CORSO DI RAZZIOLOGIA 1 - JULIUS EVOLA - IL MITO DEL SANGUE 1

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  • เผยแพร่เมื่อ 30 ก.ย. 2024

ความคิดเห็น • 33

  • @kempstoriaarcheo5114
    @kempstoriaarcheo5114 ปีที่แล้ว +8

    Si può dire che gli ebrei stiano seguendo alla lettera questo pensiero, ma ci arrivano non per qualità specifiche superiori, se non quella di aver capito che per prevalere nell'intento devono semplicemente indebolire gli altri.

    • @Capitan_harlock
      @Capitan_harlock 3 หลายเดือนก่อน

      Infatti sono i principali propugnatori e sponsorizzatori del multiculturalismo e del mix razziale. Ma NON IN ISRAELE.

  • @zuccn9515
    @zuccn9515 4 หลายเดือนก่อน +1

    Lavoro eccezionale. Una domanda, il popolo sardo, che origine razziale ha?

  • @pieroandreanucchi7564
    @pieroandreanucchi7564 3 ปีที่แล้ว +8

    GRAZIE RAUL!,diffusore di cultura.

    • @raulcesari4115
      @raulcesari4115  3 ปีที่แล้ว

      Grazie a lei Piero-Andrea, assetato di cultura!

  • @latitudeselongitudes1932
    @latitudeselongitudes1932 ปีที่แล้ว +2

    Mi sono piaciute le riflessioni di Evola sulle montagne in Meditazioni delle vette. La sua visione filosofica, ascetica, eroica, aristocratica sull'argomento. Cita il grande pittore di paesaggi alti, remoti, inospitali, il russo Nicholas Roerich, e l'eremita e poeta tibetano Milarepa. Evola ha anche scritto sull'induismo, il buddismo, lo yoga e il tantra, ma non da una prospettiva esperta. Non parlava correntemente il sanscrito e il pali, le due lingue spirituali più importanti dell'Asia. Non ha mai lasciato l'Europa e ha letto ciò che era disponibile sull'argomento in quel momento, il che non era molto. Non è stato iniziato da nessun lignaggio ortodosso come Advaita, Vishisttadvaita, Dvaita, Acintya Bhedabheda Tattva, Ashtanga Yoga, Shaivism, Teravada e Vajrayana. Non era un esperto di queste pratiche come gli yogi, i sadhu, gli eremiti, i monaci e i pandit (studiosi di sutra e shastra) che vivono nei templi, nei monasteri, nelle foreste, nelle montagne e nelle grotte dell'Himalaya e del sud e sud-est asiatico. Evola era un uomo affascinante e introdusse questi temi a molti in Europa ma non era un orientalista accademico come Giuseppe Tucci, Alain Daniélou o come i nativi orientali inseriti nelle scuole ortodosse o della Sampradaya e nelle linee di successione dell'iniziazione scritturale e orale o Parampara.

    • @raulcesari4115
      @raulcesari4115  ปีที่แล้ว

      Quello che lei scrive è tutto vero. Negli anni venti e trenta del secolo scorso vi erano comunque a disposizione le traduzioni dei testi buddisti ed egli era in contatto personale con Tucci con Arthur Avalon e con Eliade. Diciamo che i testi di Evola sono un ottima introduzione a diverse discipline realizzative tutte a supporto (non bisogna mai dimenticarlo) della sua visione filosofica tracciata in "Teoria e fenomenologia dell'Individuo assoluto". Si tratti dell'Ermetismo alchemico, del Buddhismo, del Tantrismo, della Magia ecc. tutti i suoi libri hanno fondamentalmente questo scopo e ci raccontano che quella dimensione è possibile.
      Oggi, grazie all'impresa editoriale di una benemerita casa editrice (Asram-Vidya) noi abbiamo a disposizione anche tutta l'opera meravigliosa di Sankara, e non solo.

