Prima elementare nel 1966. Me la ricordo bene la classe differenziale proprio davanti alla mia aula. Le maestre ci dicevano di non avvicinarci nemmeno a quella porta, attraverso la quale, raramente socchiusa, cercavamo di sbirciare quali mostri vi fossero dietro. Mi vergogno ancora di aver provato paura di quei bambini.
Essendo una ragazza disabile perseguitata dal bullismo fino a quando le superiori non mi hanno salvato il tuo commento mi ha fatto commuovereâĪïļâðĐđ
@isabellacicchetti6058 le ricordo anche io . La classe speciale ere costituita da tutti i ragazzi che avevano povertà culturale e economica e sociale nelle famiglie di provenienza. Non ho memoria di alcuno che si sia diplomato e laureato. Nella quinta elementare ero in una classe in cui la metà erano le excellence e altra metà era la scuola speciale da allora eliminata. In cina hanno eliminato la povertà estrema in particolare investendo nella scuola e spezzare la catena della povertà culturale di origine famigliare. Hanno preparato i tutor che hanno il dovere di seguire i figli delle famiglie disagiate e hanno il compito di seguire i ragazzi fino alla università . Viva il PComunista cinese
â@@Jacopo_Ortis_"Lâattuale soglia internazionale di estrema povertà , stabilita dalla Banca mondiale, ÃĻ fissata a 1,90 dollari al giorno. Decenni di rapida crescita economica in Cina hanno contribuito a far scendere il tasso di povertà del paese dal 66,3% a solo lo 0,3%, ed ÃĻ fuor di dubbio che tra i 15 paesi in via di sviluppo piÃđ popolosi del mondo, la Cina ha registrato il maggior calo dei tassi di povertà ." [fonte: Huffington Post] "Il raggiungimento dellâobiettivo ÃĻ frutto innegabile di una campagna che ha portato a risultati inimmaginabili in altre aree del mondo: circa 750 milioni di persone sono uscite dalla povertà in poco meno di trentâanni e la Cina ha contribuito per il 60 per cento alla riduzione del tasso di povertà mondiale tra il 1990 e il 2018." [fonte: Il Fatto Quotidiano]
Sono un'insegnante e nella mia lunga esperienza posso testimoniare che la presenza di disabili o ragazzi con problemi in classe ÃĻ un grande, anzi grandissimo valore aggiunto, tanto per gli allievi quanto per gli insegnanti. Insieme si impara meglio e di piÃđ, si pratica veramente la solidarietà , il rispetto, ed ÃĻ uno scambio continuo che ci permette di essere persone migliori. Grazie professore per aver perorato una giustissima causa.
SÃŽ, ÃĻ un grandissimo valore aggiunto, purchÃĐ ci siano le condizioni per lavorare bene....e, troppo spesso, non ci sono ( a partire dalle capacità e disponibilità del docente...)
@@Antonio-j6i8x No! Troviamo il coraggio di investirere seriamente sulla qualità della formazione, altrimenti tutto il discorso diventa una tragica presa in giro, a danno, soprattutto, come sempre, dei piÃđ svantaggiati( lo constato, con dolore, da " nonna" di bimbi poveri...
@@Antonio-j6i8x nella mia scuola il bambino ÃĻ stato espulso (e ora sta in un istituto psichiatrico, credo) e stiamo tutti meglio. Sono un mostro? Questo bambino mordeva (lasciava i segni dei denti), graffiava, e sbatteva volontariamente la faccia contro gli oggetti insanguinando l'aula. Non tutti sono scolarizzabili.
Alle elementari avevo in classe un compagno disabile. Lo conoscevo dalla scuola materna quindi eravamo legati. Ha aiutato molto la crescita della mia classe, gli insegnanti di sostegno che ha avuto sono stati tutti molto bravi e riuscivano a creare un ottimo legame con la classe intera. A noi pareva totalmente normale includerlo nei nostri giochi e nelle nostre attività . Credo sia stato molto piÃđ formativo questo per la crescita di futuri cittadini del mondo, rispetto a conoscere dove viene coltivata la barbabietola da zucchero.
Vorrei anche precisare che gli insegnanti di sostegno, oggi sempre piÃđ specializzati e preparati al loro ruolo, forniscono il loro supporto non solo alla "disabilità " ma all'intera classe nel comune percorso di apprendimento che si raggiunge tutti insieme, collaborando, trasferendosi reciprocamente insegnamenti e talenti multipli, nell'ottica dell'inclusione che educa e fa crescere persone consapevoli ed in grado di affrontare degnamente e correttamente la vita, non solo professionisti da 10e lode. L'inclusione non ÃĻ un mito, ÃĻ una risorsa, direi un valore aggiunto non solo per la scuola ma per la crescita sociale.
La società della tecnica ÃĻ cosÃŽ, tutto deve funzionare. Non ÃĻ contemplato aspettare chi resta indietro, e se poi i "piÃđ meritevoli" saranno eccellenti nelle materie di studio ma umanamente faranno schifo perchÃĐ non si ÃĻ investito nulla nella loro formazione a livello empatico, beh poco importa. A questa società servono ingranaggi ben oliati, non esseri umani, e la scuola ÃĻ il primo luogo su cui agire per ottenere questo risultato. Grazie per i tuoi video, li trovo sempre molto preziosi, ma soprattutto per il tuo lavoro di insegnante.
Si' tendezialmente sembra, disgraziatamente che si vada in questa direzione; ma in ogni caso quando vedo nelle classi alunni completamente fuori, mi chiedo dove stia il senso di ciÃē; andrebbe valutato caso per caso; se c'ÃĻ grande distanza dalla normalità mi sembra assurdo avere in classe un alunno che sembra stia su un altro pianeta; cosi' come anche succede per persone chiaramente meno dotate, ma che potrebbero ciononostante imparare qualcosa; dimmi tu cosa ci sta a fare ad esempio un ragazzo down in una quinta liceo; se ÃĻ grave a maggior ragione ,se non ÃĻ molto grave potrebbe in una scuola speciale imparare benissimo un'attività . Non metto in dubbio l'alto valore educativo che la cosa ha per gli altri alunni, tuttavia non mi sento di stracciarmi le vesti se qualcuno propone un'alternativa. Anche perchÃĻ in ogni caso ci penserà il mondo là fuori ad effettuare una selezione ben piu' selvaggia di quella proposta da chi si interroga sull'opportunità di scuole speciali. Ho letto di recente un libro di un giornalista britannico ,tale Michael Hanlon intitolato " le dieci domande cui la scienza non ha ancora risposto"; e una di queste era" che cosa dovremmo fare con gli stupidi?" il titolo ÃĻ provocatorio perchÃĻ pone l'accento di che cosa fare con persone con un QI non abbastanza alto da trovare un lavoro (i lavori meno specializzati sono sempre piu' effettuati da macchine) ma non abbastanza basso da riconoscere loro il diritto a una qualche forma di mantenimento; tale situazione ÃĻ figlia di un'idea perniciosa secondo cui il QI non vale nulla o comunque si ÃĻ tutti svegli e in gamba in modo uguale per poi invece scoprire (salvo continuamente negare l'evidenza in modo davvero ottuso) che cosi' non ÃĻ affatto e lo si scopre in modo molto piu' inumano e doloroso di quanto potrebbe essere una qualche forma di selezione preventiva che tenga conto anche del QI. Del resto il QI ÃĻ, sebbene non infallibile, piuttosto ben correlato con le capacità effettive della persona e dunque se ne dovrebbe tenere conto sia pure in modo molto indicativo, senza cioÃĻ arrivare all'estremismo e alla follia americana. Non credo quindi che chi propone le scuole per persone svantaggiate sia additabile come un nazifascista, ma sia un qualcuno che ha diritto ad interrogarsi e a trovare delle risposte esattamente come fa il prof. Saudino che per quanto sia stimabile (eccezionale, insuperabile, gli dedicherei una piazza e anche una via, toh), mi sembra che a volte veda le cose con un filtro un pÃē troppo rosso. Potrei sbagliarmi naturalmente , anzi forse mi sbaglio e sto sopravvalutando le intenzioni di quei criminali incompetenti che ci governano; tra non molto avrÃē bisogno io di una scuola speciale perchÃĻ di questo mondo e di questa Italia capisco sempre meno. Con simpatia e stima, buona continuazione della settimana, e ascolta questa: th-cam.com/video/WGda-ljcQ40/w-d-xo.html
Sono venuta in Italia quando avevo 13 anni e sono stata contenta di aver avuto professori che hanno capito le mie difficoltà e non mi hanno mai fatto sentire inferiori ai miei compagni. Anche perchÃĐ questo comportamento sarebbe orribile se accadesse nel mio paese, che ragazzi stranieri fossero estromessi dalle lezioni con tutta la classe. Amo, adoro l'italiano: lingua di una vastità irraggiungibile, che sono felice di studiare e leggere sempre di piÃđ, quindi mi sento sinceramente offesa da questo ragionamento, perchÃĐ mi avrebbe privato di ciÃē che ho e sono oggi. Poi, ultima cosa: l'inclusività non dovrebbe essere un mito ma un obbiettivo a cui bisogna puntare per una società migliore.
L'inclusività ÃĻ giusta e sacrosanta, ma non deve essere conseguita promuovendo lavativi, maleducati, viziati ecc... perchÃĻ altrimenti in realtà non fai inclusività , ma applichi un sottile ed ancor piu' spietato sistema di esclusività ; la bocciatura , la sospensione, l'espulsione dalla scuola sono i provvedimenti piu' giusti e utili che puoi attuare nei confronti di un adolescente viziato ed arrogante come lo sono praticamente tutti; fai solo il suo bene; bocciato, escluso, mi spiace, ma hai sputato nel piatto dove mangiavi, la scuola ÃĻ un privilegio, che costa, e tu non sei pronto per la scuola, vai a lavorare; sai quanti ne ho visti di studenti persi, che dopo aver provato il mondo del lavoro sono tornati sui banchi del serale con tutt'altri propositi e intenzioni? Ora a causa di queste teorie allucinanti "dell'inclusione" dei pedagogisti che imperversano da decenni, la scuola ÃĻ ormai un inferno; qualsiasi scuola che non sia un liceo, ÃĻ per gli insegnanti una trincea perchÃĻ sono stati eliminate del tutto parole come dovere, disciplina, sacrificio, rispetto, premio e punizione, tutto il resto invece , tutto, ÃĻ stato "incluso"; ÃĻ il disastro e di ciÃē la società non si rende conto.
@@giuliomarco1268 Personalmente credo che tu abbia un'idea distorta dell'inclusione, che non significa per me libertinaggio e caos, bensÃŽ offrire una possibilità a tutti in egual misura e chi ha bisogno di piÃđ deve ricevere di piÃđ. Studio scienze dell'educazione e ti assicuro che molti sono estremamente attaccati e idee e concetti passati: Massa, Dewey, persino una grande fetta di filosofi della storia si sono sempre volontariamente o meno occupati di educazione. Non conosco la tua professione e non ho nessuna intenzione di giudicarti, anzi accolgo con totale rispetto la tua critica al sistema scolastico e alla pedagogia moderna. Ma credo tu abbia una visione un po' centrica e di poca importanza ai lati delle questioni che, si intrecciano in tante problematiche che i pedagogisti fanno fatica a trovare delle risposte univoche e universali. E' un campo troppo complesso e delicato per essere trattato con personalismo e soluzioni che romanticizzano il passato, non rendendosi conto di come anche quello puÃē e deve essere decostruito e trattato come tale.
Prof io in seconda elementare sono risultato Dislessico, disgrafico e disculico; Questa gente non si rede conto che quanto impegno ci mette un dislessico o BES, i primi anni mi sono sentito isolato alle elementari, ma pian piano mi sono fatto coraggio e sono migliorato, grazie anche ai psicologi, dottori ed insegnanti che mi hanno insegnato altri metodi di studio che tutt'ora applico ancora; quest'estate ho rifatto i test e posso dire che sono migliorato ora risulto BES, ho ancora delle difficoltà a gestire i tempi. Ma nella mia carriera scolastica ed ora universitaria mi sono sempre fatto il culo per stare al passo anche studiando per piÃđ ore, sentirmi dire che "non sono normale" mi ha fatto male male dentro ste parole che ha scritto sto ""giornalista""
Ti parlo da prof. di sostegno (con Master in dsa); tu non sei anormale. Hai solo una disfunzione che stai battendo con l'impegno che hai dimostrato. Renditi conto di cosa stai facendo: studi all'Università ! E' vero: tu non sei normale: sei di sicuro qualcosa di piÃđ che normale!
DSA probabilmente lo sono stato in epoche in cui âeri bravo ma non ti impegnaviâ Dopo due figli che tenevo sulle ginocchia a fare esercizi davanti al Pc per migliorare la loro velocità /capacità di lettura sono orgoglioso di vederli, cresciuti, ora allâuniversità e in 5a protesi verso un futuro che potranno scegliere perchÃĐ hanno la fortuna di vivere in un territorio del mondo particolarmente sviluppato. Una formazione tale da distinguere un messaggio inclusivo rispetto alla propaganda di una non nazione fatta da individui egoisti; se perÃē capaci di creare un mondo dove si generi valore attraverso la formazione di cittadini del mondo che si occupano del proprio miglioramento e di chi gli ÃĻ prossimo, saranno solo capaci di generare sofferenza, per paura della differenza. Ma se questa si trasforma in ricchezza, se viene allenato lo sguardo piÃđ ampio dei tristi modelli retorici, con ciÃē che risulta essere inconsueto lo si costruirà utilizzando tessere di un mosaico ricco perchÃĐ variegato.
Primi anni '70.In classe, insieme a me,una compagna,di 3 o 4 anni maggiore,"non normale", secondo il lessico caro ad alcuni intellettuali,e non solo, contemporanei.Niente insegnanti di sostegno.Cosa escogita la mia maestra? "Sistema"la ragazza nel banco accanto a me.Ed io la aiuto,come posso,come so.Risultato? Credo che abbiamo vinto tutti.La ragazza conseguÃŽ la licenza,la maestra ne fu, chiaramente,lieta( mettendoci pure del suo, perchÃĐ,a cose fatte,mi diede 5000 lire per ringraziarmi),ed io ebbi il primo, grande, insegnamento della mia crescita di uomo:la società cresce tutta insieme,o non cresce affatto
Apprezzo ogni tuo video PerchÃĐ hai un modo superlativo di affrontare le piÃđ disparate tematiche e di spiegarle in maniera civile e acuta. Una dote che oggigiorno ÃĻ come acqua nel deserto. Io dopo ventâanni da giornalista mi sono licenziato perchÃĐ nauseato dallâambiente e dalla qualità del lavoro e mi sono messo in gioco di nuovo a 48 anni. Mi sono iscritto alla Mad e da novembre ho iniziato a insegnare in una scuola primaria, seppur da supplente, ma sono felice come un bambino che apre i regali di Natale e spero di poter proseguire in questa avventura. Anche io sto imparando tantissimo e spero di essere allâaltezza, cercando di trasmettere e dare quel poco che so e che sono al nostro futuro. In quelle classi ho scoperto un mondo bellissimo fatto di esuberanza, gioia, rispetto, ascolto, scambio e per me parteciparvi e mettere tutto il mio impegno in questo ÃĻ impagabile. Perdona il tedioso papiro. Grazie di cuore prof
Io lavoro in Austria come assistente pedagogico in una Sonderschule: nella mia classe ci sono tre bambini e tre educatori (insegnante + due educatori) perchÃĐ gli studenti necessitano di un rapporto 1:1 costante, dalla mia esperienza, ritengo che in alcuni casi, a seconda del grado di disabilità dello studente, la scuola speciale sia la scelta piÃđ adatta, con aule attrezzate per garantire il benessere dello studente e rispettare le sue esigenze. Va naturalmente valutato caso per caso.
@@mariomagnani6638 il riferimento ÃĻ alla classe dove lavoro io: 3 studenti gravemente disabili che necessitano di un rapporto 1:1 e quindi 3 educatori. Qui in Austria le classi sono divise a seconda del grado di abilità degli studenti.
No.Le scuole speciali sono state eliminate con i manicomi.Vi ho insegnato a 19 anni e sono fuggita nel vedere il dolore ghettizzato. La società deve evolvere, non tornare al Medioevo.
Guai a fare discorsi logici su certi argomenti in Italia, qui câÃĻ lâappoggio totale e acritico al modello dellâinclusione totale che ÃĻ stato bocciato da meta-analisi pubblicate.
Per quanto riguarda la mi esperienza ho insegnato in degli istituti in cui il dirigente diceva chiaramente che non bisognava bocciare. Ho partecipato a collegi in cui i voti passavano da 4 e 5 magicamente al 6 giustificando l'innalzamento con frasi del tipo: "per l'impegno dimostrato..." o "per lo sforzo profuso...".
ieri sera per pura coincidenza ho visto il film in B/N del 1963 IL BUIO OLTRE LA SIEPE e ho pianto. Anche ora guardando e ascoltando le sue parole sto piangendo. Sono lacrime che sgorgano dalla stessa fonte e seguono lo stesso corso, la stessa ragione. Chi non avesse mai visto questo film, lo guardi. anche se sarebbe meglio che lo guardasse questo "arricchito" di Galli della Loggia.
Solo una obiezione: la scuola (in particolare superiore) italiana non ÃĻ âbuonaâ, ma ottima. Ne ho preso consapevolezza vivendo allâestero da molti anni. E mi sento davvero fortunato di aver frequentato (ed averci pure insegnato, anche se per poco) un liceo scientifico italiano. Mi sono appena letto editoriale EGdL: davvero impressionante (in senso negativo).
