Buona domenica! Speriamo che questo approfondimento vi sia piaciuto, alla prossima 💚🔥 ➤ Corso il suolo è vita (sconto -34%): bit.ly/corsosuolo ➤ Intervista integrale Dott. Vaccari: bit.ly/intervistaichar ➤ Ricerca in PDF citata nel video (Poggio Torselli): drive.google.com/file/d/19YrRTpAw4dCx5AYBZJA0HUH-WgNKUMR8/view?usp=sharing ** Attenzione! il video sulla produzione di biochar ha uno scopo dimostrativo. Per preparare in proprio biochar bisogna tenere presente le normative comunali, regionali e nazionali Potete trovare altre informazioni legali e di buone pratiche visitando il sito dell' "L'Associazione Italiana Biochar"
@@blackscreeninsomnia Sì, fa una volta sola. E' un intervento che si svolge una volta e i suoi effetti li trovi per molti anni. Cristiano lo usa nella tecnica della doppia vangatura, aggiungendo anche compost. Questa tecnica è dettagliatamente spiegata nel nostro corso "il suolo è vita"
@@blackscreeninsomnia Ciao! Dipende! In linea di massima dai 1-3 litri al mq. Occorre valutare il terreno in precedenza e occorre inserirlo in profondità.
- Precisazione molto utile da parte del biologo e agricoltore Cristiano Gallinella a proposito del tema biochar e inquinamento prodotto 👇💚 "La combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calore per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie"
Qui trovate un altro utile approfondimento: La ricerca in PDF citata da Vaccari, sperimentazione Biochar a Poggio Torselli (vigna) e bibliografia: drive.google.com/file/d/19YrRTpAw4dCx5AYBZJA0HUH-WgNKUMR8/view?usp=sharing
Buongiorno Francesca e Filippo. Grazie per questi video interessanti che arricchiscono questo stupendo viaggio che stiamo percorrendo. Ma soprattutto vorrei ringraziare Cristiano e la sua professionalità,che con semplicità,e competenza, condivide con tutti noi il suo sapere . Grazie Cristiano Grazie Bosco di Ogigia. Serena domenica.
Grazie mille Andrea, è proprio un viaggio con tutto quello che stiamo scoprendo, sperimentando. Cristiano è super professionale e molto bravo nello spiegare concetti molto complessi. Anche noi lo ringraziamo per il gran lavoro di divulgazione che fa con generosità! Buona domenica
Materia molto delicata e "scivolosa", ma ci siamo sentiti in obbligo di raccontarla. Certo non è da tutti, come dice il Dott. Vaccari si può acquistare. Noi stiamo provando quello di Cristiano con buoni risultati. Un caro saluto Pierluigi e buona domenica! Noi qui facciamo dolci colazioni
Video davvero interessante e chiarissimo su ciò che ai miei tempi si chiamava carbonella. E' sicuramente un ottimo modo per migliorare il suolo e fissare il carbonio nel suolo per millenni. Anche gli antichi nativi americani si dedicavano a questa pratica bruciando in modo sostenibile piccoli pezzetti di foresta amazzonica per coltivarvi ortaggi.
Grazie per averci fatto conoscere questa nuova tecnica, anche se devo dire che non capisco come possa avvenire combustione in assenza di ossigeno in un contenitore gigante aperto.... Sembra normalissimo carbone. Ma e cmq una nuova freccia all'arco...
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
È stato condotto un esperimento sul campo di 3 anni con progettazione a blocchi randomizzati per studiare gli effetti dell'emendamento del biochar sulla densità apparente del suolo, sulla capacità di scambio cationico (CEC) e sul contenuto di materia organica particellare C (POM-C) e N (POM-N) in un terreno coltivato ad alto rendimento nella pianura della Cina settentrionale. Sono stati installati quattro trattamenti, ovvero NPK chimico (CK), NPK chimico più 2250 kg x hm(-2) di biochar (C1), NPK chimico più 4500 kg x hm(-2) di biochar (C2) e 750 kg x hm(-2) di fertilizzante a lenta cessione a base di biochar (CN). Rispetto a CK, i trattamenti C1 e C2 hanno ridotto significativamente la densità apparente dello strato di terreno di 0-7,5 cm del 4,5% e del 6,0%, rispettivamente, e i trattamenti con ammendante con biochar hanno aumentato la CEC nello strato di terreno di 0-15 cm, con un incremento di 24,5% nel trattamento C2. L'emendamento Biochar ha anche aumentato il contenuto di C (POM-C) e N (POM-N) in 0-7. 5 cm di strato di terreno, ad esempio, i contenuti di POM-C e N nel trattamento C1 e C2 erano rispettivamente del 250% e dell'85% e del 260% e del 120% superiori a quelli del CK. Dopo tre anni di modifica del biochar, il suolo ha avuto un evidente miglioramento delle sue proprietà fisiche e chimiche e ha svolto un ruolo più attivo nel sequestro del carbonio nel suolo e nella riduzione delle emissioni di gas serra.
Grazie per i Contenuti sempre molto interessanti ed esaustivi! Ma vorrei sapere se è possibile come si intitola la canzone nel finale del video? Grazie
Secondo me l'uso del biochar e' una moda ed un approccio sbagliato dell'agricoltura, invece di bruciare materiale organico(con conseguenti perdite nutritive) semplicemente lo lascerei decomporre sul terreno(magari tritandolo se sei un coltivatore per fini commerciali). Ugualmente per il compost, invece di creare cumuli puzzolenti, semplicemente immetti la materia organica sul suolo(no dig) e lascia la Natura fare tutto il processo come Lei sa meglio. E' vero che il biochar ed il compost sono sostanze "ricche", ma perche' sono sostanze concentrate derivate da ingenti quantitativi di materiale organico iniziale,anche tante ore di lavoro. Se il tema cruciale e' l'efficienza, allora non vedo come il biochar e il compost siano pratiche da seguire.
Ciao Dominic, condivido il tuo ragionamento. Anche io propongo di lasciar decomporre in campo gli scarti organici perché nutrono gli abitanti del suolo e permettono di rigenerarlo. Una volta decomposti gli scarti restituiscono CO2, quindi in questo caso non si cattura carbonio a lungo termine. La vera produzione di biochar si fa in impianti che sfruttano il calore o il syngas prodotto nel processo e danno il biochar come ulteriore prodotto, facendo così carbon sequestration.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@clubsankara9909 molto d'accordo. Però dovete valutare le quantità da gestire. Ogni anno e tutti gli anni. La stufa domestica pirolitica è anch'essa una parte delle soluzione.
Come resa per i terreni, prove sperimentali in campo fatte in Italia hanno dimostrato miglioramento nei terreni acidi, ma non in quelli alcalini. Rende comunque i terreni pesanti più lavorabili e porosi, mi chiedo se corregge il ph è perché ricco di calcio ,come la cenere, se ottenuto dalle ramaglie?
Salve, la cenere è presente in minima quantità, inoltre occorre misurare il ph e rispettare i dosaggi. Comunque Biochar ha effetto tampone sul ph. Inoltre l'alcalinita' della cenere è dovuta allidrossido di sodio che è molti solubile, quindi nella fase di caricamento può essere facilmente smaltito qualora le misurazioni dessero risultati di ph elevati.
I online un sacchetto da soli 5 lt costa 25 euro carissimo ! Quello preparato nel video facendo i conti ha un valore di ben 1000 euro ! come avete detto è efettivamente oro. 😉 Non brucerò più le mie sterpaglie come prima 😀
@@pippobaudo9644 Oh mio D--o e a te che c--zo te ne frega !!! Se fai commenti del genere però diventi il Re degli stupidi o meglio dei Dementi. P.S. "pippobaudo9644" cambia rotta, sei fuori come il nick che ti sei dato hahahaha !
Salve complimenti per la condivisione molto interessante! Gentilmente quanto deve essere spesso lo strato di braci da legno secco di olivo,che funge da motore termico della pirolisi? Come si capisce quando non aggiungere piú matrice organica da trasformare in biochar? Cioé il calore diminuisce aggiungendo il materiale? Grazie tante
Salve! Generalmente lo strato è di 20-25 cm. Però occorre misurare la temperatura. Il processo può andare avanti in relazione materiale disponibile. Tuttavia puoi interrompere il processo in qualsiasi momento con la fase di spegnimento. Naturalmente con l'aggiunta di materiale il calore diminuisce. Ciao!
Buongiorno, da qualche anno produco biochar utilizzando il pellet con la mia stufetta pirolitica, ma non sapevo che per aumentare la sua forza fertilizzante bisognava inglobare altro fertilizzante. A proposito di ciò chiedo se per tale scopo si può utilizzare il fertilizzante denominato jms. Grazie
Ciao grazie per gli utilissimi video. Volevo sapere dove fosse possibile acquistare un kon tiki ? Cristiano ne parlava anche in altri video di alcune tipologie su ruote ma non riesco a trovare nessuno che lo venda sul web potete fornirmi false informazioni in più?
Il forno Kon-Tiki è nato in Svizzera ma è ora disponibile negli Stati Uniti. Questo forno in scala da giardino consente a chiunque di carbonizzare la biomassa in modo rapido e pulito. In meno di 2 ore puoi creare più di 7 piedi cubi di biochar! Con la vendita di biochar fino a $ 50 per piede cubo, questo forno si ripagherà da solo in pochissimo tempo, inoltre ridurrai i detriti del cortile o della fattoria nel modo più sostenibile possibile. [Usare il Kon-Tiki solo una volta alla settimana potrebbe quasi compensare l' impronta di carbonio media dei residenti di New York !] Finger Lakes Biochar è la fonte ufficiale dei forni Kon-Tiki negli Stati Uniti e i nostri forni sono prodotti proprio qui nei Finger Lakes. Se sei interessato a informazioni sul noleggio o sull'acquisto, contatta: draper@ithaka-institute.org.
Interessantissimo: purtroppo puo' riguardare piu' i proprietari di terreni importanti, aziende agricole. Bisognerebbe inoltre avere una grande tettoia onde metterci sotto il contenitore in ferro, difficile da spostare , al riparo dalla pioggia. Cio' non toglie, che se qualcuno lo facesse come lavoro, potrebbe rivendere il prodotto, e quindi i piccoli potrebbero andarlo a comprare.
Ciao Marco, in effetti non è per tutti e per vendere biochar vanno fatte analisi che accertino che non contiene inquinanti. È importante sapere di usare un biochar di qualità, altrimenti i danni al suolo sarebbero irreversibili.
buongiorno francesca, ho letto in una risposta che hai dato, a un commento che anche tu preferisci lasciare decomporre i materiali organici sul campo, più praticamente, cosa intendi fare piccoli mucchi di scarti, e poi interrarli con la vangatura, ciao
Ciao Pierangelo, in genere gli scarti da decomporre si lasciano in superficie. Si possono interrare le ramaglie fresche nei primi 3 centimetri di suolo secondo la tecnica del brf. Al momento le uso per fare delle piccole colline intorno alle linee di agricoltura sintropica. Trovi tutto nei video che ho pubblicato in questo canale.
