Io vorrei capire perché cosi poche persone al mondo come il vostro carissimo ospite si ritrovano ovunque a dettare la linea di cosi tanti paesi e popoli. I loro interessi NON sono i nostri ma guarda caso decidono loro, combinando disastri mostruosi ovunque. Capisco che il "tengo Famiglia" per cui ci si fa docilmente megafono di questi personaggi che presidiano a reti unificate da 80 anni la totalità dei media, ma concetti come l'Amor di Patria impongono ben altri comportamenti. Da anni ascolto questo canale e la passione traspariva, ma non tollero e non perdono il sovvertimento della Verità, della Giustizia e in uno Stato sovrano e degno, per nulla al mondo certe persone potrebbero agire così spudoratamente contro ogni forma di buon senso. Con sincera disistima, chiudo.
Un commentatore, in diretta, aveva parlato di un aspetto geopolitico interessante riguardante l'asse Israele-Iran condensato nella "Dottrina della Periferia". Citiamo: "Nel 1950, a due anni dalla nascita di Israele, lo Scià di Persia Reza Pahlavi riconobbe la piena legittimità dello Stato ebraico. Il sigillo persiano venne non molto tempo dopo quello turco, nonostante le autorità iraniane non fossero d’accordo con il piano di Partizione della Palestina. E inaugurò una nuova fase nei rapporti tra i due Paesi. Anche Israele traeva dei vantaggi dall’alleanza con l’Iran. Il vincolo con Teheran, infatti, si imperniava sulla cosiddetta “dottrina della periferia”. Si trattava di una politica strategica ideata dalla mente di Reuven Shiloah, primo uomo alla guida del Mossad, e messa in atto dall’allora Primo Ministro David Ben-Gurion. Il piano prevedeva la realizzazione di relazioni diplomatiche con i Paesi non arabi della regione, oltre che con le minoranze etniche presenti nei diversi Stati. Israele, in sostanza, sperava di poter giovare della vicinanza con i nemici dei propri nemici dell’area, vale a dire arabi e palestinesi. Che, in maniera dichiarata, miravano alla sua distruzione in quanto considerata da loro “entità usurpatrice del territorio e non degna di esistere”. David Ben Gurion, primo Premier di Israele e padre fondatore dello Stato Ebraico. Nel delicato momento appena successivo alla sua fondazione, Israele si trovava così alla disperata ricerca di riconoscimento internazionale, nonché di sostegno nell’area. Un bisogno reso ancora più urgente dalla crescita della potenza militare del vicino Egitto, per eccellenza il paese anti-americano. Guidato dal presidente Gamal Abd al-Nasser, lo Stato nordafricano era infatti il principale baluardo sovietico nel quadrante, oltre che deciso sostenitore della causa palestinese. Date le premesse, la rivalità con Israele non tardò a deflagrare. Prima nel 1948 e poi nel 1956 lo Stato ebraico fu impegnato in due conflitti regionali per la sovranità del Sinai e del canale di Suez. In occasione del secondo scontro, fu provvidenziale il supporto armato di Francia e Inghilterra, che avevano interessi strategici e commerciali nell’area." Da "Iran-Israele, quando tra i due Paesi correva buon sangue" 8.04.2024 IULM
Io vorrei capire perché cosi poche persone al mondo come il vostro carissimo ospite si ritrovano ovunque a dettare la linea di cosi tanti paesi e popoli. I loro interessi NON sono i nostri ma guarda caso decidono loro, combinando disastri mostruosi ovunque.
Capisco che il "tengo Famiglia" per cui ci si fa docilmente megafono di questi personaggi che presidiano a reti unificate da 80 anni la totalità dei media, ma concetti come l'Amor di Patria impongono ben altri comportamenti.
Da anni ascolto questo canale e la passione traspariva, ma non tollero e non perdono il sovvertimento della Verità, della Giustizia e in uno Stato sovrano e degno, per nulla al mondo certe persone potrebbero agire così spudoratamente contro ogni forma di buon senso. Con sincera disistima, chiudo.
Grande diretta come sempre. Ospiti "eccellenti" e Parlate Chiaro. grazie
Un commentatore, in diretta, aveva parlato di un aspetto geopolitico interessante riguardante l'asse Israele-Iran condensato nella "Dottrina della Periferia".
Citiamo: "Nel 1950, a due anni dalla nascita di Israele, lo Scià di Persia Reza Pahlavi riconobbe la piena legittimità dello Stato ebraico. Il sigillo persiano venne non molto tempo dopo quello turco, nonostante le autorità iraniane non fossero d’accordo con il piano di Partizione della Palestina. E inaugurò una nuova fase nei rapporti tra i due Paesi.
Anche Israele traeva dei vantaggi dall’alleanza con l’Iran. Il vincolo con Teheran, infatti, si imperniava sulla cosiddetta “dottrina della periferia”. Si trattava di una politica strategica ideata dalla mente di Reuven Shiloah, primo uomo alla guida del Mossad, e messa in atto dall’allora Primo Ministro David Ben-Gurion. Il piano prevedeva la realizzazione di relazioni diplomatiche con i Paesi non arabi della regione, oltre che con le minoranze etniche presenti nei diversi Stati.
Israele, in sostanza, sperava di poter giovare della vicinanza con i nemici dei propri nemici dell’area, vale a dire arabi e palestinesi. Che, in maniera dichiarata, miravano alla sua distruzione in quanto considerata da loro “entità usurpatrice del territorio e non degna di esistere”.
David Ben Gurion, primo Premier di Israele e padre fondatore dello Stato Ebraico.
Nel delicato momento appena successivo alla sua fondazione, Israele si trovava così alla disperata ricerca di riconoscimento internazionale, nonché di sostegno nell’area. Un bisogno reso ancora più urgente dalla crescita della potenza militare del vicino Egitto, per eccellenza il paese anti-americano. Guidato dal presidente Gamal Abd al-Nasser, lo Stato nordafricano era infatti il principale baluardo sovietico nel quadrante, oltre che deciso sostenitore della causa palestinese. Date le premesse, la rivalità con Israele non tardò a deflagrare. Prima nel 1948 e poi nel 1956 lo Stato ebraico fu impegnato in due conflitti regionali per la sovranità del Sinai e del canale di Suez. In occasione del secondo scontro, fu provvidenziale il supporto armato di Francia e Inghilterra, che avevano interessi strategici e commerciali nell’area."
Da "Iran-Israele, quando tra i due Paesi correva buon sangue" 8.04.2024 IULM
@salvatoreprocopio- vai a vivere in Russia, vai a vivere in Iran, vai a vivere in Cina, basta che lasci l'unione europea.
👃❤️
6.y, y
La Russia è indebolita😂😂😂😂😂😂
forza russia - forza cina - forza iran....abbasso usa israele ed Unione europea