Negli anni 60 lo psicologo Robert Rosenthal effettuÃē un esperimento di psicologia sociale somministrando un test di intelligenza a una classe di alunni. Segretamente non tenne conto delle risposte, scelse a caso degli alunni e comunicÃē a loro, ai loro parenti e agli insegnanti che questi alunni erano quelli piÃđ intelligenti e che avrebbero conseguito risultati migliori durante l'anno. Risultato: quegli alunni alla fine dell'anno diventarono sul serio i migliori della classe. L'esperimento ÃĻ un classico esempio di profezia che si autoavvera. Le aspettative riguardo un dato evento, determinano l'evento. L'etichettamento dell'alunno come intelligente aumentÃē la motivazione dello studente stesso nell'apprendere e portÃē genitori ed insegnanti a impegnarsi ed investire di piÃđ nel suo insegnamento. Tenuto conto di questa ricerca scientifica, se utilizzassimo il "merito" per formare le classi di studenti e quindi mettessimo i "meno meritevoli" in classi "speciali" quale sarebbe il risultato secondo voi?
Buongiorno Matteo, sono un insegnante di sostegno ( lavoro in un liceo paritario a Milano), sto svolgendo il corso tfa del sostegno, propongo al signor Galli della Loggia di provare a passare una settimana( con me) tra scuola e corso di specializzazione ( 5 giorni a settimana, compreso il sabato, tirocinio e doppia rata a mio carico). Come al solito siamo in un Paese in cui un giornalista ( pseudostorico), non si informa sulle reali competenze e conoscenze dei docenti( tra l'altro la mia formazione ÃĻ pedagogista della disabilità ). Concordo assolutamente, con la tua disamina, ritengo la scuola Statale promotrice di cambiamento e inclusione. Noi docenti sogniamo e ci proviamo!
Caro collega professor Matteo, seguo alcune sue cose con piacere filosofico e per simpatia. Proprio per questo, perchÃĐ alle persone che si apprezzano, in particolare, si deve sincerità , trovo che la sua riflessione sull'articolo di Galli della Loggia sul Corrierone, che non ho letto, meriti una chiosa filosofica, anzi, di antropologia filosofica. Vede, caro Matteo, io sono un figlio di operaio generico, che ha studiato a fatica lavorando. Mio padre, spaccando pietre in una cava dell'Assia, mi ha permesso di frequentare il Liceo classico, cioÃĻ la "scuola dei ricchi". Dopo il diploma sono andato a lavorare come operaio in fabbrica per sette anni. Mi sono laureato in scienze politiche in dieci, e poi ho fatto varie esperienze di lavoro, decidendo in seguito di riprendere a studiare fino a conseguire i PhD in Teologia e Filosofia, avendo poi incarichi accademici e aziendali come presidente di numerosi comitati etici. Per me, quindi, la mobilità sociale si e sviluppata mediante i sacrifici dei miei, che erano poveri, e mediante la mia volontà alfieriana su probabili, anzi certe, dotazioni naturali. Per due anni ho anche presieduto l'associazione italiana per la consulenza filosofica Phronesis, ho scritto una trentina di volumi, anch'io curo un blog frequentato... Basta Da lei mi aspetterei, proprio perchÃĐ non la accomuno in alcun modo ai dimaio dell'uno vale uno, che ricordasse, mentre spiega convenientemente dell'inclusione e della solidarietà , che ciascuno di noi ÃĻ uguale in dignità come struttura di persona, ma unico e irriducibilmente diverso, come struttura di personalità . Non sottolinearlo fa pensare ai limiti dell'antropologia marxiana, che si illudeva di poter cambiare la struttura ontologica dell'uomo, cui lei potrebbe essere ingiustamente accomunato. Con amista'
ha ragione , la scuola non dovrebbe bocciare ma aiutare a pensare differentemente. Io ho avuto alle elementari e alle medie dei bravi insegnanti che ci insegnavano ad essere solidali tra noi , a non essere razzisti , a rispettare tutti specie i piÃđ sfortunati e a rispettare l'ambiente. Grazie a voi se sono una persona migliore.
Sono uno studente al 1° anno universitario. La mia prof pedagogia speciale ci ha spiegato che a volte accade che,siccome i bambini i con disabilità vengono seguiti con un insegnante di sostegno,che mette in pratica una didattica migliore ,imparano prima a leggere ,e di ritorno ciÃē porta ad un miglioramento per i bambini che non hanno disabilitÃ
Certo, puÃē accadere quanto hai scritto, ma non c'ÃĻ rischio per i nostri bambini, perchÃĻ sono inseriti in classi che contengono ogni tipo di diversità , con insegnanti quasi totalmente analfabeti e per niente responsabili rispetto al valore del saper LEGGERE E SCRIVERE
Io ero un* studente con quasi tutte le caselle spuntate: BES, Piano didattico personalizzato, stranier* e chi piÃđ ne ha piÃđ ne metta. Nonostante la compassione costante dei docenti che hanno avuto fiducia in me in quei lunghissimi 6 anni (ripetuta la 4Š), il dissenso dei loro colleghi per il modo in cui la didattica veniva adattata alle mie difficoltà era un peso fin troppo grande, tanto che ho considerato varie volte di abbandonare gli studi completamente. Ora, non voglio far intendere che la colpa ricada esclusivamente su di loro, ma in un ambiente scolastico ci si aspetta di avere lâappoggio dei propri docenti che per quel tot di ore al giorno si prendono carico della nostra educazione (concetto che sembra un poâ trascurato dalla mia esperienza). Già al momento di valutare se fossi idone* per il BES câera unâaria di scetticismo, come se stessi cercando di prendere delle scorciatoie per evitare di impegnarmi come gli altri. Questo sentimento riecheggiÃē anche tra compagni di classe, che per quanto fastidiosi non posso incolpare piÃđ di tanto, dopotutto erano adolescenti come me- Gli adulti coinvolti perÃē non si limitavano a âriecheggiareâ, in alcuni casi amplificavano. Nel corso di un anno scolastico (già difficile di suo) passai da studente qualsiasi a scansafatiche. (P.s. : ÃĻ con i tuoi video che alla fine riusciÃŽ ad uscirne. Per qualche motivo i miei docenti non avevano afferrato il concetto di ripetere le spiegazioni, o magari erano indietro con il programma, anche quella frase lâho sentita veramente un scacco, come penso quasi tutti. Grazie!)
Le parole del sig.....della loggia sono vergognose retrograde ....fascite...ma oggi ÃĻ sdoganato questo pensiero che ci porta indietro di secoli! Grazie Prof
Matteo, non sono sempre d'accordo con le sue osservazioni, ma ÃĻ il motivo per cui, quando posso, ascolto i suoi video. Anche per riflettere su punti di vista diversi. Questa volta perÃē mi ha semplicemente commosso.
Concordo con quasi tutto quanto si ÃĻ detto, insegnando in un tecnico/professionalen non capisco tutto l'accanimento contro la bocciatura. Quello che succede ÃĻ che per non avere dispersione esplicita si incentiva quella implicita, abbassando di fatto gli standard per tutti e aumentando il divario classista tra licei e tutto il resto. A meno di non ripensare tutto il sistema scolastico (cosa che auspico) io credo che si dovrebbe bocciare di piÃđ ma lavorando anche sul togliere lo stigma verso un fenomeno che fuori dalla scuola conta poco o niente
La mia bambina va alle elementari,in una scuola pubblica ed ÃĻ dislessica.Eppure ÃĻ accettata e benvoluta dai suoi compagni di classe e grazie anche al lavoro delle sue maestre, soprattutto di sostegno.Grazie per le sue parole professore ð
La dislessia ÃĻ scientificamente solo un modo diverso di decodificare il linguaggio scritto.I dislessici hanno scientificamente un quoziente intellettuale superiore alla media.L' ignoranza ÃĻ la causa del MALE.
Bravoooo Prof!!!! Il tfa comunque costa una fortuna !! E io che negli anni da precaria ho fatto tante supplenze sul sostegno molto umilmente so di aver aiutato quei bambini e le loro famiglie con tutto il mio impegno , pur non avendo la specializzazione ! A volte la sola preparazione a pagamento non basta , bisogna entrarci in una classe prima di parlare ! Ci vuole passione e tanto cuore e i primi a insegnarcelo sono proprio i bambini con la loro attitudine allâinclusione, una vera ricchezza in cui ho la fortuna di immergermi ogni giorno
La realtà della scuola superiore italiana NON ÃĻ il liceo classico o il liceo scientifico, lÃŽ ci va l' elite, lo studente medio italiano frequenta l'Istituto tecnico. à lÃŽ che dovete andare a farvi tutti un bel giro, un anno scolastico o anche solo un trimestre, per vedre cosa ÃĻ davvero la scuola nella sua realtà concreta. Se proprio volete buttarvi nella mischia ci sono gli istituti professionali, scappereste dopo una settimana! Detto questo, se un allievo ÃĻ volenteroso va guidato e accompagnato, nessuno deve essere escluso. Se uno invece non ha voglia di fare niente va riorientato a un indirizzo piu consono alle sue attitudini
Sono anni che Galli della Loggia attacca e squalifica la categoria degli insegnanti.Tempo fa scrisse un altro articolo sostenendo che la scuola primaria era decaduta culturalmente perchÃĐ in mano a insegnanti donne.Un bel pezzo di reazionario
Ho ascoltato l'accorato tuo discorso che approvo in pieno perchÃĐ sono stata insegnante e sono madre di una insegnante di sostegno, di quelle che si sono formate all'inizio della carriera e che continuano a farlo con fatica e con convinzione, benchÃĐ abbia tre bambini piccoli. Mentre parlavi mi dicevo: "Adesso arriva a don Milani" e infatti ci sei arrivato. La scuola di Barbiana ha in sÃĐ tutti quei principi che hai nominati sui quali mi sono formata e sui quali ho costruito il mio insegnamento. Ma c'ÃĻ chi ancora va rimpiangendo la scuola selettiva che premia solo quei pochi, i Pierini. Ma andiamo avanti, non uno, non una di meno!
Professore la ringrazio tantissimo per le sue parole e per la sua rabbia esposta con questa compostezza, inoltre ammetto i miei limiti nel dire che al suo posto non sarei stato cosÃŽ elegante ma probabilmente avrei reagito (sbagliando) di istinto, usando parole ben piÃđ forti. Per questo la ringrazio
Grandissimo Professore grazie!!!! Ti ringrazio da insegnante e soprattutto da insegnante di sostegno! Ti ringrazio in nome della fatica che ho fatto per arrivare dove sono e ti ringrazio per il bene prezioso che ricevo ogni giorno dai miei alunni! Grandissimo professore âĪ
grazie ai ragazzi che non corrispondono alla maggioranza della conformità fisica, psichica, sociale, etnica.. ÃĻ possibile una vera crescita in modo che le future generazioni apprezzeranno le diverse abilitÃ
Purtroppo le parole di Galli riflettono il pensiero di molti colleghi e come insegnante di sostegno ÃĻ sconfortante sentirlo. Da soli non possiamo fare molto se no abbiamo collaborazione anche da parte dei curricolari ed ÃĻ inevitabile che i ragazzi restino indietro cioÃĻ emarginati ed esclusi dalle possibilità che potrebbero avere se invece tutti cooperassero. Fa tanta rabbia e meno male che almeno qualcuno che fa sentire la propria voce come lei, c'ÃĻ! Dovremmo farci sentire di piÃđ se no chi ha voce ÃĻ solo gente come Galli della Loggia
Sono inorridita ! Vicina agli ottanta , sono stata prof di lettere alle medie e il " mito" che rincorrevamo era portare tutti avanti , mettere tutti nelle condizioni di dare il meglio di sÃĐ , di ricercare dentro di sÃĐ le proprie attitudini e le proprie capacità . Mi commuovo a ripensare alle mie classi. Ho sempre dato attenzione e impegno a quelli piÃđ in difficoltà .Che cosa sta succedendo? PiÃđ che un mondo all' incontrario questo mi sembra il mondo della Costituzione all' incontrario !!! Buongiorno , professore . Grazie . Mi
Bravo Prof! Da collega impegnato OGNI giorno a cercare di migliorarmi per migliorare la realtà intorno a me (si, ÃĻ proprio cosÃŽ e lo rivendico con forza) dico: basta con questi parolai che non hanno idea di come sia, di che funzione svolga e di come funzioni la scuola... per non parlare dell'approssimazione insita nel "parlare di scuola" senza MAI fare riferimento alla fascia di età (mai nessuno che si renda conto che "scuola" abbraccia dai 3 ai 18 anni)... che dire? Grazie per aver illustrato cosÃŽ bene la pochezza, la grettezza, l'approssimazione e l'ignoranza di personaggi come il sedicente "intellettuale" Galli della Loggia
Una riflessione tutta da condividere!!!E smettiamola di denigrare la scuola italiana perchÃĐ ÃĻ molto valida ed ha insegnanti preparati ed appassionati!!!Negli altri paesi studiano molto meno di noi e non ÃĻ un caso se i nostri ragazzi,che vanno a lavorare all'estero , sono molto apprezzati!!!!
Grazie Matteo per questo video. Un'amica psicologa mi disse una volta che la logica dell'inclusione si puÃē rappresentare con la metafora della "rosa nel vigneto": si metteva una rosa ad ogni filare di viti perchÃĐ, piÃđ fragile di queste, si ammalava per prima per un certo parassita, con una settimana di anticipo. Vista la rosa in sofferenza, si trattava tutto il filare in tempo per salvarlo. Morale: se predisponi la scuola perchÃĐ sia piÃđ adatta alle persone piÃđ fragili, produci un vantaggio anche per i "cosiddetti normali" (espressione terribile, che semplicemente e provocatoriamente cito). Un saluto e la mia stima. Matteo
Effettivamente, perÃē, ci sono alcuni casi di alunni disabili, penso a quelli affetti da gravi forme di autismo, che purtroppo rallentano parecchio l'apprendimento. Ma il problema piÃđ grave ÃĻ dato dai disturbatori, cioÃĻ da quei ragazzi, quasi tutti "normali", che a causa della loro cattiva educazione, disturbano e impediscono l'apprendimento degli altri e creano un clima di tensione e nervosismo in classe. Non condivido l'articolo di Galli Della Loggia, di cui conosciamo il carattere e le idee, ma faremmo anche un cattivo servizio alla scuola se dicessimo che va tutto bene cosÃŽ come ÃĻ adesso.
Quando andavo a scuola io, da studentessa, molti miei compagni lasciarono gli studi fin dalle elementari. Adesso arrivano quasi tutti al diploma. La società ÃĻ migliorata, grazie a anche alla legge 517 del 1977, poi aggiornata con la legge 104 del 1992.
Un applauso!!!!!! Mi ha fatto commuovere... Grande passione che dovrebbe sempre animare un insegnante! Condivido completamente tutto il ragionamento. Da due anni insegno italiano nelle scuole elementari in Francia. Non sempre l'approccio ÃĻ lo stesso: meno flessibilità e sicuramente strategie diverse per realizzare l'inclusione... Per esempio, una versione rivisitata della classe speciale. Hanno nel frattempo riformato il loro esame di maturità prendendo molto spunto dal nostro, introducendo un orale che hanno chiamato "colloquio italien". Non abbiamo niente da invidiare al resto d'Europa, se non le loro risorse economiche, e i loro stipendi...
Sono stata insegnante di sostegno per 18 anni, adesso insegnante di Lingua e Letteratura Italiana da 10. Non solo ero insegnante di sostegno con titolo di specializzazione, ma seguivo corsi di aggiornamento continui. Ho introdotto studenti disabili al lavoro, collaborando con le strutture del territorio. Adesso questa lunga esperienza mi ÃĻ utile a integrare, includere studenti disabili e studenti con Bisogni Educativi Speciali. L'istruzione speciale ÃĻ, come una birra speciale, un'istruzione migliore!
Rido molto amaramente a sentire queste tesi cosÎ assurde. Se si investisse davvero e tanto per una visione di scuola davvero inclusiva queste idee verrebbero polverizzate dai fatti e dalla realtà .
Sono arrivata in Italia a 9 anni e non sapevo una parola di italiano, ho trovato due maestre bravissime che hanno saputo includermi e mi hanno insegnato la lingua facendomi fare attività in coppia o in gruppo con i compagni di classe e con l'aiuto di un alunno connazionale che era bilingue: conosceva la mia lingua e mi traduceva e mi aiutava ad apprendere il lessico. Attività di gruppo e collaborazione sono stati il segreto. L'anno scolastico successivo non solo avevo imparato l'italiano a livello madrelingua (complice probabilmente l'elevata capacità di apprendimento delle lingue durante l'infanzia) ma anche ero diventata "la piÃđ brava" della classe. Alle scuole medie la prof di italiano leggeva i miei temi in classe per dare l'esempio di come andavano fatti. Ho terminato gli studi con il massimo dei voti e mi sono laureata con la lode. A volte mi chiedo: cosa mi sarebbe successo se le maestre o i prof mi avessero messa in una "classe a parte"? Avrei avuto lo stesso percorso scolastico? Il problema ÃĻ proprio la presunzione di alcuni (talvolta anche di alcuni stessi genitori classisti) di pensare che i propri pargoli italiani "di sangue" siano dei geni ostacolati nell'apprendimento dalla presenza della "feccia sociale" degli stranieri o altri soggetti deboli..quando invece non capiscono che non ÃĻ sempre questione di essere bravi o no, ma di MEZZI che si hanno a disposizione.
Grande prof. Saudino! Non c'entra con il video (che ho seguito in precedenza) ma mi voglio congratulare con Lei perchÃĐ La sto seguendo sul canale TV LA7, dove fa alcuni interventi durante il programma "Una giornata particolare". Sempre molto chiaro e preciso, grazie! ð
personalmente penso che il problema della scuola italiana sia il concetto stesso di classe bisognerebbe andare verso un sistema come quello finlandese con corsi divisi per difficoltà permettendo a tutti di crescere e sfruttare al meglio le proprie abilita
Signor Saudino, da giovane adulta con la terza media e che vuole ritornare a scuola, le dico che sarei molto grata di continuare gli studi ed avere piÃđ possibilità . Non capisco tutto questo astio verso un istituzione che, con tutti i suoi difetti, ha il grandissimo compito di formare una mente collettiva. Ringrazio lei, MorteBianca, GioPizzi e Novalectio (in realtà molti altri) per aver mantenuto accesa la mia curiosità e sete di sapere.
