OMICIDI, FEMMINICIDI E CACCIA ALL'"UOMO"

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  • เผยแพร่เมื่อ 18 ก.ย. 2024

ความคิดเห็น • 45

  • @andreamassacesi
    @andreamassacesi 10 หลายเดือนก่อน +7

    Sono sempre più convinto che la tendenza a banalizzare e a polarizzare tutto sia il male più profondo della contemporaneità. Uno dei tuoi video più belli. Complimenti, Flavio, e grazie.

    • @brokenstories
      @brokenstories  10 หลายเดือนก่อน +3

      Grazie, è stato complicato, come puoi immaginare.

  • @BirchKnots
    @BirchKnots 10 หลายเดือนก่อน +2

    Flavio, Grazie.
    Adesso dirò delle cose per cui, molto probabilmente mi attirerò le ire di tutti, comprese le tue, ma di fronte ad un video così intelligente (finalmente) non riesco a tacere.
    La mia prima riflessione riguarda quello che oggi chiamiamo volgarmente "hype" che si va a costruire attorno a vicende terribili come questa. A mio parere (spero di non offendere nessuno, ma io la vedo così) questo atteggiamento nei confronti delle tragedie rende chiaro ed evidente come l'essere umano non si sia, in realtà, mai evoluto. Facciamo gli intellettuali nelle università e dietro alle scrivanie, facciamo gli scienziati e i tecnologhi, andiamo nello spazio eppure quando iniziano a montare una forca in piazza corriamo a prendere posto in prima fila per vedere il colpevole pendere dal cappio. E' giusto essere felici perchè il cattivo viene punito e sconfitto come alla fine dei migliori fantasy? Forse, peccato però che nella vita non si esistano cattivi integralmente cattivi o buoni integralmente buoni e, forse, i cattivi sono cattivi per colpa che ne so della società, o di chi cattivi ce li ha fatti diventare magari abusando di loro nell'infanzia. Può essere che esistano anche i cattivi puri, quelli che proprio cattivi ci nascono ed è andata così, ma ci credo molto poco. E quindi quando il cattivo perde, quando il cattivo viene punito, in realtà perdiamo tutti perchè se la società fosse sana il cattivo, il mostro, non dovrebbe esistere. Eppure noi ci sentiamo così grandi, così superiori ad urlare ed applaudire al boia e magari, nei nostri cuori, tiriamo un sospiro di sollievo perchè sì, non saremo la prossima vittima del cattivo sconfitto, ma anche perchè sulla forca per questa volta non ci siamo finiti noi e gli occhi di tutti dimenticano le piccole malefatte di fronte alle grandi.
    Il secondo pensiero riguarda il modo in cui il continuo e accecante occhio di bue puntato sui mostri maschili sta cambiando gli uomini, le donne e le relazioni. Ogni relazione adesso sembra malata. Al primo accenno di "preferirei tu non facessi..." ecco che il cuore ci batte un po' più forte, che iniziamo a chiederci se il nostro compagno (ma per me questo discorso si potrebbe fare anche all'inverso perchè forse non uccidono, ma conosco in prima persona diverse donne che sono psicologicamente abusanti nei confronti dei loro compagni) è un narcisista patologico, un manipolatore, e scriviamo su google gaslighing e un po' come quando chiediamo a google cosa dobbiamo fare per un leggero mal di testa e lui ci dice "prenota una tac, senza dubbio è un tumore", allo stesso modo quando chiediamo all'internet perchè il nostro compagno ha agito in un modo un po' "sospetto" l'internet risponde "scappa, ti ucciderà" e no, non funziona così.
    Le persone e con esse le relazioni che le persone creano tra loro non sono o bianche o nere, non c'è un comportamento sicuramente malato e uno sicuramente sano, non c'è il sintomo certo della malattia ancora più certa, c'è la soggettività del pensiero e dell'emozione. In una relazione ci sono due persone sicuramente traumatizzate (perchè chi più chi meno tutti lo siamo) che si incontrano e che se sono fortunate curano a vicenda i propri traumi, se sono sfortunate li aggravano.
    Io vorrei non essere toccata da queste storie, vorrei dire che adesso non ho un pochino più paura quando esco di casa, eppure è così e questo non è giusto. Non è giusto perchè sono una persona fortunata a cui nessuno ha mai fatto del male e che non ha mai fatto del male a nessuno e allora, nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie, ma anche delle famiglie dei carnefici che sicuramente non volevano crescerli perchè portassero altro dolore in questo mondo, basta. Se ne parli il giusto e poi si lascino le persone al dolore e al ricordo com'è giusto che sia perchè alla fine l'hype non è rispettoso per nessuno e non serve a nessuno, anzi tutto l'opposto.

