec/die. Senza averci fatto mettere mani da alcun orologiaio. Qualche esemplare residuo di quest'ultima serie si poteva ancora trovare su un sito tedesco. Diversamente restano solo i vintage che , però, ricadono nella grande incognita della totale originalità in quanto già all'epoca venivano "cannibalizzati" per restaurarli utilizzando spesso componenti non esattamente coerenti fra loro. Un rischio per soli esperti del marchio.
Com'è che hai sempre Bracca sulla bocca? Invidia? Tranquillo dai
Non invidia, ma sgomento.
Bracca è ormai alla base, vuoi o non vuoi vien fuori il Marcolino automatico!! 🤦♂️
🤣
@@lorologeriaefinita8295 ci stava sta battuta!! Ma so che in fondo gli vuoi bene 😉.
Di Cecchini che ne pensi?
Sono io Cecchini
@@lorologeriaefinita8295 ahahahah è vero...che gaffe....nel frattempo ho visto il vostro video insieme...buona giornata e grazie per la risposta