sono un laureando magistrale in filologia moderna all' universita' di Firenze, ho sessantasei anni e' ho avuto il privilegio di avere il prof. Givone come professore, all' esame di estetica, lui e' un prof. straordinario. Nico Bartolini
@@annaritabertoldi7249 un uomo che ha sviluppato un grande talento nella divulgazione della sua Materia. Uno studioso in grado di far appassionare chiunque.
Il libro è anche un testo filosofico ma, principalmente, è una grande lezione politica sulla morale individuale ed esprime su di essa un giudizio universalistico, mai rivolto a sé stesso. Non è un romanzo individuale ma un anatema, lucido e che si dirama dall inizio all ultima pagina, contro il destino individuale Dell uomo. Il protagonista, povero., ma dotato di un intelligenza che non riesce a disconoscersi, ad un certo momento si ribella alla propria sorte, riconosce la falsità della morale e mette in atto atteggiamenti spregiudicato. Rifiuta cioè la legittimità della legge che difende la morale e l ordine costituito?. Uccide e sfida sul piano Dell intelligenza l ispettore che lo inquisisce. Poi ad un certo momento... Rinuncia a vestire i panni del cinico, che non gli appartengono e lascia una partita vinta confessando il misfatto. E poi nel sogno del delirio, in prigione, che tira le somme del giudizio sulla umanità auspicando una pestlenza che distrugga ed inculi a pochi eletti i geni di un senso di vivere migliore, che vada oltre l ingiustizia del mondo e la falsità della morale. È una resa incondizionata alla inutilità della lotta individuale rispetto ad un problema universale e quindi, implicitamente, ammette che l unico spazio d azione è lasciato al pensiero politico. Lui si rifugia nel vangelo e Nell amore per Sonia. ... Camus lo definisce né. La peste.... Quel povero, terribile, amore.
Complimenti. E interessante, quello che scrive.A me Dostoevskij mi coinvolge ed mi fa soffrire...forse perché, l'uomo d'oggi non è cambiato...le maschere sono più sofisticati, ma lui l'uomo è lo stesso scarafaggio...
Bravissimo* Lei nè ha descritto molteplici visioni,aspetti,compresa quella psicologica. Mai sentita una versione così completa e ricca di dettagli,sono sbalordita.{ la 2° maschera che riesce a giustificare tutto}.🎼
23.45 Si , In italiano la traduzione corretta del titolo originale "Бесы" (biesy) è Demoni con l'accento tonico sulla O, plurale di Demonio. In russo Бес (bies) è il Demonio, il Diavolo cristiano. Per il termine demone, plurale demoni con accento sulla e esiste il termine Демон/демоны (diemon/diemony).
Io non ho mai amato nessun altro scrittore come lui ... Consiglio di leggere la recensione di PP Pasolini su questo splendido romanzo Delitto e Castigo ....
Dato che il criminale trasgredisce la legge formale in piena coscienza mentre il peccatore oltre ad essere un criminale in più mente a sé stesso. Domanda: può essere che il peccatore sia un criminale più evoluto?
Alla fine Razkolnikov ammette di non esser potuto riuscire a subire la sua filosofia. Chiunque può agire senza rimorsi (Napoleone in questo contesto) sussiste da eroe...
Probabilmente se Raskòlnikov fosse un Napoleone (uno Stalin, un Onassis o chi vogliamo) non si porrebbe alcun problema di giustificazione o di autogiustificazione: agirebbe e basta, senza scrupoli, dritto verso l: obiettivo!
il motivo dell'omicidio dell'usuraia non è quello di rubarle i soldi con i quali compiere azioni benevole. il motivo filosofico è l'eliminazione stessa dell'usuraia, vista come il male de estirpare
E qui subentra il concetto di utilitarismo.Un atto ritenuto ripugnante secondo la morale e il pensare comune, diventa giustificabile perché tende ad uno scopo supremo.Cioè evitare che l'assassinata possa fare ancora del male.