    • @anonimo6603
      @anonimo6603 9 หลายเดือนก่อน +1

      Se prendiamo sul serio la parola "evoluzione" hai ragione: in 2.000 anni il nostro cervello non è cambiato di una virgola. L'unica cosa che ci distingue da un romano, dell'antica Roma, è il tipo di educazione e il contesto sociale in cui viviamo.
      L'unico motivo per cui non andiamo a uccidere chi ci fa un torto è l'educazione (e l'educazione di allora probabilmente lo incitava) ma ci vuole veramente poco per cambiare situazione e ritornare in qualsiasi epoca della storia da quando abbiamo imparato a scrivere.
      Anche sul secondo punto: non so molto del contesto di cui parli, ma per esempio nella psicologica si dovrebbe parlare, da parecchi anni, del problema che hanno le donne a uscire di casa a causa delle narrazioni che i media fanno verso le violenze. Narrazioni che fanno prevenzione... ma che portano a quasi la metà della popolazione Italiana con dei problemi psicologici (chi lievi, chi meno).
      Poi magari nella realtà è l'uomo che ha più probabilità di finirci secco; ma lui ha la fortuna di non essere bombardato con continui avvisi alla "Esci con gente che conosci, se non vuoi finire vittima di [...]", con poi da altre parti gente che ti avverte che è più facile che finisci vittima di chi conosci già. Con poi i film, i libri, che ricalcano questi temi.
      Non mi stupirebbe se questa situazione andasse a peggiorare a livelli estremi, visto che quanto ho scritto non prendeva in considerazione l'esistenza dei social, ma solo dei giornali. (Che poi d'altra parte, nella versione maschile, figlio dei social, abbiamo lo stereotipo del redpillato. Con le sue paranoie, con la sua ipotesi del complotto, che si beve dalla mattina fino alla sera notizie di vario tipo che gli daranno una falsa percezione della realtà.)

  • @psiche79
    @psiche79 10 หลายเดือนก่อน +3

    Ottimo Flavio, come sempre un'analisi lucida e pacata pregna di buonsenso.

  • @massimocavallaro7720
    @massimocavallaro7720 10 หลายเดือนก่อน +2

    Femminicidio come qualsiasi etichetta banalizza delle situazioni che sono indubbiamente complesse. Alla base di questi casi spesso c’è un disagio profondo e inascoltato dell uomo-assassino. Se vi fosse una maggiore diffusione di servizi di ascolto per Uomini con disagio relazionale che non trattino gli uomini come esseri congenitamente malati e violenti senza vederne la sofferenza (insomma parlo di una alternativa ai servizi di ascolto per uomini violenti), forse realmente riusciremmo a ridurre l incidenza di femminicidi. Forse è anche colpa un po’ nostra, potremmo fare di più come società e ogni tanto tendere la mano a chi è in difficoltà, prima che la disperazione porti a gesti estremi.

