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Ciao Alberto, contenuto molto interessante io ho una domanda per l'onorevole. Non so al nord, ma qui a Salerno durante i miei tirocini sono rimasto shockato che in tutti i servizi dove c'erano visite programmate (ospedale o ASL) puntualmente c'erano pazienti che non si presentavano a visita. Allora io già mi innervosisco perché vedo il nostro sistema a pezzi, ma mi arrabbio ancor di più vedendo che poi magari sono le stesse persone che si lamentano del nostro SSN a fargli ancor più del male lasciando occupati posti che sarebbero potuti andare a qualcun altro. Quando si vuole prenotare una prestazione in ospedale ti danno appuntamenti dopo mesi, quando probabilmente il giorno dopo ci saranno posti vuoti di gente che non si presenterà e che potrebbero essere riempiti. Alcuni amici mi hanno detto che al nord esiste un sistema di multe per chi non si presenta, ma non si potrebbe fare una cosa nazionale ? Perché qui sicuro non funziona così. Che sia la multa o altro metodo per evitare di lasciare posti vuoti, è una cosa che magari non salverà il SSN ma mi sembra una delle cose più banali ma di effetto che si potrebbero fare.
Per quanto concerne la "medicina difensiva". Penso che in una parte di casi non si tratti di questo, ma di mera incompetenza/disinteresse che intasano la sanità. Faccio un es. che ho visto con i miei occhi. il medico di base prescrive una visita ematologica ad una paziente con anemia microcitica. La paziente non aveva altri sintomi. Il medico aveva dato solo analisi generiche ed incluso profilo marziale (ferro, ferritina e transferrina). L'anemia microcitica ha tra le principali cause la carenza di ferro e la talassemia (minor). L'ematologa ha capito che il medico di base non aveva fatto l'anamnesi alla paziente (lei aveva il figlio talassemico) e che questi non gli aveva nemmeno prescritto l'elettroforesi di Hb. Questa visita poteva essere evitata con un semplice prelievo venoso o meglio ancora con una mera anamnesi. Potrei citare a decine di questi esempi. Altro problema sono i pazienti che non si presentano alle visite (e non le disdicono) o che si presentano ad esami senza aver letto la preparazione (consegnata loro) con conseguente impossibilità di fare l'esame e allungamento della lista d'attesa: alla fine viene dato un altro appuntamento. Oltre agli investimenti (doverosi), servirebbe un sistema sanzionatorio serio per tutti questi tipi di condotte oppure un sistema di "incentivi" per comportamenti virtuosi: forse il secondo sarebbe accolto in modo migliore.
Mi spiace ma la proposta di indennizzo o risarcimento non servirà a nulla, anzi, dà l'idea sbagliata al popolino bue (intentare cause random contro ogni sanitario per avere comunque garantiti due spicci di indennizzo), a mio parere bisognerebbe invece promulgare delle sanzioni economicamente punitive per i pazienti o i familiari degli stessi che intentano senza alcun fondamento cause temerarie fuffa contro i sanitari allo scopo palese di estorcere loro soldi. Nel momento in cui rischiano di pagare 100000 euro di spese giudiziarie o risarcimento per calunnia verso il medico, vedi come passa la voglia di fare i furbi intentando cause alla leggera!
