In quanto studente di filosofia della triennale interessato al dottorato, vedo questo video e il relativo canale (che non conoscevo) come un'assoluta vittoria. Odino è con noi
Bravissima, chiarissma. Un po' biased verso le materie umanistiche rispetto al meccanismo di ingresso (in ambito STEM le cose sono un po' diverse), ma comunque utilissimo per tutti!
Io lavoro per conto mio, ma mi interessa proprio perché amo fare ricerca e poter integrare idee e soluzioni innovative, dopo tutto serve una mente aperta e passione, anche psicologia prima non era riconosciuta ma delle persone hanno fatto ricerca e sono riusciti ora a farla diventare una professione sanitaria! Il mio obiettivo è integrare, perché tant’è volte partiamo con un forte pregiudizio verso altre categorie accademiche non riconosciute e penso che non ci sia cosa più fallimentare per chi si definisce insegnante o ricercatore! Quindi: vogliamo più apertura? Deve partire anche da noi stessi
@@lucafiorani4729 Grazie Luca! Alessandro è un mito e fa cose incredibili, io ho cercato di raccontarvi quello che faccio. A entrambi è sembrato utile! Lietissima via sia piaciuto e grazie per l’iscrizione 💛
Piccola precisazione non-polemica: lavorare o studiare 10-12 ore al giorno non è necessariamente segno di incapacità o mancanza di talento, ma può essere funzionale a raggiungere obiettivi che per la loro intrinseca difficoltà all’interno di uno specifico programma non sarebbero raggiungibili sulla base di più “ragionevoli” risorse temporali ed energetiche. Se ciò è discutibile in termini di qualità di vita è ben altro discorso. Che tu ora possa essere più efficiente è degno di stima, ma non supporta quanto, posto che non ti abbia frainteso, tu vuoi dimostrare.
Ci sta, ma si tratta di casi limite e, spesso, per periodi di tempo limitati. Quello che io voglio dire è che le situazioni in cui davvero è richiesto lavorare 12 ore al giorno sono talmente poche, specifiche e temporanee da potersi tranquillamente considerare anomalie statistiche ininfluenti. La maggior parte delle situazioni in cui noi CREDIAMO sia necessario lavorare così tanto potrebbero essere risolte con migliore gestione, migliore efficienza, maggiore esperienza.
Ignoranza totale. L'esempio del diritto è emblematico. Come credi che si arrivi alle leggi? Come si fa a capire come modificarle? Come si studia l'efficacia dei sistemi legislativi? Come si comparano tra loro diversi sistemi? Come si analizza il rapporto tra il diritto e altre aree come la criminologia, la sociologia, la psicologia, la filosofia, la storia, la tecnologia... Con la ricerca.
Scusate, sfrutto questa sezione commenti perché penso potrebbe essere costruttiva. Io, da studente a tre esami dalla laurea in una facoltà umanistica (mediazione linguistica, volgarmente 'lingue🤣') anche mi sono chiesto spesso a cosa serva la ricerca che si fa nelle materie umanistiche...ad esempio filosofia, lingue anche. Obbiettivamente i pochi soldi per quanto riguarda questa tipologia di ricerca li capisco, sono campi che al mondo d'oggi non portano ad arricchire nessuno suppongo.
@@1996599 considera che, a scanso di piccole variazioni di 100-150€, le borse ministeriali per dottorati di ricerca sono le stesse per tutte le facoltà.