Questa sera andrÃē a letto molto rincorato e speranzoso sapendo che, in Italia ci sono persone come Galli della Loggia. Oh per fortuna che ce lo si ha. Cordialità Claudio
Sono uno studente di un liceo classico, alla fine della terza media mi ÃĻ stata diagnosticata la plusdotazione cognitiva, consiste nel possedere un quoziente intellettivo molto sopra la media, essendo una neurodiversità proprio per questo ho sempre avuto fin da piccolo problemi nel relazionarmi con le persone, nel socializzare ed ho sempre avuto una sensibilità emotiva molto alta, cosa proprio comune nella plusdotazione cognitiva avere una percezione molto piÃđ forte delle emozioni, a scuola alle elementari andavo benissimo, ma ero sempre l'ultimo a consegnare le verifiche ed avevo una scrittura disordinata, ricordo ancora proprio fotograficamente come mi trattavano le maestre proprio per ciÃē, in 4^ e 5^ avevo subito episodi di bullismo (subivo già dall'asilo un ENORME isolamento ed esclusione nei miei confronti) inutile dire che non fecero nulla, ma anzi mi davano del "permaloso" (cose che le maestre facevano anche proprio sin dall'asilo per qualsiasi cosa). Fortunatamente andai avanti, anni delle medie: dalla 1^ vengo sempre comunque escluso e anche con le prof non avevo un ottimo rapporto, in 1^ e 2^ andavo molto bene, ma in 3^ sono completamente scoppiato, l'accumulo dei traumi subiti non era piÃđ tollerabile, vado da uno psicologo e scoprii di avere depressione e ansia sociale, sicuramente la avevo già da anni prima perchÃĻ notavo sintomi, i compagni di classe iniziarono verso di me un bullismo sfrenato. Mi disgustava il loro comportamento superficiale (Per esempio una volta nel mio paese in Sardegna avevano organizzato una conferenza sul bullismo e ci eravamo andati con la scuola beh, una madre che aveva perso il figlio che si era suicidato per bullismo era li per fare testimonianza e si mise a leggere la lettera del figlio prima di suicidarsi, si mise a piangere e quÃŽ successe una mostruosità QUELLI LI SI MISERO A RIDERE) Mi facevano i cori nei bus, sparlavano fisso di me, sparlavano nelle chat prendendomi in giro ecc. Per mesi continuai a dire insieme ai miei genitori ai prof di fare qualcosa ma loro dicevano sempre che non vedevano niente, questi ignavi mi hanno portato alla rovina, anche lo psicologo fece certificati su certificati per farli vedere ai prof, ma loro niente, per loro non stavo subendo proprio nulla. 3 mesi prima della terza media iniziai a stare troppo male che iniziai a fare un sacco di assenze (Io ero un ragazzo che in genere faceva pochissime assenze, un anno se non erro ne avevo fatte pure solo 4) quel marzo iniziai a fare praticamente una settimana si e 2 settimane no fino a quando poi smisi totalmente di andarci, fortunatamente lo psicologo fece certificati per le assenze e non mi poterono bocciare per assenze, ricordo quel periodo angosciante ancora perfettamene, fortunatamente riuscii a prepararmi per l'esame benissimo e ne uscii con 9, non diedi fortunatamente a quelle persone ignave la soddisfazione, se fossi stato bocciato penso che sarebbe andada molto, molto male, perchÃĻ già in quei mesi tentai il suicidio piÃđ e piÃđ volte, non immagino se fossi stato bocciato. In prima superiore in questo liceo classico finalmente trovai la mia gente, l'ambiente ÃĻ enormemente piÃđ sereno ed amichevole, anche quÃŽ ci son stati degli episodi brutti (non legati al bullismo ma di faccende private con una persona che non mi va di parlarne), ma comunque l'ambiente scolastico fortunatamente ÃĻ buono, anche perchÃĻ ho trovato proprio la classe con i migliori prof. PoichÃĻ ho ancora una sorta di fobia verso la scuola e perchÃĻ non ho ancora superato i traumi (li sto superando con una terapia) continuo comunque a fare tantissime assenze ed a mancare troppo, (per esempio quest'anno ho già 53 assenze) quindi ho molta paura di venir bocciato e di non superare l'anno e ciÃē mi fa stare malissimo, fortunatamente sono entrato nei BES perchÃĻ la plusdotazione rientra in ciÃē perchÃĻ ÃĻ una neurodivergenza, per questo motivo infatti ho un PDP, infatti fortunatamente posso gestirmi un pÃē le interrogazioni e le verifiche. Pensare che queste persone vadano contro il BES mi fa vomitare. (p.s. scusate per eventuali errori di composizione delle frasi o di errori grammaticali ma ho scritto di fretta)
Caro prof, sono un insegnante di sostegno e ho fatto l'educatore diversi anni. Capsico Lei che insegna in un liceo; lÃŽ arriva solo la "creme"; a me quest'anno ÃĻ capitata una prima elementare. Bocciare un bambino che non raggiunge gli obiettivi significa permettere a quel bambino di raggiungere i risultati magari l'anno dopo (sennÃē andrà avanti sempre con lacune incolmate provocandogli grande stress per gli anni a venire) e fa capire agli altri che la promozione bisogna guadagnarsela; che non ÃĻ tutto dovuto. Nella mia carriera ho avuto anche dei bei risultati; qualcuno ÃĻ arrivato alla laurea (mai se lo sarebbe aspettato, e mi ringrazia nella tesi), altri hanno ottenuto la professione cui aspiravano e sono "guariti" dalla timidezza, dall'insicurezza e dai tic nervosi; quando li incontro in giro mi salutano riconoscenti. Questo ÃĻ stato possibile perchÃĻ i ragazzi che ci credevano hanno potuto avere un ambiente adatto allo studio; chi non ha voluto sottostare alle regole ha perso la propria opportunità . Mettiamoci in mente che non possiamo salvarli tutti (e questo lo diceva Freud; non abbiate la presunzione di pensare di aiutare chichessia). E finiamo di dire "ma non ÃĻ colpa sua, ÃĻ del suo disturbo" sennÃē con lo stesso discorso, scusiamo anche i Turetta che ammazzano Giulia. Spinoza disse che il nostro compito ÃĻ dirigere i nostri impulsi verso degli obiettivi; voglio credergli.
Mi associo: non si fa del bene "mandando avanti" ad ogni costo, nonostante la gravità delle lacune, e lo riconosco pure gli stessi ragazzi che, giunti alle soglie dell'esame vanno in crisi, consapevoli della situazione in cui si trovano.
Secondo me queste affermazioni non sono state comprese: credo che Della Loggia non abbia detto di emarginare qualcuno ma che forse lâintegrazione a scuola andrebbe fatta meglio. Ad esempio avere in classe alunni che non parlano italiano o con problemi comportamentali e privi di sostegno per ore intere puÃē essere problematico se lâinsegnante ÃĻ da solo (a me come insegnante di materia ÃĻ capitato spesso)! Si spenda di piÃđ per assumere e preparare nuovi insegnanti di sostegno altrimenti lâintegrazione resterà moncaâĶlâapproccio del prof. Saudino invece mi sembra molto ideologico e ben poco pratico
Che vergogna, e che desolazione ascoltare cose simili. Ho una figlia autistica di 4 anni, che frequenta la scuola pubblica, aiutata da insegnanti di sostegno che fanno un lavoro preziosissimo. E' grazie a loro, al fatto che ogni mattina lei va a scuola, incontra gli altri bimbi, gioca con loro, che nell'ultimo anno abbiamo visto grandissimi miglioramenti nelle sue capacitÃĄ di relazione sociale. Vivevamo nel Regno Unito fino a due anni fa, fino a quando le ÃĐ stato diagnosticato l'autismo. Abbiamo allora deciso di rientrare in Italia, perchÃĐ fiduciosi del sistema scolastico italiano, contando su quel 'mito' dell'integrazione tanto demonizzato dall'autore dell'articolo; sulla qualitÃĄ professionale e umana degli insegnanti, che giorno dopo giorno fanno un grandissimo lavoro, con amore e passione; sul fatto che la gente comune come noi, come i genitori degli altri bimbi che frequentano la scuola, ÃĐ molto piÚ avanti di alcuni personaggi e scrittori come l'autore dell'articolo.
Insegnavo inglese alle superiori di secondo grado,in classe ho avuto occasione di avere alunni con disabilità . Onestamente devo dire che ho imparato molto da loro e se qualche volta tornavo a casa stanco tornavo piÃđ ricco per quanto mi avevano insegnato. Non vi dico poi come mi sentii emozionato quando uno di loro alla maturità come materia opzionale portÃē inglese superandola brillantemente come un bravo studente "normo dotato".
ððð quando facevo karate durante gli esercizi tutti si allenavano con tutti... quando ero cintura bianca mi confrontavo anche con le cinture nere... poi quando avevo la cintura nera lavoravo con le bianche.... tutti assieme si cresceva....
... credo che l'esigenza di percorsi differenziati o personalizzati per talune categorie di studenti, magari anche per un tempo parziale, organizzati in maniera intelligente e studiati per essere idonei ad una migliore formazione globale e singolare del corpo studentesco, non sia un "errore di principio" ... ÃĻ fondamentale tuttavia che tali percorsi siano il frutto di un ragionamento e uno studio complesso e articolato in modo che risultino fruttuosi dei migliori esiti formativi possibili sotto un profilo razionale che mai deve comunque trascendere la prevalente dimensione sentimentale.
Lâobiettivo ÃĻ togliere i poveri da scuola cosÃŽ diventano tutti camerieri a 2âŽ. La classe dirigente di cui il corriere ÃĻ organo di stampa, ha già piÃđ volte dichiarato di non voler spendere un euro in sviluppo, marketing, e in generale di ciÃē che porti as incrementare il valore aggiunto. Ne va da sÃĐ che a garantire il mantenimento dello stile di vita di queste persone, devono essere i lavoratori, che devono essere obbligati a fare la fame per contenere i costi
Nel 1971 e nel 1972 (prima e seconda elementare), al confine dell'Italia (a Sondrio) si sperimentava l'integrazione dei bambini "difficili" che vivevano all'orfanatrofio. Non fu facile, ma fu possibile. Tutti insieme per crescere ed educare. Oltre cinquant'anni fa.
Buongiorno prof. Saudino, sono pienamente d'accordo con lei sul fatto che l'articolo di Galli della Loggia fa un po' schifo, nel senso che ÃĻ banale, superficiale, frutto di ignoranza dell'argomento trattato. Pertanto irricevibile per noi comuni mortali che cercano di far funzionare le nostre cellule grige. CiÃē premesso, lei ha difeso giustamente la scuola italiana, che certo non ÃĻ la peggiore in occidente, anzi ... Condivido con lei che ci vogliono piÃđ risorse, che l'inclusione ÃĻ un valore e che non si possono abbandonare a se stessi i piÃđ deboli e sfortunati. Tutto giusto, sono diritti sacrosanti, in particolar modo in un paese democratico. PerÃē, mi permetto sommessamente di affermare che, affiancati ai diritti, ci vogliono i doveri. Non ÃĻ possibile che la classe docente debba essere a rischio o in balia di bulli che possono fare quello che vogliono, destabilizzando intere classi. O, ancor peggio, in balia di genitori cafoni ed arroganti che arrivano alla violenza fisica sugli insegnanti solo perchÃĐ questi ultimi cercano in ogni modo di istruire (ed educare?) I loro figli. Se non si capisce questo, ogni sforzo per cercare di risolvere i problemi della scuola risulterà vano.
Tutte le volte che ho sentito della Loggia mi ha lasciato sconcertata. Mi meraviglio di chi lo invita ancora o di chi gli permette di scrivere "simili cavolate". Chissà perchÃĐ,ma non lo reputo neanche un " intellettuale" nÃĻ di destra nÃĻ di sinistra, ma solo un "personaggio" televisivo.
Chi ha voglia di studiare,di rispettare la scuola e gli insegnanti e i compagni e chi ha voglia di ascoltare la scuola e i suoi valori chi ha consapevolezza di migliorarsi va bene tutto il bene . Ma quando siamo in presenza di bullismo verso gli insegnanti, verso la scuola, quando c'ÃĻ chi approfitta , quando una scuola ÃĻ a pagamento, diciamolo, e c'ÃĻ sempre meno responsabilità non si puÃē essere "inclusivi" d'ufficio. Quando una scuola ÃĻ solo Tecnica perchÃĐ si deve lavorare nel mondo della tecnica non ÃĻ piÃđ una scuola in cui tutti possono essere motivati .
Ho letto da poco Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana e sotto molti aspetti lo trovo un libro attualissimo, utile anche per capire la scuola e la società di oggi.
Sono madre di una bambina che a causa di una plusdotazione linguistica,di una seria disgrafia e di altri disastri ð ha vissuto e vive con difficoltà la scuola. Senza questa scuola inclusiva e piena di insegnanti intelligenti (non tutti ovviamente, come in tutti gli ambienti) non avrebbe superano tantissimi limiti e non sarebbe la bambina amante della vita,della scuola e della musica che ,oggi,per fortuna ÃĻ!Voglio precisare che scrivo da una regione del sud. Un abbraccio a tutte e tutti. Resistiamo
Galli della Loggia NON sa che la scuola italiana rimane una delle migliori al mondo, questo intellettuale dovrebbe passare del tempo in Inghilterra e Germania, per rendersi conto del livello. Ma purtroppo temo che Vannacci docenti e sia voce anche di una certa "intellighentia". Bravo Professore, grande e rara voce in questo deserto intellettuale delle "classi dirigenti"
Il bel paese mi ha costretto all'emigrazione. Poi ho messo famiglia qui a Manchester (Inghilterra). Non solo la scuola italiana mi ha dato una formazione straordinaria, il mio grande rimpianto ÃĐ quello di non essere riuscito a portare le mie due figlie in Italia per la scuola elementare e poi media e superiore. Di gran lunga superiori a quello che si sono dovute sorbettare qui.
La Tatcher disse che insegnare non ÃĻ lavorare (teaching isun't working, com un errore grammaticale) e rimosse lo studio della grammatica inglese. Ha creato una società dove un quarto delle persone campa di benefit. Seppur con titoli di studio richiesti (ingegneria) ed una conoscenza avanzata della lingua inglese, rifiutai un contratto di lavoro a Derby
Sono una docente di sostegno e sono anche una mamma "di sostegno". Sono tradizionalista, ma non vado assolutamente d'accordo con il classismo, con il razzismo e con le idee non umane. Questa persona non mi rappresenta e umilia il mio lavoro, i miei figli e i miei alunni. Grazie per questo intervento prof. Matteo.
Buongiorno professore, io sono insegnante da venti anni e ho conosciuto diverse realtà scolastiche dalle elementari alle superiori, sono madre di due figli che frequentano la scuola. Mi sento di dire che in buona parte quello il giornalista che cita lei ÃĻ purtroppo vero. Non ÃĻ certo in un breve commento che si possono spiegare le problematiche della scuola italiana di oggi. Ma bisogna certamente sollevare il problema e risolverlo al piÃđ presto. Lei ÃĻ il giornalista del Corriere cosÃŽ come molti altri che scrivono di scuola, vedete due facce della stessa medaglia. La situazione alle elementari e alle medie, la base dell'istruzione, peggiora Di giorno in giorno con ragazzini che non sanno leggere e scrivere, ragazzini con il sostegno che comunque per imparare qualcosa vengono portati fuori dall'aula e devi spiegargli il perchÃĐ, altri ancora che per disturbi importanti hanno una loro aula dedicata.E allora non prendiamoci in giro, che inclusione ÃĻ questa. Guardiamo anche le eccellenze che si annoiano, si demoralizzano e perdono l'entusiasmo nell'apprendere perchÃĐ il programma deve subire rallentamenti e le verifiche sono delle prese in giro. Allora ognuno parli di ciÃē che conosce e tutti insieme cerchiamo di aiutare la scuola italiana. Sono i nostri figli che ci rimettono. Anche io ho insegnato alle scuole superiori in classi di 15 alunni, responsabili, liceali e poi in classi di 25 al tecnico dove in classe gli alunni venivano con i coltellini e pensavano a giocare solo con il telefonino. Questo non ÃĻ togliere i ragazzi dalla strada. Io seguo con piacere le Sue lezioni e apprezzo molto il lavoro che fa, ma a volte i toni che usa sono solo accusatori e secondo me non va bene essere Dio parte per risolvere un grave problema. Con stima.