@@AlbertoMolteniMD si ma le conseguenze sono irrisorie e il danno economico lieve. La gente dovrebbe invece inziare a capire che, nel caso si intenti una causa senza motivo contro un medico, in caso di perdita rischierebbe di rimetterci i risparmi di una vita o la casa, così vedi come si darebbero una calmata con le denunce inutili. Purtroppo nessun partito politico avrà mai le pa^^e di portare avanti una battaglia simile
Bella intervista, ma non c’è mai nessuno che propone di rinnovare il SSN considerando il fatto che i sanitari oggigiorno sono TUTTI ordinati (quindi professioni intellettive allo stesso livello) e sfruttare le proprie competenze per decentralizzare tutto il sistema da un’ottica medicocentrica a un sistema professionisticocentrica? Da fisioterapista, in Australia ad esempio (ed è stato pubblicato un articolo scientifico in merito), in ps per i pazienti che arrivano in triage per “distorsione” il fisioterapista valuta ed effettua i test necessari; se necessita di approfondimenti di immagini e valutazioni mediche specialistiche lo invia all’ortopedico altrimenti lo tratta lui con bendaggio e indicazioni per il proseguo. In Inghilterra il fisioterapista “specializzato” PRESCRIVE esami diagnostici per le patologie che possono essere inerenti al proprio ambito (es sangue, rx, ecc.) senza dover aspettare che il pz trovi il medico compiacente ad ascoltare l’ipotesi del professionista sanitario considerato di serie B. Perché non si cerca di cambiare il sistema in tal senso distribuendo maggiormente le competenze su chi le possiede e potrebbe applicarle autonomamente ma là si lascia sempre e solo in capo al medico? (Lasciando quindi liste d’attesa eccessive a volte)
@@AlbertoMolteniMD non è sufficiente come risposta, a mio parere, perchè le responsabilità nascono da leggi che necessitano di modifiche che nessuno vuole fare, e le responsabilità nascono dai doveri che si hanno dalla scelta di fare una certa professione. Parlo per il mio percorso, (ma ascoltando colleghi di diverse professioni non mi pare essere diverso) se durante la formazione ci viene spiegato che la tal patologia viene diagnosticata con i test X,y,e z e gli esami specifici e ci vengono mostrati/insegnati i test come modo di valutazione per discriminare se effettivamente il trattamento attuato è corretto con la patologia (perchè ricordiamoci sempre che la responsabilità professionale c’è l’abbiamo anche noi, e se dubitiamo che qualcosa non quadra dobbiamo rinviare dallo specialista il Pz…..ma per farlo dobbiamo fare dei test che sotto sotto sono gli stessi dei medici che li usano per fare diagnosi….), non mi sembra manchi la “formazione” ma SOLO la volontà di trasformare la responsabilità professionale in ciò che realmente è…tanto più che ci sono professionisti, nel mio settore, che frequentano corsi riconosciuti a livello INTERNAZIONALE come specialità di alto livello e da noi è SOLO un master di primo livello. A mio avviso è palese che manchi la voglia di rivoluzionare il sistema sanitario dando un reale valore a chi ci lavora all’interno. E questo per quanto riguarda l’SSN, non parliamo per quanto riguarda poi il privato e le assicurazioni che aumenta ancora di più questa cosa….per cui la formazione e la responsabilità non credo sia un punto sufficiente, ma la domanda è perchè non si vuole dare responsabilità ANCHE a fronte della corretta FORMAZIONE.
@@AlbertoMolteniMD sì l’ho considerato, e ribadisco la responsabilità in generale non c’è l’ha SOLO il medico ma tutti i professionisti sanitari, quindi si tratterebbe di riconoscere le autonomie alla luce delle nuove competenze acquisite negli anni e tramutarle in autorizzazioni ad agire, che comportano ancor più piena responsabilità a ciascun professionista, invece di mantenere un sistema in cui la responsabilità è di tutti ma bisogna sempre passare dal medico a cui poi si cerca di far ricadere le colpe perché, anche se si hanno le competenze, non si fanno le dovute segnalazioni perché: “ tanto la responsabilità della diagnosi errata è del medico”. E qui potremmo aprire un altro capitolo a parte 😅
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Finalmente un politico che veramente ha visto lo schifo che c’è nel sistema sanitario
Credo sia fondamentale ❤️
Che bella intervista! Bravissimi entrambi!
Grazie mille ❤️ mi aiuteresti a raggiungere più persone, condividendola?
Complimenti ad entrambi!!
Bellissima intervista con tanti spunti per migliorare il ns. SSN.
Grazie mille 🙏🏻❤️💪🏻
complimenti per l'intervista!
