Scirocco di Francesco Guccini (cover) dall'album Signora Bovary del 1987

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  • เผยแพร่เมื่อ 13 ต.ค. 2024
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    Ricordi, le strade erano piene di quel lucido scirocco
    Che trasforma la realtà abusata e la rende irreale
    Sembravano alzarsi le torri in un largo gesto barocco
    E in via dei Giudei volavan velieri come in un porto canale
    Tu dietro al vetro di un bar impersonale
    Seduto a un tavolo da poeta francese
    Con la tua solita faccia aperta ai dubbi
    E un po' di rosso routine dentro al bicchiere
    Pensai di entrare per stare assieme a bere
    E a chiaccherare di nubi
    Ma lei arrivò affrettata danzando nella rosa
    Di un abito di percalle che le fasciava i fianchi
    E cominciò a parlare ed ordinò qualcosa
    Mentre nel cielo rinnovato correvano le nubi a branchi
    E le lacrime si aggiunsero al latte di quel tè
    E le mani disegnavano sogni e certezze
    Ma io sapevo come ti sentivi schiacciato
    Fra lei e quell'altra che non sapevi lasciare
    Tra i tuoi due figli e l'una e l'altra morale
    Come sembravi inchiodato
    Lei si alzò con un gesto finale
    Poi andò via senza voltarsi indietro
    Mentre quel vento la riempiva
    Di ricordi impossibili
    Di confusione e immagini
    Lui restò come chi non sa proprio cosa fare
    Cercando ancora chissà quale soluzione
    Ma è meglio poi un giorno solo da ricordare
    Che ricadere in una nuova realtà sempre identica
    Ora non so davvero dove lei sia finita
    Se ha partorito un figlio o come inventa le sere
    Lui abita da solo e divide la vita
    Fra il lavoro, versi inutili e la routine d' un bicchiere
    Soffiasse davvero quel vento di scirocco
    E arrivasse ogni giorno per spingerci a guardare
    Dietro alla faccia abusata delle cose
    Nei labirinti oscuri delle case
    Dietro allo specchio segreto d' ogni viso
    Dentro di noi

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