Il nome Raskol'nikov deriva dal russo raskolnik che significa "scismatico" (per tradizione riferito a un seguace dei Vecchi credenti)... e vive in una mansarda non in un sottoscala, anche se sappiamo che "uomo del sottosuolo" Dostoevskij lo intende in senso metaforico. Lascia perplessi che chi analizza il romanzo faccia questo errore.
Scusate ma Raskolnikov non viveva in una stanzetta sotto una mansarda? Mi pare di ricordare che fosse ad un piano alto, non letteralmente sotto il suolo.
Min 45.54 Se uno si soffermasse a farsi tutta questa autoanalisi, non avrebbe più di cosa pentirsene in modo sincero,.. perche non cometterebbe più il pecato !
Ogni volta che parla giovone non capisco se sono ignorante io o lui che parla parla e non dice una pippa.... alla fine poi ognuno ci tira fuori ciò che vuole da un romanzo, la propria lezione senza tanti giri di parole filosofiche
Perplessa per questa lezione. Inesatta per molti versi, e superficiale. Oltretutto poco appassionata. Consiglio vivamente la splendida lezione di D'Avenia al Politecnico di Milano. Restituisce un mondo intero di bellezza.
Ho ascoltato anche io la lezione di D'Avenia. Splendida. Qui vengono analizzati altri aspetti del romanzo. Dostoevskij è talmente ricco e profondo che si presta ad interpretazioni diverse. Il protagonista che uccide per sentirsi "potente".. superuomo. E che non si è mai pentito del suo gesto, mai. Si è sentito incapace di dominare sé stessi. I deliri...la morale scossa da un gesto estremo. Potenza e Impotenza. L'ubriacone che nonostante la consapevolezza di essere indegno... sporco, che disprezza sé stesso e nonostante ciò non riesce ad avere il potere su sé stesso...la capacità di governarsi. Ci ho visto disperazione..... La disperazione rappresentata in un personaggio che non aveva la capacità di "mantenersi uomo degno" E che si lasciava andare, alla deriva ..
''Si mostra nudo, non si vergogna di dire ''Io sono quello che sono. Guardate: lascio prostituire mia figlia, chi peggio di me?'' .Ma è un istrione, mostra in pubblico le sue misere[...] Guai a non vedere in Marmeladov il peccatore, quel tanto di oscenità etica, morale che esprime nel momento stresso in cui finge di vergognarsi, o meglio se ne vergogna, magari anche sul serio. Ma compiacendosi del fatto che se ne vergogna, pentendosene. E ogni volta torna a prendere i soldi dalla figlia, che lascia prostituirsi pur di avere quei quattro copechi per comprarsi una bottiglia di vino. Si pente, ma fa del suo stesso pentimento un pretesto di peccato, cioè di compiacimento «osceno piacere che c'è nell'auto-denigrazione». E l' osceno piacere che c'è nell'auto-denigrazione nulla ha a che fare con il pentimento, perché è pura menzogna: è il pentimento usato per delinquere ancora di più, per restare nel delitto che si consuma quotidianamente. [...] Ma questo ubriacone che è Marmeladov, per il quale tutti proviamo tenerezza, tuttavia è un peccatore ''
ma che razza di dubbio è? estremamente interessante aver colto parecchi spunti di disquisizione.....è più che ovvio che lo abbia letto.... bah..... che intervento sciocco
Oddio, ho quasi finito di leggere il libro ma questo signore mi pare molto contorto e non proprio lucido. E neanche troppo educato. Qualcuno glielo avrà spiegato che si ha un colpo di tosse si mette la mano davanti alla bocca. Mi sa he abbiamo letto due romanzi diversi.
Un'analisi del romanzo "Delitto e castigo" magistrale, grazie a chi ha caricato il video.
si vede che hai capito il Dosto e hai studiato letteratura.
sono un laureando magistrale in filologia moderna all' universita' di Firenze, ho sessantasei anni e' ho avuto il privilegio di avere il prof. Givone come professore, all' esame di estetica, lui e' un prof. straordinario. Nico Bartolini
Magistrale , davvero , grazie della sua bellissima descrizione con tanta grazia del male e del bene , ❤❤ grazie ancora , .