    • @latitudeselongitudes1932
      @latitudeselongitudes1932 ปีที่แล้ว

      @@raulcesari4115
      Sì certamente. Evola aveva una vena peculiare e paradossale di fascino per la tradizione ma senza zelo ortodosso. Evola era un uomo dallo spirito trasgressivo, influenzato da Nietzsche. Un uomo prometeico, che avrebbe sfidato l'ordine e la gerarchia dell'Olimpo, che non si sarebbe inchinato davanti all'idolo alla maniera umile e penitente di un Francesco d'Assisi. Gli piacevano gli uomini incarnati nelle sculture di Arno Breker, di una virilità assertiva. Parlava correntemente il tedesco e probabilmente leggeva traduzioni di indologi tedeschi di testi classici come la Bhagavad Gita e il Rig Veda. E naturalmente l'Italia ha una tradizione orientalista di tutto rispetto con uomini come Giuseppe Tucci, Pio Filippani Ronconi, Mario Bussagli e Raniero Gnoli (che ha tradotto il Tantraloka del grande filosofo Shaiva del Kashmir, Abhinavagupta). Penso che Evola avrebbe voluto visitare l'Himalaya, le rovine innevate del tempio di Surya (divinità solare) in Kashmir, i remoti monasteri Vajrayana, le montagne sacre come il Kailash. Penso che dovrebbe essere interessato anche alle sculture buddiste Mahayana di estetica ellenica in stile Gandhara, un affascinante dialogo nell'arte tra Occidente e Oriente. Un grande specialista di tale arte fu Mario Bussagli.

    • @latitudeselongitudes1932
      @latitudeselongitudes1932 ปีที่แล้ว

      @@raulcesari4115
      Attualmente sto leggendo un libro di Bussagli intitolato 5000 years of the art of India . Non ho ancora trovato il suo libro sull'arte del Gandhara. Sto anche leggendo un libro sulle rappresentazioni di Shiva nell'arte, principalmente sculture, della storica dell'arte Stella Kramrisch. Sto anche leggendo un libro sull'arte del Kashmir e due libri sull'arte himalayana degli indiani Madanjeet Singh e Pratapaditya Pal, Singh ha studiato con Tucci a Roma. Ottimi libri sull'arte indiana, nepalese, bhutanese e tibetana. Tutti loro in lingua inglese

    • @massimoluzi1113
      @massimoluzi1113 9 หลายเดือนก่อน

      Sicché Evola ha scritto di buddismo, induismo da una prospettiva diremmo quasi divulgativa ed approssimativa, non parlando correntemente sanscrito e pali, non essendo mai andato in India, tibet, e non essendo ricollegato alla tradizione secondo lignaggi ortodossi?
      Francamente sconcertato! Pensavo di trovare commenti compenti...ma..
      Il discorso sarebbe troppo lungo ma non è qui la sede.
      Bastino solo le seguenti riflessioni, che esprimo solo a difesa di chi non ne ha nemmeno la necessità.
      1) Mi chiedo anzitutto se chi esprime ciò abbia mai letto qualche testo di Evola. Io non sono mai stato vicino ai suoi insegnamenti, né ho letto molte sue opere. Mi è bastato solo leggere "La dottrina del risveglio " per testarne la statura;
      2) la sua radice e la sua welthanschauung sono rigorosamente tradizionali.
      Il collegamento alla tradizione, come noto, non ha necessità di propaggini formali. Allora che dire di Guenon sul punto?
      3) Peraltro Evola si è mai proposto come maestro realizzato e guida?
      4) ragionando per tali coordinate avreste perplessità (mutatis mutandis) anche sull'autorevolezza nel suo ambito di Benedetto XVI, non essendo mai stato il Palestina e per non parlare fluentemente l'aramaico!
      Insomma meglio fermarsi qui.

