Buon giorno ho iniziato con uno sciame nel 2022 ti seguo da un pò con attenzione e voglia di imparare, ho messo in pratica quello che ci trasmetti . Grazie per tutto . Un saluto dalla Calabria.
Buonasera Antonio, assolutamente sì, quando una famiglia è ben sviluppata,dare spazio è fondamentale ,anche se non risolutivo, per contenere la febbre sciamatoria. Lo è ancor più per chi, come me, gestisce le api su 7 telaini più il telaino trappola,e ritardarne la posa ,in un periodo come quello primaverile in cui i raccolti dovrebbero essere copiosi, può indurre le api ad allevare celle reali e ad entrare in febbre sciamatoria ( in questa particolare fase riducono sensibilmenter ogni attività, compreso quella di raccogliere nettare e polline).
ti seguo ormai da un anno, posso dire che sei diventato il mio mentore ad aprile inizierò anche io con 6 famiglie, e faro vedere sul mio canale come parte un principiante.
Buonasera Maestro , ti ringrazio per i tuoi preziosi video , non so da voi il meteo com'è ma qui ( Abruzzo) è arrivato il momento di cominciare a bilanciare un minimo le famiglie , ho comprato l'Acido Lattico come da lei detto pero' vorrei sapere come diluirlo e come utilizzarlo al meglio , Grazie 😊
Buonasera, l'acido lattico può essere utilizzato per contenere la varroa e , per renderlo il più efficace possibile, lo si deve nebulizzare sul maggior numero possibile di api presenti nella famiglia da trattare cercando di non bagnare la regina. Deve essere diluito in rapporto di 5 parti a 1 ( 50 ml di acqua distillata e 10 ml di acido lattico all'85% ) e lo si deve irrorare con un nebulizzatore tenuto in modo che la soluzione non colpisca la covata non opercolata perchè la potrebbe compromettere ( tenendo l'erogatore obliquo rispetto al telaino). Il trattamento si deve ripetere 5/6 volte a distanza di 4/5 giorni uno dall'altro per poter coprire un ciclo di nascita della covata e la sua efficacia è superiore al 90%. L'acido lattico lo si può utilizzare anche quando si devono riunire delle famiglie ( una debole con una forte) o quando si devono inserire delle regine in famiglie orfane ( ma non fucaiole) o in cui devono essere sostituite utilizzando la stessa modalità di somministrazione sopra indicata ( quando le api vengono bagnate dalla soluzione sono disorientate dal forte odore dell'acido e non riconoscono più gli odori )
@@asphodelhoney7655 Grazie mille per questi preziosi dati , se posso far qualcosa , anche solo dare dei feedback sul clima dove mi trovo io ( Abruzzo - provincia di Chieti) ne sono felice , oggi purtroppo siamo noi tutti Apicoltori contro il clima e malattie , non dobbiamo farci la guerra tra di noi , perchè tanto saremo sempre noi gli sconfitti .
Buonasera, diversi sono i fattori che incidono sul controllo della febbre sciamatoria, il primo, e forse il più importante, è genetico. Avere nel proprio apiario regine con un'indole sciamatoria bassa facilita tutti gli altri interventi che l'apicoltore pone in essere per impedire che le famiglie sciamino. Tali interventi sono tutti volti al mantenimento delle famiglie in equilibrio ( giusto rapporto di api rispetto alla produzione di feromoni reali) e , se questi dovessero altrerarsi, per ristabilirli, si deve procedere sottraendo ,o solo covata opercolata, o covata opercolata con api ,in quantità variabili che dipendono dalla situazione in cui si trova la famiglia( a volte è sufficiente sottrarre un solo telaino mentre per altre si deve intervenire sottraendo 2 o anche 3 telaini) .Di solito ,si inizia a sottrarre materiale dalle famiglie appena le api iniziano a costruire i primi abbozzi di celle reali (cupolini) ma, se l'intervento di contenimento è tardivo( presenza di celle reali già ben formate e opercolate) si deve procedere sottraendo tutta la covata opercolata presente accompagnata da ca. il 30/40%delle api lasciando solo covata fresca( praticamente si deve simulare la sciamatura). Un intervento così invasivo pregiudica in parte la produzione di miele ma è forse uno delle poche pratiche efficaci che consente di recuperare la famiglia facendola ripartire e portandola poco alla volta alle dimensioni di gestione ottimali( purtroppo, non è sempre funziona, specialmente quando ci si trova di fronte ad una regina pronta al volo e cioè con l'addome piccolo ). Quindi,per il controllo della sciamatura, è importante intervenire nei tempi giusti ma tale capacità la si acquisisce con il tempo e l'esperienza.
Grazie mille, auguri di buona stagione.
Una buona stagione anche a te ASPHODEL.IT 🐝
Grazie Maestro.
Buon inizio
Buon giorno ho iniziato con uno sciame nel 2022 ti seguo da un pò con attenzione e voglia di imparare, ho messo in pratica quello che ci trasmetti . Grazie per tutto . Un saluto dalla Calabria.
