Bellissimo video, grazie Sergio! (Alert: perdona/te il papiro...) E' un argomento in cui credo tantissimo anch'io e che negli ultimi 10 anni ha radicalmente cambiato la mia vita "live". Quoto tutto quello che hai detto nel video e, se può essere utile anche ad altri, mi permetto di aggiungere/condividere qualche pro, qualche contro (per par condicio) e qualche considerazione generale. Due pro importantissimi per me sono: 01) il fatto che con gli in ear ci si sente sempre allo stesso modo dovunque sul palco (e ci si continua a sentire anche se si scende dal palco), mentre i monitor fisici di solito coprono uno spazio molto limitato, basta spostarsi di poco e cambia tutto; 02) l'isolamento acustico che forniscono gli in ear, soprattutto nei posti al chiuso e nei generi che prevedono alti volumi, preservano le orecchie da acufeni post serata, questo a mio parere è un grosso plus, soprattutto nel lungo periodo. Due contro invece potrebbero essere questi: 01) un po' di limitazione nella libertà di movimento a causa del fatto che si è "cablati" con bodypack e auricolari (come per tutte le cose poi ci si abitua); 02) il feeling con il pubblico potrebbe risultare un po' limitato a causa dell'isolamento acustico che forniscono gli in ear, infatti li trovo meno fruibili in quei contesti in cui i volumi sono più bassi e si suona più vicino al pubblico, ad esempio in un set acustico. Naturalmente si può ovviare a questo indossando un auricolare solo, ma è una soluzione che personalmente non ha mai soddisfatto pienamente. Quanto al problema dato dal fatto che gli auricolari si muovono un po' (modificando l'ascolto) quando si apre tanto la bocca, io risolvo facendo attenzione ad aprire tanto la bocca quando li indosso e spingendo gli auricolari nelle orecchie finché restano fermi anche aprendo tanto la bocca. Un'ultima considerazione sul sistema Shure PSM200, che hai citato nel video e che io uso ancora attualmente. Anche qui, un pro e un contro. Il grande pro del PSM200 rispetto a quasi tutti i sistemi che ho visto sul mercato è la possibilità di entrarci direttamente con il microfono in un canale e di usare il secondo canale per il ritorno dal mixer. In questo modo la voce resta indipendente dal resto e direttamente controllabile sulla centralina, utilissimo per aggiustamenti "d'emergenza". Un contro è sicuramente l'impossibilità di regolare il limiter interno, che di conseguenza limita (perdona/te il gioco di parole) la possibilità d'ascolto in termini di dinamica. Invece sul sistema Sennheiser che hai adesso il limiter dovrebbe essere regolabile. Ancora grazie per l'input e alla prossima! :)
Da batterista, ti dico che è meravigliosamente raro sentire un cantante che usa gli inear e un mixer digitale controllato da app, come sistema di monitoraggio. Sei una mosca bianca 🙏
Bellissimo video, grazie Sergio!
(Alert: perdona/te il papiro...)
E' un argomento in cui credo tantissimo anch'io e che negli ultimi 10 anni ha radicalmente cambiato la mia vita "live".
Quoto tutto quello che hai detto nel video e, se può essere utile anche ad altri, mi permetto di aggiungere/condividere qualche pro, qualche contro (per par condicio) e qualche considerazione generale.
Due pro importantissimi per me sono:
01) il fatto che con gli in ear ci si sente sempre allo stesso modo dovunque sul palco (e ci si continua a sentire anche se si scende dal palco), mentre i monitor fisici di solito coprono uno spazio molto limitato, basta spostarsi di poco e cambia tutto;
02) l'isolamento acustico che forniscono gli in ear, soprattutto nei posti al chiuso e nei generi che prevedono alti volumi, preservano le orecchie da acufeni post serata, questo a mio parere è un grosso plus, soprattutto nel lungo periodo.
Due contro invece potrebbero essere questi:
01) un po' di limitazione nella libertà di movimento a causa del fatto che si è "cablati" con bodypack e auricolari (come per tutte le cose poi ci si abitua);
02) il feeling con il pubblico potrebbe risultare un po' limitato a causa dell'isolamento acustico che forniscono gli in ear, infatti li trovo meno fruibili in quei contesti in cui i volumi sono più bassi e si suona più vicino al pubblico, ad esempio in un set acustico. Naturalmente si può ovviare a questo indossando un auricolare solo, ma è una soluzione che personalmente non ha mai soddisfatto pienamente.
Quanto al problema dato dal fatto che gli auricolari si muovono un po' (modificando l'ascolto) quando si apre tanto la bocca, io risolvo facendo attenzione ad aprire tanto la bocca quando li indosso e spingendo gli auricolari nelle orecchie finché restano fermi anche aprendo tanto la bocca.
Un'ultima considerazione sul sistema Shure PSM200, che hai citato nel video e che io uso ancora attualmente.
Anche qui, un pro e un contro.
Il grande pro del PSM200 rispetto a quasi tutti i sistemi che ho visto sul mercato è la possibilità di entrarci direttamente con il microfono in un canale e di usare il secondo canale per il ritorno dal mixer. In questo modo la voce resta indipendente dal resto e direttamente controllabile sulla centralina, utilissimo per aggiustamenti "d'emergenza".
Un contro è sicuramente l'impossibilità di regolare il limiter interno, che di conseguenza limita (perdona/te il gioco di parole) la possibilità d'ascolto in termini di dinamica. Invece sul sistema Sennheiser che hai adesso il limiter dovrebbe essere regolabile.
Ancora grazie per l'input e alla prossima! :)
Tutte osservazioni sacrosante! Grazie per la condivisione!
Ancora grazie a te per i contenuti che proponi, ti seguo sempre con piacere e interesse! :)
Da batterista, ti dico che è meravigliosamente raro sentire un cantante che usa gli inear e un mixer digitale controllato da app, come sistema di monitoraggio. Sei una mosca bianca 🙏
Sapersi gestire il proprio monitor vuol dire non dover cercare sempre il fonico e fargli gesti… e magari si è pure perso a fumare o in bagno
@@SergioCalafiura esatto 😂