Se interri scarti di cucina va benissimo. attenzione però ai semi che in primavera poi germinano. Se metti in compost le temperature alte ti risolvono il problema
Ciao, si integra nel terreno con varie tecniche. Noi abbiamo provato più volte con ottimi risultati (anche Cristiano), con la tecnica della doppia vangatura, si integra biochar e compost traslando la zolla in avanti. E' una tecnica per piccoli orti perché abbastanza faticosa. Cristiano lo aggiunge anche nel compost, che poi usa come si usa un normale compost
è esattamente quello che ho pensato anch'io... inoltre sminuzzerebbe ottimamente i rami che sono rimasti troppo lunghi o grossi. ( un po' come un frullatore ad immersione..) Il resto lo può fare una buona motozappa nella fase di interramento del biochar.
Ho un amico che tiene una pizzeria posso usare le carbonelle è interrarle nel terreno datemi una risposta cortesemente è grazie del video per me è stato la prima volta
Secondo me la produzione di CO2 in atmosfera c'è, è difficile da controllare. Vorrei tuttavia fare una domanda, poiché il processo mi sembra comunque molto utile: sarebbe buono aggiungere nell'acqua del fervida? Diverrebbe un prodotto ancora più ricco
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Salve, il processo è ottimizzabile, ma su scala maggiore devi andare su impianti a cogenerazione a syngas. Tutta un'altra situazione e un altro contesto da progettare, anche se molto auspicabile secondo me. Ma si entra in un discorso politico, non tecnico! Il kontiki è usato anche per affumicare ed essiccare cibi e cuocere pietanze comunque.
Salve, vorrei sapere se l'acido fulvico* e umico**, prodotti dai microorganismi del terreno, e che poi (*+**) permettono il fissaggio di minerali e altro in frutta e verdura, cereali e quant'altro coltivato... sono sostanze GIA' considerate, o rilevabili alla fine della preparazione di questo "biochar"... grazie
@@cristianogallinella5577 so che nei terreni c'è l'acido umico (da humus) e fulvico: sono sostanze che permettono l'assorbimento dei nutrienti (i minerali per lo più, credo) alle piante, e, quando il terreno è alterato da pesticidi e altre cose chimiche i microorganismi che producono quegli acidi muoiono e il terreno non è più adatto per la coltivazione e sarebbe necessario rifillare il terreno con i predetti acidi, mi pare ci siano anche quelli sintetici. chiedevo... agronomi dovrebbero saperlo, la presenza degli acidi umici e fulvici nel biochar
@@chesdezan Salve, il biochar contiene una volta caricato, (fondamentale fase) una vasta gamma di nutrienti e microrganismi che rilascerà progressivamente nel Suolo apportando un beneficio alla parte fisica, chimica e microbiologica. Ricreando le condizioni affinchè un suolo sia in Salute tutti i processi derivanti, anche quelli da lei descritti, torneranno automaticamente e naturalmente a svolgersi. Questo abbinato all'assenza di tutte le pratiche che creano squilibrio e sbilanciamento. Il sistema Suolo funziona perfettamente se non viene intaccatta la sua funzionalità. Noi ripristiniamo "semplicemente" delle condizioni naturali.
Salve , con questo video più che fumo Ogigia ha alzato un vespaio e lo dico con il sorriso. Come sempre apprezzo il rigore e la responsabilità civile di Francesca e Filippo di rapportarsi alle normative vigenti e al concetto del " Don't do this at home " se non sei pratico e non hai i mezzi. Mi permetto di dire che il biochar è altra cosa dal compost e non vuol essere tale. Il biochar è inerte sterile il compost promuove la vita ed è vita. È un materiale che mi affascina e il mio approccio vorrà essere costruttivo se ha destato interesse non mondo accademico e nei ministeri. È una trasformazione della materia organica che deve seguire delle metodiche precise per non inquinare. Trovo che il cippato di legno e ramaglie sia uno sfruttamento eccezionale di questa risorsa vegetale ma penso che un camion a gasolio che aziona una serie di rulli e lame potentissime inquini lo stesso o più . Di biochar se ne parla da più di 10 anni le ricerche ci diranno se effettivamente vale la pena per smaltire materia vegetale spesso molto ingombrante. Se fossimo stati troppo puristi o dogmatici avremo ancora in mano solo la zappa e non un display che ci piace tanto guardare ed interagirci. Un saluto a F&F . Aspetto un video dove preparate i pici e poi li condite con l'aglione.
Ciao Luca, e un caro saluto. Grazie davvero per questa attenta analisi che condividiamo pienamente. E' interessante vedere come evolve la discussione sul tema, la ricerca e la sperimentazione in campo. Anni fa eravamo stati in Germania, dove avevamo visto con i nostri occhi gli ortaggi giganti di un orticoltore tedesco (HUBERT) che con il biochar crea la Terra Preta. Il video è datato, ma da quel viaggio ci si aprì un mondo: th-cam.com/video/GpaHt7wTR-A/w-d-xo.html
Consiglio a chi si vuole interessare al biochar di fare ricerche approfondite, perché il suo impatto sul suolo non è trascurabile, lo produco da anni con maggiore efficienza di quella mostrata nel video.Rilevante è la conoscenza del proprio suolo.
Buona sera, Massimiliano,dice maggiore efficienza senza indicare un valore e senza indicare il suo metodo. Le volevo chiedere di essere più preciso, grazie
@@maxtullio77 infatti ho specificato di fare ricerche al riguardo. Comunque Tlud o Retort sono molto più efficienti rispetto al kontiki, anche se quest'ultimo rimane il più semplice ed economico
Salve, questo è un sistema che ha punti a favore e punti a sfavore. A parer mio sono maggiori quelli a favore. In linea di massima investirei su un impianto a cogenerazione di syngas e relativo biochar. Ma non sono sistemi artigianali e approntabili a livello domestico, oltre ad avere altri costi e normative. Grazie per il contributo.
@@cristianogallinella5577 escludendo gli impianti industriali per i quali ho una forte diniego,un Retort o un Tlud homemade sono più efficienti e richiedono meno lavoro. Per anni ho utilizzato un simil kontiki con grande soddisfazione.
Ok non sono troppo addentro al ragionamento e quindi non mi dilungo molto. Una sola riflessione: la parte azotata della matrice organica, che fine fa dopo la combustione?
Grazie del Vostro lavoro ... Mi chiedo se non sia possibile, per efficienza, usare una struttura chiusa come un forno a legna che permette un più rapido, costante e duraturo innalzamento delle temperature e dunque anche un minore uso di ossigeno in combustione, o meglio carbonizzazione ?! Per massimizzare la resa non si potrebbe tagliare/cippare le ramaglie per renderle più compatte una volta gettate nel kon-tiki impedendo che brucino invece di carbonizzare ?! ... ad maiora semper. p.s. il biochar così preparato è meglio incorporarlo nel terreno da umido o una volta asciugato ?!
Me lo stavo chiedendo anch'io poiché per effettuare una pirolisi basta chiudere il portello del forno a legna abbassando drasticamente l'apporto di ossigeno. Oltre ciò mi chiedo se non è altrettanto valido il carbone che si forma dalla combustione di legname autoprodotto quando si fanno grigliate o per fare il pane. È pur sempre carbone vegetale di provenienza sicura e con struttura simile se non uguale a quella del biochar!
@@filippocastre6829 Condivido, soprattutto perchè dovresti aumentare il reso in biochar riducendo la combustione della porzione più minuta di ramaglie e legna rispetto alla lavorazione en plein air. Sui resti della brace vien da pensare di si perchè alla fine, oltre alla quota di carbonio propria del carbone, il biochar mi sembra funzionale a migliorare la tessitura del terreno ed a essere vettore/fissatore delle masse batteriche/nutrizionali di humus/stallatico con cui viene miscelato ad umido; un po quello che faresti con pomici/lapilli/geolite. 👍
@@comitatocentrale2022 Si, grazie ... avevo perso il passaggio.Mi chiedevo comunque come impostazione, buona pratica, sull'uso ottimale di ramaglie e fasciame per averne carbone e non cenere. 👌
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Da persona che ignora molto dell'agricoltura,si può mettere nel terreno lo scarto del camino o della stufa a pellet? So chr mettere troppa cenere da troppa acidità al terreno 😀
Salve. Occorre attenzione. La cenere alcalinizza e quindi alza il ph. 1 kg ogni 10 mq è una indicazione ma dipende dal terreno. Comunque il Biochar è un'altra cosa. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Il professore dice che bisogna essere certi che il prodotto biochar non inquini il terreno perche e' irreversibile. Pero vorrei capire se il biochar me lo faccio da solo con legno di cui conosco la provenienza (le mie potature sostanzialmente) corro comunque il rischio di avere inquinanti o posso stare tranquillo?
Salve, domanda pertinente. Pubblicheremo le nostre analisi specifiche delle nostre sperimentazioni appena possibile; sono in collaborazione con un laboratorio privato della zona per monitorare l'intero processo. Tuttavia le procedure richieste dalle legge differiscono da laboratorio a laboratorio e occorre uniformarsi. Per il momento i dati sono molto positivi. Inoltre attenendoci alle procedure ed ai protocolli dell'Istituto Itaka possiamo procedere con il processo. Una considerazione: l'impatto zero non esiste, la combustione di legna ed i processi derivati possono essere fonti di inquinamento; ma occorre contestualizzare e analizzare le alternative. Lo stesso metro di valutazione andrebbe applicato ai camini domestici, alle stufe, alle caldaie, alle automobili, agli impianti di termovalorizzazione..... E potrei continuare come ben saprà. La rigenerazione dei suoli è di gran lunga la priorità maggiore del genere umano. Ma non credo che ancora ci sia consapevolezza minima su questo tema.
Oro nero... Però bisogna sempre considerare tanti fattori... Primo da che tipo di materiale otteniamo il biochar, latifoglia o residui agricoli, più alcalinizzanti o conifere più acidificanti, meno degradabili nel suolo e più limitanti a livello minerale. Secondo su quali terreni viene utilizzato... Sarebbe buona norma Prima analizzare il terreno poi valutare se è da cosa ottenere il nostro biochar che peraltro rilascia polveri sottili Nell ambiente. Tutte le pratiche agricole sono valide se applicate con conoscenza.
salve ma non vi pare che fa troppo fumo? Non sarebbe meglio trasformare questo braciere (Contichi) in un bruciatore pirolitico? ho un piccolo giardino circondato da abitazioni e devo preoccuparmi di produrre quanto men fumo possibile! inoltre al posto dell'aqua per spegnere il fuoco, non è meglio coprire il contichi co n coperchio a tenuta d'aria? in modo da soffocare la combustione?