Un saluto da Bisuschio(VA) al mio storico insegnante. buona annata
Ciao Giorgio, grazie
Buonasera e grazie per la risposta dettagliata e puntuale, davvero chiarificatoria. Il particolare di aggiungere un melario ha un qualche senso?
Buonasera Antonio, assolutamente sì, quando una famiglia è ben sviluppata,dare spazio è fondamentale ,anche se non risolutivo, per contenere la febbre sciamatoria. Lo è ancor più per chi, come me, gestisce le api su 7 telaini più il telaino trappola,e ritardarne la posa ,in un periodo come quello primaverile in cui i raccolti dovrebbero essere copiosi, può indurre le api ad allevare celle reali e ad entrare in febbre sciamatoria ( in questa particolare fase riducono sensibilmenter ogni attività, compreso quella di raccogliere nettare e polline).
ti seguo ormai da un anno, posso dire che sei diventato il mio mentore ad aprile inizierò anche io con 6 famiglie, e faro vedere sul mio canale come parte un principiante.
È un vero piacere sapere che siamo di ispirazione! Un grande in bocca al 🐺 www.asphodel.it 🐝
Buonasera Maestro , ti ringrazio per i tuoi preziosi video , non so da voi il meteo com'è ma qui ( Abruzzo) è arrivato il momento di cominciare a bilanciare un minimo le famiglie , ho comprato l'Acido Lattico come da lei detto pero' vorrei sapere come diluirlo e come utilizzarlo al meglio , Grazie 😊
Buonasera, l'acido lattico può essere utilizzato per contenere la varroa e , per renderlo il più efficace possibile, lo si deve nebulizzare sul maggior numero possibile di api presenti nella famiglia da trattare cercando di non bagnare la regina. Deve essere diluito in rapporto di 5 parti a 1 ( 50 ml di acqua distillata e 10 ml di acido lattico all'85% ) e lo si deve irrorare con un nebulizzatore tenuto in modo che la soluzione non colpisca la covata non opercolata perchè la potrebbe compromettere ( tenendo l'erogatore obliquo rispetto al telaino). Il trattamento si deve ripetere 5/6 volte a distanza di 4/5 giorni uno dall'altro per poter coprire un ciclo di nascita della covata e la sua efficacia è superiore al 90%. L'acido lattico lo si può utilizzare anche quando si devono riunire delle famiglie ( una debole con una forte) o quando si devono inserire delle regine in famiglie orfane ( ma non fucaiole) o in cui devono essere sostituite utilizzando la stessa modalità di somministrazione sopra indicata ( quando le api vengono bagnate dalla soluzione sono disorientate dal forte odore dell'acido e non riconoscono più gli odori )
@@asphodelhoney7655 Grazie mille per questi preziosi dati , se posso far qualcosa , anche solo dare dei feedback sul clima dove mi trovo io ( Abruzzo - provincia di Chieti) ne sono felice , oggi purtroppo siamo noi tutti Apicoltori contro il clima e malattie , non dobbiamo farci la guerra tra di noi , perchè tanto saremo sempre noi gli sconfitti .
Salve, con una famiglia così esuberante come si previene la febbre scuamatoria?
Si inserisce il melario?
Buonasera, diversi sono i fattori che incidono sul controllo della febbre sciamatoria, il primo, e forse il più importante, è genetico. Avere nel proprio apiario regine con un'indole sciamatoria bassa facilita tutti gli altri interventi che l'apicoltore pone in essere per impedire che le famiglie sciamino. Tali interventi sono tutti volti al mantenimento delle famiglie in equilibrio ( giusto rapporto di api rispetto alla produzione di feromoni reali) e , se questi dovessero altrerarsi, per ristabilirli, si deve procedere sottraendo ,o solo covata opercolata, o covata opercolata con api ,in quantità variabili che dipendono dalla situazione in cui si trova la famiglia( a volte è sufficiente sottrarre un solo telaino mentre per altre si deve intervenire sottraendo 2 o anche 3 telaini) .Di solito ,si inizia a sottrarre materiale dalle famiglie appena le api iniziano a costruire i primi abbozzi di celle reali (cupolini) ma, se l'intervento di contenimento è tardivo( presenza di celle reali già ben formate e opercolate) si deve procedere sottraendo tutta la covata opercolata presente accompagnata da ca. il 30/40%delle api lasciando solo covata fresca( praticamente si deve simulare la sciamatura). Un intervento così invasivo pregiudica in parte la produzione di miele ma è forse uno delle poche pratiche efficaci che consente di recuperare la famiglia facendola ripartire e portandola poco alla volta alle dimensioni di gestione ottimali( purtroppo, non è sempre funziona, specialmente quando ci si trova di fronte ad una regina pronta al volo e cioè con l'addome piccolo ). Quindi,per il controllo della sciamatura, è importante intervenire nei tempi giusti ma tale capacità la si acquisisce con il tempo e l'esperienza.