Buongiorno , vi espongo la mia semplice esperienza sulla campo , come genitore , senza dare per scontato che l' ambiente in cui vivono i miei figli sia uguale ad altre realtà . La società inclusiva nell' ambiente in cui vive la mia famiglia , piano piano , anno dopo anno, sta sparendo per lasciare spazio ad un finto buonismo che si applica solo a parole perchÃĐ nella praticità c' e solo e sempre piÃđ " giudizio". Non si tratta solo di includere chi ha difficoltà perchÃĐ non reputato " normale " e normale sembra essere diventata un parola con la quale descrivere ragazzi piÃđ performanti , perfetti ma soprattutto competitivi . Sembra che tra i " normali" si debba scegliere un eletto , ancor piÃđ perfetto , in realtà pieno di problemi psicologici perchÃĐ insicuro . Non parlo di ragazzi che si spingono oltre i propri limiti per migliorare se stessi e conoscere per il gusto di farlo , ma mi riferisco a ragazzi che i snaturano per piacere alla massa . Se 30 anni fa' , tra ragazzi , il giudizio, a volte , veniva solamente pensato ma non esternato , ora viene proprio usato per ferire gli altri. Al di là delle proprie capacità fisiche o di apprendimento , qualsiasi caratteristica fisica di un ragazzo viene messa sotto la lente d' ingrandimento degli altri ragazzi e parte lo sfottere quasi con un subdolo compiacimento . Penso che la cosa che piÃđ lascia interdetti ÃĻ il fatto che spesso i genitori siano assenti , non tanto fisicamente , quanto nel conoscere realmente il proprio figlio e i suoi compagni in modo che l' ambiente in cui vive il proprio figlio abbia i giusti valori per una semplice convivenza , dove due ragazzi possano chiarirsi e se serve fare una bella litigata , e decidere semplicemente di non considerarsi , non parlarsi , senza annientarsi ogni giorno a forza di insulti e giudizi che annientano chi li riceve. Per la gran parte dei professori ÃĻ piÃđ semplice non intervenire se vedono soprusi tra ragazzi per paure delle denunce dei genitori che spuntano come funghi . La presa di posizione dei professori ÃĻ dare una bella nota di gruppo , impersonale , dove non si espongono alla denuncia e dove ragazzi che non disturbano si trovano a fare compiti per una punizione ingiustificata che non li riguarda . Quando c' e un problema di " bullismo" tutti i genitori sono subito pronti a dire che se c' e un bullo , di certo non si tratta del proprio figlio. Da questo contesto nasce un totale disinteresse degli adulti per i propri alunni e i propri figli. à piÃđ comodo fare la parte di " Pilato " per avere piÃđ tempo per se e una vita piÃđ semplice e armoniosa a discapito di questa generazione che sta crescendo nell' indifferenza e nella mancanza di regole per un semplice rispetto della dignità umana del singolo e della societÃ
Bellissimo video, davvero bello bello bello. Dovresti avere piÃđ orecchie che ti ascoltano. Io ho avuto compagni con disabilità e questa esperienza mi ha fatto crescere
E anche Ernesto Galli Della Loggia ha âsbregatoâ. Il problema ÃĻ che molto spesso nei sistemi in cui si focalizza su certi segmenti (chi ha piÃđ bisogno ottiene di piÃđ) chi sta fuori da quel segmento soffre. I migliori poi si scontrano con un paese demotivato, invecchiato, clientelare e poi se ne vanno. Punto. Resteranno quelli nei segmenti sopra. Certo non bisogna tornare alla scuola con le classi âspecialiâ ma promuovere tutti per dare (quali?) opportunità no. E buonanotte a Galli Della Loggia ed ai suonatori.
Caro professore, Ernesto Galli Della Loggia dice cose sacrosante. Insegno da tanti anni e ne sono testimone. Classi piene di stranieri che non parlano una parola d'italiano e non hanno nessun interesse ad apprendere, studenti con varie disabilità privi di sostegno o con insegnanti di sostegno non preparati, io stessa ho insegnato, con incarichi annuali, su cattedre di sostegno senza avere nessuna formazione in proposito.
Pienamente d'accordo. Disabili "veri" a parte, credere nell'inclusione col 50% o piÃđ di non italofoni (BES per definizione, indipendentemente da quanto gliene freghi di imparare qualcosa) ÃĻ pura follia, ÃĻ come cercare di sciogliere dieci cucchiaini di sale in un bicchier d'acqua: al secondo la soluzione si satura!
Caro professore, lei ÃĻ fortunato ! Lavora in una realtà che ÃĻ solamente una minima parte della realtà scolastica ! Il professore Ernesto della Loggia fotografa quello che io vivo quotidianamente in una scuola primaria del Nord Est dove le insegnanti di sostegno non hanno il titolo ( vista la carenza di INSEGNANTI DI SOSTEGNO si ÃĻ fortunati se si riesce a trovare un insegnante qualsiasi da mettere a fianco ai bambini con disabilità che poi sono in numero sempre piÃđ crescente ). Per quanto riguarda gli stranieri ,quasi nella totalità , arrivano senza un minimo di supporto e vengono sbattuti in classe con una manciata di ore di italiano ( non di piÃđ non câÃĻ copertura economica ) i loro genitori ( le mamme ) non conoscono una parola di italiano e non riescono , quindi, in alcun modo ad aiutare i loro figli . Il doposcuola ÃĻ a pagamento e non ci sono corsi per far apprendere lâitaliano alle madri che appunto oltre a non essere in grado di aiutare i figli non riescono neppure a lavorare per pagare qualche ragazza che possa aiutare nel fare i compiti al pomeriggio rinforzando la lingua italiana . Lâinclusione ÃĻ una bella parola densa di significato , ma alla scuola , TUTTA LA SCUOLA , anche a quella del ricco Nord devono essere garantiti tutti gli strumenti perchÃĐ questa inclusione sia veritiera . Le dirÃē di piÃđ . Alla primaria câÃĻ anche qualche insegnante laureata ma non abilitata ad insegnare nella scuola Primaria ! Ma di che cosa stiamo parlando ???? Ci prendiamo in giro ?
Eh a me lo dici, io sono nata negli anni 90, c'era solo la 104, non bes, non dsa. L'insegnante di sostegno semplicemente sperava di ottenere un posto migliore. Uno schifo. Adesso per fortuna va meglio, ma vorrei che ritornassero le scuole speciali come negli altri paesi europei, che siano una buona alternativa, con strutture adatte e insegnanti super preparati. CosÃŽ le famiglie possono scegliere tra quella e un percorso standard
Galli della Loggia non ha scritto nulla sull'importanza di pagare meglio i professori, finanziare meglio le scuole e i programmi scolastici, perchÃĐ il suo obiettivo non ÃĻ continuare a creare quelle inuguaglianze e quegli svantaggi che permettono a pochi di godersi i loro privilegi, poichÃĐ un miglioramento del sistema scolastico minaccerebbe tali privilegi.
Se non avessimo bisogno di professori come lei nella scuola italiana, la vorrei come ministro dell'istruzione. Ma mi ricordi come siamo classificati a livello internazionale con la nostra informazione?
Caspita, eccellente Matteo! Quindici minuti di risentita acredine. Certo, di fronte alla scelta, scelgo il suo pensiero, che pur si intravvede, dietro lâapparente âviolenzaâ delle sue parole. Eppure, se Filosofia significa âvederci chiaroâ, deve essere possibile allâintellettuale e a chi lo ospita, esprimere il proprio dubbio, il quale presuppone lâesistenza, da qualche parte, di una verità . Anche se il dubbio fa bollire il sangue nelle vene. A noi, a lei, lâonore della confutazione, con argomenti incontrovertibili, che stabiliscano il vero dal falso. Qui non possono essere richiamati i consistentissimi motivi a favore di una o dellâaltra tesi, che pure esistono. Lei perÃē puÃē ripetersi, indicando meglio dove stia di casa la verità . Con osservanza.
Sono assistente specialistica al sostegno : questo articolo ÃĻ uno schiaffo a mano aperta contro la mia professione e quella dei prof di sostegno.Aggiungo che ÃĻ irrispettoso delle famiglie dei ragazzi con piu ' difficoltà che ogni giorno , affidandoli alla scuola pubblica, cercano di donare loro forza , motivazione e fiducia nel prossimo e nel futuro.Purtroppo questo giornalista mette nero su bianco l'idea che i nostri attuali governanti hanno: il piu ' forte vince, tutto il resto si arrangi.
Starship Troopers - Fanteria dello spazio,1997 ðððð, a parte gli scherzi il problema non ÃĻ quello che ha scritto, ma la persona/e che hanno lasciato che lo pubblicassero. Grazie professore.
C'ÃĻ libertà di stampa, ancora, mi pare. O no ? Il vero problema - un paradosso in termini - ÃĻ che quell'articolo ÃĻ stato concepito dal Galli di origine ebraica nonchÃĐ coniugato con la cattolicissima Lucetta Scaraffia, storica e giornalista.
Da persona con DSA trovo incoerente il fatto che parli degli insegnati di sostegno che non sanno quando sembra essere lui a non sapere; ho sempre studiato in classe con tutti, con neanche particolari ausili, sono sempre stato brillante a scuola, non ero il piÃđ bravo, ma poco importa e conosco l'italiano abbastanza da rompere le scatole con continue precisazioni. Tutto ciÃē non lo dico per tirarmela, ma per chiedere cosa c'ÃĻ di cosÃŽ diverso o uguale ad altri ragazzi, ognuno ha suoi pregi e difetti, sicuramente stare in classi non di "confort" con i nostri "simili" ci fa crescere come persone.
Il liberalismo portato alle sue estreme conseguenze. Non devono stupire gli esiti e gli sfondamenti nel classismo e nell'elitarismo. Deve invece fare riflettere il fatto che ci rendiamo conto della barbarie neoliberale ad intermittenza, accettando spesso i presunti vantaggi e criticandola solo quando si rivela per quella che ÃĻ ossia un sistema che non ha in vista in alcun modo l'uomo e ciÃē che gli ÃĻ piÃđ proprio. Solo se vediamo il liberalismo per quello che ÃĻ sempre, cioÃĻ un sistema criminale basato sulla prevaricazione e sull'abuso, potremo dare alle generazioni che verranno un nuovo lessico e nuove categorie con le quali decifrare la realtà .
FarÃē un'osservazione contro-corrente: per me la scuola che boccia non ÃĻ necessariamente una scuola peggiore. Bisogna capire cosa si intende per scuola, se deve essere un'asilo vita natural durante dove i ragazzi vengono spesso compiaciuti (sia mai dargli un 4 che si sconvolgono) con voti esageratamenti alti rispetto al lavoro da compiere oppure senza addirittura la votazione. La scuola ÃĻ ingresso nella società , in una società dove il lavoro di insegnamento (si presume) importante e autorevole, cosa che oggi non ÃĻ piÃđ perchÃĐ quella scuola ÃĻ sotto scacco dal Ministero che la vuole scuola-azienda e della famiglia che vorrebbe la scuola proiezione esclusive delle prerogative educative di solito ripartite tra scuola e famiglia. Se crollano le famiglie, che parcheggiano i figli davanti al telefono per evitare il lavoro pedagogico, si fa poi fatica a scuola a contrastare i crescenti problemi di attenzione e di comportamento dei propri alunni. Io ringrazio i 4 e i 5 che ho preso, perchÃĐ voleva dire che dovevo impegnarmi di piÃđ. Mi sembra che si sia perduto il senso dell'istruzione.
Concordo con lei. Inoltre oggigiorno i genitori spesso sono diventati avvocati dei figli e quando il bambino va male criticano operato del insegnante. Basta poi vedere come sono cambiati i libri di testo. Dalla grammatica che usava mio padre a quella di mia nipote sembra che siano proprio le scuole di oggi a considerare gli alunni tutti mentalmente ritardatið
ll fatto che un' osservazione sensata si debba definire "contro-corrente" ci dice quanto l'ipocrisia sia dilagante, spesso anche in Saudino. Hai ragione, punto!
@@michelebarbara3973 mha npn so, non penso che quella del prof. sia ipocrisia, forse piÃđ una visione eccessivamente ottimista del ruolo dell'educazione. In realtà io sono d'accordo che non debbano esserci classi differenziali ma la composizione delle classi deve essere piÃđ piccola e devono esserci insegnanti di sostegno per ogni alunno in difficoltà , altrimenti non funziona la dinamica educativa. Viste inoltre le crescenti difficoltà di concentrazione anche negli alunni 'normali' penso che un ripensamento del sistema scuola sia quanto mai necessario ma non in senso retrogrado ecco.
@@michelasartini1134 Fino a 25-30 anni puoi anche vivere nel mondo dei sogni (se non hai famiglia e vivi ancora coi tuoi), dopo ÃĻ ipocrisia. Michela non vergognarti di quello che hai scritto, hai ragione e basta. Se gli insegnanti di sostegno dovessero aiutare solo quelli che del sostegno hanno bisogno, invece che arginare una mandria di fancazzisti che sono BES meno di me, i numeri basterebbero. Inoltre ÃĻ inutile auspicare il doppio degli insegnanti (e tutti preparati, mi raccomando) se già adesso alcune classi di concorso sono vuote e si fa fatica a trovare il supplente di matematica/fisica.
Buongiorno professore, io sono insegnante da venti anni e ho conosciuto diverse realtà scolastiche dalle elementari alle superiori, sono madre di due figli che frequentano la scuola. Mi sento di dire che in buona parte quello il giornalista che cita lei ÃĻ purtroppo vero. Non ÃĻ certo in un breve commento che si possono spiegare le problematiche della scuola italiana di oggi. Ma bisogna certamente sollevare il problema e risolverlo al piÃđ presto. Lei ÃĻ il giornalista del Corriere cosÃŽ come molti altri che scrivono di scuola, vedete due facce della stessa medaglia. La situazione alle elementari e alle medie, la base dell'istruzione, peggiora Di giorno in giorno con ragazzini che non sanno leggere e scrivere, ragazzini con il sostegno che comunque per imparare qualcosa vengono portati fuori dall'aula e devi spiegargli il perchÃĐ, altri ancora che per disturbi importanti hanno una loro aula dedicata.E allora non prendiamoci in giro, che inclusione ÃĻ questa. Guardiamo anche le eccellenze che si annoiano, si demoralizzano e perdono l'entusiasmo nell'apprendere perchÃĐ il programma deve subire rallentamenti e le verifiche sono delle prese in giro. Allora ognuno parli di ciÃē che conosce e tutti insieme cerchiamo di aiutare la scuola italiana. Sono i nostri figli che ci rimettono. Anche io ho insegnato alle scuole superiori in classi di 15 alunni, responsabili, liceali e poi in classi di 25 al tecnico dove in classe gli alunni venivano con i coltellini e pensavano a giocare solo con il telefonino. Questo non ÃĻ togliere i ragazzi dalla strada. Io seguo con piacere le Sue lezioni e apprezzo molto il lavoro che fa, ma a volte i toni che usa sono solo accusatori e secondo me non va bene essere Dio parte per risolvere un grave problema. Con stima.
Saudino, cogli l'aspetto positivo di questa vicenda. Finalmente Galli della Loggia ha gettato la maschera e da ora in poi non potrà piÃđ giocare con il cerchio e la botte. Reazionario ÃĻ sempre stato, adesso nessuno puÃē fingere di non accorgersene.
Possiamo aggiungere il fatto che per molti l'università non ÃĻ sotto casa e quindi si aggiungono le spese di trasporto e/o di affitto (senza considerare il tirocinio diretto nella scuola pubblica che puÃē implicare ulteriori spese per gli spostamenti). Per molti specializzandi la spesa complessiva ÃĻ molto superiore alla retta d'iscrizione. Lo so perchÃĐ anch'io ho fatto tutto l'iter per specializzarmi su sostegno e ho conosciuto specializzandi che vivevano a migliaia di chilometri di distanza dall'università .
Su una cosa darei ragione a galli dalla loggia: suddividere gli allievi in base al loro livello nelle discipline. Per esempio, se io sono un'insegnante di inglese, sarebbe l'ideale avere nella stessa classe persone che hanno lo stesso livello, perchÃĐ da insegnante avrei il dovere di portare gli allievi che partono ad esempio da un livello 3, al livello 4. Lavorare con chi ha lo stesso livello di conoscenza ÃĻ piÃđ facile non solo per gli insegnanti, ma anche per gli studenti, che cosÃŽ hanno maggiore qualità di insegnamento, sono seguiti meglio e si lavora meglio in piccoli gruppi. Ma so che purtroppo ÃĻ impossibile
Prima elementare nel 1966.
Me la ricordo bene la classe differenziale proprio davanti alla mia aula. Le maestre ci dicevano di non avvicinarci nemmeno a quella porta, attraverso la quale, raramente socchiusa, cercavamo di sbirciare quali mostri vi fossero dietro. Mi vergogno ancora di aver provato paura di quei bambini.
Essendo una ragazza disabile perseguitata dal bullismo fino a quando le superiori non mi hanno salvato il tuo commento mi ha fatto commuovereâĪïļâðĐđ
@isabellacicchetti6058 le ricordo anche io . La classe speciale ere costituita da tutti i ragazzi che avevano povertà culturale e economica e sociale nelle famiglie di provenienza. Non ho memoria di alcuno che si sia diplomato e laureato. Nella quinta elementare ero in una classe in cui la metà erano le excellence e altra metà era la scuola speciale da allora eliminata. In cina hanno eliminato la povertà estrema in particolare investendo nella scuola e spezzare la catena della povertà culturale di origine famigliare. Hanno preparato i tutor che hanno il dovere di seguire i figli delle famiglie disagiate e hanno il compito di seguire i ragazzi fino alla università . Viva il PComunista cinese
@@aldosecchi6679 ma veramente? Io sapevo che in Cina la povertà si soffrisse ancora
E'vero.Me le ricordo anch'io nel 62 le classi differenziali.ðĒ
â@@Jacopo_Ortis_"Lâattuale soglia internazionale di estrema povertà , stabilita dalla Banca mondiale, ÃĻ fissata a 1,90 dollari al giorno. Decenni di rapida crescita economica in Cina hanno contribuito a far scendere il tasso di povertà del paese dal 66,3% a solo lo 0,3%, ed ÃĻ fuor di dubbio che tra i 15 paesi in via di sviluppo piÃđ popolosi del mondo, la Cina ha registrato il maggior calo dei tassi di povertà ." [fonte: Huffington Post]
"Il raggiungimento dellâobiettivo ÃĻ frutto innegabile di una campagna che ha portato a risultati inimmaginabili in altre aree del mondo: circa 750 milioni di persone sono uscite dalla povertà in poco meno di trentâanni e la Cina ha contribuito per il 60 per cento alla riduzione del tasso di povertà mondiale tra il 1990 e il 2018." [fonte: Il Fatto Quotidiano]
Sono un'insegnante e nella mia lunga esperienza posso testimoniare che la presenza di disabili o ragazzi con problemi in classe ÃĻ un grande, anzi grandissimo valore aggiunto, tanto per gli allievi quanto per gli insegnanti. Insieme si impara meglio e di piÃđ, si pratica veramente la solidarietà , il rispetto, ed ÃĻ uno scambio continuo che ci permette di essere persone migliori. Grazie professore per aver perorato una giustissima causa.