Salve, questo è un modello di kontiki. Molto pratico ed efficiente. I fumi si producono soltanto nella fase iniziale ed inoltre occorre controllare in anticipo le condizioni meteo prima di procedere con tale processo. Ciò detto esistono modelli molto più piccoli approntabili anche in spazi minori. Puoi utilizzare anche caldaie e stufe pirolotiche. Dipende dallo scopo. Qui si predilige la produzione di ingenti quantitativi di Biochar per uso agricola interno; in campagna e all'interno dell'azienda agricola. Ci sono anche modelli rotanti chiusi con altre caratteristiche. Dipende molto anche dai quantitativi della biomassa trattata. Grazie.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Buon giorno. Non me ne intendo, mi auguro vivamente che non si inquini l’aria, se veramente si effettua pirolisi, allora è fattibile. Ci vorrebbe un rilevatore di CO2 per verificare. Resto fedele al compost........ grazie
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 bene. Lo farò sicuramente, appena avrò tempo.....Nessuno mette in dubbio che il metodo (antico) utilizzato in pieno campo in alcune parti d’Italia, sia veramente più inquinante . È certamente giusto cercare alternative dati i tempi che stiamo attraversando. Comprendo le motivazioni. Infatti ho scritto che non ne so niente su questa tecnica, è interessante conoscere tutte le alternative. Poi uno valuta cosa ritiene sia più giusto dal suo punto di vista. Ovviamente si deve valutare ogni cosa, dall’inquinamento, i costi, le tempistiche e la resa. Credo che questo sia il parametro uguale per tutti. La tecnica è buona. Mi impensierisce il fumo. Purtroppo ho lungamente combattuto coi miei vicini che amano tantissimo fare i falò in giardino invece che andare alla piattaforma ecologica o imparare a fare compost...... sono un po’ prevenuta...... è giusto fare conoscere ai più tutte le possibilità legali attuabili. Grazie al bosco di Ogigia per il lavoro divulgativo piuttosto impegnativo. Credo di essere stata un po’ troppo brusca...... continuate ad informare anche le “pigre” come me.
@@Libellula917 È stato condotto un esperimento sul campo di 3 anni con progettazione a blocchi randomizzati per studiare gli effetti dell'emendamento del biochar sulla densità apparente del suolo, sulla capacità di scambio cationico (CEC) e sul contenuto di materia organica particellare C (POM-C) e N (POM-N) in un terreno coltivato ad alto rendimento nella pianura della Cina settentrionale. Sono stati installati quattro trattamenti, ovvero NPK chimico (CK), NPK chimico più 2250 kg x hm(-2) di biochar (C1), NPK chimico più 4500 kg x hm(-2) di biochar (C2) e 750 kg x hm(-2) di fertilizzante a lenta cessione a base di biochar (CN). Rispetto a CK, i trattamenti C1 e C2 hanno ridotto significativamente la densità apparente dello strato di terreno di 0-7,5 cm del 4,5% e del 6,0%, rispettivamente, e i trattamenti con ammendante con biochar hanno aumentato la CEC nello strato di terreno di 0-15 cm, con un incremento di 24,5% nel trattamento C2. L'emendamento Biochar ha anche aumentato il contenuto di C (POM-C) e N (POM-N) in 0-7. 5 cm di strato di terreno, ad esempio, i contenuti di POM-C e N nel trattamento C1 e C2 erano rispettivamente del 250% e dell'85% e del 260% e del 120% superiori a quelli del CK. Dopo tre anni di modifica del biochar, il suolo ha avuto un evidente miglioramento delle sue proprietà fisiche e chimiche e ha svolto un ruolo più attivo nel sequestro del carbonio nel suolo e nella riduzione delle emissioni di gas serra.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 ma non ha risposto alla domanda: il prodotto delle vecchie carbonaie o sia, il carbone di legna che tanto usiamo per le grigliate, non è poi la stessa cosa senza usare termini esotici?
Ciao Fabio, allora questa è una bella domanda. Secondo l'Ichar, non c'è differenza se non quella che il "biochar" si chiama così quando viene usato in agricoltura, si applica, integra nel suolo. Tanto che, se non sbaglio, alcune carbonaie usano vendere come "biochar" scarti e pezzi più piccoli della lavorazione principale. Come spiega Cristiano nel video: "La struttura del kon tiki ci permette di controllare la quantità di ossigeno, le temperature di processo variano dai 400 ai 600 gradi indicativamente. Sarà un processo che dura poco tempo e ad alte temperature. Mentre se ricordate il sistema con cui venivano fatte le carbonaie per produrre, appunto, carbone da bruciare, venivano fatti in tempi molto più lunghi e a temperature più basse".
@@ciupotto Salve! No! Il processo è differente nei parametri di processo, in particolare temperature e tempistiche. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Perché .non chiamarla carbonella biologica semplicemente ,anche perché con quello strumento chiamato contiki ,credo sia difficile creare una combustione a pirolisi .
@@marcoguerra5874 con il sistema del kontiki, si può produrre carbone vegetale per uso agricolo in maniera molto efficiente. È un ciclo combinato e la chiave di volta è la forma della struttura usata. Veda ISTITUTO ITAKA. È un sistema che ti permette se opportunamente gestito di ottenere il processo pirolitico. È evidente che non è una stufa pirolitica e prevede una prima fase di combustione per avere calore per il processo. Ma nella seconda fase, quella di carbonizzazione, ottieni una combustione controllata ottenendo Biochar, che poi dovrà essere subito gestita o spenta.
Vi consiglio di informarvi riguardo all'hydrochar, una netta evoluzione rispetto al biochar, sia per il processo produttivo che per il materiale stesso.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 scusi ma il carbone è sempre vegetale... Ed è sempre stato utilizzato ... Ottimo produrlo ed utilizzarlo come fate, ma non è una novità, tutto quí...
@@takeiteasy5232 le assicuro che spesso non è vegetale, poiché si può carbonizzare una vasta varietà di materiali. Inoltre vi è alla base un processo ed una metodologia precisa per produrre carbone vegetale per uso agricolo.
Un pò pericoloso quel contenitore, se viene usato in una giornata di vento, perchè ha i bordi molto aereodinamici tipo trampolino, è un attimo che vola fuori un pezzo incendiato nell'avvio, soprattutto mettendo carta o foglie o cose leggere... Se qualcuno se lo costruisce, occhio a beccare la giornata giusta, senza vento (anche per evitare il fumo in faccia) e avere la canna d'acqua nei paraggi, togliendo l'eventuale secco intorno e non stando vicino a capannoni o stalle. 😥 Chi non è agricoltore ma fa un Orto, è sufficiente costruirsi una pirolitica, magari a doppia camera, è più piccolina e controllabile (se l'orto è grosso si può costruirla con un bidone) Dopo averla costruita con le indicazioni che trovate in internet, vi accorgete se funziona se vi lascia il carbone anzichè la cenere. Se no non è pirolisi ma un fuoco normale.
kontiki su piazzale di cemento, acqua disponibile all'istante, controllo delle condizioni meteo prima di iniziare il processo, presenza di più persone per controllare, avviso dei confinanti, terra umida per smorzare eventuali fiamme, perizia nella scelta dei materiali. Rischio gestibile. Grazie.
@@cristianogallinella5577 Ottimo elencare queste cose, in modo che tutte le persone possano fare altrettanto nel caso che provino. Perché di solito chi fa o insegna una cosa ha idea di cosa sta facendo, chi invece fa tentativi o prove per imitare ha meno esperienza.
Anche io ho fatto biochar, ma quasi senza fumo. Le fiamme fanno bene, bruciano gli inquinanti e il carbone esce lo stesso dalle braci che cadono sul fondo. Io spero sempre che sia favorito dalla legge produrre biochar, ma finché insegnate a fare fumo questo sarà impossibile
...ma durante la pirolisi emetti metano... un gas serra ancora peggiore del CO2... che nel processo primitivo del Kontiki sicuramente non viene bruciato completamente...😐
Non dovrebbe produrre fumo, col fumo esce inquinamento. Fuma quando si aggiunge troppo materiale per volta e il focolare si raffredda, in questo caso i gas velenosi della legna non vengono bruciati completamente. Anche la legna umida raffredda il focolare. Se fa fiamma non fa fumo e si bruciano completamente i gas e esce quasi soltanto co2. Quando la legna è brace cade sul fondo, qui trova scarsità di ossigeno e si "mantiene" finché non la si spegne. Riguardo all'emissione di co2 se lascio marcire o compostare la legna viene tutta trasformata in CO2 dai batteri dopo un po' di tempo, se faccio biochar viene trasformata in CO2 soltanto metà o poco più, il resto del carbonio viene sequestrato nel suolo "per sempre"
Il biochar è un ottimo prodotto. Però crearlo bruciando legna in un ambiente aperto non sia il massimo. Se si sfruttasse un sistema di combustione a pirolisi in un sistema chiuso (ad esempio usando una stufa pirolitica) vi sarebbe solo ed esclusivamente emissione di vapore acqueo e CO2. Purtroppo, in un sistema aperto come quello che vediamo in video, i gas non vengono scomposti chimicamente, rimanendo pertanto molto più nocivi della CO2. Per non parlare del fatto che tramite un sistema chiuso potrebbe venir creata elettricità grazie al calore sprigionato.
Pratica utile ma da eseguire solo in impianti certificati con controllo di emissioni, ecc. In Piemonte e in molte altre regioni, quel tipo di fuochi non sono consentiti, indipendentemente dall'ubicazione e dall'estensione della proprieta' in cui la si esegue. Con querela di parte, o anche solo una semplice segnalazione alle forze dell'ordine, la proprieta' in cui e' stato filmato il video potrebbe essere perseguita. Consentendo tali pratiche si arriva al paradosso di avere centri urbani meno inquinati delle aree rurali in cui i proprietari usano pratiche malsane (es. utilizzo di antiparassitari e altri composti chimici che quando spruzzati investono anche le aree adiacenti, degradando vaste aree di territorio).
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Basta rispettare la normativa. Il video è stato girata in regolare azienda agricola ed il processo si inserisce in ambito di studio. La politica non può e non deve essere ostacolo alla ricerca scientifica. Grazie.