Grazie mille! 🙏🏻❤️
Bellissima intervista, grazie ad entrambi
Ciao Alberto, contenuto molto interessante io ho una domanda per l'onorevole. Non so al nord, ma qui a Salerno durante i miei tirocini sono rimasto shockato che in tutti i servizi dove c'erano visite programmate (ospedale o ASL) puntualmente c'erano pazienti che non si presentavano a visita. Allora io già mi innervosisco perché vedo il nostro sistema a pezzi, ma mi arrabbio ancor di più vedendo che poi magari sono le stesse persone che si lamentano del nostro SSN a fargli ancor più del male lasciando occupati posti che sarebbero potuti andare a qualcun altro. Quando si vuole prenotare una prestazione in ospedale ti danno appuntamenti dopo mesi, quando probabilmente il giorno dopo ci saranno posti vuoti di gente che non si presenterà e che potrebbero essere riempiti. Alcuni amici mi hanno detto che al nord esiste un sistema di multe per chi non si presenta, ma non si potrebbe fare una cosa nazionale ? Perché qui sicuro non funziona così. Che sia la multa o altro metodo per evitare di lasciare posti vuoti, è una cosa che magari non salverà il SSN ma mi sembra una delle cose più banali ma di effetto che si potrebbero fare.
Per quanto concerne la "medicina difensiva". Penso che in una parte di casi non si tratti di questo, ma di mera incompetenza/disinteresse che intasano la sanità. Faccio un es. che ho visto con i miei occhi. il medico di base prescrive una visita ematologica ad una paziente con anemia microcitica. La paziente non aveva altri sintomi. Il medico aveva dato solo analisi generiche ed incluso profilo marziale (ferro, ferritina e transferrina). L'anemia microcitica ha tra le principali cause la carenza di ferro e la talassemia (minor). L'ematologa ha capito che il medico di base non aveva fatto l'anamnesi alla paziente (lei aveva il figlio talassemico) e che questi non gli aveva nemmeno prescritto l'elettroforesi di Hb. Questa visita poteva essere evitata con un semplice prelievo venoso o meglio ancora con una mera anamnesi. Potrei citare a decine di questi esempi. Altro problema sono i pazienti che non si presentano alle visite (e non le disdicono) o che si presentano ad esami senza aver letto la preparazione (consegnata loro) con conseguente impossibilità di fare l'esame e allungamento della lista d'attesa: alla fine viene dato un altro appuntamento. Oltre agli investimenti (doverosi), servirebbe un sistema sanzionatorio serio per tutti questi tipi di condotte oppure un sistema di "incentivi" per comportamenti virtuosi: forse il secondo sarebbe accolto in modo migliore.
Mi spiace ma la proposta di indennizzo o risarcimento non servirà a nulla, anzi, dà l'idea sbagliata al popolino bue (intentare cause random contro ogni sanitario per avere comunque garantiti due spicci di indennizzo), a mio parere bisognerebbe invece promulgare delle sanzioni economicamente punitive per i pazienti o i familiari degli stessi che intentano senza alcun fondamento cause temerarie fuffa contro i sanitari allo scopo palese di estorcere loro soldi. Nel momento in cui rischiano di pagare 100000 euro di spese giudiziarie o risarcimento per calunnia verso il medico, vedi come passa la voglia di fare i furbi intentando cause alla leggera!
Però esiste già la "lite temeraria"...
@@AlbertoMolteniMD si ma le conseguenze sono irrisorie e il danno economico lieve. La gente dovrebbe invece inziare a capire che, nel caso si intenti una causa senza motivo contro un medico, in caso di perdita rischierebbe di rimetterci i risparmi di una vita o la casa, così vedi come si darebbero una calmata con le denunce inutili. Purtroppo nessun partito politico avrà mai le pa^^e di portare avanti una battaglia simile
@@mariapittalis2147 dovremo farlo noi...
Per caso è la figlia di Walter Ricciardi?