SÃŽ, ÃĻ un grandissimo valore aggiunto, purchÃĐ ci siano le condizioni per lavorare bene....e, troppo spesso, non ci sono ( a partire dalle capacità e disponibilità del docente...)
E te pareva che non fosse colpa deibfocenti.â@@antoniettagrassi1622
â@@antoniettagrassi1622 quindi li buttiamo fuori?
@@Antonio-j6i8x No! Troviamo il coraggio di investirere seriamente sulla qualità della formazione, altrimenti tutto il discorso diventa una tragica presa in giro, a danno, soprattutto, come sempre, dei piÃđ svantaggiati( lo constato, con dolore, da " nonna" di bimbi poveri...
@@Antonio-j6i8x nella mia scuola il bambino ÃĻ stato espulso (e ora sta in un istituto psichiatrico, credo) e stiamo tutti meglio.
Sono un mostro?
Questo bambino mordeva (lasciava i segni dei denti), graffiava, e sbatteva volontariamente la faccia contro gli oggetti insanguinando l'aula. Non tutti sono scolarizzabili.
Alle elementari avevo in classe un compagno disabile. Lo conoscevo dalla scuola materna quindi eravamo legati.
Ha aiutato molto la crescita della mia classe, gli insegnanti di sostegno che ha avuto sono stati tutti molto bravi e riuscivano a creare un ottimo legame con la classe intera. A noi pareva totalmente normale includerlo nei nostri giochi e nelle nostre attività . Credo sia stato molto piÃđ formativo questo per la crescita di futuri cittadini del mondo, rispetto a conoscere dove viene coltivata la barbabietola da zucchero.
âĪ
Vorrei anche precisare che gli insegnanti di sostegno, oggi sempre piÃđ specializzati e preparati al loro ruolo, forniscono il loro supporto non solo alla "disabilità " ma all'intera classe nel comune percorso di apprendimento che si raggiunge tutti insieme, collaborando, trasferendosi reciprocamente insegnamenti e talenti multipli, nell'ottica dell'inclusione che educa e fa crescere persone consapevoli ed in grado di affrontare degnamente e correttamente la vita, non solo professionisti da 10e lode. L'inclusione non ÃĻ un mito, ÃĻ una risorsa, direi un valore aggiunto non solo per la scuola ma per la crescita sociale.
anche noi avevamo un ragazzo disabile ma non ÃĻ stato mai convocato per il torneo di calcio, e quindi?
La società della tecnica ÃĻ cosÃŽ, tutto deve funzionare. Non ÃĻ contemplato aspettare chi resta indietro, e se poi i "piÃđ meritevoli" saranno eccellenti nelle materie di studio ma umanamente faranno schifo perchÃĐ non si ÃĻ investito nulla nella loro formazione a livello empatico, beh poco importa. A questa società servono ingranaggi ben oliati, non esseri umani, e la scuola ÃĻ il primo luogo su cui agire per ottenere questo risultato. Grazie per i tuoi video, li trovo sempre molto preziosi, ma soprattutto per il tuo lavoro di insegnante.
Non ÃĻ lo studio delle materie umanistiche a rendere migliori ma ÃĻ il sentimento religioso.
Si' tendezialmente sembra, disgraziatamente che si vada in questa direzione; ma in ogni caso quando vedo nelle classi alunni completamente fuori, mi chiedo dove stia il senso di ciÃē; andrebbe valutato caso per caso; se c'ÃĻ grande distanza dalla normalità mi sembra assurdo avere in classe un alunno che sembra stia su un altro pianeta; cosi' come anche succede per persone chiaramente meno dotate, ma che potrebbero ciononostante imparare qualcosa; dimmi tu cosa ci sta a fare ad esempio un ragazzo down in una quinta liceo; se ÃĻ grave a maggior ragione ,se non ÃĻ molto grave potrebbe in una scuola speciale imparare benissimo un'attività . Non metto in dubbio l'alto valore educativo che la cosa ha per gli altri alunni, tuttavia non mi sento di stracciarmi le vesti se qualcuno propone un'alternativa. Anche perchÃĻ in ogni caso ci penserà il mondo là fuori ad effettuare una selezione ben piu' selvaggia di quella proposta da chi si interroga sull'opportunità di scuole speciali. Ho letto di recente un libro di un giornalista britannico ,tale Michael Hanlon intitolato " le dieci domande cui la scienza non ha ancora risposto"; e una di queste era" che cosa dovremmo fare con gli stupidi?" il titolo ÃĻ provocatorio perchÃĻ pone l'accento di che cosa fare con persone con un QI non abbastanza alto da trovare un lavoro (i lavori meno specializzati sono sempre piu' effettuati da macchine) ma non abbastanza basso da riconoscere loro il diritto a una qualche forma di mantenimento; tale situazione ÃĻ figlia di un'idea perniciosa secondo cui il QI non vale nulla o comunque si ÃĻ tutti svegli e in gamba in modo uguale per poi invece scoprire (salvo continuamente negare l'evidenza in modo davvero ottuso) che cosi' non ÃĻ affatto e lo si scopre in modo molto piu' inumano e doloroso di quanto potrebbe essere una qualche forma di selezione preventiva che tenga conto anche del QI. Del resto il QI ÃĻ, sebbene non infallibile, piuttosto ben correlato con le capacità effettive della persona e dunque se ne dovrebbe tenere conto sia pure in modo molto indicativo, senza cioÃĻ arrivare all'estremismo e alla follia americana. Non credo quindi che chi propone le scuole per persone svantaggiate sia additabile come un nazifascista, ma sia un qualcuno che ha diritto ad interrogarsi e a trovare delle risposte esattamente come fa il prof. Saudino che per quanto sia stimabile (eccezionale, insuperabile, gli dedicherei una piazza e anche una via, toh), mi sembra che a volte veda le cose con un filtro un pÃē troppo rosso. Potrei sbagliarmi naturalmente , anzi forse mi sbaglio e sto sopravvalutando le intenzioni di quei criminali incompetenti che ci governano; tra non molto avrÃē bisogno io di una scuola speciale perchÃĻ di questo mondo e di questa Italia capisco sempre meno. Con simpatia e stima, buona continuazione della settimana, e ascolta questa: th-cam.com/video/WGda-ljcQ40/w-d-xo.html
Siamo macchine
Sono venuta in Italia quando avevo 13 anni e sono stata contenta di aver avuto professori che hanno capito le mie difficoltà e non mi hanno mai fatto sentire inferiori ai miei compagni. Anche perchÃĐ questo comportamento sarebbe orribile se accadesse nel mio paese, che ragazzi stranieri fossero estromessi dalle lezioni con tutta la classe. Amo, adoro l'italiano: lingua di una vastità irraggiungibile, che sono felice di studiare e leggere sempre di piÃđ, quindi mi sento sinceramente offesa da questo ragionamento, perchÃĐ mi avrebbe privato di ciÃē che ho e sono oggi. Poi, ultima cosa: l'inclusività non dovrebbe essere un mito ma un obbiettivo a cui bisogna puntare per una società migliore.
âĪ
aw
Galli della Loggia? In quale mondo e in quale tempo vive. Un incompetente che parla di ciÃē che non conosce.
L'inclusività ÃĻ giusta e sacrosanta, ma non deve essere conseguita promuovendo lavativi, maleducati, viziati ecc... perchÃĻ altrimenti in realtà non fai inclusività , ma applichi un sottile ed ancor piu' spietato sistema di esclusività ; la bocciatura , la sospensione, l'espulsione dalla scuola sono i provvedimenti piu' giusti e utili che puoi attuare nei confronti di un adolescente viziato ed arrogante come lo sono praticamente tutti; fai solo il suo bene; bocciato, escluso, mi spiace, ma hai sputato nel piatto dove mangiavi, la scuola ÃĻ un privilegio, che costa, e tu non sei pronto per la scuola, vai a lavorare; sai quanti ne ho visti di studenti persi, che dopo aver provato il mondo del lavoro sono tornati sui banchi del serale con tutt'altri propositi e intenzioni? Ora a causa di queste teorie allucinanti "dell'inclusione" dei pedagogisti che imperversano da decenni, la scuola ÃĻ ormai un inferno; qualsiasi scuola che non sia un liceo, ÃĻ per gli insegnanti una trincea perchÃĻ sono stati eliminate del tutto parole come dovere, disciplina, sacrificio, rispetto, premio e punizione, tutto il resto invece , tutto, ÃĻ stato "incluso"; ÃĻ il disastro e di ciÃē la società non si rende conto.
@@giuliomarco1268 Personalmente credo che tu abbia un'idea distorta dell'inclusione, che non significa per me libertinaggio e caos, bensÃŽ offrire una possibilità a tutti in egual misura e chi ha bisogno di piÃđ deve ricevere di piÃđ. Studio scienze dell'educazione e ti assicuro che molti sono estremamente attaccati e idee e concetti passati: Massa, Dewey, persino una grande fetta di filosofi della storia si sono sempre volontariamente o meno occupati di educazione.
Non conosco la tua professione e non ho nessuna intenzione di giudicarti, anzi accolgo con totale rispetto la tua critica al sistema scolastico e alla pedagogia moderna. Ma credo tu abbia una visione un po' centrica e di poca importanza ai lati delle questioni che, si intrecciano in tante problematiche che i pedagogisti fanno fatica a trovare delle risposte univoche e universali. E' un campo troppo complesso e delicato per essere trattato con personalismo e soluzioni che romanticizzano il passato, non rendendosi conto di come anche quello puÃē e deve essere decostruito e trattato come tale.
Prof io in seconda elementare sono risultato Dislessico, disgrafico e disculico; Questa gente non si rede conto che quanto impegno ci mette un dislessico o BES, i primi anni mi sono sentito isolato alle elementari, ma pian piano mi sono fatto coraggio e sono migliorato, grazie anche ai psicologi, dottori ed insegnanti che mi hanno insegnato altri metodi di studio che tutt'ora applico ancora; quest'estate ho rifatto i test e posso dire che sono migliorato ora risulto BES, ho ancora delle difficoltà a gestire i tempi. Ma nella mia carriera scolastica ed ora universitaria mi sono sempre fatto il culo per stare al passo anche studiando per piÃđ ore, sentirmi dire che "non sono normale" mi ha fatto male male dentro ste parole che ha scritto sto ""giornalista""
Ti parlo da prof. di sostegno (con Master in dsa); tu non sei anormale. Hai solo una disfunzione che stai battendo con l'impegno che hai dimostrato. Renditi conto di cosa stai facendo: studi all'Università !
E' vero: tu non sei normale: sei di sicuro qualcosa di piÃđ che normale!
DSA probabilmente lo sono stato in epoche in cui âeri bravo ma non ti impegnaviâ
Dopo due figli che tenevo sulle ginocchia a fare esercizi davanti al Pc per migliorare la loro velocità /capacità di lettura sono orgoglioso di vederli, cresciuti, ora allâuniversità e in 5a protesi verso un futuro che potranno scegliere perchÃĐ hanno la fortuna di vivere in un territorio del mondo particolarmente sviluppato.
Una formazione tale da distinguere un messaggio inclusivo rispetto alla propaganda di una non nazione fatta da individui egoisti; se perÃē capaci di creare un mondo dove si generi valore attraverso la formazione di cittadini del mondo che si occupano del proprio miglioramento e di chi gli ÃĻ prossimo, saranno solo capaci di generare sofferenza, per paura della differenza.
Ma se questa si trasforma in ricchezza, se viene allenato lo sguardo piÃđ ampio dei tristi modelli retorici, con ciÃē che risulta essere inconsueto lo si costruirà utilizzando tessere di un mosaico ricco perchÃĐ variegato.
Su questo giornalista : non ti curare di lui , ma guarda e passa ! Auguri e complimenti !!!
sei vaccinato immagino, ringrazia i tuoi genitori
Grazie per il contributo di esperienza personale.âĪ
Primi anni '70.In classe, insieme a me,una compagna,di 3 o 4 anni maggiore,"non normale", secondo il lessico caro ad alcuni intellettuali,e non solo, contemporanei.Niente insegnanti di sostegno.Cosa escogita la mia maestra? "Sistema"la ragazza nel banco accanto a me.Ed io la aiuto,come posso,come so.Risultato? Credo che abbiamo vinto tutti.La ragazza conseguÃŽ la licenza,la maestra ne fu, chiaramente,lieta( mettendoci pure del suo, perchÃĐ,a cose fatte,mi diede 5000 lire per ringraziarmi),ed io ebbi il primo, grande, insegnamento della mia crescita di uomo:la società cresce tutta insieme,o non cresce affatto
Apprezzo ogni tuo video PerchÃĐ hai un modo superlativo di affrontare le piÃđ disparate tematiche e di spiegarle in maniera civile e acuta. Una dote che oggigiorno ÃĻ come acqua nel deserto. Io dopo ventâanni da giornalista mi sono licenziato perchÃĐ nauseato dallâambiente e dalla qualità del lavoro e mi sono messo in gioco di nuovo a 48 anni. Mi sono iscritto alla Mad e da novembre ho iniziato a insegnare in una scuola primaria, seppur da supplente, ma sono felice come un bambino che apre i regali di Natale e spero di poter proseguire in questa avventura. Anche io sto imparando tantissimo e spero di essere allâaltezza, cercando di trasmettere e dare quel poco che so e che sono al nostro futuro. In quelle classi ho scoperto un mondo bellissimo fatto di esuberanza, gioia, rispetto, ascolto, scambio e per me parteciparvi e mettere tutto il mio impegno in questo ÃĻ impagabile. Perdona il tedioso papiro. Grazie di cuore prof
Io lavoro in Austria come assistente pedagogico in una Sonderschule: nella mia classe ci sono tre bambini e tre educatori (insegnante + due educatori) perchÃĐ gli studenti necessitano di un rapporto 1:1 costante, dalla mia esperienza, ritengo che in alcuni casi, a seconda del grado di disabilità dello studente, la scuola speciale sia la scelta piÃđ adatta, con aule attrezzate per garantire il benessere dello studente e rispettare le sue esigenze. Va naturalmente valutato caso per caso.
gli studenti necessitano di un rapporto 1:1 costante,....cioe' 10ooo studenti e 100ooo prof....chi paga.....?????
@@mariomagnani6638 il riferimento ÃĻ alla classe dove lavoro io: 3 studenti gravemente disabili che necessitano di un rapporto 1:1 e quindi 3 educatori. Qui in Austria le classi sono divise a seconda del grado di abilità degli studenti.
No.Le scuole speciali sono state eliminate con i manicomi.Vi ho insegnato a 19 anni e sono fuggita nel vedere il dolore ghettizzato. La società deve evolvere, non tornare al Medioevo.
Guai a fare discorsi logici su certi argomenti in Italia, qui câÃĻ lâappoggio totale e acritico al modello dellâinclusione totale che ÃĻ stato bocciato da meta-analisi pubblicate.
Per quanto riguarda la mi esperienza ho insegnato in degli istituti in cui il dirigente diceva chiaramente che non bisognava bocciare. Ho partecipato a collegi in cui i voti passavano da 4 e 5 magicamente al 6 giustificando l'innalzamento con frasi del tipo: "per l'impegno dimostrato..." o "per lo sforzo profuso...".
ieri sera per pura coincidenza ho visto il film in B/N del 1963 IL BUIO OLTRE LA SIEPE e ho pianto. Anche ora guardando e ascoltando le sue parole sto piangendo. Sono lacrime che sgorgano dalla stessa fonte e seguono lo stesso corso, la stessa ragione.
Chi non avesse mai visto questo film, lo guardi.
anche se sarebbe meglio che lo guardasse questo "arricchito" di Galli della Loggia.
Anche il romanzo, da cui fu tratto il film, merita di essere letto.
@@susannabearzi5953 non lÂīho mai letto. grazie Susanna.
Solo una obiezione: la scuola (in particolare superiore) italiana non ÃĻ âbuonaâ, ma ottima. Ne ho preso consapevolezza vivendo allâestero da molti anni. E mi sento davvero fortunato di aver frequentato (ed averci pure insegnato, anche se per poco) un liceo scientifico italiano.
Mi sono appena letto editoriale EGdL: davvero impressionante (in senso negativo).
Negli anni 60 lo psicologo Robert Rosenthal effettuÃē un esperimento di psicologia sociale somministrando un test di intelligenza a una classe di alunni. Segretamente non tenne conto delle risposte, scelse a caso degli alunni e comunicÃē a loro, ai loro parenti e agli insegnanti che questi alunni erano quelli piÃđ intelligenti e che avrebbero conseguito risultati migliori durante l'anno. Risultato: quegli alunni alla fine dell'anno diventarono sul serio i migliori della classe. L'esperimento ÃĻ un classico esempio di profezia che si autoavvera. Le aspettative riguardo un dato evento, determinano l'evento. L'etichettamento dell'alunno come intelligente aumentÃē la motivazione dello studente stesso nell'apprendere e portÃē genitori ed insegnanti a impegnarsi ed investire di piÃđ nel suo insegnamento. Tenuto conto di questa ricerca scientifica, se utilizzassimo il "merito" per formare le classi di studenti e quindi mettessimo i "meno meritevoli" in classi "speciali" quale sarebbe il risultato secondo voi?
Buongiorno Matteo, sono un insegnante di sostegno ( lavoro in un liceo paritario a Milano), sto svolgendo il corso tfa del sostegno, propongo al signor Galli della Loggia di provare a passare una settimana( con me) tra scuola e corso di specializzazione ( 5 giorni a settimana, compreso il sabato, tirocinio e doppia rata a mio carico). Come al solito siamo in un Paese in cui un giornalista ( pseudostorico), non si informa sulle reali competenze e conoscenze dei docenti( tra l'altro la mia formazione ÃĻ pedagogista della disabilità ). Concordo assolutamente, con la tua disamina, ritengo la scuola Statale promotrice di cambiamento e inclusione. Noi docenti sogniamo e ci proviamo!
th-cam.com/video/1s-c9A2V_vs/w-d-xo.htmlsi=bIwiq-g6vkuhYXrJ
âĪ
Concordo.
