Grazie a chi in questi anni ha investito tempo e non solo, nella realizzazione delle interviste qui pubblicate. Ho avuto modo di vederle tutte, ed ognuna mi ha lasciato un qualcosa. Il mio legame con Fiume e l'Istria è sentimentale, non ho legami familiari con quelle terre. sono riconoscente a tutti gli intervistati e intervistate, per gli innumerevoli spunti per approfondire l'interesse che ho per la storia della loro città e non solo.
Ottima intervista. Colgo l'occasione per precisare però che un dialetto ciacavo cittadino esisteva, parlato soprattutto in cittavecchia per secoli (assieme al veneto/fiumano), ed estintosi poi nel Novecento per motivi vari (la politica linguistica fascista, l'esodo, il sopravvento del croato standard...). Lo comprovano anche vari toponimi risalenti al Quattro/Cinquecento (Gomila, il torrente Lešnjak, la torre Sokol, Grivica, Vela crekva, cioè il Duomo, ecc.). Oggi sopravvivono ancora le parlate ciacave di Drenova e di Pehlin.
Grazie a chi in questi anni ha investito tempo e non solo, nella realizzazione delle interviste qui pubblicate. Ho avuto modo di vederle tutte, ed ognuna mi ha lasciato un qualcosa. Il mio legame con Fiume e l'Istria è sentimentale, non ho legami familiari con quelle terre. sono riconoscente a tutti gli intervistati e intervistate, per gli innumerevoli spunti per approfondire l'interesse che ho per la storia della loro città e non solo.
Ottima intervista. Colgo l'occasione per precisare però che un dialetto ciacavo cittadino esisteva, parlato soprattutto in cittavecchia per secoli (assieme al veneto/fiumano), ed estintosi poi nel Novecento per motivi vari (la politica linguistica fascista, l'esodo, il sopravvento del croato standard...). Lo comprovano anche vari toponimi risalenti al Quattro/Cinquecento (Gomila, il torrente Lešnjak, la torre Sokol, Grivica, Vela crekva, cioè il Duomo, ecc.). Oggi sopravvivono ancora le parlate ciacave di Drenova e di Pehlin.
Molto interessante!