  • @LoScrittoreDivergente
    @LoScrittoreDivergente 9 หลายเดือนก่อน +1

    L’ho scritto sui social: vista la situazione, un uomo che abbia a cuore la collettività, dovrebbe guardarsi allo specchio e chiedersi cosa può fare di più per aiutare a cambiare lo stato delle cose. Nel suo piccolo, nel suo quotidiano e nei limiti della propria esistenza.
    Sentirsi corresponsabili… no.
    IO non lo sono. I fatti della mia vita parlano dell’esatto opposto. È anche certo che non mi metto a sbandierare la mia vita privata per difendermi su un social network. Se qualche donna mi punta il dito addosso, sulla scia della rabbia crescente - comprensibile, ma che generalizza -, semplicemente mi ritiro nei miei alloggi. (Invero evito proprio le discussioni come la peste.)
    Secondo me, però, il problema che abbiamo - i femminicidi - è ben più grosso di quanto sembri. Ci sono comportamenti precedenti che, seppur in minuscola percentuale, possono sfociare in delitti. E secondo me è per questo che la rabbia cresce, perché ogni donna subisce una dose di maschilismo costante, in molte cose. E ormai non sono più disposte a far passare nemmeno una virgola fuori posto.
    Ecco. Noi uomini dovremmo, secondo me, capire l’esasperazione. Non al punto da farci insultare gratuitamente e di sentirci colpevoli - concordo con te -, ma sì al punto da considerare per davvero e una volta per tutte questa lotta una nostra lotta e migliorarci là dove possiamo migliorarci, pur se privi di responsabilità oggettive.
    Come?
Penso semplicemente a una cosa: al minimo atto maschilista cui assistiamo per strada, minimo - cioè non parlo di violenza - forse dovremmo smetterla di tacere. “Tanto era solo una battuta”.
    Questo è come abbiamo fatto sino a oggi: non mi pare che sia servito a molto sminuire, soprassedere.
    Forse, dico forse, possiamo fare qualcosa per aiutare sempre più donne a smetterla di generalizzare - ce ne sono tante che già non lo fanno, così come ci sono tanti bravi uomini che sono come tu hai giustamente e perfettamente detto a fine video.
    I femminicidi non stanno diminuendo. Nel dubbio, anziché escludere a priori una correlazione, io proverei proprio a far capire sistematicamente che uomo e donna sono la stessa cosa e certe cose sono mancanza di rispetto. (Che poi, Flavio, certi uomini, che non sono assassini, nemmeno capiscono di essere maschilisti, alle volte… pur essendolo eccome! E sono sicuro che lo sai.)
    La mia reazione è di testa. E mi chiedo di più.

  • @garetnightblade4897
    @garetnightblade4897 10 หลายเดือนก่อน +3

    Ogni tanto, quando inizio un tuo video, cerco una inesistente cintura di sicurezza per legarmi meglio alla poltrona, pensando: Oh no, ma cosa gli è venuto in mente questo è un merdone impossibile da non pestare
    Va detto che di solito, come in questo caso, riesci davvero a non pestarlo. Complimenti.

  • @MaZzIlFauno
    @MaZzIlFauno 10 หลายเดือนก่อน +1

    Condivido ogni parola da te condivisa. Devo dire, però, che c'è parecchio lavoro da fare. Sia su se stessi, interrogandosi su come ci si approccia verso gli altri o su come ci si è rapportati in passato, sia sulla quotidianità. A me, delle volte, capita di ricevere meme non richiesti su WhatsApp che sono apertamente sessisti e senza motivo. In quei casi, se invece di ridere insieme a chi invia queste cose, affermassimo che si potrebbe anche smettere di diffondere questa cultura, faremmo un favore a noi e alle generazioni future. Stessa cosa ogni volta che qualcuno vicino a noi fa commenti evitabili. Insomma, nel piccolo, si può fare la differenza. Una sorta di "compound effect" che pian piano rimetta il rispetto reciproco al primo posto.

    • @brokenstories
      @brokenstories  10 หลายเดือนก่อน +2

      Memi, battute, sessismo, irrisione... credi che siano appannaggio di un solo genere? Siamo sicuri? Certi modelli culturali sono diffusi ovunque. E comunque ancora una volta, vorrei ricordare che l'umorismo, di bassa o di alta lega, non è mai un crimine.

    • @MaZzIlFauno
      @MaZzIlFauno 10 หลายเดือนก่อน +2

      @@brokenstories quando l'umorismo è intelligente, concordo. Quando si basa su luoghi comuni ormai superati, sinceramente credo se ne possa fare a meno. Ho parlato di rispetto reciproco, inteso anche da parte dell'altro sesso. Penso il lavoro sia da fare da entrambe le parti. Non in senso censorio, ma se una battuta è superflua e fuori luogo e, oltretutto, irrispettosa, perché farla? Tutto qui. Ho una figlia di tre anni. A breve nascerà suo fratello. Sinceramente, per come è l'andazzo, mi piacerebbe sapere che tutti, ognuno nel piccolo del proprio raggio d'azione, si adoperino per rendere questa società così complessa e basata sul consumo reciproco un po' più umana e rispettosa. Detto ciò, ribadisco che il discorso che hai fatto sulla narrativa dei fatti e sulla questione che non bisogna demonizzare tutti gli uomini in quanto tali lo condivido in pieno, sia chiaro.

