La culla, Berthe Morisot

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  • āđ€āļœāļĒāđāļžāļĢāđˆāđ€āļĄāļ·āđˆāļ­ 28 āļĄāļī.āļĒ. 2024
  • Ecco una breve spiegazione del quadro "la culla" di Berthe Morisot, conservato a Parigi presso il Museo d'Orsay.
    Se ti interessa vedere le pARTicelle collegate a questo video:
    ðŸŽĻ Fragonard: â€Ē L'altalena, Jean Honor...
    ðŸŽĻ Manet: â€Ē Olympia, Edouard Manet
    ðŸŽĻ Monet: â€Ē I papaveri, Claude Monet
    ðŸŽĻ Degas: â€Ē La lezione di danza, E...
    ðŸŽĻ Renoir: â€Ē La colazione dei canot...
    ðŸŽĻ Toulouse Lautrec: â€Ē Ballo al Moulin Rouge,...
    Tutte le immagini sono tratte dal web e, escluse la prima e l'ultima che sono di mia creazione, non sono di mia proprietà nÃĐ posseggo i loro diritti.
    La sigla a inizio e fine video ÃĻ stata composta ed eseguita per questo canale da Cesare Milanesi.
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  • @danlupan670
    @danlupan670 7 āļ§āļąāļ™āļ—āļĩāđˆāļœāđˆāļēāļ™āļĄāļē

    Cara Chiara, mi insegni tantissime cose e ti ringrazio per questo. Sapevo infatti che l'artista proveniva da una buona famiglia ed era sposata con il fratello maggiore di Édouard Manet, ma il suo grado di parentela con Fragonard mi era sconosciuto. Non per niente si dice che la mela non cada lontana dall'albero... ðŸĪ—Una donna indipendente, intelligente, colta e molto raffinata che ha dedicato la sua vita alla pittura, un personaggio che mi affascinerà sempre. Circondata dai grandi pittori e scrittori del suo tempo, la sua fama artistica ha aumentato cosÃŽ di splendore. Oltre al mondo della pittura, conoscere e comunicare con colossi leggendari come Zola, MallarmÃĐ, Hugo e Beaudelaire, ma che fortuna, che epoca enorme ! Al di là dell'equilibrio, dell'intima armonia tra i due esseri e della calma indotta dal cromatismo perfettamente scelto, ''La culla'' mi fa pensare a una madre piena d'amore, quello amore incomparabile e profondo che capiamo sempre tardi, anche troppo tardi. Credo che tutti i contemporanei di Berthe Morisot che hanno visto questo dipinto abbiano provato emozioni nello stesso registro. Da parte mia, non penserei che il pubblico del mondo artistico gli fosse ostile...Tuttavia, il fatto che questo dipinto sia rimasto a lungo invenduto parla chiaro : come avevo già sottolineato, il mercato funziona secondo regole proprie. L'equilibrio tra domanda e offerta, e quindi il prezzo, ÃĻ una pura speculazione teorica usata come argomento ma che non ha nulla a che vedere con il valore... Il mercato non ha anima, non riflette lo spirito dei tempi e ancor meno il messaggio artistico. Ecco perchÃĐ ÃĻ cosÃŽ importante giudicare con i propri sensi e rimanere semplicemente... umani. Un caro saluto da Montreal ! ☚

  • @luigisauchelli6292
    @luigisauchelli6292 8 āļ§āļąāļ™āļ—āļĩāđˆāļœāđˆāļēāļ™āļĄāļē