Grazie per questa magnifica lezione.Mi ha insegnato a comprendere ancora meglio, il pensiero del mio scrittore preferito.
Analisi lucida e chiarissima del testo. Givone incanta durante le sue conferenze.
Un grande vero" Maestro "di Estetica....
@@annaritabertoldi7249 un uomo che ha sviluppato un grande talento nella divulgazione della sua Materia. Uno studioso in grado di far appassionare chiunque.
Un moderno romanzo religioso: un vangelo senza Dio e con peccatori deboli,confusi.L'analisi di Givone sublime.
Bellissimo!!
magnifica conferenza dal grande prof,givone grazie per averlo caricato
sarebbe una lezione da far seguire a tutti i nostri politici.
..inutile,primo non gliene frega niente,secondo non capirebbero e quest'ultima è filosoficamente comprensibile.
Natasha Tamba pensavo la stessa cosa proprio oggi, riflettendo sulle ultime sortite di Salvini.
Sai penso anche le sortite di Renzi non troverebbero alcun riscontro con questa lezione.
Il libro è anche un testo filosofico ma, principalmente, è una grande lezione politica sulla morale individuale ed esprime su di essa un giudizio universalistico, mai rivolto a sé stesso.
Non è un romanzo individuale ma un anatema, lucido e che si dirama dall inizio all ultima pagina, contro il destino individuale Dell uomo.
Il protagonista, povero., ma dotato di un intelligenza che non riesce a disconoscersi, ad un certo momento si ribella alla propria sorte, riconosce la falsità della morale e mette in atto atteggiamenti spregiudicato. Rifiuta cioè la legittimità della legge che difende la morale e l ordine costituito?. Uccide e sfida sul piano Dell intelligenza l ispettore che lo inquisisce.
Poi ad un certo momento... Rinuncia a vestire i panni del cinico, che non gli appartengono e lascia una partita vinta confessando il misfatto.
E poi nel sogno del delirio, in prigione, che tira le somme del giudizio sulla umanità auspicando una pestlenza che distrugga ed inculi a pochi eletti i geni di un senso di vivere migliore, che vada oltre l ingiustizia del mondo e la falsità della morale.
È una resa incondizionata alla inutilità della lotta individuale rispetto ad un problema universale e quindi, implicitamente, ammette che l unico spazio d azione è lasciato al pensiero politico.
Lui si rifugia nel vangelo e Nell amore per Sonia.
... Camus lo definisce né. La peste.... Quel povero, terribile, amore.
Complimenti. E interessante, quello che scrive.A me Dostoevskij mi coinvolge ed mi fa soffrire...forse perché, l'uomo d'oggi non è cambiato...le maschere sono più sofisticati, ma lui l'uomo è lo stesso scarafaggio...
Bravissimo* Lei nè ha descritto molteplici visioni,aspetti,compresa quella psicologica. Mai sentita una versione così completa e ricca di dettagli,sono sbalordita.{ la 2° maschera che riesce a giustificare tutto}.🎼
23.45 Si , In italiano la traduzione corretta del titolo originale "Бесы" (biesy) è Demoni con l'accento tonico sulla O, plurale di Demonio. In russo Бес (bies) è il Demonio, il Diavolo cristiano.
Per il termine demone, plurale demoni con accento sulla e esiste il termine Демон/демоны (diemon/diemony).
Illuminante🎉
Complimenti 🌹
👏👏👏
Grazie, Professore! Un'analisi meravigliosa!
Grazie. Bellissima conferenza. Peraltro, invidio la capacità di parlare senza appunti.
Bellissimo, grazie mille!
Io non ho mai amato nessun altro scrittore come lui ... Consiglio di leggere la recensione di PP Pasolini su questo splendido romanzo Delitto e Castigo ....