  • @gianlucacarbotta7458
    @gianlucacarbotta7458 10 หลายเดือนก่อน +2

    Probabilmente perchè ho le stesse idee (tra l'altro grazie per la nota di pietas per l'assassino) ma quasi la cosa più sensata sentita negli ultimi 4gg

  • @archetipo70
    @archetipo70 9 หลายเดือนก่อน

    Anch'io di fronte a questi episodi sento di essere un uomo innocente, mia moglie é libera di lasciarmi in qualsiasi momento se lo volesse, é libera di uscire, vestirsi come vuole e godere della sua indipendenza economica. E tutto questo non è una mia benevola concessione, ma è ciò che dovrebbe essere la normalità di ciascuna persona, uomo o donna che sia. Però non posso ignorare che, per esempio, come uomo se mi trovassi ad un colloquio di lavoro, il mio interlocutore non cercherebbe di capire o addirittura di chiedermi senza pudore se ho intenzione di avere figli e assentarmi per una gravidanza. Quindi vivo in una società che mi privilegia in quanto uomo ed è ciò che credo che intendesse dire la giovane Elena.

  • @francescatassini2883
    @francescatassini2883 9 หลายเดือนก่อน

    Analisi lucida, doverosa

  • @GiacomoJevvaron-bz8vf
    @GiacomoJevvaron-bz8vf 10 หลายเดือนก่อน

    Grandissimo Flavio! Concordo sulla tua riflessione e condividerò questo tuo video anche su Facebook..

  • @robertorossi9312
    @robertorossi9312 10 หลายเดือนก่อน

    Su una riflessione sono parzialmente d'accordo, su un'altra totalmente. Quanto alla percentuale di quella che oggi chiamiamo "femminicidi" pare si possa affermare che essa è in numero assoluto, costante, in numero relativo in aumento perchè è diminuita la quantità di omicidi. Se così è, credo possa sostenersi che ciò accade perchè, dagli anni '90 è scemata la letalità - anche se non la pericolosità - della criminalità organizzata. Quindi, abbiamo meno omicidi in totale, ma all'interno di quel numero la percentuale di femminicidi rimane pressochè costante. Penso allora possa dirsi che, in effetti e in parziale distonia rispetto a quanto esposto nel video, "è sempre stato così" - quantomeno in relazione al periodo in cui abbiamo esaminato i dati. I femminicidi ci sono quindi sempre stati, ma oggi sono più evidenti - e direi anche più percepiti. Ora. Negli ultimi anni, diciamo anche sessanta, le donne hanno acquistato una sempre maggiore autonomia patrimoniale e quindi sociale, culturale, ecc.: i primi movimenti femministi moderni sono nati con la società di massa quando le donne sono entrate in fabbrica perchè gli uomini erano impegnati nelle due guerre mondiali; da allora il fenomeno si è sviluppato sempre più ed è esploso dal consumismo in poi. Si è quindi passati da un modello di relazione uomo donna orientato in senso predominante - protettivo (il potere era in mano maschile e c'era, quasi a compensarlo, tutta una serie di forme di protezione, la c.d. "cavalleria" per esempio, che però presumevano una certa forma di subordinazione) a un modello più paritario. A questo punto, e per restringere il discorso agli episodi delittuosi, una percentuale di uomini sente messo in crisi il proprio ruolo e financo la propria identità ed esistenza, tant'è vero che molti di questi femminicidi partono dalla incapacità di sopravvivere alla fine di una relazione e finiscono col suicidio dell'assassino che ha perso il proprio posto nel mondo - ma che in un certo senso era già morto prima di uccidere la partner. Mi pare possa concludersi - e qui sono in totale accordo - che sia un problema di incapacità più o meno consapevole a seconda dei casi di adattarsi al mutamento dei modelli relazionali. incapacità che ha radici e stratificazioni secolari o millenarie, forse persino etologiche o biologiche e che produce fragilità. PS Sulla rappresentazione libresca o massmediatica ci sarbbe ancora altro da dire, ma il commento è già troppo lungo di suo.