Caro collega professor Matteo, seguo alcune sue cose con piacere filosofico e per simpatia. Proprio per questo, perchÃĐ alle persone che si apprezzano, in particolare, si deve sincerità , trovo che la sua riflessione sull'articolo di Galli della Loggia sul Corrierone, che non ho letto, meriti una chiosa filosofica, anzi, di antropologia filosofica. Vede, caro Matteo, io sono un figlio di operaio generico, che ha studiato a fatica lavorando. Mio padre, spaccando pietre in una cava dell'Assia, mi ha permesso di frequentare il Liceo classico, cioÃĻ la "scuola dei ricchi". Dopo il diploma sono andato a lavorare come operaio in fabbrica per sette anni. Mi sono laureato in scienze politiche in dieci, e poi ho fatto varie esperienze di lavoro, decidendo in seguito di riprendere a studiare fino a conseguire i PhD in Teologia e Filosofia, avendo poi incarichi accademici e aziendali come presidente di numerosi comitati etici. Per me, quindi, la mobilità sociale si e sviluppata mediante i sacrifici dei miei, che erano poveri, e mediante la mia volontà alfieriana su probabili, anzi certe, dotazioni naturali. Per due anni ho anche presieduto l'associazione italiana per la consulenza filosofica Phronesis,
ho scritto una trentina di volumi, anch'io curo un blog frequentato... Basta
Da lei mi aspetterei, proprio perchÃĐ non la accomuno in alcun modo ai dimaio dell'uno vale uno, che ricordasse, mentre spiega convenientemente dell'inclusione e della solidarietà , che ciascuno di noi ÃĻ uguale in dignità come struttura di persona, ma unico e irriducibilmente diverso, come struttura di personalità . Non sottolinearlo fa pensare ai limiti dell'antropologia marxiana, che si illudeva di poter cambiare la struttura ontologica dell'uomo, cui lei potrebbe essere ingiustamente accomunato. Con amista'
ha ragione , la scuola non dovrebbe bocciare ma aiutare a pensare differentemente. Io ho avuto alle elementari e alle medie dei bravi insegnanti che ci insegnavano ad essere solidali tra noi , a non essere razzisti , a rispettare tutti specie i piÃđ sfortunati e a rispettare l'ambiente. Grazie a voi se sono una persona migliore.
A pleasure to hear your discussion about inclusive education and importance it has in society.
Sono uno studente al 1° anno universitario. La mia prof pedagogia speciale ci ha spiegato che a volte accade che,siccome i bambini i con disabilità vengono seguiti con un insegnante di sostegno,che mette in pratica una didattica migliore ,imparano prima a leggere ,e di ritorno ciÃē porta ad un miglioramento per i bambini che non hanno disabilitÃ
Certo, puÃē accadere quanto hai scritto, ma non c'ÃĻ rischio per i nostri bambini, perchÃĻ sono inseriti in classi che contengono ogni tipo di diversità , con insegnanti quasi totalmente analfabeti e per niente responsabili rispetto al valore del saper LEGGERE E SCRIVERE
che cazzata cosmica
@@valentinasessa5257 ha dei dati che dimostrano quanto affermato? SennÃē farebbe piÃđ bella fugura se tacesse.
Grande ! Peccato che gente cosà sia in fase critica....Bisogna continuare à lottare e a cercare di 15:32 diffondere questo tipo di pensiero.Grazie
Io ero un* studente con quasi tutte le caselle spuntate: BES, Piano didattico personalizzato, stranier* e chi piÃđ ne ha piÃđ ne metta. Nonostante la compassione costante dei docenti che hanno avuto fiducia in me in quei lunghissimi 6 anni (ripetuta la 4Š), il dissenso dei loro colleghi per il modo in cui la didattica veniva adattata alle mie difficoltà era un peso fin troppo grande, tanto che ho considerato varie volte di abbandonare gli studi completamente. Ora, non voglio far intendere che la colpa ricada esclusivamente su di loro, ma in un ambiente scolastico ci si aspetta di avere lâappoggio dei propri docenti che per quel tot di ore al giorno si prendono carico della nostra educazione (concetto che sembra un poâ trascurato dalla mia esperienza).
Già al momento di valutare se fossi idone* per il BES câera unâaria di scetticismo, come se stessi cercando di prendere delle scorciatoie per evitare di impegnarmi come gli altri. Questo sentimento riecheggiÃē anche tra compagni di classe, che per quanto fastidiosi non posso incolpare piÃđ di tanto, dopotutto erano adolescenti come me- Gli adulti coinvolti perÃē non si limitavano a âriecheggiareâ, in alcuni casi amplificavano. Nel corso di un anno scolastico (già difficile di suo) passai da studente qualsiasi a scansafatiche. (P.s. : ÃĻ con i tuoi video che alla fine riusciÃŽ ad uscirne. Per qualche motivo i miei docenti non avevano afferrato il concetto di ripetere le spiegazioni, o magari erano indietro con il programma, anche quella frase lâho sentita veramente un scacco, come penso quasi tutti. Grazie!)
Le parole del sig.....della loggia sono vergognose retrograde ....fascite...ma oggi ÃĻ sdoganato questo pensiero che ci porta indietro di secoli! Grazie Prof
Matteo, non sono sempre d'accordo con le sue osservazioni, ma ÃĻ il motivo per cui, quando posso, ascolto i suoi video. Anche per riflettere su punti di vista diversi. Questa volta perÃē mi ha semplicemente commosso.
Concordo con quasi tutto quanto si ÃĻ detto, insegnando in un tecnico/professionalen non capisco tutto l'accanimento contro la bocciatura. Quello che succede ÃĻ che per non avere dispersione esplicita si incentiva quella implicita, abbassando di fatto gli standard per tutti e aumentando il divario classista tra licei e tutto il resto. A meno di non ripensare tutto il sistema scolastico (cosa che auspico) io credo che si dovrebbe bocciare di piÃđ ma lavorando anche sul togliere lo stigma verso un fenomeno che fuori dalla scuola conta poco o niente
La mia bambina va alle elementari,in una scuola pubblica ed ÃĻ dislessica.Eppure ÃĻ accettata e benvoluta dai suoi compagni di classe e grazie anche al lavoro delle sue maestre, soprattutto di sostegno.Grazie per le sue parole professore ð
La dislessia ÃĻ scientificamente solo un modo diverso di decodificare il linguaggio scritto.I dislessici hanno scientificamente un quoziente intellettuale superiore alla media.L' ignoranza ÃĻ la causa del MALE.
Bravoooo Prof!!!! Il tfa comunque costa una fortuna !! E io che negli anni da precaria ho fatto tante supplenze sul sostegno molto umilmente so di aver aiutato quei bambini e le loro famiglie con tutto il mio impegno , pur non avendo la specializzazione ! A volte la sola preparazione a pagamento non basta , bisogna entrarci in una classe prima di parlare ! Ci vuole passione e tanto cuore e i primi a insegnarcelo sono proprio i bambini con la loro attitudine allâinclusione, una vera ricchezza in cui ho la fortuna di immergermi ogni giorno
La realtà della scuola superiore italiana NON ÃĻ il liceo classico o il liceo scientifico, lÃŽ ci va l' elite, lo studente medio italiano frequenta l'Istituto tecnico. à lÃŽ che dovete andare a farvi tutti un bel giro, un anno scolastico o anche solo un trimestre, per vedre cosa ÃĻ davvero la scuola nella sua realtà concreta. Se proprio volete buttarvi nella mischia ci sono gli istituti professionali, scappereste dopo una settimana! Detto questo, se un allievo ÃĻ volenteroso va guidato e accompagnato, nessuno deve essere escluso. Se uno invece non ha voglia di fare niente va riorientato a un indirizzo piu consono alle sue attitudini
Io sono andato ad un tecnico e non ho vissuto tutta questa catastrofe della scuola che stai implicando
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
@@zenomtfr le balle di frate Giulio! Venga nella mia scuola professionale, poi ne riparliamo
Verissimo, e Saudino da come parla non c'ÃĻ mai stato. Vai a registrare una lezione di filosofia all'Ipsia, poi pubblicala!
@@simoneparizzi0895 non ho parlato di professionali ma di tecnici
Sono anni che Galli della Loggia attacca e squalifica la categoria degli insegnanti.Tempo fa scrisse un altro articolo sostenendo che la scuola primaria era decaduta culturalmente perchÃĐ in mano a insegnanti donne.Un bel pezzo di reazionario
Ho ascoltato l'accorato tuo discorso che approvo in pieno perchÃĐ sono stata insegnante e sono madre di una insegnante di sostegno, di quelle che si sono formate all'inizio della carriera e che continuano a farlo con fatica e con convinzione, benchÃĐ abbia tre bambini piccoli. Mentre parlavi mi dicevo: "Adesso arriva a don Milani" e infatti ci sei arrivato. La scuola di Barbiana ha in sÃĐ tutti quei principi che hai nominati sui quali mi sono formata e sui quali ho costruito il mio insegnamento. Ma c'ÃĻ chi ancora va rimpiangendo la scuola selettiva che premia solo quei pochi, i Pierini. Ma andiamo avanti, non uno, non una di meno!
Professore la ringrazio tantissimo per le sue parole e per la sua rabbia esposta con questa compostezza, inoltre ammetto i miei limiti nel dire che al suo posto non sarei stato cosÃŽ elegante ma probabilmente avrei reagito (sbagliando) di istinto, usando parole ben piÃđ forti. Per questo la ringrazio
Grandissimo Professore grazie!!!! Ti ringrazio da insegnante e soprattutto da insegnante di sostegno! Ti ringrazio in nome della fatica che ho fatto per arrivare dove sono e ti ringrazio per il bene prezioso che ricevo ogni giorno dai miei alunni! Grandissimo professore âĪ
grazie ai ragazzi che non corrispondono alla maggioranza della conformità fisica, psichica, sociale, etnica.. ÃĻ possibile una vera crescita in modo che le future generazioni apprezzeranno le diverse abilitÃ
Purtroppo le parole di Galli riflettono il pensiero di molti colleghi e come insegnante di sostegno ÃĻ sconfortante sentirlo. Da soli non possiamo fare molto se no abbiamo collaborazione anche da parte dei curricolari ed ÃĻ inevitabile che i ragazzi restino indietro cioÃĻ emarginati ed esclusi dalle possibilità che potrebbero avere se invece tutti cooperassero. Fa tanta rabbia e meno male che almeno qualcuno che fa sentire la propria voce come lei, c'ÃĻ! Dovremmo farci sentire di piÃđ se no chi ha voce ÃĻ solo gente come Galli della Loggia
Grazie di tutto professore âĪ
Bravo Professore!!! Bravo, bravo, bravo!!! La ringrazio per le sue parole che tutti dovrebbero sentire!
Sono inorridita ! Vicina agli ottanta , sono stata prof di lettere alle medie e il " mito" che rincorrevamo era portare tutti avanti , mettere tutti nelle condizioni di dare il meglio di sÃĐ , di ricercare dentro di sÃĐ le proprie attitudini e le proprie capacità . Mi commuovo a ripensare alle mie classi. Ho sempre dato attenzione e impegno a quelli piÃđ in difficoltà .Che cosa sta succedendo? PiÃđ che un mondo all' incontrario questo mi sembra il mondo della Costituzione all' incontrario !!! Buongiorno , professore . Grazie . Mi
Bravo Prof! Da collega impegnato OGNI giorno a cercare di migliorarmi per migliorare la realtà intorno a me (si, ÃĻ proprio cosÃŽ e lo rivendico con forza) dico: basta con questi parolai che non hanno idea di come sia, di che funzione svolga e di come funzioni la scuola...
per non parlare dell'approssimazione insita nel "parlare di scuola" senza MAI fare riferimento alla fascia di età (mai nessuno che si renda conto che "scuola" abbraccia dai 3 ai 18 anni)...
che dire? Grazie per aver illustrato cosÃŽ bene la pochezza, la grettezza, l'approssimazione e l'ignoranza di personaggi come il sedicente "intellettuale" Galli della Loggia
Una riflessione tutta da condividere!!!E smettiamola di denigrare la scuola italiana perchÃĐ ÃĻ molto valida ed ha insegnanti preparati ed appassionati!!!Negli altri paesi studiano molto meno di noi e non ÃĻ un caso se i nostri ragazzi,che vanno a lavorare all'estero , sono molto apprezzati!!!!
Grazie Matteo per questo video. Un'amica psicologa mi disse una volta che la logica dell'inclusione si puÃē rappresentare con la metafora della "rosa nel vigneto": si metteva una rosa ad ogni filare di viti perchÃĐ, piÃđ fragile di queste, si ammalava per prima per un certo parassita, con una settimana di anticipo. Vista la rosa in sofferenza, si trattava tutto il filare in tempo per salvarlo. Morale: se predisponi la scuola perchÃĐ sia piÃđ adatta alle persone piÃđ fragili, produci un vantaggio anche per i "cosiddetti normali" (espressione terribile, che semplicemente e provocatoriamente cito). Un saluto e la mia stima.
Matteo
Grazie!!!!
Effettivamente, perÃē, ci sono alcuni casi di alunni disabili, penso a quelli affetti da gravi forme di autismo, che purtroppo rallentano parecchio l'apprendimento. Ma il problema piÃđ grave ÃĻ dato dai disturbatori, cioÃĻ da quei ragazzi, quasi tutti "normali", che a causa della loro cattiva educazione, disturbano e impediscono l'apprendimento degli altri e creano un clima di tensione e nervosismo in classe. Non condivido l'articolo di Galli Della Loggia, di cui conosciamo il carattere e le idee, ma faremmo anche un cattivo servizio alla scuola se dicessimo che va tutto bene cosÃŽ come ÃĻ adesso.
Dobbiamo migliorare infatti
Tutti,nessuno escluso!Grazie prezioso professore !âĪ
Quando andavo a scuola io, da studentessa, molti miei compagni lasciarono gli studi fin dalle elementari. Adesso arrivano quasi tutti al diploma. La società ÃĻ migliorata, grazie a anche alla legge 517 del 1977, poi aggiornata con la legge 104 del 1992.
Ammiro il suo amore e la sua passione per la scuola, bravo insegnante!
Un applauso!!!!!!
Mi ha fatto commuovere...
Grande passione che dovrebbe sempre animare un insegnante!
Condivido completamente tutto il ragionamento.
Da due anni insegno italiano nelle scuole elementari in Francia. Non sempre l'approccio ÃĻ lo stesso: meno flessibilità e sicuramente strategie diverse per realizzare l'inclusione...
Per esempio, una versione rivisitata della classe speciale.
Hanno nel frattempo riformato il loro esame di maturità prendendo molto spunto dal nostro, introducendo un orale che hanno chiamato "colloquio italien".
Non abbiamo niente da invidiare al resto d'Europa, se non le loro risorse economiche, e i loro stipendi...
Sono stata insegnante di sostegno per 18 anni, adesso insegnante di Lingua e Letteratura Italiana da 10. Non solo ero insegnante di sostegno con titolo di specializzazione, ma seguivo corsi di aggiornamento continui. Ho introdotto studenti disabili al lavoro, collaborando con le strutture del territorio. Adesso questa lunga esperienza mi ÃĻ utile a integrare, includere studenti disabili e studenti con Bisogni Educativi Speciali. L'istruzione speciale ÃĻ, come una birra speciale, un'istruzione migliore!
Rido molto amaramente a sentire queste tesi cosÎ assurde. Se si investisse davvero e tanto per una visione di scuola davvero inclusiva queste idee verrebbero polverizzate dai fatti e dalla realtà .
Sono arrivata in Italia a 9 anni e non sapevo una parola di italiano, ho trovato due maestre bravissime che hanno saputo includermi e mi hanno insegnato la lingua facendomi fare attività in coppia o in gruppo con i compagni di classe e con l'aiuto di un alunno connazionale che era bilingue: conosceva la mia lingua e mi traduceva e mi aiutava ad apprendere il lessico. Attività di gruppo e collaborazione sono stati il segreto. L'anno scolastico successivo non solo avevo imparato l'italiano a livello madrelingua (complice probabilmente l'elevata capacità di apprendimento delle lingue durante l'infanzia) ma anche ero diventata "la piÃđ brava" della classe. Alle scuole medie la prof di italiano leggeva i miei temi in classe per dare l'esempio di come andavano fatti. Ho terminato gli studi con il massimo dei voti e mi sono laureata con la lode. A volte mi chiedo: cosa mi sarebbe successo se le maestre o i prof mi avessero messa in una "classe a parte"? Avrei avuto lo stesso percorso scolastico? Il problema ÃĻ proprio la presunzione di alcuni (talvolta anche di alcuni stessi genitori classisti) di pensare che i propri pargoli italiani "di sangue" siano dei geni ostacolati nell'apprendimento dalla presenza della "feccia sociale" degli stranieri o altri soggetti deboli..quando invece non capiscono che non ÃĻ sempre questione di essere bravi o no, ma di MEZZI che si hanno a disposizione.
Grande prof. Saudino!
Non c'entra con il video (che ho seguito in precedenza) ma mi voglio congratulare con Lei perchÃĐ La sto seguendo sul canale TV LA7, dove fa alcuni interventi durante il programma "Una giornata particolare". Sempre molto chiaro e preciso, grazie! ð
personalmente penso che il problema della scuola italiana sia il concetto stesso di classe bisognerebbe andare verso un sistema come quello finlandese con corsi divisi per difficoltà permettendo a tutti di crescere e sfruttare al meglio le proprie abilita
Solo una cosa Pof Bravo âĪE grazie per le sue riflessioni sempre piu'utili.
Signor Saudino, da giovane adulta con la terza media e che vuole ritornare a scuola, le dico che sarei molto grata di continuare gli studi ed avere piÃđ possibilità .