    Grazie come sempre, pARTicelle - piccoli appunti su grandi opere. La storia di Berthe Morisot riconferma che il talento non ha sesso, non ha razza e non ha età. A parziale, molto ma molto parziale discolpa della società dell'epoca, si potrebbe comunque tener presente, che, davvero, parecchi dei pregiudizi, sospetti e preconcetti sugli artisti erano ... fondati.
    A parte tutte le questioni solo per finta decadute con l'AnciÃĐn RÃĐgime, connesse alle restrizioni matrimoniali per gli artisti (e, non solo per una ragazza, era fondamentale, il matrimonio. per la sopravvivenza del patrimonio: o con GesÃđ o con un uomo terreno, ma dovevi sposarti; e il non sposarti era una disgrazia ma soprattutto una minaccia per le altre donne, che diventavano le tue prime nemiche) e agli anni di apprendistato artistico d'una volta (vivere in promiscuità, in dieci in un letto, da quando avevi sei anni sino ai quindici, nel retrobottega del maestro, cioÃĻ la prassi normale, era materialmente impraticabile, per una bambina) c'era comunque la questione dei colori: Bernardino Ramazzini ("Le malattie dei lavoratori") fu il primo a notare i pericoli dei pigmenti e relativi danni alla mente e al corpo di chi fa arte per mestiere. Primo tra tutti, ma neanche il peggiore, il saturnismo: contratto a causa del bianco di piombo, che era praticamente il solo modo di ottenere il bianco, prima della scoperta del bianco di zinco (comunque meno stabile) e, oggi, del molto meno dannoso bianco di titanio. O i rischi dei pigmenti all'arsenico, o l'avvelenamento da medium resinosi e alcolici ...
    Tra l'altro, il tema sarebbe simile a quello delle ragazze che, nel '900, morirono tra atroci sofferenze per avvelenamento da radio spennellato sulle lancette dei primi orologi luminescenti.
    L'invenzione dei colori in tubetto, proprio negli anni degli Impressionisti, e proprio in Francia, ÃĻ quel fattore sintattico che, a mio avviso, per un pregiudizio piÃđ crociano di Benedetto Croce, oggi non consideriamo appieno nella sua portata semantica, oltre che pratica: i tubetti resero possibile dipingere "en plen air" e dunque dare un nuovo significato a quelle opere, ma soprattutto a dare un altro peso culturale agli occhi dell'artista come testimone (non piÃđ solo come "testimonial" di una cerchia di potere) che aveva colto quelle situazioni dipingendole "in fretta", tipo istantanea su un mondo tra il detto e il non detto.
    I colori in tubetto permettevano di dipingere anche senza gestire una tavolozza, essendo non solo già dosati e pronti all'uso, ma, soprattutto, già in partenza in diverse sfumature. Difatti, come hai sottolineato anche tu, in questo quadro (in cui la bambina ÃĻ come dietro il velo di Maia, a sognare il mondo proiettandoselo su quell'esile tela) i colori sono dati "quasi puri". Non proprio spremuti dal tubetto (quella ÃĻ un'altra tecnica ancora, con ulteriori altri significati ancora da riconoscerle ...) ma comunque gestiti come sarebbe stato impensabile anche solo una generazione prima della giovane Berthe. La bravura, soprattutto, era nel maneggiare i pennelli, un tempo di produzione artigianale/semindustriale anch'essi: novità dell'industrializzazione francese fu il negozio di articoli d'arte, laddove, un tempo, il pittore, i suoi attrezzi, se li faceva da sÃĐ, smontando i pennelli dei decoratori (oggi non esistono praticamente piÃđ ...) e calibrandosi il peso del manico a colpi di coltello. Stesso discorso per le tele e l'imprimitura da dargli. VabbÃĻ, ci siamo intesi, credo.
    Grazie dell'attenzione e della compagnia elettronica. Continua coi tuoi bellissimi video. A presto. L.

  • @Bcsmdm
    @Bcsmdm 8 āļ§āļąāļ™āļ—āļĩāđˆāļœāđˆāļēāļ™āļĄāļē +1

    Opera molto “ delicata”â€Ķ.peccato che l’epoca in cui visse non seppe apprezzarla
    Grazie Chiara e buona giornataâ€Ķ.

    • @pARTicelle-piccoliappuntidarte
      @pARTicelle-piccoliappuntidarte  8 āļ§āļąāļ™āļ—āļĩāđˆāļœāđˆāļēāļ™āļĄāļē +1

      È vero hai proprio ragione Bruno. Infatti ammiro tantissimo la Morisot non solo per i suoi quadri, ma anche per la tenacia nel perseverare a dipingere nonostante le batoste. E per la compostezza con cui ricerca il suo linguaggio estetico. Questo a dimostrazione che spesso la creatività ÃĻ una necessità al di là di tutto: se sei un vero artista ti esprimi anche senza la ricerca spasmodica del consenso del pubblico. Grazie per il tuo commento, buona giornata anche a te 😃