No
Figlia-per-caso?😂😂😂
Bella intervista, ma non c’è mai nessuno che propone di rinnovare il SSN considerando il fatto che i sanitari oggigiorno sono TUTTI ordinati (quindi professioni intellettive allo stesso livello) e sfruttare le proprie competenze per decentralizzare tutto il sistema da un’ottica medicocentrica a un sistema professionisticocentrica? Da fisioterapista, in Australia ad esempio (ed è stato pubblicato un articolo scientifico in merito), in ps per i pazienti che arrivano in triage per “distorsione” il fisioterapista valuta ed effettua i test necessari; se necessita di approfondimenti di immagini e valutazioni mediche specialistiche lo invia all’ortopedico altrimenti lo tratta lui con bendaggio e indicazioni per il proseguo. In Inghilterra il fisioterapista “specializzato” PRESCRIVE esami diagnostici per le patologie che possono essere inerenti al proprio ambito (es sangue, rx, ecc.) senza dover aspettare che il pz trovi il medico compiacente ad ascoltare l’ipotesi del professionista sanitario considerato di serie B. Perché non si cerca di cambiare il sistema in tal senso distribuendo maggiormente le competenze su chi le possiede e potrebbe applicarle autonomamente ma là si lascia sempre e solo in capo al medico? (Lasciando quindi liste d’attesa eccessive a volte)
@@emanueleproverbio6197 probabilmente per formazione e responsabilità diverse…
@@AlbertoMolteniMD non è sufficiente come risposta, a mio parere, perchè le responsabilità nascono da leggi che necessitano di modifiche che nessuno vuole fare, e le responsabilità nascono dai doveri che si hanno dalla scelta di fare una certa professione. Parlo per il mio percorso, (ma ascoltando colleghi di diverse professioni non mi pare essere diverso) se durante la formazione ci viene spiegato che la tal patologia viene diagnosticata con i test X,y,e z e gli esami specifici e ci vengono mostrati/insegnati i test come modo di valutazione per discriminare se effettivamente il trattamento attuato è corretto con la patologia (perchè ricordiamoci sempre che la responsabilità professionale c’è l’abbiamo anche noi, e se dubitiamo che qualcosa non quadra dobbiamo rinviare dallo specialista il Pz…..ma per farlo dobbiamo fare dei test che sotto sotto sono gli stessi dei medici che li usano per fare diagnosi….), non mi sembra manchi la “formazione” ma SOLO la volontà di trasformare la responsabilità professionale in ciò che realmente è…tanto più che ci sono professionisti, nel mio settore, che frequentano corsi riconosciuti a livello INTERNAZIONALE come specialità di alto livello e da noi è SOLO un master di primo livello. A mio avviso è palese che manchi la voglia di rivoluzionare il sistema sanitario dando un reale valore a chi ci lavora all’interno. E questo per quanto riguarda l’SSN, non parliamo per quanto riguarda poi il privato e le assicurazioni che aumenta ancora di più questa cosa….per cui la formazione e la responsabilità non credo sia un punto sufficiente, ma la domanda è perchè non si vuole dare responsabilità ANCHE a fronte della corretta FORMAZIONE.
@@emanueleproverbio6197 non hai considerato l’altro aspetto che ho citato: la responsabilità.
@@AlbertoMolteniMD sì l’ho considerato, e ribadisco la responsabilità in generale non c’è l’ha SOLO il medico ma tutti i professionisti sanitari, quindi si tratterebbe di riconoscere le autonomie alla luce delle nuove competenze acquisite negli anni e tramutarle in autorizzazioni ad agire, che comportano ancor più piena responsabilità a ciascun professionista, invece di mantenere un sistema in cui la responsabilità è di tutti ma bisogna sempre passare dal medico a cui poi si cerca di far ricadere le colpe perché, anche se si hanno le competenze, non si fanno le dovute segnalazioni perché: “ tanto la responsabilità della diagnosi errata è del medico”. E qui potremmo aprire un altro capitolo a parte 😅
Nel nostro SSN ci sono dei buchi neri dove spariscono miliardi
Che soluzioni proponi?
Appena ha detto che è dei 5 stelle ho spento il video
Parere personale, è un approccio che non condivido. Prima si ascoltano tutti, e poi si può dire: "non sono d'accordo"