  • @michelesxxx
    @michelesxxx 10 หลายเดือนก่อน +1

    Quello che dici e' interessante, ma anche piu' interessanti sono i commenti dei brokenauti che vedo qui sotto. Per esempio vedo che almeno una persona pensa che sia giusto vergognarsi collettivamente e lo giustifica in qualche modo ("è più importante vergognarsi anche se non si hanno colpe personali, perché fa sentire più protette loro", "serve a responsabilizzare e isolare quei pochi"). Per me e' inconcepibile vergognarmi di qualcosa che non ho commesso, e anzi credo che farlo sia controproducente e che invogli i violenti a essere ancora piu' violenti (per distinguersi dagli uomini "pecoroni"). Cio' detto, e' bene sentire tutte le campane e finora i commenti sono stati tutti di una sorprendente civilta' e sensatezza. Speriamo rimangano tali! 😀

    • @brokenstories
      @brokenstories  10 หลายเดือนก่อน

      L'unico commento sgradevole e irrispettoso finora l'ho ricevuto su Facebook. E non da un uomo.

  • @stefanoimpellitteri4088
    @stefanoimpellitteri4088 10 หลายเดือนก่อน

    La penso diversamente, sono uno tra quelli la cui reazione è stata quella di provare vergogna. Serve a responsabilizzare.
    Quando si dice che in Italia "la classe politica" è corrotta, o che "la burocrazia" o "la giustizia" hanno dei problemi, si parla per assoluti raggruppando "insiemi di potere", quando andrebbero viste le singole situazioni. Prendere su di sé la responsabilità di quanto accaduto non vuol dire prenderne le colpe, ma responsabilizzare appunto un potere che l'uomo ha sulla donna nella sua supremazia fisica. Ed è un assecondare chi questa superiorità fisica la subisce, avendo la donna il diritto e il bisogno di sentirsi protetta.
    Abbassare la testa come genere quando dei singoli elementi commettono atrocità serve appunto a responsabilizzare e isolare quei pochi che sfruttano la loro posizione (o superiorità fisica). Dire "io non mi vergogno" ci mette al livello dell'assassino, devono essere loro(le donne) a non vergognarsi di noi. Loro devono difendere il nostro genere, non noi. Se non lo fanno, è colpa nostra.
    È una questione di indice di priorità. Dopo fatti del genere, è più importante vergognarsi anche se non si hanno colpe personali, perché fa sentire più protette loro, chi dovremmo tutelare con la nostra forza fisica.

    • @brokenstories
      @brokenstories  10 หลายเดือนก่อน +2

      Dire una cosa, una cosa qualsiasi, ci mette al livello dell'assassino? Quindi scompare ogni distinzione fra parole e omicidio, fra opinioni e uccisioni? La vergogna, come spiega Brené Brown, è un sentimento che coinvolge non l'azione, non ciò che fai, ma chi sei, l'identità intera. Una china pericolosa.

  • @fabio80s
    @fabio80s 10 หลายเดือนก่อน

    Pienamente d'accordo. A margine, ma non troppo: c'è una cosa che mi preoccupa profondamente e cioè l'estrema diffusione del banalissimo pensiero associativo. Quel catalogare in base a pochi input e in maniera meccanica, automatica e superficiale. Molte persone pensano così: accade un evento -> cerco nella tabellina mentale la spiegazione dell'evento (quella che mi è stata inculcata...) -> mi spiego l'evento secondo tale spiegazione -> fine. E una volta che una nuova riga è inserita nella tabellina, è molto difficile che venga rimossa, perché per farlo serve avere sviluppato il pensiero critico. Che nella decadente società italiana è sempre più raro.

  • @digamma298
    @digamma298 10 หลายเดือนก่อน

    Personalmente non devo vergognarmi se qualcuno con cui condivido del dna commette violenza, nella maniera più assoluta.
    Detta la mia, scopro il canale giusto oggi grazie ad un suggerimento della piattaforma, ed è una bella scoperta.
    ps: complimenti per il video e per la voce dalla tonalità "radiofonica".

  • @alecesaris
    @alecesaris 10 หลายเดือนก่อน +1

    Sono d’accordo, anche perché, questa volta, la categoria che viene demonizzata è francamente troppo ampia e non può che apparire inutile in un discorso serio. Però, il delitto che ci ha tutti travolti, un passo in più me lo ha fatto fare: ho smesso di considerarmi fuori dal problema a prescindere da tutto. I numeri che hai ricordato definiscono una tendenza sociale talmente evidente che (non avendo figli maschi da educare) ho deciso di alzare la guardia su me stesso. Troppo spesso gli assassini di donne sono uomini al di sopra di ogni sospetto e prevedibilità, perché dovrei escludermi da tale rischio? E quindi, invece, di cercare gli aspetti che mi allontanano dal mostro e mi tranquillizzano escludendolo dalla cerchia di ciò che mi può capitare, ho deciso di stare attento al mio comportamento perché, per quanto mi è possibile, sia io stesso il primo a cercare di evitare percorsi comportamentali che possano condurre a ciò che ora sembra impossibile. Non mi sento in colpa per ciò che oggi mi pare lontanissimo da ogni mia possibile condotta, ma credo si debba fare i conti con un rischio diffuso dal quale può essere salutare non sentirsi del tutto immuni.