Ciao Armando, i roghi liberi nei campi sono un'altra cosa. In quel caso si brucia tutto e si produce solo cenere. Il biochar si produce con pirolisi e il consiglio è di acquistare quello già fatto e analizzato, per essere sicuri che sia privo di inquinanti.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Vorrei precisare qualcosa sulla produzione della CO2: certo il processo produce CO2, ma è di ciclo breve, ovvero la CO2 prodotta è CO2 assorbita durate l'accrescimento della pianta tramite la fotosintesi clorofilliana,e quindi non peggiora il bliancio atmosferico (è considerata appunto rinnovabile....). Tanto più la pianta è piccola e tanto più è breve il ciclo. I Cicli della CO2 dannosi sono quelli dei combustibili fossili, che liberano oggi la CO2 dell'atmosfera di milioni di anni fa. Per il legno l'importante è manterere in equilibrio il fattore di riforestazione in modo da manterere in equilibrio la cattura della CO2 con la sua successiva riemissione. La sottrazione del carbonio (il biochar) consente di migliorare il fattore di equilibrio
Evidentemente non conosce questo sistema. Ci sono molti metodi per produrre carbone vegetale. Troverà tutti i dettagli nel video, nei commenti, nei riferimenti indicati, e nelle ricerche.
@@cristianogallinella5577 non metto in dubbio che i metodi per effettuare la pirolisi sono molteplici, tutti hanno però delle condizioni in comunque che ne definiscono il processo, non si può bruciare un po’ di legna e chiamarla pirolisi. Le consiglio di informarsi
@@edoardocavacece3713 infatti i punti in comune con la pirolisi sono molteplici. È un sistema combinato. Leggetevi i risultati delle ricerche e degli studi. E soprattutto sulle sue applicazioni. Ci sono link e riferimenti. E legga i commenti. Sarebbe utile prima di criticare a prescindere. Il sistema è ottimizzabile, ma molto valido e utile per produrre BIOCHAR AGRICOLO. Pensi alla gestione di 1000 metri cubi all'anno di biomasse, tanto per cominciare. Non avete idea di cosa significa, senza considerare che integriamo con compost e vermicompost è cippature.
A proposito di biochar e terra preta ecco un video di aggiornamento di un agricoltore americano (piuttosto bravo) al suo secondo anno di sperimentazione: th-cam.com/video/Omh2pLAXD5A/w-d-xo.html
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Mah! Non sono proprio sicuro che sia un processo ecologico. Poi fate problemi per l'accensione delle stufe a legna e a pellet e qui andate alla grande con fiamma libera per ore!
Ciao Tullio, non si deve assolutamente lasciare la fiamma libera. Cristiano spiega che, dopo l'accensione della prima brace, il resto viene carbonizzato per pirolisi. Se si vuole usare il biochar nel proprio orto, comunque, la cosa più sicura è acquistarlo già fatto in impianti che ne garantiscono anche la qualità. In questi impianti si sfrutta anche il calore o il syngas prodotti.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Ciao Alberto, sì, hai ragione. In ogni caso sempre meglio di bruciare le potature in campo. In questo modo si produce biochar, e si stocca carbonio nel suolo per moltissimi anni (come spiegato nel video e in molti commenti che trovi qui sotto)
@@albertomarcon1302 non sempre, esce un video domani sull'argomento. Poi figurati, sono d'accordo con te. In genere è vietato in estate, nel periodo di incendi. Dipende dalle regioni. www.boscodiogigia.it/orto/potature-non-bruciarle-orto
Evviva gli *sprechi ed intossicanti! Invece di tritare e riempire cilindri per il riscaldamento tramite combustione pirolitica si fa un falò a cielo aperto con un fumerone da respirare e portarsi addosso. Complimenti, altri bei lavori!
Salve, corretto usare stufe pirolotiche. Ma centinaia di metri cubi di biomasse eterogenee le tratti in un altro modo naturalmente. Qui siamo in campagna a livello aziendale. Inoltre: Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 troppo facile alzare spallucce... Si dovrà organizzarsi con distribuzione e ritiro del carbone di risulta. Bisogna solo "picchettare" i produttori di stufe e caldaie affinché si adeguino ad un mondo sostenibile piuttosto che piegarsi alle multinazionali. Tutti dobbiamo fare la nostra parte (o almeno non diffondiamo bufale... Si perché ci sono anche bizzeffe di "pirolisi" con risulta di cenere! Delle vere iniquità!) Saluti =^•^=
@@fnoacco è evidente che non comprende né i quantitativi in campo, né la tecnologia usata, né il potenziale del Biochar. Noi sperimentamio e testiamo, sulla base di studi scientifici e metodiche precise. Spallucce?! Di cosa?!! Per certi quantità occorre eventualmente un gassificatore per syngas. Perfettamente d'accordo con l'uso delle stufe pirolotiche. Guardi i video del Bosco di Ogigia sull'argomento e si informi prima di dare giudizi. La scienza insegna, se si studia.. Grazie.
@@cristianogallinella5577 ha ragione! Non sopporto e non comprendo gli specchi (e di inquinamento da polveri fine? Si fa finta di nulla?) Poi vedremo quando sopraggiungeranno malattie professionali, me riparlerà? Il mio dovere di avvisare l'ho fatto, il suo potere di ignorare è sempre in tempo a revocarlo. P.s. Tanto volume quanto più spreco!
Nel video dopo di questo dite di non bruciare le potature perché inquina mentre in questo dite bruciate bruciate!! La contraddizione in un canale you tube
Buona domenica! Speriamo che questo approfondimento vi sia piaciuto, alla prossima 💚🔥
➤ Corso il suolo è vita (sconto -34%): bit.ly/corsosuolo
➤ Intervista integrale Dott. Vaccari: bit.ly/intervistaichar
➤ Ricerca in PDF citata nel video (Poggio Torselli): drive.google.com/file/d/19YrRTpAw4dCx5AYBZJA0HUH-WgNKUMR8/view?usp=sharing
** Attenzione! il video sulla produzione di biochar ha uno scopo dimostrativo.
Per preparare in proprio biochar bisogna tenere presente le normative comunali, regionali e nazionali
Potete trovare altre informazioni legali e di buone pratiche visitando il sito dell' "L'Associazione Italiana Biochar"
Video interessantissimo! Ma come di distribuisce al mq? E si fa una volta sola o si può ripetere?
@@blackscreeninsomnia Sì, fa una volta sola. E' un intervento che si svolge una volta e i suoi effetti li trovi per molti anni. Cristiano lo usa nella tecnica della doppia vangatura, aggiungendo anche compost. Questa tecnica è dettagliatamente spiegata nel nostro corso "il suolo è vita"
@@blackscreeninsomnia Ciao! Dipende! In linea di massima dai 1-3 litri al mq. Occorre valutare il terreno in precedenza e occorre inserirlo in profondità.
Ideale sarebbe 1% sui primi 20 cm di suolo in spessore. Quindi abbastanza oneroso e sempre inutile senza un analisi pedologica approfondita.
@@flaviogaleasso7407 praticamente una spolverata?
- Precisazione molto utile da parte del biologo e agricoltore Cristiano Gallinella a proposito del tema biochar e inquinamento prodotto 👇💚
"La combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calore per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie"
Qui trovate un altro utile approfondimento: La ricerca in PDF citata da Vaccari, sperimentazione Biochar a Poggio Torselli (vigna) e bibliografia: drive.google.com/file/d/19YrRTpAw4dCx5AYBZJA0HUH-WgNKUMR8/view?usp=sharing
Buongiorno Francesca e Filippo.
Grazie per questi video interessanti che arricchiscono questo stupendo viaggio che stiamo percorrendo.
Ma soprattutto vorrei ringraziare Cristiano e la sua professionalità,che con semplicità,e competenza, condivide con tutti noi il suo sapere .
Grazie Cristiano
Grazie Bosco di Ogigia.
Serena domenica.
Grazie mille Andrea, è proprio un viaggio con tutto quello che stiamo scoprendo, sperimentando. Cristiano è super professionale e molto bravo nello spiegare concetti molto complessi.
Anche noi lo ringraziamo per il gran lavoro di divulgazione che fa con generosità! Buona domenica
Grande Cristiano; purtroppo non per tutti ; devo cercare se esistono buoni prodotti commerciali. Buona Domenica alla tribù
Materia molto delicata e "scivolosa", ma ci siamo sentiti in obbligo di raccontarla. Certo non è da tutti, come dice il Dott. Vaccari si può acquistare. Noi stiamo provando quello di Cristiano con buoni risultati. Un caro saluto Pierluigi e buona domenica! Noi qui facciamo dolci colazioni
🙏💪💪💪
Passa a trovarmi 😉
Ciao Cristiano, il giorno in cui verrò da Francesca e Filippo, ci terrei a fare un giro e venire a trovarvi tutti.
@@boscodiogigia il dolce vento del sud 😅🤣😂
Grazie delle informazioni è sicuramente un argomento utile in agricoltura su come fertilizzare in modo naturale il terreno grazie
Video davvero interessante e chiarissimo su ciò che ai miei tempi si chiamava carbonella. E' sicuramente un ottimo modo per migliorare il suolo e fissare il carbonio nel suolo per millenni. Anche gli antichi nativi americani si dedicavano a questa pratica bruciando in modo sostenibile piccoli pezzetti di foresta amazzonica per coltivarvi ortaggi.
Producevano la terra preta!
@@boscodiogigia Si esatto!!
Pazzesco👏👏👏si possono risistemare tutti i campi impoveriti👏👏👏👏👏
É uno strumento valido.
Ho alzato il pollice e aggiungo: mi piace. Interessante. Cerco un pezzo di terra per fare l'orto. Userei questo sistema. Mi piace!
Ciao Massimiliano, fai con molta attenzione e guidato da esperti. Un caro saluto e buona domenica!
Ottimo video! Informazioni chiare e pratiche e professionalitá. Il meglio che si possa desiderare.
Ciao!
Grazie mille
Bel video esplicativo. Grande Cristian e grazie proff. E grazie Francesca
Grazie mille
Che meraviglia ragazzi! Grazieeee
Questa cosa non la conoscevo
Molto interessante
Grazie per la condivisione ✌🏼🙏🏻
Ciao Sara, buona domenica.
@@boscodiogigia ciao Francesca buon tutto a te ✌🏼
Super argomento davvero 💪👍 grazie Francesca, bellissimo video, buona domenica!!
Grazie per averci fatto conoscere questa nuova tecnica, anche se devo dire che non capisco come possa avvenire combustione in assenza di ossigeno in un contenitore gigante aperto.... Sembra normalissimo carbone.
Ma e cmq una nuova freccia all'arco...