"lui"Sergio Giovone?
@@mr.humbert3411 credo proprio si riferisca a Dostoevskij
Sei un vero maestro
bella interpretazione... non sapevo che Nietzsche avesse letto Delitto e Castigo.. causa ed effetto nel campo morale..
Grazie mille della condivisione.
Grazie Prof.
Magistrale!
Dato che il criminale trasgredisce la legge formale in piena coscienza mentre il peccatore oltre ad essere un criminale in più mente a sé stesso.
Domanda: può essere che il peccatore sia un criminale più evoluto?
Il criminale finge di essere in piena coscienza, ma nasconde le profondità del Sé nell'Ego e ritorcendo la razionalità a suo favore.
Illuminante
Graziee
Alla fine Razkolnikov ammette di non esser potuto riuscire a subire la sua filosofia. Chiunque può agire senza rimorsi (Napoleone in questo contesto) sussiste da eroe...
Probabilmente se Raskòlnikov fosse un Napoleone (uno Stalin, un Onassis o chi vogliamo) non si porrebbe alcun problema di giustificazione o di autogiustificazione: agirebbe e basta, senza scrupoli, dritto verso l: obiettivo!
Rientra nella filosofia di Kant ...."la morale dentro di me"
il motivo dell'omicidio dell'usuraia non è quello di rubarle i soldi con i quali compiere azioni benevole. il motivo filosofico è l'eliminazione stessa dell'usuraia, vista come il male de estirpare
Estirpare il male non è un azione benevola?
E qui subentra il concetto di utilitarismo.Un atto ritenuto ripugnante secondo la morale e il pensare comune, diventa giustificabile perché tende ad uno scopo supremo.Cioè evitare che l'assassinata possa fare ancora del male.
@@angelogegnacorsi675 ma poi interviene la realtà, o meglio, la natura dell’uomo, l’irrazionale
Infatti lo scopo di Raskolnikov era morale, non economico...
Professore i nostri talk non la invitano mai a parlare della Russia in questo tempo di follia generale 😞
Il nome Raskol'nikov deriva dal russo raskolnik che significa "scismatico" (per tradizione riferito a un seguace dei Vecchi credenti)... e vive in una mansarda non in un sottoscala, anche se sappiamo che "uomo del sottosuolo" Dostoevskij lo intende in senso metaforico. Lascia perplessi che chi analizza il romanzo faccia questo errore.
Scusate ma Raskolnikov non viveva in una stanzetta sotto una mansarda? Mi pare di ricordare che fosse ad un piano alto, non letteralmente sotto il suolo.
Sì, si è confuso. Ma prevale il senso metaforico.
sì, evidentemente ha letto poco attentamente il romanzo nel suo delirio di retorica
@@lorenzovarsagod1775 o magari si è semplicemente confuso...
L'uomo del sottosuolo è la metafora della stanzetta sotto la mansarda
@@paolabonacina9712 Non si è confuso, allude ad un altro romanzo di D., “Memorie dal Sottosuolo”
Grande
👏
Min 45.54 Se uno si soffermasse a farsi tutta questa autoanalisi, non avrebbe più di cosa pentirsene in modo sincero,.. perche non cometterebbe più il pecato !
Il gesto utilitaristico per D. non è giustificabile: infatti R. non perdona la madre che per favorire lui vende Dunia.
Oltre il male ed il bene ... significativo anche il nome di RAZKOLNIKOV ... ; razkol = scissione.
sottosuolo ... fondo senza fondo ... bella questa !... l'ente senza essenza ... come d'altronde noi tutti.
wow
12:27 il mio unico neurone rimasto che prova a fare collegamenti
Nietzsche aveva riconosciuto "fratello di sangue" Rascolnicov, piutosto che Dostoievski !
Si , buona analisi...
Ma, sub specie aeternitatis , c'è molto di più... considero tutto ciò un mandala cosmico che rappresenta la vita umana🙏
Prova
Piuttosto confuso e non ben esposto!