@@bonrick5107Ciao ☺️ Ci sono tantissimi esempi che potrei farti per le materie umanistiche. Mi concentrerò sulla mia per ovvie ragioni: anzitutto, i manuali che assicurano una conoscenza della materia a partire da temi ed autori sono frutto di ricerca scientifica che si domanda come fare divulgazione e come farla oggi. Per venire all’utilità non solo specifica, ma anche sociale più ampia posso portarti direttamente il mio caso. Sono una bioeticista e il mio campo d’indagine è il benessere del paziente con malattia cronica. Il mio scopo è quello, a partire dalla letteratura e dal confronto con pazienti reali, di comprendere che cosa concorra a favorire il benessere del paziente, comprendere cone promuoverlo, anche ideando percorsi e protocolli adatti. Questa è una parte del mio lavoro, l’altro è di formazione ai temi delle cure palliative, del testamento biologico, delle disposizioni anticipate di trattamento e molto altro perché ricerca spesso va di pari passo con formazione e divulgazione. Lato operatore mi occupo di capire che cosa sono fenomeni come il burnout e la compassion fatigue (per dirne due), altresì studio per capire come limitarli. Potrei aggiungere il lato famiglie, ma credo che già da questo si comprenda molto. C’è un preconcetto forte nei confronti delle lauree umanistiche e dal loro potenziale nella ricerca. Credo che la madre dello stesso sia l’ignoranza, intesa come (ignorare , non conoscere). Hai fatto bene a chiedere perché la conoscenza, al contrario, ci offre un grande potere: quello di capire tutto quello che possiamo fare nel nostro piccolo per migliorare la realtà grazie agli strumenti che abbiamo acquisito! Come vedi, anche gli umanisti possono avere qualche cosa da offrire alla nostra societá e forse, per rispondere al commento sotto, valgono un maggiore investimento di quello al momento garantito, ma penso che le cose stiano cambiando ☺️
In quanto studente di filosofia della triennale interessato al dottorato, vedo questo video e il relativo canale (che non conoscevo) come un'assoluta vittoria. Odino è con noi
💪🔥
Grazie 💛
Grazie!!! Diretta molto interessante e utile!
I miei prefe! ❤️ ora recupero la live 👀
🥹😘
Bravissima, chiarissma. Un po' biased verso le materie umanistiche rispetto al meccanismo di ingresso (in ambito STEM le cose sono un po' diverse), ma comunque utilissimo per tutti!
Io lavoro per conto mio, ma mi interessa proprio perché amo fare ricerca e poter integrare idee e soluzioni innovative, dopo tutto serve una mente aperta e passione, anche psicologia prima non era riconosciuta ma delle persone hanno fatto ricerca e sono riusciti ora a farla diventare una professione sanitaria! Il mio obiettivo è integrare, perché tant’è volte partiamo con un forte pregiudizio verso altre categorie accademiche non riconosciute e penso che non ci sia cosa più fallimentare per chi si definisce insegnante o ricercatore! Quindi: vogliamo più apertura? Deve partire anche da noi stessi
La vedo durissima 😂
La tua chiacchierata con ADC mi è piaciuta molto. Sinceri complimenti, inoltre, per il progetto di divulgazione. Mi sono iscritto al tuo canale. ^_^
@@lucafiorani4729 Grazie Luca! Alessandro è un mito e fa cose incredibili, io ho cercato di raccontarvi quello che faccio. A entrambi è sembrato utile! Lietissima via sia piaciuto e grazie per l’iscrizione 💛
ADC non sbaglia un colpo, c'è poco da fare.
si può essere bocciati/espulsi da un dottorato?
Sì, ma è estremamente raro che succeda. Ma veramente tanto. Di solito avviene solo per gravi motivi.
@@alessandrodeconcini-adc grazie Alessandro, mi sapresti dire di che tipo di casi stiamo parlando?
@bestianera00 dipende dal regolamento di ciascun ateneo
Ma quindi me lo alzano sta borsa prima della fine del mio dottorato o non ci devo sperare? XD
Dobbiamo accontentarci di quei 60 euro aumentati 2 anni fa ahaha
Piccola precisazione non-polemica: lavorare o studiare 10-12 ore al giorno non è necessariamente segno di incapacità o mancanza di talento, ma può essere funzionale a raggiungere obiettivi che per la loro intrinseca difficoltà all’interno di uno specifico programma non sarebbero raggiungibili sulla base di più “ragionevoli” risorse temporali ed energetiche. Se ciò è discutibile in termini di qualità di vita è ben altro discorso. Che tu ora possa essere più efficiente è degno di stima, ma non supporta quanto, posto che non ti abbia frainteso, tu vuoi dimostrare.