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
È stato condotto un esperimento sul campo di 3 anni con progettazione a blocchi randomizzati per studiare gli effetti dell'emendamento del biochar sulla densità apparente del suolo, sulla capacità di scambio cationico (CEC) e sul contenuto di materia organica particellare C (POM-C) e N (POM-N) in un terreno coltivato ad alto rendimento nella pianura della Cina settentrionale. Sono stati installati quattro trattamenti, ovvero NPK chimico (CK), NPK chimico più 2250 kg x hm(-2) di biochar (C1), NPK chimico più 4500 kg x hm(-2) di biochar (C2) e 750 kg x hm(-2) di fertilizzante a lenta cessione a base di biochar (CN). Rispetto a CK, i trattamenti C1 e C2 hanno ridotto significativamente la densità apparente dello strato di terreno di 0-7,5 cm del 4,5% e del 6,0%, rispettivamente, e i trattamenti con ammendante con biochar hanno aumentato la CEC nello strato di terreno di 0-15 cm, con un incremento di 24,5% nel trattamento C2. L'emendamento Biochar ha anche aumentato il contenuto di C (POM-C) e N (POM-N) in 0-7. 5 cm di strato di terreno, ad esempio, i contenuti di POM-C e N nel trattamento C1 e C2 erano rispettivamente del 250% e dell'85% e del 260% e del 120% superiori a quelli del CK. Dopo tre anni di modifica del biochar, il suolo ha avuto un evidente miglioramento delle sue proprietà fisiche e chimiche e ha svolto un ruolo più attivo nel sequestro del carbonio nel suolo e nella riduzione delle emissioni di gas serra.
Lettura interessante.
Bravissima ottimi temi trattati 👍🏻👍🏻👍🏻
Tema difficile, abbiamo cercato di farlo in modo serio e approfondito
Grazie per i Contenuti sempre molto interessanti ed esaustivi!
Ma vorrei sapere se è possibile come si intitola la canzone nel finale del video? Grazie
Secondo me l'uso del biochar e' una moda ed un approccio sbagliato dell'agricoltura, invece di bruciare materiale organico(con conseguenti perdite nutritive) semplicemente lo lascerei decomporre sul terreno(magari tritandolo se sei un coltivatore per fini commerciali). Ugualmente per il compost, invece di creare cumuli puzzolenti, semplicemente immetti la materia organica sul suolo(no dig) e lascia la Natura fare tutto il processo come Lei sa meglio. E' vero che il biochar ed il compost sono sostanze "ricche", ma perche' sono sostanze concentrate derivate da ingenti quantitativi di materiale organico iniziale,anche tante ore di lavoro. Se il tema cruciale e' l'efficienza, allora non vedo come il biochar e il compost siano pratiche da seguire.
Ciao Dominic, condivido il tuo ragionamento. Anche io propongo di lasciar decomporre in campo gli scarti organici perché nutrono gli abitanti del suolo e permettono di rigenerarlo. Una volta decomposti gli scarti restituiscono CO2, quindi in questo caso non si cattura carbonio a lungo termine. La vera produzione di biochar si fa in impianti che sfruttano il calore o il syngas prodotto nel processo e danno il biochar come ulteriore prodotto, facendo così carbon sequestration.
Sono d' accordo con te. Ma che ne pensi se invece utilizzassimo stufe pirolitiche per riscaldarci e immettere poi il char nel terreno?
@@clubsankara9909 approccio piu' intelligente ed efficiente
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@clubsankara9909 molto d'accordo. Però dovete valutare le quantità da gestire. Ogni anno e tutti gli anni. La stufa domestica pirolitica è anch'essa una parte delle soluzione.
Come resa per i terreni, prove sperimentali in campo fatte in Italia hanno dimostrato miglioramento nei terreni acidi, ma non in quelli alcalini. Rende comunque i terreni pesanti più lavorabili e porosi, mi chiedo se corregge il ph è perché ricco di calcio ,come la cenere, se ottenuto dalle ramaglie?
Salve, la cenere è presente in minima quantità, inoltre occorre misurare il ph e rispettare i dosaggi. Comunque Biochar ha effetto tampone sul ph. Inoltre l'alcalinita' della cenere è dovuta allidrossido di sodio che è molti solubile, quindi nella fase di caricamento può essere facilmente smaltito qualora le misurazioni dessero risultati di ph elevati.
Grazie mille per le informazioni
I online un sacchetto da soli 5 lt costa 25 euro carissimo !
Quello preparato nel video facendo i conti ha un valore di ben 1000 euro !
come avete detto è efettivamente oro. 😉
Non brucerò più le mie sterpaglie come prima 😀
Quello fatto da Cristiano vale anche di più! 🤣🤣
@@boscodiogigia 🤣Avrà bisogno di una scorta armata quando va a stenderlo sui campi 😁
Essere stupidi è un diritto di tutti ma voi ne abusate
@@pippobaudo9644 Detto da Pippo Baudo...
@@pippobaudo9644 Oh mio D--o e a te che c--zo te ne frega !!!
Se fai commenti del genere però diventi il Re degli stupidi o meglio dei Dementi.
P.S.
"pippobaudo9644" cambia rotta, sei fuori come il nick che ti sei dato hahahaha !
Salve complimenti per la condivisione molto interessante! Gentilmente quanto deve essere spesso lo strato di braci da legno secco di olivo,che funge da motore termico della pirolisi? Come si capisce quando non aggiungere piú matrice organica da trasformare in biochar? Cioé il calore diminuisce aggiungendo il materiale? Grazie tante
Salve! Generalmente lo strato è di 20-25 cm. Però occorre misurare la temperatura. Il processo può andare avanti in relazione materiale disponibile. Tuttavia puoi interrompere il processo in qualsiasi momento con la fase di spegnimento. Naturalmente con l'aggiunta di materiale il calore diminuisce. Ciao!
Ciao a tutti, interessante, forse sarebbe anche buono sfruttare calore del combustione.
Buongiorno, da qualche anno produco biochar utilizzando il pellet con la mia stufetta pirolitica, ma non sapevo che per aumentare la sua forza fertilizzante bisognava inglobare altro fertilizzante. A proposito di ciò chiedo se per tale scopo si può utilizzare il fertilizzante denominato jms. Grazie
Il char è molto efficiente per la produzione di energia elettrica e vista la situazione attuale potrebbe essere utile da quel punto di vista.
Senza dubbio!
Precisiamo che l'obiettivo è produrre carbone vegetale per uso agricolo 😉
Ciao grazie per gli utilissimi video. Volevo sapere dove fosse possibile acquistare un kon tiki ? Cristiano ne parlava anche in altri video di alcune tipologie su ruote ma non riesco a trovare nessuno che lo venda sul web potete fornirmi false informazioni in più?
Il forno Kon-Tiki è nato in Svizzera ma è ora disponibile negli Stati Uniti. Questo forno in scala da giardino consente a chiunque di carbonizzare la biomassa in modo rapido e pulito. In meno di 2 ore puoi creare più di 7 piedi cubi di biochar! Con la vendita di biochar fino a $ 50 per piede cubo, questo forno si ripagherà da solo in pochissimo tempo, inoltre ridurrai i detriti del cortile o della fattoria nel modo più sostenibile possibile. [Usare il Kon-Tiki solo una volta alla settimana potrebbe quasi compensare l' impronta di carbonio media dei residenti di New York !]
Finger Lakes Biochar è la fonte ufficiale dei forni Kon-Tiki negli Stati Uniti e i nostri forni sono prodotti proprio qui nei Finger Lakes. Se sei interessato a informazioni sul noleggio o sull'acquisto, contatta: draper@ithaka-institute.org.
Prova a contattare! Ciao!
@@cristianogallinella5577 grazie mille, se può essere un’idea sarebbe bello faceste un video Dove fate vedere come costruire un forno kon tiki
Interessantissimo: purtroppo puo' riguardare piu' i proprietari di terreni importanti, aziende agricole. Bisognerebbe inoltre avere una grande tettoia onde metterci sotto il contenitore in ferro, difficile da spostare , al riparo dalla pioggia. Cio' non toglie, che se qualcuno lo facesse come lavoro, potrebbe rivendere il prodotto, e quindi i piccoli potrebbero andarlo a comprare.
Ciao Marco, in effetti non è per tutti e per vendere biochar vanno fatte analisi che accertino che non contiene inquinanti. È importante sapere di usare un biochar di qualità, altrimenti i danni al suolo sarebbero irreversibili.
Bravi. Parecchio interessante. Questo sistema si può adottare anche nella realizzazione di tartufaie?
buongiorno francesca, ho letto in una risposta che hai dato, a un commento che anche tu preferisci lasciare decomporre i materiali organici sul campo, più praticamente, cosa intendi fare piccoli mucchi di scarti, e poi interrarli con la vangatura, ciao
Ciao Pierangelo, in genere gli scarti da decomporre si lasciano in superficie. Si possono interrare le ramaglie fresche nei primi 3 centimetri di suolo secondo la tecnica del brf. Al momento le uso per fare delle piccole colline intorno alle linee di agricoltura sintropica. Trovi tutto nei video che ho pubblicato in questo canale.
Se interri scarti di cucina va benissimo. attenzione però ai semi che in primavera poi germinano. Se metti in compost le temperature alte ti risolvono il problema
Interessante soluzione.
Quando il prodotto è pronto come viene immesso nel terreno?
Grazie!
Ciao, si integra nel terreno con varie tecniche. Noi abbiamo provato più volte con ottimi risultati (anche Cristiano), con la tecnica della doppia vangatura, si integra biochar e compost traslando la zolla in avanti. E' una tecnica per piccoli orti perché abbastanza faticosa. Cristiano lo aggiunge anche nel compost, che poi usa come si usa un normale compost
@@boscodiogigia grazie mille!
Ciao , anche io farei del cippato e lo interrerei con ,una lavorazione del terreno molto leggera ,così da riutilizzare la massa come fertilizzante
Il cippato é un'altra cosa con altre caratteristiche e la tecnica del brf è una altra cosa. Grazie
A che profondità va interrato? e quanto?
Grazie, molto interessante
Bellissimo progetto, complimenti. Un miscelatore per l'edilizia renderebbe molto meno faticosa l'ultima fase del procedimento.
è esattamente quello che ho pensato anch'io... inoltre sminuzzerebbe ottimamente i rami che sono rimasti troppo lunghi o grossi. ( un po' come un frullatore ad immersione..) Il resto lo può fare una buona motozappa nella fase di interramento del biochar.
Bravissima !!
Grazie per i pdf 🙂👍
Dovere!
Ma non sarebbe meglio fare Hügelkultur con tutta questa legna? Saluti dalla colombia👋☺️
Ciao Agostino, facciamo anche quella! ☺️☺️ Un caro saluto
Ho un amico che tiene una pizzeria posso usare le carbonelle è interrarle nel terreno datemi una risposta cortesemente è grazie del video per me è stato la prima volta
Chiarissimo, complimenti
Secondo me la produzione di CO2 in atmosfera c'è, è difficile da controllare.
Vorrei tuttavia fare una domanda, poiché il processo mi sembra comunque molto utile: sarebbe buono aggiungere nell'acqua del fervida? Diverrebbe un prodotto ancora più ricco
Ciao Fiorenza, ogni aggiunta di microrganismi buoni migliora il biochar. È un ottimo mezzo per apportare microbiologia al suolo.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Ciao Cristiano, sarei interessato a sapere di più sulla produzione di biochar.Sarebbe possibile metterci in contatto?