    • @brokenstories
      @brokenstories  10 หลายเดือนก่อน +2

      Bravo, e questo vale per tutti e tuttE. Certi modelli di pensiero sono diffusi a pioggia. Inoltre credo sia normale farlo proprio perché siamo uomini e non a dispetto di questo.

  • @WWld
    @WWld 10 หลายเดือนก่อน

    Ottima analisi, lucida e razionale

  • @mietitore86
    @mietitore86 9 หลายเดือนก่อน

    Mah io penso che il problema fondamentale sia che fino all'epilogo tragico non ci sono tutele per le donne vittima di violenza. Quante volte abbiamo sentito di denunce e ordinanze restrittive che non hanno portato a nulla (anzi)? Anche in questo caso infatti pare che notizie del rapporto malato fossero filtrate nella cerchia della vittima, per mesi, senza che si sia presa nessuna contromisura efficace. Però poi sono io che mi dovrei sentire personalmente responsabile per un delitto, per quanto atroce e imperdonabile - su questo non c'è il minimo dubbio - commesso dall'altra parte della regione: ottimo.

  • @rosaluisa856
    @rosaluisa856 9 หลายเดือนก่อน

    Ah ah…questo lo leggerò…vado su Amazon….bruuuummmmm😂😂😂😂(fatto….🎉🎉🎉)

  • @rosaluisa856
    @rosaluisa856 9 หลายเดือนก่อน

    Non so perché ma la sua definizione di massa mi ricorda un passo dei Promessi Sposi….

    • @brokenstories
      @brokenstories  9 หลายเดือนก่อน

      Probabile mia reminiscenza inconscia

  • @danielexcf789
    @danielexcf789 10 หลายเดือนก่อน +2

    Io invece la penso diversamente, forse sarò una voce fuori dal coro ma io tendo a normalizzare certe vicende. Mi fa sempre strano che la gente passi l'intera vita a scandalizzarsi ogni settimana per le stesse notizie che si ripetono a raffica da quando nasciamo a quando moriamo. E con la parola "normale" non intendo "giusto", ci mancherebbe, intendo che l'uso della violenza è un tratto caratteristico (addirittura fondamentale) della specie umana, una deriva naturale, normale appunto. E' sempre stato così e non si può fare nulla per modificare questa cosa. L'educazione può intervenire fino a un certo punto. La nostra è infatti una specie violentissima, la più violenta del pianeta, gli antropologi ce lo ripetono da migliaia di anni. Il fatto che col passare del tempo i dati sulle violenze tendono a diminuire è semplice frutto della morale eteronoma che si sostituisce a quella autonoma, nel senso che le persone vengono frenate dal commettere atti di violenza per paura della punizione. Infatti con lo sviluppo della tecnologia è sempre più difficile "farla franca", e così la violenza viene repressa ma mai eliminata, rimane lì e si manifesta in altre forme, principalmente in idee di odio e disprezzo che si diffondono come un virus in tutta la società generando altra violenza. Detto questo, tendenzialmente i maschi sono più violenti delle femmine (motivi biologici) ma la cosa importante da capire è che i maschi sono violenti soprattutto verso altri maschi. Quindi non capisco davvero cosa c'entri la cosiddetta violenza di genere. Uno/a commette violenza verso chi gli reca un'offesa reputata inaccettabile, a prescindere dal genere. La ragazza non è stata uccisa in quanto donna, ma per l'offesa (o presunta tale) recata al ragazzo. Se questo ragazzo avesse trovato me a letto con la sua ex quasi sicuramente avrebbe ucciso anche me. Quindi ripeto, l'etichetta "femminicidio" la trovo davvero poco pertinente, è sempre e solo omicidio. Finché le donne continueranno ad accusare gli uomini di tutto si inaspriranno i conflitti di genere. E' controproducente anche per le donne spostare sempre il focus su di loro. Concludo dicendo che per quanto ognuno di noi in cuor suo possa sentirsi una brava persona, incapace di commettere violenza, nessuno è davvero escluso da queste dinamiche. Vi sorprenderebbe vedere il livello di primitivismo che le persone sarebbero in grado di mostrare se messe nelle giuste condizioni. Ovvio alcuni sono più inclini di altri, ma di norma è una cosa che riguarda la specie umana. Le eccezioni ci sono, come sempre, ma sono appunto casi rari.