Ci sta, ma si tratta di casi limite e, spesso, per periodi di tempo limitati.
Quello che io voglio dire è che le situazioni in cui davvero è richiesto lavorare 12 ore al giorno sono talmente poche, specifiche e temporanee da potersi tranquillamente considerare anomalie statistiche ininfluenti.
La maggior parte delle situazioni in cui noi CREDIAMO sia necessario lavorare così tanto potrebbero essere risolte con migliore gestione, migliore efficienza, maggiore esperienza.
@@alessandrodeconcini-adc : Sono d'accordo con te. Ben venga la demitizzazione di certe idee sbagliate.
lasciate perdere il dottorato ... in Italia la ricerca è finanziata poco o nulla .. fate i concorsi o intraprendete la libera professione ...
domanda: ma che devono ricercare i laureati umanistici? capisco gli scientifici ma quelli umanistici? i giuristi? boh
Ignoranza totale. L'esempio del diritto è emblematico.
Come credi che si arrivi alle leggi? Come si fa a capire come modificarle? Come si studia l'efficacia dei sistemi legislativi? Come si comparano tra loro diversi sistemi? Come si analizza il rapporto tra il diritto e altre aree come la criminologia, la sociologia, la psicologia, la filosofia, la storia, la tecnologia...
Con la ricerca.
@@alessandrodeconcini-adc beh come si arriva alle leggi italiane...avrei altra risposta...ok cmq grazie volevo appunto avere degli esempi di ricerca
Scusate, sfrutto questa sezione commenti perché penso potrebbe essere costruttiva. Io, da studente a tre esami dalla laurea in una facoltà umanistica (mediazione linguistica, volgarmente 'lingue🤣') anche mi sono chiesto spesso a cosa serva la ricerca che si fa nelle materie umanistiche...ad esempio filosofia, lingue anche. Obbiettivamente i pochi soldi per quanto riguarda questa tipologia di ricerca li capisco, sono campi che al mondo d'oggi non portano ad arricchire nessuno suppongo.
@@1996599 considera che, a scanso di piccole variazioni di 100-150€, le borse ministeriali per dottorati di ricerca sono le stesse per tutte le facoltà.
@@bonrick5107Ciao ☺️ Ci sono tantissimi esempi che potrei farti per le materie umanistiche. Mi concentrerò sulla mia per ovvie ragioni: anzitutto, i manuali che assicurano una conoscenza della materia a partire da temi ed autori sono frutto di ricerca scientifica che si domanda come fare divulgazione e come farla oggi.
Per venire all’utilità non solo specifica, ma anche sociale più ampia posso portarti direttamente il mio caso. Sono una bioeticista e il mio campo d’indagine è il benessere del paziente con malattia cronica. Il mio scopo è quello, a partire dalla letteratura e dal confronto con pazienti reali, di comprendere che cosa concorra a favorire il benessere del paziente, comprendere cone promuoverlo, anche ideando percorsi e protocolli adatti. Questa è una parte del mio lavoro, l’altro è di formazione ai temi delle cure palliative, del testamento biologico, delle disposizioni anticipate di trattamento e molto altro perché ricerca spesso va di pari passo con formazione e divulgazione. Lato operatore mi occupo di capire che cosa sono fenomeni come il burnout e la compassion fatigue (per dirne due), altresì studio per capire come limitarli. Potrei aggiungere il lato famiglie, ma credo che già da questo si comprenda molto.
C’è un preconcetto forte nei confronti delle lauree umanistiche e dal loro potenziale nella ricerca. Credo che la madre dello stesso sia l’ignoranza, intesa come (ignorare , non conoscere). Hai fatto bene a chiedere perché la conoscenza, al contrario, ci offre un grande potere: quello di capire tutto quello che possiamo fare nel nostro piccolo per migliorare la realtà grazie agli strumenti che abbiamo acquisito! Come vedi, anche gli umanisti possono avere qualche cosa da offrire alla nostra societá e forse, per rispondere al commento sotto, valgono un maggiore investimento di quello al momento garantito, ma penso che le cose stiano cambiando ☺️