    • @latitudeselongitudes1932
      @latitudeselongitudes1932 9 หลายเดือนก่อน

      @@massimoluzi1113
      Non ho detto che Evola non avesse alcun tipo di zelo tradizionale nel suo approccio. Ho detto che lui personalmente conosceva queste tradizioni indù e buddiste a un livello più superficiale, in relazione agli yogi, ai sadhu, ai pandit e ai lama nativi. Non hai bisogno di propaggini formali? Qui hai fatto un grosso errore! L'appartenenza ad una linea formale è centrale nel paradigma di trasmissione della conoscenza esoterica in Oriente, centrale! Questo è anche uno dei difetti di Guenon (figura molto sopravvalutata come tutta la corrente perennialista, con un'idea centrale sbagliata) e la sua "avventura Advaita", uno che finì per morire sufi al Cairo. Sia Evola che Guenon hanno solo scalfito la superficie dell'eredità spirituale delle tradizioni dharmiche, Guenon si è attenuto maggiormente alle idee Advaita. Né la semplice conoscenza teorica è utile senza la sadhana quotidiana. Questo paradigma libresco ereditato dall'Illuminismo, della figura dell'intellettuale con una vasta biblioteca e che si attiene principalmente o esclusivamente all'approccio teorico, non funziona in relazione a queste pratiche orientali. Non entro nel merito di Benedetto XVI (che ha visitato Gerusalemme e Betlemme) e del cristianesimo, le religioni abramitiche hanno abissi di differenze rispetto all'induismo e al buddismo

  • @cristianospadaro5161
    @cristianospadaro5161 3 ปีที่แล้ว +3

    Grazie

  • @furlan1743
    @furlan1743 3 หลายเดือนก่อน

    Razziologia 💀

  • @ClubMetafisico
    @ClubMetafisico 3 หลายเดือนก่อน

    A scuola la professoressa ci spiegò il motivo per cui le razze sono qualcosa di assolutamente sbagliato. Ora capisco chi sbagliava

  • @ClubMetafisico
    @ClubMetafisico 3 หลายเดือนก่อน

    Tutto questo mi fa pensare che sia il frutto di un errore, e che non abbia nessun senso il suo essere in sé e per sé proprio perché esso stesso insensato

  • @renzinobiotti3076
    @renzinobiotti3076 2 ปีที่แล้ว +4

    La razza è la base biologica di un processo evolutivo od involutivo , il trampolino di lancio verso un processo di trasformazione in esseri luminosi od oscuri , essendo gli umani un ponte tra un orrendo mostro, e un essere divino ! Ci sono due forze fondamentali nell universo , una ascendente e centripeta, una discendente e centrifuga ! L argomento è troppo vasto ed entrare nei particolari su come si possa sublimare la base biologica in qualcosa di divino o di mostruoso , fa parte della ricerca di ogni essere "umano " dotato di tali potenzialità, quindi , gettato il sasso nello stagno, mi taccio , perché chi cerca trova !

  • @stellaceleste3697
    @stellaceleste3697 3 ปีที่แล้ว +4

    Per quello che concerne il colore , mi sono soffermata ,da tempo , su : il perché di questo popolo, o razza nera , nera come il carbone che di più non si può . Penso che ci sono solo due colori , bianco ( chiaro ) e nero , nel bianco ci sarebbe da includere tutti con la pelle chiaria e anche con sfumature un po più pronunciate, includendo europei , asiatici , arabi , continente americano, al di fuori del loro cambiamento fisiologico . Secondo quello che o letto e non so dove , che quelli neri, neri sono ancora "" le larve del Continente della Lemuria "". Questo mi ha fatto riflettere e capire , il perché , questa emigrazione forzata di questi neri, neri . Se si mette delle " larve " in un certo ceppo , le conseguenze sono , distruzione del ceppo , o trasformazione, dove le larve si modificano e prevalgono .( non è facile , cerco le parole giuste per esprimermi )...

    • @raulcesari4115
      @raulcesari4115  3 ปีที่แล้ว +7

      Cara Stella, posizioni simili oggi sono alquanto pericolose, così va il mondo. Io le posso dire, con Goethe, che "tutto ciò che appare è solo un simbolo". Partendo da questa posizione diciamo che né il bianco né il nero sono dei colori, e per la semplice ragione che il "bianco" è la sintesi di TUTTI i colori; mentre il "nero "è la negazione di OGNI colore.

    • @stellaceleste3697
      @stellaceleste3697 3 ปีที่แล้ว +2

      @@raulcesari4115 .....concordo su quello che è la sua risposta al mio commento ....( con il simbolo e il colore ). grazie

  • @albertoambrosio3060
    @albertoambrosio3060 ปีที่แล้ว +2

    Grandissimo Julius Evola. Geniale ,intelligente, brillante . Video bellissimo come anche gli altri . Da rivedere.