Non capisco tutto questo astio verso un istituzione che, con tutti i suoi difetti, ha il grandissimo compito di formare una mente collettiva.
Ringrazio lei, MorteBianca, GioPizzi e Novalectio (in realtà molti altri) per aver mantenuto accesa la mia curiosità e sete di sapere.
Prof. Saudino, perchÃĐ ÃĻ un insegnante con 20 anni di carriera universitaria alle spalle, non il ragazzetto che fa videoblog su youtube
Le consiglio anche Colligitur
Questa sera andrÃē a letto molto rincorato e speranzoso sapendo che, in Italia ci sono persone come Galli della Loggia.
Oh per fortuna che ce lo si ha.
Cordialità Claudio
Sono uno studente di un liceo classico, alla fine della terza media mi ÃĻ stata diagnosticata la plusdotazione cognitiva, consiste nel possedere un quoziente intellettivo molto sopra la media, essendo una neurodiversità proprio per questo ho sempre avuto fin da piccolo problemi nel relazionarmi con le persone, nel socializzare ed ho sempre avuto una sensibilità emotiva molto alta, cosa proprio comune nella plusdotazione cognitiva avere una percezione molto piÃđ forte delle emozioni, a scuola alle elementari andavo benissimo, ma ero sempre l'ultimo a consegnare le verifiche ed avevo una scrittura disordinata, ricordo ancora proprio fotograficamente come mi trattavano le maestre proprio per ciÃē, in 4^ e 5^ avevo subito episodi di bullismo (subivo già dall'asilo un ENORME isolamento ed esclusione nei miei confronti) inutile dire che non fecero nulla, ma anzi mi davano del "permaloso" (cose che le maestre facevano anche proprio sin dall'asilo per qualsiasi cosa). Fortunatamente andai avanti, anni delle medie: dalla 1^ vengo sempre comunque escluso e anche con le prof non avevo un ottimo rapporto, in 1^ e 2^ andavo molto bene, ma in 3^ sono completamente scoppiato, l'accumulo dei traumi subiti non era piÃđ tollerabile, vado da uno psicologo e scoprii di avere depressione e ansia sociale, sicuramente la avevo già da anni prima perchÃĻ notavo sintomi, i compagni di classe iniziarono verso di me un bullismo sfrenato. Mi disgustava il loro comportamento superficiale (Per esempio una volta nel mio paese in Sardegna avevano organizzato una conferenza sul bullismo e ci eravamo andati con la scuola beh, una madre che aveva perso il figlio che si era suicidato per bullismo era li per fare testimonianza e si mise a leggere la lettera del figlio prima di suicidarsi, si mise a piangere e quÃŽ successe una mostruosità QUELLI LI SI MISERO A RIDERE) Mi facevano i cori nei bus, sparlavano fisso di me, sparlavano nelle chat prendendomi in giro ecc. Per mesi continuai a dire insieme ai miei genitori ai prof di fare qualcosa ma loro dicevano sempre che non vedevano niente, questi ignavi mi hanno portato alla rovina, anche lo psicologo fece certificati su certificati per farli vedere ai prof, ma loro niente, per loro non stavo subendo proprio nulla. 3 mesi prima della terza media iniziai a stare troppo male che iniziai a fare un sacco di assenze (Io ero un ragazzo che in genere faceva pochissime assenze, un anno se non erro ne avevo fatte pure solo 4) quel marzo iniziai a fare praticamente una settimana si e 2 settimane no fino a quando poi smisi totalmente di andarci, fortunatamente lo psicologo fece certificati per le assenze e non mi poterono bocciare per assenze, ricordo quel periodo angosciante ancora perfettamene, fortunatamente riuscii a prepararmi per l'esame benissimo e ne uscii con 9, non diedi fortunatamente a quelle persone ignave la soddisfazione, se fossi stato bocciato penso che sarebbe andada molto, molto male, perchÃĻ già in quei mesi tentai il suicidio piÃđ e piÃđ volte, non immagino se fossi stato bocciato.
In prima superiore in questo liceo classico finalmente trovai la mia gente, l'ambiente ÃĻ enormemente piÃđ sereno ed amichevole, anche quÃŽ ci son stati degli episodi brutti (non legati al bullismo ma di faccende private con una persona che non mi va di parlarne), ma comunque l'ambiente scolastico fortunatamente ÃĻ buono, anche perchÃĻ ho trovato proprio la classe con i migliori prof. PoichÃĻ ho ancora una sorta di fobia verso la scuola e perchÃĻ non ho ancora superato i traumi (li sto superando con una terapia) continuo comunque a fare tantissime assenze ed a mancare troppo, (per esempio quest'anno ho già 53 assenze) quindi ho molta paura di venir bocciato e di non superare l'anno e ciÃē mi fa stare malissimo, fortunatamente sono entrato nei BES perchÃĻ la plusdotazione rientra in ciÃē perchÃĻ ÃĻ una neurodivergenza, per questo motivo infatti ho un PDP, infatti fortunatamente posso gestirmi un pÃē le interrogazioni e le verifiche. Pensare che queste persone vadano contro il BES mi fa vomitare.
(p.s. scusate per eventuali errori di composizione delle frasi o di errori grammaticali ma ho scritto di fretta)
Caro prof, sono un insegnante di sostegno e ho fatto l'educatore diversi anni. Capsico Lei che insegna in un liceo; lÃŽ arriva solo la "creme"; a me quest'anno ÃĻ capitata una prima elementare. Bocciare un bambino che non raggiunge gli obiettivi significa permettere a quel bambino di raggiungere i risultati magari l'anno dopo (sennÃē andrà avanti sempre con lacune incolmate provocandogli grande stress per gli anni a venire) e fa capire agli altri che la promozione bisogna guadagnarsela; che non ÃĻ tutto dovuto.
Nella mia carriera ho avuto anche dei bei risultati; qualcuno ÃĻ arrivato alla laurea (mai se lo sarebbe aspettato, e mi ringrazia nella tesi), altri hanno ottenuto la professione cui aspiravano e sono "guariti" dalla timidezza, dall'insicurezza e dai tic nervosi; quando li incontro in giro mi salutano riconoscenti. Questo ÃĻ stato possibile perchÃĻ i ragazzi che ci credevano hanno potuto avere un ambiente adatto allo studio; chi non ha voluto sottostare alle regole ha perso la propria opportunità .
Mettiamoci in mente che non possiamo salvarli tutti (e questo lo diceva Freud; non abbiate la presunzione di pensare di aiutare chichessia).
E finiamo di dire "ma non ÃĻ colpa sua, ÃĻ del suo disturbo" sennÃē con lo stesso discorso, scusiamo anche i Turetta che ammazzano Giulia. Spinoza disse che il nostro compito ÃĻ dirigere i nostri impulsi verso degli obiettivi; voglio credergli.
Da docente di un istituto tecnico, condivido le tue osservazioni in pieno
Mi associo: non si fa del bene "mandando avanti" ad ogni costo, nonostante la gravità delle lacune, e lo riconosco pure gli stessi ragazzi che, giunti alle soglie dell'esame vanno in crisi, consapevoli della situazione in cui si trovano.
Bravo bravo bravo, grazie per queste parole!
Secondo me queste affermazioni non sono state comprese: credo che Della Loggia non abbia detto di emarginare qualcuno ma che forse lâintegrazione a scuola andrebbe fatta meglio. Ad esempio avere in classe alunni che non parlano italiano o con problemi comportamentali e privi di sostegno per ore intere puÃē essere problematico se lâinsegnante ÃĻ da solo (a me come insegnante di materia ÃĻ capitato spesso)! Si spenda di piÃđ per assumere e preparare nuovi insegnanti di sostegno altrimenti lâintegrazione resterà moncaâĶlâapproccio del prof. Saudino invece mi sembra molto ideologico e ben poco pratico
Ma non ha scritto quello
@@MatteoSaudino secondo me voleva smuovere le acque ed ha usato un lessico volutamente provocatorioâĶDella Loggia credo sia tutto fuorchÃĐ di destra
Io sono un insegnante e sicuramente appoggio quello che viene detto ma la mia esperienza ÃĻ che lo sforzo all'inclusione ÃĻ molto forte ed efficace
Che vergogna, e che desolazione ascoltare cose simili.
Ho una figlia autistica di 4 anni, che frequenta la scuola pubblica, aiutata da insegnanti di sostegno che fanno un lavoro preziosissimo.
E' grazie a loro, al fatto che ogni mattina lei va a scuola, incontra gli altri bimbi, gioca con loro, che nell'ultimo anno abbiamo visto grandissimi miglioramenti nelle sue capacitÃĄ di relazione sociale.
Vivevamo nel Regno Unito fino a due anni fa, fino a quando le ÃĐ stato diagnosticato l'autismo.
Abbiamo allora deciso di rientrare in Italia, perchÃĐ fiduciosi del sistema scolastico italiano, contando su quel 'mito' dell'integrazione tanto demonizzato dall'autore dell'articolo; sulla qualitÃĄ professionale e umana degli insegnanti, che giorno dopo giorno fanno un grandissimo lavoro, con amore e passione; sul fatto che la gente comune come noi, come i genitori degli altri bimbi che frequentano la scuola, ÃĐ molto piÚ avanti di alcuni personaggi e scrittori come l'autore dell'articolo.
Grazie cara della sua testimonianza!!
Sono stato un insegnante nella scuola superiore, l'appiattimento dei meritevoli ÃĻ innegabile sia per il corpo docente che per gli studenti.
professor Saudino, ha mantenuto un rispetto impressionante rispetto ad un articolo cosÃŽ pericoloso e disgustoso, complimenti.
Carissimo Matteo uno dei suoii interventi migliori anche se troppo facile visto il livello della controparte!
Insegnavo inglese alle superiori di secondo grado,in classe ho avuto occasione di avere alunni con disabilità . Onestamente devo dire che ho imparato molto da loro e se qualche volta tornavo a casa stanco tornavo piÃđ ricco per quanto mi avevano insegnato.
Non vi dico poi come mi sentii emozionato quando uno di loro alla maturità come materia opzionale portÃē inglese superandola brillantemente come un bravo studente "normo dotato".
ððð quando facevo karate durante gli esercizi tutti si allenavano con tutti... quando ero cintura bianca mi confrontavo anche con le cinture nere... poi quando avevo la cintura nera lavoravo con le bianche.... tutti assieme si cresceva....
... credo che l'esigenza di percorsi differenziati o personalizzati per talune categorie di studenti, magari anche per un tempo parziale, organizzati in maniera intelligente e studiati per essere idonei ad una migliore formazione globale e singolare del corpo studentesco, non sia un "errore di principio" ... ÃĻ fondamentale tuttavia che tali percorsi siano il frutto di un ragionamento e uno studio complesso e articolato in modo che risultino fruttuosi dei migliori esiti formativi possibili sotto un profilo razionale che mai deve comunque trascendere la prevalente dimensione sentimentale.
Lâobiettivo ÃĻ togliere i poveri da scuola cosÃŽ diventano tutti camerieri a 2âŽ.
La classe dirigente di cui il corriere ÃĻ organo di stampa, ha già piÃđ volte dichiarato di non voler spendere un euro in sviluppo, marketing, e in generale di ciÃē che porti as incrementare il valore aggiunto.
Ne va da sÃĐ che a garantire il mantenimento dello stile di vita di queste persone, devono essere i lavoratori, che devono essere obbligati a fare la fame per contenere i costi
Nel 1971 e nel 1972 (prima e seconda elementare), al confine dell'Italia (a Sondrio) si sperimentava l'integrazione dei bambini "difficili" che vivevano all'orfanatrofio. Non fu facile, ma fu possibile. Tutti insieme per crescere ed educare. Oltre cinquant'anni fa.
Buongiorno prof. Saudino, sono pienamente d'accordo con lei sul fatto che l'articolo di Galli della Loggia fa un po' schifo, nel senso che ÃĻ banale, superficiale, frutto di ignoranza dell'argomento trattato. Pertanto irricevibile per noi comuni mortali che cercano di far funzionare le nostre cellule grige.
CiÃē premesso, lei ha difeso giustamente la scuola italiana, che certo non ÃĻ la peggiore in occidente, anzi ...
Condivido con lei che ci vogliono piÃđ risorse, che l'inclusione ÃĻ un valore e che non si possono abbandonare a se stessi i piÃđ deboli e sfortunati. Tutto giusto, sono diritti sacrosanti, in particolar modo in un paese democratico. PerÃē, mi permetto sommessamente di affermare che, affiancati ai diritti, ci vogliono i doveri. Non ÃĻ possibile che la classe docente debba essere a rischio o in balia di bulli che possono fare quello che vogliono, destabilizzando intere classi. O, ancor peggio, in balia di genitori cafoni ed arroganti che arrivano alla violenza fisica sugli insegnanti solo perchÃĐ questi ultimi cercano in ogni modo di istruire (ed educare?) I loro figli.
Se non si capisce questo, ogni sforzo per cercare di risolvere i problemi della scuola risulterà vano.
Tutte le volte che ho sentito della Loggia mi ha lasciato sconcertata. Mi meraviglio di chi lo invita ancora o di chi gli permette di scrivere "simili cavolate".
Chissà perchÃĐ,ma non lo reputo neanche un " intellettuale" nÃĻ di destra nÃĻ di sinistra, ma solo un "personaggio" televisivo.
Chi ha voglia di studiare,di rispettare la scuola e gli insegnanti e i compagni e chi ha voglia di ascoltare la scuola e i suoi valori chi ha consapevolezza di migliorarsi va bene tutto il bene . Ma quando siamo in presenza di bullismo verso gli insegnanti, verso la scuola, quando c'ÃĻ chi approfitta , quando una scuola ÃĻ a pagamento, diciamolo, e c'ÃĻ sempre meno responsabilità non si puÃē essere "inclusivi" d'ufficio.
Quando una scuola ÃĻ solo Tecnica perchÃĐ si deve lavorare nel mondo della tecnica non ÃĻ piÃđ una scuola in cui tutti possono essere motivati .
Il tema della scuola ÃĻ complesso e di difficile approccio, ma non si puÃē e non si deve assolutamente dire che va tutto bene...
Complimenti proff. Grazie
Ho letto da poco Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana e sotto molti aspetti lo trovo un libro attualissimo, utile anche per capire la scuola e la società di oggi.
Grazie, grazie, grazie!!!
Sono madre di una bambina che a causa di una plusdotazione linguistica,di una seria disgrafia e di altri disastri ð ha vissuto e vive con difficoltà la scuola. Senza questa scuola inclusiva e piena di insegnanti intelligenti (non tutti ovviamente, come in tutti gli ambienti) non avrebbe superano tantissimi limiti e non sarebbe la bambina amante della vita,della scuola e della musica che ,oggi,per fortuna ÃĻ!Voglio precisare che scrivo da una regione del sud. Un abbraccio a tutte e tutti. Resistiamo
Galli della Loggia NON sa che la scuola italiana rimane una delle migliori al mondo, questo intellettuale dovrebbe passare del tempo in Inghilterra e Germania, per rendersi conto del livello. Ma purtroppo temo che Vannacci docenti e sia voce anche di una certa "intellighentia". Bravo Professore, grande e rara voce in questo deserto intellettuale delle "classi dirigenti"
Il bel paese mi ha costretto all'emigrazione. Poi ho messo famiglia qui a Manchester (Inghilterra). Non solo la scuola italiana mi ha dato una formazione straordinaria, il mio grande rimpianto ÃĐ quello di non essere riuscito a portare le mie due figlie in Italia per la scuola elementare e poi media e superiore. Di gran lunga superiori a quello che si sono dovute sorbettare qui.
La Tatcher disse che insegnare non ÃĻ lavorare (teaching isun't working, com un errore grammaticale) e rimosse lo studio della grammatica inglese. Ha creato una società dove un quarto delle persone campa di benefit. Seppur con titoli di studio richiesti (ingegneria) ed una conoscenza avanzata della lingua inglese, rifiutai un contratto di lavoro a Derby
Io vivo in UK dove non si boccia e mia figlia e' in terza con la preparazione di una prima , a me non sembra un successo.
Professore lei ÃĻ veramente fantastico,continui cosÃŽ per i nostri ragazzi.grazueâĪ
Sono una docente di sostegno e sono anche una mamma "di sostegno". Sono tradizionalista, ma non vado assolutamente d'accordo con il classismo, con il razzismo e con le idee non umane. Questa persona non mi rappresenta e umilia il mio lavoro, i miei figli e i miei alunni. Grazie per questo intervento prof. Matteo.
Alla fine stiamo parlando di uno che ha giustificato i massacri in Palestina dicendo âcosÃŽ nascono le democrazieâ
Vero
Follia
Grazie Professore.
Buongiorno professore, io sono insegnante da venti anni e ho conosciuto diverse realtà scolastiche dalle elementari alle superiori, sono madre di due figli che frequentano la scuola. Mi sento di dire che in buona parte quello il giornalista che cita lei ÃĻ purtroppo vero. Non ÃĻ certo in un breve commento che si possono spiegare le problematiche della scuola italiana di oggi. Ma bisogna certamente sollevare il problema e risolverlo al piÃđ presto. Lei ÃĻ il giornalista del Corriere cosÃŽ come molti altri che scrivono di scuola, vedete due facce della stessa medaglia. La situazione alle elementari e alle medie, la base dell'istruzione, peggiora Di giorno in giorno con ragazzini che non sanno leggere e scrivere, ragazzini con il sostegno che comunque per imparare qualcosa vengono portati fuori dall'aula e devi spiegargli il perchÃĐ, altri ancora che per disturbi importanti hanno una loro aula dedicata.E allora non prendiamoci in giro, che inclusione ÃĻ questa. Guardiamo anche le eccellenze che si annoiano, si demoralizzano e perdono l'entusiasmo nell'apprendere perchÃĐ il programma deve subire rallentamenti e le verifiche sono delle prese in giro. Allora ognuno parli di ciÃē che conosce e tutti insieme cerchiamo di aiutare la scuola italiana. Sono i nostri figli che ci rimettono. Anche io ho insegnato alle scuole superiori in classi di 15 alunni, responsabili, liceali e poi in classi di 25 al tecnico dove in classe gli alunni venivano con i coltellini e pensavano a giocare solo con il telefonino. Questo non ÃĻ togliere i ragazzi dalla strada. Io seguo con piacere le Sue lezioni e apprezzo molto il lavoro che fa, ma a volte i toni che usa sono solo accusatori e secondo me non va bene essere Dio parte per risolvere un grave problema. Con stima.