Non so se ti ha risposto, nel caso non lo abbia fatto puoi provare a metterti in contatto con me
Molto interessante; perché però non usare tutta quell’energia per scaldare acqua o ambienti?
facile a dirsi, e' come dire perche' non usare tutta l'energia del sole per tutti i nostri fabbisogni
Salve, il processo è ottimizzabile, ma su scala maggiore devi andare su impianti a cogenerazione a syngas. Tutta un'altra situazione e un altro contesto da progettare, anche se molto auspicabile secondo me. Ma si entra in un discorso politico, non tecnico! Il kontiki è usato anche per affumicare ed essiccare cibi e cuocere pietanze comunque.
Salve, vorrei sapere se l'acido fulvico* e umico**, prodotti dai microorganismi del terreno, e che poi (*+**) permettono il fissaggio di minerali e altro in frutta e verdura, cereali e quant'altro coltivato... sono sostanze GIA' considerate, o rilevabili alla fine della preparazione di questo "biochar"... grazie
Salve, potresti specificare ulteriormente la domanda? Grazie mille
@@cristianogallinella5577 so che nei terreni c'è l'acido umico (da humus) e fulvico: sono sostanze che permettono l'assorbimento dei nutrienti (i minerali per lo più, credo) alle piante, e, quando il terreno è alterato da pesticidi e altre cose chimiche i microorganismi che producono quegli acidi muoiono e il terreno non è più adatto per la coltivazione e sarebbe necessario rifillare il terreno con i predetti acidi, mi pare ci siano anche quelli sintetici. chiedevo... agronomi dovrebbero saperlo, la presenza degli acidi umici e fulvici nel biochar
@@chesdezan Salve, il biochar contiene una volta caricato, (fondamentale fase) una vasta gamma di nutrienti e microrganismi che rilascerà progressivamente nel Suolo apportando un beneficio alla parte fisica, chimica e microbiologica. Ricreando le condizioni affinchè un suolo sia in Salute tutti i processi derivanti, anche quelli da lei descritti, torneranno automaticamente e naturalmente a svolgersi. Questo abbinato all'assenza di tutte le pratiche che creano squilibrio e sbilanciamento. Il sistema Suolo funziona perfettamente se non viene intaccatta la sua funzionalità. Noi ripristiniamo "semplicemente" delle condizioni naturali.
Salve , con questo video più che fumo Ogigia ha alzato un vespaio e lo dico con il sorriso. Come sempre apprezzo il rigore e la responsabilità civile di Francesca e Filippo di rapportarsi alle normative vigenti e al concetto del " Don't do this at home " se non sei pratico e non hai i mezzi. Mi permetto di dire che il biochar è altra cosa dal compost e non vuol essere tale. Il biochar è inerte sterile il compost promuove la vita ed è vita. È un materiale che mi affascina e il mio approccio vorrà essere costruttivo se ha destato interesse non mondo accademico e nei ministeri. È una trasformazione della materia organica che deve seguire delle metodiche precise per non inquinare. Trovo che il cippato di legno e ramaglie sia uno sfruttamento eccezionale di questa risorsa vegetale ma penso che un camion a gasolio che aziona una serie di rulli e lame potentissime inquini lo stesso o più . Di biochar se ne parla da più di 10 anni le ricerche ci diranno se effettivamente vale la pena per smaltire materia vegetale spesso molto ingombrante. Se fossimo stati troppo puristi o dogmatici avremo ancora in mano solo la zappa e non un display che ci piace tanto guardare ed interagirci.
Un saluto a F&F . Aspetto un video dove preparate i pici e poi li condite con l'aglione.
Ciao Luca, e un caro saluto.
Grazie davvero per questa attenta analisi che condividiamo pienamente. E' interessante vedere come evolve la discussione sul tema, la ricerca e la sperimentazione in campo. Anni fa eravamo stati in Germania, dove avevamo visto con i nostri occhi gli ortaggi giganti di un orticoltore tedesco (HUBERT) che con il biochar crea la Terra Preta. Il video è datato, ma da quel viaggio ci si aprì un mondo:
th-cam.com/video/GpaHt7wTR-A/w-d-xo.html
Consiglio a chi si vuole interessare al biochar di fare ricerche approfondite, perché il suo impatto sul suolo non è trascurabile, lo produco da anni con maggiore efficienza di quella mostrata nel video.Rilevante è la conoscenza del proprio suolo.
Certo Massimiliano, grazie del tuo commento. C'è anche il sito ICHAR con molte informazioni e documenti scaricabili al riguardo
ichar.org/
Buona sera, Massimiliano,dice maggiore efficienza senza indicare un valore e senza indicare il suo metodo. Le volevo chiedere di essere più preciso, grazie
@@maxtullio77 infatti ho specificato di fare ricerche al riguardo. Comunque Tlud o Retort sono molto più efficienti rispetto al kontiki, anche se quest'ultimo rimane il più semplice ed economico
Salve, questo è un sistema che ha punti a favore e punti a sfavore. A parer mio sono maggiori quelli a favore. In linea di massima investirei su un impianto a cogenerazione di syngas e relativo biochar. Ma non sono sistemi artigianali e approntabili a livello domestico, oltre ad avere altri costi e normative. Grazie per il contributo.
@@cristianogallinella5577 escludendo gli impianti industriali per i quali ho una forte diniego,un Retort o un Tlud homemade sono più efficienti e richiedono meno lavoro. Per anni ho utilizzato un simil kontiki con grande soddisfazione.
Buona domenica!!
Buona domenica!
Great video thank you
And all your other videos are very informative too
They are a pleasure to watch!!!!
Thank you Barry! Have a nice sunday. We are very happy our video are watched also abroad 💚💚💚
Che bravi bellissimo lavoro!
Volevo segnalare che su Amazon da quando è uscito questo video non è più reperibile il termoscan mostrato dal Dr Gallinella 😁
Ahahahah! urka
Ok non sono troppo addentro al ragionamento e quindi non mi dilungo molto.
Una sola riflessione: la parte azotata della matrice organica, che fine fa dopo la combustione?
Salve! Dopo il processo rimane esclusivamente una struttura carboniosa stabile.
Grazie del Vostro lavoro ...
Mi chiedo se non sia possibile, per efficienza, usare una struttura chiusa come un forno a legna che permette un più rapido, costante e duraturo innalzamento delle temperature e dunque anche un minore uso di ossigeno in combustione, o meglio carbonizzazione ?!
Per massimizzare la resa non si potrebbe tagliare/cippare le ramaglie per renderle più compatte una volta gettate nel kon-tiki impedendo che brucino invece di carbonizzare ?!
... ad maiora semper.
p.s. il biochar così preparato è meglio incorporarlo nel terreno da umido o una volta asciugato ?!
Riguardo L’usare il chippato, nel video l’hanno consigliato
Me lo stavo chiedendo anch'io poiché per effettuare una pirolisi basta chiudere il portello del forno a legna abbassando drasticamente l'apporto di ossigeno.
Oltre ciò mi chiedo se non è altrettanto valido il carbone che si forma dalla combustione di legname autoprodotto quando si fanno grigliate o per fare il pane. È pur sempre carbone vegetale di provenienza sicura e con struttura simile se non uguale a quella del biochar!
@@filippocastre6829 Condivido, soprattutto perchè dovresti aumentare il reso in biochar riducendo la combustione della porzione più minuta di ramaglie e legna rispetto alla lavorazione en plein air.
Sui resti della brace vien da pensare di si perchè alla fine, oltre alla quota di carbonio propria del carbone, il biochar mi sembra funzionale a migliorare la tessitura del terreno ed a essere vettore/fissatore delle masse batteriche/nutrizionali di humus/stallatico con cui viene miscelato ad umido; un po quello che faresti con pomici/lapilli/geolite. 👍
@@comitatocentrale2022 Si, grazie ... avevo perso il passaggio.Mi chiedevo comunque come impostazione, buona pratica, sull'uso ottimale di ramaglie e fasciame per averne carbone e non cenere. 👌
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Ciao, cosa ne pensate di Nera Biochar? Può essere una buona scelta?
Ciao Alessandro, ci informiamo meglio. Non saprei dirti perché non conosciamo e non ci abbiamo mai lavorato, magari proviamo a contattarli
Da persona che ignora molto dell'agricoltura,si può mettere nel terreno lo scarto del camino o della stufa a pellet? So chr mettere troppa cenere da troppa acidità al terreno 😀
Salve. Occorre attenzione. La cenere alcalinizza e quindi alza il ph. 1 kg ogni 10 mq è una indicazione ma dipende dal terreno. Comunque il Biochar è un'altra cosa.
Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
La cenere porta basicita non acidita
Il professore dice che bisogna essere certi che il prodotto biochar non inquini il terreno perche e' irreversibile. Pero vorrei capire se il biochar me lo faccio da solo con legno di cui conosco la provenienza (le mie potature sostanzialmente) corro comunque il rischio di avere inquinanti o posso stare tranquillo?
La cenere di legna da caminetti e stufe,può essere simile come caratteristiche?
Ciso Stefano, la cenere è completamente diversa. Avendo subito una combustione completa non contiene più carbonio .
@@boscodiogigia grazie per la risposta
Video sempre interessanti... avevo sbagliato canale. ciao
Complimenti Cristiano x la tua bravura🌽🍒🍑
Grazie mille 🙏
Grandiiiiiii❤️
Grazie Ornella, un caro saluto e buona domenica!
Buongiorno. Qualcuno ha misurato la produzione di idrocarburi policiclici aromatici che potrebbero derivare da questo tipo di combustione?
Salve, domanda pertinente. Pubblicheremo le nostre analisi specifiche delle nostre sperimentazioni appena possibile; sono in collaborazione con un laboratorio privato della zona per monitorare l'intero processo. Tuttavia le procedure richieste dalle legge differiscono da laboratorio a laboratorio e occorre uniformarsi. Per il momento i dati sono molto positivi. Inoltre attenendoci alle procedure ed ai protocolli dell'Istituto Itaka possiamo procedere con il processo.
Una considerazione: l'impatto zero non esiste, la combustione di legna ed i processi derivati possono essere fonti di inquinamento; ma occorre contestualizzare e analizzare le alternative. Lo stesso metro di valutazione andrebbe applicato ai camini domestici, alle stufe, alle caldaie, alle automobili, agli impianti di termovalorizzazione..... E potrei continuare come ben saprà. La rigenerazione dei suoli è di gran lunga la priorità maggiore del genere umano. Ma non credo che ancora ci sia consapevolezza minima su questo tema.
