Il primo degli strumenti esosomatici dell'essere umano, ancora prima del linguaggio, sono gli altri esseri umani. Non solo perché ogni animale sociale, uomo compreso, ha bisogno (e perciò ''utilizza') gli altri per sopravvivere, ma anche perché rispecchiandosi in loro comprende 'praticamente' i propri limiti e le proprie possibilità. In questo senso gli altri sono proprio come il bastone di cui parla spesso Sini -- una esteriorizzazione del nostro corpo come soma (Körper). Ma lo sono anche in un'altra maniera, più sottile. Cioè lo sono anche in quanto esteriorizzazione del nostro corpo come vita (Leib). Ed è da quest'ultima esteriorizzazione che nasce il sentire comune, sensus communis, che per Vico forma la base di ciò che è verosimile. E' il vero allora? Per il vero dobbiamo tornare al bastone, cioè al fare, al lavoro sociale, che come Vico aveva di nuovo intuito è alla base della verità (verum et factum convertuntur).
Se la verità cambia nel tempo perché è legata indissolubilmente alla "via", allo strumento, con cui l'uomo perviene a quella verità e ne fa esperienza, e lo strumento cambia perché, come diceva Sini, ha in sé il suo limite e quindi la sua perfettibilità, allora è sì evidente che pretendere di fare un discorso veritiero in modo assoluto è assurdo, e questa mi sembra la tesi di fondo del discorso di Sini. Se però la filosofia dispone di strumenti eterni (45:36) allora esiste una verità che permane con quello strumento, una verità di conseguenza eterna e allora, usando gli strumenti della filosofia, si potrà a buon diritto aspirare ad un discorso assolutamente, cioè universalmente, vero -- contrariamente a quello che diceva Sini (il cui discorso a mio avviso resta comunque vero nelle affermazioni che pone a premesse della negazione della possibilità della verità assoluta)
Fa bene Sini a dire che la verità non può essere basata sul principio di non contraddizione. Non potrebbe giustificare altrimenti la completa contraddittorietà di tutto quello che afferma. Ogni due frasi disconferma le due frasi precedenti. Il suo discorso è una vite spanata che gira a vuoto. Grande perplesstà.
Mi sembra piuttosto che Sini argomenti 'in spirale' e perciò ad ogni 'giro' della sua argomentazione si trova dalla parte opposta a quella in cui si trovava '360 gradi prima'. Non è un metodo sempre facile da seguire, ma ha la sua efficacia. E che alla fine non arrivi a nulla di 'conclusivo' mi pare sia del tutto normale, dato l'argomento...
Sini fa una fatica a comprendere Severino e non potrebbe essere altrimenti, anche se mi pare che in una delle ultime conferenze fatta assieme ci fu un avvicinamento
Secondo me uno dei problemi non è tanto capire o non capire (chi vuol capire capisce…), ma trovare un posizionamento accademico stante la proposta di Severino. Non deve essere la cosa più semplice di questo mondo anche per persone dalla grande profondità speculativa. Per rivaleggiare Severino non basta confutare il codicillo del codicillo, bisogna avere anche una alternativa altrettanto solida: che non ha Cacciari, Sini, Galimberti et cetera Alla fin fine tutti hanno trovato un punto di equilibrio fondato sul rispetto e la reciproca stima. Non si può smontare Severino con una semplice battuta, ci vuole ben di piú
Quando dice, non in questo video forse ma in molti altri: "gli enti sono un costrutto del linguaggio, nella mia vita ho incontrato di tutto tranne che gli enti" vorrei tanto domandargli "quel tutto che ha incontrato cosa sono?" Comunque d'accordissimo con voi, del Maestro permangono i suoi studenti che hanno ereditato la sua filosofia e la possono divulgare nel modo in cui gli è stato insegnato, fortuna che il contenuto del Destino è un che di intaccabile relativamente a come vanno le cose credute nella loro determinatezza!
Caro Massimo, solo tu hai sentito che la verità è un errore. Allora vuol dire che ciascuno con il suo strumento (orecchie e cervello) sente quello che vuole sentirsi dire. Sini ha detto solo che non esiste una verità assoluta. Ma evidentemente questo per te non è possibile, perché tu possiedi la verità assoluta.
grazie prof., lei è l'ultimo grande filosofo!
Grande!