  • @MrLorenzocalza
    @MrLorenzocalza 10 หลายเดือนก่อน

    Se si astrae il delitto dal contesto sociale, culturale, allora ci si dovrebbe rifugiare appunto nella scorciatoia cognitiva del "mostro". Ne parlò meravigliosamente Vittorino Andreoli nella sua analisi sull'humus del parenticidio di Pietro Maso. Il femminicidio, ormai, ha numeri che ci costringono a portare il singolo caso, la complessità delle vicende individuali, in un qualcosa di collettivo, che si ci riguarda tutti, come uomini in primis. È un tipo di delitto che mette in discussione il modello culturale e quindi una "totalità". Parcellizzare, forse, non ha più senso, contestualizzare - in questo caso - significa portare la cosa nella sua giusta scala. Se vale quell'assunto che tu conosci, "i buoni lo sognano, i cattivi lo fanno", questo è il momento di assumere l'assunto. Il tema non è additare, far di tutta l'erba un fascio, ma affrontare il "nucleo caldo" della questione, senza più relativizzare. Le cose che pensavamo connaturate a noi, ai codici di relazione, si sono ammalate. Il capitalismo totalizzante odierno reifica, oggettivizza, smaterializza tutto, compresa la grammatica dei sentimenti. A livelli mai raggiunti. E nell'epoca del passaggio da Edipo a Narciso, ogni conflitto diventa ingestibile: l'abbandono, la gelosia, ferite narcisistiche. Che uccidono. Forse è ora di entrare in fase rivoluzionaria, non di ribadire i presupposti dei bei tempi che furono. Non furono più. La responsabilità del delitto è personale, finché non arriva a livelli diffusivi che lo rendono responsabilità collettiva. Tipo i delitti di mafia, per dire. Ecco, sì, affrontare la "mafia maschile" sarebbe un bello slogan per il transfemminismo incendiato! Facciamoci percorrere dalla fiamme, Flavio!… ;-)

    • @brokenstories
      @brokenstories  10 หลายเดือนก่อน +2

      Penso anche io che non sia corretto parlare solo di modelli di affettività, ma anche di modelli produttivi. Rifiuto categoricamente però, l'idea che gli uomini debbano essere colpevolizzati in toto. Facile, grossolano.

    • @MrLorenzocalza
      @MrLorenzocalza 10 หลายเดือนก่อน

      @@brokenstories non è questione di colpa, ma di responsabilità. Stavolta, però, collettiva, ineludibile, che può comodamente farsi scuotere da paradossi. Lo dico da uomo, padre di due adolescenti maschi, con un occhio ben aperto sul loro mondo. Questo delitto ha aperto qualcosa, e non è solo narrazione facile, grossolana.

  • @nicolabomentre9495
    @nicolabomentre9495 10 หลายเดือนก่อน +1

    Io credo che l uomo di oggi abbia fatto molti passi avanti rispetto a prima!voglio dire io non credo di comportarmi come si ponevano i nostri nonni verso le nostre nonne per esempio!sbaglio?

  • @rosaluisa856
    @rosaluisa856 9 หลายเดือนก่อน

    Mi sa che sto diventando stalker….mi scusi….

    • @brokenstories
      @brokenstories  9 หลายเดือนก่อน

      Di che cosa? Grazie anzi dei commenti.

  • @rosaluisa856
    @rosaluisa856 9 หลายเดือนก่อน

    Donnicidi non femminicidi….siamo donne non femmine di animali….quando lo dico mi guardano come si guarda una vecchia pazza….😅😅😅😅

  • @rosaluisa856
    @rosaluisa856 9 หลายเดือนก่อน

    Pagan peaks….

  • @giuseppesestini3801
    @giuseppesestini3801 10 หลายเดือนก่อน +2

    E per commento una sola parola: CHAPEAU!