Buongiorno , vi espongo la mia semplice esperienza sulla campo , come genitore , senza dare per scontato che l' ambiente in cui vivono i miei figli sia uguale ad altre realtà .
La società inclusiva nell' ambiente in cui vive la mia famiglia , piano piano , anno dopo anno, sta sparendo per lasciare spazio ad un finto buonismo che si applica solo a parole perchÃĐ nella praticità c' e solo e sempre piÃđ
" giudizio".
Non si tratta solo di includere chi ha difficoltà perchÃĐ non reputato
" normale " e normale sembra essere diventata un parola con la quale descrivere ragazzi piÃđ performanti , perfetti ma soprattutto competitivi .
Sembra che tra i " normali" si debba scegliere un eletto , ancor piÃđ perfetto , in realtà pieno di problemi psicologici perchÃĐ insicuro .
Non parlo di ragazzi che si spingono oltre i propri limiti per migliorare se stessi e conoscere per il gusto di farlo , ma mi riferisco a ragazzi che i snaturano per piacere alla massa .
Se 30 anni fa' , tra ragazzi , il giudizio, a volte , veniva solamente pensato ma non esternato , ora viene proprio usato per ferire gli altri.
Al di là delle proprie capacità fisiche o di apprendimento , qualsiasi caratteristica fisica di un ragazzo viene messa sotto la lente d' ingrandimento degli altri ragazzi e parte lo sfottere quasi con un subdolo compiacimento .
Penso che la cosa che piÃđ lascia interdetti ÃĻ il fatto che spesso i genitori siano assenti , non tanto fisicamente , quanto nel conoscere realmente il proprio figlio e i suoi compagni in modo che l' ambiente in cui vive il proprio figlio abbia i giusti valori per una semplice convivenza , dove due ragazzi possano chiarirsi e se serve fare una bella litigata , e decidere semplicemente di non considerarsi , non parlarsi , senza annientarsi ogni giorno a forza di insulti e giudizi che annientano chi li riceve.
Per la gran parte dei professori ÃĻ piÃđ semplice non intervenire se vedono soprusi tra ragazzi per paure delle denunce dei genitori che spuntano come funghi .
La presa di posizione dei professori ÃĻ dare una bella nota di gruppo , impersonale , dove non si espongono alla denuncia e dove ragazzi che non disturbano si trovano a fare compiti per una punizione ingiustificata che non li riguarda .
Quando c' e un problema di " bullismo" tutti i genitori sono subito pronti a dire che se c' e un bullo , di certo non si tratta del proprio figlio.
Da questo contesto nasce un totale disinteresse degli adulti per i propri alunni e i propri figli.
à piÃđ comodo fare la parte di " Pilato " per avere piÃđ tempo per se e una vita piÃđ semplice e armoniosa a discapito di questa generazione che sta crescendo nell' indifferenza e nella mancanza di regole per un semplice rispetto della dignità umana del singolo e della societÃ
Bellissimo video, davvero bello bello bello. Dovresti avere piÃđ orecchie che ti ascoltano. Io ho avuto compagni con disabilità e questa esperienza mi ha fatto crescere
E anche Ernesto Galli Della Loggia ha âsbregatoâ. Il problema ÃĻ che molto spesso nei sistemi in cui si focalizza su certi segmenti (chi ha piÃđ bisogno ottiene di piÃđ) chi sta fuori da quel segmento soffre. I migliori poi si scontrano con un paese demotivato, invecchiato, clientelare e poi se ne vanno. Punto. Resteranno quelli nei segmenti sopra. Certo non bisogna tornare alla scuola con le classi âspecialiâ ma promuovere tutti per dare (quali?) opportunità no. E buonanotte a Galli Della Loggia ed ai suonatori.
Caro professore, Ernesto Galli Della Loggia dice cose sacrosante. Insegno da tanti anni e ne sono testimone. Classi piene di stranieri che non parlano una parola d'italiano e non hanno nessun interesse ad apprendere, studenti con varie disabilità privi di sostegno o con insegnanti di sostegno non preparati, io stessa ho insegnato, con incarichi annuali, su cattedre di sostegno senza avere nessuna formazione in proposito.
Meglio recitare gli slogan del pensiero unico,inclusione, integrazione, diritti diritti, bla bla bla....
Pienamente d'accordo. Disabili "veri" a parte, credere nell'inclusione col 50% o piÃđ di non italofoni (BES per definizione, indipendentemente da quanto gliene freghi di imparare qualcosa) ÃĻ pura follia, ÃĻ come cercare di sciogliere dieci cucchiaini di sale in un bicchier d'acqua: al secondo la soluzione si satura!
Caro professore, lei ÃĻ fortunato ! Lavora in una realtà che ÃĻ solamente una minima parte della realtà scolastica ! Il professore Ernesto della Loggia fotografa quello che io vivo quotidianamente in una scuola primaria del Nord Est dove le insegnanti di sostegno non hanno il titolo ( vista la carenza di INSEGNANTI DI SOSTEGNO si ÃĻ fortunati se si riesce a trovare un insegnante qualsiasi da mettere a fianco ai bambini con disabilità che poi sono in numero sempre piÃđ crescente ). Per quanto riguarda gli stranieri ,quasi nella totalità , arrivano senza un minimo di supporto e vengono sbattuti in classe con una manciata di ore di italiano ( non di piÃđ non câÃĻ copertura economica ) i loro genitori ( le mamme ) non conoscono una parola di italiano e non riescono , quindi, in alcun modo ad aiutare i loro figli . Il doposcuola ÃĻ a pagamento e non ci sono corsi per far apprendere lâitaliano alle madri che appunto oltre a non essere in grado di aiutare i figli non riescono neppure a lavorare per pagare qualche ragazza che possa aiutare nel fare i compiti al pomeriggio rinforzando la lingua italiana . Lâinclusione ÃĻ una bella parola densa di significato , ma alla scuola , TUTTA LA SCUOLA , anche a quella del ricco Nord devono essere garantiti tutti gli strumenti perchÃĐ questa inclusione sia veritiera . Le dirÃē di piÃđ . Alla primaria câÃĻ anche qualche insegnante laureata ma non abilitata ad insegnare nella scuola Primaria ! Ma di che cosa stiamo parlando ???? Ci prendiamo in giro ?
Eh a me lo dici, io sono nata negli anni 90, c'era solo la 104, non bes, non dsa. L'insegnante di sostegno semplicemente sperava di ottenere un posto migliore. Uno schifo. Adesso per fortuna va meglio, ma vorrei che ritornassero le scuole speciali come negli altri paesi europei, che siano una buona alternativa, con strutture adatte e insegnanti super preparati. CosÃŽ le famiglie possono scegliere tra quella e un percorso standard
Galli della Loggia non ha scritto nulla sull'importanza di pagare meglio i professori, finanziare meglio le scuole e i programmi scolastici, perchÃĐ il suo obiettivo non ÃĻ continuare a creare quelle inuguaglianze e quegli svantaggi che permettono a pochi di godersi i loro privilegi, poichÃĐ un miglioramento del sistema scolastico minaccerebbe tali privilegi.
Se non avessimo bisogno di professori come lei nella scuola italiana, la vorrei come ministro dell'istruzione. Ma mi ricordi come siamo classificati a livello internazionale con la nostra informazione?
Caspita, eccellente Matteo! Quindici minuti di risentita acredine.
Certo, di fronte alla scelta, scelgo il suo pensiero, che pur si intravvede, dietro lâapparente âviolenzaâ delle sue parole.
Eppure, se Filosofia significa âvederci chiaroâ, deve essere possibile allâintellettuale e a chi lo ospita, esprimere il proprio dubbio, il quale presuppone lâesistenza, da qualche parte, di una verità . Anche se il dubbio fa bollire il sangue nelle vene.
A noi, a lei, lâonore della confutazione, con argomenti incontrovertibili, che stabiliscano il vero dal falso.
Qui non possono essere richiamati i consistentissimi motivi a favore di una o dellâaltra tesi, che pure esistono.
Lei perÃē puÃē ripetersi, indicando meglio dove stia di casa la verità .
Con osservanza.
Confermo che su questo l'Italia ÃĻ all'avanguardia in Europa e un modello seguito da molti paesi
Professore questo video mi ha toccato.
Le parole di Galli della LoggiaâĶ che peccato sentirle, che tristezza
Sono assistente specialistica al sostegno : questo articolo ÃĻ uno schiaffo a mano aperta contro la mia professione e quella dei prof di sostegno.Aggiungo che ÃĻ irrispettoso delle famiglie dei ragazzi con piu ' difficoltà che ogni giorno , affidandoli alla scuola pubblica, cercano di donare loro forza , motivazione e fiducia nel prossimo e nel futuro.Purtroppo questo giornalista mette nero su bianco l'idea che i nostri attuali governanti hanno: il piu ' forte vince, tutto il resto si arrangi.
Grazie, Professore.
Starship Troopers - Fanteria dello spazio,1997 ðððð, a parte gli scherzi il problema non ÃĻ quello che ha scritto, ma la persona/e che hanno lasciato che lo pubblicassero. Grazie professore.
C'ÃĻ libertà di stampa, ancora, mi pare. O no ?
Il vero problema - un paradosso in termini - ÃĻ che quell'articolo ÃĻ stato concepito dal Galli di origine ebraica nonchÃĐ coniugato con la cattolicissima Lucetta Scaraffia, storica e giornalista.
@@ipazia4287 buonasera, la libertà spesso viene confusa con < posso fare quello che voglio> . Una buona serata.
@@MDA_ANSMIT77 Vero !
grazie e buona serata.
Da persona con DSA trovo incoerente il fatto che parli degli insegnati di sostegno che non sanno quando sembra essere lui a non sapere; ho sempre studiato in classe con tutti, con neanche particolari ausili, sono sempre stato brillante a scuola, non ero il piÃđ bravo, ma poco importa e conosco l'italiano abbastanza da rompere le scatole con continue precisazioni. Tutto ciÃē non lo dico per tirarmela, ma per chiedere cosa c'ÃĻ di cosÃŽ diverso o uguale ad altri ragazzi, ognuno ha suoi pregi e difetti, sicuramente stare in classi non di "confort" con i nostri "simili" ci fa crescere come persone.
Il liberalismo portato alle sue estreme conseguenze. Non devono stupire gli esiti e gli sfondamenti nel classismo e nell'elitarismo. Deve invece fare riflettere il fatto che ci rendiamo conto della barbarie neoliberale ad intermittenza, accettando spesso i presunti vantaggi e criticandola solo quando si rivela per quella che ÃĻ ossia un sistema che non ha in vista in alcun modo l'uomo e ciÃē che gli ÃĻ piÃđ proprio. Solo se vediamo il liberalismo per quello che ÃĻ sempre, cioÃĻ un sistema criminale basato sulla prevaricazione e sull'abuso, potremo dare alle generazioni che verranno un nuovo lessico e nuove categorie con le quali decifrare la realtà .
Se ti riferisci al neoliberismo economico, sono d'accordo con te.
FarÃē un'osservazione contro-corrente: per me la scuola che boccia non ÃĻ necessariamente una scuola peggiore. Bisogna capire cosa si intende per scuola, se deve essere un'asilo vita natural durante dove i ragazzi vengono spesso compiaciuti (sia mai dargli un 4 che si sconvolgono) con voti esageratamenti alti rispetto al lavoro da compiere oppure senza addirittura la votazione. La scuola ÃĻ ingresso nella società , in una società dove il lavoro di insegnamento (si presume) importante e autorevole, cosa che oggi non ÃĻ piÃđ perchÃĐ quella scuola ÃĻ sotto scacco dal Ministero che la vuole scuola-azienda e della famiglia che vorrebbe la scuola proiezione esclusive delle prerogative educative di solito ripartite tra scuola e famiglia. Se crollano le famiglie, che parcheggiano i figli davanti al telefono per evitare il lavoro pedagogico, si fa poi fatica a scuola a contrastare i crescenti problemi di attenzione e di comportamento dei propri alunni. Io ringrazio i 4 e i 5 che ho preso, perchÃĐ voleva dire che dovevo impegnarmi di piÃđ. Mi sembra che si sia perduto il senso dell'istruzione.
Concordo con lei. Inoltre oggigiorno i genitori spesso sono diventati avvocati dei figli e quando il bambino va male criticano operato del insegnante. Basta poi vedere come sono cambiati i libri di testo. Dalla grammatica che usava mio padre a quella di mia nipote sembra che siano proprio le scuole di oggi a considerare gli alunni tutti mentalmente ritardatið
ll fatto che un' osservazione sensata si debba definire "contro-corrente" ci dice quanto l'ipocrisia sia dilagante, spesso anche in Saudino. Hai ragione, punto!
@@michelebarbara3973 mha npn so, non penso che quella del prof. sia ipocrisia, forse piÃđ una visione eccessivamente ottimista del ruolo dell'educazione. In realtà io sono d'accordo che non debbano esserci classi differenziali ma la composizione delle classi deve essere piÃđ piccola e devono esserci insegnanti di sostegno per ogni alunno in difficoltà , altrimenti non funziona la dinamica educativa. Viste inoltre le crescenti difficoltà di concentrazione anche negli alunni 'normali' penso che un ripensamento del sistema scuola sia quanto mai necessario ma non in senso retrogrado ecco.
@@michelasartini1134 Fino a 25-30 anni puoi anche vivere nel mondo dei sogni (se non hai famiglia e vivi ancora coi tuoi), dopo ÃĻ ipocrisia. Michela non vergognarti di quello che hai scritto, hai ragione e basta. Se gli insegnanti di sostegno dovessero aiutare solo quelli che del sostegno hanno bisogno, invece che arginare una mandria di fancazzisti che sono BES meno di me, i numeri basterebbero. Inoltre ÃĻ inutile auspicare il doppio degli insegnanti (e tutti preparati, mi raccomando) se già adesso alcune classi di concorso sono vuote e si fa fatica a trovare il supplente di matematica/fisica.
Buongiorno professore, io sono insegnante da venti anni e ho conosciuto diverse realtà scolastiche dalle elementari alle superiori, sono madre di due figli che frequentano la scuola. Mi sento di dire che in buona parte quello il giornalista che cita lei ÃĻ purtroppo vero. Non ÃĻ certo in un breve commento che si possono spiegare le problematiche della scuola italiana di oggi. Ma bisogna certamente sollevare il problema e risolverlo al piÃđ presto. Lei ÃĻ il giornalista del Corriere cosÃŽ come molti altri che scrivono di scuola, vedete due facce della stessa medaglia. La situazione alle elementari e alle medie, la base dell'istruzione, peggiora Di giorno in giorno con ragazzini che non sanno leggere e scrivere, ragazzini con il sostegno che comunque per imparare qualcosa vengono portati fuori dall'aula e devi spiegargli il perchÃĐ, altri ancora che per disturbi importanti hanno una loro aula dedicata.E allora non prendiamoci in giro, che inclusione ÃĻ questa. Guardiamo anche le eccellenze che si annoiano, si demoralizzano e perdono l'entusiasmo nell'apprendere perchÃĐ il programma deve subire rallentamenti e le verifiche sono delle prese in giro. Allora ognuno parli di ciÃē che conosce e tutti insieme cerchiamo di aiutare la scuola italiana. Sono i nostri figli che ci rimettono. Anche io ho insegnato alle scuole superiori in classi di 15 alunni, responsabili, liceali e poi in classi di 25 al tecnico dove in classe gli alunni venivano con i coltellini e pensavano a giocare solo con il telefonino. Questo non ÃĻ togliere i ragazzi dalla strada. Io seguo con piacere le Sue lezioni e apprezzo molto il lavoro che fa, ma a volte i toni che usa sono solo accusatori e secondo me non va bene essere Dio parte per risolvere un grave problema. Con stima.
Saudino, cogli l'aspetto positivo di questa vicenda. Finalmente Galli della Loggia ha gettato la maschera e da ora in poi non potrà piÃđ giocare con il cerchio e la botte. Reazionario ÃĻ sempre stato, adesso nessuno puÃē fingere di non accorgersene.
ste cose le dice da trent'anni... il mito egualitarista porta dritto alla CIna.
Confermo. 60 CFU post laurea e 24 CFU, a 3000 euro all' università di Torino.
Possiamo aggiungere il fatto che per molti l'università non ÃĻ sotto casa e quindi si aggiungono le spese di trasporto e/o di affitto (senza considerare il tirocinio diretto nella scuola pubblica che puÃē implicare ulteriori spese per gli spostamenti). Per molti specializzandi la spesa complessiva ÃĻ molto superiore alla retta d'iscrizione. Lo so perchÃĐ anch'io ho fatto tutto l'iter per specializzarmi su sostegno e ho conosciuto specializzandi che vivevano a migliaia di chilometri di distanza dall'università .
Grande professore!!!!
Su una cosa darei ragione a galli dalla loggia: suddividere gli allievi in base al loro livello nelle discipline. Per esempio, se io sono un'insegnante di inglese, sarebbe l'ideale avere nella stessa classe persone che hanno lo stesso livello, perchÃĐ da insegnante avrei il dovere di portare gli allievi che partono ad esempio da un livello 3, al livello 4. Lavorare con chi ha lo stesso livello di conoscenza ÃĻ piÃđ facile non solo per gli insegnanti, ma anche per gli studenti, che cosÃŽ hanno maggiore qualità di insegnamento, sono seguiti meglio e si lavora meglio in piccoli gruppi. Ma so che purtroppo ÃĻ impossibile