Oro nero... Però bisogna sempre considerare tanti fattori... Primo da che tipo di materiale otteniamo il biochar, latifoglia o residui agricoli, più alcalinizzanti o conifere più acidificanti, meno degradabili nel suolo e più limitanti a livello minerale. Secondo su quali terreni viene utilizzato... Sarebbe buona norma Prima analizzare il terreno poi valutare se è da cosa ottenere il nostro biochar che peraltro rilascia polveri sottili Nell ambiente. Tutte le pratiche agricole sono valide se applicate con conoscenza.
Senza dubbio
salve ma non vi pare che fa troppo fumo? Non sarebbe meglio trasformare questo braciere (Contichi) in un bruciatore pirolitico? ho un piccolo giardino circondato da abitazioni e devo preoccuparmi di produrre quanto men fumo possibile! inoltre al posto dell'aqua per spegnere il fuoco, non è meglio coprire il contichi co n coperchio a tenuta d'aria? in modo da soffocare la combustione?
Salve, questo è un modello di kontiki. Molto pratico ed efficiente. I fumi si producono soltanto nella fase iniziale ed inoltre occorre controllare in anticipo le condizioni meteo prima di procedere con tale processo. Ciò detto esistono modelli molto più piccoli approntabili anche in spazi minori. Puoi utilizzare anche caldaie e stufe pirolotiche. Dipende dallo scopo. Qui si predilige la produzione di ingenti quantitativi di Biochar per uso agricola interno; in campagna e all'interno dell'azienda agricola. Ci sono anche modelli rotanti chiusi con altre caratteristiche. Dipende molto anche dai quantitativi della biomassa trattata. Grazie.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Grazie! 💚💚🙏🙏
Io mi produco un poco di biochar tramite una piccola stufa pirolitica ma la quantità è minima.
Domanda: quella quantità nel video, in quanta superficie di terreno deve essere distribuita?
Salve! Dipende dal terreno di partenza. In linea di massima 1-3 litri al mq si Biochar caricato.
@@cristianogallinella5577 Grazie
Buon giorno. Non me ne intendo, mi auguro vivamente che non si inquini l’aria, se veramente si effettua pirolisi, allora è fattibile. Ci vorrebbe un rilevatore di CO2 per verificare. Resto fedele al compost........ grazie
Se fai il compost non sbagli, stiamo testando questo sistema che era usato sin dall'antichità (vedi Terra Preta degli Indios)
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 bene. Lo farò sicuramente, appena avrò tempo.....Nessuno mette in dubbio che il metodo (antico) utilizzato in pieno campo in alcune parti d’Italia, sia veramente più inquinante . È certamente giusto cercare alternative dati i tempi che stiamo attraversando. Comprendo le motivazioni. Infatti ho scritto che non ne so niente su questa tecnica, è interessante conoscere tutte le alternative. Poi uno valuta cosa ritiene sia più giusto dal suo punto di vista. Ovviamente si deve valutare ogni cosa, dall’inquinamento, i costi, le tempistiche e la resa. Credo che questo sia il parametro uguale per tutti. La tecnica è buona. Mi impensierisce il fumo. Purtroppo ho lungamente combattuto coi miei vicini che amano tantissimo fare i falò in giardino invece che andare alla piattaforma ecologica o imparare a fare compost...... sono un po’ prevenuta...... è giusto fare conoscere ai più tutte le possibilità legali attuabili. Grazie al bosco di Ogigia per il lavoro divulgativo piuttosto impegnativo. Credo di essere stata un po’ troppo brusca...... continuate ad informare anche le “pigre” come me.
@@boscodiogigia grazie. È comunque interessante e valutabile, certamente per chi coltiva per vivere. Grazie dei video e delle info.
@@Libellula917 È stato condotto un esperimento sul campo di 3 anni con progettazione a blocchi randomizzati per studiare gli effetti dell'emendamento del biochar sulla densità apparente del suolo, sulla capacità di scambio cationico (CEC) e sul contenuto di materia organica particellare C (POM-C) e N (POM-N) in un terreno coltivato ad alto rendimento nella pianura della Cina settentrionale. Sono stati installati quattro trattamenti, ovvero NPK chimico (CK), NPK chimico più 2250 kg x hm(-2) di biochar (C1), NPK chimico più 4500 kg x hm(-2) di biochar (C2) e 750 kg x hm(-2) di fertilizzante a lenta cessione a base di biochar (CN). Rispetto a CK, i trattamenti C1 e C2 hanno ridotto significativamente la densità apparente dello strato di terreno di 0-7,5 cm del 4,5% e del 6,0%, rispettivamente, e i trattamenti con ammendante con biochar hanno aumentato la CEC nello strato di terreno di 0-15 cm, con un incremento di 24,5% nel trattamento C2. L'emendamento Biochar ha anche aumentato il contenuto di C (POM-C) e N (POM-N) in 0-7. 5 cm di strato di terreno, ad esempio, i contenuti di POM-C e N nel trattamento C1 e C2 erano rispettivamente del 250% e dell'85% e del 260% e del 120% superiori a quelli del CK. Dopo tre anni di modifica del biochar, il suolo ha avuto un evidente miglioramento delle sue proprietà fisiche e chimiche e ha svolto un ruolo più attivo nel sequestro del carbonio nel suolo e nella riduzione delle emissioni di gas serra.
È il metodo con cui millenni fa hanno reso fertile il terreno su cui si è impiantata la foresta amazzonica
Sì, sono tecniche antiche che derivano da conoscenze delle popolazioni indios "Terra preta dos indios"
wow! alchimisti!
💚💚💚
Mi sfugge la differenza tra il biochar e la carbonella vegetale fatta nelle carbonaie
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 ma non ha risposto alla domanda: il prodotto delle vecchie carbonaie o sia, il carbone di legna che tanto usiamo per le grigliate, non è poi la stessa cosa senza usare termini esotici?
Ciao Fabio, allora questa è una bella domanda. Secondo l'Ichar, non c'è differenza se non quella che il "biochar" si chiama così quando viene usato in agricoltura, si applica, integra nel suolo. Tanto che, se non sbaglio, alcune carbonaie usano vendere come "biochar" scarti e pezzi più piccoli della lavorazione principale. Come spiega Cristiano nel video: "La struttura del kon tiki ci permette di controllare la quantità di ossigeno, le temperature di processo variano dai 400 ai 600 gradi indicativamente. Sarà un processo che dura poco tempo e ad alte temperature. Mentre se ricordate il sistema con cui venivano fatte le carbonaie per produrre, appunto, carbone da bruciare, venivano fatti in tempi molto più lunghi e a temperature più basse".
@@ciupotto Salve! No!
Il processo è differente nei parametri di processo, in particolare temperature e tempistiche. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
L anidride carbonica quella che serve agli alberi per fare la fotosintesi.
Lombrichi❤
Perché .non chiamarla carbonella biologica semplicemente ,anche perché con quello strumento chiamato contiki ,credo sia difficile creare una combustione a pirolisi .
Salve. Legga i vari commenti e trova risposta specifico alla sua domanda.
@@cristianogallinella5577 la risposta specifica alla mia domanda, non la ho trovata leggendo i commenti, quindi ,?
@@marcoguerra5874 con il sistema del kontiki, si può produrre carbone vegetale per uso agricolo in maniera molto efficiente. È un ciclo combinato e la chiave di volta è la forma della struttura usata. Veda ISTITUTO ITAKA. È un sistema che ti permette se opportunamente gestito di ottenere il processo pirolitico. È evidente che non è una stufa pirolitica e prevede una prima fase di combustione per avere calore per il processo. Ma nella seconda fase, quella di carbonizzazione, ottieni una combustione controllata ottenendo Biochar, che poi dovrà essere subito gestita o spenta.
Un mio amico tiene una pizzeria posso usare le carbonelle nel mio orto cortesemente datemi una risposta
La diossina?
Vi consiglio di informarvi riguardo all'hydrochar, una netta evoluzione rispetto al biochar, sia per il processo produttivo che per il materiale stesso.
Ciao Michele, mi informo, non conosco l'hydrochar.
😍😍
il biochar non ha una struttura amorfa, è una struttura mista di lamine di grafene e carbonio amorfo "aggrappato" al grafene.
Salve. Esattamente. Ho volutamente semplificato. Grazie mille.
Scoperto il carbone??
Carbone vegetale derivante da un processo specifico.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 scusi ma il carbone è sempre vegetale... Ed è sempre stato utilizzato ... Ottimo produrlo ed utilizzarlo come fate, ma non è una novità, tutto quí...
@@takeiteasy5232 le assicuro che spesso non è vegetale, poiché si può carbonizzare una vasta varietà di materiali. Inoltre vi è alla base un processo ed una metodologia precisa per produrre carbone vegetale per uso agricolo.
@@cristianogallinella5577 ok,ok
Un pò pericoloso quel contenitore, se viene usato in una giornata di vento, perchè ha i bordi molto aereodinamici tipo trampolino, è un attimo che vola fuori un pezzo incendiato nell'avvio, soprattutto mettendo carta o foglie o cose leggere... Se qualcuno se lo costruisce, occhio a beccare la giornata giusta, senza vento (anche per evitare il fumo in faccia) e avere la canna d'acqua nei paraggi, togliendo l'eventuale secco intorno e non stando vicino a capannoni o stalle. 😥
Chi non è agricoltore ma fa un Orto, è sufficiente costruirsi una pirolitica, magari a doppia camera, è più piccolina e controllabile (se l'orto è grosso si può costruirla con un bidone) Dopo averla costruita con le indicazioni che trovate in internet, vi accorgete se funziona se vi lascia il carbone anzichè la cenere. Se no non è pirolisi ma un fuoco normale.
kontiki su piazzale di cemento, acqua disponibile all'istante, controllo delle condizioni meteo prima di iniziare il processo, presenza di più persone per controllare, avviso dei confinanti, terra umida per smorzare eventuali fiamme, perizia nella scelta dei materiali. Rischio gestibile. Grazie.
@@cristianogallinella5577 Ottimo elencare queste cose, in modo che tutte le persone possano fare altrettanto nel caso che provino. Perché di solito chi fa o insegna una cosa ha idea di cosa sta facendo, chi invece fa tentativi o prove per imitare ha meno esperienza.
@@ConquistaLaVitaCheVuoi certamente. Perfettamente d'accordo con te. Grazie mille!