Grazie! ❤️
Grazie ☺️
Il primo degli strumenti esosomatici dell'essere umano, ancora prima del linguaggio, sono gli altri esseri umani. Non solo perché ogni animale sociale, uomo compreso, ha bisogno (e perciò ''utilizza') gli altri per sopravvivere, ma anche perché rispecchiandosi in loro comprende 'praticamente' i propri limiti e le proprie possibilità. In questo senso gli altri sono proprio come il bastone di cui parla spesso Sini -- una esteriorizzazione del nostro corpo come soma (Körper). Ma lo sono anche in un'altra maniera, più sottile. Cioè lo sono anche in quanto esteriorizzazione del nostro corpo come vita (Leib). Ed è da quest'ultima esteriorizzazione che nasce il sentire comune, sensus communis, che per Vico forma la base di ciò che è verosimile. E' il vero allora? Per il vero dobbiamo tornare al bastone, cioè al fare, al lavoro sociale, che come Vico aveva di nuovo intuito è alla base della verità (verum et factum convertuntur).
Carlo Sini è fantastico
Che bellezza
Se la verità cambia nel tempo perché è legata indissolubilmente alla "via", allo strumento, con cui l'uomo perviene a quella verità e ne fa esperienza, e lo strumento cambia perché, come diceva Sini, ha in sé il suo limite e quindi la sua perfettibilità, allora è sì evidente che pretendere di fare un discorso veritiero in modo assoluto è assurdo, e questa mi sembra la tesi di fondo del discorso di Sini.
Se però la filosofia dispone di strumenti eterni (45:36) allora esiste una verità che permane con quello strumento, una verità di conseguenza eterna e allora, usando gli strumenti della filosofia, si potrà a buon diritto aspirare ad un discorso assolutamente, cioè universalmente, vero -- contrariamente a quello che diceva Sini (il cui discorso a mio avviso resta comunque vero nelle affermazioni che pone a premesse della negazione della possibilità della verità assoluta)
Fa bene Sini a dire che la verità non può essere basata sul principio di non contraddizione. Non potrebbe giustificare altrimenti la completa contraddittorietà di tutto quello che afferma.
Ogni due frasi disconferma le due frasi precedenti. Il suo discorso è una vite spanata che gira a vuoto.
Grande perplesstà.
Mi sembra piuttosto che Sini argomenti 'in spirale' e perciò ad ogni 'giro' della sua argomentazione si trova dalla parte opposta a quella in cui si trovava '360 gradi prima'. Non è un metodo sempre facile da seguire, ma ha la sua efficacia. E che alla fine non arrivi a nulla di 'conclusivo' mi pare sia del tutto normale, dato l'argomento...
amen
37:15 si era questo la filosofia(episteme)
Sini fa una fatica a comprendere Severino e non potrebbe essere altrimenti, anche se mi pare che in una delle ultime conferenze fatta assieme ci fu un avvicinamento
Secondo me uno dei problemi non è tanto capire o non capire (chi vuol capire capisce…), ma trovare un posizionamento accademico stante la proposta di Severino. Non deve essere la cosa più semplice di questo mondo anche per persone dalla grande profondità speculativa. Per rivaleggiare Severino non basta confutare il codicillo del codicillo, bisogna avere anche una alternativa altrettanto solida: che non ha Cacciari, Sini, Galimberti et cetera
Alla fin fine tutti hanno trovato un punto di equilibrio fondato sul rispetto e la reciproca stima. Non si può smontare Severino con una semplice battuta, ci vuole ben di piú
Quando dice, non in questo video forse ma in molti altri: "gli enti sono un costrutto del linguaggio, nella mia vita ho incontrato di tutto tranne che gli enti" vorrei tanto domandargli "quel tutto che ha incontrato cosa sono?" Comunque d'accordissimo con voi, del Maestro permangono i suoi studenti che hanno ereditato la sua filosofia e la possono divulgare nel modo in cui gli è stato insegnato, fortuna che il contenuto del Destino è un che di intaccabile relativamente a come vanno le cose credute nella loro determinatezza!
I strumenti sono cueli ce creando preder premio e il fusione di strumenti del positiva per il umanisem
Master of Contradictions
aria fritta anticristiana
Se la verità è un errore allora pure la tua è errore..
l'ha spiegato @18:06
Caro Massimo, solo tu hai sentito che la verità è un errore. Allora vuol dire che ciascuno con il suo strumento (orecchie e cervello) sente quello che vuole sentirsi dire. Sini ha detto solo che non esiste una verità assoluta. Ma evidentemente questo per te non è possibile, perché tu possiedi la verità assoluta.
Minuto 44:35