1000 volte meglio di Rick Dufer
Ogni volta che parla giovone non capisco se sono ignorante io o lui che parla parla e non dice una pippa.... alla fine poi ognuno ci tira fuori ciò che vuole da un romanzo, la propria lezione senza tanti giri di parole filosofiche
certo: ma è bello cosí.. l'arte e la filosofia sono un continuo campo aperto..
Sei ignorante tu! Stai tranquillo.
Perplessa per questa lezione. Inesatta per molti versi, e superficiale. Oltretutto poco appassionata. Consiglio vivamente la splendida lezione di D'Avenia al Politecnico di Milano. Restituisce un mondo intero di bellezza.
Ho ascoltato anche io la lezione di D'Avenia. Splendida.
Qui vengono analizzati altri aspetti del romanzo. Dostoevskij è talmente ricco e profondo che si presta ad interpretazioni diverse.
Il protagonista che uccide per sentirsi "potente".. superuomo.
E che non si è mai pentito del suo gesto, mai. Si è sentito incapace di dominare sé stessi. I deliri...la morale scossa da un gesto estremo.
Potenza e Impotenza.
L'ubriacone che nonostante la consapevolezza di essere indegno... sporco, che disprezza sé stesso e nonostante ciò non riesce ad avere il potere su sé stesso...la capacità di governarsi.
Ci ho visto disperazione.....
La disperazione rappresentata in un personaggio che non aveva la capacità di "mantenersi uomo degno"
E che si lasciava andare, alla deriva ..
Come si può deformare ancora oggi la pronuncia del cognome di Dostoevskij ? Penoso
Non tutto e' merda
Marmeladov 43:28
''Si mostra nudo, non si vergogna di dire ''Io sono quello che sono. Guardate: lascio prostituire mia figlia, chi peggio di me?'' .Ma è un istrione, mostra in pubblico le sue misere[...] Guai a non vedere in Marmeladov il peccatore, quel tanto di oscenità etica, morale che esprime nel momento stresso in cui finge di vergognarsi, o meglio se ne vergogna, magari anche sul serio. Ma compiacendosi del fatto che se ne vergogna, pentendosene. E ogni volta torna a prendere i soldi dalla figlia, che lascia prostituirsi pur di avere quei quattro copechi per comprarsi una bottiglia di vino. Si pente, ma fa del suo stesso pentimento un pretesto di peccato, cioè di compiacimento «osceno piacere che c'è nell'auto-denigrazione». E l' osceno piacere che c'è nell'auto-denigrazione nulla ha a che fare con il pentimento, perché è pura menzogna: è il pentimento usato per delinquere ancora di più, per restare nel delitto che si consuma quotidianamente. [...] Ma questo ubriacone che è Marmeladov, per il quale tutti proviamo tenerezza, tuttavia è un peccatore ''
@@pietrostiz5601 anche il Padre dei Karamazov si autodenigra.. ma lo fa ironicamente..
Ma ha veramente letto il libro???? Questa è una lectur magistralis....... Avrei fatto di meglio.......
Dal mio punto di vista ha colto degli spunti molto interessanti.
ma figurati se lo ha letto
ma che razza di dubbio è?
estremamente interessante aver colto parecchi spunti di disquisizione.....è più che ovvio che lo abbia letto....
bah.....
che intervento sciocco
U
Oddio, ho quasi finito di leggere il libro ma questo signore mi pare molto contorto e non proprio lucido. E neanche troppo educato. Qualcuno glielo avrà spiegato che si ha un colpo di tosse si mette la mano davanti alla bocca. Mi sa he abbiamo letto due romanzi diversi.
Contorto e non proprio lucido? Leggi Pinocchio!
@@lorenzojonico mi vuoi consigliare tu qualche lettura? Ma poi Pinocchio cos'a che non va?
Suggerirei l'apostasia a dostoevskij...