La Lettera a Tito: introduzione, struttura e contenuti.

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  • เผยแพร่เมื่อ 18 ก.ย. 2024
  • Eccoci arrivati all'ultima delle Epistole Pastorali del Nuovo Testamento.
    Come sempre vi consiglio caldamente di leggere personalmente il testo, a maggior ragione perché è molto breve:
    - www.laparola.n...
    Anche in greco, per chi se la sente:
    - www.academic-b...
    Come al solito, vi lascio anche qualche consiglio di lettura:
    - H. Merkel, Le lettere pastorali, Paideia, Brescia 1997.
    - L. Oberlinner, Le lettere pastorali. Tomo terzo: La lettera a Tito, Paideia, Brescia 1999.
    - Y. Redalié, Paul après Paul. Le temps, le salut, la morale selon les épitres à Thimothée et à Tite (Monde de la Bible 31), Labor et Fides, Genève 1994.
    - Y. Redalié, Le epistole pastorali (I e II Timoteo; Tito), in D. Marguerat (a cura di), Introduzione al Nuovo Testamento, Claudiana, Torino 2004, pp. 329-348.
    - www.bibelwisse...
    In copertina una splendida veduta di Kalo Nero, a Creta.
    Anche per questa settimana è tutto, come sempre resto a disposizione.
    State bene,
    Vittorio Secco
    #tito #cristianesimo #bibbia

ความคิดเห็น • 13

  • @alessandrosimonetti1418
    @alessandrosimonetti1418 ปีที่แล้ว

    Grazie sempre Vittorio

  • @MaurizioRagonese
    @MaurizioRagonese ปีที่แล้ว

    Caro Vittorio emplicemente scrivo : grazie!!!

  • @matiasvecino5785
    @matiasvecino5785 ปีที่แล้ว

    Possiamo studiare insieme, Maestro? Indicami la via! 🤣
    Scherzi a parte, grazie di cuore Vittorio

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  ปีที่แล้ว

      Non credo di essere un maestro, ma sicuramente possiamo imparare assieme! Un sincero ringraziamento, Matias!

  • @giuseppezingarelli8867
    @giuseppezingarelli8867 ปีที่แล้ว

    Anche io mi limito a ringraziarti per questa introduzione, che è molto Lineare e interessante. Un saluto

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  ปีที่แล้ว +1

      Grazie a te Giuseppe, i ringraziamenti sono sempre significativi!

  • @1948mori
    @1948mori ปีที่แล้ว +1

    Presentazione lineare e accattivante. Ancora una volta Paolo stupisce e dimostra tutta la sua autorità di pedagogo e soprattutto di riferimento per la dottrina. Il messaggio è chiaro: il vangelo di Paolo è "religioso" non "politico". E' un vangelo apparentemente rivoluzionario e sostanzialmente conservatore. La preoccupazione principale riguarda, comunque, le dottrine perverse e coloro che le insegnano, definiti "insubordinati, chiacchieroni e ingannatori". Agli schiavi va detto, con fermezza e in tutta tranquillità, che devono stare "sottomessi ai loro padroni", devono addirittura "compiacerli in ogni cosa", non devono mai "contraddirli" né "derubarli", ma anzi devono "mostrare sempre lealtà perfetta". Più chiaro di così non si può. Ribellarsi vuol dire essere "empi", cioè atei, avere "desideri terreni", cioè materiali, sociali, politici. La storia ha dimostrato e continua a dimostrare che questa situazione non può essere accettata. La salvezza attraverso la grazia può e forse deve seguire altre strade.

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  ปีที่แล้ว

      Lungi da me voler giustificare la schiavitù, ma ci tengo a precisare alcuni punti:
      1) l'autore della lettera a Tito non è Paolo e soprattutto vive in un contesto storico diverso.
      2) il pensiero corrente al tempo di Paolo, sia nel giudaismo sia nel paganesimo, era decisamente più "conservatore" di lui. Tanto per dirne una, le donne non avevano lo statuto di "persona", né tantomeno gli schiavi.
      Quindi pensa pure come vuoi, non ti deve piacere Paolo o la sua letteratura, però tieni presenti questi punti, perché non sono irrilevanti.

    • @1948mori
      @1948mori ปีที่แล้ว

      @@vittoriosecco Personalmente non ho niente contro Paolo. Anzi, grandissima stima ( si licet) per la sua straordinaria personalità. Inoltre non ho conoscenze nè teologiche , nè storiografiche ... per esprimere giudizi. La considerazione, leggendo la lettera, che mi viene spontanea è di sconcerto sul tema della schiavitù. E' possibile leggere e valutare come non coerenti questi concetti, oggi, con la visione cristiana che abbiamo maturato? E perchè non avere il coraggio di dare voce ed esplicitare il valore che la storia ha dato a questi concetti anche per facilitare dialogo tra gli uomini? La Chiesa deve ritornare quella delle origini o sapersi adeguare alla attualità?

    • @vittoriosecco
      @vittoriosecco  ปีที่แล้ว +1

      @@1948mori ci mancherebbe, io ti ringrazio per le tue osservazione e le tue domande, ma ti faccio notare soltanto una cosa importante: "tornare alla chiesa delle origini" è semplicemente un'illusione: ognuno di noi ha una sua storia, determinata in gran parte dalla nostra cultura e dalle nostre relazioni. Il fatto stesso che dobbiamo spiegare la Scrittura, indica che essa non è parte di un sistema culturale immediatamente a noi familiare. Quello che tu auspichi in verità si è già realizzato: oggi nessuna confessione cristiana giustificherebbe l'istituto della schiavitù, ma quello che è importante non è elargire un giudizio morale su quello che persone vissute 20 secoli fa hanno pensato, ma comprendere le loro ragioni alla luce del loro intimo pensiero. Poi naturalmente, il teologo avrà il compito di rendere significative per le persone di oggi queste parole: cosa si può imparare dipende in gran parte da questo. Però credimi, il problema è che le persone spesso non hanno strumenti non tanto per leggere le Scritture, ma piuttosto per definire in modo chiaro il loro personale rapporto con esse.

    • @1948mori
      @1948mori ปีที่แล้ว

      @@vittoriosecco "le persone spesso non hanno strumenti non tanto per leggere le Scritture, ma piuttosto per definire in modo chiaro il loro personale rapporto con esse." Il problema, come dici tu, sta proprio qui. Come rendere attuale la scrittura, come farla parlare ai giorni nostri, come dare senso e "vita" ad un messaggio da declinare con il progresso della scienza e l'evoluzione delle idee. La meccanica quantistica ha aperto un mondo nuovo sulla fisica tradizionale, gli studi sulle cellule, Bruce Lipton, riscrivono le teorie darwiniane basate sulla competizione in nuove visioni antropologiche centrate sulla cooperazione nello sviluppo del genere umano, così anche il messaggio cristiano deve saper parlare all'uomo d'oggi e non rimanere anchilosato e inattuale da renderlo non solo vecchio, arido e senza senso ma vivo, vitale e autentico in coerenza con l'evoluzione umana.
      Grazie comunque per accettare la discussione. Il disagio che a volte genera la Chiesa è la pretesa di possedere una verità che prima ha definito umanamente e poi s'irrigidisce a sostenere dogmaticamente come assoluta e non più evolutiva.