Anche io ho fatto biochar, ma quasi senza fumo. Le fiamme fanno bene, bruciano gli inquinanti e il carbone esce lo stesso dalle braci che cadono sul fondo. Io spero sempre che sia favorito dalla legge produrre biochar, ma finché insegnate a fare fumo questo sarà impossibile
Salve guardi ISTITUTO ITAKA. Grazie mille
...ma durante la pirolisi emetti metano... un gas serra ancora peggiore del CO2... che nel processo primitivo del Kontiki sicuramente non viene bruciato completamente...😐
Personalmente sono un po' preoccupato dalle emissioni di polveri sottili e inquinanti causate dalla combustione a fiamma libera
Non dovrebbe produrre fumo, col fumo esce inquinamento. Fuma quando si aggiunge troppo materiale per volta e il focolare si raffredda, in questo caso i gas velenosi della legna non vengono bruciati completamente. Anche la legna umida raffredda il focolare. Se fa fiamma non fa fumo e si bruciano completamente i gas e esce quasi soltanto co2. Quando la legna è brace cade sul fondo, qui trova scarsità di ossigeno e si "mantiene" finché non la si spegne. Riguardo all'emissione di co2 se lascio marcire o compostare la legna viene tutta trasformata in CO2 dai batteri dopo un po' di tempo, se faccio biochar viene trasformata in CO2 soltanto metà o poco più, il resto del carbonio viene sequestrato nel suolo "per sempre"
Il biochar è un ottimo prodotto.
Però crearlo bruciando legna in un ambiente aperto non sia il massimo. Se si sfruttasse un sistema di combustione a pirolisi in un sistema chiuso (ad esempio usando una stufa pirolitica) vi sarebbe solo ed esclusivamente emissione di vapore acqueo e CO2.
Purtroppo, in un sistema aperto come quello che vediamo in video, i gas non vengono scomposti chimicamente, rimanendo pertanto molto più nocivi della CO2. Per non parlare del fatto che tramite un sistema chiuso potrebbe venir creata elettricità grazie al calore sprigionato.
Questi non inquinano e fanno polveri sottili?
Pratica utile ma da eseguire solo in impianti certificati con controllo di emissioni, ecc.
In Piemonte e in molte altre regioni, quel tipo di fuochi non sono consentiti, indipendentemente dall'ubicazione e dall'estensione della proprieta' in cui la si esegue.
Con querela di parte, o anche solo una semplice segnalazione alle forze dell'ordine, la proprieta' in cui e' stato filmato il video potrebbe essere perseguita.
Consentendo tali pratiche si arriva al paradosso di avere centri urbani meno inquinati delle aree rurali in cui i proprietari usano pratiche malsane (es. utilizzo di antiparassitari e altri composti chimici che quando spruzzati investono anche le aree adiacenti, degradando vaste aree di territorio).
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Basta rispettare la normativa. Il video è stato girata in regolare azienda agricola ed il processo si inserisce in ambito di studio. La politica non può e non deve essere ostacolo alla ricerca scientifica. Grazie.
👍🙋♂️🌈💚💥💥💥💥
Produzione di inquinamento atmosferico in Lombardia assolutamente vietato accendere fuochi
Ciao Armando, i roghi liberi nei campi sono un'altra cosa. In quel caso si brucia tutto e si produce solo cenere. Il biochar si produce con pirolisi e il consiglio è di acquistare quello già fatto e analizzato, per essere sicuri che sia privo di inquinanti.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Se ho capito bene, aldilà dei vari commenti, sono risulte verdi...!
Si trasformano in biochar vegetali di vario tipo.
Vorrei precisare qualcosa sulla produzione della CO2: certo il processo produce CO2, ma è di ciclo breve, ovvero la CO2 prodotta è CO2 assorbita durate l'accrescimento della pianta tramite la fotosintesi clorofilliana,e quindi non peggiora il bliancio atmosferico (è considerata appunto rinnovabile....). Tanto più la pianta è piccola e tanto più è breve il ciclo. I Cicli della CO2 dannosi sono quelli dei combustibili fossili, che liberano oggi la CO2 dell'atmosfera di milioni di anni fa. Per il legno l'importante è manterere in equilibrio il fattore di riforestazione in modo da manterere in equilibrio la cattura della CO2 con la sua successiva riemissione. La sottrazione del carbonio (il biochar) consente di migliorare il fattore di equilibrio
Scusa ma non hai detto di non bruciare le ramaglie x evitare inquinamento ? Delle volte non ci fate capire niente 😏🤔🤦
Salve! Ascoltate con maggiore attenzione!
Quello sembra più un barbecue che una pirolisi, lascerei fare le cose a chi sa farle
Evidentemente non conosce questo sistema. Ci sono molti metodi per produrre carbone vegetale. Troverà tutti i dettagli nel video, nei commenti, nei riferimenti indicati, e nelle ricerche.
@@cristianogallinella5577 non metto in dubbio che i metodi per effettuare la pirolisi sono molteplici, tutti hanno però delle condizioni in comunque che ne definiscono il processo, non si può bruciare un po’ di legna e chiamarla pirolisi. Le consiglio di informarsi
@@edoardocavacece3713 infatti i punti in comune con la pirolisi sono molteplici. È un sistema combinato. Leggetevi i risultati delle ricerche e degli studi. E soprattutto sulle sue applicazioni. Ci sono link e riferimenti. E legga i commenti. Sarebbe utile prima di criticare a prescindere. Il sistema è ottimizzabile, ma molto valido e utile per produrre BIOCHAR AGRICOLO. Pensi alla gestione di 1000 metri cubi all'anno di biomasse, tanto per cominciare. Non avete idea di cosa significa, senza considerare che integriamo con compost e vermicompost è cippature.
Ma scusate si può accendere il fuoco all'aperto.!!?!?!
È dentro una struttura controllata.
A proposito di biochar e terra preta ecco un video di aggiornamento di un agricoltore americano (piuttosto bravo) al suo secondo anno di sperimentazione:
th-cam.com/video/Omh2pLAXD5A/w-d-xo.html
Grazie!
Ma se deve essere prodotto in assenza di ossigeno??. On così
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Salve. Presenza di ossigeno controllata. Tramite sistema del kontiki. Grazie.
Mah! Non sono proprio sicuro che sia un processo ecologico.
Poi fate problemi per l'accensione delle stufe a legna e a pellet e qui andate alla grande con fiamma libera per ore!
Ciao Tullio, non si deve assolutamente lasciare la fiamma libera. Cristiano spiega che, dopo l'accensione della prima brace, il resto viene carbonizzato per pirolisi. Se si vuole usare il biochar nel proprio orto, comunque, la cosa più sicura è acquistarlo già fatto in impianti che ne garantiscono anche la qualità. In questi impianti si sfrutta anche il calore o il syngas prodotti.
Salve a tutti carissimi Amici. Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
Se usi la cenere ricavata da un classico camino è la stessa cosa
No. Per nulla!
e i PM10 e PM 2.5 ? Ė una Tecnica inquinante
Ciao Alberto, sì, hai ragione. In ogni caso sempre meglio di bruciare le potature in campo. In questo modo si produce biochar, e si stocca carbonio nel suolo per moltissimi anni (come spiegato nel video e in molti commenti che trovi qui sotto)
@@boscodiogigiaciao. è vietato per legge bruciare le potature.
@@albertomarcon1302 non sempre, esce un video domani sull'argomento. Poi figurati, sono d'accordo con te. In genere è vietato in estate, nel periodo di incendi. Dipende dalle regioni.
www.boscodiogigia.it/orto/potature-non-bruciarle-orto
Evviva gli *sprechi ed intossicanti! Invece di tritare e riempire cilindri per il riscaldamento tramite combustione pirolitica si fa un falò a cielo aperto con un fumerone da respirare e portarsi addosso. Complimenti, altri bei lavori!
Salve, corretto usare stufe pirolotiche. Ma centinaia di metri cubi di biomasse eterogenee le tratti in un altro modo naturalmente. Qui siamo in campagna a livello aziendale.
Inoltre:
Intanto un ringraziamento al Bosco di Ogigia. Una precisazione ai commenti che stanno arrivando. Innanzitutto la combustione è approntata in un ambiente delimitato e confinato con una fonte di acqua pronta all'uso. In questo caso non vi è paragone con i fuochi che vengono svolti in campo. Il tipo di processo ha una sua caratteristica e la combustione genera calora per il processo di carbonizzazione. Al NETTO il bilancio di CO2 è negativo. Il Biochar caricato ed immesso nel suolo lavora su 3 linee: chimica, fisica, e microbiologica. 1 g di sostanza organica ne sequestra 3.9 di CO2. I processi di compostaggio, vermicompostaggio, cumuli, cippatura, sono validi e li promuoviamo. Ma il Biochar è un ulteriore metodo, potente, molto valido e rapido per la rigenerazione dei suoli e per la gestione biomasse. Il carbone vegetale di risulta è carbonio che verrà stoccato nel terreno in maniera permanente. Inoltre ci sono una infinità di utilizzi sia in agricoltura, sia in zootecnia, sia in bioedilizia, sia in elettrotecnica che in farmacologia. Occorre valutare tutto il processo e il bilancio. Inoltre invito tutti ad approfondire gli studi nazionali ed internazionali e le sperimentazioni degli istituti di ricerca. Grazie. 😉
@@cristianogallinella5577 troppo facile alzare spallucce... Si dovrà organizzarsi con distribuzione e ritiro del carbone di risulta. Bisogna solo "picchettare" i produttori di stufe e caldaie affinché si adeguino ad un mondo sostenibile piuttosto che piegarsi alle multinazionali.
Tutti dobbiamo fare la nostra parte (o almeno non diffondiamo bufale... Si perché ci sono anche bizzeffe di "pirolisi" con risulta di cenere! Delle vere iniquità!)
Saluti =^•^=
@@fnoacco è evidente che non comprende né i quantitativi in campo, né la tecnologia usata, né il potenziale del Biochar. Noi sperimentamio e testiamo, sulla base di studi scientifici e metodiche precise. Spallucce?! Di cosa?!! Per certi quantità occorre eventualmente un gassificatore per syngas. Perfettamente d'accordo con l'uso delle stufe pirolotiche. Guardi i video del Bosco di Ogigia sull'argomento e si informi prima di dare giudizi. La scienza insegna, se si studia.. Grazie.
@@cristianogallinella5577 ha ragione! Non sopporto e non comprendo gli specchi (e di inquinamento da polveri fine? Si fa finta di nulla?) Poi vedremo quando sopraggiungeranno malattie professionali, me riparlerà? Il mio dovere di avvisare l'ho fatto, il suo potere di ignorare è sempre in tempo a revocarlo.
P.s. Tanto volume quanto più spreco!
Nel video dopo di questo dite di non bruciare le potature perché inquina mentre in questo dite bruciate bruciate!!
La contraddizione in un canale you tube
Bruciare le potature in campo è diverso dal produrre biochar. Si hanno risultati diversi e diversa produzione di emissioni.
Evidentemente occorre che riguardi i video con maggiore attenzione
Unendo l'utile al dilettevole...na bella grigliata condominiale ce sta tutta 😂
Direi di sì. You are the winner 🏆🏆
😆... Scommetto che nelle vostre calze, la befana mette solo carbone... 😎
😄😄🤣🤣
Non ho capito come si fá, dice che non vedremo fiamme nella preparazione, ma poi ci sono le fiamme!
No. All'inizio occorre una combustione per avere calore per la successiva fase di carbonizzazione.